sabato 29 febbraio 2020

Sonny Chiba

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Sonny Chiba conosciuto anche come Shinichi Chiba (千葉真一 Chiba Shinichi), pseudonimo di Sadaho Maeda (前田禎穂 Maeda Sadaho) (Fukuoka, 23 gennaio 1939), è un attore e artista marziale giapponese. Considerato uno dei migliori attori di arti marziali di tutti i tempi, lo stesso regista Quentin Tarantino l'ha definito "il più grande attore che abbia mai lavorato nei film di arti marziali". Fu uno dei primissimi attori che iniziò a lavorare proprio per le sue qualità provette nelle arti marziali, inizialmente solo per un pubblico giapponese e un po' più tardi per le platee internazionali. Tuttavia nessuno dei suoi film del filone è mai uscito nei cinema italiani.

Biografia
Nato a Fukuoka, nella regione del Kyushu, Chiba è il secondo di 5 figli nella famiglia di un pilota militare. Fin da ragazzo iniziò a manifestare interesse sia al teatro che alla ginnastica. La sua determinazione lo portò a partecipare al team olimpionico giapponese nel periodo adolescenziale. Da studente universitario iniziò a studiare arti marziali con il rinomato Gran Maestro di Karate mondiale Masutatsu "Mas" Oyama (che poco dopo recitò in una trilogia di film). Oyama lo portò in poco tempo ad acquisire la cintura nera di karate.
Intorno ai primi anni sessanta (le date sono incerte, perché avrebbe potuto recitare anche nel '59) fu scoperto come nuovo talento dalla Toei Company Ltd., e iniziò la sua carriera sullo schermo, inizialmente con il nome di Shinichi Chiba. Dagli anni settanta in poi recitò prevalentemente in thriller e noir. Adottò in quel periodo il nome d'arte con cui è conosciuto oggi, Sonny Chiba. Dagli anni ottanta in poi venne invece chiamato Sunny-S, probabilmente a causa della sua affiliazione con uno spot della Toyota. Nel 1970 aprì la sua scuola d'allenamento per potenziali attori di film arti marziali e, nel 1973, il periodo in cui iniziava ad emergere anche Bruce Lee, ritornò nello schermo nel ruolo di attore. Il successo internazionale di Chiba arriva nel 1974 con Il teppista, che lo consacrò come il re degli attori di film di arti marziali giapponesi per i due decenni successivi.
I suoi seguenti successi includono film come Bullet train (1975), Karate warriors (1976), Doberman cop (1977), e Yakuza Deka: the assassin (1977). Ritornò occasionalmente nella sci-fi in film come Message from space (1978). Il periodo di maggior intensità per Chiba furono gli anni ottanta: recitò in dozzine di film per la TV, in film basati sui manga di Hong Kong come The storm riders (1998), in cui lavorò a fianco di Ekin Cheng, il principe dell'avantpop di Hong Kong, e la principessa dell'avantpop di Hong Kong, Aaron Kwok. La sua fama negli anni novanta rimane immutata in Giappone.
Raggiunti i cinquant'anni, l'attore ricominciò a lavorare sotto il nome di Shinichi Chiba e servì come coreografo nelle sequenze di arti marziali. Agli inizi del ventunesimo secolo, Chiba è di nuovo impegnato in film giapponesi e in varie altre serie TV.
Successivamente ha avuto ruoli particolarmente importanti in Deadly outlaw: Rekka di Takashi Miike e in Battle Royale 2 di Kinji e Kenta Fukasaku, che effettivamente marcano il gradino tra le leggende del passato e i film moderni. Chiba ha ricevuto poi nel 2003 un grande omaggio da parte del regista Quentin Tarantino, che lo ha voluto nel cast di Kill Bill: Volume 1 con un ruolo che l'attore aveva già interpretato in Shadow Warriors, quello di Hattori Hanzō. Nel 2006 ha interpretato il personaggio Kamata in Fast and Furious: Tokyo Drift.

