venerdì 16 gennaio 2015

Come Affrontare Qualcuno Più Alto di Te

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Affrontare qualcuno più alto di te non è un problema, poiché ciò che all’apparenza può avvantaggiare è anche una debolezza; il tuo avversario potrebbe usare la propria altezza per ferirti ma dev’essere abbastanza vicino da raggiungerti. Molte persone alte non sanno come usare l’altezza a proprio vantaggio.


Passaggi

    1
    Se sei molto più piccolo, punta verso il basso. Questo sbilancerà l’avversario, che dovrà abbassarsi al tuo livello, rinunciando al vantaggio dell’altezza. Inoltre, sarà inclinato in avanti. Questo lo esporrà ai ganci e minerà la sua stabilità complessiva.
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    2
    Evita di combattere. Vi farete male entrambi e non è una scelta saggia, perciò cercare un modo per evitarlo è la cosa migliore. È meglio parlare, o prendere le distanze in modo che sia difficile colpirti, piuttosto che alzare le mani.
    3
    In caso non sia possibile, e tu sia costretto a difenderti, usa l’autodifesa o le arti marziali. Dovrai averle imparate a lezione e aver passato molto tempo ad allenarti prima di essere in grado di affrontare qualcuno, non importa se più alto o più piccolo; è tutta semplice paura di restare ferito o ucciso, ed è normale.
    4
    Innanzitutto devi “compensare” il tuo avversario. Molti combattenti alti non sono in grado di “lottare in alto”, o approfittare davvero della propria altezza. Analizza la faccia e gli occhi del tuo avversario. Osserva la postura (la posizione dei piedi), il linguaggio del corpo e la vostra distanza. È nervoso? Arrabbiato? Se ti avvicini aggressivamente, si sposta d’istinto o arretra e tiene le distanze? Se non lo fa, probabilmente non sa come usare la propria altezza. Puoi approfittarne per prenderlo di sorpresa.
    5
    L’obiettivo primario in qualsiasi rissa da strada è la sopravvivenza. Devi comunicare che non sei in cerca di guai – anche se state per combattere. Fallo tenendo le mani davanti al volto, coi palmi verso l’esterno, mentre arretri – agitando lentamente le mani. Questa è la prima impostazione per colpire. Digli che non vuoi problemi – e a prescindere dalla risposta, preparati a reagire.
    6
    Colpisci a sangue freddo. In qualsiasi rissa – soprattutto contro un avversario più grosso o alto, devi colpire per primo. Il vecchio adagio “mai colpire per primo” non vale qui. Usa il gesto a mani aperte sopracitato per sferrare un pugno a sorpresa verso la gola o il naso (mai contro la mandibola – può essere assorbito da molti uomini forti, e ferirti alle mani). La velocità è fondamentale qui. Un pugno va bene, ma molti pugni sono meglio. Una combinazione di attacchi o colpi rapidi farà più danni di un singolo colpo, perciò se puoi dare più colpi, fallo. Ad ogni modo, non esporti a un contrattacco. Sferra il colpo più veloce che hai e arretra immediatamente, rimettendoti in guardia. Mentre arretri, saltella intorno al tuo avversario.
    7
    MOVIMENTO DELLA TESTA E GUARDIA DIFENSIVA – Dopo aver colpito per primo, o il tuo avversario è a terra e puoi dileguarti (ponendo fine alla rissa), o l’hai fatto arrabbiare di più (sebbene forse più a causa della tua capacità di fargli male). Se il tuo avversario è ancora attivo, devi accertarti di tenere sempre le mani in posizione. Questo ti permetterà di usare mani, gomiti e spalle per deviare pugni e colpi dal tuo avversario, che è in grado di colpire a distanza. Molti lottatori immaturi o con poca esperienza mireranno alla testa il 90% delle volte. Usa questo a tuo vantaggio, tenendo le mani alte e spostando la testa e le spalle da parte a parte e su e giù, saltellando. Il tuo avversario istintivamente cercherà di colpirti alla testa – ma pochissimi colpi andranno a segno. Sarai più difficile da colpire e da cui difendersi, quando sarai tu a sferrare i colpi. Nel frattempo sei pronto ad arretrare, in cerchio, sui piedi, per lasciare spazio tra te e il tuo avversario mentre si avvicina.
    8
    L’ARIETE – Mentre il tuo avversario colpisce, devi metterlo in difficoltà, spostandoti e abbassandoti, e muovendoti in cerchio lontano dai colpi. Il tuo avversario ti attaccherà con una combinazione o qualche altra tecnica, e una volta evitata o bloccata, noterai un momento in cui si tira indietro un istante e si prepara a un nuovo attacco. APPENA il tuo avversario ha sferrato l’ultimo colpo in una attacco, devi subito entrare nel suo spazio personale – vicino a lui – e attaccare senza pietà. Arrivi molto vicino, dove non ha presa. La velocità e un attacco ravvicinato lo costringerà a ritirarsi o inserire la retro. Sferra con velocità e ferocia – NON AVER PAURA – più colpi possibili alla faccia e alle aree esposte. Un attimo prima di essere stanco, allontanati – fai più di un passo indietro – di 2 o 3 passi e recupera le forze e l’energia. NON afferrare l’avversario se ha un notevole vantaggio di taglia o forza. Non porterà a nulla di buono. Questo approccio ravvicinato è LA NORMA per affrontare avversari più alti. Puoi aspettare che finiscano un attacco, come detto, o puoi colpire prima di loro, mentre si avvicinano. In ogni caso, devi ridurre la distanza ed entrare nel loro raggio d’azione per fare danni.

    9
    IL CONTRATTACCO – Quando il tuo avversario si prepara ad attaccare e colpirti, puoi notare alcuni schemi ripetuti in continuazione. È importante da osservare, perché puoi usare questi schemi per ferire il tuo avversario con un contrattacco. Mettiamo che il tuo avversario opti sempre per affondi lunghi e rapidi, per poi lasciare andare il braccio lungo i fianchi prima di rimettersi in guardia. Potresti attendere il momento giusto al prossimo affondo e, dopo averlo schivato, dare un pugno forte proprio sopra al braccio a penzoloni (mentre inizia a cadere verso il fianco) e colpirlo dritto al volto. O in caso tu veda arrivare un pugno da destra, potresti abbassarti e sferrare un contrattacco dei tuoi. Queste reazioni sono letali perché tendono a combinare la tua forza al momento di debolezza del tuo avversario, permettendoti di causare danni ancora maggiori!
    10
    PUNTA AGLI ANGOLI – Il modo più facile per creare occasioni nel raggio d’azione del tuo avversario più alto è puntare agli angoli. Come? Non devi fare altro che metterti verso il suo fianco mentre attacca – in modo da guardare il tuo avversario, pronto a colpire – ma non direttamente di fronte. Sei a un angolo – e quindi gli indicatori istintivi che solitamente usiamo per valutare un bersaglio sono leggermente meno efficaci per il tuo avversario. Inoltre, noterai nuovi punti deboli da colpire da queste angolazioni. Nota anche che dovresti usare angoli in cui il loro raggio d’azione è limitato. Perciò se il tuo avversario dovesse avere un buon destro, dovresti puntare agli angoli che ti espongono ai suoi colpi da sinistra – lontano dai suoi punti di forza.

