venerdì 17 marzo 2017

Liuminquan

Risultati immagini per Liuminquan


Liuminquan (流民拳, Pugilato dei Rifugiati) è uno stile di arti marziali cinesi classificabile come Nanquan. È praticato dalla minoranza Hakka e quindi è un Kejiaquan.
Nella contea di Wuhuaxian (五华县), nell'area amministrativa di Meizhou (梅州), si pratica un Liuminquan che si racconta essere stato trasmesso durante l'epoca della dinastia Qing da Yuan Shoushi (袁寿士) a sua moglie Chen Yajiu (陈亚九) e grazie a questi due personaggi si sarebbe sparso nell'area.
Nell'area amministrativa di Hukouxiang (湖口鄉) questo pugilato è detenuto dalla famiglia Zhang (張家). La scuola di Wuhuaxian possiede 41 forme:
  • Tianwang tuo ta (天王托塔, la divinità prende in mano la pagoda);
  • Guo jishou (过机手);
  • Jian xin (箭新);
  • Long Cheshui (龙车水);
  • San daozhang (三刀掌);
  • Wu zhishou (乌指手);
  • Fazhang chongquan (反掌冲拳);
  • Zhujia paoshou (朱家炮手, L'artigliere della famigli Zhu);
  • Qian chongquan (前冲拳);
  • Cha shou (杈手);
  • Guanyin zuo lian (观音坐莲, Guanyin seduta nella posizione del Loto);
  • Meinu zhao jing (美女照镜, Le lenti della bella donna brillano);
  • Guodi chou xin (锅底抽薪);
  • Jiyu bian bei (鲫鱼扁背);
  • Xiongying zhanchi (雄鹰展翅, L'aquila possente sbatte le ali);
  • Po zhang fei zhou (颇掌飞肘);
  • Jinji duli (金鸡独立, il gallo d'oro in equilibrio su una gamba);
  • Ge zhang tan ti (割掌弹踢);
  • Peng gou da rou (抨勾搭肉);
  • Jiandao jian xue (尖刀见血, il pugnale sente il sangue);
  • Jin hou qiang shi (金猴抢食la scimmia d'oro si affretta a mangiare);
  • Bi jia hou tiaoqing (比佳猴调情);
  • Xiannu lagong (仙女拉弓, La donna immortale tende l'arco);
  • Dao pi Huashan (刀劈华山, la sciabola fende la montagna Hua);
  • Fei ti you chongquan (飞踢右冲拳);
  • Dao chong Paoquan (倒冲炮拳);
  • Jiu zhan shou (九斩手);
  • Li dao xue zhu (利刀削竹, utilizzare la sciabola per tagliare il Bamboo);
  • Jiu fei zhi (九飞指, nove dita volanti);
  • Wuya shai chi (乌鸦晒翅, il corvo espone le ali al sole);
  • Mian zhuang (眠桩, in origine si chiamava Lao ji kai shan 老妓开膳, cioè la vecchia prostituta inizia a mangiare);
  • Yinyang Baguazhang (阴阳八卦掌);
  • Fei zhou (飞肘, gomito volante);
  • Dandao zhiru (单刀直入);
  • Tiao ji (挑击);
  • Zuo xi you bo (左西右拨);
  • Shangbu tan ti (上步弹踢, calcio elastico avanzando con un passo);
  • Mantianxing (满天星, un cielo pieno di stelle);
  • Luosiquan (螺丝拳);
  • Huangfeng juan chao (黄蜂卷巢);
  • Shou zhuang (收桩).

Il Liuminquan a Taiwan

Oggi a Formosa lo stile è rappresentato da Li Guangming (李光铭) che è una seconda generazione in quel posto e considerato direttore della scuola (Zhangmen, 掌门). Li Guangming è anche il presidente dell'Associazione Cinese del Liuminquan (Zhonghua Liuminquan zxiehui 中華流民拳協會) che ha sede a Taipei (台北) e si occupa di diffondere e preservare questo stile.

