sabato 2 dicembre 2017

Jingwu Tiyu Hui

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La Jingwu Tiyu Hui (精武体育会, Associazione Sportiva dell'Essenza Marziale) è una associazione delle arti marziali cinesi che ha avuto un ruolo eminente nell'evoluzione moderna del Wushu. Famosissima nel mondo anche grazie a numerosi film, il suo nome è reso con molte traslitterazioni: Ching Wu (in Wade-Giles); Jing Mo; Chin Woo; Jing Wo. In alcuni contesti si parla anche di Jingwumen (精武门) ovvero la Scuola dell'Essenza Marziale. Il nome di questa associazione si è legato in maniera indissolubile con la figura di Huo Yuanjia a cui spesso viene attribuita la fondazione dell'associazione stessa.

La storia

Questa Associazione per alcuni fu fondata in Shanghai nel giugno 1909 con il nome Jingwu Ticao Xuexiao (中国精武体操会) da un comitato a cui appartenevano Huo Yuanjia, Chen Gonzhe (陈公哲), Chen Tiesheng (陈铁生), Lu Weichang (卢炜昌), Yao Chanbo (姚蟾伯) e altri. Venne ribattezzata Jingwu Tiyu Hui il 3 marzo 1910. Altri affermano che venne fondata il 7 luglio 1910 ed altri in giugno. Questa confusione deriva anche dal fatto che dopo la morte di Huo Yuanjia, avvenuta nel settembre del 1910, per sfruttarne la notorietà si decise di attribuirgli il ruolo di unico fondatore dell'associazione. In realtà la Jingwu Tiyu Hui venne istituita da un gruppo di persone. In seguito al decesso di Huo, Zhao Lianhe (赵连和), famoso praticante di Mizongquan, divenne l'istruttore Capo e negli anni successivi l'Associazione iniziò a diffondersi in altre zone della Cina aprendo diverse succursali. Nella scuola insegnarono numerosi maestri famosi: Chen Zizheng (陳子正), praticante di Yingzhaoquan; Luo Guanyu (羅光玉), praticante di Qixing Tanglangquan; Wu Jianquan (吳鑑泉), fondatore dello stile Wu di Taijiquan.

I principi

L'associazione sportiva Jingwu, in opposizione al sistema tradizionale di insegnamento segreto in voga nella maggior parte delle scuole di Wushu prima di allora, intendeva creare un ambito aperto per l'insegnamento, l'apprendimento e lo scambio delle arti marziali. L'arte marziale diventa elemento unificante del sentimento nazionale e quindi vuole superare le secolari divisioni che hanno caratterizzato le arti marziali cinesi, anticipando l'ideologia che portò alla fondazione dello Zhongyang Guoshu Guan e delle sue diramazioni locali. Il suo curriculum di base è preso da diversi stili. Questo ruolo speciale venne sottolineato da Sun Yatsen che partecipò alla riunione annuale dell'associazione nel 1915 e nel 1920 scrisse nel giornale dell'associazione e donò una targa alla Jingwu con inciso “Spirito Marziale”. L'associazione cinese venne interdetta dal governo della Repubblica Popolare Cinese nel 1966 e riaperta dopo la Rivoluzione Culturale. Nel resto del mondo ha continuato a svilupparsi e ad ingrandirsi tanto che oggi conta più di 150 ramificazioni.

La scuola

Zhao Lianhe, nel suo ruolo di capo istruttore, sviluppò un programma di insegnamento che in seguito è andato a costituire il patrimonio standard della Jingwu Tiyu Hui. Questi sono i 10 Taolu che sono praticati ovunque in seno alle associazioni che si richiamano a quella originaria di Shanghai, anche quando vengono praticati stili differenti:
  • 1. Shier lu Tantui
  • 2. Gongliquan
  • 3. Jiequan
  • 4. Da Xiao Zhanquan (Grande e Piccolo pugilato della battaglia)
  • 5. Baguadao
  • 6. Qunyang gun
  • 7. Wuhu qiang
  • 8. Tantui Duilian
  • 9. Taoquan
  • 10. dandao chuan qiang
Il Testo Jingwu Quan Xie Lu elenca 42 sequenze a mano nuda, 11 sequenze di armi, e 5 Duilian.

venerdì 1 dicembre 2017

Fujiwara no Tadabumi

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Fujiwara no Tadabumi (藤原 忠文; 873 – 16 luglio 947) è stato un militare giapponese.
Figlio di Fujiwara no Tsuneyoshi e quindi appartenente al nobile clan Fujiwara, fu il quarto generale della storia del Giappone a ricevere il titolo di Seii Taishōgun, concessogli a 67 anni dall'Imperatore Suzaku quando, il 18 gennaio 940, lo nominò capo della spedizione contro il ribelle Taira no Masakado, che dopo aver guadagnato il controllo della provincia di Shimōsa aveva occupato gli uffici della provincia di Hitachi nel tentativo di indebolire suo cugino Sadamori.
Per questa campagna scelse come suoi luogotenenti (fukushōgun) suo fratello minore Tadanobu, Fujiwara no Kunimoto, Taira no Kiyomoto e Minamoto no Tsunemoto. Pochi giorni prima di ricevere la spada rituale (settō) e dare inizio alla marcia, ricevette notizia che ad ovest Fujiwara no Sumitomo, un ex segretario provinciale di Iyo nell'isola di Shikoku che si era dato alla pirateria, aveva a sua volta attaccato le truppe imperiali aprendo un nuovo fronte; secondo la leggenda popolare i due nobili pianificarono la rivolta insieme, ma è molto improbabile e gli storici propendono per la tesi secondo cui Sumitomo avrebbe solamente colto l'occasione propizia.
Un editto della corte imperiale ordinò alle province che l'armata di Tadabumi avrebbe attraversato di prestargli ulteriori soldati. Taira no Sadamori e Fujiwara no Hidesato, preoccupati di cedere a Tadabumi non solo il credito della vittoria, ma anche le proprie truppe, cominciarono a razziare l'area intorno alla base di Masakado per provocarlo. Quando Masakado ordinò al suo esercito di riunirsi, scoprì che molti suoi vassalli, timorosi del sempre più vasto esercito imperiale in marcia, lo avevano abbandonato; scelse tuttavia di marciare ugualmente in uno scontro aperto, e così morì, trafitto da una freccia.
Privato della ricompensa per la testa di Masakado, che fruttò a Hidesato una promozione a Chinjufu shōgun (鎮守府将軍) e governatore di Shimotsuke, Tadabumi scelse di condurre il suo esercito in aiuto di Ono no Yoshifuru, che dava la caccia ai pirati di Sumitomo; dopo le vittorie di Yoshifuru in mare, Tadabumi inseguì Sumitomo dall'isola di Kyūshū alla sua nativa Iyo, dove lo uccise.
Gli venne dato il nome postumo Uji no Mibu-Kyō.