    11
    USA GLI AFFONDI – Un buon affondo è fondamentale per qualsiasi abile lottatore. Devi impostare le tue combinazioni e i tuoi colpi con dei solidi affondi. Ciascun affondo richiede un passo avanti col piede dominante. Usa vari affondi in successione coi tuoi passi per colpire il tuo avversario più alto e soffocare la sua presa. Entra in profondità nel suo spazio personale usando affondi e colpi potenti alle costole mentre alza la guardia per proteggere il volto.


Consigli

  • Muoviti intorno all’avversario e non fermarti mai. Inoltre, osserva i suoi fianchi e le spalle. Sono ottimi indicatori dei movimenti imminenti.
  • Tieni gli occhi aperti. Spesso si chiudono gli occhi istintivamente per difendersi. Abituati a incassare colpi con gli occhi aperti – gli esercizi in classi organizzate sono perfetti per questo.
  • Una buona tattica è arretrare per poi colpire con forza con la spalla. Nel wrestling, questa mossa è chiamata “spear”; carica l’avversario a tutta velocità e colpiscilo al fianco con una spallata, ma servono forza e velocità, o il tuo avversario potrebbe spostarsi, causandoti potenzialmente gravi conseguenze.
  • Fai attenzione quando combatti: se abbasserai la guardia, il tuo avversario cercherà di bloccarti impedendoti di reagire.
  • Abituati a muoverti molto, molto vicino a un avversario alto. Potresti essere più vicino di quanto vorresti – ma NON sconfiggerai un avversario più alto o grosso senza avvicinarti. In questo modo ridurrai il suo raggio d’azione e la sua forza – di nuovo, le classi sono ottime per affinare questa tecnica.
  • Muovi la testa e il corpo constantemente. Gli avversari più alti tendono a essere un po’ più lenti. Usa movimenti costanti per approfittarne. Cambiare il livello della tua testa mentre fai finte e schivi i colpi può permetterti di avvicinarti senza dover colpire troppo presto.
  • Tieni basso il tuo baricentro, per accentuare la differenza d’altezza, rendendoti più difficile da colpire e atterrare.
  • Abbatti i suoi alberi. Prendi a calci le gambe per rallentarlo e colpire da lontano. Punta all’esterno e interno coscia – evitando ginocchia e stinchi.
  • Occhio alla faccia, tieni sempre alte le mani.
  • Quando ti pieghi, rialzati rapidamente. Prendigli le spalle e sbilancialo per atterrarlo, in modo da poter fuggire o fare ancora più male.
  • Ricorda sempre che la velocità supera la forza. Un gancio a potenza massima è inutile, se non riesci a portarlo a termine. Il tuo punto di forza, essendo più piccolo, sta nella velocità e nel colpire dove fa più male.
  • La tua guardia difensiva dovrebbe idealmente essere: le mani a protezione del volto e i gomiti davanti alle costole. Tieni i gomiti in dentro e contro le costole mentre hai le mani contro la mandibola. Se i gomiti o le mani si allontanano dal tuo corpo, l’efficacia della tua guardia diminuisce drasticamente.




Avvertenze

  • Gli avversari più alti sono una sfida significativa, perciò abituati a combattere e studia un’arte marziale prima di cercare di affrontare qualcuno di più grosso o alto di te.
  • Combattere farà male a entrambi, perciò bisogna fare tutto il possibile per non farlo a prescindere: le leggi e la polizia servono a proteggerti. Se proprio devi, accertati che sia l’unica via e non solo per il tuo ego, ad esempio a causa di nomignoli, prese in giro, ecc.








giovedì 15 gennaio 2015

Yutaka Toyama

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Yutaka Toyama (Tokyo, 30 gennaio 1938) è un maestro di karate giapponese.

Biografia
Maestro di Karate-do Wado-Ryu è allievo diretto del maestro Hironori Ōtsuka, fondatore dello stile.
Si classifica al secondo posto nel campionato universitario giapponese a squadre nel 1958, prestazione replicata nel 1959 nel campionato dell'Est del Giappone e nel 1960 nel campionato giapponese.
Laureato in legge presso la Nihon University, viene invitato nel 1965 in Europa dalla federazione tedesca di karate, dove allena la nazionale con il grado di 5º Dan. Dal 1968 si dedica all'insegnamento in Italia, dove rappresenta ufficialmente la federazione Karate-do Wado-Ryu giapponese in Italia. Diviene allenatore nazionale per l'Italia nel 1973 e fonderà nel 1980 il Wadokai italiano, dopo essere stato nominato nel 1979 tecnico della federazione Wadokai europea. Raggiunge nel 1981 il grado di 7º Dan.
Diviene consigliere della federazione Wado-Ryu Karate-do giapponese nel 1982. Nel 1983 diviene consigliere tecnico della federazione Ungheria settore Wado-kai. Torna in Giappone nel 1986, dove comincerà nel 1990 a lavorare per la Jin Corporation, di cui diviene il direttore esecutivo nel 1990.
Nei giorni 6-7-8 luglio 2012 è stata organizzata in suo onore la "Toyama cup", svoltasi insieme al 2º memorial Carlo Henke nel Palazzetto dello Sport di Roma Attualmente ricopre il grado di 9º Dan e fa parte della federazione W.U.K.O..

Opere
  • Karate-do Wado-Ryu


mercoledì 14 gennaio 2015

Come Stendere Qualcuno con un Colpo Solo



Esistono delle situazioni, ad esempio nel pugilato, nell'MMA e nell'autodifesa, nelle quali il tuo obiettivo sarà mandare qualcuno al tappeto il più velocemente possibile. In queste situazioni, sarà il modo più rapido di terminare lo scontro. Generalmente, riuscirai a stendere una persona facendo ruotare la sua testa da una parte; questo provoca una collisione tra il cervello e la parete del cranio, facendola svenire. Che si tratti di autodifesa o di un incontro da vincere, ecco alcuni metodi provati per mandare KO il tuo avversario con un solo colpo.


Pugno alla Mandibola

Porta avanti la gamba sinistra. Tieni il ginocchio leggermente piegato e la gamba destra più indietro. Non irrigidirti.


Porta il braccio destro al fianco e ruotalo all'altezza della vita.


Rimani rilassato fino al momento dell'impatto. Dei movimenti più fluidi generano più forza e inerzia.


Esattamente prima che il pugno colpisca, irrigidisci il corpo. Ricorda di respirare. Questo ti permetterà di concentrarti maggiormente e tendere i muscoli, liberando più potenza. Ti manterrà inoltre calmo, cosa che ti aiuterà nel caso che il combattimento continui.