Cinture nere e altri premi vinti
Oltre alle sue doti di attore, Chiba ha una serie di cinture nere nei seguenti stili di arti marziali:
  • Ninjutsu - Quarto Dan
  • Gōjū-ryū - Secondo Dan
  • Jūdō - Secondo Dan
  • Kendō - Primo Dan
  • Shorinji Kempo - Primo Dan
  • Kyokushin Karate - Quarto Dan
  • Japan Action Club (JAC) – Fondatore
Regista e produttore
  • Yellow Fangs, regia di Sonny Chiba (1990)
Curiosità
  • Sonny Chiba ha recitato in più di 125 film della Toei Company Ltd. e ha vinto numerosi premi per queste interpretazioni.
  • È stato sposato dal 1967 al 1994 con l'attrice Yôko Nogiwa da cui ha avuto una figlia, l'attrice Julie Manase; al momento Chiba vive in Giappone e a Los Angeles, con la sua seconda moglie (sposata nel 1995) da cui ha avuto 2 figli. A causa delle arti marziali, l'attrice e super modella Reiko Chiba è ritenuta la sua "figlia d'arte", ma non c'è nessuna parentela tra i due. Il suo fratello più giovane, Jiro Chiba, è anche un attore che vive adesso con la sua famiglia in Giappone.
  • Già nei primi lavori di Quentin Tarantino esistono dei riferimenti ai film di Sonny Chiba: i personaggi centrali di Una vita al massimo vanno a vedere in una grind house la maratona completa de Il teppista. Clarence Worley (Christian Slater) lo descrive come "il più grande interprete in assoluto di film arti marziali che ci sia". I sonori discorsi biblici di Jules Winnfield (Samuel L. Jackson) in Pulp Fiction sono una citazione dell'assassino immedesimato da Chiba nel film Karate Kiba.
  • Sonny Chiba compare anche nell'episodio speciale pubblicato sull'almanacco 1993 di Martin Mystère


venerdì 28 febbraio 2020

Corso gratuito di wing chun



Il corso si propone come scopo principale di promuovere il sistema WING CHUN, le iscrizioni sono aperte tutto l’anno, ed è rivolto a tutti i soggetti interessati ad apprendere ed eventualmente divulgare il sistema stesso. Il corso sarà tenuto dal responsabile dell’associazione “Wing Chun Kuen” Raffaele.

Argomenti trattati
Siu Lim Tao (prima forma) contiene i principi del sistema.
Chum Kiu (seconda forma) ai principi già visti nella prima forma ne aggiunge di nuovi
Biu Jee (terza forma) contiene una serie di principi che completano il lavoro delle prime due forme
Mok Yan Jong (uomo di legno) corregge tutti gli errori che potrebbero essere commessi nel lavoro di acquisizione delle tecniche
Lok Dim Boon Kwun (forma del lungo palo) e Bat Cham Dao (forma dei doppi coltelli) sono le due armi tipiche del sistema, completano il programma
Chi sao training: tutti i principi appresi vengono sperimentati con uno sparring partner in modo armonico e dinamico. Ha sei livelli di studio a seconda dell'esperienza maturata dal praticante

NOTA BENE:
La pratica nella nostra associazione è consigliabile a chi nutre un sincero interesse per l'arte marziale tradizionale del kung fu e si sente di recepire il nostro messaggio evitandoci inutili sforzi divulgativi. Si richiede pertanto un impegno costante, che il responsabile del corso verificherà durante gli incontri.
per informazioni: Raffaele 3287112749