giovedì 30 novembre 2017

Taiji Kase

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Taiji Kase (Chiba, 9 febbraio 1929 – Parigi, 24 novembre 2004) è stato un karateka e maestro di karate giapponese.
È stato uno dei maestri più preparati e più conosciuti nell'ambito del karate, considerato come uno dei migliori combattenti ed esecutori di kata grazie alla sua abilità tecnica, alla sua esplosiva velocità e alla sua potenza.
Nel 2000 gli è stato conferito il grado di X dan, a conferma del suo immenso valore.

La sua vita ed i suoi insegnamenti

Nasce il 9 febbraio 1929 a Chiba, in Giappone, e inizia la pratica delle arti marziali a soli sei anni. Il maestro Kase tuttavia, non inizia con la pratica del Karate, ma con lo Jūdō.
È all'età di quindici anni che inizia a praticare il Karate alla scuola Shotokan di Tokyo. È stato allievo diretto dei maestri Gichin e Yoshitaka Funakoshi.
Il maestro Kase fa la sua comparsa sulla scena europea nel 1965, inviato con altri giovani maestri nel continente dalla Japan Karate Association e da quel momento, se si escludono i brevi periodi del soggiorno belga, è sempre vissuto a Parigi.
In Europa viene subito apprezzato per le qualità sia umane che prettamente tecniche. Ciò che sorprendeva in lui era l'atteggiamento pacato e la disponibilità che dimostrava in ogni occasione con i suoi allievi, sia che si trattasse di campioni di alto grado o "semplici" cinture nere.
La caratteristica principale del suo insegnamento è quella di separare completamente la pratica sportiva dal Karate-dō. Il Karate-dō è una via, un percorso di formazione e crescita che il maestro Kase intendeva insegnare secondo i precetti del suo maestro e fondatore del Karate Gichin Funakoshi. Era l'incarnazione dello spirito del Karate-dō al quale ha dedicato tutta la sua vita e tutto sé stesso.
Nel 1989 fonda la W.K.S.A. (World Karate Shotokan Academy) oggi S.R.K.H.I.A. (Shotokan Ryu Kase Ha Instructor Academy), l'Accademia che si propone di unire praticanti di diversi paesi che seguendo il suo programma di insegnamento si impegnano a diffondere la vera essenza del Karate-dō Shotokan.
Era di casa anche in Italia, invitato spesso dal maestro Hiroshi Shirai per condurre al suo fianco stage e seminari. Tutti gli appassionati ricordano le dimostrazioni dei grandi maestri giapponesi al Palalido di Milano, nelle quali il Maestro Taiji Kase era sempre fra le più acclamate punte di diamante.
Durante la permanenza in Francia, ha scritto vari libri sulle arti marziali, tra i quali 5 Heian: Katas, Karaté, Shotokan (1974), 18 kata supérieurs: Karate-dô Shôtôkan Ryû (1982), e Karaté-dô kata: 5-Heian, 2-Tekki (1983).
Per i suoi atleti è l'espressione più alta del Karate Tradizionale: sono la rettitudine del suo comportamento, la sua lealtà e la profonda umanità che erano proprie di questo grande Sensei che lo fanno apprezzare da tutti i praticanti di Karate, e non solo, al di là dei diversi stili e delle singole federazioni.

mercoledì 29 novembre 2017

Qiang

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Qiang (, , qiāng, chiang) è il termine cinese per lancia. In Cina, la lancia è classificata come una delle quattro principali armi delle arti marziali, insieme al gun, al dao e al jian, ed è soprannominata Re di Tutte le Armi. Un proverbio delle arti marziali recita "Pugni al sud e gambe al nord, lancia ad est e bastone ad ovest" (Nanquan Beitui Dongqiang Xigun, 南拳北腿东枪西棍), sottolineando la prevalenza tecnica nei quattro punti cardinali.

