domenica 28 febbraio 2021

Chi è lo spadaccino più letale della storia?

Myamoto Musashi



Myamoto era un Ronin (guerriero senza padroni)

A 13 anni ci fu il suo primo duello mortale, A 16 anni partecipò alla battaglia di Sekigahara, tuttavia Sopravvisse al massacro della sua fazione.

Successivamente Musashi iniziò a vagabondare per tutto il Giappone
Per diversi anni visse nelle foreste dedicandosi all'allenamento.

Il suo viaggio durò fino a 29 anni, vincendo sessanta duelli anche contro avversari illustri come maestri di arti marziali, ad esempio i samurai della famiglia Yoshioka, famosissimi a Kyoto.

Il suo duello che lo ha reso celebre in Giappone fu contro Kojirō Sasaki alias Ganryu, nel 1612, sull'isola di Funa-jima e anche lì vinse il duello, con un solo colpo mortale alla testa dell'avversario con un bokken (spada di legno) ricavata dal remo della sua stessa barca che l'aveva portato a Funa-jima.

A 50 anni si ritirò per dedicarsi ad altri hobby meno pericolosi come lo studio, la letteratura e ad altre diverse discipline diventando un maestro in molte di esse come ad esempio: nella pittura e calligrafia, ma soprattutto nell'arte della forgiatura delle tsuba,(le spade delle guardie) che spesso venivano considerare alla stregua di opere d'arte.

Secondo la leggenda popolare Giapponese al suo funerale ci fu un forte tuono che fece sobbalzare tutti i presenti che commentarono l'accaduto dicendo: "è lo spirito di Musashi che lascia il corpo".

Myamoto Musashi mori in realtà in un età avanzata considerato che l'aspettativa di vita dell'epoca era di 40 anni .





sabato 27 febbraio 2021

Cos'è un Kirin in Giappone

Il Kirin è un animale assimilabile alla chimera. Il nome "Kirin" è la trasposizione dal cinese "Qilin". Descritto per la prima volta nello Zuo Zhuan, nel quinto secolo a.C., è una bestia mitologica che ha caratteri morfologici misti. Le caratteristiche di questo animale possono variare, in quanto alcuni miti, possono attribuire conformazioni fisiche diverse da altre tradizioni mitologiche . Essendo un animale comune in parecchie culture dell'Estremo Oriente, anche i paesi possono averne raffigurazioni diverse tra di loro. Qui sotto cercherò di illustrare la conformazione tipica, per poi passare alle varianti.

Di solito, i Kirin hanno una testa che somiglia molto a quella di un classico dragone cinese. Barba, baffi, criniera. Altre caratteristiche proprie del dragone si ritrovano nelle scaglie, di cui dovrebbe essere parzialmente o completamente ricoperto. Il corpo è quello di un bue, o un cervo, o un cavallo (comunque un quadrupede ungulato), e ha spesso degli zoccoli divisi, caratteristica che richiama ancora una volta i cervi. La testa, derivando dal dragone, ha delle corna assimilabili a quelle del cervo, ma il Kirin può essere anche munito di un solo corno. Sembra infatti che il termine "lin", contenuto nel vocabolo cinese "Qilin", designi un tipo di unicorni mitologici. Il fatto che presenti delle corna ed abbia il corpo e zoccoli, lo ha avvicinato al concetto occidentale dell'unicorno. Questa caratteristica, però, appare controversa, perché il Cinese moderno ha due parole separate per descrivere "unicorno" e "Qilin", e un Qilin con un solo corno, non verrà mai descritto in cinese solo come "unicorno". Questo perché nel bestiario Cinese ci sono altre creature con un solo corno. Il corpo può essere multicolore o dorato, infuocato o con pelliccia, e può essere ricoperto pure da scaglie di carpa (forse dal fatto che le carpe, possono trasformarsi in dragoni, secondo il mito della Porta del Drago, del 1279, contenuto nel "Sutra del Loto", di Nichiren). Può essere brillante, ricoperto di preziosi metalli e/o pietre, multicolore assecondando le associazioni agli elementi naturali. Alcuni invece gli attribuiscono dei semplici colori naturali, nei toni del marrone. Sembra abbastanza comune, invece, la caratteristica voce argentina, che risuona come campane, o fruscia armoniosa come il vento. La coda è solitamente quella di un bue, anche se in alcune varianti, presenta una coda leonina. Può presentare caratteristiche feline, ma sono rare. I Qilin possono raggiungere i mille anni.

I Kirin sono animali portafortuna, associati ai saggi. Sono anche presagi, e simboli di prosperità e fertilità. Nella tipica tradizione Taoista, sono benevolenti, ma possono essere temibili e giudicare con severità i malvagi, a volte anche trafiggendoli con il loro corno. Questa caratteristica è riscontrabile anche in un altro animale chimerico, il Sin-You, che ha caratteristiche simili al Qilin, anche se è più imponente e feroce, e sempre dotato di un solo corno. La tradizione Taoista è solitamente ambivalente, pur in un contesto unitario, perciò non stupisce che il Qilin incorpori caratteristiche più armoniose, insieme a quelle più rigide. Il nome stesso è un'unione tra due opposti: "Qi", maschile, e "Lin", femminile, ed ecco perché il Kirin incorpora sia caratteristiche fisiche e caratteriali di possanza, sia caratteristiche fisiche e caratteriali di gentilezza . Nella tradizione Buddhista, invece, i Qilin non si nutrono di carne, e fluttuano nelle nubi, in aria, o in acqua; lo fanno per non pestare l'erba, e si guardano bene dal fare male a qualsiasi essere vivente. Se provocati da malvagi, o da atti malvagi, possono sputare fuoco, o manifestare altri poteri. Sempre in questa tradizione, i Kirin portano sul dorso il libro della Legge.

