Guān Yǔ, (關羽,
关羽,
Guān Yǔ, Kuan Yu) nome di cortesia Yúncháng (云長,
云长,
yúncháng , yun chang) (162 – 219), è stato un generale e
guerriero cinese, vissuto nella Cina antica. Fu considerato un eroe e
le sue imprese sono state rese famose dal Romanzo dei Tre Regni.
In seguito è stato divinizzato con i nomi di Imperatore Guān
(關帝,
关帝,
Guāndì, Kuan Ti), abbreviazione del titolo taoista Santo
Imperatore Guān (關聖帝君,
关圣帝君,
guānshèngdìjūn, Kuan sheng ti chun), ed anche Signore Guān
(關公,
关公,
Guāngōng, Kuan Kung).Fonti storiche sulla vita di Guān Yǔ
Il più autorevole resoconto sulla vita
di Guān Yǔ sono le Cronache dei Tre Regni (三國志,
三国志,
sānguózhì, san kuo chi).
Aspetto fisico
Nelle fonti storiche non esistono
descrizioni dell'aspetto di Guān Yǔ, se non la sua barba che è
descritta nelle Cronache dei Tre Regni. Tradizionalmente è dipinto
con il volto rosso ed una lunga barba. La faccia rossa deriva dalla
sua descrizione nel primo capitolo del Romanzo dei Tre Regni, infatti
il romanzo ne racconta l'incontro con Liu Bei e dice che Guān Yǔ
aveva una barba di 46 centimetri e il viso del colore del frutto del
giuggiolo nero, occhi come quelli di Fenice e sopracciglia cispose;
con un'aria dignitosa ed apparenza maestosa. È spesso rappresentato
con un vestito verde sotto l'armatura, mentre impugna una "Lama
crescente del Drago Verde", Qing Long Yan Yue Dao -
青龍偃月刀, che in suo
onore fu chiamata Guan dao del peso di 18,25 kg.
Gli inizi
Le Cronache dei Tre Regni riferiscono
che Guān Yǔ è nato a Xie (解,
解,
Xiè, Hsie), nella Prefettura di Hedong (河東郡,
河东郡,
hédōngjùn, He Tong Chun), che attualmente è la città di Yuncheng
nella provincia di Shanxi, inoltre asseriscono che egli era
particolarmente versato nella lettura del Zuo Zhuan (左氏傳,
左氏传,
zuǒshìzhuàn, Tsuo Shi Chuan). Più avanti negli anni fu costretto
ad andarsene dalla propria città dopo aver commesso un grave crimine
e si trasferì nella Prefettura di Zhuo (涿郡,
涿郡,
zhuōjùn, Chuo chun ), attuale città di Zhuozhou nella provincia di
Hebei. Quando, nel 180 A.c., scoppia la Rivolta dei Turbanti Gialli,
Guān Yǔ e Zhang Fei si unirono alla milizia volontaria creata da
Liu Bei e tutti assieme aiutarono Zou Jing (鄒靖,
邹靖,
Zōu Jìng, Chou Ching) a sopprimere la rivolta. Liu Bei fu premiato
con la nomina a governatore di Pingyuan (平原),
mentre Guān Yǔ e Zhang Fei furono messi sotto il suo comando come
condottieri di distaccamenti di soldati.
Era bravo sia nel combattere (sconfisse
in duello una trentina di ufficiali nemici) sia nel guidare eserciti,
fu una delle figure chiave del regno di Shu (蜀,
Shǔ), nato verso il 220. Dopo mille battaglie, venne infine
catturato in una trappola tesa da Lu Meng, uno dei comandanti del
regno di Wú (吴, 222-280) e,
rifiutando la resa, venne giustiziato. Si dice che prima di morire
disse "Se non posso uccidere Lu Meng da vivo, lo farò da
morto!" La leggenda racconta che così accadde: il suo fantasma
inseguì Lu Meng, portandolo alla morte. Tra le sue vittime
ricordiamo il potentissimo generale di Dong Zhou Hua Xiong, i
generali di Yuan Shao, Yan Liang e Wen Chou e molti ufficiali Wei,
tra cui Qin Qi, Bian Xin e Kong Xiu. Sconfisse in duello inoltre Yu
Jin. Insieme a Zhang Fei e Liu Bei sconfisse Lu Bu a Hu Lao, salvando
Gongsun Zan.Insieme a Zhang Liao e Lu Bu ,Guan Yu è uno dei più
grandi guerrieri di tutto il periodo dei tre regni.
Nella mitologia cinese è considerato
dio della guerra e delle arti marziali mistiche, anche se tuttavia si
tratta di una divinità amante della pace e poco propensa a spargere
sangue dei deboli.