Storia


«La lancia ha avuto origine dalle antiche armi Cinesi usate per l'attacco e la difesa a distanza.»
(Basic Of Spear Play)
Secondo Qiu Pixiang, la lancia deriverebbe dalla picca (, , máo, mao), un'arma lunga 4 metri soprannominata picca lunga otto guerre (仗八長矛, 仗八长矛, zhàng bāchángmáo, chang pa ch'ang mao) ed utilizzata nelle battaglie con i carri nel periodo delle Primavere e degli Autunni. In epoca Qin e Han si utilizzarono prevalentemente lance di dimensioni e fattezze molto simili alle attuali. Durante la Dinastia Jin furono rimpiazzate da lance in bronzo che poi furono sostituite da lance in ferro. Il testo Storia delle Cinque dinastie (五代史, 五代史, wǔdàishǐ, wu tai shi), nella parte intitolata Biografia del re Yàn Zhāng (王彥章傳, 王彦章传, wáng Yàn Zhāng zhuàn, wang Yan Chang chuan), racconta: Yàn Zhāng si comportava con pienezza di coraggio e di forza, era capace di camminare cento passi scalzo tra arbusti spinosi, brandiva una lancia di ferro, cavalcava e andava al galoppo, si lanciava a grande velocità come volasse, cosa che non riusciva ad altri, all'interno dell'esercito era chiamato Re Lancia di Ferro. Nel periodo della Dinastia Song la lancia divenne l'unica arma ad asta lunga utilizzata in battaglia. Il Wujing Zongyao descrive diciotto tipologie di Lance di Ferro dalle Lunghe Aste (長杆鐵槍, 长杆铁枪, chánggān tiěqiāng, ch'ang kan t'ie chiang) della Dinastia Song, come ad esempio:
  • lancia che infastidisce il cavallo attaccando con impeto (捣马突槍, 捣马突枪, dǎomǎ tūqiāng, tao ma t'u chiang);
  • lancia con doppi uncini (雙鉤槍, 双钩枪, shuānggōuqiāng, shuang kou chiang);
  • lancia ad anello (環子槍, 环子枪, huánzǐqiāng, huan tsu chiang);
  • lancia ad un intreccio (單勾槍, 单勾枪, dāngōuqiāng, tan kou chiang);
  • lancia stampella (拐槍, 拐枪, guǎiqiāng, kuai chiang);
  • lancia stampella che attacca impetuosamente (拐突槍, 拐突枪, guǎitūqiāng, kuai t'u chiang);
  • lancia punteruolo (錐槍, 锥枪, zhuīqiāng, tsui chiang); ecc.
In questo periodo era famoso per il maneggio della lancia il famoso generale Yue Fei. In Storia dei Song (宋史, 宋史, Sòngshǐ, sung shi), nella biografia di Lǐ Quán (李全傳, 李全传, lǐquánzhuàn, Li chuan ch'uan) si legge che Lǐ Quán utilizzava l'arco a cavallo agilmente e vigorosamente, era capace di trasportare una lancia di ferro, così da essere chiamato Lǐ "Lancia di Ferro". Qiu Pixiang racconta che a partire da questa epoca molti maestri svilupparono sequenze di tecniche di lancia che incorporarono movimenti artistici che diventarono famose come Lance Sportive. Durante la Dinastia Ming si affermarono 17 scuole di maneggio (使槍之家十七, 使枪之家十七, shǐ qiāng zhī jiā shíqī, shi chiang chi chia shi chi) tra cui la lancia del fiore di pero (梨花槍, 梨花枪, líhuāqiāng, li hua chiang), la lancia della famiglia Shā (沙家槍, 沙家枪, shājiāqiāng, sha chia chiang), la lancia della famiglia Mǎ (馬家槍, 马家枪, mǎjiāqiāng, ma chia chiang), la lancia (del monte) éméi (峨眉槍, 峨眉枪, éméiqiāng, o mei chiang), ecc. Nel Jixiao Xinshu si dice: La tecnica della lunga lancia ha avuto origine dal clan Yáng , anche chiamata Fiore di Pero, stimata da tutti sotto il cielo. In epoca della Dinastia Qing è stato scritto il Registro di mani e braccia (手臂錄, 手臂录, shǒubìlù, shou pi lu) che descrive la teoria e la tecnica della lancia. Nel periodo tra il 1920 ed il 1930 si formarono in Henan, Hebei e Shandong dei gruppi di autodifesa dei villaggi detti società delle lance rosse (紅槍會, 红枪会, Hóngqiānghuì, hung chiang hui), perché utilizzavano la lancia.

Aspetto


«La lancia utilizzata nelle moderne gare di wushu sportivo prende a modello quelle utilizzate durante le dinastie Ming e Qing (1368-1911).»
( La Lancia )
Duan Ping e Zheng Shouzhi elencano le parti della Lancia: il corpo (槍身, 枪身, qiāngshēn, chiang shen), anche detto asta, manico, fusto, e la testa (槍頭, 枪头, qiāngtóu, chiang t'ou). Qiu Pixiang afferma che l'asta è generalmente fatta di legno duro, soprattutto in Frassino Americano (白蠟木, 白蜡木, báilàmù, pai la mu) che è duro, dritto e resiliente. La testa è lunga tra i 10 ed i 20 cm. La lunghezza complessiva di una lancia da competizione varia da 2 metri a 2,30 metri.
Il corpo si divide in:
  • sezione posteriore (後段, 后段, hòuduàn, hou tuan);
  • sezione media (中段, 中段, zhōngduàn, chung tuan);
  • sezione frontale (前段, 前段, qiánduàn, chien tuan.
Una parte della sezione posteriore, in corrispondenza alla base dell'asta, è detta * impugnatura (槍把, 枪把, qiāngbǎ, chiang pa), perché è la zona con cui si afferra l'arma con la mano destra.
La testa possiede:
  • una punta (槍梢, 枪尖, qiāngjiān, chiang chian);
  • due tagli (槍刃, 枪刃, qiāngrèn, chiang ren).
Tra testa e corpo è fissata una barba (槍纓, 枪缨, qiāngyīng, chiang ying) di crine di cavallo e solitamente di colore rosso.



Maneggio

Questi sono i fondamentali di maneggio della lancia:
  • intercettare (, , lán, lan);
  • catturare (, , ná, na);
  • pungere (, , zhā, cha);
  • alzare (, , tiāo, t'iao);
  • fendere (, , pī, p'i);
  • toccare appena (, , diǎn, tian);
  • schiantarsi (, , bēng, peng);
  • avvolgere (, , chán, chan);
  • penetrare (穿, 穿, chuān, letteralmente "ch'uan");
  • ecc.
Lo stesso Qiu Pixiang nel libro Basic Of Spear Play afferma che lán ná e zhā sono le tre principali tecniche fondamentali di lancia, traducendo lán in parare verso l'esterno, in parare verso l'interno, zhā in spinta. Hong Shushun elenca 55 tecniche fondamentali di lancia.

martedì 28 novembre 2017

Sammo Hung

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Sammo Hung Kam-Bo o Samo Hung (洪金寶) (Hong Kong, 7 gennaio 1952) è un regista, attore ed esperto di arti marziali di Hong Kong.