I Kirin sono associati alla comparsa e alla scomparsa di grandi saggi, notoriamente e specialmente a Confucio. Si dice che prima egli nascesse, un Qilin apparve alla madre incinta, e rigurgitò una tavoletta di giada, con iscrizioni che presagivano la grandezza del piccolo, che sarebbe nato. Allo stesso modo, la morte di Confucio fu presagita da un Kirin travolto da un carrettiere. I Qilin sono presenti anche nello shendao, "la via degli spiriti", viali che introducevano ai complessi sepolcrali e ai mausolei. Una chiara simbologia benaugurante, anche nell'aldilà, forse anche con un intento apotropaico.


La Regina Madre dell' Ovest, opera di Kanō Kyūseki. Probabilmente, qui il Kirin protegge l'Ovest, sostituendo Byakko, la Tigre Bianca.


L'associazione dei Kirin alle giraffe (in giapponese e in coreano l'ideogramma di "Kirin", descrive anche la giraffa) avvenne quando nel 1414 una giraffa viva venne presentata all'imperatore Yongle, della dinastia Ming, e questo animale fu presentato come un qilin, anche se l'Imperatore aveva subodorato l'implicita adulazione: presentando all'imperatore un kirin, gli si dava prova di essere un saggio. Per simboleggiare la saggezza dei dignitari di corte, il qilin veniva rappresentato anche sulle vesti degli alti quadri.

Nell'antica Cina, prima della dinastia Qin, il Qilin era gerarchicamente superiore al drago, per importanza, in quanto rappresentazione dell'animale perfetto, costituito da molti animali nobili. Questa interpretazione è rimasta in Giappone. Dalla dinastia Qin il Qilin rimase importante, ma fu scavalcato gerarchicamente, rispettivamente dal drago e dal fenghuang, animali associati anche all'imperatore ed alla sua consorte. Fa parte anche dei Siling, i quattro animali guardiani, chiamati anche "Quattro animali mitologici". In questa formazione , le fonti discordano sulla sua posizione. C'è chi lo vede sostituire la Tigre Bianca , Guardiano dell'Ovest, (Báihǔ in cinese, Byakko in giapponese, Baekho in coreano) e chi invece mette il Qilin nella posizione di quinto animale, sostituendo il Drago Giallo, Guadiano del Centro, (Huanglong in cinese, Ōryū in giapponese, Hwang-ryong in coreano). Quest'ultima interpretazione può essere stata adottata prevalentemente in Giappone, anche se nella tradizione nipponica in Quinto Elemento è il Vuoto, e pertanto non avrebbe animali che possano descriverlo. La sostituzione della Tigre Bianca può essere stata adoperata poiché entrambi gli animali sono protettori, ma la tigre protegge dal male , dai demoni, simboleggiando la guerra (da notare il fatto che "hu", tigre, ha la stessa pronuncia del verbo "proteggere", in cinese), mentre il Qilin è un protettore dalla cattiva sorte. La sostituzione del Drago Giallo, invece, può essere avvenuta in quanto il Qilin è l'ideale di animale perfetto, quindi potrebbe simboleggiare il Quinto Elemento, la quintessenza,il Centro dell'Universo, o l'elemento e il pianeta Terra. Da notare che questa sostituzione, in Giappone potrebbe essere avvenuta anche perché il Drago Giallo è il simbolo del potere imperiale cinese, in quanto questo Drago è la trasformazione del mitico Imperatore Giallo, antenato dei Cinesi. Purtroppo, in assenza di fonti univoche, sono costretto a riportare tutte le varianti, per essere il più completo possibile.

Il 麒麟, qilin in Cina, gilin in Corea e kirin in Giappone, è un animale leggendario che può essere associato alla chimera: ha corpo di cervo, coda di bue e testa di cavallo (ma è più simile a quella di un drago cinese) può avere uno o due corna.






È associato all'ovest ed è visto come un animale benevolo. La sua apparizione era considerata un presagio della nascita di un re giusto o di un uomo saggio, mentre la sua morte era considerata come un segno di malaugurio. Si diceva vivessero 1000 anni.

Attualmente la stessa parola è passata a indicare la giraffa in tutte e tre le lingue (evidentemente l'idea comune di qilin era molto simile alla giraffa).


venerdì 26 febbraio 2021

In quale arte marziale la forza è la cosa più importante?

Vedi questo ragazzo? Questo è Mariusz Pudzianowski. Ha vinto il world’s strongest man competition per cinque volte. In seguito, ha lanciato una carriera nelle MMA. Era senza dubbio più forte di ogni avversario che avesse mai affrontato. Il modo in cui ha vinto e perso dovrebbe essere utile per aiutarci a determinare dove la forza è più importante e meno importante.


Si potrebbe pensare che avrebbe vinto tutte le lotte puntando a sottomettere i suoi avversari molto più deboli. Si scopre che non è così. Andare a terra faceva male a Mariousz. 4 delle sue 7 sconfitte erano per sottomissione. D'altra parte, nessuna delle sue vittorie era dovuta a una sottomissione. Apparentemente, non importa quanto tu sia forte, non puoi semplicemente usare la forza bruta per lottare o costringere le persone in una sottomissione. La sua forza si è rivelata molto utile per eliminare mandando ko i suoi avversari a forza di pugni. È praticamente così che ha vinto tutte le sue sfide.

Sulla base di ciò, sembra che l'abilità sia più importante della forza in tutti gli stili di combattimento perché Mariousz non ha uno score di 30-0 ed è Campione UFC (comunque, è un combattente piuttosto bravo). Se dovessi scegliere un'area in cui la forza è un po' più importante, dovrei andare con le arti in cui colpisci e non sottometti come la boxe e la Muay Thai. Colpire è stata la sua forza sia in attacco che in difesa poiché tutte le sue vittorie e solo 2 delle sue sconfitte erano dovute a pugni e altri colpi. D'altro canto. Sembra che tutta la forza del mondo non abbia impedito a lottatori e ragazzi di BJJ di sottometterlo ripetutamente.

