sabato 4 febbraio 2017

Bagua

Un Bagua ("Seconda sequenza celeste" o "Cielo Posteriore")



Il bagua (Cinese: 八卦; letteralmente: otto simboli) o pakua è un simbolo i cui significati si riscontrano in vari campi della millenaria cultura cinese: dal Taoismo, alle tecniche Feng shui, alle arti marziali. Ba significa otto, gua significa numero. Il significato di bagua (ba gua) è dunque otto numeri. È generalmente rappresentato con un Taijitu centrale, contornato da otto trigrammi dell'I Ching, allineati ciascuno ad un punto cardinale, formando un perfetto ottagono. Le linee che costituiscono i trigrammi sono distinguibili in due tipi:
  • Linee intere: rappresentanti la polarità positiva, Yang.
  • Linee spezzate: rappresentanti la polarità negativa, Yin.
I trigrammi sono costituiti ognuno da tre di queste linee, assemblate in otto diverse combinazioni. Ciascun trigramma può essere inoltre combinato con ognuno degli altri, dando origine a sessantaquattro gruppi da sei linee, i sessantaquattro esagrammi. Questi sessantaquattro esagrammi costituiscono le basi del libro cinese dell'oracolo: rappresentano infatti tutte le possibili condizioni della vita umana. Una leggenda afferma che il sistema di trigrammi ed esagrammi fu sviluppato da Zhou Gong, il consigliere e parente del primo imperatore della dinastia Zhou.
Del bagua esistono due versioni, che differiscono essenzialmente per la disposizione dei trigrammi, e quindi delle varie zone di influenza. Queste due versioni si chiamano Prima sequenza celeste o Cielo Anteriore e Seconda sequenza celeste o Cielo Posteriore. Il bagua del Cielo Anteriore si utilizza per la progettazione dei cimiteri, quello del Cielo Posteriore per le dimore dei viventi.


Significati

I trigrammi hanno moltissimi significati, ma si può dire che generalmente simboleggiano i flussi di energia che attraversano il mondo e possono condizionare la vita umana. Essi possono essere considerati ad esempio rappresentazioni simboliche del nucleo familiare. Raffigurano infatti il padre, la madre e i vari gradi dei figli, sia femmine che maschi. I trigrammi si possono trovare rappresentati sugli abiti dei sacerdoti taoisti e su muri, soffitti e pavimenti dei templi cinesi. Rappresentazioni del bagua si possono trovare anche nelle case cinesi, all'ingresso, a volte direttamente sulla porta. Si crede infatti che utilizzato come amuleto il simbolo tenga lontani gli spiriti maligni.


Zona
Elemento
Influenza
Colore
Punto cardinale
Li
Fuoco
Fortuna
Rosso
Sud
Kun
Terra
Famiglia
Rosa
Sudovest
Dui
Lago
Creatività
Bianco
Ovest
Qian
Cielo
Relazioni
Grigio, bianco, celeste
Nordovest
Kan
Acqua
Successo
Blu, nero
Nord
Gen
Montagna
Conoscenza
Marrone o giallo
Nordest
Zhen
Tuono
Salute
Verde scuro
Est
Xun
Vento
Ricchezza
Verde
Sudest



Punti cardinali

  • Il Nord si trova sul lato inferiore del bagua ed è associato all'inverno, all'acqua, al buio, la quiete, il freddo e la mezzanotte.
  • Il Sud si trova sul lato superiore del bagua ed è associato all'estate, al fuoco, alla luce, al movimento, al caldo e al mezzogiorno.
  • L'Est si trova sul lato sinistro del bagua, associato alla primavera, al tuono,al legno, alla luce e al calore in aumento, alla crescita e alla mattina.
  • L'Ovest, sulla destra, è associato all'autunno, al metallo, alla diminuzione della luce e del calore, al declino e al crepuscolo.

Elementi mistici

Ogni manifestazione dell'energia del Tao, si manifesta in cinque categorie indipendenti, i cinque elementi: Legno, Fuoco, Metallo, Terra, Acqua. Si pensa che essi influiscano sulla vita dell'uomo: sia esternamente, attraverso il clima e l'ambiente; sia internamente, attraverso i processi chimici che avvengono dentro al corpo.


Polarità

Ognuno dei cinque elementi è caratterizzato dalla tendenza ad una polarità, o Yin, o Yang:
  • Legno e Fuoco sono di natura Yang;
  • Metallo e Acqua sono di natura Yin;
  • La Terra è di natura neutra, è sia Yin che Yang, poiché è il perno su cui si basano e in cui si ritrovano tutti gli altri elementi.
L'Acqua e il Fuoco simboleggiano dunque la totale opposizione dei principi Yin e Yang, per questo sono disposti simmetricamente in contrapposizione nel bagua.

Interconnessioni

Ciclo di controllo
I cinque elementi sono interconnessi tra loro da una serie di legami in cui un elemento domina sull'altro:
  • Il Legno domina la Terra perché la ricopre e se ne nutre, un eccesso di Legno rende la Terra sterile;
  • La Terra domina l'Acqua perché l'argina e l'assorbe;
  • L'Acqua domina il Fuoco perché lo spegne;
  • Il Fuoco domina il Metallo, fondendolo;
  • Il Metallo domina il Legno perché lo taglia e una presenza eccessiva di Metallo inibisce la crescita del Legno.






Ciclo di generazione
  • Il Legno origina e alimenta il Fuoco;
  • Il Fuoco genera la Terra attraverso la combustione del Legno;
  • La Terra depositandosi genera il Metallo;
  • Il Metallo genera l'Acqua (la lava vulcanica forma vapore acqueo prima di solidificarsi e metallizzarsi).
  • L'Acqua genera il legno



Significati specifici

  • Il Legno dà origine al Fuoco. Caratterizza il movimento verso l'esterno. Il suo punto cardinale è l'est, il sorgere del Sole. Infatti il Legno simboleggia in particolare la nascita, la primavera (stagione di riattivazione della vita naturale), l'esplosione della vita e quindi dell'eneregia Qi. Il colore del Legno è il verde.
  • Il Fuoco rappresenta il movimento di superficializzazione dell'energia. È simbolo di massima attività sostenibile. Esso genera la Terra, combinato con il Legno, infatti dalla combustione di questo ha origine l'humus. La stagione corrispondente al Fuoco è l'estate, stagione in cui l'energia e la vitalità naturale giungono al loro apice. Il colore corrispondente è l'arancione. Nella vita umana corrisponde alla crescita.
  • La Terra è il movimento di ripartizione di armonizzazione dell'energia, stabilizza per il suo carattere di nutrice e madre, tutti gli altri elementi. La stagione che vi corrisponde è la fine dell'estate. I colori correlati sono generalmente il giallo, il marrone e l'arancione. Nella vita umana rappresenta l'equilibrio psicofisico, la maturità.
  • Il Metallo simboleggia la decrescita, è il movimento dell'interiorizzazione, dal sottosuolo vengono estratti minerali e metalli. Il Metallo è nascosto nella Terra e simboleggia l'autunno. Simboleggia la vecchiaia, il decadimento fisico. Il metallo dà origine all'acqua. I colori sono solitamente il grigio e il giallo, raffiguranti probabilmente l'oro e l'argento, i metalli più preziosi. Tuttavia è spesso presente anche il bianco.
  • L'Acqua, rappresenta la stagnazione, la condensazione dell'energia. È il simbolo dell'attività minima, del riposo. la stagione corrispondente è l'inverno. L'Acqua è generata dal Metallo. Nei periodi della vita umana simboleggia la fase finale e la morte. I colori corrispondenti possono essere il nero o il blu.