Mira esattamente alla mandibola, o al centro del mento. C'è un nervo in particolare che puoi colpire e mandare il tuo avversario al tappeto. Esistono due modi per colpire la mandibola:
    • Montante. In questo caso colpirai la mandibola con il tuo pugno direttamente dal basso in alto, riducendo al minimo i movimenti laterali. La testa del tuo avversario dovrà muoversi verso l'alto.
    • Gancio. In questo caso colpirai la mandibola con un pugno laterale. La testa del tuo avversario dovrà scattare verso un lato, facendolo svenire.


Usa le anche per generare forza, non solo le braccia. Genera più forza con il tuo colpo ruotando le anche mentre ti avvicini al bersaglio. I giocatori di baseball, ad esempio, generano molta più forza se possono usare le anche durante il giro di mazza; non vedrai molti fuori campo senza l'aiuto delle anche.


Ricorda di completare il movimento dopo aver colpito. Il tuo obiettivo è di colpire la mandibola dell'avversario da sotto o di lato. Se stai eseguendo un gancio, assicurati di colpire con una curva. Il percorso del tuo pugno dovrà essere circolare e non lineare.








Pugno alla Tempia

Stai rilassato e assicurati di tenere i piedi nella posizione corretta. Come per il primo metodo, se sei destrimane, dovrai tenere la gamba sinistra in avanti e quella destra indietro, leggermente piegata.


Mentre acquisti velocità, assicurati che il corpo sia rilassato. Rilassalo il più possibile. La velocità e la forza del colpo aumenteranno. Hai mai giocato a golf? Gli esperti ti confermeranno che colpirai la palla con più forza se il tuo swing sarà fluido e rilassato; i principianti provano a girare la mazza con più forza possibile, e i risultati non sono ottimali. Lo stesso vale per i pugni.



Mira alla tempia. La tempia è la zona sul lato del volto di una persona, tra i capelli e le sopracciglia, all'altezza degli occhi. Se colpirai la tempia con precisione, il pugno farà rimbalzare il cervello con violenza contro il cranio, facendo svenire il tuo avversario.



Stringi il pugno e completa il movimento. In alcuni casi puoi usare il palmo della mano per colpire, ma in questo con il pugno sarai più preciso: mirare al lato del volto di una persona e colpirlo lateralmente, è estremamente difficile usando il palmo della mano.



Usa le anche per generare forza, non solo le braccia. Genera più forza con il tuo colpo ruotando le anche mentre ti avvicini al bersaglio.









Colpo alla Gola

Comprendi la pericolosità di questo metodo. Usandolo puoi provocare gravi danni alla trachea di una persona. Ricorri a questo metodo solo come ultima spiaggia, o in situazioni di vita o morte.


Usa indice e medio per colpire l'aggressore alla gola. Più precisamente, immagina di fare il segno della pace con entrambe le dita della stessa mano.


Accosta le due dita così che si tocchino, poi irrigidisci le dita e preparati a colpire.


Mira le dita verso la gola dell'aggressore. Più precisamente, mira alla rientranza in cui si incontrano le clavicole destra e sinistra, alla base del collo.


Usa le dita per colpire con forza in quell'area. Questo farà cedere e rientrare la faringe dell'aggressore, impedendogli di respirare.




Calcio

Assumi una posizione solida. Tieni i piedi alla stessa distanza dal centro del corpo.


Tieni i gomiti bloccati. Usa i pugni per coprire la faccia.


Alza la gamba destra. Calcia verso l'alto e mira sotto la mandibola.
La testa del tuo avversario scatterà indietro e lui perderà l'equilibrio. Fai attenzione, potresti farlo svenire.








Consigli

  • Fai attenzione quando l'avversario è a terra, è probabile che ti colpisca di sorpresa.
  • Usa sempre delle combinazioni di pugni.
  • Preparati sempre a contrattaccare e difenderti se il tuo avversario attacca per primo.
  • Lavora sui muscoli della parte superiore del corpo.
    • Se ti trovi in una situazione in cui non c'è via di uscita, prova a sferrare il pugno mentre sei a metà di una frase o quando meno se l'aspettano.
  • Il metodo tre è molto pericoloso e doloroso; usalo solo in situazioni di vita o di morte. Preparati a prenderti la responsabilità delle tue azioni.
  • Ricorda sempre di non sbagliare il pugno alla tempia, perché potrebbe risultare mortale se non lo eseguirai in modo corretto.
  • Cerca di non uccidere nessuno con i metodi 2 e 3.
  • Cerca di non tenere i pugni vicini al volto quando blocchi, altrimenti l'avversario potrebbe farti colpire con i tuoi stessi pugni.
  • Se il tuo avversario si allontana, lascialo stare e abbandona subito la zona.
  • Cerca di colpire la punta del naso! Il dolore annebbierà la vista del tuo avversario, ma fai attenzione a non colpire con troppa forza, o rischierai di ucciderlo se le ossa del naso arriveranno al cervello!








Avvertenze

  • Usa queste tecniche solo se non c'è altra via di fuga.
  • La quantità di moto trasmessa con un pugno segue la semplice fisica. È un prodotto di massa e velocità. Se ti manca massa dovrai compensare con la velocità. Ovviamente possedere entrambe è meglio.
  • Usa il metodo tre solo se il tuo fisico non ti permette di usare gli altri. Basterà pochissima forza.
  • Ricorda che dovrai subire le conseguenze delle tue azioni, qualunque esse siano.











martedì 13 gennaio 2015

Come Scegliere un'Arma da Fuoco per la Difesa Personale





Scegliere l'arma per l'autodifesa è una decisione cruciale. In generale, ci sono due tipi di armi da fuoco: le pistole e i fucili. Le pistole sono progettare per l'utilizzo con una sola mano e per avere la massima maneggevolezza e trasportabilità, ma non hanno solitamente la stessa potenza delle armi a canna lunga, che spaziano dai fucili da caccia a quelli di precisione fino ad arrivare ai mitragliatori. Continua a leggere per decidere quale tipo di arma soddisfa le tue esigenze!


Sebbene peso, dimensioni e design rendano una pistola la scelta più comune per l'autodifesa (vengono trasportate con il minimo sforzo e la massima discrezione), è necessario usare cartucce più deboli perché possano sparare molti colpi in successione con relativa facilità.


Il fatto che siano facili da nascondere le rende le armi più usate nei conflitti a fuoco. Fondamentalmente, se ti aspetti di avere problemi ti porti dietro qualcosa che sia facile da maneggiare.


L'affidabilità è la prima cosa da cercare quando si tratta di scegliere un'arma per l'autodifesa.






Scegliere un Calibro

La scelta del calibro di una pistola è uno degli argomenti più "stimolanti" tra gli appassionati di armi da fuoco. Mentre il potere d'arresto di una pistola è relativamente basso rispetto a quello di un qualsiasi fucile, è tuttavia necessario valutare attentamente le opzioni disponibili in maniera da poter trarre il massimo vantaggio dalla scelta.
  • Un calibro più piccolo, come .380, 9mm, ecc., garantisce generalmente una maggiore velocità del proiettile e un rinculo ridotto, cosa che permette di sparare più colpi in rapida successione; inoltre, permette di avere caricatori più capienti (o pistole più piccole).