Pertanto, contrariamente alle idee comuni, sembra che la forza sia più importante nelle discipline che colpiscono che nelle discipline che fanno prese.


giovedì 25 febbraio 2021

Quanto è diversa la Muay Thai dalla Thai boxe?

E’ la stessa disciplina ovvero la Muay Thai

L’uso del termine “Thai Boxe” nasce perchè molti paesi europei traducono in modo colloquiale il nome per rendere la disciplina più “accattivante” in italiano per esempio molti la chiamano “Boxe Thailandese” o probabilmente perchè in molte palestre ci si allena sia nella Thai che nel pugilato dato che una buona abilità nel secondo può fare la differenza nella prima



mercoledì 24 febbraio 2021

Qual è stato l'incontro per il titolo dei pesi massimi più unilaterale nella storia della boxe?

Sto avendo di nuovo quella sensazione di deja vu!



In termini oggettivi, la demolizione di Michael Spinks da parte di Tyson è la vittoria più unilaterale nella storia dei pesi massimi. Quello che segue è un breve elenco oggettivo del perché questo combattimento è stato il più dominante beat-down:

  1. Durata dell'incontro - 91 secondi, uno dei più brevi combattimenti per il titolo HW della storia

  2. Pugni tirati - Spinks tirò un totale di circa 10 pugni zoppi

  3. Pugni atterrati- Nessuno dei pugni di Spinks è atterrato in modo pulito

  4. Fattore paura- Spinks era sinceramente spaventato per la sua sicurezza. La sua paura era visibile e tangibile, al punto che si inginocchiò e pregò nel suo angolo, poco prima della campana d'apertura

  5. Carta contro realtà - Prima dell'incontro molti "esperti", tra cui Sugar Ray Leonard, pensavano che Spinks sarebbe stato l'incontro più difficile di Tyson fino ad allora - si sbagliavano tutti terribilmente.

  6. Quotazioni degli allibratori - Spinks era solo 4 a 1 nelle scommesse contro Tyson. Confronta queste quote con quelle di Buster Douglas di 42 a 1 e si può vedere che anche gli allibratori si sono sbagliati di un miglio. Molti scommettitori hanno perso soldi su Spinks!


martedì 23 febbraio 2021

Alcune cose ancora oggi sconosciute sulla Cina

Il Presidente della Cina non è l'uomo più potente in Cina.


I cinesi consumano la più grande quantità di verdure pro capite nel mondo.


La Cina ha il più alto tasso di partecipazione al lavoro femminile.


Le donne non devono cambiare il loro cognome dopo il matrimonio, e c'è un aumento dei bambini che hanno il cognome della madre recentemente in Cina.


Il PLA (People's Liberation Army) non ha mai perso una guerra da quando è stato creato.


Molte medicine tradizionali cinesi (le erbe) hanno dimostrato di essere tossiche, ma molti cinesi le prendono ancora.


知乎 - 有问题,上知乎 è l'unico sito web al Mondo che predisse con successo la vittoria di Donald Trump.


Circa 80 dei 100 ponti più alti in tutto il mondo sono costruiti in Cina.


Ogni anno, circa 8 milioni di studenti si diplomano presso università / college cinesi.


La Cina è il paese più grande interamente contenuto in un singolo fuso orario (+8: 00).


Ora, iniziano le cose più interessanti:

McDonald's e KFC sono i maggiori fornitori di servizi igienici pubblici nelle città cinesi.


La Cina ha circa 50 milioni di battesimi, ma ancora nessun rapporto diplomatico con il Vaticano.


    Regolarmente, il governo acquista cereali e carne e li conserva in caso di guerra o disastro. Tuttavia, non possono averli in modo permanente. Quindi il vecchio magazzino viene distribuito all'esercito per uso di emergenza. Di conseguenza, alcuni cinesi possono trovare carne di maiale che ha più di 40 anni nei loro pasti.

    La maggior parte dei truffatori cinesi proviene da una provincia chiamata Taiwan.

    La prostituzione è condizionalmente legale a Hong Kong, il gioco d'azzardo è consentito a condizione in Aomen (Macau), ma nessuno di loro è permesso nella Cina continentale.

    Lo status delle donne è fortemente legato allo status sociale. Molte famiglie fanno affogare la loro neonata figlia (ovviamente è illegale e in diminuzione), mentre oltre i due terzi delle miliardarie donne del mondo sono cinesi.

    A causa della guerra dell'oppio nel 1840, i cinesi hanno un atteggiamento estremamente negativo e leggi severe nei confronti delle droghe. Quindi, per favore, non prendere mai droghe mentre entri in Cina.

    La Cina non ha un'alleanza ufficiale.

    L'aspetto esterno di grandi attrezzature (come la corazzata) non è confidenziale, e le unità militari terrebbero irregolarmente visite aperte. Quindi è possibile che tu possa salire sul ponte di una portaerei cinese e fare foto, anche se non sei un cittadino cinese.


Le spose cinesi spesso indossano abiti di colore rosso, considerato di buon auspicio.



La metà dei maiali presenti sulla Terra si trova in Cina



Il gelato è nato in Cina


Nella Cina occidentale l'alba può tardare fino alle 10 di mattina



L'esercito cinese ha una divisione ufficiale formata da 10,000 piccioni.


L'ascensore di Bailon trasporta i visitatori per oltre 300 metri fino alla sommità di una scarpata.



Il fumo uccide 1 milione di cinesi ogni anno.


Molti cinesi amano giocare agli smart puzzle games, e testare le loro abilità. Molti dei più famosi puzzle del mondo provengono dalla Cina.



Le statistiche che riguardano le morti per esecuzione sono di quattro volte superiori a qualsiasi altro paese nel mondo.


La carta igienica è stata inventata in Cina intorno al 1300.



Una persona su cinque nel mondo è cinese.


In Cina ogni anno è rappresentato da uno dei 12 animali dello zodiaco.