Presentazione del corso
Il sistema di kung fu cinese che pratichiamo, per noi, va molto al di là di un semplice studio, di un allenamento o di uno stile di vita è più corretto definirlo un sistema di vita integrato.
Praticare il sistema Wing Chun non vuol dire, come molti credono, essere pigri ed accettare passivamente ciò che succede, al contrario il suo studio e la sua pratica ci permettono di avvicinarci e di comprendere appieno il concetto di "Wu Wei", di azione senza azione, di azione corretta, non forzata (che non vuol dire "inazione").
Di conseguenza che i nostri futuri allievi sappiano fin da ora che non proponiamo una disciplina di combattimento più o meno orientale che promette "sicurezza ed efficacia" e "rapidità e semplicità di apprendimento". In realtà per ottenere qualcosa nel Wing Chun occorre sacrificio e dedizione, non ci sono scorciatoie né sconti. Quanto più elevato è l'obiettivo che si vuole raggiungere nell'Arte, tanto più devono essere elevati l'impegno e la fatica da profondere in essa.
Noi ci poniamo un obiettivo molto elevato e per questo seguiamo e diffondiamo la via della fatica. Anche per questo non svolgiamo corsi rivolti al grande pubblico: pratichiamo per l'Arte, intendiamo mantenere la tradizione cinese e formare istruttori (non semplici praticanti) di livello superiore che a loro volta formino istruttori secondo i medesimi principi.
Un discorso a parte meritano alcuni altri frequenti equivoci cui ci troviamo spesso a fare fronte per quanto riguarda il nostro sistema di kungfu.

* Il primo riguarda l'obiettivo del vero kungfu e le differenze con le altre Arti Marziali (non solo cinesi).
Bisogna subito chiarire che il kungfu (in generale) è innanzitutto un esercizio che si effettua con il duro lavoro sul corpo e sulla mente del praticante e con un confronto costante con il prossimo.
La stragrande maggioranza delle altre discipline da combattimento (specie quelle moderne) prevedono nel loro iter quasi esclusivamente lo scontro fisico, cosa che a nostro avviso è inutile. Inutile nel senso di non-utile perchè non produttivo. Scontrarsi costantemente provoca inevitabilmente dei danni. Confrontarsi fa crescere. Anche noi lavoriamo molto sul combattimento ma siamo più improntati alla crescita e alla trasmissione di valori ed esperienze e non alla trasmissione di tecniche, che al momento in cui si viene messi alla prova realmente si rivelano 99 volte su 100 inattuabili. Il vero combattimento è diverso e solo chi si allena sul serio lo comprende. E' un confronto tra esseri umani, di pensieri, di corpi, di menti, di esperienze.
Questo è lo spirito che ha reso i maestri del nostro sistema di kung fu così rispettati.
Il non capire questo spirito ha provocato l'attuale confusione di lineage e scuole nel mondo del Wing Chun moderno e l'apparente inefficacia e anacronismo di certe pratiche caratteristiche del sistema. 
Sono i praticanti attuali, deboli, anacronistici ed inefficaci, e non l'Arte in sè.
Per crescere e diventare efficaci nel sistema Wing Chun occorre "soltanto" allenarsi bene e con ferma determinazione secondo i principi tradizionali.

* Il secondo riguarda la tendenza a studiare distintamente il wai gong (allenamento esterno) e il nei gong (allenamento interno) del Wing Chun.
I due aspetti non possono essere trattati separatamente perché, pur essendo distinti, sono profondamente legati tra loro e uno è indispensabile all'altro per la crescita completa e progressiva di ogni serio praticante. Nella pratica moderna di questo sistema in molte scuole l'aspetto spirituale e quello fisico sono profondamente separati e viene di solito considerato più importante lo sviluppo spirituale. Già questo è un errore perché in effetti la mente è veramente sana solo in un corpo veramente sano (molto difficile da spiegare agli allievi più "meditativi"). INVECE NEL WING CHUN QUESTA CONNESSIONE C'E'. Nel Wing Chun si cresce di pari passo nel corpo e nella mente cercando, per quanto possibile, di evitare squilibri in uno dei due sensi.