giovedì 16 marzo 2017

Tui shou

Risultati immagini per Tui shou
Risultati immagini per Tui shou


Codificata da Chen Wanting (1600 – 1680), la Spinta con le mani (推手 in lingua cinese, tui shou in pinyin) è una tecnica del taijiquan che costituisce una introduzione alla pratica marziale ed alla sua strategia. Praticata in coppia, serve a sviluppare stabilità, sensibilità, reattività, senso della distanza, tempismo, insegna a gestire l'aggressività e quindi a conquistare un maggior equilibrio interiore.
I due atleti cercano di squilibrare l'avversario non di forza ma, mantenendo continuamente il contatto con avambracci e mani, rispondono alle spinte dell'avversario cedendo fino a che uno dei due sente l'altro in uno stato di equilibrio precario ed applica il minimo sforzo per squilibrarlo.
L'esercizio deve però essere più correttamente interpretato in senso positivo, cioè come una ricerca di equilibrio reciproco nel quale i due atleti modificano in modo complementare il proprio stato di yin-yang in un continuo movimento oscillatorio.
Finalità dell'esercizio non è, quindi, "vincere" ma sviluppare coordinamento, fermezza, morbidezza e capacità di "sentire" l'energia dell'avversario per meglio utilizzate la propria. L'applicazione delle tecniche apprese, affinate e praticate con il tui shou alla difesa personale è ovvia ed immediata.
Con il tui shou si impara, inoltre, come applicare l'energia a spirale e come utilizzare l'energia dell'avversario per batterlo. Il tui shou non è un combattimento ma un esercizio per sviluppare sensibilità.
La tecnica si compone di 13 azioni, divise in 5 passi ed 8 tecniche (Ba Fa):
  • passi:
    • Jin: avanzare
    • Tui: retrocedere
    • Gu: (spostarsi a) destra
    • Ban (spostarsi a) sinistra
    • Ding (rimanere al) centro
  • tecniche (Ba Fa):
    • principali
      • Peng (parare)
      • Lu (assorbimento ruotato)
      • Ji (premere)
      • An (spingere o appoggiarsi)
    • secondarie
      • Zhai (afferrare e tirare verso il basso)
      • Lie (divisione)
      • Zhou (colpire con il gomito)
      • Kao (colpire con la spalla, il ginocchio o l'anca)
La pratica del tui shou prevede i seguenti 5 livelli di difficoltà crescente:
  1. Huang hua, stazionario, sia ad una che a due mani
  2. Ding bu: stazionario a due mani
  3. Hua bu: passo singolo (o anche due o tre passi) in avanti ed indietro, a due mani
  4. Da lu: movimento a due mani con passo singolo ed in posizione bassa
  5. Huangjiao bu: esecuzione libera, a due mani
Dopo questi rimane solo il San Shou, il combattimento libero.
Il tui shou consente anche di dar vita a gare competitive tra atleti.



mercoledì 15 marzo 2017

Zhi neng

Risultati immagini per Zhi neng


Zhi neng (智能) o Chi-lel da alcuni parlanti statunitensi è uno stile di Qi gong ideato alla fine degli anni settanta dal dottor Pang He Ming.
Zhi () significa "conoscere", "comprendere"; Neng () significa "saper o poter fare". Zhi neng Qi gong (智能气功) significa quindi il Qi gong che sviluppa e consente di usare le capacità della mente. Infatti alcuni lo chiamano "Qi gong della saggezza" (wisdom qi gong).
Il suo scopo è quello di armonizzare il praticante con l'ambiente che lo circonda tramite l'equilibrazione del proprio Qi con il Qi dell'universo. In particolare, il tipo di Qi con il quale il Zhi neng lavora è lo Hun-yuan Qi (混元氣). Lo hun-yuan qi si definisce con tre caratteristiche:
  • è il Qi originario, primordiale, dal quale tutta la materia si è formata, è quindi antecedente alla divisione della Natura in Yin e Yang;
  • è presente in ogni cosa, in tutto l'universo;
  • può essere mosso tramite la mente, con l'intenzione: chiunque concentrandosi può focalizzarlo in un punto qualsiasi dello spazio.
Con la pratica del Zhi neng è possibile modificare la struttura subatomica di ogni cosa. Questa capacità è insita in ognuno di noi, con questo stile di Qi gong siamo solamente in grado di rendere più efficace un tipo di operazione che già facciamo di continuo. Il desiderio, l'intenzione, è in grado di modificare l'ambientre che ci circonda, è solo questione di tempo e costanza, ma il risultato si ottiene.
Quindi il Zhi neng Qi gong è in grado di curare qualsiasi malattia, è sufficiente indirizzare la pratica verso il problema che vogliamo eliminare e la costanza nella pratica ci guarirà. La guarigione si ottiene con un automatico e in parte inconsapevole mutamento della struttura subatomica degli organi interessati. In maniera minore si modifica tutto il corpo, proprio perché l'obiettivo ultimo del Zhi neng è l'armonizzazione di tutto il nostro corpo con l'ambiente.
Il Zhi neng Qi gong può essere praticato da chiunque, indipendentemente dall'età o dallo stato di salute, l'importante è tenere presenti i seguenti principi:
  • costanza
  • corretta esecuzione dei movimenti
  • calma e rilassamento
  • concentrazione
La pratica individuale consente di affinare la propria capacità di gestire e condurre il Qi, la pratica in gruppo è però più potente, perché grazie all'unione dei campi energetici individuali permette di muovere un maggior quantitativo di energia (qi).

