Su un libro ho trovato scritto che un esperto di coltello
può tenere a bada fino a sei aggressori contemporaneamente.
E’ vero che un vero esperto non da la possibilità di vedere il coltello. Non usa degli schemi!! I movimenti non hanno forma e quindi si può essere colpiti in qualsiasi parte del corpo!! Ovvio che con questa premessa si giunge all’unica conclusione ovvia molti disarmi che vengono insegnati non servono assolutamente a niente di fronte ad avversari del genere. Servirebbero anni e anni di allenamenti. Va da sé che il nostro avversario non sarebbe veloce solo con il coltello ma anche negli spostamenti (secondo schemi geometrici, a triangolo soprattutto) e perchè no! Anche nei calci e nei pugni. Senza contare che potrebbe maneggiare anche 2 coltelli, o saper fare delle leve o prese.
Ci sentiamo di dire che la difesa da coltello NON ESISTE.
Esiste semmai la "sopravvivenza da coltello"... quello sì!
Chiunque con in mano un coltello o un punteruolo diventa pericoloso... Questa è la realtà...
Chi propaganda un corso di difesa personale affermando cose del tipo "In sei mesi impari a disarmare uno con un coltello" o "se fai questa cosa non riesce a tagliarti"... sta mentendo sapendo di mentire e insegna tecniche kamikaze! Difese realmente valide contro una lama non esistono e qualunque "personaggio" che sostiene il contrario lo può fare solo perché si allena o con i coltelli di legno o di gomma dove tutto è permesso, anche un disarmo con doppio carpiato all'indietro.
Ci si chiede come nel 2013 si possa ancora credere a fantomatiche ed elaboratissime e complesse tecniche di difesa con lame di gomma o di legno e farle passare come soluzioni alle aggressioni da strada.
Molti purtroppo non hanno capito, iniziando da chi insegna, che talvolta determinate sequenze di difesa avvalendosi di un'arma (FINTA) servono più che altro a donare un'ulteriore esperienza motoria tutto qui. Questo è quello che parecchi non hanno ancora compreso nonostante pratichino arti che prediligano le armi.
Tante teorie, tanti bei nomi copiati e ricopiati dalle loro enciclopedie in libreria per sostenere l'insostenibile. Il discorso è sempre lo stesso: illudere la gente per fare soldi e forgiarsi un nome creando uno stile che assomigli a qualcosa tipo le arti marziali.
Non si può vedere un insegnante di arti marziali che dice: se il coltello arriva dall'angolo 1 tu devi fare così, se arriva dall'angolo 2 devi parare così e rispondere così. Semplicemente non esiste!!
E se l’aggressore attacca non usando "l'angolo 1 e 2" come si potrà parare per poi rispondere, cosà dirà in questo caso il maestro: se vi attacca da nessuno di questi angoli proposti ditegli che ha barato e che vi aspettavate l'angolo 1, ma da morti sarebbe difficile parlare.. Siamo onesti nella società attuale non c’è la necessità di allenarsi con un coltello vero rischiando di procurarsi dei danni "quasi" certi durante l’allenamento.
Non si vive più di sole arti marziali ne tanto meno ci si deve preparare alla battaglia tra eserciti per garantirsi la sopravvivenza (infatti siamo tutti seduti comodamente a discutere di ciò) quindi la pratica con delle lame vere risulterebbe assai deleteria e potrebbe portare anche a subire danni irreversibili.
Però c'è da dire che non vedo neanche giusta la pratica "finta" che induce soprattutto i praticanti più inesperti, che imparano i disarmi su di un partner totalmente collaborativo, a credere di essere invincibili oltre al fatto che si potrebbero esporre a grossi rischi nel caso si trovassero coinvolti in qualche situazione off-limits.
Le persone che si iscrivono in palestra ancora non hanno capito che con le lame vere ci si può fare molto male e spesso i danni anche quelli apparentemente più banali possono essere irreversibili e l'allenamento in palestra con delle armi giocattolo è utile solo allo sviluppo di una maggiore padronanza della gestione del corpo ed un’esperienza maggiore come movimento.
