lunedì 6 febbraio 2017

Baishi

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Onorare Qualcuno come Proprio Maestro (拜師, 拜师, bàishī, pai shi ) Cantonese: baaisi) è il termine con cui si indica la cerimonia che sancisce l'instaurazione della relazione discepolo-maestro nelle arti marziali cinesi.



La Relazione Maestro Discepolo

Carmona inserisce la cerimonia Baishi nel quadro della Relazione Maestro e Discepolo (師傅與徒弟關系, 师傅与徒弟关系, shīfùyǔtúdìguānxì, shi fu yu tu ti kuan hsi), che tradizionalmente fornisce il quadro entro il quale avviene la trasmissione delle tecniche marziali. Attraverso la Cerimonia con cui si Onora Qualcuno come Proprio Maestro (拜師儀式, 拜师仪式, bàishīyíshì, pai shi i shi) anche detta Ingresso di un Discepolo nella Scuola (入門弟子, 入门弟子, rùméndìzǐ, ru men ti tzu), davanti a testimoni, si ufficializza l'ingresso di un nuovo discepolo in una relazione che prende a modello la famiglia. Justin Trott sottolinea la differenza tra il semplice Studente (學生, 学生, xuésheng, hsue sheng) ed il Discepolo (徒弟, 徒弟, túdi, tu ti). Mentre lo Xuesheng è un semplice allievo, il termine Tudi indica l'ingresso formale nel Clan o Sistema Famigliare che dir si voglia. Anche Justin Trott indica il Baishi, che lei traduce come inchinarsi all'insegnante, come la cerimonia che segna tale passaggio, e spiega come tale cerimonia avvenga nelle maniere più disparate a seconda degli usi del maestro. In ogni caso è importantissima l'accettazione di una serie di regole che rientrano in ciò che è chiamato Wude. Un famoso proverbio delle arti marziali cinesi recita: Il rispetto verso il Maestro è paragonabile all'acqua che defluisce poco a poco, l'affetto per i discepoli è come l'amore che l'uccello ha per i suoi pulcini (尊師要象長流水,愛徒要象鳥哺雛, 尊师要象长流水,爱徒要象鸟哺雏, zūnshīyàoxiàngchángliúshuǐ,àitúyàoxiàngniǎobǔchú ).



Terminologia

All'interno del sistema famigliare a cui entra a far parte il Tudi è possibile a volte riscontrare una terminologia particolare, che però non sempre coincide nelle varie realtà. Bisogna infatti rilevare una grossa differenza tra le scuole del Nord e quelle del Sud, ma anche tra scuole appartenenti allo stesso stile. Questi alcuni esempi riportati da Justin Trott e da Carmona:
  • Maestro e Padre (師傅, 师傅, shīfu, shi fu) (Shifu);
  • Fratello Maggiore (師兄, 师兄, shīxiōng, shi hsiong);
  • Fratello Minore (師弟, 师弟, shīdì, shi ti);
  • Fratelli e Sorelle (兄弟們, 兄弟们, xiōngdìmen, hsiong ti men);
  • Sorella Maggiore (師姐, 师姐, shījiě, shi chieh);
  • Sorella Minore (師妹, 师妹, shīmèi, shi mei);
  • Zio Maestro (師叔, 师叔, shīshū, shi shu);
  • Moglie del Maestro (師母, 师母, shīmǔ, shi mu);


domenica 5 febbraio 2017

Günther von Wüllersleben

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Günther von Wüllersleben (... – Acri, 3 o 4 maggio 1252) è stato l'ottavo Gran Maestro dell'Ordine Teutonico, in carica dal 1249 fino alla morte.
Von Wüllersleben proveniva da una ricca famiglia patrona dell'Abbazia di Hersfeld la cui sede era a Bad Hersfeld. Non si sa di preciso quando sia entrato a far parte dell'Ordine Teutonico, ad ogni modo servì ad Acri sino al 1215. Egli fu un grande amico dei Gran Maestri Hermann von Salza e Heinrich von Hohenlohe, aiutando quest'ultimo nelle proprie missioni diplomatiche segrete per conto dell'ordine. Egli trascorse il 1244 nella regione della Prussia quando seguì sotto il Maestro dell'Ordine di Livonia, Poppo von Osterna.
Günther von Wüllersleben venne prescelto per assurgere al ruolo di Gran Maestro dal capitolo dell'Ordine Teutonico nel 1249 o nel 1250 ad Acri. Ludwig von Queden, il prescelto alla successione dal partito papista diretto da Dietrich von Grüningen, venne invece proclamato Landmeister di Prussia. Come suprema autorità dell'ordine, von Wüllersleben risiedette in Terra Santa e probabilmente non lasciò mai Acri.
Ad ogni modo poco si sa del suo operato come Gran Maestro, certo è che von Wüllersleben cercò di riconciliare il partito papale e quello imperiale che avevano demoralizzato la vita dell'ordine. Egli si preoccupò sostanzialmente di inviare missioni e ambascerie in luoghi lontani. Per un breve periodo, fu in grado di surclassare il partito papista che governava difatti il capitolo.

sabato 4 febbraio 2017

Bagua

Un Bagua ("Seconda sequenza celeste" o "Cielo Posteriore")