100 milioni di persone in Cina vivono con meno di 1$ al giorno.


la lingua cinese consiste di 40,000 caratteri, e i bambini quando raggiungono la quarta elementare devono conoscerne almeno 2000.



Le oche sono usate dalla polizia al posto dei cani.


Se respiri l'aria di Pechino per un giorno, senza indossare una mascherina, equivale a fumare 21 sigarette.



Il calcio è stato inventato in Cina.


Il più grande ingorgo stradale della storia, di oltre 62 miglia e durato 12 giorni è avvenuto a Shanghai.



Nel 2011 la Cina ha consumato 42.5 miliardi di pacchetti di noodles istantanei.


Sono state create delle aree pedonali apposite per coloro che usano sempre il cellulare, così da impedire scontri con altri pedoni.




Hong Kong non è una città cinese. Dopo la prima guerra dell’oppio, l’isola di Hong Kong divenne colonia inglese nel 1842. Dal 1842 al 1997 gli hongkonghesi erano di fatto inglesi. Dal 1997 viene aperta una trattazione secondo cui la città diventerà cinese nel 2047. Oggi è invece una regione a statuto speciale, né cinese né inglese. Ciò ha portato gli hongkonghesi ad avere un'identità propria. Tendono a non sentirsi cinesi. Su questa tematica gioca molto uno dei registi asiatici più famosi al mondo: Wong Kar Wai. In tutti i suoi film di maggior successo parla di questa promisquitá intitolandone uno addirittura 2046 per sottolineare la data in cui si chiuderà un'era e se ne aprirà un’altra.



La città oggi è fortemente multietnica, multilingua. Si intersecano tradizioni e usanze che si possono trovare solo in questa piccola regione senza fissa identità.







lunedì 22 febbraio 2021

Le cose più inaspettate / scioccanti / sconcertanti che la gente incontra quando visita Bali per la prima volta?

1- Peni ovunque!

Una cosa che è sicuramente unica a Bali è la presenza di questi strani souvenir. A Bali, la rappresentazione dei genitali maschili è considerata come un simbolo di fortuna.




2- Caffè estremamente costoso!

Bali è la patria del caffè più costoso del mondo, fatto con escrementi di zibetto.

Il Kopi Luwak è prodotto dai chicchi di caffè che sono stati digeriti da un tipo di animale indonesiano simile a un gatto chiamato zibetto.




3- Iniziare il nuovo anno con la meditazione

Siamo tutti abituati a un mondo in cui si balla, si beve e si fa festa fino all'anno nuovo. Avete mai pensato di accogliere il nuovo anno con il silenzio e la meditazione? I balinesi lo fanno!

Lo chiamano "Nyepi day".

Tutta l'isola si spegne e non è permesso lavorare, viaggiare e nemmeno fare rumore.




4- Spiagge di sabbia nera

Anche se Bali è famosa per le sue spiagge bianche incontaminate, è anche la patria di spiagge di sabbia nera vulcanica incredibilmente belle. Tutto grazie ai vulcani attivi che punteggiano l'isola e la penisola indonesiana. Una di queste spiagge è la spiaggia di Jasri. La sabbia di Jasri è nera vulcanica e stupefacente.




domenica 21 febbraio 2021

Perché il Giappone ha acquisito gli ideogrammi cinesi?

 




Parliamo di un periodo in cui la Cina era al pieno del suo splendore e dominava su tutta l'asia. Il Giappone e' un paese incredibilmente giovane in questo senso, e al contrario di quello che si possa pensare ha una storia (dove per storia si intende il periodo da cui si hanno testimonianze scritte), relativamente breve.

La lingua autoctona naturalmente si era gia' venuta a formare, ma non vi era un sistema di scrittura. I primi testi che arrivarono in Giappone furono naturalmente testi sacri buddhisti (lo shintoismo in quanto religione animista che ha a che fare col rapporto con la natura non ha testi sacri). Questi erano testi scritti in cinese (erano stati trascritti naturalmente), ed essendo una scrittura iconografica, ad ogni simbolo corrisponde un significato, dunque se ci pensi bene in realta' adattabile a qualsiasi lingua in questo senso!

E cosi' i giapponesi hanno preso la loro lingua autoctona, e hanno dato agli ideogrammi il significato e la pronuncia nella loro lingua. Ovviamente il tutto e' stato poi adattato con la creazione dai caratteri stessi di Katakana (si e' venuto prima in realta'), ed Hiragana, per rendere le parti flessibili della lingua (piccola curiosita' l'hiragana e' stato inventato dalle donne, anche se in teoria non avevano accesso alle arti letterarie, infatti scrivevano con pseudonimi).

Alcuni caratteri hanno significati leggermente diversi dal cinese: credo che il punto stia proprio nell'interpretazione che si puo' dare comunque ai testi sacri e agli ideogrammi (anche se gli studiosi giapponesi sapevano il cinese, e molti andavano a studiare in Cina, per non parlare del fatto che agli uomini, parliamo sempre della parte ricca della popolazione ovviamente, fosse richiesta la comprensione della lingua cinese come lo era una volta quella del francese in Europa).

Per riassumere e rispondere semplicemente: era il popolo piu' potente del continente, e i giapponesi non avevano ancora inventato una scrittura propria, anche se poi l'hanno rielaborata nel loro stile unico.


sabato 20 febbraio 2021

Com'è passare una serata in compagnia di una geisha?

Diciamo che il tutto si svolge attraverso una cena in cui si dialoga, principalmente in giapponese in cui ti potrà essere servito, ad esempio, il sake.



La cosa sicuramente più suggestiva potrebbe essere la danza classica giapponese in cui più Geishe mostreranno una danza classica in cui si accompagneranno a vicenda con lo "Shamisen".