Biografia

Sammo Hung Kam-Po, il cui nome nella pronuncia pinyin è Hong Jinbao, nasce ad Hong Kong il 7 gennaio 1952, anno del coniglio. Entrato giovanissimo alla China Drama Academy, qui impara le arti marziali e la danza acrobatica. Durante la sua permanenza alla scuola stringe amicizia con Jackie Chan e Yuen Biao, compagni di corso più piccoli entrati successivamente, che chiamerà a collaborare negli anni a venire. Essendo il più "anziano" è anche il primo a finire l'accademia ed entrare a lavorare stabilmente nell'allora prolificissima industria del genere Arti Marziali.
Entrato appena dodicenne a far parte della cinematografia di Hong Kong, Sammo si distingue subito per le sue eccezionali qualità acrobatiche, malgrado la sua robustezza fisica (dovuta ad un incidente occorso quando era studente, che lo aveva costretto a una lunga degenza durante la quale non aveva fatto altro che mangiare prendendo peso). La scelta di Sammo come nome d'arte deriva da un personaggio animato molto amato in Cina, "San Mao" (che in cantonese vuol dire "tre capelli").
Nel 1995 sposa Joyce Godenzi. Da un matrimonio precedente, Sammo ha 4 figli.

Collaborazioni

Oltre ad aver lavorato con i più famosi ed apprezzati registi ed attori del cinema di Hong Kong, alcune collaborazioni illustri meritano di essere sottolineate.

Sammo e Bruce

Nel 1973, ancora ventunenne ma già rispettato nell'ambiente cinematografico, ottiene un piccolo ruolo nel film I 3 dell'Operazione Drago di Robert Clouse, dove interpreta l'avversario di Bruce Lee all'inizio. Nello stesso film è anche stuntman, insieme agli amici Jackie Chan e Yuen Biao, da lui chiamati come in altre occasioni (vedasi Dalla Cina con furore). Il patto stretto con loro e con altri colleghi ai tempi dell'Accademia, li obbliga ad aiutarsi reciprocamente, ed essendo lui l'allievo più anziano e quello che per primo ha trovato impiego finiti gli studi, deve trainare gli altri.
Lo stesso anno, però, Bruce Lee muore, mentre in tutto il mondo è già esplosa da mesi la richiesta di film di arti marziali. Nel 1978 Sammo viene chiamato per il film L'ultimo combattimento di Chen, sempre di Robert Clouse, lavoro messo insieme usando fotogrammi scartati da altri film di Bruce Lee, uniti alle riprese incompiute del Game of Death girato da Lee stesso; per le restanti scene viene usato un sosia. Sammo è sia stuntman che coreografo dei combattimenti per il film, ritagliandosi anche un piccolo ruolo: l'avversario del personaggio di Robert Wall sul ring.
Quasi a parodiare una simile operazione commerciale, Sammo dirige ed interpreta lo stesso anno Enter the Fat Dragon (che già dal titolo cita l'Enter the Dragon di Lee). Il film è una commedia divertita che rielabora gli stereotipi del cinema marziale e dei film di Bruce Lee. In esso, inoltre, Sammo si fa beffe di un sosia di Lee che dimostra di non avere le doti di chi vorrebbe imitare, quasi a criticare l'utilizzo dei sosia tanto in voga all'epoca. Peraltro Hung sa imitare benissimo Lee, al di là della diversità fisica, e lo farà spesso nel corso della sua carriera.
Nel 1981 Sammo prende parte ancora una volta ad un film che sfrutta la fama di Lee: L'ultima sfida di Bruce Lee (The tower of Death/Game of Death II), di cui è co-regista non accreditato. Ha anche raccontato ai suoi amici di aver sfidato e battuto Bruce Lee in un combattimento amichevole negli studi della Golden Harvest, ma non esistono testimoni di tale "evento", fuorché lui. Jackie Chan riporta tale voce nel libro biografico "I'm Jackie Chan-My life in action", con tutti i dubbi del caso, poiché Sammo è noto tra i suoi amici come Big Talker o anche Big Mouth: cioè uno che le spara grosse.

Sammo, Jackie e Biao

Con l'inizio degli anni ottanta si forma il trio Sammo-Chan-Biao: i tre amici della China Drama Academy decidono di lavorare insieme in una fortunata serie di film comici a sfondo marziale, la maggior parte dei quali diretti da Sammo stesso.
Dopo successi come Project A - Operazione pirati (1983), Cena a sorpresa (1984) o l'inedito Dragons Forever (1988), il trio si scioglie. Mentre Jackie Chan si crea una carriera personale, e raggiunge il successo internazionale, Sammo e Yuen Biao rimangono nell'area asiatica, anche se con grandi successi.
Nel 1995 torna a lavorare con Jackie Chan coreografando i combattimenti del suo Thunderbolt, e due anni dopo dirige Chan in Mr. Nice Guy. Generalmente Sammo viene ritenuto un regista migliore tecnicamente rispetto a Jackie Chan, anche se i due si alternano in questa veste di film in film. Sul finire degli anni '80 ed i primi '90, a causa di sparatorie (anche gravissime) tra elementi della Mafia Cinese, occorse nel locale di cui Sammo è proprietario, l'attore chiude il night e si sposta per qualche tempo all'estero, soprattutto Canada, in attesa che le acque si calmino. Del resto ad Hong Kong l'osmosi fra cinema e Triadi è continua ed è praticamente impossibile lavorare senza una qualche protezione.

Sammo e Jet

Sammo ha collaborato con Jet Li, dirigendolo in Le sette spade della vendetta (1993) e C'era una volta in Cina e America (1997), sesto titolo della serie di Wong Fei Hung che rielabora i film precedenti.

Sammo e Chow

Nel 2004 dirige le scene d'azione di Kung Fusion di Stephen Chow: anche quest'ultimo infatti è un valido esponente di quella comicità marziale che contraddistingue Sammo.

Martial Law

Nel 1998 Sammo partecipa ad una serie televisiva statunitense, Martial Law. Il titolo si rifà ad una serie di film di arti marziali statunitensi usciti agli inizi degli anni novanta, ma in Italia la serie è stata intitolata Più forte ragazzi, citando un famoso film con protagonista Bud Spencer e Terence Hill.
Nella serie, uno dei rarissimi telefilm di arti marziali, Sammo interpreta un poliziotto di Shanghai "prestato" alla polizia di Los Angeles. Durante la serie ci sono molte partecipazioni di famosi attori di film di arti marziali, come Mark Dacascos, Billy Blanks, Loren Avedon e Chuck Norris e di marzialisti titolati come Bas Rutten.

lunedì 27 novembre 2017

Hirate Masahide

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Hirate Masahide (平手 政秀; 1492 – 25 febbraio 1553) fu un samurai giapponese del periodo Sengoku servitore del clan Oda. Il suo nome originale fu Hirate Kiyohide (平手 清秀)..