Elementi naturali




Un bagua (prima sequenza celeste) su una tavoletta di legno.



Zona Kan

  • Punto cardinale: Nord
  • Elemento mistico: Acqua
  • Elemento naturale: Acqua
  • Influenza: Successo
  • Colore: Blu - nero



Senza l'Acqua molte forme di vita non esisterebbero, essa infatti nutre e sostenta ma può anche rappresentare una delle forze naturali più brutali e pericolose. L'Acqua ha sempre affascinato per la sua capacità di non distruggersi mai, può infatti trasformarsi, ma prima o poi tornare sempre alla sua forma base. Essa ha inoltre la facoltà di insinuarsi dovunque, non ha limiti e costrizioni e inoltre è la metafora perfetta della pazienza: solo l'Acqua è infatti capace di sostenere battaglie di centinaia, migliaia di anni contro avversari apparentemente indistruttibili, ed essere sempre la vincitrice finale. Goccia dopo goccia infatti l'Acqua può disintegrare una roccia. Il movimento degli oceani è regolato sia dalla Luna, sia dalla forza di gravità terrestre. Questi influssi immettono energia anche in mari, fiumi e laghi. L'energia dell'Acqua è sempre in movimento, fluida, ha direzione mutevole e spesso crea dei nuovi percorsi.
L'acqua è sempre energia di tipo Yin. A volte fluida e sfuggente, altre volte ristagnante in paludi e pozzanghere. I primi mistici cinesi erano convinti che l'Acqua avesse una sua forza particolare: una forza delicata, morbida e priva di passione. Ma l'Acqua suscitava anche timore e ammirazione, quando assumeva la forma di torrenti, di fiumi impetuosi e cascate.
L'Acqua è sempre stata vista come simbolo di ricchezza. Nei sistemi Fengshui l'Acqua è una delle energie più potenti, simboleggia infatti il fluire e la libertà. Nelle relazioni e nella vita sentimentale, l'Acqua introduce un elemento fluido, un'attività, un'evoluzione relazionale. È collegata anche all'energia sessuale, così come il Lago.


Zona Kun

  • Punto cardinale: Sudovest
  • Elemento mistico: Grande terra
  • Elemento naturale: Terra
  • Influenza: Famiglia
  • Colore: Rosa
La Terra è l'elemento che assembla tutti gli altri e che li nutre. Gli altri quattro elementi dipendono direttamente da essa. La Terra è il simbolo del legame dell'uomo alla vita materiale ed alle emozioni, ma al contempo simboleggia anche il legame con l'universo. Perdendo il contatto con la Terra, si perdono i sentimenti, l'intuizione e la recettività, ossia la capacità di percepire ciò che proviene dal mondo, dalla natura e dalle relazioni interpersonali. Ecco perché è importante interagire con l'energia invisibile della Terra.


Zona Chen

  • Punto cardinale: Est
  • Elemento mistico: Grande legno
  • Elemento naturale: Tuono
  • Influenza: Salute
  • Colore: Verde - marrone



Il Tuono - nella sua capacità di arrivare all'improvviso portando luce e pioggia - è il simbolo dello scatenarsi dell'immensa potenza della natura, incontrollabile, imprevedibile, estremamente vivificante in determinate situazioni ed estremamente distruttiva in altre. Psicologicamente esso rappresenta l'ego umano nel suo istinto primordiale, qualcosa che non si può controllare, e che può provenire sia dall'interno che dall'esterno. Il Tuono simboleggia anche l'impeto dell'inizio di un ciclo, la nascita e la fertilità, ma anche l'arrivo di nuovi influssi, esterni, oppure interni.



Zona Sun

  • Punto cardinale: Sudest
  • Elemento mistico: Piccolo legno
  • Elemento naturale: Vento
  • Influenza: Ricchezza
  • Colore: Verde
In Mesopotamia e nell'antico Egitto, l'elemento Vento, rappresentava il soffio vitale, mentre l'Acqua era la fonte della vita. In molte civiltà e culture il Vento è considerato lo spirito. Alcuni spiriti sono buoni, altri cattivi. Nella tradizione del Fengshui si dovrebbe evitare di costruire una casa o scavare una tomba sulla cima di una collina, perché sarebbero esposte a troppi venti selvaggi. D'altra parte anche vivere in un luogo in cui c'è poca circolazione di aria non è assolutamente cosa positiva, infatti il Qi stagnante è negativo quanto il Qi selvaggio.
Il Vento è simbolo di armonia, progresso e felicità. Ma esso può essere anche fonte di morte e distruzione quando si scatena. Il Vento è portatore di un'energia armoniosa, un potere rigenerante, trasporta le nuvole da cui viene scaricata la pioggia, cioè l'Acqua. Il Vento è anche collegato al Legno, alle fronde degli alberi che stormiscono dolcemente nell'aria e sono al contempo correlate alla Terra, dalla quale ricevono nutrimento e radicamento. Il Vento è dunque simbolo di penetrazione e di progresso, la continua attività che esso impartisce con il suo fluire rappresenta la continua spinta a cui l'uomo deve sottoporsi per poter progredire nella sua esistenza, per andare avanti e fare sempre nuove esperienze. Senza progresso, senza Vento e quindi senza variabilità la vita ristagna e diventa negativa. Il Vento è collegato anche al denaro e alla gioia che esso può offrire o sottrarre.