Pang He Ming

Pang He Ming 庞鹤鸣 (nato nel 1940 a Dingxing, provincia dello Hebei, Cina) inizia la sua pratica medica secondo la medicina occidentale nel 1958, dopo essersi laureato presso il Collegio di medicina di Pechino. Dopo altri quattro anni di studio presso l'Associazione medica cinese di Pechino fa il dottore di medicina tradizionale cinese, e proprio in questi anni si avvicina al Qi gong e al Taijiquan.
Alla fine degli anni settanta codifica il Zhi neng Qi gong. Nel 1980 diffonde la prima parte degli esercizi, nel 1985 la seconda e nel 1991 la terza.
Esistono sei livelli di Zhi neng Qi gong, ma solo i primi tre sono stati resi noti da Pang Ming in quanto si può accedere al successivo livello di pratica solo dopo aver perfettamente compreso gli esercizi del proprio livello.
Attualmente il gran maestro Pang He Ming si è ritirato dall'attività di insegnamento per dedicarsi nuovamente allo studio del Zhi neng.

L'istituto Hua Xia Zhi neng Qi gong training center

Nel 1988 il gran maestro Pang He Ming fondò lo Hua Xia Zhi neng Qi gong training centre, ossia un ospedale ove migliaia di persone venivano addestrate nella pratica del Zhi neng per guarire dalle malattie senza medicine. All'inizio l'istituto era situato a Shijiazhuang, nella provincia dello Hebei, con il nome di Hebei Shijiazhuang Zhineng Qigong College, ma nel novembre 1991 si spostò a Qinhuandao con il nome definitivo. Nel 1996 viene fondato inoltre lo Hua Xia Zhineng Healing Center a Fengrun, nella contea Tangshan, sempre nella provincia dello Hebei.
Nel 2000 però la sede dovette chiudere a causa del divieto di pratica di Qi gong per gruppi di più di 50 persone stabilito dal governo cinese in seguito agli avvenimenti legati alla setta Fa-lun gong. In dodici anni nella Hua Xia sono transitati più di 300.000 degenti afflitti da più di 180 sindromi diverse registrando un miglioramento delle condizioni nel 95% dei casi. Nel 1997 lo China Sports Boreau fece un'indagine per evidenziare quali sono i venti migliori stili di Qi gong riguardo al miglioramento della salute e il zhineng risultò al primo posto.

Il primo livello

Gli esercizi principali del primo livello di Zhi neng qi gong sono i seguenti:
  • la forma Peng qi guan din
  • la posizione statica di fusione dei tre cuori (San xin pin Zhan-zhuan)
  • le flessioni sulle gambe (dun qian fa)
  • zhen-qi
  • stiramento dell'energia (la-qi)
Dopo ogni movimento di raccolta dello hun-yuan qi si porta questo al dan tian inferiore.
Prima di iniziare ognuno di questi esercizi è bene prepararsi nel modo seguente:
  1. rilassare ogni parte del corpo partendo dall'alto verso il basso
  2. creare un campo energetico, al fine di fondersi il più possibile con lo Hun-yuan qi dell'universo. Per creare un campo energetico è sufficiente immaginare di ingrandirsi sempre di più, aumentando le proprie dimensioni sino a comprendere gradualmente tutto il cosmo.
  3. indirizzare la pratica verso un obiettivo (per esempio guarire il cuore, oppure rafforzare i muscoli delle gambe, far crescere la pianta che ho accanto...)
I punti del corpo stimolati sono qui elencati dall'alto al basso:
  • Bai-hui: sul piano sagittale mediale del corpo, si trova all'apice del capo sopra le orecchie;
  • Yin-tan: a metà strada tra le sopracciglia;
  • Yu-zhen: dietro il capo, opposto a YIN-TAN;
  • Chi-hu: sono due punti, sopra ogni capezzolo, immediatamente sotto la clavicola;
  • Da-bao: sono due punti opposti (uno a sinistra l'altro a destra) all'altezza della parte finale dello sterno, sono situati sul piano frontale mediale del corpo;
  • Ming-men: sulla colonna vertebrale, all'altezza dell'ombelico;
  • Lao-gun: chiudendo ogni mano a pugno, è dove il medio tocca il palmo;
  • Hui-yin: a metà strada tra l'ano e i genitali;
  • Yong-quan: sulla pianta di ogni piede, a metà sulla linea che connette il terzo dito al tallone.



