La domanda in sé e per sé non ha nessun significato: sono due discipline da combattimento a contatto pieno differenti. Anzi, ne esistono anche delle declinazioni per dilettanti a contatto leggero.
Cambia tutto: impostazione, colpi, allenamento. Peraltro anche se oggi esiste ancora la "kick boxing" degli anni '60 - '80, tutta la "kick" è un po' confluita in quello che erroneamente viene chiamato "K1", dal nome di una società giapponese di promozione delle arti marziali.
Nella boxe il footwork è fondamentale ed è complementare al movimento del busto, che può permettersi anche schivate molto basse; la stessa cosa portata nella kick ti farebbe solo prendere una ginocchiata in faccia.
Gli allenamenti sono sovrapponibili in certi casi e spesso i praticanti di K1/Muay Thai vanno a studiare con i pugili per migliorare la pugilistica, ma NON si può pensare alla kick come una "boxe con i calci" perché è tutta un'altra cosa, a partire dalla catena cinetica usata nei movimenti, alla postura, alle uscite (un pugile spesso esce a 90° sui colpi, anche perché non si aspetta una spazzata, per dire), all'allenamento di resistenza (i pugili dilettanti si muovono sulle 5 riprese, i profesionisti sulle 10/12 mentre un match di K1 è normalmente di 3 riprese, 5 per i titoli).
Non ultimo, oltre alle gambe (calci e ginocchiate), il clinch nella boxe ha funzione stancante o riposante, nella kick può essere usato per bloccare, colpire e proiettare, mentre nella Thai è proprio una sezione del combattimento a parte sviluppata come un'arte dai thaiboxer.
Quindi, per concludere: prova un po' quello che ti piace di più, che è più congeniale alle tue esigenze, in base anche alle palestre che hai in zona, ma non mettere due discipline differenti sul piedistallo per vedere quale sia meglio, perché non otterrai mai una risposta corretta, né da altri né da te stesso.
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