Zona centrale

«无极生有极, 有极是太极, 太极生两仪, 即阴阳; 两仪生四象: 即少阳、太阳、少阴、太阴, 四象演八卦, 八八六十四卦
Il senza-limiti (
Wuji) produce il limitato, e questo è l'Assoluto (Taiji).
Il Taiji produce due forme, chiamate yin e yang.
Le due forme producono quattro fenomeni:
piccolo Yang, grande Yang, piccolo Yin e grande Yin.
I fenomeni sono rappresentati dagli otto trigrammi (ba gua),
otto serie di otto sono sessantaquattro esagrammi.
 »



Il Centro è il nodo più profondo della rete, la chiave armonica dell'energia invisibile. L'energia che si trova in questo punto è forse la più ostica con cui rapportarsi e la più difficile da definire. Nello stesso tempo, se affrontata nel modo giusto, è la più potente e la più pura.
Il simbolo del Taijitu rappresenta la fase Taiji del ciclo energetico dell'universo, questa fase è il frutto della contrapposizione perpetua delle due polarità Yin e Yang:
  • La polarità Yin tende verso l'immobilità assoluta, verso la materia;
  • La polarità Yang tende verso la mobilità estrema, verso l'energia più sottile, impalpabile.
Questa dualità di yin e yang genera movimento, attività e genera la vita.
Nel bagua: Yin rappresenta la notte, l'oscurità, il freddo, l'inverno, l'acqua, la Luna, il principio femminile, la manifestazione materiale, la Terra; Yang invece rappresenta il giorno, la luce, il calore, l'estate, il fuoco, il Sole, il principio maschile, la trascendenza, il Cielo. Nell'universo Yin e Yang coesistono in proporzioni variabili non potendo esistere l'uno senza l'altro, data la legge di complementarità del Tao. Come l'atomo con il suo nucleo e gli elettroni, lo Yin e lo Yang si alternano nel tempo senza fine. Nella teoria cinese della evoluzione dello Yin-Yang sono insiti anche i concetti di relatività e di ritmicità.
L'area centrale del bagua simboleggia il rapporto che la persona ha con sé stessa. Nel corpo, questa zona energetica si manifesta in un punto a metà strada tra l'ombelico e la biforcazione delle gambe. Nelle culture orientali, questo è un importante centro di gravità, soprattutto nel corpo spirituale e in scuole di meditazione dinamica come il Taijiquan e il Kitaiso. In queste tradizioni viene chiamato Hara. È il punto di partenza dell'energia, l'autentico centro del nostro essere. Il centro ci aiuta a scoprire chi siamo realmente: stabilire un contatto con noi stessi e conoscerci pienamente è una delle cose più difficili da affrontare nella vita.



Zona Chien

  • Punto cardinale: Nordovest
  • Elemento mistico: Grande metallo
  • Elemento naturale: Cielo
  • Influenza: Relazioni
  • Colore: Grigio - bianco - colori metallici
Il Cielo è di estrema polarità Yang. Esso è l'inizio di una nuova attività, un'azione. Nel Fengshui tradizionale, il Cielo rappresenta l'inizio della creazione; è ciò che scende sulla Terra per creare la vita. Simbolo dell'energia maschile, il Cielo si trova all'estremo opposto della Terra, che è energia femminile e in combinazione con la quale rappresenta l'eterno rapporto mistico tra Yin e Yang. Esso fa guardare oltre l'individualità e fa comprendere ciò che non si conosce. Il Cielo è strettamente legato alle relazioni interpersonali, esso simboleggia il modo personale di esprimere e indirizzare i sentimenti. Raffigura anche l'incoraggiamento e il contraccambio dei sentimenti liberamente donati dagli altri.



Zona Tui

  • Punto cardinale: Ovest
  • Elemento mistico: Piccolo metallo
  • Elemento naturale: Lago
  • Influenza: Creatività
  • Colore: bianco - grigio - colori metallici



L'amore fisico è la forma di creatività più potente, magica e ispiratrice che si possa sperimentare. Il Lago simboleggia l'energia di una relazione, che può diventare un'entità quasi a sé stante. Nel Taoismo l'unione sessuale è una pratica estremamente importante. Essa simboleggia infatti l'unione delle due controparti mistiche, delle due polarità della vita, Yin e Yang, incarnati nell'uomo e nella donna. Il sesso è una pratica che attraverso l'orgasmo e l'estasi che ne derivano, provoca un'esplosione energetica che permette di raggiungere la contemplazione della verità e l'immortalità. L'unione sessuale è potenza e la si deva comprendere in quanto tale. Il Lago è una vasta area di acqua statica, riflette il Cielo e sta adagiato sulla Terra, altra metafora dell'unione di due controparti.



Zona Ken

  • Punto cardinale: Nordest
  • Elemento mistico: Piccola terra
  • Elemento naturale: Montagna
  • Influenza: Conoscenza - consapevolezza
  • Colore: Marrone - arancione - beige



Le montagne sono una fonte di potenza indescrivibile, che si può solo percepire. Esse sono infatti una delle più alte espressioni della potenza della natura. La Montagna non è né Yin né Yang, come la Terra, e come quest'ultima rappresenta anche il punto in cui le due controparti mistiche e le energie da essi sprigionate, trovano un equilibrio. L'immagine potente che la Montagna suggerisce è quella di un ostacolo da superare. Le sfide sono essenziali per mantenere una vita perennemente attiva. In un certo senso infatti, esse rappresentano quanto di più esterno c'è all'individualità. Come le montagne sono misteriose e invalicabili così sono anche i sentimenti delle persone, che non sempre si riescono a comprendere fino in fondo. L'ostacolo della montagna rappresenta le difficoltà nelle relazioni con gli altri, i problemi derivati dall'incomprensione. L'immagine della montagna conduce anche ad una certa consapevolezza dei propri limiti, in modo da moderarsi per agire sempre nel modo migliore e soprattutto sempre rispettando sé stessi e gli altri.



Zona Li

  • Punto cardinale: Sud
  • Elemento mistico: Fuoco
  • Elemento naturale: Fuoco
  • Influenza: Fama - fortuna
  • Colore: Rosso



In tutte le civiltà e in tutte le religioni il Fuoco ha sempre rappresentato un potente simbolo di energia. Prometeo sottrasse il Fuoco che Zeus aveva serbato per gli dèi e lo donò al genere umano. Nella mitologia, è il fuoco che dà l'ispirazione.
Il Fuoco riguarda lo spirito che vive dentro l'uomo e che lo conduce verso il futuro, l'ardore che conduce l'uomo a sprigionare tutte le proprie potenzialità. Senza il fuoco l'uomo non potrebbe esprimersi, evolversi sia psicologicamente sia spiritualmente. Senza una direzione e senza una meta per il futuro, si ristagna e si perde il senso della progettualità. Il fuoco rappresenta dunque l'evoluzione, il progresso, ciò che spinge l'uomo a dare sempre il meglio di sé. L'emblema di questa energia è la fenice, l'uccello di fuoco, una fonte perpetua di energia; parallelamente c'è anche il rosso, da millenni abbinato all'ardore e allo sviluppo.


venerdì 3 febbraio 2017

Ashi sabaki

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Ashi sabaki (足さばきlavoro con i piedi), oppure Unsoku (運足), è una tecnica utilizzata dai praticanti di alcune arti marziali giapponesi nel muovere, gambe e piedi, sfruttando la potenza dei colpi. Fondamentale per la tecnica è non dover mai perdere il contatto con il terreno, perché è esattamente l'energia di legame con il terreno che il praticante trae la forza per applicare un colpo con le mani o con i piedi.
Teoricamente, si dovrebbe trarre l'energia dal pianeta Terra, esattamente nel momento in cui si compie lo sforzo, con le gambe e con i piedi. Questa capacità si sviluppa solo attraverso una specifica formazione, ma per diventare un esperto, il combattente impara ad utilizzare pochissima energia utilizzando, a suo vantaggio l'equilibro e i contrappesi.