Il bagua (Cinese: 八卦; letteralmente: otto simboli) o pakua è un simbolo i cui significati si riscontrano in vari campi della millenaria cultura cinese: dal Taoismo, alle tecniche Feng shui, alle arti marziali. Ba significa otto, gua significa numero. Il significato di bagua (ba gua) è dunque otto numeri. È generalmente rappresentato con un Taijitu centrale, contornato da otto trigrammi dell'I Ching, allineati ciascuno ad un punto cardinale, formando un perfetto ottagono. Le linee che costituiscono i trigrammi sono distinguibili in due tipi:
  • Linee intere: rappresentanti la polarità positiva, Yang.
  • Linee spezzate: rappresentanti la polarità negativa, Yin.
I trigrammi sono costituiti ognuno da tre di queste linee, assemblate in otto diverse combinazioni. Ciascun trigramma può essere inoltre combinato con ognuno degli altri, dando origine a sessantaquattro gruppi da sei linee, i sessantaquattro esagrammi. Questi sessantaquattro esagrammi costituiscono le basi del libro cinese dell'oracolo: rappresentano infatti tutte le possibili condizioni della vita umana. Una leggenda afferma che il sistema di trigrammi ed esagrammi fu sviluppato da Zhou Gong, il consigliere e parente del primo imperatore della dinastia Zhou.
Del bagua esistono due versioni, che differiscono essenzialmente per la disposizione dei trigrammi, e quindi delle varie zone di influenza. Queste due versioni si chiamano Prima sequenza celeste o Cielo Anteriore e Seconda sequenza celeste o Cielo Posteriore. Il bagua del Cielo Anteriore si utilizza per la progettazione dei cimiteri, quello del Cielo Posteriore per le dimore dei viventi.


Significati

I trigrammi hanno moltissimi significati, ma si può dire che generalmente simboleggiano i flussi di energia che attraversano il mondo e possono condizionare la vita umana. Essi possono essere considerati ad esempio rappresentazioni simboliche del nucleo familiare. Raffigurano infatti il padre, la madre e i vari gradi dei figli, sia femmine che maschi. I trigrammi si possono trovare rappresentati sugli abiti dei sacerdoti taoisti e su muri, soffitti e pavimenti dei templi cinesi. Rappresentazioni del bagua si possono trovare anche nelle case cinesi, all'ingresso, a volte direttamente sulla porta. Si crede infatti che utilizzato come amuleto il simbolo tenga lontani gli spiriti maligni.


Zona
Elemento
Influenza
Colore
Punto cardinale
Li
Fuoco
Fortuna
Rosso
Sud
Kun
Terra
Famiglia
Rosa
Sudovest
Dui
Lago
Creatività
Bianco
Ovest
Qian
Cielo
Relazioni
Grigio, bianco, celeste
Nordovest
Kan
Acqua
Successo
Blu, nero
Nord
Gen
Montagna
Conoscenza
Marrone o giallo
Nordest
Zhen
Tuono
Salute
Verde scuro
Est
Xun
Vento
Ricchezza
Verde
Sudest



Punti cardinali

  • Il Nord si trova sul lato inferiore del bagua ed è associato all'inverno, all'acqua, al buio, la quiete, il freddo e la mezzanotte.
  • Il Sud si trova sul lato superiore del bagua ed è associato all'estate, al fuoco, alla luce, al movimento, al caldo e al mezzogiorno.
  • L'Est si trova sul lato sinistro del bagua, associato alla primavera, al tuono,al legno, alla luce e al calore in aumento, alla crescita e alla mattina.
  • L'Ovest, sulla destra, è associato all'autunno, al metallo, alla diminuzione della luce e del calore, al declino e al crepuscolo.

Elementi mistici

Ogni manifestazione dell'energia del Tao, si manifesta in cinque categorie indipendenti, i cinque elementi: Legno, Fuoco, Metallo, Terra, Acqua. Si pensa che essi influiscano sulla vita dell'uomo: sia esternamente, attraverso il clima e l'ambiente; sia internamente, attraverso i processi chimici che avvengono dentro al corpo.


Polarità

Ognuno dei cinque elementi è caratterizzato dalla tendenza ad una polarità, o Yin, o Yang:
  • Legno e Fuoco sono di natura Yang;
  • Metallo e Acqua sono di natura Yin;
  • La Terra è di natura neutra, è sia Yin che Yang, poiché è il perno su cui si basano e in cui si ritrovano tutti gli altri elementi.
L'Acqua e il Fuoco simboleggiano dunque la totale opposizione dei principi Yin e Yang, per questo sono disposti simmetricamente in contrapposizione nel bagua.

Interconnessioni

Ciclo di controllo
I cinque elementi sono interconnessi tra loro da una serie di legami in cui un elemento domina sull'altro:
  • Il Legno domina la Terra perché la ricopre e se ne nutre, un eccesso di Legno rende la Terra sterile;
  • La Terra domina l'Acqua perché l'argina e l'assorbe;
  • L'Acqua domina il Fuoco perché lo spegne;
  • Il Fuoco domina il Metallo, fondendolo;
  • Il Metallo domina il Legno perché lo taglia e una presenza eccessiva di Metallo inibisce la crescita del Legno.