Biografia

Masahide servì inizialmente Oda Nobuhide. Era un samurai talentuoso e esperto anche di Sadō e Waka. Questo lo portò a essere un diplomatico qualificato che trattava con lo shogunato Ashikaga e i deputati dell'Imperatore. Nel 1533 un noto reggente chiamato Yamashina Tokitsugu visitò la provincia di Owari, dominio del clan Oda. Trovandosi di fronte a una superba accoglienza Tokitsugu lodò l'operato di Masahide. In un'altra occasione visitò Kyoto in nome di Nobuhide per raccogliere i fondi necessari per riparare la residenza dell'Imperatore.
Quando nacque il figlio di Nobuhide, Nobunaga, nel 1534, Masahide divenne il secondo Karō (funzionari e consiglieri samurai di rango superiore) nonché il tutore dell'erede appena nato. Nel 1547 Nobunaga ebbe la sua cerimonia per il raggiungimento della maggiore età e in occasione della sua prima battaglia Masahide servì accanto a lui. L'anno successivo si adoperò per raggiugnere una pace tra Nobuhide e il suo rivale Saitō Dōsan nella provincia di Mino e organizzò il matrimonio tra Nobunaga e la figlia di Dōsan, Nōhime. Questa mossa permise al clan Oda di concentrare le sue forze contro il clan Imagawa. Masahide servì fedelmente gli Oda in molti modi, ma era anche profondamente turbato dall'eccentricità di Nobunaga. Dopo la morte di Nobuhide, il suo malcontento aumentò e così anche le sue preoccupazione sul futuro di Nobunaga. In preda alla disperazione e come monito per Nobunaga, Masahide commise seppuku nel 1553.
Il suicidio di Masahide è comunemente conosciuto come la storia di un fedele e premuroso servitore che rimprovera il suo giovane capo attraverso la propria morte. Tuttavia alcune fonti riportano storie diverse. Alcuni credono che Masahide si sentì responsabile del comportamento eccentrico di Nobunaga e si prese le proprie responsabilità attraverso la morte. Altri credono Nobunaga chiese il cavallo di Masahide e questi rifutò, facendolo trovare in una situazione difficile. Altri ancora ritengono che ci furono conflitti con altri servitori del clan.
Nobunaga non è divenne meno eccentrico dopo la morte di Masahide, ma afflitto per la perdita costruì in suo ricordo lo Seishu-ji (政 秀 寺), un tempio buddista dedicato a lui dedicato.

domenica 26 novembre 2017

Ricaut Bonomel



Ricaut Bonomel (... – ...) è stato un cavaliere templare e trovatore in Terrasanta al tempo dell'ottava crociata. Era pervicacemente avverso a Carlo I di Napoli e ai suoi tentativi di assicurarsi un trono in Italia e alla politica papale che dirotta i fondi destinati alla Terrasanta per altri obiettivi. È stato inoltre uno tenace critico del clero europeo, tutt'altro che propenso a predicare le crociate.

L'Ir'e dolors s'es dins mon cor asseza

L'accusa di Bonomel non era propriamente rivolta ai crociati italiani in generale, ma contro il fatto che si deviassero i fondi destinati ai crociati per finanziare le ambizioni angioine in Italia, quando avrebbero dovuto essere destinati alla Terrasanta. La sua sola canzone pervenutaci, Ir'e dolors s'es dins mon cor asseza, un sirventes, è un contrafactum di una canso di Peirol, M'entencio ai tot'en un vers mesa. Ricaut dimostra una certa abilità nel ritrarre le emozioni di frustrazione e rabbia, impiegando inoltre la psicologia inversa nel tentativo di stimolare il fervore per la crociata: la Terrasanta è perduta, la cristianità è sconfitta, Dio sta dalla parte dei pagani. Si tratta di un gioco consapevole in merito all'implicito assunto, come in molte chansons de geste, che l'approvazione divina viene rivelata dal successo sul campo di battaglia.
(OC)
«[...] crotz ni lei no'm val ni guia
contr'als fels Turcs, cui Dieus maldia;
anz es semblans, segon qu'hom pot vezer,
c'al dan de nos los vol Dieus mantener.»
(IT)
«[...] né la croce né la fede mi son d'aiuto
contro il turco fellon, che dio maldice;
anzi sembra, come può ogni uom vedere,
che a danno nostro li voglia Dio tenere.»
(Ricaut Bonomel, Ir'e dolors s'es dins mon cor asseza, vv. 5-8)
(OC)
«Lo papa faid de perdon gran largueza
contr'als Lombartz, a Carl'e als Frances
e sai, ves nos, en mostra gran cobeza
que nostra crotz perdona per tornes.
E qui vol camjar romaria
per la guerra de Lombardia
nostre legatza lor en dara poder,
qu'il vendon Dieu e'l perdona per aver.»
(IT)
«Il papa concede perdono in abbondanza
a Carlo e a' francesi in guerra coi lombardi,
e qui, verso noi, mostra grande avarizia,
che nostra croce perdona per denaro.
E chi il pellegrinaggio vuol permutare
per la guerra che si fa in Lombardia
il nostro legato [papale] gliene darà potere,
ché per aver, Dio vendono e il perdono.»
(Ricaut Bonomel, Ir'e dolors s'es dins mon cor asseza, vv. 33-40)
Il componimento poetico può essere datato nel lasso di tempo che va dalla cattura del castello degli ospitalieri di Arsuf a Baibars il 29 aprile 1265 a quella della fortezza dei templari a Saphet nel tardo luglio del 1266.

sabato 25 novembre 2017

Pichangatti

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Il pichangatti è un'arma bianca originaria dell'India meridionale (diffusa principalmente nel Distretto di Kodagu). È un particolare coltello a lama sostanzialmente dritta ad un solo filo. Il termine "pichangatti" in lingua tamil significa letteralmente "pugnale a mano". La lama, lunga circa 20 cm, è larga e piuttosto pesante; tende ad allargarsi verso la punta per poi restringersi con una forma a "clip point", simile a quella del bowie. L'impugnatura, che solitamente può essere costituita da due pezzi d'argento o di corno fissati al codolo, ha un pomolo rotondo e abbastanza sporgente ed è leggermente inclinata verso il lato tagliente della lama. Il fodero solitamente è dotato di un gancio nella parte superiore e di una catena, utile per attaccarvi l'arma. È in legno, spesso decorato, e presenta ornamenti d'ottone o d'argento. In alcuni esemplari di pregio sono presenti ornamenti d'oro.

venerdì 24 novembre 2017

Amefurikozō

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L'Amefurikozō (雨降り小僧 lett. "Bambino della pioggia") è uno spirito del folclore giapponese illustrato da Toriyama Sekien nel suo libro Konjaku Gazu Zoku Hyakki.