Caratteristiche

Le mosse dovrebbe essere eseguite in modo preciso e gentile ma fermo, senza alcuna soluzione di continuità. I piedi devono lavorare per dare sostegno al corpo e non viceversa, entrambi devono muoversi all'unisono. Idealmente, il passaggio serve anche per nascondere la vera tecnica applicata nell'attacco.

Karate

L'ashi sabaki nel Karate è tecnica pratica, dal momento che il suo scopo, ossia il movimento di gambie e piedi, consiste nel mantenere il praticante alla giusta distanza, in modo che possa essere in grado di lanciare il colpo, nel momento giusto, e con la massima efficienza, e, contemporaneamente evitare un contro-attacco.

Classificazione

Le tecniche ashi sabaki sono classificate in base al movimento effettuato, la sua direzione e il senso.

Ashi fumikae

Ashi fumikae (足踏み替え), oppure Ashigae (足替え), consiste nel cambiamento di posizione dei piedi senza il loro spostamento.

Ayumi ashi

Ayumi ashi (歩み足) consiste in uno spostamento completo del corpo da una gamba all'altra, mantenendo il baricentro basso.

Chakuchi ashi

Chakichi ashi (着地足) consiste in uno spostamento laterale, o verso sinistra, o verso destra.

Hiraki ashi

Hiraki ashi (平き足) avanzando con il baricentro basso, si esegue lo spostamento della gamba anteriore in avanti, mentre l'altra la segue obliquamente.
  • Hiraki yose ashi (平き上背足)
  • Hiraki kosa ashi (平き交叉足)

Irimi ashi

Irimi ashi (入り身 足) Avanzando con il baricentro basso a passi larghi, si esegue una rotazione di 90° gradi.

Mawari ashi

Mawari ashi (廻り足) Il corpo si sposta con il baricentro basso mediante una rotazione di 90° gradi.

Oi ashi

Oi ashi (追い足) Il movimento del corpo in avanti viene effettuato con un passo un poco più lungo del normale, e con il baricentro abbassato.

Okuri ashi

Okuri ashi (送り足) Il movimento viene fatto in avanti con la gamba anteriore, mentre la posteriore la segue. Il corpo deve avere un baricentro abbassato.

Sashi ashi

Sashi ashi (差し足) Si effettua un passo incrociando le gambe, con il corpo leggermente genuflesso. La tecnica, nel karate, il kata è presente nel Naihanchi.

Suri ashi

Suri ashi (摺り足) Letteralmente significa : "Passo Strusciato". È la forma naturale di spostamento del corpo, ma deve essere sempre fatto tenendo i piedi a contatto con il terreno, facendoli semplicemente scivolare via. In alcuni stili, lo spostamento è breve.

Tenkan ashi

Tenkan ashi (転換足) È un movimento rotatorio del corpo a 180° senza spostare il piede anteriore.

Tobi ashi

Tobi ashi (飛び足) Letteramente significa: "Passo Volante". È realizzato facendo un salto, con il baricentro del corpo basso. Nel Karate, il primo contatto che il praticante ha con la tecnica avviene nel Kata Pinan Godan.

Tsugi ashi

Tsugi ashi (次足) è una forma di movimento in cui si muove il piede posteriore in avanti, fermandosi prima di passare attraverso il piede anteriore. Il movimento è fatto con l'utilizzo simultaneo di entrambe le gambe, il piede anteriore è ben piantato mentre il posteriore viene da una contrazione del muscolo del polpaccio. La vita e sono hara tecnica fondamentale, che serve come zavorra per l'intero corpo della persona.

Yori ashi

Yori ashi (寄り足) Tenendo la gamba posteriore tesa, si effettua un passo in avanti abbastanza lungo, mantenendo il baricentro basso. La stessa tecnica viene effettuata applicando la forza di attrito sulla gamba posteriore con il piede in koshi, allungando la gamba completamente. La gamba posteriore deve premere brevemente il corpo in avanti, mentre la gamba anteriore lo sposta in avanti. Il busto deve rimanere in posizione verticale e stabile, per non perdere l'equilibrio per non rivelare la vera tecnica, sia difensiva che offensiva. I muscoli utilizzati in movimento sono del piede e della caviglia, quadricipiti, i glutei, parte bassa della schiena e gli obliqui.

giovedì 2 febbraio 2017

Baduanjin

figura di un manuale di qigong risalente alla Quinta dinastia, che illustra la forma seduta dell'esercizio "Sostenere il cielo con le mani"






Baduanjin (八段錦), che in lingua cinese significa letteralmente le otto (bā) pezze (duàn) di broccato (jǐn), è una serie di esercizi di qi Gong, che spesso viene utilizzato nelle scuole di arti marziali cinesi anche se si tratta solamente di un esercizio per la salute.


Le origini

Si racconta sia stato tramandato da Yue Fei 岳飛 e Liang Shichang 梁世昌; per un'altra tradizione sarebbe stato creato durante la dinastia Tang da Zhong Liquan 钟离权. Entrambe queste leggende non sono supportate da memorie storiche e non sono molto credibili. In un testo della dinastia Wei (灵剑子引导子午记) ci sono dei riferimenti ad un esercizio di ginnastica che è stato identificato nel baduanjin, ma il più antico riferimento conosciuto a questo nome è nel Yi Jian Zhi (夷坚志), un testo dell'epoca della dinastia Song. Nel successivo Dao Shu, Zhong Miao Pian (道枢•众妙篇) vi sono molte descrizioni sulla metodologia di allenamento di questo esercizio.


Gli esercizi

Il nome si riferisce al fatto che esso è diviso in 8 tecniche ognuna delle quali possiede una formula verbale che in alcuni casi ne descrive il movimento ed il suo effetto:
  1. Liǎngshǒu tuō tiānlǐ sānjiāo (两手托天理三焦, Sostenere il cielo con entrambe le mani) (letteralmente: sostenere il cielo con entrambe le mani per gestire il triplice riscaldatore o sānjiāo)
  2. Zuǒyòu kāi gōng shì shè diāo (左右开弓似射雕, Tendere l'arco per colpire il Falco (o l'Avvoltoio) (letteralmente: tendere l'arco da entrambe le parti imitando il tiro verso un rapace)
  3. Tiáolǐ píwèi xū dān jǔ (调理脾胃须单举, Separare il Cielo e la Terra) (letteralmente: stimolare gli organi della digestione - milza e stomaco - per farli agire all'unisono)
  4. Wǔláoqīshāng xiànghòu qiáo (五劳七伤向后瞧, Il gufo saggio guarda all'indietro) (letteralmente: guardare all'indietro i cinque organi interni - cuore, fegato, milza, polmoni e reni - e i sette effetti negativi - eccesso di cibo, rabbia, umidità, freddo, preoccupazioni, vento e pioggia e la paura)
  5. Yáotóubǎiwěi qù xīn huǒ (摇头摆尾去心火, Ondeggiare la testa e il busto, e agitare la coda) (letteralmente: scuotere la testa e far oscillare la coda - le natiche - per calmare il fuoco del cuore)
  6. Liǎngshǒu pān zú gù shèn yāo (两手攀足固肾腰, Tenere i piedi con le mani) (letteralmente: afferrare solidamente le punte dei piedi per rinforzare le reni)
  7. Zǎn quán nùmù zēng qìlì (攒拳怒目增气力, Tirare pugni con sguardo irato) (letteralmente: tirare pugni con gli occhi aperti per accrescere la forza fisica)
  8. Bèihòu qī diān bǎibìng xiāo (背后七颠百病消, Rimbalzare sui talloni, salendo sulle punte) (letteralmente: rimbalzare per sette volte all'indietro per guarire ogni malattia)