martedì 14 marzo 2017

Tong-zi-gong

Risultati immagini per Tong-zi-gong


Il Tong-zi-gong (童子功) o "kung-fu del fanciullo" rappresenta l'essenza dei migliori esercizi dello yoga, del kung-fu e del qi-gong, ed è considerato il kung-fu più mistico (metafisico) dello Shaolin. Insieme al Qi-gong, è la disciplina interiore preferita dai maestri Shaolin.
«La meta suprema consiste nel conservare la scioltezza del proprio corpo, perché il duro e il secco si rompono, il morbido e il malleabile sopravvivono.»
(Detto Shaolin)



Introduzione

La cultura dei monaci Shaolin comprende moltissime arti sviluppatesi nei secoli dagli insegnamenti del patriarca Damo (Bodhidharma). Le arti marziali terapeutiche, spirituali e religiose si dividono tra l'arte dello spirito (chan) e le arti marziali ed energetiche (quan). Un proverbio Shaolin afferma che queste due componenti della cultura costituiscono un'unica realtà:
«Chan-quan qi-i, "Le arti marziali Shaolin e la meditazione sono un'unica cosa.Sono nate insieme e una non può esistere senza l'altra"»



Alle arti esterne quan (dette hong) appartengono:
  • il kung-fu (detto anche Shaolin gang-quan-"pugno duro di Shaolin"),
  • qin-na (tecniche di cattura),
  • sanda o San-shou (combattimento libero),
  • kang-ji-gong (tecniche di potenziamento del corpo),
  • Shaolin shi-ba-wu-qi (le 18 armi classiche di Shaolin),
  • "tre gioielli di Damo": yijinjing (metodo di rafforzamento di tendini e muscoli), xi-sui-jing (metodo di purificazione del midollo e del cervello) e shi-pa-fa Luohan-quan (le diciotto tecniche della mano di Luohan).
Alle arti interne quan (dette kong) appartengono:
  • il Tong-zi-gong, (yoga Shaolin)
  • qi-gong (arte della respirazione)
  • rou-quan ( "pugno morbido" detto anche Shaolin taiji),
  • zuo-chan (meditazione).



Caratteristiche

Secondo la medicina Shaolin e l'ayurveda l'incurvamento della colonna vertebrale è da considerarsi come la prima causa del decadimento senile: gli esercizi del Tong-zi-gong hanno lo scopo di conservarne l'elasticità e di rigenerare l'equilibrio naturale per evitare inutili dispersioni energetiche. Laozi insegna:
«Alla nascita l'uomo è molle e debole, alla morte è duro e forte. Tutte le creature, l'erbe e le piante quando vivono sono molli e tenere quando muoiono sono aride e secche. Durezza e forza sono compagne della morte, mollezza e debolezza sono compagne della vita. Per questo chi si fa forte con le armi non vince. L'albero che è forte viene abbattuto. Quel che è forte e robusto sta in basso, quel che è molle e debole sta in alto



Il kung-fu Shaolin richiede un'elevata concentrazione d'energia nelle fibre muscolari, nei tendini e nelle cartilagini ed è dunque necessario praticarlo con rigorosa costanza, perché inserire una lunga pausa, causa la perdita delle nozioni e delle facoltà acquisite, esponendo le zone più fragili del corpo a possibili danni. Un proverbio Shaolin dice:
«Chi perde il kung-fu di un giorno perde il kung-fu di dieci giorni
L'anziano monaco Shi-Wan-Heng, detto il "maestro della flessibilità", che era stato iniziato alla pratica del Tong-zi-gong all'età di otto anni, afferma:
«Noi pratichiamo qi-gong soltanto a livello terapeutico, per mantenere il corpo in forma, e il Tong-zi-gong per mantenerlo elastico. Per quanto riguarda il "kung-fu del fanciullo", lo pratichiamo tra le cinque e le sette del mattino per un'ora o due, ma in ogni caso due volte al giorno, il mattino e la sera. Ovviamente, in caso di malattia, l'allenamento è sospeso, ma appena si guarisce ci si affretta a recuperarlo. Nel monastero sono in tanti a praticare il "kung-fu del fanciullo", è una peculiarità del nostro tempio Shaolin, poiché in nessun altro posto s'insegna questo tipo d'esercizi. La cosa più importante è che l'apprendistato inizi quanto più possibile in tenera età, iniziare a novanta anni sarebbe troppo tardi