Nella letteratura

Letteratura classica

Nel "Konjaku Gazu Zoku Hyakki," porta un ombrello giapponese ed una lanterna di carta. Nel testo di spiegazione è scritto che "parlando del dio della pioggia Ushi, c'è l'amefurikozō, che lavora al suo jidō (雨のかみを雨師(ushi)といふ 雨ふり小僧といへるものは めしつかはるる侍童
jidō)にや)," dicendo che essi sono i jidō (bambini impiegati dalla nobiltà) del dio cinese della pioggia Ushi.
Poiché Ushi (雨師) è un titolo onorifico della nobiltà (大人, "ushi"), e dato che jidō (侍童) può essere inteso come jidō (児童) che significa "bambino," si può interpretare che questo yōkai sia un gioco di parole per indicare "un bambino impiegato da un adulto".
Nel libro kibyōshi del periodo Edo, proprio come il personaggio tōfu-kozō, essi appaiono come degli yōkai che svolgono il ruolo di servitori. Nel kibyōshi "Gozonji no Bakemono (御存之化物)" di Jihinari Sakuragawa ed illustrato da Utagawa Toyokuni nel (1792), quando un uomo cammina in una notte piovosa, un amefurikozō con un occhio solo che indossa un kasa di bambù e che stringe qualcosa in entrambe le mani. Poiché essi appaiono nelle notti piovose, e dato che possiedono qualcosa in ambedue le mani, possono essere confusi con i tōfu-kozō che appare anch'esso durante le notti piovose con in mano un tōfu.

Letteratura moderna

Per la letteratura sugli yōkai pubblicata dopo il periodo Shōwa e durante l'attuale periodo Heisei, ci sono delle teorie secondo cui se gli si rubasse l'ombrello e lo si indossasse, non si potrebbe più toglierlo, o che egli si diverta a bagnare le persone ed a vederle turbate. Secondo le spiegazioni di Mizuki Shigeru Road, a Sakaiminato, nella prefettura di Tottori, l'amefurikozō avrebbe il ruolo di regolare la pioggia, qualcosa che è fortemente legata alla vita ed al lavoro di ciascuno.
Nel parte intitolata "Amefurikozō" del saggio di Norio Yamada "Tōhoku Kaidan no Tabi", c'è una storia in cui, nel distretto di Kamihei nella prefettura di Iwate, una volpe chiese ad un amefurikozō se poteva far cadere la pioggia, perché ci doveva essere un matrimonio di volpi, e quando l'amefurikozō mosse la lanterna di carta la pioggia cominciò improvvisamente a cadere, ed il matrimonio di volpi poté svolgersi.

giovedì 23 novembre 2017

Han Qichang

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Han Qichang (韩其昌; Yuantou, 1895 – Pechino, 1988) è stato un artista marziale cinese, maestro di Ganzhi Wushi Meihuazhuang sedicesima generazione.
Grazie al suo insegnamento oggi lo stile, che solitamente aveva un largo seguito nelle campagne, è molto diffuso a Pechino.

Note biografiche

Han Qichang 韩其昌 è nato nel villaggio Yuantou nella contea di Shenxian nella provincia di Hebei in Cina. Fin da bambino inizia a praticare arti marziali cinesi ed in particolare Chuojiao. Diventa poi allievo del celebre Li Cunyi nello stile Xingyiquan. All'età di 22 anni, dopo alcuni anni di pratica, viene accolto come discepolo dal maestro di Meihuaquan Zhao Yinglian. Dopo un periodo a Tianjin in cui Han fu messo in contatto con Zhang Zhaodong da Li Cunyi, egli fu raccomandato per un posto da istruttore in una scuola di Wushu a Baoding. Nel 1929 partecipò e vinse una competizione nazionale di Wushu che si era tenuta ad Hangzhou. Dal 1932, Han Qichang si trasferì a Pechino. Qui ebbe numerosissimi allievi tra cui Wang Zhizhong, Yan Zijie, Li Mingqing ed il figlio Han Jianzhong. Han Qichang è morto nel 1988.


mercoledì 22 novembre 2017

Teruo Hayashi

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Teruo Hayashi (Nara, 21 ottobre 1924 – Osaka, 24 settembre 2004) è stato un karateka giapponese, maestro giapponese di Karate (10. Dan), e fondatore del Japan-Karate-Do-Hayashi-Ha-Shitoryu-Kai e Kenshinryu-Kai-Okinawa-Kobudo.