Ciclo di generazione
  • Il Legno origina e alimenta il Fuoco;
  • Il Fuoco genera la Terra attraverso la combustione del Legno;
  • La Terra depositandosi genera il Metallo;
  • Il Metallo genera l'Acqua (la lava vulcanica forma vapore acqueo prima di solidificarsi e metallizzarsi).
  • L'Acqua genera il legno



Significati specifici

  • Il Legno dà origine al Fuoco. Caratterizza il movimento verso l'esterno. Il suo punto cardinale è l'est, il sorgere del Sole. Infatti il Legno simboleggia in particolare la nascita, la primavera (stagione di riattivazione della vita naturale), l'esplosione della vita e quindi dell'eneregia Qi. Il colore del Legno è il verde.
  • Il Fuoco rappresenta il movimento di superficializzazione dell'energia. È simbolo di massima attività sostenibile. Esso genera la Terra, combinato con il Legno, infatti dalla combustione di questo ha origine l'humus. La stagione corrispondente al Fuoco è l'estate, stagione in cui l'energia e la vitalità naturale giungono al loro apice. Il colore corrispondente è l'arancione. Nella vita umana corrisponde alla crescita.
  • La Terra è il movimento di ripartizione di armonizzazione dell'energia, stabilizza per il suo carattere di nutrice e madre, tutti gli altri elementi. La stagione che vi corrisponde è la fine dell'estate. I colori correlati sono generalmente il giallo, il marrone e l'arancione. Nella vita umana rappresenta l'equilibrio psicofisico, la maturità.
  • Il Metallo simboleggia la decrescita, è il movimento dell'interiorizzazione, dal sottosuolo vengono estratti minerali e metalli. Il Metallo è nascosto nella Terra e simboleggia l'autunno. Simboleggia la vecchiaia, il decadimento fisico. Il metallo dà origine all'acqua. I colori sono solitamente il grigio e il giallo, raffiguranti probabilmente l'oro e l'argento, i metalli più preziosi. Tuttavia è spesso presente anche il bianco.
  • L'Acqua, rappresenta la stagnazione, la condensazione dell'energia. È il simbolo dell'attività minima, del riposo. la stagione corrispondente è l'inverno. L'Acqua è generata dal Metallo. Nei periodi della vita umana simboleggia la fase finale e la morte. I colori corrispondenti possono essere il nero o il blu.




Elementi naturali




Un bagua (prima sequenza celeste) su una tavoletta di legno.



Zona Kan

  • Punto cardinale: Nord
  • Elemento mistico: Acqua
  • Elemento naturale: Acqua
  • Influenza: Successo
  • Colore: Blu - nero



Senza l'Acqua molte forme di vita non esisterebbero, essa infatti nutre e sostenta ma può anche rappresentare una delle forze naturali più brutali e pericolose. L'Acqua ha sempre affascinato per la sua capacità di non distruggersi mai, può infatti trasformarsi, ma prima o poi tornare sempre alla sua forma base. Essa ha inoltre la facoltà di insinuarsi dovunque, non ha limiti e costrizioni e inoltre è la metafora perfetta della pazienza: solo l'Acqua è infatti capace di sostenere battaglie di centinaia, migliaia di anni contro avversari apparentemente indistruttibili, ed essere sempre la vincitrice finale. Goccia dopo goccia infatti l'Acqua può disintegrare una roccia. Il movimento degli oceani è regolato sia dalla Luna, sia dalla forza di gravità terrestre. Questi influssi immettono energia anche in mari, fiumi e laghi. L'energia dell'Acqua è sempre in movimento, fluida, ha direzione mutevole e spesso crea dei nuovi percorsi.
L'acqua è sempre energia di tipo Yin. A volte fluida e sfuggente, altre volte ristagnante in paludi e pozzanghere. I primi mistici cinesi erano convinti che l'Acqua avesse una sua forza particolare: una forza delicata, morbida e priva di passione. Ma l'Acqua suscitava anche timore e ammirazione, quando assumeva la forma di torrenti, di fiumi impetuosi e cascate.
L'Acqua è sempre stata vista come simbolo di ricchezza. Nei sistemi Fengshui l'Acqua è una delle energie più potenti, simboleggia infatti il fluire e la libertà. Nelle relazioni e nella vita sentimentale, l'Acqua introduce un elemento fluido, un'attività, un'evoluzione relazionale. È collegata anche all'energia sessuale, così come il Lago.


Zona Kun

  • Punto cardinale: Sudovest
  • Elemento mistico: Grande terra
  • Elemento naturale: Terra
  • Influenza: Famiglia
  • Colore: Rosa
La Terra è l'elemento che assembla tutti gli altri e che li nutre. Gli altri quattro elementi dipendono direttamente da essa. La Terra è il simbolo del legame dell'uomo alla vita materiale ed alle emozioni, ma al contempo simboleggia anche il legame con l'universo. Perdendo il contatto con la Terra, si perdono i sentimenti, l'intuizione e la recettività, ossia la capacità di percepire ciò che proviene dal mondo, dalla natura e dalle relazioni interpersonali. Ecco perché è importante interagire con l'energia invisibile della Terra.