Gli esercizi sono da eseguire con un atteggiamento mentale sereno, calmo e tranquillo, i muscoli rilassati ed una postura del corpo ben allineata così da permanere in uno stato di perfetto equilibrio per minimizzare lo sforzo che richiede la loro esecuzione. Importantissima è anche la respirazione, che deve essere addominale e segue i movimenti che vengono eseguiti. La lingua deve essere spinta contro il palato (come per rire "L"à). Il baduanjin può essere praticato a sedere o in stazione eretta.
Ogni movimento è stato pensato per sollecitare una particolare parte del corpo e tutti insieme riescono ad attivare tutti gli organi interni ed esterni.



  • Esercizio come descritto nell'Enciclopedia del Kungfu Shaolin
Caratteri
Nome in Wade-Giles
Nome in Pinyin
Nome in italiano
1 双手托天
Shuang shou to tien
shuāngshǒu tuō tiān
reggere il cielo con le due mani
2 左右开弓
Tso yu k'ai kung
zuǒyòu kāi gōng
tirare con l'arco a sinistra e a destra
3 举臂独立
Chu pei tu li
jǔ bì dúlì
alzare un braccio in equilibrio su una gamba
4 左右后瞧
Tso yu hou ch'iao
zuǒyòu hòu qiáo
guardare a sinistra, a destra e dietro
5 摇头摆尾
Yao t'ou pai wei
yáo tóu bǎi wěi
oscillare la testa e far ondeggiare la parte dietro del corpo
6 前后弯腰
Ch'ien hou wan yao
qiánhòu wān yāo
piegare la vita avanti e indietro
7 左右防大
Tso yu fang ta
zuǒyòu fáng dà
parare e colpire con la mano a sinistra e a destra
8 玉柱七颠
Yu chu ch'ien tien
yù zhù qī diān
....battere il piede sette volte (Yuzhu significa pilastro di giada, con riferimento alla spina dorsale)










mercoledì 1 febbraio 2017

Hwa Rang Do

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Il Hwa Rang Do è un'arte marziale coreana sviluppata dai cavalieri hwarang del periodo "Silla" nell'epoca dei Tre Regni. Dal punto di vista tecnico, il Hwa Rang Do è un'arte marziale completa che prevede: tecniche di pugilato, del taekwondo, tecniche di ginocchio e gomito della muay thai, tecniche di percussione dell'hapkido, proiezioni dello judo, grappling, leve articolari dell'aikido. Il Hwa Rang Do comprende anche medicina tradizionale coreana, tecniche di respirazione e per lo sviluppo del ch'i, tecniche Sulsa, tecniche di rottura, tecniche di blocco articolare, punti di pressione e studio del corpo umano relativo alle tecniche di combattimento,uso di armi bianche.

Storia

Il nome coreano Hwa Rang Do significa "la via dei Cavalieri di fioritura". Se ne trovano tracce dopo la nascita dell'Hwarang, un ordine giovanile di élite del Regno di Silla durante il periodo dei Tre Regni, in Corea. Gli Hwarang furono, fondamentalmente, i bambini-soldato volontari provenienti per lo più da famiglie aristocratiche, educati in campi artistici, accademici e di studio delle arti marziali.
Nel 1942, secondo Joo Bang Lee, un monaco di nome Suahm Dosa prese lui e suo fratello Joo Sang Lee nella propria casa per la formazione. Vivevano con Suahm Dosa al tempio Suk Wang Sa nella provincia di Ham Nam in Corea del Nord, prima di fuggire con lui in Corea del Sud mentre il comunismo prendeva il sopravvento in Asia.
Dopo la formazione di Joo Bang Lee e Joo Sang Lee da Suahm Dosa, i due fratelli trascorso qualche tempo a imparare altre arti marziali: cominciarono dagli stili già esistenti, come kung fu, taekwondo, muay thai, karate, judo e hapkido prima che decidessero di creare la propria arte marziale completa. I fratelli impostarono da zero un proprio piano di studi basato sulle tecniche che potevano ricordare dagli insegnamenti di Suahm Dosa, poi iniziarono ad insegnare al pubblico. Fu in questo periodo che Joo Sang Lee si trasferì negli Stati Uniti per diffondere il Hwa Rang Do.
Nel gennaio 1969 morì Suahm Dosa. Tuttavia, prima della sua morte diede il titolo di Hwarang di Do Joo Nim a Joo Bang Lee, il minore dei fratelli, rimasto in Corea. Questo fatto fece arrabbiare Joo Sang Lee, e ciò comportò un allontanamento tra i due fratelli negli anni che seguirono.
Nel 1972, Joo Bang Lee si trasferì in California, fondando la World Hwa Rang Do Association e diventandone il primo (e attuale) presidente.

Fusciacche

Nel Hwa Rang Do, ai praticanti sono date delle fusciacche a simboleggiare la loro progressione attraverso l'arte marziale. Prima del primo dan (prima cintura nera), l'ordine di cintura va dal bianco al "mezzo nero":
  • Fusciacca bianca: Moo Kub (nono grado)
  • Fusciacca arancio: Pal Kub (ottavo grado)
  • Fusciacca gialla: Chil Kub (settimo grado)
  • Fusciacca verde: Yuk Kub (sesto grado)
  • Fusciacca viola: Oh Kub (quinto grado)
  • Fusciacca blu: Sa Kub (quarto grado)
  • Fusciacca marrone: Sam Kub (terzo grado)
  • Fusciacca rossa: E Kub (secondo grado)
  • Fusciacca mezza-nera: Il Kub (primo grado)
Dopo aver ricevuto una fusciacca nera, un praticante guadagna il titolo di Jo Kyo Nim (o, in alternativa, Yu Dan Ja) e può diventare istruttore. Inoltre, ogni grado di cintura nera ha il proprio titolo, e mostra un rispettivo livello di conoscenza. Si noti che non ci possono mai essere più di uno solo nono grado e un decimo grado nello stesso momento.
  • Cho Dan: cintura nera di primo grado. Titolo: Jo Kyo Nim (tutor)
  • E Dan: cintura nera di secondo grado. Titolo: Kyo Sa Nim (istruttore)
  • Sam Dan: cintura nera di terzo grado. Titolo: Bum Nim Sa (istruttore capo)
  • Sa Dan: cintura nera di quarto grado. Titolo: Sa Susuk Bum Nim (istruttore capo)
  • Oh Dan: cintura nera quinto grado. Titolo: Kwan Jang Nim (Master)
  • Yuk Dan: cintura nera sesto grado. Titolo: Jang Nim Kwan, o Dosa (Master)
  • Chil Dan: cintura nera settimo grado. Titolo: Nim Kwan Suk Su Jang (Master capo)
  • Pal Dan: cintura nera ottavo grado. Titolo: Sa Nim Kuk o Nim Chong Kwan Jang (Maestro)
  • Gu Dan: cintura nera nono grado. Titolo: Sun Kuk (Gran maestro capo)
  • Nove Dan: cintura nera decimo grado. Titolo: Do Joo Nim (Gran Maestro Supremo, "Proprietario della Via")