Fonti

Il Tong-zi-gong è presentato ed illustrato nelle stele della Beilin ("Foresta di stele") e nelle sculture della sala Chui-pu tang (锤谱堂 "Sala dei manuali di combattimento") del tempio Shaolin.
Dal punto di vista letterario, il Tong-zi-gong è stato presentato nell'originale testo cinese "Shaolin Tong-zi-tu" (少林童子功圖)


Metodologia di insegnamento Shaolin

Secondo il maestro Shi-Heng-Jun, della 35º generazione dei monaci guerrieri del tempio Shaolin, nella metodologia di insegnamento la flessibilità è di capitale importanza, perché più si è flessibili, più si può resistere al dolore e meglio si resiste al dolore, più rapidamente s'impara il kung-fu.
«Il Tong-zi-gong è in grado di trasformare un allievo scadente in uno studente particolarmente dotato che spicca tra i suoi pari, forte nel corpo e nello spirito, qualità che conserverà per tutta la vita.Se s'intraprende la pratica dello Shaolin kung-fu senza aver prima praticato il Tong-zi-gong, la qualità della tecnica andrà calando all'età di cinquanta o sessant'anni al massimo, mentre chi pratica il Tong-zi-gong conserva inalterata la propria agilità e abilità nel kung-fu



Lo Shaolin-Quan-Mi (testo classico Shaolin) aggiunge:
«“Il monaco sembrerà giovane e agile come un fanciullo, sebbene i suoi capelli siano bianchi come le piume di una gru. Il suo corpo sarà morbido come il broccato, leggero come una rondine e resistente come l'acciaio”»
Lo Shaolin Tong-zi-gong è composto da diciotto stili, che possiedono anche un valore marziale. Infatti se quest'arte viene portata alla perfezione, qualsiasi gesto può essere trasformato in un movimento di attacco e di difesa.
Lo Shaolin Tong-zi-gong possiede una grande varietà di esercizi con i relativi scopi, che includono:
  • 1) Esercizi esterni (Wai-dan);
  • 2) Esercizi interni (Nei-dan);
  • 3) Esercizi “morbidi” (Yin-rou), per migliorare la flessibilità;
  • 4) Esercizi “duri” (Yang-gang), per aumentare la forza e la resistenza
  • 5) Esercizi di carattere misto per migliorare la postura.
Gli esercizi interni servono a curare la salute degli organi e dei visceri (Zang-fu), a mantenere sani i sistemi dell'organismo (es. San-jiao) e a trattenere e conservare nel corpo l'energia interna (Qi), in modo da poter contrastare il decadimento fisico. Gli esercizi morbidi servono invece a sviluppare l'armonia nei movimenti e la bellezza estetica.



Livelli

Il Tong-zi-gong si divide in due livelli: di base e avanzato. Quello "di base" si concentra sulla mobilità e in particolare su varie forme di rotolamento e salto. Richiede una grande flessibilità dei tendini e delle giunture, perciò l'età migliore per praticarlo va dai cinque ai sei anni. Dopo averlo praticato per quattro anni, i bambini hanno fortificato le parti più fragili del loro corpo.
Il livello avanzato del Tong-zi-gong è simile a quello del qi-gong. Viene praticato con movimenti morbidi ed efficaci, che fanno raggiungere alle giunture il massimo grado di resistenza e flessibilità, premessa indispensabile per avere una postura perfetta e una grande potenza. Con la sua pratica assidua, si può arrivare a piegare le membra in angolazioni apparentemente impossibili.



