Il Gouging (letteralmente “scriccatura“), chiamato anche Rough-and-tumble è stata una forma di combattimento diffusa nelle zone rurali degli Stati Uniti d’America principalmente nel diciottesimo e diciannovesimo secolo. La sua caratteristica principale era l’obiettivo di cavare l’occhio dell’avversario ma includeva anche altre tecniche brutali e deturpanti come i morsi. Veniva utilizzata tipicamente per sedare dispute.
Nel 1806 l’inglese Thomas Ashe scrisse un resoconto della sua visita a Wheeling, in Virginia, dove assistette a una lotta tra due operai che avrebbe ricordato per il resto della sua vita.
I due, uno del Kentucky e uno della Virginia, discutevano su chi avesse il cavallo migliore, un classico dibattito nelle periferie piene di alcolici delle piccole città. Non volendo accettare una divergenza di opinioni, gli uomini, insieme all’inglese Ashe e a gran parte della città, si avviarono su una pista per testare la velocità delle due bestie. Apparentemente la gara fu inconcludente, ma i due uomini, non volendo porre fine alla loro discussione, si sfidarono a duello decidendo di combattere secondo lo stile “tear and trend” (letteralmente “strappa e lacera“) al posto dello stile “leale“.
Ashe osservò con stupore l’uomo della Virginia gettare l’uomo del Kentucky a terra e, messosi sopra di lui (posizione “montada” delle MMA, NdT), afferrargli i capelli e infilare i pollici nelle orbite dell’uomo. L’uomo del Kentucky riuscì però a reagire e togliersi l’uomo della Virginia di dosso. Una volta sopra di lui, l’uomo del Kentucky si chinò e morse il naso dell’uomo della Virginia. Ma la lotta non era finita. L’uomo della Virginia riuscì a prendere il labbro inferiore del Kentuckian tra i denti strappandolo fino al mento, decretando la fine della lotta. L’uomo della Virginia, senza naso, è stato portato via vittorioso dalla folla mentre il suo avversario si dirigeva dal medico, gli occhi danneggiati dal tentativo di “scriccatura” ed il labbro inferiore strappato che gli cadeva intorno al mento.
Sebbene il gouging fosse comune negli anni ’30 del Settecento nelle colonie meridionali, la pratica stava diminuendo negli anni Quaranta dell’Ottocento, quando il coltello Bowie e il revolver avevano reso i duelli più letali. Sebbene non sia mai stato uno sport organizzato, i partecipanti a volte programmavano i loro combattimenti (come si potrebbe programmare un duello) e i vincitori venivano trattati come eroi locali.
Il gouging era essenzialmente un tipo di duello per difendere il proprio onore che era più comune tra i poveri, ed era particolarmente comune negli stati meridionali tra la fine del diciottesimo e l’inizio del diciannovesimo secolo.
Quando nasceva una controversia i combattenti potevano accettare di combattere “leale“, che significa secondo le regole di Broughton, o “rough-and-tumble“.
Secondo Elliott Gorn questi termini hanno rimpiazzato il termine “boxing” in questi contesti.
In questi scontri era possibile venire brutalmente sfigurati alle orecchie, al naso, alle dita, labbra o genitali. Sempre secondo Gorn:
L’enfasi sulla massima deturpazione, sul taglio delle parti del corpo, ha reso unico questo stile di combattimento. In mezzo al caos generale, tuttavia, cavare l’occhio a un avversario è diventata la contitio sine qua non di questi combattimenti violenti, proprio come il KO nella boxe moderna. I migliori “cavatori”, ovviamente, erano abili in altre abilità di combattimento. Alcuni pare abbiano addirittura limato i denti per mordere le appendici di un nemico in modo più efficiente. Tuttavia lo svuotare un bulbo oculare è diventato rapidamente la strada più sicura per un combattente verso la vittoria e il suo risultato più prestigioso. (Elliott Gorn, 1985)
Questa pratica di combattimento si diffuse almeno fino all’estremo ovest del Missouri rurale, dove secondo le fonti “un combattente particolarmente abile poteva strappare i bulbi oculari del suo avversario dalle orbite con una buona spinta dei pollici“. Questa deturpazione sarebbe diventata in seguito un segno visibile di disonore. Sebbene la pratica fosse diffusa, secondo Gorn era “tipica delle zone rurali ed isolate“.