    • I grossi calibri, come il venerabile .45, usano proiettili più lenti ma di maggior diametro, che avranno quindi una superficie di impatto maggiore sul bersaglio, aumentando così le probabilità di colpire degli organi vitali. Il maggior peso dei proiettili e la grande energia generata al momento dello sparo, aumentano il rinculo, aumentando quindi la cadenza degli spari in rapida successioni; e infine, il maggiore diametro dei proiettili significa anche avere caricatori meno capienti.


I fattori più importanti da considerare per determinare la scelta, sono la tua precisione e la tua confidenza con un'arma di quel determinato calibro. Molti esperti di difesa statunitensi considerano i .380 ACP (9 x 17 mm Browning Short) o le 9mm appena sufficienti, mentre la polizia europea considera adeguate anche le .32 ACP (7.65 x 17 mm Browning). Scegliere quello giusto richiede esperienza. Spara con calibri diversi e scegli quello più alto con cui riesci a sparare agevolmente con accuratezza, anche in rapida successione .


Non scartare completamente un calibro .22 se il tuo scopo è la difesa della tua abitazione. Una pistola semi-automatica calibro .22 o una carabina Ruger 10/22 con un caricatore capiente è facile da controllare quando si sparano più colpi rapidamente e può essere molto efficace a brevi distanze (molti di questi colpi vengono sparati sempre entro distanze di circa 7 metri), e le munizioni .22 sono piuttosto economiche. In più un calibro .22 non riesce a penetrare molti muri, riducendo quindi possibili danni alla proprietà e il rischio di colpire i vicini se manchi il bersaglio.


Quando fai la tua scelta, tieni bene a mente anche il costo delle munizioni! Devi poterti permettere abbastanza munizioni per esercitarti regolarmente.






Dimensioni della Pistola

Esistono pistole di forme e dimensioni diverse. Dalle pistole derringer, lunghe dai 5 ai 7 centimetri, a quelle che vengono scherzosamente chiamati "cannoni", che possono essere lunghe anche più di 30cm.


Per chi deve portare in giro una pistola in maniera discreta, un fusto più leggero in polimero è preferibile a una pesante pistola in metallo, in quanto, a volte, il peso può diventare fastidioso. Esistono comunque dei cinturoni più pesanti, adatti a mitigare leggermente questo problema. Le pistole più piccole sono invece più facili da nascondere sotto i vestiti.


Per la difesa della casa, o per pistole che possono essere lasciate in piena vista, ha senso cercare un fusto più lungo. La canna più lunga aumenterà la precisione dei colpi, aumentando la distanza tra il mirino anteriore e quello posteriore; il maggiore peso dell'arma attutirà il rinculo, aumentando quindi la velocità nello sparare più colpi in rapida successione.


Scegliere un fusto medio può significare una maggiore versatilità dell'arma; il giusto compromesso tra peso e dimensioni ti permetterà di adattare la pistola in base alle situazioni più disparate.








Pistole Semi-Automatiche

Le pistole semi-automatiche sono più moderne rispetto ai revolver (sebbene John Browning avesse già inventato il concetto di un carrello scorrevole intorno al 1900). Molte forze dell'ordine in giro per il modo si affidano all'uso di questo tipo di arma.


Una pistola solitamente tiene le munizioni in una cartuccia metallica caricata a molla chiamata caricatore. La pistola si prepara a sparare il colpo successivo grazie all'azione del carrello, un pezzo di metallo che ricopre la canna. La forza dei gas che spinge il proiettile dalla canna quando viene sparato, spinge all'indietro il carrello, causando il suo rientro e la conseguente espulsione del bossolo; a questo punto, una molla spinge nuovamente il carrello in avanti, permettendogli di prendere con un'apposito meccanismo il retro del proiettile successivo nel caricatore, spingendolo nella canna.


Le prime pistole non erano per nulla affidabili. Negli ultimi 50 anni, tuttavia, l'affidabilità delle pistole semiautomatiche è aumentata considerevolmente rispetto a quella dei revolver.


Per certi versi, una pistola di marca, più costosa, può essere molto più affidabile rispetto a una molto economica. Anche se non devi necessariamente spendere migliaia di euro, aspettati di pagarne almeno 300/400 per una pistola semi-automatica di qualità ragionevole, nuova.


Il prezzo però non è l'unica cosa a cui prestare attenzione; la pistola migliore è quella che ti porti dietro - nel senso che meglio averne una scarsa che non averne alcuna (supponendo che sia affidabile).


Le pistole semi-automatiche hanno numerosi vantaggi rispetto ai revolver:
    • Sono provviste di un caricatore, che significa che dopo aver esploso da 5 ai 33 colpi (in base al modello della pistola, alla capienza del caricatore e alle leggi locali), puoi cambiarlo rapidamente e tornare all'azione — nota che questo discorso vale solamente se hai a disposizione altri caricatori precedentemente caricati di munizioni. Ricaricare un caricatore sotto pressione può richiedere molto tempo, o essere quasi impossibile a causa delle ridotte capacità motorie causate dall'adrenalina in circolo).


    • La forza richiesta a spostare il carrello le rende preferibili in caso tu debba sparare colpi in rapida successione, visto che l'azione del carrello smorza lievemente l'effetto del rinculo. Ciò permette spari in successione più rapidi e accurati. Il movimento all'indietro del carrello atto ad espellere il bossolo, riduce il rinculo totale dello sparo riducendo l'energia generata per spingere il proiettile lungo la canna.


Ci sono comunque anche degli svantaggi:
    • Le pistole sono più difficili da maneggiare in sicurezza. Pulire la pistola (cioè rimuovere le munizioni per renderla "sicura") richiede più passaggi e una maggiore attenzione rispetto ai revolver.


    • La meccanica di una pistola è più complessa di quella di un revolver, ci sono quindi più probabilità che uno o più componenti si inceppi. Come puoi immaginare, un problema meccanico in una situazione in cui sei in pericolo di vita può essere piuttosto problematico. Nel caso in cui la pistola non riesca a caricare un proiettile nella canna, la pistola diventa inutilizzabile finché il guasto meccanico non viene riparato, mentre con un revolver basta premere di nuovo il grilletto per passare subito al proiettile successivo. Questo inconveniente richiede un addestramento specifico ed esercizi mirati, per fare in modo che i passi necessari a risolvere un inceppamento ti vengano istintivi in caso di situazioni di pericolo.


    • Dato il maggior numero di componenti, le pistole vengono quindi prodotte, in linea di massima, soltanto per calibri inferiori rispetto a quelli dei revolver.