Armi

In questa arte marziale vengono utilizzati svariati tipi di armi come spade. Vedi l'ingeomon (spada dritta a doppio filo simile alla jian cinese) o la Hwando (simile alla Katana giapponese) ma anche di armi lunghe come il Wol-do (variante coreana del falcione cinese guan dao) o armi snodate come il chaejjig (simile allo Shao gun cinese ma sostanzialmente più corto).

Filosofia

Il Meng Sae è il codice di comportamento del Hwa Rang Do. Esso che si compone di cinque regole e nove principi filosofici.



Hwa Rang O Kae (Cinque regole dei cavalieri Hwarang)
Numero coreano (1-5)
Regole in coreano (Hanja)
Traduzione
Il
Sa Kun E Choong
Fedeltà alla patria
E
Sa Chin E Hyo
Fedeltà ai genitori e insegnanti
Sam
Kyo Woo E Shin
Fiducia e fratellanza tra gli amici
Sa
Im Jeon Moo Tae
Coraggio di non arretrare di fronte al nemico
Oh
Sal Saeng Yoo Teak
Non uccidere se non necessario


Hwa Rang Do Kyo Hoon (Nove principi o virtù)
Coreano (Hanja)
Traduzione
In
Umanità
Oui
Giustizia
Ye
Cortesia
Ji
Saggezza
Shin
Fiducia
Sun
Bontà
Duk
Virtù
Choong
Lealtà
Yong
Coraggio


martedì 31 gennaio 2017

Tantōjutsu

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Il tantōjutsu (短刀術) è l'arte giapponese che insegna l'uso dei pugnali con guardia (tantō). Era parte del sistema tradizionale del bujutsu, ma è ancora insegnata in forme diverse in alcuni stili moderni, specialmente nel jūjutsu. Si tratta di una disciplina piuttosto limitata, a causa delle ridotte possibilità dell'arma ma anche del fatto che quest'arte è stata da tempo assorbita da altre scuole.
Il tantō, insieme al kogai (stiletto posto sul fodero della spada corta), era spesso usato come supporto nelle lotte corpo a corpo: questo pugnale era infatti tanto piccolo da venire facilmente nascosto nelle vesti: viene ricordato come arma tipica delle donne dei samurai, le quali erano sovente in grado di combattere esse stesse.

lunedì 30 gennaio 2017

Tangsudo

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Il Tang Soo Do è un'arte marziale originaria della Corea. Anche essa, come il Taekwondo ha tratto le sue origini dagli antichi sistemi di lotta codificati dalla casta guerriera coreana denominata "Hwarang" e che avevano, a seconda del regno (Goguryeo, Silla e Baekje) in cui erano praticati, diversi nomi: Hwa rang Do, KwonBop, Tae Kyun, Taekkyon, Subak, Soo Bahk, Tars Soo. Dopo la riunificazione dei tre regni (dovuta agli sforzi bellici del generale Hwarang Kim Yushin), si ebbe la prima trascrizione su carta delle antiche arti marziali coreane con il libro denominato Moojae Dobo Tongji scritto dal poeta Pak Je-ga e dal guerriero Baek Dong-soo, considerato il più grande esperto di lotta in Corea (nonché capo delle guardie reali). Tale libro fu scritto nel 1790 e conteneva illustrazioni che confermano la teoria che il Soo Bahk Ki o Subak fosse uno dei termini più usati per identificare le arti marziali coreane. Va precisato che con questo primo volume iniziò anche la netta distinzione tra Hwa rang Do e gli altri stili affini al Subak; il primo annoverava oltre alla lotta corpo a corpo anche quella con le varie armi,la cavalleria, l'arte della filosofia e della pittura (ricalcando per molti aspetti il codice del Bushido in uso presso i samurai Giapponesi), mentre gli altri approfondivano principalmente lo scontro a mani nude. Oggi il tangsudo è una arte marziale in continua espansione, nonostante le varie divisioni tra Corea del Nord e Corea del Sud e le varie frammentazioni degli stili americani in U.S.A.(Moo Duk Kwan, Kwa Soo Do ecc.) quest'arte è universalmente riconosciuta nel mondo, annoverando tra i suoi praticanti anche il noto attore Chuck Norris e sta via via scrollandosi di dosso la errata affermazione che vuole questa potente arte marziale solo come "il Karate coreano". Di fatti mentre il Taekwondo rappresenta in sostanza l'adattamento in stile olimpico-sportivo moderno del Taekkyon/Soo bak; il Tang Soo Do è invece più strettamente legato alla antica arte marziale coreana. Questo ha fatto sì che molte tecniche eliminate dal Taekwondo, poiché troppo pericolose da effettuare durante le gare sportive, siano invece sopravvissute nel tangsudo.