I 18 fondamentali

Il Tong-zi-gong presenta una sequenza (tao-lu) di base composta da diciotto esercizi, che costituiscono le porte dei rispettivi diciotto stili dedicati alla specifica tecnica da portare alla perfezione.
  1. Shuang-shou-he-shi (双手合十): posizione perfetta a mani giunte (dalla posizione yoga prarthanasana).
  2. Chu-zuo-lian-tai(初坐莲台): sedersi in meditazione su un trono di loto (dalla posizione yoga sukhasana).
  3. Zhao-tien-deng (朝天蹬): calcio ascendente nel cielo del mattino (dalla posizione yogautthita hasta padangusthasana).
  4. Zhuang-shang-gong (桩上功): esercizio d'equilibrio sui pali (dalla posizione yoga virabhadrasana).
  5. Dan-tui-zhang (单推掌): eseguire un affondo col palmo, in.
  6. Bao-fo-jiao (抱佛腳): Abbracciar i piedi di loto del signore Buddha (dalla posizione yoga pascimottanasana).
  7. Dao-li ar-zhi-Chan (倒立二指禅): meditazione su due dita (dalla posizione yoga adho-mukha-vriksasana).
  8. Luo-han shui-jiao (罗汉睡觉): La posizione di riposo del monaco (una variante della posizione yoga sayanasana).
  9. Qi-lou heng-cha (起落橫叉): cadere in spaccata frontale dopo un salto (dalla posizione yoga samakonasana).
  10. Tong-zi-bai Guanyin (童子拜观音): un giovane monaco offre i suoi omaggi al Buddha Guanyin (dalla posizione yoga vriksasana)
  11. Tong-zi-wo-Chan (童子臥禅): un giovane monaco si sdraia in meditazione (dalla posizione yogaviparita-padmasana).
  12. Xie-li cang-hua (叶里藏花): esercizio di sollevare le gambe ponendo i talloni davanti alla fronte (dalla posizione yoga estrema ganda bherundasana).
  13. Wan-tong-bai-fo (顽童拜佛): un giovane monaco offre i suoi omaggi al signore Buddha in una posizione difficile (variante in equilibrio della posizione yoga vatayanasana).
  14. Tou-dao-zai-bei (头倒载碑): esercizio di assumere la posizione eretta invertita (dalla posizione yoga sirsasana).
  15. Zhuang-shen dan-bi-fu-cheng (转身单臂伕撐): esercizio di sostenere la parte superiore del corpo su un solo braccio (dalla posizione yoga vasisthasana).
  16. Tie-quan-fu-hu (鉄拳伏虎): esercizio del pugno di ferro.
  17. Heng-cha-ce-wo (橫叉側臥): esercizio di sdraiarsi su una gamba in spaccata sagittale (dalla posizione yoga hanumanasana).
  18. Lian-hua pan-zuo (莲花盘坐): sedersi su un trono di loto (dalla posizione yoga padmasana)
L'esercizio 5 (Dao-li ar-zhi-Chan, o "meditazione su due dita") è una tecnica molto difficile, che richiede al monaco di sostenere l'intero peso del corpo con due sole dita di una mano. Richiede un controllo ascetico delle funzioni del corpo e secondo la tradizione orale Shaolin, i maestri ingiungono:
« “Sii moderato con il cibo e non gravare il tuo corpo con pesi inutili, dagli solo quello che richiede ed esercitati nel digiuno quando è indebolito, la tua mente sarà chiara quando il tuo corpo si sente bene e sarà debole quando il tuo corpo è malato, ma se sei in grado di concentrare la tua forza, sarai anche capace di portare su due sole dita l'intero peso del tuo corpo.”. »
L'esercizio massimizza la forza delle dita, che ben allenate possono diventare armi mortali.Una tecnica ancora più avanzata è lo yi-zhi-Chan ("meditazione su un dito") che richiede la capacità di sostenere tutto il peso del corpo su un solo dito. In tutti i tempi sono stati pochissimi i monaci in grado di adottare questa tecnica.Recentemente solo il maestro Shi-Hai-Dang, morto nel 1989, è riuscito a praticarla.

Effetti secondo la medicina tradizionale cinese

Secondo la medicina tradizionale cinese, l'esecuzione di questi esercizi, fin dall'infanzia, preserverebbe e raffinerebbe lo yuan-Qi ("energia sorgente") e manterrebbe il praticante giovane e in salute per tutta la vita.
Il Tong-zi-gong coniugherebbe il Qi del proprio corpo con l'energia della natura. Si basa soprattutto sull'armonizzazione del respiro (tiao-xi) e del movimento (tiao-shen) perché questo faciliterebbe la circolazione del sangue e l'espulsione delle sostanze tossiche dall'organismo: in questo modo il corpo umano si adatterebbe adeguatamente ai cambiamenti imposti dalle leggi della natura.
Secondo i suoi praticanti gli esercizi del tóng-zi-gōng sarebbero preziosi per la salute, in quanto influenzerebbero positivamente il metabolismo, renderebbero il fisico più elastico e migliorerebbero l'umore. La pratica per decenni del tóng-zi-gōng consentirebbe di frenare notevolmente l'orologio biologico della natura umana: a Shaolin non sarebbe difficile vedere vecchi maestri di ben oltre settant'anni che, grazie all'esercizio quotidiano del tóng-zi-gōng, sarebbero riusciti a mantenere la flessibilità di un corpo giovane.