Biografia

Teruo Hayashi è stato uno dei più grandi e famosi maestri del karate moderno. Gli è stato conferito il massimo grado 10° Dan ed è stato fondatore degli stili della Japan Karate-Do Hayashi-Ha-Shitoryu-Kai Kenshin-Ryu e Kobudo di Okinawa-Kai.
Da giovane Hayashi ha studiato l'arte del karate presso altri famosi e grandi maestri di karate (come ad esempio Kosei Kokuba, Seko Higa, Choshin Nagamine, Taira Shinken, Shōgō Kuniba e Nakaima Kenko. Negli anni quaranta del ventesimo secolo, ha praticato il Mobutu-Ha-Shitoryu-Seishin-Kai. Contestualmente allo studio del karate e del kobudo, Hayashi ha praticato molti altri stili tradizionali della Cina, di Okinawa e del Giappone.
La sua vasta esperienza e competenza lo hanno portato ad essere, per più di dieci anni, presidente della Commissione Arbitri della WUKO (World Union of Karate-Do Organization).
Maestro Hayashi era il presidente e fondatore della Kenshin-Ryu-Kai-Okinawa Kobudo e della Japan Karate-Do Hayashi-Ha-Shitoryu, presidente onorario del consiglio giudici della WUKO, direttore del FAJKO, uno dei giudici capo della FAJKO e presidente del comitato direttivo dell'associazione per lo sviluppo del karate di Osaka.
Uno dei suoi rappresentati internazionali migliori è il maestro Seinosuke Mitsuya.

martedì 21 novembre 2017

Palitai

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Il palitai (conosciuto anche come palite, parittei e pattei) è un pugnale tradizionale del popolo Mentawai, originario delle omonime isole, situate ad ovest di Sumatra, in Indonesia.


Descrizione

Il palitai è dotato di una lama diritta a doppio filo, mentre il manico, piuttosto affusolato, è ricurvo. Entrambi i taglienti sono paralleli per quasi tutta la lunghezza della lama, eccetto che nella parte terminale, dove convergono per formare una punta acuminata. È inoltre presente una nervatura in rilievo al centro della lama. L'acciaio usato per produrre le lame veniva in origine importato da Sumatra, dal momento che l'uso del metallo era ignoto nelle isole Mentawai, e subiva le fasi finali della lavorazione in loco. La lunghezza totale dell'arma può variare dai 30 ai 100 cm circa. L'impugnatura, lunga e sottile, è ancora abbastanza larga verso la lama, ma si restringe fino a diventare quasi appuntita all'estremità opposta, che può essere decorata. Nella parte terminale può essere presente una decorazione a forma di anello più larga del resto del manico. Il palitai è tradizionalmente portato a destra, alla cintura, e può fare parte della dote.

lunedì 20 novembre 2017

Fan Zhiyong

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Fan Zhiyong 樊志涌 (cinese) (Pechino, 1840 – 1922) è stato un insegnante cinese.
Fan Zhiyong (樊志涌), soprannominato “Fan il Pazzo” (樊疯子, Fan Fenzi) è un Mancese che apprese il Baguazhang da Dong Haichuan e che diede vita allo Stile Fan di Baguazhang (樊氏八卦掌, Fanshi Baguazhang). Egli era membro della Bandiera Zheng Bai (正白旗, Zheng Bai Qi) dell'esercito Mancese.

Biografia

La famiglia di Fan viveva da generazioni a Pechino. Sin dalla giovinezza studiò per otto anni Shaolinquan e Tantui. In seguito incontrò Dong Haichuan e ne divenne discepolo, studiando duramente con lui per lungo tempo.
Secondo Lu Jinggui (卢景贵) nel suo scritto Manuale Completo del Baguazhang di Cao (曹氏八卦掌全谱, Caoshi Baguazhang Chuan Pu), Fan durante la sua preparazione stette per 49 giorni da solo con Dong Haichuan ed apprese un metodo combinato di Buddismo e di Taoismo: il Wuji Baguazhang (无极八卦掌) anche detto Neiquan Baguazhang (内圈八卦掌).
Nel 1898, invitato da Liu Baozhen (刘宝珍), si trasferì con la famiglia a Gu'anxian (固安县) nella provincia di Hebei. In questo luogo, più precisamente presso il tempio buddista Xihongsi (西红寺), egli uccise un famoso capo criminale locale detto Hei Luozi (黑骡子, Mulo Nero).
Fan Zhiyong ebbe come allievi:
  • Wang Zhi(王志)
  • Ning Hongliang (宁洪亮)
  • Li Ziyan (李子燕)
  • Za Lifen (扎力芬)
  • Ao Qinghua (敖庆华)
  • Tao Yongfu (陶永福)
  • Fan Fenglan (樊凤兰, la figlia)
  • Shi Qingsheng (石庆生)

domenica 19 novembre 2017

Hideyuki Ashihara

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Hideyuki Ashihara (芦原 英幸 (Ashihara Hideyuki); Hiroshima, 5 dicembre 1944 – 24 aprile 1995) è stato un karateka e maestro di karate giapponese. Fu il fondatore dello stile di karate Ashihara kaikan nel 1980.

Morte

Nel 1987 iniziò a mostrare i primi segni della sclerosi laterale amiotrofica. Negli Anni 1990, le sue condizioni peggiorarono e morì a seguito di complicazioni nel 1995. Suo figlio Hidenori Ashihara divenne alla guida del sistema. (Il capo di questo stile viene nominato Kancho.) Continua ad essere a capo dell'organizzazione NIKO.

sabato 18 novembre 2017

Imagawa Ujizane

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Imagawa Ujizane (今川 氏真; 1538 – 27 gennaio 1615) è stato un samurai e daimyō giapponese del clan Imagawa durante il periodo Sengoku.

Primi anni

Ujizane nacque a Sumpu ed era il figlio maggiore di Imagawa Yoshimoto. Nel 1554 sposò la figlia di Hōjō Ujiyasu (Lady Hayakawa) per saldare l'alleanza a tre formata dai clan Imagawa, Takeda e Hōjō. Ujizane divenne capo clan nel 1558, quanso suo padre si ritirò per concentrarsi sull'avanzata Imagawa nelle province di Totomi e Mikawa.