Storia

Il nome Tang Soo Do (당수 도) è relativamente recente. Significa in coreano "La via della mano cinese". È da notare come Tang Soo Do sia tradotto in ideogrammi cinesi 唐手道 e pronunciato Táng shǒu DAO in cinese, e di come gli stessi ideogrammi in giapponese si leggano come "Karate-Do". Questo perché fondamentale è stata l'evoluzione socio-politica della storia recente della Corea. Nel 1905 la Corea divenne un protettorato giapponese e successivamente, nel 1910, fu completamente annessa come colonia nell'Impero giapponese con il nome di Chōsen. Il dominio coloniale finì ufficialmente con la resa del Giappone nella seconda guerra mondiale il 15 agosto 1945, ma terminò completamente di fatto solo con la destituzione del governatore generale giapponese il 12 settembre 1945 e di diritto con l'entrata in vigore del trattato di pace di San Francisco il 28 aprile 1952. Durante l'occupazione nipponica la sudditanza della penisola coreana fu pressoché dittatoriale e le arti marziali autoctone furono proibite dagli invasori giapponesi per più di 35 anni. Anzi i Nipponici imposero la pratica del Ju-Jitsu e del Karate ai coreani. Alcune scuole coreane però resistevano in segreto o sotto le mentite spoglie di "scuole di balli tradizionali coreani". Molte scuole chiusero ma molte resistettero, uscendo dal segreto solo con la fine della seconda guerra mondiale. Nonostante tutto, però, l'occupazione nipponica portò degli aspetti positivi anche nelle arti coreane e viceversa; difatti molte tecniche di braccia del moderno tangsudo sono mutuate dal Karate, mentre molti maestri giapponesi restarono sbalorditi dagli efficacissimi e spettacolari calci dei coreani. Questo portò oltretutto a far sì che molti Coreani, unendo i due stili divenissero formidabili lottatori (es. Mas Oyama il fondatore del Karate Kyokushinkai ). Con la fine della guerra cominciarono a nascere le nuove scuole di Subak o Taekkyon (i nomi erano molteplici) una delle prime fu la scuola Ciungdokwan, fondata nel 1944 dal maestro Won Kuk Lee (che poi emigrerà negli Stati Uniti diffondeno l'arte). In seguito alla liberazione della Corea, avvenuta il 15 agosto 1945, vennero aperte inoltre altre quattro scuole: Mudokkwan, Songmukwan, Cidokwan, e Ciangmukwan. Numerose altre scuole (kwan) furono aggiunte all'elenco dopo la fine della guerra civile tra la Corea del Nord e la Corea del Sud (1950-1953). Nel dicembre 1955, con l'approvazione del presidente della Repubblica della Corea del Sud (Singman Rhee) venne convocata una riunione dei fondatori delle scuole principali con l'intento di unificare le diverse scuole, per dare nome e forma alla nuova arte marziale nazionale. Il nome scelto non avrebbe dovuto contenere rimandi né alla Cina né al Giappone.
Fra i molti nomi venne scelto il nome provvisorio di Tae Soo Do, proposto dal generale Choi Hong Hi. Nel 1961 nacque l'Associazione Coreana di Tae Soo Do. Le scuole Moo Duk Kwan (Hwang Kee) e Chang Moo Kwan (Yoon Byung-In) invece rimasero ancorate alla tradizione e mal digerivano la nuova federazione. La nuova organizzazione snaturò l'eredità tecnica del vecchio Taekkyon/Soo Bak. Pertanto il combattimento sportivo con l'uso di salti, calci e pugni diede forma al Tae Soo Do, mentre le tecniche di difesa personale con l'uso di leve e di rovesciamenti hanno dato forma all'hapkido. Di contro, le tecniche di Neikung (il lavoro interno) che si controlla respirando, di controllo dell'energia (Ki) e la concentrazione mentale andarono via via perdendosi; sopravvivendo solo nelle scuole di Moo Duk Kwan (Hwang Kee) e Chang Moo Kwan (Yoon Byung-In). Nel 1964 l'organizzazione di Tae Soo do cambò definitivamente il suo nome in Associazione Coreana di Taekwondo. Nel 1966 nacque la International Taekwondo Federation (ITF), fondata dal generale Choi Hong Hi con l'intento di diffondere fuori della nazione la neonata disciplina. Nel 1971 il taekwondo divenne lo sport nazionale della Corea del Sud per decreto del presidente Park Chung Hee.Nel 1973 in seguito a disaccordi insanabili tra le due figure di riferimento ( il Gen.Choi Hong Hi e il Dr. Kim Un-yong) nacque la World Taekwondo Federation (WTF) presieduta da Kim Un-yong. Venne fondata in opposizione all'ITF, il quale, dopo diversi cambiamenti, ricevette il sostegno della Corea del Nord. Nel frattempo il WTF di Un Yong Kim venne inserito nei Giochi olimpici (a Seul nel 1988 e a Barcellona nel 1992) e ricevette il sostegno della Corea Del Sud. In questo modo il Taekwondo si trasformò da arte marziale a sport da combattimento ufficiale olimpico. Quindi In tutto il marasma creato dalla modernizzazione dell'antica arte e dalla successiva scissione delle due federazioni le scuole tradizionali rimaste fedeli al vecchio stile scelsero la strategia dell'emigrazione insegnando al di fuori della Corea (in America, Europa e Africa meridionale) per mantenere vivo ed inalterato il messaggio degli antichi padri fondatori del Taekkyon. Nacque così nel 1968 a Burlington, nel New Jersey. l'"Associazione Mondiale di Tang Soo Do ", fondata da Shin Jae Chul allievo direttoTry to translate del grande maestro Kwang kee.

Le tecniche di combattimento in tangsudo

Posizioni

Ci sono molte posizioni nel Tang Soo Do . Alcune sono fondamentali, come "la posizione di preparazione", altre richiedono più equilibrio, come "la posizione su un piede" o "la posizione della gru".

Le Tecniche fondamentali

Le tecniche fondamentali sono semplici ed efficaci. Gli studenti imparano tutte queste tecniche (blocchi, colpi, calci) che possono trovarsi nell'arte classica del tangsudo. Nei dojang (le scuole del Tang Soo Do ), è accentuata l'"arte del combattimento", non il combattimento a sé. Le tecniche di mano coinvolgono tra l'altro una varietà di tecniche di pugno e di "coltello-mano". Ciascuna di loro ha una forma ed un'applicazione corretta e sono utilizzate sia in blocco che in attacco. Il tangsudo è l'arte marziale che accentua le tecniche dei piedi e la flessibilità. Sono utilizzate anche per bloccare ed attaccare.

L'allenamento di Tang Soo Do

Nel metodo tradizionale lo studente deve imparare innanzitutto i fondamenti, dopodiché pratica il "combattimento di un passo" ed il "combattimento di tre passi". Il combattimento di un passo insegna come concentrarsi, ma il combattimento di tre passi insegna come muoversi in avanti ed indietro e come utilizzare la distanza. Insieme danno allo studente la fiducia della quale ha bisogno per bloccare ed attaccare efficacemente nella lotta libera.

L'allenamento mentale

I maestri accentuano l'importanza dei principi ed il "Credo di Tangsudo" insegnando agli studenti la disciplina ed il rispetto. La fiducia in sé, la concentrazione ed il controllo sono altrettanto evidenziati, in quanto aspetti importanti nella vita di tutti i giorni.

La pratica dei fondamenti ("kibon")

Gli studenti praticano le tecniche fondamentali "in marcia" durante ogni lezione. Questo aiuta a capire la dinamica di un movimento e raffina la tecnica tramite la ripetizione. I fondamenti allenano lo studente all'equilibrio e alla corretta posizione.