Storia

Il Tong-zi-gong trae origini dallo yoga della cultura dei Veda, che secondo la Bhagavad-Gita sarebbe stato introdotto da Krishna. I segreti dello yoga sarebbero poi affidati al discepolo di Shiva, Patañjali-muni, perché potessero essere divulgati a beneficio di tutti.
In seguito Buddha (483 a.C.) rifiutò tutto il corpo teologico vedico ma le tecniche dello yoga vedico, i mantra (suoni mistici) e i mudra (simboli) vennero assorbiti dal Buddhismo (prajna yoga).
Secondo la tradizione buddhista, nel 64 d.C. l'imperatore cinese Ming-Ti, della tarda dinastia Han, inviò dei messi in India per ottenere sutra e immagini buddhiste. In seguito numerosi patriarchi indiani (Kumarajiva, Bodhiruci, Paramartha) vennero invitati o inviati in Cina: tra questi vi fu Bodhidharma (483-537 o 561), 28º patriarca Buddhismo indiano, che vi giunse per predicare nel 515 e tra il 520 e il 527 si stabilì nel tempio Shaolin ai piedi della montagna del Song-Shan. Chiamato Damo dai discepoli cinesi, Bodhidharma fu ritenuto primo patriarca del Buddhismo Chán cinese: da lui sarebbe nato anche, secondo alcune tarde leggende, lo stile di combattimento di Shaolin.
Durante la "meditazione seduta" (zuo-chan), che Bodhidharma insegnava a praticare per sei ore al giorno, i suoi discepoli cadevano spesso vittime dell'intorpidimento fisico e della sonnolenza. Il patriarca avrebbe quindi ideato una serie di movimenti terapeutici basati sui precetti dei suoi maestri indiani, secondo i quali certi esercizi fisici e respiratori del raja-yoga e del prajna-yoga favorivano la triplice armonia tra mente, respiro e corpo, prevenendo le malattie, frenando le tendenze aggressive della natura umana ed elevando lo spirito: avrebbe chiamato questi esercizi Tong-zi-gong, o "kung-fu del fanciullo”.
Il kung-fu sarebbe stato praticato al tempio di Shaolin già da lungo tempo, per proteggere il monastero da ladri e banditi: Bodhidharma avrebbe arricchito le conoscenze marziali dei monaci, integrandole con l'etica morale e la metodica del kalari-payattu, basato su stili marziali che prendevano il nome di animali ed erano di provenienza vedica. Riteneva che le arti marziali dovessero essere praticate al fine di ottenere lo sviluppo armonico del corpo e della mente. Bodhidharma avrebbe insegnato ai suoi discepoli tre serie di esercizi formativi di origine indiana (dal bodhisattva Vajramukti):
  • astadasa-can o astadasa-vijaya (“diciotto sottomissioni” o “diciotto vittorie”), in cinese xiang shi-pa-Luohan-shou (“diciotto movimenti delle mani dei santi discepoli di Buddha");
  • pratima asthimaja-parissuddhi, in cinese xiang yi-jin-jing ("sutra sul condizionamento dei muscoli e dei tendini");
  • pratima snavas-jala-nidana Vijapiti, in cinese xiang xi-sui-jing ("sutra sul lavaggio del midollo osseo e del cervello").
Gli esercizi venivano suddivisi tra meditativi statici (jing-gong) e dinamici (dong-gong) e divennero il fondamento delle arti marziali che resero famoso il tempio di Shaolin.
Con il tempo i monaci del tempio di Shaolin resero queste tecniche un sofisticato sistema di autodifesa e si resero famosi anche combattendo per gli imperatori cinesi.
Nel periodo dell'imperatore 'Duan-Zong della dinastia Song, emersero molti maestri esperti nel Tong-zi-gong e nel qi-gong: tra questi il monaco Hong-Wen, che era inoltre esperto negli esercizi di qi-gong duro (ying-gong) e nell'esercizio di camminare sui pali di susino (mei-hua-zhang-gong) e che secondo la tradizione del tempio sarebbe stato in grado a ottanta anni di sostenere sulla testa un peso di cinquanta chili e di reggere una persona seduta sulle sue gambe tese. Anche il monaco Hui-Ju, vissuto nello stesso periodo, era un esperto anche di qin-gong (il qi-gong leggero) e si racconta che fosse in grado di camminare su un foglio di carta teso senza romperlo, di saltare ruscelli, di spegnere una candela e di ferire i nemici da una distanza di tre metri.
Quando era abate del tempio Fu-Yu (907-960) venne compilato lo Shaolin tóng-zi-gōng-Tu, che raffigurava il diagramma del Tong-zi-gong, composto di diciotto esercizi, le "porte segrete dei suoi diciotto stili".
Secondo la tradizione del tempio, negli ultimi anni della dinastia Ming il principe Fu e suo figlio Lou-yang erano infastiditi dall'opposizione dei monaci guerrieri alle loro scorrerie nell'Henan: li allontanarono con un pretesto, ma il loro tentativo di assalire il tempio venne impedito dai loro discepoli che vi erano rimasti, capeggiati da Tong-Deng.
Nel 1927 il generale Shi-You-San fece bruciare il monastero ed andarono distrutti i suoi archivi, compreso il testo originale dello Shaolin tóng-zi-gōng-Tu. Delle copie dei manoscritti originali furono messe in salvo dal monaco Yong-Xiang. Nel 1966 il tempio venne chiuso dalle Guardie Rosse, ma alcuni monaci conservarono in segreto le copie dei testi e rimasero a proteggere l'edificio, tra cui Shi-Wan-Heng. Un altro monaco, Shi-Hai-Deng (1902-1989) divenne discepolo di due monaci che si erano rifugiati nello Sichuan dopo l'incendio del 1927.
Dal 1992 monaci fanno conoscere il Tong-zi-gong tramite esibizioni internazionali in forma di spettacolo e sono stati oggetto di documentari televisivi.