* Il terzo riguarda il termine "kung fu", da noi usato per descrivere la nostra attività ma che effettivamente non è molto usato nella Cina continentale, dove si preferiscono altre definizioni (Wu Shu, Wu Yi, Guo Shu, Quan Fa, Ji ji ecc...)
Gli ideogrammi che compongono le parole Kung fu (Gong fu con la traslitterazione Pinyin) sono due e rappresentano un uomo illustre, celebre per il grande livello di abilità raggiunto in un'attività (fu) che compie un lavoro utilizzando la propria forza (Gong), quindi possiamo tradurre Kung fu come "esercizio duro eseguito con abilità", oppure "lavoro pesante eseguito con maestria" o anche "lavoro duro eseguito per ottenere la massima abilità (ricordiamo che il Cinese non ha preposizioni e i complementi possono dipendere dal senso, nella lingua italiana accade l'opposto, sono i complementi a dare un senso alla frase), "impegnarsi a fondo per ottenere la massima abilità" o "senza il profondo impegno non si ottiene l'abilità" ecc…                                   Come risulta evidente i diversi significati ruotano tutti intorno allo stesso concetto. Questo è il Kung fu e questo cerchiamo di trasmettere ai nostri allievi con i metodi e le tecniche tradizionali di allenamento e di pratica che lo hanno reso famoso in Oriente. Nella società di oggi dedicarsi al Kung fu tradizionale rappresenta un ottimo mezzo per lo sviluppo e l'elevazione individuale attraverso il confronto costruttivo con il prossimo senza barriere sociali, ma soprattutto attraverso la lotta senza quartiere contro le proprie debolezze poiché, con la pratica assidua, si "lavora" unitamente e in modo completo sul corpo e sulla mente.          Questi sono i motivi per cui preferiamo il termine "kung fu" per descrivere ciò che facciamo.