I Revolver

I revolver sono sempre stati popolari tra le armi da fuoco sin dal giorno della loro invenzione. Le loro meccaniche molto semplici li rendono facili da costruire, e il loro design minimale esiste da secoli.


I revolver ti permettono di sparare da 4 a 8 colpi in successione senza ricaricare. Le munizioni sono alloggiate in un cilindro metallico chiamato tamburo che ruota quando il martello viene tirato all'indietro, o quando si preme il grilletto (a seconda del tipo di revolver). Se un proiettile resta inesploso, tirare di nuovo il martello o premere di nuovo il grilletto farà ruotare il tamburo passando così al colpo successivo.


I vantaggi dei revolver:
    • L'affidabilità è certamente il primo punto di forza. Per un normale tiratore è quasi impossibile non riuscire a sparare con un revolver quando preme il grilletto. Il design è molto semplice, così come è semplice la sua modalità di utilizzo: prendi il revolver carico, togli la sicura (se c'è), premi il grilletto e sparerà.


    • La semplicità permette anche a un neofita di liberare velocemente il revolver dai proiettili. Basta togliere le munizioni dal tamburo per scaricarlo velocemente.


    • I revolver in generale reggono calibri maggiori delle loro controparti semi-automatiche. I revolver da .357 e .44 Magnum sono estremamente popolari e sprigionano una grande quantità di energia quando sparano.


Gli svantaggi dei revolver includono:
    • Ricaricare un revolver richiede tempo. Anche le persone più veloci ed esperte non ricaricano un revolver in tempi così stretti da essere comparabili a quelli necessari per sostituire il caricatore di una pistola.


    • I tamburi non contengono lo stesso numero di colpi del caricatore di una pistola; significa che nel caso di una sparatoria prolungata sarà necessario ricaricare più volte. Tieni però presente che la maggior parte dei conflitti a fuoco nati per autodifesa non richiedono una grande cadenza di fuoco; 4 o 5 colpi sono generalmente sufficienti.


    • Il fatto che possano essere più "affidabili" non significa che siano più robuste. I meccanismi per i revolver DA richiedono una precisione severa. Come fatto notare da tiratori rinomati come Massad Ayoob, le pistole automatiche si comportano meglio in caso di sabbia o sporcizia.








Conclusioni sulle Pistole

Le pistole richiedono abilità ed esperienza per essere utilizzate. Se non hai intenzione di perdere tempo per imparare ciò che serve a maneggiarle, non rischiare di mettere gli altri in pericolo trasportandone una. Il tiro libero è considerato uno sport proprio perché richiede abilità e allenamento.


Per i neofiti, un revolver è forse la scelta migliore per la loro maggiore semplicità. Tipicamente, i 5-6 colpi sono sufficienti a non doverlo ricaricare nella maggior parte dei casi in cui sarai costretto ad usarlo.


Per i tiratori più esperti, o per chi ha intenzione di seguire un corso, una pistola semi-automatica potrebbe avere più senso per la capacità maggiore del caricatore e la facilità con cui è possibile sparare colpi in rapida successione. Maneggiare l'arma richiede una maggiore esperienza, ma i pro superano i contro, e ciò è dimostrato dal fatto che anche la maggior parte delle forze dell'ordine utilizza armi semi-automatiche.


Ogni persona è differente. Un'arma da fuoco che calza perfettamente nella mano di uno, potrebbe non essere così adatta a quella di un altro. Molti possessori di armi da fuoco saranno ben felici di far provare un paio di colpi a un novizio. Fai le tue ricerche e prova a sparare con armi diverse prima di investire i tuoi soldi.


Se vai a caccia, potresti avere bisogno di calibri più grossi, visto che molti animali pericolosi hanno pelle e muscoli talmente spessi da rendere necessaria dell'energia extra per penetrarli e raggiungere gli organi vitali. Molti proiettili meno potenti potrebbero non riuscire ad arrivare abbastanza in profondità da creare danni seri.








Armi a Canna lunga

Come si suol dire, "Tieni sempre una pistola per gli imprevisti, ma se sai che ci sarà una sparatoria, prendi sempre l'arma più grande!". Le pistole non hanno molta potenza. Una .44 Magnum di ultima generazione produce circa 1,000ft/lb di energia, un calibro da caccia tradizionale, il .223, produce circa il 50% di energia in più, e i fucili top di gamma vanno oltre i 10,000 ft/lb!


I vantaggi principali nell'utilizzo di fucili sono la potenza e la precisione. Con un po' di pratica, un tiratore decente può colpire un bersaglio delle dimensioni di un uomo a più di 300 metri di distanza con il fucile adatto, grazie a proiettili più potenti, una canna più lunga e una distanza maggiore tra mirino anteriore e posteriore.








Fucili

I fucili possono avere la canna liscia o rigata. Vengono usati per sparare grosse cartucce che possono contenere una gran quantità di piombini o un unico grande proiettile.


I vantaggi di un fucile:
    • Il più grande vantaggio di un fucile è la capacità di sparare cartucce di piombini. La dispersione dei piombini quando vengono sparati permette di colpire un'area maggiore a ogni colpo, riducendo la necessità di mirare con precisione e, a seconda del tipo di munizioni e della distanza, ciò può causare più danni rispetto a un proiettile singolo.
    • Alcuni fucili possono sparare cartucce a piombini e proiettili classici. Questo permette di usarli come carabine per tiri di precisione o di sparare piombini a seconda della situazione.
    • I fucili, come molte armi a canna lunga, sono personalizzabili e molto versatili. Molti fucili moderni possono essere modificati con canne di diversa lunghezza, mirini e molti altri accessori per adattarli alle proprie esigenze.
    • L'uso di sezioni di strozzatura (a forma di imbuto che va a restringersi alla fine della canna) permette di controllare quanto i piombini si disperderanno alla fine della canna. Alcuni fucili presentano una filettatura alla fine della canna (o altri metodi particolari) in modo che sia possibile cambiare il tipo di strozzatura in base alle necessità. Per scopi difensivi, una strozzatura cilindrica (o nessuna strozzatura) e a volte le strozzature a cilindro migliorato (IC), sono quelle più comuni. Queste permettono ai piombini di spargersi rapidamente e incrementano le chance di colpire il bersaglio. Tuttavia, a distanze elevate (più di circa 20 metri), i piombini si disperderebbero troppo e non garantiscono di andare a segno.
    • Un altro vantaggio dello sparare piombini è la scarsa penetrazione che essi hanno nelle mura di casa. Per scopi difensivi, colpi meno potenti sono meno letali nel caso in cui riescano ad attraversare un muro, e ciò rende più sicuri gli altri abitanti della casa, o i vicini. Tipicamente, la penetrazione è proporzionale alla dimensione dei piombini (per esempio, piombini molto spessi sono in grado di penetrare un muro). Anche se la "migliore" dimensione è da sempre un tema di dibattito, i piombini da uccelli e da tiro al volo sono molto efficaci dalle brevi distanze.
    • Le canne dei fucili da caccia variano in lunghezza dai 47 cm dei fucili "domestici" ai 60 cm dei fucili effettivamente utilizzati per cacciare. In più, molti fucili da caccia permettono di cambiare rapidamente la canna. In questo modo, puoi montare una canna corta per difendere la casa, e una lunga per la caccia. Non dimenticare però di esercitarti a sparare anche con la canna corta.