Zona Chen

  • Punto cardinale: Est
  • Elemento mistico: Grande legno
  • Elemento naturale: Tuono
  • Influenza: Salute
  • Colore: Verde - marrone



Il Tuono - nella sua capacità di arrivare all'improvviso portando luce e pioggia - è il simbolo dello scatenarsi dell'immensa potenza della natura, incontrollabile, imprevedibile, estremamente vivificante in determinate situazioni ed estremamente distruttiva in altre. Psicologicamente esso rappresenta l'ego umano nel suo istinto primordiale, qualcosa che non si può controllare, e che può provenire sia dall'interno che dall'esterno. Il Tuono simboleggia anche l'impeto dell'inizio di un ciclo, la nascita e la fertilità, ma anche l'arrivo di nuovi influssi, esterni, oppure interni.



Zona Sun

  • Punto cardinale: Sudest
  • Elemento mistico: Piccolo legno
  • Elemento naturale: Vento
  • Influenza: Ricchezza
  • Colore: Verde
In Mesopotamia e nell'antico Egitto, l'elemento Vento, rappresentava il soffio vitale, mentre l'Acqua era la fonte della vita. In molte civiltà e culture il Vento è considerato lo spirito. Alcuni spiriti sono buoni, altri cattivi. Nella tradizione del Fengshui si dovrebbe evitare di costruire una casa o scavare una tomba sulla cima di una collina, perché sarebbero esposte a troppi venti selvaggi. D'altra parte anche vivere in un luogo in cui c'è poca circolazione di aria non è assolutamente cosa positiva, infatti il Qi stagnante è negativo quanto il Qi selvaggio.
Il Vento è simbolo di armonia, progresso e felicità. Ma esso può essere anche fonte di morte e distruzione quando si scatena. Il Vento è portatore di un'energia armoniosa, un potere rigenerante, trasporta le nuvole da cui viene scaricata la pioggia, cioè l'Acqua. Il Vento è anche collegato al Legno, alle fronde degli alberi che stormiscono dolcemente nell'aria e sono al contempo correlate alla Terra, dalla quale ricevono nutrimento e radicamento. Il Vento è dunque simbolo di penetrazione e di progresso, la continua attività che esso impartisce con il suo fluire rappresenta la continua spinta a cui l'uomo deve sottoporsi per poter progredire nella sua esistenza, per andare avanti e fare sempre nuove esperienze. Senza progresso, senza Vento e quindi senza variabilità la vita ristagna e diventa negativa. Il Vento è collegato anche al denaro e alla gioia che esso può offrire o sottrarre.



Zona centrale

«无极生有极, 有极是太极, 太极生两仪, 即阴阳; 两仪生四象: 即少阳、太阳、少阴、太阴, 四象演八卦, 八八六十四卦
Il senza-limiti (
Wuji) produce il limitato, e questo è l'Assoluto (Taiji).
Il Taiji produce due forme, chiamate yin e yang.
Le due forme producono quattro fenomeni:
piccolo Yang, grande Yang, piccolo Yin e grande Yin.
I fenomeni sono rappresentati dagli otto trigrammi (ba gua),
otto serie di otto sono sessantaquattro esagrammi.
 »



Il Centro è il nodo più profondo della rete, la chiave armonica dell'energia invisibile. L'energia che si trova in questo punto è forse la più ostica con cui rapportarsi e la più difficile da definire. Nello stesso tempo, se affrontata nel modo giusto, è la più potente e la più pura.
Il simbolo del Taijitu rappresenta la fase Taiji del ciclo energetico dell'universo, questa fase è il frutto della contrapposizione perpetua delle due polarità Yin e Yang:
  • La polarità Yin tende verso l'immobilità assoluta, verso la materia;
  • La polarità Yang tende verso la mobilità estrema, verso l'energia più sottile, impalpabile.
Questa dualità di yin e yang genera movimento, attività e genera la vita.
Nel bagua: Yin rappresenta la notte, l'oscurità, il freddo, l'inverno, l'acqua, la Luna, il principio femminile, la manifestazione materiale, la Terra; Yang invece rappresenta il giorno, la luce, il calore, l'estate, il fuoco, il Sole, il principio maschile, la trascendenza, il Cielo. Nell'universo Yin e Yang coesistono in proporzioni variabili non potendo esistere l'uno senza l'altro, data la legge di complementarità del Tao. Come l'atomo con il suo nucleo e gli elettroni, lo Yin e lo Yang si alternano nel tempo senza fine. Nella teoria cinese della evoluzione dello Yin-Yang sono insiti anche i concetti di relatività e di ritmicità.
L'area centrale del bagua simboleggia il rapporto che la persona ha con sé stessa. Nel corpo, questa zona energetica si manifesta in un punto a metà strada tra l'ombelico e la biforcazione delle gambe. Nelle culture orientali, questo è un importante centro di gravità, soprattutto nel corpo spirituale e in scuole di meditazione dinamica come il Taijiquan e il Kitaiso. In queste tradizioni viene chiamato Hara. È il punto di partenza dell'energia, l'autentico centro del nostro essere. Il centro ci aiuta a scoprire chi siamo realmente: stabilire un contatto con noi stessi e conoscerci pienamente è una delle cose più difficili da affrontare nella vita.