La serata si svolgerà, ovviamente, in un quadro di tutto rispetto, le geishe sono addestrate attraverso un lungo periodo di apprendistato.
Di solito queste serate vengono utilizzate per festeggiare importanti avvenimenti, come ad esempio i compleanni.


venerdì 19 febbraio 2021

Se Muhammad Ali era così grande. Perché non terminava gli incontri al primo round come Mike Tyson?

La ragione principale è che Ali non era un assassino come Tyson. Ali era principalmente un pugile scientifico e fine.  



Nelle rare occasioni in cui Ali tirava pugni con cattive intenzioni, riusciva a far concludere l'incontro al suo avversario in pochi round. Mise a segno solo due ko al primo round in tutta la sua carriera da professionista e uno di questi fu contro Sonny Liston 2.

D'altra parte, Iron Man ha 24 scalpi al primo round nel suo record professionale.

Un altro killer di nome George Foreman ha 15 grandi vittorie ottenute per mezzo di un primo round knockout.

Quindi, in termini di fattore di pericolo, Tyson è sicuramente il n. 1 tra i pesi massimi d'elite.

La differenza tra gli assassini e i pugili più fini è ovviamente la potenza dei pugni e la metodologia. Solo in questo senso, Tyson era chiaramente maggiore di Ali. Ma in molti altri aspetti della boxe Ali più che pareggiava l'equazione.....



giovedì 18 febbraio 2021

Perché la Cina copia tutto?

Perché il sistema educativo cinese, anzi l'intera filosofia confuciana è basata sull'apprendimento meccanico.

Nella dinastia Qing, l'unico modo per diventare un "mandarino" (lavoro governativo, il più apprezzato - un altro segno di quanto poco valorizzata fosse l'iniziativa individuale) era quello di superare l'esame imperiale. Questo esame consisteva nel memorizzare la letteratura antica, difficilmente di grande ispirazione per lo sviluppo e l'invenzione futura.

Si pensa che questa ossessione dell'esame sia la ragione per cui è stato così facile per le potenze occidentali (e il Giappone) controllare la Cina. Ricordiamo che l'imperatrice vedova Cixi spese i soldi per la marina cinese per una barca di marmo nel suo palazzo.



Questo tipo di assurdità continuò nell'era di Mao con il Grande balzo in avanti (all'indietro), quando Mao cercò di copiare la produzione di acciaio dell'URSS. Infatti, vale la pena ricordare che la Cina ha copiato il comunismo dai russi.

Nell'era moderna, copiare la tecnologia è diventato il modo per fare soldi. Le aziende occidentali sono state attirate ad aprire fabbriche in Cina, solo per avere la loro proprietà intellettuale rubata e i loro mercati inondati da falsi a buon mercato.


mercoledì 17 febbraio 2021

Gulabi Gang

 

Il Bundelkhand è una delle parti più povere dell’Uttar Pradesh, che è già una regione povera di per sé, nel nord dell’India. È anche una delle sue aree più densamente popolate, in una nazione già notevolmente sovrappopolata. Gli abitanti del Bundelkhand affrontano ogni giorno una lotta per la sopravvivenza: la terra è poco fertile, il sistema giudiziario-amministrativo è corrotto, per non parlare dell’arretrata e opprimente gerarchia delle caste indiane. C’è da divertirsi. E, anche se potrebbe non sorprendervi più di tanto, diciamolo comunque chiaro e tondo: l’India non è proprio il paradiso delle pari opportunità per le donne. Violenza domestica e, in generale, diritti civili di seconda categoria, sono la regola.


In questo panorama, un gruppo di vigilantes autonominatesi Gulabi Gang (gulabi significa rosa) combatte, non solo metaforicamente, per l’uguaglianza. La gang è composta da più di 10.000 donne. Indossano tutte un sari rosa, che è l’uniforme delle Gulabi. Sono tutte piuttosto brave con il lathi, un bastone da combattimento tradizionale indiano. Troppo bello per essere vero? È quello che abbiamo pensato anche noi, fino a quando non siamo andati laggiù e le abbiamo incontrate personalmente. Queste meravigliose femmine fanno sul serio, e sono perfettamente capaci di spaccarti un ginocchio con un solo colpo della loro mazza da combattimento.

La gang si ritrova già con un discreto numero di accuse: associazione clandestina, sommossa, aggressione a pubblico ufficiale, e interdizione di pubblico ufficio. Ma la quarantasettenne leader della Gulabi Gang, Sampat Pal Devi, è una donna di carattere senza alcuna paura delle accuse rivolte a lei e alla sua gang. Sampat Pal Devi non ha ricevuto nemmeno un briciolo d’istruzione ed è vissuta nella povertà assoluta con i suoi cinque figli, ma è riuscita comunque a emergere come una figura pseudo-messianica.

“La parola ‘gang’ non significa necessariamente un gruppo di criminali,” ci ha detto. “Può anche essere usata per indicare una squadra, un collettivo. Siamo una gang che combatte per la giustizia. Nelle manifestazioni di protesta al di fuori dei nostri villaggi, soprattutto quelle nelle grandi città, i nostri membri spesso si perdevano nella calca. Abbiamo deciso di vestirci tutte con lo stesso colore, per riconoscerci più facilmente. Non volevamo usare altri colori per non essere associate ad altri gruppi politici o religiosi. Abbiamo deciso di scegliere il rosa, il colore della vita. È bello. Il governo comincia ad avere paura di noi”.