Esistono anche alcuni svantaggi:
    • Anche se un fucile che spara piombini colpisce una superficie maggiore rispetto a un proiettile classico, ciò non ti rende esente dal mirare. A distanze "domestiche" la superficie di impatto dei piombini, anche senza strozzatura, è a malapena delle dimensioni di una pallina.
    • A meno che tu non stia usando munizioni normali, i fucili sono inutili sulle lunghe distanze. Tra l'espansione dei piombini e il loro peso ridotto, la potenza dell'arma cala drasticamente con l'aumentare della distanza. Detto questo, in caso di autodifesa, ti troverai a sparare a una distanza adatta a quelle di un fucile a piombini.
    • Fucili con proiettili pesanti, come lo 00 buck, hanno un gran rinculo, rendendoli difficili da controllare senza esperienza.










Carabine/Fucili d'Assalto

Questo tipo di fucili sono progettati per sparare un singolo proiettile, spesso più piccolo di quelli utilizzati nelle pistole, a una velocità molto più alta.


I fucili hanno dei cugini di dimensioni inferiori chiamati "carabine". Le carabine sono solitamente più leggere e con una canna più corta rispetto ai fucili normali. Spesso sparano lo stesso tipo di proiettili, anche se, a causa delle dimensioni ridotte, sono spesso costruite solo per calibri meno potenti.


I vantaggi di un fucile classico:
    • A differenza dei proiettili delle pistole, che creano ferite delimitate e profonde, la maggiore velocità dei proiettili dei fucili crea un'onda d'urto che può danneggiare ampie aree di tessuto, aumentando le tue chance di fermare l'intruso con un singolo colpo ben piazzato.
    • I proiettili per fucili sono molto più potenti di quelli per le pistole. La maggior potenza si traduce in una maggior distanza dei colpi.
    • I fucili richiedono comunque una buona precisione, ma non quanta ne richiedono le pistole, e il loro potere d'arresto è comunque molto migliore.


Gli svantaggi dei fucili:
    • La loro maneggevolezza è ridotta a causa della loro lunghezza. In caso di utilizzo in casa, potresti dover tenere il calcio del fucile sotto la spalla, riducendo la tua precisione. Muoverti attraverso le porte e negli angoli con un fucile in mano, permetterebbe a un eventuale intruso di notare la canna del fucile prima ancora di vedere te, avvisandolo della tua presenza.
    • I fucili penetrano maggiormente le cose. I tuoi proiettili potrebbero attraversare il bersaglio e continuare la loro corsa, rischiando di ferire qualcuno. Ciò può essere limitato utilizzando le giuste munizioni, ma deve sempre essere tenuto presente quando spari.
    • Le munizioni per i fucili costano molto di più rispetto a quelle per le pistole. Ciò vuol dire che esercitarti ti costerà di più, riducendo le ore di allenamento che potrai permetterti.
    • Le maggiori dimensioni dei fucili rispetto alle pistole causano anche una maggior lentezza nel mirare a causa del loro peso. Rispetto a una pistola, tirare fuori un fucile e mirare richiede più tempo, e perdere tempo in una situazione che richiede l'utilizzo di un fucile può essere letale.








Conclusioni sui Fucili

Trasportare un fucile è più complicato, a causa delle sue dimensioni e del suo peso, ma la maggiore velocità ed energia dei proiettili garantiscono risultati migliori rispetto a una pistola.


Detto questo, per scopi di autodifesa della casa, i fucili da caccia sono i più indicati grazie alla loro efficacia dalle brevi distanze e la scarsa penetrazione dei colpi. Il rumore dello sparo di un fucile da caccia è anche un messaggio universale che grida: "Avete scelto la casa sbagliata! Andate via!"








Consigli

  • Anche se un grosso calibro aumenta le probabilità di riuscire a fermare qualcuno, se non spari bene e non riesci a colpire l'assalitore, nemmeno la pistola più potente del mondo riuscirà a salvarti. Scegli una pistola ed un calibro in base alla tua abilità nello sparare.
  • Se chiedi a persone diverse quale arma comprare, ti sentirai proporre 1000 modelli diversi. La cosa migliore da fare è trovarne una con cui ti trovi bene, allenarti spesso e divertirti a sparare.
  • L'arma migliore da possedere quando ne hai bisogno, è quella che hai con te.
  • Non c'è niente di più inutile di un'arma scarica. Usa la sicura quando necessario, ma tieni la tua arma sempre pronta a fare fuoco. L'intruso che ha appena buttato giù la tua porta di casa non si fermerà a prendere un tè mentre tu cerchi la tua scatola di munizioni e le carichi nell'arma!
  • Esercitati a utilizzare la tua arma. In caso di emergenza, non avrai tempo di tirare fuori il manuale per vedere come funziona! Conoscere istintivamente come caricare, usare ed affrontare eventuali inceppamenti può salvarti la vita.
    • Esercitati ad affrontare degli scontri a fuoco. Non mirare lentamente per poi poi fermarti a vedere dov'è finito il colpo dopo averlo sparato. Esercitati a mirare velocemente il bersaglio e a piazzare uno o due colpi in rapida successione. Fatti aiutare da un amico fidato che ti dica in maniera casuale quando iniziare a sparare e quando fermarti, in modo da simulare situazioni reali. Esercitati ad affrontare gli inceppamenti o a ricaricare al volo. Fai tutto questo tenendo bene a mente la sicurezza!
  • Spara prima di comprare! Esercitandoti a sparare, capirai presto cosa non ti piace e cosa ti piace di una determinata arma, e potrai prendere un decisione più ponderata. Vedrai anche diversi modelli di armi da fuoco, e in questo modo ti farai un'idea migliore di cosa potrai trovare.
    • Trova degli amici che sparano e chiedigli se puoi esercitarti con le loro armi. Assicurati di farti spiegare bene le norme di sicurezza e come sparare correttamente con ciascuna arma.
    • Chiama i poligoni di tiro della tua zona per chiedere se noleggiano armi da fuoco.
    • Chiedi agli stessi poligoni se fanno corsi per principianti. Alcuni corsi ti permetteranno di provare diversi tipi di armi e ti insegneranno le procedure di sicurezza.
  • Se nel tuo paese non fosse necessario avere un porto d'armi per tenere armi da fuoco in casa, segui lo stesso un corso, ti renderà di sicuro un possessore di armi più informato.
  • Ecco alcune marche di fucili: Remington, Winchester, Savage, CZ, Browning, Ruger, Sako, Weatherby e molte altre.
  • Ecco alcune marche di fucili da caccia: Remington (molto diffusa), Benelli (top di gamma, con grandiosi caricatori automatici), Browning, Mossberg (economici, e di qualità accettabile per l'autodifesa), Winchester. I fucili a pompa sono tra le armi da fuoco più economiche che potrete acquistare, ma i fucili da caccia automatici possono invece essere molto costosi.
  • Ecco alcune marche di pistole: Glock (molto popolari ed affidabili), 1911 (tradizionali e molto potenti), Heckler and Koch (AKA H&K; molto affidabili e ben costruite), Smith and Wesson (famosi per i revolver, ma producono anche semi-automatiche), Ruger (revolver di qualità e molto popolari), SIG Sauer (comode, precise e ben costruite), Beretta (semi-automatiche famose, attualmente in dotazione all'esercito degli Stati uniti), Khar (molto leggere e compatte, ma un po' costose), ce ne sono molte altre, guardatevi attorno!








