Una delle tradizioni più strane della cultura cinese consiste nella pratica del Loto d'oro. Nonostante il nome possa sembrare innocuo, agli occhi di noi occidentali questa vecchia usanza potrebbe farci storcere un po' il naso. Veniamo a noi. In che cosa consiste questa pratica? Ve lo spiego subito.
Questa strana pratica consiste nel deformare tramite fasciature i piedi delle donne cinesi affinchè rimanessero piccoli e graziosi agli occhi dell’intera società cinese.
Il nome è dovuto all'andatura precaria e oscillante che assumevano le donne sottoposte a questa pratica, in auge dall'inizio della dinastia Song e durante le dinastie Ming e Quing e gradualmente scomparsa durante la prima metà del XX secolo.
Normalmente, nei ceti sociali più
elevati, il piede iniziava la sua deformazione artificiale intorno
ai 2-3 anni in base allo sviluppo della bambina, sino agli 8
anni.
La scelta della tenera età era dovuta principalmente alla
malleabilità delle ossa,
ancora non saldate e per cui
facilmente deformabili. Per dare la forma desiderata al piede
ripiegavano le quattro dita al di sotto della pianta (ad eccezione
dell’alluce che costituiva la punta del piede). Avvicinavano
l’alluce al tallone, inarcando il collo del piede, fasciavano
strettamente con bende
e obbligavano le loro figlie a
camminare, perché le ossa delle dita si spezzassero sotto il loro
peso. Giorno dopo giorno venivano disinfettate le ferite e ripulite
da sangue e pus, e si procedeva a stringere ulteriormente le fasce.
Il processo non si arrestava fino a che il piede non avesse raggiunto
una forma arcuata e puntuta e la lunghezza di circa otto
centimetri, mantenuta anche in età adulta
Ma come diventavano i piedi delle donne una volta cominciata questa inusuale pratica?
Ecco a voi il risultato.
E qual'era lo scopo di questa pratica?
La fasciatura dei piedi dimostrava
la sopportazione del dolore della donna, il suo coraggio, la docilità
e la disponibilità nel compiacere il marito.
I
piedi così fasciati erano calzati da apposite scarpine rigide in
grado di aiutare la donna a sorreggere il suo peso nella difficoltà
di camminare.
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