Le forme ("hyong")

Le "forme" sono le sequenze predeterminate delle tecniche fondamentali. Le forme nel tangsudo derivano da molteplici stili d'arte marziale (la maggioranza delle forme richiama le versioni dei kata nel karate), mostrando l'applicazione di tutte le tecniche fondamentali in una varietà di situazioni. Normalmente viene detto che i gesti dei Kata sono difese o meglio parate o parate e contro-attacchi da più aggressori. Nulla di più sbagliato. In realtà non esistono parate, ma solo efficienti tecniche di difesa personale con attacchi ai punti vitali; non esistono difese contro più avversari, ma solo più modi e possibilità di neutralizzare un aggressore agendo sui punti di pressione; e c'è da aggiungere che le tecniche nascoste nei Kata sono vere tecniche di difesa personale e molto spesso letali (i Kata insegnano ad uccidere), secondo l'esigenza del tempo quando non si parlava ancora di "Difesa Personale" ma di duello in campo di battaglia. I hyong sono i modelli regolati di tecniche che gli studenti praticano a tutti i livelli. L'apprendistato delle forme aumenta le capacità della comprensione e della memorizzazione. Le forme foggiano le tecniche fondamentali ed insegnano la strategia, le tattiche, la sincronizzazione e l'equilibrio. Se il Tang Soo Do è appreso come "arte per l'arte", le forme vengono facilmente imparate e, nella presentazione, assomigliano a un tipo di ballo. Mentre lo studente progredisce nella capacità, i hyong diventano più complicati fino a rappresentare la vera sfida. Le forme sono una parte dell'allenamento del tangsudo che uno studente può praticare facilmente quasi dovunque. Ogni Kata “nasconde” diversi insegnamenti, non solo l'utilizzo dei punti di pressione, e quindi le corrette tecniche, le giuste armi e le esatte angolazioni per raggiungerli, ma i Kata spiegano anche come muoversi, come utilizzare l'energia, come utilizzare i suoni (kiai) e come posizionarsi (perché ad esempio utilizziamo tante posizioni differenti? A cosa servono?).

Il combattimento ("daeryeon")

Il combattimento d'allenamento dà l'opportunità di usare liberamente tutte le tecniche contro uno o più avversari. L'autocontrollo risulta essere di fondamentale importanza. Il momento corretto (timing), la posizione ed i metodi adeguati permettono di attraversare le difese. Anche se sono disponibili caschi imbottiti, guanti e stivali, la regola è di evitare il contatto.

Il combattimento di un passo ("hanbon-daeryeon")

Questo esercizio permette di praticare le tecniche di autodifesa contro un attacco diretto in modo controllato. L'obiettivo è di sviluppare le risposte automatiche ad una determinata situazione, permettendo d'imparare a valutare la distanza e la corretta sincronizzazione, due fattori cruciali in un vero combattimento. Questo dà anche la sicurezza di sé e controllo. È una pratica controllata, sicura, e senza contatto.

Il combattimento libero ("jayu-daeryeon")

Il combattimento libero lascia praticare le tecniche contro altri in un ambiente controllato. L'obiettivo è praticare la difesa in una situazione sconosciuta. Anche in questo caso la sicurezza è in primo piano. Nell'approccio tradizionale lo studente non ha bisogno di colpire un "sacco" per aumentare il potere dei propri colpi e per prepararsi al combattimento libero. Questo perché gli studenti praticano il "controllo", non il "contatto". Gli studenti fermano i loro colpi vicino al bersaglio, di modo che se in un vero combattimento decidessero di colpire il bersaglio, potrebbero farlo facilmente.
Secondo la teoria tradizionale, se lo studente effettua costantemente un contatto, sarà difficile controllare la propria tecnica quando ne avrà bisogno. Ma se pratica sempre il "controllo", può scegliere facilmente di colpire quando occorrerà. "Se lo studente effettua costantemente il contatto durante il combattimento libero, la sua mente diventerà selvaggia, ma se lo studente pratica il combattimento controllato, la sua mente diventerà più controllata". I due stati della mente possono estendersi così alla vita al di fuori dai corsi. Poiché il contatto pieno è proibito, gli studenti non hanno bisogno di utilizzare protezioni particolarmente resistenti. L'utilizzo di guanti da pugilato e di protezioni per i piedi troppo spesse porta a colpire con forza maggiore. Così facendo, se indossano questo tipo di protezione quando colpiscono, non percepiscono la correttezza della loro tecnica. Onde evitare questo problema, i maestri tradizionali optano per imbottiture leggere alle mani e al dorso dei piedi, sufficienti ad impedire ferite in caso di contatto accidentale. Nell'approccio moderno, il combattimento libero somiglia molto ad un combattimento di kickboxing: gli studenti usano guanti da pugilato, protezioni per i piedi e per la testa.
Se il combattimento libero è orientato verso la competizione o il combattimento "da strada", lo studente dovrebbe sforzarsi di migliorare la propria resistenza. Per questo motivo lo studente deve avere una buona conoscenza dei fondamentali e buone abilità nel combattimento "di un passo" e "di tre passi", che sviluppino la sua resistenza. Per ottenere ciò occorrono solitamente due o tre mesi d'allenamento per aumentare la resistenza. La parte più importante è una respirazione adeguata. Lo studente deve respirare con tempi corretti quando colpisce o blocca. Se trattiene il respiro durante l'esecuzione di una tecnica, può continuare ad eseguirla, ma diventerà gradualmente più stanco col passare del tempo, fino a perdere la capacità di continuare. Invece, ogni volta che inspira ed espira correttamente, "estende" il tempo nel quale può continuare a combattere.



L'allenamento di autodifesa ("hosinsul")

Questa attività insegna ad uno studente come difendersi contro prese, strette e blocchi. Insegna anche come trattare situazioni nelle quali è necessario difendersi senza causare danni permanenti all'attaccante e l'utilizzo dei "punti di pressione". Il jayu-daeryeon è perfetto per migliorare la capacità di autodifesa. Lo studente può combinare tutte le tecniche: calci, pugni, colpi al piede (spazzate), e capovolgimenti.



"Spezzare le tavole" ("kyokpa")

"Spezzare le tavole di legno" è l'attività preferita da molti studenti e spettatori. Questa pratica mostra il livello tecnico degli studenti ed aiuta a capire quale effetto i loro colpi possono avere su di un bersaglio. È spesso usata durante le prove promozionali e la sicurezza viene tenuta in primo piano. Questa attività insegna a mettere a fuoco il bersaglio e concentrarsi correttamente nell'esecuzione. Ciò aiuta gli studenti a "oltrepassare le barriere mentali" e migliora la fiducia personale.

domenica 29 gennaio 2017

Taekkyeon

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Taekkyeon è un'arte marziale coreana tradizionale all'apparenza simile ad una danza. In una pittura murale Goguryeo presso la tomba Samsil mostra che il Taekkyeon era praticato già a partire dall'Era dei Tre Regni e trasmessa da Goguryeo a Shilla. La fonte più antica esistente che menziona il Taekkyeon è il libro Manmulmo (anche Jaemulmo), scritto intorno al 1790 da Lee, Sung-Ji. Taekkyeon è inoltre spesso romanizzato informalmente come Taekkyon o Taekyon.