Zona Chien

  • Punto cardinale: Nordovest
  • Elemento mistico: Grande metallo
  • Elemento naturale: Cielo
  • Influenza: Relazioni
  • Colore: Grigio - bianco - colori metallici
Il Cielo è di estrema polarità Yang. Esso è l'inizio di una nuova attività, un'azione. Nel Fengshui tradizionale, il Cielo rappresenta l'inizio della creazione; è ciò che scende sulla Terra per creare la vita. Simbolo dell'energia maschile, il Cielo si trova all'estremo opposto della Terra, che è energia femminile e in combinazione con la quale rappresenta l'eterno rapporto mistico tra Yin e Yang. Esso fa guardare oltre l'individualità e fa comprendere ciò che non si conosce. Il Cielo è strettamente legato alle relazioni interpersonali, esso simboleggia il modo personale di esprimere e indirizzare i sentimenti. Raffigura anche l'incoraggiamento e il contraccambio dei sentimenti liberamente donati dagli altri.



Zona Tui

  • Punto cardinale: Ovest
  • Elemento mistico: Piccolo metallo
  • Elemento naturale: Lago
  • Influenza: Creatività
  • Colore: bianco - grigio - colori metallici



L'amore fisico è la forma di creatività più potente, magica e ispiratrice che si possa sperimentare. Il Lago simboleggia l'energia di una relazione, che può diventare un'entità quasi a sé stante. Nel Taoismo l'unione sessuale è una pratica estremamente importante. Essa simboleggia infatti l'unione delle due controparti mistiche, delle due polarità della vita, Yin e Yang, incarnati nell'uomo e nella donna. Il sesso è una pratica che attraverso l'orgasmo e l'estasi che ne derivano, provoca un'esplosione energetica che permette di raggiungere la contemplazione della verità e l'immortalità. L'unione sessuale è potenza e la si deva comprendere in quanto tale. Il Lago è una vasta area di acqua statica, riflette il Cielo e sta adagiato sulla Terra, altra metafora dell'unione di due controparti.



Zona Ken

  • Punto cardinale: Nordest
  • Elemento mistico: Piccola terra
  • Elemento naturale: Montagna
  • Influenza: Conoscenza - consapevolezza
  • Colore: Marrone - arancione - beige



Le montagne sono una fonte di potenza indescrivibile, che si può solo percepire. Esse sono infatti una delle più alte espressioni della potenza della natura. La Montagna non è né Yin né Yang, come la Terra, e come quest'ultima rappresenta anche il punto in cui le due controparti mistiche e le energie da essi sprigionate, trovano un equilibrio. L'immagine potente che la Montagna suggerisce è quella di un ostacolo da superare. Le sfide sono essenziali per mantenere una vita perennemente attiva. In un certo senso infatti, esse rappresentano quanto di più esterno c'è all'individualità. Come le montagne sono misteriose e invalicabili così sono anche i sentimenti delle persone, che non sempre si riescono a comprendere fino in fondo. L'ostacolo della montagna rappresenta le difficoltà nelle relazioni con gli altri, i problemi derivati dall'incomprensione. L'immagine della montagna conduce anche ad una certa consapevolezza dei propri limiti, in modo da moderarsi per agire sempre nel modo migliore e soprattutto sempre rispettando sé stessi e gli altri.



Zona Li

  • Punto cardinale: Sud
  • Elemento mistico: Fuoco
  • Elemento naturale: Fuoco
  • Influenza: Fama - fortuna
  • Colore: Rosso



In tutte le civiltà e in tutte le religioni il Fuoco ha sempre rappresentato un potente simbolo di energia. Prometeo sottrasse il Fuoco che Zeus aveva serbato per gli dèi e lo donò al genere umano. Nella mitologia, è il fuoco che dà l'ispirazione.
Il Fuoco riguarda lo spirito che vive dentro l'uomo e che lo conduce verso il futuro, l'ardore che conduce l'uomo a sprigionare tutte le proprie potenzialità. Senza il fuoco l'uomo non potrebbe esprimersi, evolversi sia psicologicamente sia spiritualmente. Senza una direzione e senza una meta per il futuro, si ristagna e si perde il senso della progettualità. Il fuoco rappresenta dunque l'evoluzione, il progresso, ciò che spinge l'uomo a dare sempre il meglio di sé. L'emblema di questa energia è la fenice, l'uccello di fuoco, una fonte perpetua di energia; parallelamente c'è anche il rosso, da millenni abbinato all'ardore e allo sviluppo.


venerdì 3 febbraio 2017

Ashi sabaki

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Ashi sabaki (足さばきlavoro con i piedi), oppure Unsoku (運足), è una tecnica utilizzata dai praticanti di alcune arti marziali giapponesi nel muovere, gambe e piedi, sfruttando la potenza dei colpi. Fondamentale per la tecnica è non dover mai perdere il contatto con il terreno, perché è esattamente l'energia di legame con il terreno che il praticante trae la forza per applicare un colpo con le mani o con i piedi.
Teoricamente, si dovrebbe trarre l'energia dal pianeta Terra, esattamente nel momento in cui si compie lo sforzo, con le gambe e con i piedi. Questa capacità si sviluppa solo attraverso una specifica formazione, ma per diventare un esperto, il combattente impara ad utilizzare pochissima energia utilizzando, a suo vantaggio l'equilibro e i contrappesi.

Caratteristiche

Le mosse dovrebbe essere eseguite in modo preciso e gentile ma fermo, senza alcuna soluzione di continuità. I piedi devono lavorare per dare sostegno al corpo e non viceversa, entrambi devono muoversi all'unisono. Idealmente, il passaggio serve anche per nascondere la vera tecnica applicata nell'attacco.