Il sistema delle caste incombe sull’India come una nuvola nera. Più di un membro della gang non solo viene da un contesto molto povero, ma spesso fa parte della casta più bassa e socialmente emarginata: quella dei

[gli intoccabili]. Qualche mese fa in Uttar Pradesh una donna dalit è stata stuprata da un uomo appartenente a una casta superiore, e il caso non è stato neanche aperto dalla polizia. Quando gli abitanti del villaggio hanno protestato sono stati arrestati e incarcerati. La Gulabi Gang, guidata da Sampat Devi, ha fatto irruzione nella stazione di polizia chiedendo il rilascio degli arrestati e l’apertura di un’indagine sullo stupratore. Hanno attaccato fisicamente il poliziotto che si rifiutava di obbedire. L’indagine su questo episodio è ancora in corso. Nel giugno dello scorso anno, le Gulabi hanno ottenuto il loro più grande trionfo. Dopo aver ricevuto proteste riguardo a un punto di smistamento di razioni a basso costo, gestito dal governo centrale, che non stava distribuendo il cibo secondo le regole, Sampat Devi e la sua gang hanno deciso di mettere sotto controllo clandestino il proprietario del negozio. La gang ha intercettato due camion carichi di granaglie destinate a soggetti sotto la soglia di povertà che invece venivano smerciate al mercato pubblico. Con tanto di prove, i membri della gang hanno cominciato a fare pressioni sull’amministrazione locale perché sequestrasse il grano e assicurasse il proprietario del negozio alla giustizia, ma, ancora una volta, il caso non è stato neanche aperto. Di conseguenza, i membri della gang infuriati hanno avvicinato e attaccato uno degli ufficiali di polizia. L’episodio non è stato seguito alcune iniziative legali, ma ha fatto salire alle stelle la credibilità della gang come organizzazione potente.

Alcuni esponenti della comunità locale paragonano Sampat Devi alla leggendaria regina di Jhansi, Laxmibai. Molte persone dimostrano la loro gratitudine offrendo sostegno, economico e non, alla gang. Babloo Mishra gli permette di usare un edificio di sua proprietà come ufficio. “La cosa migliore è che queste donne difendono le ragioni di chiunque purchè siano sincere, non si occupano solo degli interessi dei membri.” Anche se persone come Mishra danno una mano, la gang ha bisogno di fondi veri e propri per avviare qualche piccola iniziativa imprenditoriale che possa creare un po’ di occupazione per gli abitanti della zona. Sampat Devi sogna di dirigere una piccola fabbrica di tessuti per le donne della regione, ma la mancanza di capitali è un grosso ostacolo per questo sogno.

C’è molto da fare in questa regione, e gente come Sampat Pal Devi sta davvero cambiando le cose. Anche se le accuse contro la gang sono legate a circostanze in cui le iniziative di protesta sono sfociate nell’illegalità, per Sampat Pal Devi e i membri della sua gang infrangere le regole non è l’obiettivo. L’obiettivo è mobilitarsi e combattere per i propri diritti.


Sampat Pal Devi, 47 anni

Sono il capo della Gulabi Gang. Ho fondato l’associazione negli anni Novanta, ma l’ho chiamata Gulabi Gang solo due anni fa. Il nostro obiettivo è dare maggiore potere alle donne, promuovere l’educazione dei bambini e soprattutto delle bambine, e mettere un freno alla corruzione e alla violenza domestica. Visito diversi villaggi ogni giorno e incontro diversi membri della gang. Teniamo riunioni in cui decidiamo il piano d’azione da assumere quando veniamo a sapere di qualcosa che non va bene. In principio andavamo alla polizia e gli chiedevamo di fare qualcosa. Ma l’amministrazione locale qui è contro la povera gente, e alla fine dobbiamo occuparci delle cose noi stesse in prima persona. Con un marito che picchia la moglie prima ci parliamo. Se non ci ascolta, invitiamo la moglie a unirsi a noi mentre lo picchiamo con i lathis. Le nostre missioni hanno una rata di successo del 100 percento. Siamo sempre riuscite a fare giustizia nei problemi domestici. Trattare con l’amministrazione locale è più difficile visto che non possiamo sempre far rispettare la giustizia da sole—soprattutto con certi politicanti corrotti. Abbiamo bastonato qualche funzionario corrotto ma alla fine siamo impotenti. I gorilla al soldo dei più corrotti e degli stessi partiti politici mi minacciano di continuo. Una volta un gruppo di gorilla è venuto da me e ha minacciato di spararmi, ma le ragazze sono venute ad aiutarmi e gli hanno tirato dei mattoni addosso, e loro sono scappati. Non sono più tornati da allora. Il più delle volte viaggio sola, non ho paura di nessuno. Le mie ragazze mi stanno vicino, sono la mia forza. La mia famiglia non ha sempre approvato il fatto che io vada in giro a fare quello che faccio, ma io ho insistito con mio marito, gli ho spiegato e lui ha capito le mie ragioni e da allora mi ha sempre sostenuta. Non è facile fare questa vita. Non ho soldi. Mi sposto ovunque su una vecchia bicicletta. Alcuni dei nostri sostenitori ci fanno piccole offerte e contributi. Voglio che questo movimento faccia strada e mi piacerebbe avere il sostegno di istituzioni locali o internazionali. Lavoriamo molto sulla base, e vorremmo avviare una piccola fabbrica di tessuti per dare lavoro agli abitanti dei villaggi. Abbiamo tanti giovani, uomini e donne, che hanno abilità, possono produrre concimi organici, candele, medicine ayurvediche, e conserve. Potrebbero guadagnare il necessario per vivere. Se riesco a ottenere dei fondi posso avviare un centro di cucito per le donne che potranno finalmente mantenere le loro famiglie. Il futuro della Gulabi Gang è luminoso. È un movimento popolare e crescerà sempre di più nel futuro, se avrà il sostegno delle istituzioni locali.