Avvertenze

  • La sicurezza viene prima di tutto! Le armi da fuoco possono essere molto pericolose. Assumi sempre che tutte le armi che incontrate siano cariche. Usa le armi da fuoco solo se sei sicuro delle tue conoscenze o se sei supervisionato da un tiratore esperto.
  • Considera le caratteristiche della tua abitazione quando scegli un'arma ed il suo calibro. I grossi calibri, come il .357 Magnum, hanno una penetrazione considerevole, non sono quindi l'ideale se vivi a contatto con altre abitazioni, come in un appartamento.
  • Prima di sparare, pensa a cosa potrebbe esserci dietro al tuo bersaglio. Ci sono delle persone innocenti o dei membri della tua famiglia che potrebbero restare feriti se manchi il bersaglio o lo trapassi?
  • Studia a fondo le norme di sicurezza prima di andare al poligono, e assicurati di rispettarle in ogni momento. I gestori non saranno molto gentili nel ricordarti le cose, anche se si trattasse solo della norma apparentemente meno significante.
  • Identifica il bersaglio prima di sparare. Se non sai chi è o che cos'è, scoprilo PRIMA di sparare!
  • Metti sempre al sicuro le armi che non sono sotto il tuo diretto controllo. Assicurati che un ladro (o un bambino) non abbiano accesso alle tue armi da fuoco chiudendole in cassaforte.
  • Esercitati soltanto al poligono di tiro e rispetta tutte le norme di sicurezza, o in una zona private senza però utilizzare le munizioni, o usando proiettili a salve.
  • Le armi da fuoco dovrebbero essere usate soltanto in posti sicuri e dove è legale farlo. Informati sulle leggi locali sul trasporto delle armi da fuoco e sul loro utilizzo.
  • Studia le leggi locali sull'autodifesa. Ogni nazione ha differenti capi di accusa per un cittadino che colpisce a morte un uomo che si è intrufolato nella sua abitazione.






lunedì 12 gennaio 2015

Jūjutsu

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Il jujitsu (柔術, jūjutsu) è un'arte marziale giapponese il cui nome deriva da (o "jiu" secondo una traslitterazione più antica) ("flessibile", "cedevole", "morbido") e jutsu ("arte", "tecnica", "pratica"). Veniva talvolta chiamato anche taijutsu (arti del corpo) oppure yawara (Kun'yomi di ). Il jūjutsu era praticato dai bushi (guerrieri), che se ne servivano per giungere all'annientamento fisico dei propri avversari, provocandone anche la morte, a mani nude o con armi.
Il jūjutsu è un'arte di difesa personale che basa i suoi principi sulle radici del nome originale giapponese: Hey yo shin kore do, ovvero "Il morbido vince il duro". In molte arti marziali, oltre all'equilibrio del corpo, conta molto anche la forza di cui si dispone. Nel jujitsu, invece, la forza della quale si necessita proviene proprio dall'avversario. Più si cerca di colpire forte, maggiore sarà la forza che si ritorcerà contro. Il principio, quindi, sta nell'applicare una determinata tecnica proprio nell'ultimo istante dell'attacco subito, con morbidezza e cedevolezza, in modo che l'avversario non si accorga di una difesa e trovi, davanti a sé, il vuoto.