E’ vero che un vero esperto non da la possibilità di vedere il coltello. Non usa degli schemi!! I movimenti non hanno forma e quindi si può essere colpiti in qualsiasi parte del corpo!! Ovvio che con questa premessa si giunge all’unica conclusione ovvia molti disarmi che vengono insegnati non servono assolutamente a niente di fronte ad avversari del genere. Servirebbero anni e anni di allenamenti. Va da sé che il nostro avversario non sarebbe veloce solo con il coltello ma anche negli spostamenti (secondo schemi geometrici, a triangolo soprattutto) e perchè no! Anche nei calci e nei pugni. Senza contare che potrebbe maneggiare anche 2 coltelli, o saper fare delle leve o prese.
Ci sentiamo di dire che la difesa da coltello NON ESISTE.
Esiste semmai la "sopravvivenza da coltello"... quello sì!
Chiunque con in mano un coltello o un punteruolo diventa pericoloso... Questa è la realtà...
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Ci si chiede come nel 2013 si possa ancora credere a fantomatiche ed elaboratissime e complesse tecniche di difesa con lame di gomma o di legno e farle passare come soluzioni alle aggressioni da strada.
Molti purtroppo non hanno capito, iniziando da chi insegna, che talvolta determinate sequenze di difesa avvalendosi di un'arma (FINTA) servono più che altro a donare un'ulteriore esperienza motoria tutto qui. Questo è quello che parecchi non hanno ancora compreso nonostante pratichino arti che prediligano le armi.
Tante teorie, tanti bei nomi copiati e ricopiati dalle loro enciclopedie in libreria per sostenere l'insostenibile. Il discorso è sempre lo stesso: illudere la gente per fare soldi e forgiarsi un nome creando uno stile che assomigli a qualcosa tipo le arti marziali.
Non si può vedere un insegnante di arti marziali che dice: se il coltello arriva dall'angolo 1 tu devi fare così, se arriva dall'angolo 2 devi parare così e rispondere così. Semplicemente non esiste!!
E se l’aggressore attacca non usando "l'angolo 1 e 2" come si potrà parare per poi rispondere, cosà dirà in questo caso il maestro: se vi attacca da nessuno di questi angoli proposti ditegli che ha barato e che vi aspettavate l'angolo 1, ma da morti sarebbe difficile parlare.. Siamo onesti nella società attuale non c’è la necessità di allenarsi con un coltello vero rischiando di procurarsi dei danni "quasi" certi durante l’allenamento.
Non si vive più di sole arti marziali ne tanto meno ci si deve preparare alla battaglia tra eserciti per garantirsi la sopravvivenza (infatti siamo tutti seduti comodamente a discutere di ciò) quindi la pratica con delle lame vere risulterebbe assai deleteria e potrebbe portare anche a subire danni irreversibili.
Però c'è da dire che non vedo neanche giusta la pratica "finta" che induce soprattutto i praticanti più inesperti, che imparano i disarmi su di un partner totalmente collaborativo, a credere di essere invincibili oltre al fatto che si potrebbero esporre a grossi rischi nel caso si trovassero coinvolti in qualche situazione off-limits.
Le persone che si iscrivono in palestra ancora non hanno capito che con le lame vere ci si può fare molto male e spesso i danni anche quelli apparentemente più banali possono essere irreversibili e l'allenamento in palestra con delle armi giocattolo è utile solo allo sviluppo di una maggiore padronanza della gestione del corpo ed un’esperienza maggiore come movimento.
bellissimo e serissimo articolo lo dico da marzialista ,inoltre aggiungo che per comprendere l'impossibilità o quasi di una difesa da lama et simili basta guardare alla storia del kali filippino.
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Bravissimo, eccellente articolo. Io aggiungerei che nel 2015(leggo solo adesso questo splendido articolo), basterebbe guardare i telegiornali per comprendere, che con i coltelli si muore e basta. Sono d'accordo con lei gentilissimo anonimo anch'io, da marzialista ho detto la stessa cosa, il punto è che quando si vive in un mondo di sogni, non si vuol credere a chi ti apre gli occhi. Pazienza
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