Banhari Devi, 42

Sono disoccupata. Non ho soldi e posso fare affidamento solo su mio figlio per avere un po’ di cibo da cucinare ogni sera. Sampat Devi mi ha salvata. È come un messia che si preoccupa dei poveri. Ha lottato per me e mi ha procurato una tessera rossa [il documento che viene rilasciato a chi vive sotto la soglia di povertà]. Faccio parte di una categoria di famiglie sotto la soglia della povertà e la tessera mi dà diritto a un po’ di riso e orzo al centro di distribuzione pubblica. Mi sono unita alla gang sei mesi fa e da allora ho più forza e fiducia nei miei mezzi. Ci sono stati momenti in cui siamo andate in missione con la Gulabi Gang e le autorità ci hanno minacciate, ma l’essere in tante ci dà fiducia di riuscire a combattere le ingiustizie. Quando mi sono unita alla gang, Sampat Pal ci ha spiegato quali sono gli obiettivi, e poi siamo state addestrate a combattere con il lathi. L’idea di fondo nel combattimento è più quella di difendere che di attaccare. Non siamo un gruppo violento, ma se veniamo sfidate possiamo diventare cattive. Usiamo prima i mezzi pacifici, ma se non funziona combattiamo con il lathi. Entrare nella gang mi ha cambiato la vita. Voglio farne parte per sempre.


Kamat Devi, 48

Sono membro attivo della gang da due anni ormai. Ho preso parte praticamente a tutte le campagne che la gang ha avviato di recente. Anche se non ho un ruolo prestabilito nella gang, finisco sempre a occuparmi di calmare liti domestiche o mediare tra vicini di casa in un villaggio. Quando sento di una lite tra vicini facciamo una riunione con Sampat Devi e cerchiamo di offrire un compromesso amichevole. Non è sempre facile, ma la gente rispetta la Gulabi Gang perché siamo sempre neutrali. A me non piace affatto usare la forza. Ho deciso di imparare a usare il lathi come mezzo di difesa, non di attacco. Anche se ho delle opinioni un po’ diverse da quelle di molte altre questo non mi crea difficoltà nel lavoro. Le altre rispettano la mia posizione, se io lavoro nel modo che ritengo opportuno ma raggiungo comunque l’obiettivo. Mio marito possiede un piccolo pezzo di terra e lo aiutiamo a lavorarlo. La terra non produce abbastanza e a volte lui cerca di trovare lavoro come operaio in città, ma non sempre ci riesce. Io sono riuscita a ottenere la tessera rossa e almeno ora ho diritto a un po’ di riso e di orzo. Spesso mi chiedo che ne sarebbe di noi se non fossimo entrate nella Gulabi Gang.


Bhagwati Devi, 45

Il lavoro di Sampat Devi mi ha ispirato molto. Veniva al nostro villaggio regolarmente e ci faceva domande sulle nostre condizioni di vita. Mi sono unita alla gang per sostenerla nel suo progetto, cioè darci una vita migliore. Non esiste gerarchia nella gang. Siamo tutte uguali e lavoriamo tutte allo stesso obiettivo, ovvero eliminare la corruzione alla radice della società e dare giustizia alle donne. Se la gang viene a sapere di violenze commesse sulle donne teniamo una riunione e concordiamo cosa sia meglio fare in quel caso, e poi ci comportiamo di conseguenza. Molto spesso, per prima cosa cerchiamo di raggiungere una soluzione pacifica, ma se non funziona usiamo la forza. La gente si sente davvero umiliata se viene picchiata da noi. Mio marito mi ha abbandonato per cercare una vita migliore con un’altra donna, ma non mi importa. Ho la mia vita e sono contenta così. L’idea di una gang è del tutto nuova in questa regione. In realtà la Gulabi Gang è unica. La gente deve capire che una gang non è necessariamente composta da disadattati sociali, come la maggior parte delle cosiddette ‘gang’. Noi siamo una squadra—una squadra di donne in rosa. Cresciamo ogni giorno di più, e gli sforzi di Sampat Devi stanno creando un vero movimento di trasformazione. Le donne arrivano da noi anche da posti molto lontani per parlarci dei loro problemi o per unirsi alla Gulabi Gang.


Chandania Devi, 55

Sono uno dei membri più anziani della gang e non posso sempre partecipare alle varie missioni. Più che altro mi occupo di educare alla consapevolezza dei diritti della donna, dell’educazione delle bambine, e del benessere delle famiglie nel mio villaggio. Il nostro è un villaggio di intoccabili, nessuno delle classi superiori viene mai qui, e a nessuno interessa della nostra educazione. C’era una scuola elementare diroccata, senza neanche un insegnante. Dopo un’iniziativa di Sampat Devi abbiamo un insegnante e i bambini almeno possono andare a scuola. Durante il giorno vado di casa in casa a insegnare l’importanza dell’educazione per le bambine. Visto che sono una donna anziana, e in più un membro della Gulabi Gang, la gente mi ascolta con grande attenzione. A volte i miei nipoti mi accompagnano, e sono molto orgogliosa che loro possano essere testimoni del cambiamento che sto cercando di portare nel mio villaggio.


Bijrania, 50

Mi sono unita alla gang perché tutte le donne che conoscevo l’avevano fatto. La mia decisione è stata dettata dall’adeguarsi al comportamento della massa, ma solo dopo alcune settimane mi sono resa conto della differenza. Non ero solo un membro della gang come tante, ho preso parte attivamente alle manifestazioni guidate da Sampat Devi. Ero con la gang nella missione che finora è stata il nostro più grande successo. Abbiamo intercettato due furgoni carichi di cibo destinato a gente sotto la soglia di povertà, che stava per essere venduto al mercato comune. La polizia e i funzionari locali ci hanno intimidito, ma abbiamo tenuto duro. Siamo una squadra, e quella è la nostra forza. Avevo paura all’inizio, ma ora non più. Vivo in una piccola capanna con la mia famiglia. Mio marito e mio figlio guadagnano pochissimo lavorando come braccianti. Ci sono giorni in cui non lavorano e dobbiamo dormire a pancia vuota. Se la Gulabi Gang ricevesse un po’ di aiuto dall’amministrazione e dalle istituzioni umanitarie potremmo mettere su un centro di produzione tessile e io potrei contribuire ai guadagni della mia famiglia.