Caduta del clan Imagawa

Dopo la morte del padre Yoshimoto nella battaglia di Okehazama del 1560, Ujizane fu attaccato da Takeda Shingen e dal'ex vassallo Tokugawa Ieyasu.
Ujizane si vendicò più tardi dei Takeda con un embargo sul sale, che era molto importante all'epoca per conservare la carne. Questo ebbe poco effetto poiché venuto a conoscenza di questo embargo, Uesugi Kenshin raccolse l'opportunità e vendette il sale ai Takeda, con l'unico risultato di indebolire ancor di più quel che rimaneva del clan Imagawa. Siccome Ujizane aveva sposato la figlia di Hōjō Ujiyasu, gli Hōjō offrirono il loro aiuto ma questo non riuscì ad evitare che i Takeda bruciassero la capitale Imagawa di Sumpu. Dopo l'assedio di Kakegawa del 1569, Ujizane si alleò con Ieyasu per l'aiuto a recuperare i suoi territori nella provincia di Suruga. Dato che Sumpu era stata bruciata, Ujizane si spostò nella provincia di Sagami ed attese gli sviluppi, ma dopo che i Takeda si erano fermamente stabiliti nella provincia di Suruga e le ultime truppe Hōjō erano state cacciate nel 1571, Ujizane si ritirò a Kyoto nel 1575.
Quando i Takeda furono sconfitti nel 1582, Ujizane sperò di ricevere Sumpu e Ieyasu lo supportò, ma Oda Nobunaga rifiutò. Probabilmente raggiunse più tardi Ieyasu ad Edo, prendendo il nome di Sōkan e la tonsura.
Sebbene ricordato come un povero governante, Ujizane era culturalmente dotato ed i suoi discendenti divennero maestri cerimoniali durante lo shogunato Tokugawa. Era giocatore di kemari e poeta.

Ultimi anni e morte

La famiglia Imagawa divenne servitrice dei Tokugawa durante la fine del periodo Sengoku ed il periodo Edo, con il rango di Kōke (maestri cerimoniali). Ujizane morì nella tenuta di famiglia a Shinagawa nel 1615.

Famiglia

  • Padre: Imagawa Yoshimoto (1519–1560)
  • Moglie: Lady Hayakawa (morta 1613)
  • Figli:
    • Imagawa Norimochi
    • Shinagawa Takahisa

venerdì 17 novembre 2017

Kenneth Chung

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Kenneth Chung (...) è un artista marziale cinese.
Kenneth Chung (鐘萬年 / Chung Maan-Nin) è un insegnante di Wing Chun Kung Fu. Considerato come uno dei migliori allievi di Leung Sheung, il primo allievo di Yip Man a Hong Kong. Il suo Wing Chun si caratterizza e si differenzia dagli altri per l'enfasi particolare data ad una corretta struttura, rilassatezza al posto di velocità e forza muscolare, risultando in una dolce ma penetrante potenza. "Puoi passare tutta la vita a praticare Wing Chun ma se non conosci le basi, prima o poi te ne pentirai. Puoi aver praticato Wing Chun per 40 anni ma senza le basi non sei niente."
Nel 2003, in riconoscimento ai servizi prestati alla comunità di Cupertino e della Bay Area di San Francisco e alle migliaia di studenti di Wing Chun a cui Kenneth Chung ha insegnato nel corso degli anni, la città di Cupertino in California ha proclamato il 23 agosto la "Giornata di Kenneth Chung".
Kenneth Chung attualmente insegna Wing Chun al Club Wing Chun della Stanford University. Egli conduce anche seminari in giro per il mondo. Nel 2011 Kenneth Chung è stato eletto Maestro dell'anno dalla World Ving Tsun Athletic Association (WVTAA) .

Lignaggio

Lignaggio nel Wing Chun

Yip Man (葉問)
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Leung Sheung (梁相)
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Kenneth Chung




giovedì 16 novembre 2017

Ikeda Mitsumasa

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Ikeda Mitsumasa (池田 光政; 10 maggio 1609 – 27 giugno 1682) fu un daimyō giapponese del periodo Edo appartenente al clan Ikeda.

Biografia

Figlio di Ikeda Toshitaka e di Tsuruhime, figlia di Sakakibara Yasumasa a figlia adottiva di Tokugawa Hidetada.
Dopo la morte del padre nel 1616 Mitsumasa ereditò i suoi domini nella provincia di Harima.
Nel 1617 fu trasferito nel dominio di Tottori (325.000 koku) con le provincie di Inaba e Hoki.
Nel 1632 fu nuovamente trasferito nel dominio di Okayama (315.000 koku) nella provincia di Bizen. I suoi discendenti continuarono a vivere a Okayama.
Amava la scienza e favoriva l'istruzione al massimo del suo potere. Nel 1672 abbandonò la gestione dei suoi domini a favore di suo figlio.
Fu anche uno studioso confuciano e patrono di Kumazawa Banzan, importante studioso confuciano del XVII secolo.

mercoledì 15 novembre 2017

Kyoketsu-shoge

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Il kyoketsu-shoge (距跋渉毛 letteralmente "correre intorno per i campi e le montagne") è un'arma giapponese, formata da una lama a doppio taglio, con un'altra lama ricurva attaccata vicino all'elsa con un angolo di 45-60 gradi. La seconda lama è attaccata a una corda, catena o filo lungo da 30 a 45 centimetri, che termina poi con un grosso anello di metallo. Si pensa che si sia sviluppata prima del più conosciuto kusarigama (falce e catena) e, come quest'ultima, era un'arma dei ninja. Poiché costoro appartenevano solitamente alla classe contadina, non sorprende che la lama del kyoketsu-shoge fosse originariamente un attrezzo agricolo.
Usata quasi esclusivamente dai ninja, il kyoketsu-shoge aveva una moltitudine di applicazioni utili. La lama poteva essere usata per assestare colpi sia di taglio che di punta. La catena o la corda, talvolta fatta di capelli umani o di crine di cavallo per la forza e la resilienza, poteva essere usata per scalare, bloccare o legare un nemico e molti altri usi simili. La lunga gittata dell'arma combinava uno strumento da taglio insieme alla capacità di colpire o intrappolare un nemico a quella che l'utilizzatore percepiva come una distanza "sicura". Quando l'utilizzatore era abile con quest'arma, essa poteva essere usata per bloccare una spada e strapparla dalle mani dell'avversario rendendola inerme. La corda e l'anello del kyoketsu-shoge erano usati talvolta per avvolgere le gambe di un nemico e farlo inciampare.
Tipicamente l'anello rotondo era piatto, ma rotondo nella sezione trasversale per consentire una presa più ferma e solida nonché per avere uno spessore maggiore contro i fendenti di taglio, dal momento che l'anello era usato anche per colpire e parare. Questo strumento si usava anche come ausilio per le scalate e, a tal fine, poteva essere lanciato e sganciato a forma di V.