Karate

L'ashi sabaki nel Karate è tecnica pratica, dal momento che il suo scopo, ossia il movimento di gambie e piedi, consiste nel mantenere il praticante alla giusta distanza, in modo che possa essere in grado di lanciare il colpo, nel momento giusto, e con la massima efficienza, e, contemporaneamente evitare un contro-attacco.

Classificazione

Le tecniche ashi sabaki sono classificate in base al movimento effettuato, la sua direzione e il senso.

Ashi fumikae

Ashi fumikae (足踏み替え), oppure Ashigae (足替え), consiste nel cambiamento di posizione dei piedi senza il loro spostamento.

Ayumi ashi

Ayumi ashi (歩み足) consiste in uno spostamento completo del corpo da una gamba all'altra, mantenendo il baricentro basso.

Chakuchi ashi

Chakichi ashi (着地足) consiste in uno spostamento laterale, o verso sinistra, o verso destra.

Hiraki ashi

Hiraki ashi (平き足) avanzando con il baricentro basso, si esegue lo spostamento della gamba anteriore in avanti, mentre l'altra la segue obliquamente.
  • Hiraki yose ashi (平き上背足)
  • Hiraki kosa ashi (平き交叉足)

Irimi ashi

Irimi ashi (入り身 足) Avanzando con il baricentro basso a passi larghi, si esegue una rotazione di 90° gradi.

Mawari ashi

Mawari ashi (廻り足) Il corpo si sposta con il baricentro basso mediante una rotazione di 90° gradi.

Oi ashi

Oi ashi (追い足) Il movimento del corpo in avanti viene effettuato con un passo un poco più lungo del normale, e con il baricentro abbassato.

Okuri ashi

Okuri ashi (送り足) Il movimento viene fatto in avanti con la gamba anteriore, mentre la posteriore la segue. Il corpo deve avere un baricentro abbassato.

Sashi ashi

Sashi ashi (差し足) Si effettua un passo incrociando le gambe, con il corpo leggermente genuflesso. La tecnica, nel karate, il kata è presente nel Naihanchi.

Suri ashi

Suri ashi (摺り足) Letteralmente significa : "Passo Strusciato". È la forma naturale di spostamento del corpo, ma deve essere sempre fatto tenendo i piedi a contatto con il terreno, facendoli semplicemente scivolare via. In alcuni stili, lo spostamento è breve.

Tenkan ashi

Tenkan ashi (転換足) È un movimento rotatorio del corpo a 180° senza spostare il piede anteriore.

Tobi ashi

Tobi ashi (飛び足) Letteramente significa: "Passo Volante". È realizzato facendo un salto, con il baricentro del corpo basso. Nel Karate, il primo contatto che il praticante ha con la tecnica avviene nel Kata Pinan Godan.

Tsugi ashi

Tsugi ashi (次足) è una forma di movimento in cui si muove il piede posteriore in avanti, fermandosi prima di passare attraverso il piede anteriore. Il movimento è fatto con l'utilizzo simultaneo di entrambe le gambe, il piede anteriore è ben piantato mentre il posteriore viene da una contrazione del muscolo del polpaccio. La vita e sono hara tecnica fondamentale, che serve come zavorra per l'intero corpo della persona.

Yori ashi

Yori ashi (寄り足) Tenendo la gamba posteriore tesa, si effettua un passo in avanti abbastanza lungo, mantenendo il baricentro basso. La stessa tecnica viene effettuata applicando la forza di attrito sulla gamba posteriore con il piede in koshi, allungando la gamba completamente. La gamba posteriore deve premere brevemente il corpo in avanti, mentre la gamba anteriore lo sposta in avanti. Il busto deve rimanere in posizione verticale e stabile, per non perdere l'equilibrio per non rivelare la vera tecnica, sia difensiva che offensiva. I muscoli utilizzati in movimento sono del piede e della caviglia, quadricipiti, i glutei, parte bassa della schiena e gli obliqui.

giovedì 2 febbraio 2017

Baduanjin

figura di un manuale di qigong risalente alla Quinta dinastia, che illustra la forma seduta dell'esercizio "Sostenere il cielo con le mani"






Baduanjin (八段錦), che in lingua cinese significa letteralmente le otto (bā) pezze (duàn) di broccato (jǐn), è una serie di esercizi di qi Gong, che spesso viene utilizzato nelle scuole di arti marziali cinesi anche se si tratta solamente di un esercizio per la salute.


Le origini

Si racconta sia stato tramandato da Yue Fei 岳飛 e Liang Shichang 梁世昌; per un'altra tradizione sarebbe stato creato durante la dinastia Tang da Zhong Liquan 钟离权. Entrambe queste leggende non sono supportate da memorie storiche e non sono molto credibili. In un testo della dinastia Wei (灵剑子引导子午记) ci sono dei riferimenti ad un esercizio di ginnastica che è stato identificato nel baduanjin, ma il più antico riferimento conosciuto a questo nome è nel Yi Jian Zhi (夷坚志), un testo dell'epoca della dinastia Song. Nel successivo Dao Shu, Zhong Miao Pian (道枢•众妙篇) vi sono molte descrizioni sulla metodologia di allenamento di questo esercizio.