lunedì 13 marzo 2017

Zhanzhuang

Risultati immagini per Zhanzhuang


Il Palo Immobile (站樁, 站桩, zhànzhuāng, chan chuang), letteralmente "stare in piedi come un palo", è una tecnica comune a molti stili di arti marziali cinesi e di Qigong, sebbene praticata in maniere molto differenti tra loro. Il Wushu Cidian 武术词典 inserisce il Lavoro del Palo Immobile (站樁功, 站桩功, zhànzhuānggōng, chan chuang kung) tra gli Esercizi per Preservare la Salute (养生保健功, 养生保健功, yǎngshēngbǎojiàngōng , yang sheng pao chian kung). Per questo dizionario il Palo Immobile è uno degli esercizi interni tradizionali, che si esegue assumendo certe posture e mantenendole per un certo tempo.
Le posizioni nelle quali viene praticato il Zhanzhuang possono variare molto da uno stile ad un altro.

domenica 12 marzo 2017

Taolu

Risultati immagini per Taolu


Il taolu (in cinese 套路) è una serie di movimenti concatenati delle arti marziali cinesi, in italiano può essere reso come "forma" o "sequenza". Più specificatamente si tratta di una sequenza di tecniche prestabilite, sia di attacco che di difesa, atte a migliorare l'abilità tecnica, la coordinazione, la potenza, la velocità e la resistenza del praticante. In genere si tratta di una serie di azioni che sono ispirate al combattimento e ne sono un'astrazione. Possono essere definite anche come "combattimenti immaginari". Esistono anche taolu di tecniche di "liberata" e taolu di tecniche di "cadute", per allenare il praticante a sfuggire a prese (da parte di avversari) e ad attutire l'impatto con il suolo in caso di caduta.

Tipologie

Esistono diverse fattispecie di Taolu:
  • Tushou (a mano nuda);
  • Duilian (in coppia);
  • Bingxie (con le armi).
Nel Wushu moderno o sportivo, il Taolu è un insieme di categorie da gara che viene suddiviso, oltre che nelle categorie già citate, che coinvolgono anche gli stili preesistenti: in "moderni" o "codificati" che possono essere a loro volta "interni" o "esterni"; "dimostrativi" (di tradizionali, Chuantong Taolu). La divisione interni-esterni fa riferimento ad una classificazione molto diffusa delle arti marziali cinesi in Neijia e Waijia.