Nel gouging non esistevano regole: i combattenti potevano calciare a terra l’avversario, colpirlo all’inguine, addirittura graffiarsi con unghie affilate per l’occasione che spesso venivano rivestite di cera.
L’unica regola era l’assenza di armi, almeno fino a poco prima della metà dell’ottocento: i combattenti usavano solo il loro corpo in questi brutali confronti, di fronte ad una folla urlante che li incitava.
“Slave-Poor White Violence in the Antebellum Carolinas” By Jeff Forret The North Carolina Historical Review Vol. 81, No. 2 (APRIL 2004), pp. 139-167 (Page 143)
Il diario del 1974 di tal Philip Vickers Fithian, un insegnante del New Jersey che lavorava per una famiglia aristocratica in Virginia, descrive con orrore un combattimento tra quattro uomini per futili motivi, iniziato come un incontro di pugilato e poi degenerato nel tipico “rough-and-tumble”.
I partecipanti erano tipicamente cacciatori, trappers, stivatori, vagabondi, manovali e agricoltori, ed in genere tutti facevano parte di una popolazione rurale non istruita. Tuttavia, sebbene i “gougers” possano essere stati tradizionalmente uomini di “classe inferiore“, a volte uomini delle classi superiori si dedicavano a questi combattimenti, anche se non sempre per scelta.
È riportato almeno un caso di un popolano che, avendo insultato un medico ed essendo stato sfidato da questi a duello, abbia repentinamente attaccato il dottore cavandogli l’occhio e lasciandolo basito con l’occhio penzolante sulla guancia. Non pago, il popolano sembra abbia addirittura strappato l’occhio del malcapitato, per conservarlo come “premio“.
Anche l’eroe americano Davy Crockett pare abbia partecipato a questi combattimenti, raccontando di aver quasi cavato un occhio ad un avversario:
Gli ho spinto il pollice nell’occhio, stavo per ruotarlo e strappargli il bulbo, come l’uva spina in un cucchiaio.
Anche nell’Ohio certe pratiche erano note: lo storico Richard Dorson definisce lo stile di vita dei boscaioli dell’Ohio come guidato dal “Codice del boscaiolo“, stile di vita dove “bere, trattare gli amici, cercare il piacere impulsivo, lavoro eroico e combattimenti feroci” costituivano le pratiche che, prevedevano, nei confronti fisici, anche il mordere il altro naso dell’uomo.
Un documento dell’Assemblea della Virginia nel 1752 inizia osservando che “molti malviventi hanno recentemente, in modo perfido e barbaro, mutilato, ferito e deturpato molti dei sudditi di sua maestà”, di conseguenza viene definito reato nello specifico il “tagliare un occhio, tagliare il naso, mordere o tagliare un naso o un labbro“, tra le altre offese.
L’Assemblea ha continuato a modificare l’atto nel 1772 per chiarire che ciò includeva “tagliare, strappare o cavare un occhio“. Casi giudiziari e sentenze legali in Tennessee, Carolina del Sud e Arkansas forniscono ampie prove della storia di questo tipo di combattimento.
Sebbene la leggenda a volte amplifichi la brutalità di questi combattimenti, Gorn sottolinea la realtà storica di questi eventi:
I viaggiatori stranieri potrebbero esagerare e i narratori locali abbellire, ma l’elemento più trascurato sui combattimenti dove venivano cavati gli occhi è la loro realtà.
Con l’avanzare dell’educazione e del decoro, certi cruenti metodi di confronto fisico sono stati abbandonati in favore di metodi più civili di risoluzione delle dispute. Tuttavia alcune discussioni animate potevano sfociare, anche tra nobiluomini, in sporadici ritorni al “rough-and-tumble“: è noto come il senatore statunitense James Jackson (1790–1871) abbia morso il dito di Robert Watkins, un politico di Savannah che in una discussione degenerata si avventò su di lui e tentò di cavargli un occhio.
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