Storia

Il jujitsu è un'antica forma di combattimento di origine giapponese di cui si hanno notizie certe solamente a partire dal XVI secolo quando la scuola Takenouchi (竹内流) produsse una codificazione dei propri metodi di combattimento. Ma certo l'origine del jujutsu è molto più antica e la definizione, durante tutto il periodo feudale fino all'editto imperiale del 1876 che proibì il porto delle spade decretando così la scomparsa dei samurai, si attribuiva alle forme di combattimento a mani nude o con armi (armi tradizionali, cioè spada, lancia, bastone, etc.) contro un avversario armato o meno, praticate in una moltitudine di scuole dette Ryū, ognuna con la propria specialità. Bastone, Sai e Nunchaku diventano armi, ma nascendo da semplici attrezzi da lavoro. Il bastone infatti serviva a caricare i secchi, i Sai servivano per la brace, mentre il Nunchaku era un semplice strumento usato per battere il riso. Le armi erano inaccessibili ai civili, e quest'ultimi adattarono nell'uso i pochi strumenti che avevano a disposizione, usandoli appunto per difendersi.
Si distinguevano perciò le scuole dedite all'uso della katana, la spada tradizionale giapponese, quelle maggiormente orientate alla lotta corpo a corpo, fino alle scuole di nuoto con l'armatura, tiro con l'arco ed equitazione. Quest'ultime costituivano la base dell'addestramento del samurai, espressa dal motto Kyuba No Michi, la via (michi) dell'arco (kyu) e del cavallo (ba), che più tardi muterà nome in bushidō. Una caratteristica che accomunava tutte queste scuole era l'assoluta segretezza dei propri metodi e la continua rivalità reciproca, poiché ognuna professava la propria superiorità nei confronti delle altre.
In un paese come il Giappone, la cui storia fu un susseguirsi di continue guerre tra feudatari, il ruolo del guerriero rivestì una particolare importanza nella cultura popolare, e con esso il jūjutsu. La difesa del territorio, la disputa di una contesa, la protezione offerta dal più forte al più debole sono solo alcuni dei fattori che ne hanno permesso lo sviluppo tecnico, dettato dalla necessità di sopravvivenza.
Con l'instaurarsi dello shogunato Tokugawa (1603-1867), il Giappone conobbe un periodo di relativa pace: fu questo il momento di massimo sviluppo del jūjutsu, poiché, privi della necessità di combattere e quindi di mantenere la segretezza, fu possibile per i vari Ryū organizzarsi e classificare i propri metodi. Anche la gente comune comincia a interessarsi e a praticare il jūjutsu poiché la pratica portava un arricchimento interiore dell'individuo, data la relazione intercorrente con i riti di meditazione propri del buddismo zen. Ma la cultura guerriera era talmente radicata nella vita dei Giapponesi da spingere i samurai a combattere anche quando non ve n'era l'effettiva necessità. Ciò portava a volte all'organizzazione di vere e proprie sfide chiamate Dōjō Arashi (tempesta sul dōjō), in cui i migliori guerrieri si confrontavano in modo spesso cruento.
La caduta dell'ultimo shōgun e il conseguente restauro del potere imperiale causarono grandi sconvolgimenti nella vita del popolo: i giapponesi, che fino a quel momento avevano vissuto in completo isolamento dal resto del mondo, ora si volgevano avidamente verso la cultura occidentale che li stava "invadendo". Ciò provocò un rigetto da parte del popolo per tutto ciò che apparteneva al passato ivi compreso il jūjutsu. La diffusione delle armi da fuoco fece il resto: il declino del jūjutsu era in atto.
Il nuovo corso vide la scomparsa della classe sociale dei samurai, che avevano dominato il Giappone per quasi mille anni e il jujitsu, in quanto nobile arte, scomparve insieme ad essi; i numerosi dōjō allora esistenti furono in gran parte costretti a chiudere per mancanza di allievi, mentre i pochi rimasti erano frequentati da gente dedita a combattere per denaro, persone rozze e spesso coinvolte in crimini. Questo aspetto in particolare influenzò negativamente il giudizio del popolo nei confronti del jūjutsu poiché vedeva in esso uno strumento di sopraffazione e violenza.
Durante il periodo storico chiamato Restaurazione Meiji, si affermò grandemente in giappone il nuovo jujutsu ideato da Jigoro Kano con il nome di Jūdō kodokan, che si proponeva come metodo educativo, insegnato nelle scuole come educazione fisica ed inserito nei programmi di addestramento della polizia giapponese. Si deve infatti ricordare come durante l'era Meiji, il Giappone formò forze armate statali al servizio dell'Imperatore basate sul modello occidentale, ma con caratteristiche autoctone. Nel secondo dopoguerra però, a causa della totale proibizione delle arti marziali tradizionali sancita dal generale MacArthur prima, e poi dell'evoluzione sportiva subita dal Jūdō quando poté essere di nuovo praticato (a partire dal 1950), si riaffermò il Jujutsu come tecnica di difesa personale, accanto all'Aikido di Morihei Ueshiba.
Il jūjutsu si diffuse nel resto del mondo grazie a quanti, viaggiando per il Giappone (principalmente commercianti e militari) a partire dall'era Meiji, lo appresero reimportandolo nel paese d'origine.
Oggi è praticato in numerosi paesi del mondo, con organizzazioni anche di carattere internazionale. In Italia la FIJLKAM Federazione Italiana Judo Lotta Karate Arti Marziali, possiede al suo interno un settore dedicato, sebbene esistano organizzazioni di carattere privato o promozionale (AICS, ACSI, UISP, AIJJ, ecc.) in cui il jūjutsu è ben sviluppato. Particolare rilievo assume l'Associazione Italiana Ju-Jitsu e Discipline Affini (AIJJ & DA), in quanto unica federazione sportiva italiana di Ju-Jitsu, internazionalmente riconosciuta dalla federazione sportiva JJIF (Ju-Jitsu International Federation), a sua volta riconosciuta dal GAISF (General Association of International Sports Federations) e dal IWGA (International World Games Association).
Nel mondo esistono molte Scuole e Federazioni che praticano Ju Jitsu; proprio per questo il governo giapponese ha da tempo istituito un Ente, il Dai Nippon Butokukai (Sala delle virtù marziali del grande Giappone), con la funzione di salvaguardare le arti marziali Tradizionali Giapponesi dal "possibile attacco sferrato dalla modernità e dall'avidità umana". Questo Ente certifica l'effettivo collegamento tra il passato e il presente di una Scuola tradizionale, conservandone documenti e quant'altro risulti utile a certificarne l'autenticità.

La leggenda del salice

Esisteva un tempo, molti secoli fa, un medico di nome Shirobei Akiyama. Egli aveva studiato le tecniche di combattimento del suo tempo, comprese altre tecniche che imparò durante i suoi viaggi in Cina compiuti per studiare la medicina tradizionale e i metodi di rianimazione, senza però ottenere il risultato sperato. Contrariato dal suo insuccesso, per cento giorni si ritirò in meditazione nel tempio di Daifazu a pregare il dio Tayunin affinché potesse migliorare.
Accadde che un giorno, durante un'abbondante nevicata, osservò che il peso della neve aveva spezzato i rami degli alberi più robusti che erano così rimasti spogli. Lo sguardo gli si posò allora su un albero che era rimasto intatto: era un salice, dai rami flessibili. Ogni volta che la neve minacciava di spezzarli, questi si flettevano lasciandola cadere per poi riprendere la primitiva posizione.
Questo fatto impressionò molto il bravo medico, che intuendo l'importanza del principio della non resistenza lo applicò alle tecniche che stava studiando dando così origine ad una delle scuole più antiche di JuJutsu tradizionale, la Scuola Hontai Yoshin Ryu (scuola dello spirito del salice), tuttora esistente e che da 400 anni si tramanda tecniche di combattimento a mani nude e con armi in maniera quasi del tutto invariata. L'attuale Caposcuola è il Soke Kyoichi Inoue Munenori, 19° di una lunga ed antica tradizione di Samurai.



domenica 11 gennaio 2015

Hironori Ōtsuka

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Kuo "Hironori" Ōtsuka (Shimodate, 1º giugno 1892 – 29 gennaio 1982) è stato un maestro di karate giapponese.

Biografia
Nato in una famiglia benestante, era il secondo dei quattro figli di Tokujiro Ohtsuka, medico dell'ospedale di Shimodate e di Sato Ebashi. Il suo nome di battesimo era Kuo, ma successivamente adottò il nome Hironori in onore del tipo di arte marziale che seguì per tutta la vita. Iniziò a praticare arti marziali all'età di 6 anni, apprendendo il Ju-Jiutsu dallo zio Chojiro Ebashi. Continuò questo studio per 17 anni finché nel 1917 incontrò il maestro Morihei Ueshiba che lo introdusse allo studio dell'Aikidō. Solo nel 1922 si avvicinò al karate entrando a far parte delle scuole dei maestri Gichin Funakoshi e Kenwa Mabuni. Ormai esperto nella disciplina del karate, Hironori Otsuka decise di migliorare lo stile Shotokan che vedeva un po' "antiquato", rendendolo più armonioso. Inserì così, le tecniche del Ju-Jiutsu e trasformò il Karate tradizionale in un Karate nuovo, più veloce ed essenziale, divenendo così il pioniere del Karate sportivo, il Wado-ryu. Tutto ciò successe nel 1934 quando fondò la sua prima scuola, la Dai Nippon Karate Shinko Club. Nel 1963 il Wado-Ryu Karate si diffuse in America ed Europa grazie ad una squadra di esperti composta da Arakawa, Takashima e T. Suzuki. In questo modo il Wado-Ryu Karate venne riconosciuto a livello mondiale.