Punia Devi, 38

Sono una dalit, una degli intoccabili. È come una maledizione nella tua vita. Spero di non rinascerci nella prossima vita. Faccio la bracciante nei campi quando trovo da lavorare. Le caste superiori ci sfruttano e ci pagano quando gli va. Pensavo che vivere così fosse il mio destino fino a quando Sampat Devi è venuta da noi e ci ha insegnato i nostri diritti. Mi sono unita subito alla Gulabi Gang e ho giurato di educare il resto della comunità al rispetto dei diritti. Non solo è una maledizione nascere dalit, ma è comunque difficile essere una donna qui. Noi donne siamo sempre l’ultimo anello della catena dello sfruttamento. Ci danno in matrimonio molto giovani, ci dicono che è il nostro destino sposarci con un uomo che non abbiamo mai visto prima. I nostri mariti ci sfruttano tutto il tempo, e ci trattano come schiave. Questo deve cambiare, e la Gulabi Gang ha fatto molto in questa direzione. Passiamo a fare visita nelle case e diamo indicazioni ai genitori su come educare le loro figlie. Una delle tante motivazioni che mi spinge a far parte della gang è dare davvero un contributo per interrompere lo sfruttamento. Quando mi sono unita al gruppo ho passato molto tempo seguendo Sampat Pal nelle sue visite ai villaggi, incoraggiando una maggiore consapevolezza sui temi dell’educazione. Le rappresentazioni di strada sono un mezzo molto popolare per far arrivare un certo discorso a un pubblico molto grande. Tutte le iniziative che facciamo per promuovere l’educazione delle bambine sono servizi garantiti gratuitamente. Per fare bene questo lavoro ci vuole un sistema di supporto. Io non ho mezzi di trasporto; non posso neanche permettermi di pagare il bus, devo andare a piedi. Quando vado a lavorare per la Gulabi Gang non guadagno nulla e devo gravare sul salario di mio marito, ammesso che lui riesca a lavorare quel giorno. Anche se facciamo una vita dura, mio marito e le mie due figlie mi sostengono molto nel mio contributo alla Gulabi Gang.


Savitri Devi, 23

Ho conosciuto Sampat Devi quando è venuta nel nostro villaggio, quasi un anno fa. Avevo sentito della gang da altri abitanti del villaggio. Eravamo orgogliosi di quello che Sampat Devi stava facendo per la comunità. È venuta da noi e ha parlato di fronte alla comunità del villaggio riunita, ci ha parlato dei diritti dei poveri. Sono rimasta colpita vedendo una donna che parlava con tanta convinzione. Quando ha parlato tutti l’ascoltavano. Non si sentiva volare una mosca. Ho sentito subito che volevo fare parte della gang. Mi sono sposata da poco e la mia famiglia pensava che fosse un’idea assurda ed erano del tutto contrari al fatto che lasciassi la casa. Mio marito non mi ha sostenuto per niente, ma ero davvero convinta di unirmi al gruppo, e così ho fatto. Ci sono voluti mesi di insistenze, ma alla fine mio marito ha acconsentito. Ho preso parte attivamente a tutte le dimostrazioni, alla rappresentazioni di strada, e alle campagne che la Gulabi Gang ha cominciato. La convinzione che Sampat Devi dimostra quando combatte per noi è di grande ispirazione. L’ho seguita durante le sue visite al nostro villaggio e poi nei villaggi vicini, e l’ho sentita parlare agli anziani del villaggio dei loro diritti. Non vedo l’ora di lavorare al centro di lavorazione dei tessuti per cui la Gulabi Gang sta cercando di raccogliere fondi. E così anche il piano per il centro di riabilitazione degli alcolisti. Io ho ricevuto una buona educazione, so di poter essere molto utile. Ma vengo da una famiglia dalit molto povera, e non ho denaro. Lavoro come bracciante agricola nei campi, e tutto quello che guadagno lo uso per pagarmi gli spostamenti in bus e per raccogliere fondi per stimolare la consapevolezza della gente nei villaggi. Metto sempre il mio sari rosa, e porto sempre il mio lathi con me. Ora la gente mi tratta con grande rispetto, e mi riconosce la dignità che mi spetta.


Aarti Devi, 22

Mio padre, Chnadra Bhan, è un uomo istruito. Ha preso due master all’università pur essendo un dalit. Ha sempre dovuto combattere per i propri diritti, e per la dignità degli abitanti del villaggio. Circa sei mesi fa un uomo di una casta superiore ha stuprato una donna dalit della zona. La polizia si è rifiutata di aprire un’indagine. Quando mio padre ha protestato, lui e due altri sono stati presi in custodia. Io sono andata da Sampat Devi e le ho chiesto aiuto. Quello stesso giorno mi sono unita alla gang e, guidate da Sampat Devi, abbiamo fatto irruzione nella stazione di polizia chiedendo il rilascio di mio padre e di un altro uomo del villaggio. La polizia ancora si rifiutava di aprire un’indagine contro lo stupratore. Abbiamo picchiato un poliziotto con le mazze. Io non posso accettare un’ingiustizia a testa bassa. Mio padre è un modello per me, ed è stato orgoglioso di me quando mi ha visto in sari rosa mentre protestavo e urlavo slogan, spalla a spalla con Sampat Pal e il resto della Gulabi Gang. Sampat Devi mi ha insegnato a combattere con il lathi. Ha insistito perché imparassimo a difenderci da sole prima di andare all’attacco di qualcuno. Il governo e l’amministrazione locale mi hanno minacciato spesso, una volta con una pistola, ma non ho paura di loro. Fare parte della gang mi dà fiducia in me stessa. Nella maggior parte delle operazioni che portiamo avanti diamo un’importanza centrale al potere delle donne, alla necessità di creare posti di lavoro, di promuovere l’educazione per migliorare le condizioni di poveri e bisognosi. Siamo il futuro della Gulabi Gang. Faremo tutto quello che sarà necessario per garantire uguaglianza e giustizia a quelli cui è stata tolta.