Caratteristiche
La disciplina che pratichiamo può vantare una storia ormai centenaria, in essa tutto il corpo è considerato un'arma da affinare. Quindi si studieranno tecniche di pugno, palmo, gomito, testa, gamba, ginocchio, ma in effetti ogni parte del corpo deve essere addestrata allo scontro e non esistono colpi scartati ideologicamente a priori (e ci teniamo a sottolineare che in Cina è stato così per il 90% degli stili fino ad almeno gli inizi del '900). Citando le stesse parole che un nostro Maestro suole ripetere ai suoi allievi durante le sedute di allenamento; in combattimento anche lo sguardo deve sprizzare "Qi velenoso".
Anche le situazioni di lotta nelle quali possiamo trovarci coinvolti saranno le più svariate, così studiamo diffusamente il combattimento a terra, le proiezioni, le leve articolari, gli strangolamenti, le tecniche di blocco del sangue e del respiro, l'ubicazione dei punti vulnerabili e dei punti "vitali" e come colpirli nel modo e al tempo appropriati.
Non crederete veramente che i maestri del passato combattessero su un tappetino di gomma?
Avete mai provato anche solo ad eseguire una forma in pendenza o su terreno sconnesso? Bene, a noi non interessa la lotta in pantofole ma il combattimento reale contro qualsiasi avversario in qualunque circostanza (o forse in strada scegliete voi l'aggressore per categoria di peso?) e per questo ci alleniamo su qualsiasi terreno, in spazi ampi come in locali angusti, con ogni clima e soprattutto in situazioni di forte stress fisico ed emotivo.
Ma anche nel combattimento il percorso formativo non sarà solo fisico e non sarà solo "confronto", sarà una crescita completa a tutti gli effetti. Inizialmente si svilupperanno abilità ovvie, visibili, oggettive, che consistono nel coordinare i movimenti del corpo tra loro e con la volontà e il respiro per reagire in modo appropriato. Successivamente si svilupperanno le abilità nascoste, date principalmente dall'esperienza, che consistono nel rendere massimamente produttiva l'abilità ovvia fino a trascendere da essa. L'abilità ovvia è lineare ed è basata sul principio di azione e reazione. L'abilità nascosta è circolare ed è basata sul concetto di non-azione, cioè di azione appropriata, come precisato anche più sopra. Infine si sviluppa l'abilità trasformata, quando sugli aspetti materiali dell'azione prendono il sopravvento le capacità spirituali del praticante che proietta nell'azione stessa la propria volontà e il proprio spirito e li "mescola" ai movimenti in un tutto unico, diventando egli stesso espressione del sistema che personifica.
Dai programmi non manca certo l'uso delle armi tradizionali "esterne" al corpo, che aiutano i praticanti a completare la comprensione dei molti principi biofisici del movimento nel Wing Chun, ne irrobustiscono il corpo e gli arti e permettono di perfezionare lo studio dei percorsi e dell'emissione del Qi. Naturalmente, per non peccare di cieco anacronismo, occorre precisare che il contesto storico e culturale in cui lo studio di tali armi si è sviluppato era ben diverso da quello in cui vive oggi l'italiano medio, e di questo teniamo conto privilegiando le tecniche di coltello e bastone almeno nelle situazioni di combattimento.
Siamo felici di incontrare ragazzi e ragazze volenterosi che desiderano percorrere la nostra via e diffondere i nostri insegnamenti ma dobbiamo essere molto selettivi e intendiamo conoscere direttamente gli aspiranti prima di ammetterli a praticare. Infatti il rapporto diretto tra insegnante e allievo rappresenta per noi ancora un aspetto irrinunciabile della pratica e di conseguenza impartiamo lezioni solo individuali o al massimo rivolte a piccoli gruppi, secondo la disponibilità degli istruttori e degli allievi. Per motivi logistici le lezioni sono tenute dagli istruttori stessi e, solo eccezionalmente, dai Maestri. In base a quanto esposto risulta evidente come ogni allievo rappresenti per noi un investimento di migliaia di ore all'anno, pertanto chiediamo innanzitutto a chi vuol seguire la nostra via di essere volenteroso, determinato e costante.
Per accedere al nostro corso non è necessario aver già praticato altre Arti Marziali o avere il fisico di un culturista, ma occorre innanzitutto essere onesti e sinceri e saper accogliere gli insegnamenti con animo motivato e fiducioso; occorre poi non avere desideri di rivalsa o essere bellicosi, non sentire il bisogno di ottenere l'approvazione altrui per i meriti ottenuti o i risultati raggiunti, non voler giudicare ciò che non si conosce prima di "abbassarsi" a sperimentarlo e soprattutto bisogna rispettare gli insegnanti e i propri fratelli d'Arte.
Precisiamo però che le lezioni sono molto impegnative, fisicamente e mentalmente.
I corsi sono GRATUITI per tutti i tesserati, ma non crediate che la gratuità deterga il sudore lungo la via della pratica! Pratichiamo per lo sviluppo e la diffusione del sistema Wing Chun e per noi stessi, intendiamo mantenere la tradizione cinese e formare istruttori (non semplici praticanti) di livello superiore che a loro volta formino istruttori secondo i medesimi principi. Le nozioni dispensate nei corsi vanno sviluppate e praticate singolarmente e intensamente a casa propria. Il programma infatti è molto vasto e qualche ora settimanale non basta per apprenderlo.
Ecco perché il grosso dell'impegno è soprattutto personale e va molto al di là degli orari di incontro, coinvolgendo ore ed ore quotidiane. In ogni lezione non ci si allena, si apprende piuttosto come allenarsi e, fatto brevemente il punto sui progressi nel lavoro svolto a casa, si passa subito avanti. Non appena possibile svolgiamo comunque sedute di puro allenamento, sempre secondo la disponibilità degli istruttori e il più delle volte collettive.
Tecnicamente, il programma è diverso per ogni allievo, in quanto tiene conto delle personali inclinazioni ed esperienze, comunque segue per lo più il seguente filo conduttore:
- studio di tecniche tradizionali di condizionamento e di allenamento mentale e fisico mirate al raggiungimento del cosiddetto stato di "corpo gong fu", in cui ciascuno ha sviluppato le proprie potenzialità corporee per la massima coordinazione e capacità fisica (ovviamente gli esercizi sono diversi e dosati diversamente per ogni allievo).

- contemporaneamente studio delle pratiche di base del qigong.

- studio delle singole tecniche, delle forme e delle loro applicazioni.

Solo ora, se l'allievo supera queste prime fasi, è possibile passare allo studio e all'approfondimento mirato del sistema Wing Chun. A questo punto, se le nostre parole hanno risvegliato un seme nel vostro cuore e volete farlo germogliare con noi (o semplicemente volete saperne di più sulle nostre attività...) potete contattarci liberamente.


Come contattarci






Se vuoi scriverci
Per qualunque comunicazione puoi sempre inviare una e-mail al nostro indirizzo di posta elettronica:
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