Gli esercizi

Il nome si riferisce al fatto che esso è diviso in 8 tecniche ognuna delle quali possiede una formula verbale che in alcuni casi ne descrive il movimento ed il suo effetto:
  1. Liǎngshǒu tuō tiānlǐ sānjiāo (两手托天理三焦, Sostenere il cielo con entrambe le mani) (letteralmente: sostenere il cielo con entrambe le mani per gestire il triplice riscaldatore o sānjiāo)
  2. Zuǒyòu kāi gōng shì shè diāo (左右开弓似射雕, Tendere l'arco per colpire il Falco (o l'Avvoltoio) (letteralmente: tendere l'arco da entrambe le parti imitando il tiro verso un rapace)
  3. Tiáolǐ píwèi xū dān jǔ (调理脾胃须单举, Separare il Cielo e la Terra) (letteralmente: stimolare gli organi della digestione - milza e stomaco - per farli agire all'unisono)
  4. Wǔláoqīshāng xiànghòu qiáo (五劳七伤向后瞧, Il gufo saggio guarda all'indietro) (letteralmente: guardare all'indietro i cinque organi interni - cuore, fegato, milza, polmoni e reni - e i sette effetti negativi - eccesso di cibo, rabbia, umidità, freddo, preoccupazioni, vento e pioggia e la paura)
  5. Yáotóubǎiwěi qù xīn huǒ (摇头摆尾去心火, Ondeggiare la testa e il busto, e agitare la coda) (letteralmente: scuotere la testa e far oscillare la coda - le natiche - per calmare il fuoco del cuore)
  6. Liǎngshǒu pān zú gù shèn yāo (两手攀足固肾腰, Tenere i piedi con le mani) (letteralmente: afferrare solidamente le punte dei piedi per rinforzare le reni)
  7. Zǎn quán nùmù zēng qìlì (攒拳怒目增气力, Tirare pugni con sguardo irato) (letteralmente: tirare pugni con gli occhi aperti per accrescere la forza fisica)
  8. Bèihòu qī diān bǎibìng xiāo (背后七颠百病消, Rimbalzare sui talloni, salendo sulle punte) (letteralmente: rimbalzare per sette volte all'indietro per guarire ogni malattia)



Gli esercizi sono da eseguire con un atteggiamento mentale sereno, calmo e tranquillo, i muscoli rilassati ed una postura del corpo ben allineata così da permanere in uno stato di perfetto equilibrio per minimizzare lo sforzo che richiede la loro esecuzione. Importantissima è anche la respirazione, che deve essere addominale e segue i movimenti che vengono eseguiti. La lingua deve essere spinta contro il palato (come per rire "L"à). Il baduanjin può essere praticato a sedere o in stazione eretta.
Ogni movimento è stato pensato per sollecitare una particolare parte del corpo e tutti insieme riescono ad attivare tutti gli organi interni ed esterni.



  • Esercizio come descritto nell'Enciclopedia del Kungfu Shaolin
Caratteri
Nome in Wade-Giles
Nome in Pinyin
Nome in italiano
1 双手托天
Shuang shou to tien
shuāngshǒu tuō tiān
reggere il cielo con le due mani
2 左右开弓
Tso yu k'ai kung
zuǒyòu kāi gōng
tirare con l'arco a sinistra e a destra
3 举臂独立
Chu pei tu li
jǔ bì dúlì
alzare un braccio in equilibrio su una gamba
4 左右后瞧
Tso yu hou ch'iao
zuǒyòu hòu qiáo
guardare a sinistra, a destra e dietro
5 摇头摆尾
Yao t'ou pai wei
yáo tóu bǎi wěi
oscillare la testa e far ondeggiare la parte dietro del corpo
6 前后弯腰
Ch'ien hou wan yao
qiánhòu wān yāo
piegare la vita avanti e indietro
7 左右防大
Tso yu fang ta
zuǒyòu fáng dà
parare e colpire con la mano a sinistra e a destra
8 玉柱七颠
Yu chu ch'ien tien
yù zhù qī diān
....battere il piede sette volte (Yuzhu significa pilastro di giada, con riferimento alla spina dorsale)










mercoledì 1 febbraio 2017

Hwa Rang Do

Risultati immagini per Hwa Rang Do


Il Hwa Rang Do è un'arte marziale coreana sviluppata dai cavalieri hwarang del periodo "Silla" nell'epoca dei Tre Regni. Dal punto di vista tecnico, il Hwa Rang Do è un'arte marziale completa che prevede: tecniche di pugilato, del taekwondo, tecniche di ginocchio e gomito della muay thai, tecniche di percussione dell'hapkido, proiezioni dello judo, grappling, leve articolari dell'aikido. Il Hwa Rang Do comprende anche medicina tradizionale coreana, tecniche di respirazione e per lo sviluppo del ch'i, tecniche Sulsa, tecniche di rottura, tecniche di blocco articolare, punti di pressione e studio del corpo umano relativo alle tecniche di combattimento,uso di armi bianche.

