venerdì 2 ottobre 2020

Esiste, nella cultura occidentale, un analogo al concetto di Yin e Yang della filosofia cinese?

È il concetto degli opposti; da sempre i filosofi parlano di:

Coincidentia oppositorum

Conjunctio oppositorum

Conspiratio oppositorum

Complexio oppositorum e così via:

L’anima del mondo si manifesta nella natura, attraverso il contrasto tra attrazione e repulsione; il cui conflitto rappresenta un dualismo, la cui unificazione, mette in moto la polarità”. Friedrich Schelling.

La vita è lotta di contrari, in continua tensione, ma che tendono ad incontrarsi, mantenendo quindi in vita la polarità stessa. Pensa all’unicità dei sentimenti; avrebbe portato alla staticità, all'immobilismo, al ristagno. Nulla più in prospettiva andava verso il divenire, tutto sarebbe rimasto inalterato, immobile....tutti con gli stessi temperamenti.

La diversità quindi e gli opposti, vanno rispettati e per rispettarli occorre conoscerli, perché sono una enorme ricchezza e non solo - generano anche attrattiva.

Mi viene in mente il concetto di Anima e Animus, gli archetipi che secondo Jung sono mediatori tra il conscio e l’inconscio; l'essere umano si trova ad essere allo stesso tempo duplice, oscillante tra le due forze polari di una totalità la quale cerca di ricostituirsi. Tutte queste ambivalenze han creato il mito dell’androgino.

Gli opposti si attraggono quando sono portati all’estremo” Carl Jung.



Hai visto come viene spesso associato il simbolo del Tao con il concetto occidentale degli opposti.


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