Quando si parla di difesa personale o di efficacia in
combattimento risulta a volte difficile pensare al tai chi chuan, dato che questa disciplina
affascina soprattutto per la lentezza di esecuzione e per l’armonia dei
movimenti.
Uno degli scopi dell’arte del tai chi è appunto creare nel
praticante armonia tra mente e corpo, ma non si deve dimenticare che comunque
parliamo di una delle arti marziali interne più importanti.
Certamente le persone interessate esclusivamente alla difesa
personale faranno bene ad avvicinarsi ad altri sistemi , dove dopo poche
lezioni si è in grado di capire e apprendere in modo rudimentale qualche
tecnica di pugno o di lotta . Si deve considerare però che questi corsi se ben
strutturati, devono occuparsi anche della sfera emotiva , poiché in una
situazione critica può accadere che un praticante di arti marziali , anche ben
allenato abbia la peggio contro un teppista abituato alle risse, ciò accade
soprattutto perchè i praticanti di arti marziali per il più delle volte si
allenano con metodi sportivi, quindi sono spesso condizionati da etica morale e
regole ben precise . Il malintenzionato aggressore non accetta nessuna regola e
oltretutto agisce con grande determinazione e rapidità .
Spesso accade che una persona normale che si ritrovi in una
situazione critica rimanga completamente bloccato o in uno stato di
disorientamento, questo tempo anche se breve, darà all’aggressore un vantaggio
notevole.
Non dobbiamo dimenticare che in queste situazioni di estrema
tensione il cervello agisce in modo completamente diverso dal solito, ad
esempio basta pensare a cosa succede quando camminando in montagna o in un
prato all’improvviso incontriamo un serpente, nella maggior parte dei casi non
ci preoccupiamo di analizzare in modo razionale la situazione, cioè non
consultiamo un libro o analizziamo il rettile per capire se è veramente
velenoso o innocuo, ma in modo istintivo e a volte senza nemmeno sapere cosa si
sta facendo scappiamo o prendiamo a bastonate il malcapitato serpente.
In queste situazioni subentra quello che viene definito da
molti studiosi e praticanti di arti marziali come cervello rettile, questa zona
del cervello è considerata la più arcaica e si occupa prevalentemente della
sopravvivenza dell’individuo. E’ quindi possibile secondo le teorie proposte
dallo studioso Paul D. Mac Lean parlare di cervello triunico.
Brevemente è possibile riassumere queste tre are del
cervello come :
1. cervello pensante,
quella parte razionale di noi che continua a fare domande o ad analizzare ogni
situazione in modo schematico, nell’uomo moderno è sicuramente prevalente,
parlando di emisferi cerebrali, questa zona è collegata all’emisfero sinistro.
2. cervello emotivo si occupa prevalentemente delle
emozioni e della memoria a lungo termine, tutto quello che viene appreso con le
emozione e coi cinque sensi rimane profondamente impresso. Interviene
sopratutto nella fase di innamoramento, gioia ,dispiacere, o in tutte quelle
fasi in cui l’emotività prende il sopravvento.
3. cervello rettile, si preoccupa prevalentemente
della sopravvivenza e di soddisfare gli istinti primari, fame, sonno,
riproduzione e sopravvivenza. Questa è la parte più antica del sistema e
interviene escludendo automaticamente gli altri stadi. Il cervello rettile
agisce in modo rapido e determinato senza emozioni, in caso di situazioni
difficili dove la vita è in pericolo il cervello rettile deciderà
prevalentemente per la fuga, senza problemi di orgoglio, destinati maggiormente
al cervello emotivo, ma in caso di impossibilità alla fuga deciderà per
l’attacco senza esitazioni e riserve.
Spesso si sente parlare del comportamento di alcune persone
quando si sentono in pericolo, in queste situazione commettono gesti di cui
loro stessi stentano a credere, in questa fase il cervello è in grado di
integrarsi in modo eccellente al corpo e generare azioni con rapidità ed
energia difficilmente riproducibili in una situazione normale.
Chiaramente nella società occidentale moderna il cervello
pensante e in parte quello emotivo ha ottenuto un grande sopravvento sul
cervello rettile. Fortunatamente le persone non si trovano più in situazioni
critiche vissute nel passato, ma purtroppo ancora presenti in società poco
sviluppate, come il dover cacciare per sopravvivere o combattere contro
briganti che ti assaltano nel sonno. Certo ancora oggi siamo soggetti a certi
rischi dovuti alla criminalità diffusa ma possiamo in parte contare
sull’intervento delle forze dell’ordine .
Tuttavia se dovessimo sfortunatamente trovarci in una
situazione reale di aggressione dove è messa a repentaglio la nostra vita e le
possibilità di fuga sono escluse, avremo ancora una chance affidandoci alla
parte più antica e istintiva di noi.
Discipline marziali come il Tai chi chuan ci insegnano a
prendere coscienza di questi aspetti, grazie a particolari esercizi e a posture
tipiche delle forme antiche è possibile attivare la parte istintiva del nostro
cervello, questo oltre che ad essere fondamentale per la difesa personale
sprigiona nel corpo una grande quantità di energia vitale (Qi) .
Diventa quindi fondamentale capire come attingere da questa
enorme fonte di energia. Ciò è in parte possibile grazie alla pratica della
forma con allineamenti strutturali corretti, estensione della colonna
vertebrale e utilizzo del centro e della visione periferica. Si deve prestare
molta attenzione a non eccedere con l’utilizzo di queste tecniche, si attinge
da questa fonte di energia classificata come Qi yang solo quando necessario, ma
si deve essere in grado di ritornare immediatamente in uno stato di quiete.
Nella Vecchia forma Yang un esempio concreto di
questa energia è dato dal Fa Jing, in questa fase, il corpo e la mente devono
essere attraversati per un breve periodo da questa energia, se correttamente
eseguito lascia una sensazione molto gradevole nel corpo del praticante, ma
attenzione , eseguito in modo scorretto può creare sensazioni negative e in
caso di continua ripetizione in modo errato si possono creare traumi al corpo,
in particolare alla colonna vertebrale.
Come tutte le cose realmente efficaci sia dal punto di vista
marziale che energetico se utilizzate in maniera scorretta possono creare
esattamente l’opposto di quello per cui sono state studiate, ciò ci riporta
come sempre alla suprema legge del Tao.
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