Storia

Il nome coreano Hwa Rang Do significa "la via dei Cavalieri di fioritura". Se ne trovano tracce dopo la nascita dell'Hwarang, un ordine giovanile di élite del Regno di Silla durante il periodo dei Tre Regni, in Corea. Gli Hwarang furono, fondamentalmente, i bambini-soldato volontari provenienti per lo più da famiglie aristocratiche, educati in campi artistici, accademici e di studio delle arti marziali.
Nel 1942, secondo Joo Bang Lee, un monaco di nome Suahm Dosa prese lui e suo fratello Joo Sang Lee nella propria casa per la formazione. Vivevano con Suahm Dosa al tempio Suk Wang Sa nella provincia di Ham Nam in Corea del Nord, prima di fuggire con lui in Corea del Sud mentre il comunismo prendeva il sopravvento in Asia.
Dopo la formazione di Joo Bang Lee e Joo Sang Lee da Suahm Dosa, i due fratelli trascorso qualche tempo a imparare altre arti marziali: cominciarono dagli stili già esistenti, come kung fu, taekwondo, muay thai, karate, judo e hapkido prima che decidessero di creare la propria arte marziale completa. I fratelli impostarono da zero un proprio piano di studi basato sulle tecniche che potevano ricordare dagli insegnamenti di Suahm Dosa, poi iniziarono ad insegnare al pubblico. Fu in questo periodo che Joo Sang Lee si trasferì negli Stati Uniti per diffondere il Hwa Rang Do.
Nel gennaio 1969 morì Suahm Dosa. Tuttavia, prima della sua morte diede il titolo di Hwarang di Do Joo Nim a Joo Bang Lee, il minore dei fratelli, rimasto in Corea. Questo fatto fece arrabbiare Joo Sang Lee, e ciò comportò un allontanamento tra i due fratelli negli anni che seguirono.
Nel 1972, Joo Bang Lee si trasferì in California, fondando la World Hwa Rang Do Association e diventandone il primo (e attuale) presidente.

Fusciacche

Nel Hwa Rang Do, ai praticanti sono date delle fusciacche a simboleggiare la loro progressione attraverso l'arte marziale. Prima del primo dan (prima cintura nera), l'ordine di cintura va dal bianco al "mezzo nero":
  • Fusciacca bianca: Moo Kub (nono grado)
  • Fusciacca arancio: Pal Kub (ottavo grado)
  • Fusciacca gialla: Chil Kub (settimo grado)
  • Fusciacca verde: Yuk Kub (sesto grado)
  • Fusciacca viola: Oh Kub (quinto grado)
  • Fusciacca blu: Sa Kub (quarto grado)
  • Fusciacca marrone: Sam Kub (terzo grado)
  • Fusciacca rossa: E Kub (secondo grado)
  • Fusciacca mezza-nera: Il Kub (primo grado)
Dopo aver ricevuto una fusciacca nera, un praticante guadagna il titolo di Jo Kyo Nim (o, in alternativa, Yu Dan Ja) e può diventare istruttore. Inoltre, ogni grado di cintura nera ha il proprio titolo, e mostra un rispettivo livello di conoscenza. Si noti che non ci possono mai essere più di uno solo nono grado e un decimo grado nello stesso momento.
  • Cho Dan: cintura nera di primo grado. Titolo: Jo Kyo Nim (tutor)
  • E Dan: cintura nera di secondo grado. Titolo: Kyo Sa Nim (istruttore)
  • Sam Dan: cintura nera di terzo grado. Titolo: Bum Nim Sa (istruttore capo)
  • Sa Dan: cintura nera di quarto grado. Titolo: Sa Susuk Bum Nim (istruttore capo)
  • Oh Dan: cintura nera quinto grado. Titolo: Kwan Jang Nim (Master)
  • Yuk Dan: cintura nera sesto grado. Titolo: Jang Nim Kwan, o Dosa (Master)
  • Chil Dan: cintura nera settimo grado. Titolo: Nim Kwan Suk Su Jang (Master capo)
  • Pal Dan: cintura nera ottavo grado. Titolo: Sa Nim Kuk o Nim Chong Kwan Jang (Maestro)
  • Gu Dan: cintura nera nono grado. Titolo: Sun Kuk (Gran maestro capo)
  • Nove Dan: cintura nera decimo grado. Titolo: Do Joo Nim (Gran Maestro Supremo, "Proprietario della Via")

Armi

In questa arte marziale vengono utilizzati svariati tipi di armi come spade. Vedi l'ingeomon (spada dritta a doppio filo simile alla jian cinese) o la Hwando (simile alla Katana giapponese) ma anche di armi lunghe come il Wol-do (variante coreana del falcione cinese guan dao) o armi snodate come il chaejjig (simile allo Shao gun cinese ma sostanzialmente più corto).

Filosofia

Il Meng Sae è il codice di comportamento del Hwa Rang Do. Esso che si compone di cinque regole e nove principi filosofici.



Hwa Rang O Kae (Cinque regole dei cavalieri Hwarang)
Numero coreano (1-5)
Regole in coreano (Hanja)
Traduzione
Il
Sa Kun E Choong
Fedeltà alla patria
E
Sa Chin E Hyo
Fedeltà ai genitori e insegnanti
Sam
Kyo Woo E Shin
Fiducia e fratellanza tra gli amici
Sa
Im Jeon Moo Tae
Coraggio di non arretrare di fronte al nemico
Oh
Sal Saeng Yoo Teak
Non uccidere se non necessario


Hwa Rang Do Kyo Hoon (Nove principi o virtù)
Coreano (Hanja)
Traduzione
In
Umanità
Oui
Giustizia
Ye
Cortesia
Ji
Saggezza
Shin
Fiducia
Sun
Bontà
Duk
Virtù
Choong
Lealtà
Yong
Coraggio