Il sumō è una forma di lotta corpo a
corpo nella quale due lottatori si affrontano con lo scopo di
atterrare o estromettere l'avversario dalla zona di combattimento
detta dohyo. Il Sumo ha una tradizione, una storia di oltre 2000 anni
in Giappone, e proprio per questo è considerato uno sport nazionale.
La storia
Origini
Le origini del sumo risalgono agli
inizi del VI secolo, sviluppatosi dalle radici degli antichi riti
religiosi scintoisti e dalle preghiere in richiesta di raccolti
abbondanti. Lo sport in principio era più ruvido rispetto alla
versione moderna, con la presenza di elementi di combattimento simili
alla boxe e al wrestling. I primi gruppi professionistici
cominciarono a formarsi nei primi anni del XVII secolo.
I contendenti
Due lottatori esclusivamente maschi,
detti rikishi, si affrontano in una zona di combattimento detta
dohyo. I lottatori sono organizzati in una graduatoria generale detta
banzuke secondo princìpi di capacità e forza e non in categorie di
peso.
Caratteristica distintiva dei lottatori
di sumo è l'indossare quale capo di abbigliamento un particolare
perizoma detto mawashi e acconciare i loro capelli con una
particolare crocchia detta oi-cho mage.
Nel sumo amatoriale i lottatori possono
essere di sesso femminile ma la cosa è impensabile nel sumo
professionistico vero e proprio. I praticanti di sumo possono anche
essere chiamati sumotori ma diventano noti come rikishi quando
diventano professionisti.
Le categorie del sumo sono molteplici e
partono dalla divisione minore, jonokuchi, per poi passare
rispettivamente a jonidan, sandanme, makushita, juryo e makuuchi.
Nello specifico sono chiamati makushita-tsukedashi quei lottatori di
sumo (rikishi) che invece di cominciare il loro percorso
professionale dal rango più basso (jonokuchi) vengono immediatamente
proposti nella terza divisione (makushita) come novità. Ciò avviene
quando dei giovani particolarmente promettenti vincono i tornei
giovanili di Mae-Zumo (cioè pre-sumo) dei mesi di settembre,
ottobre, novembre e dicembre. I vincitori di uno dei primi tre tornei
vengono inseriti nel ranking makushita col grado di makushita 15 (il
livello va a decrescere sino a giungere al livello 1, che è quello
più importante) mentre coloro che vincono uno di essi e anche il
torneo di dicembre vengono proposti come makushita 10. Costoro, sia
che si tratti degli ms 15, sia che si tratti degli ms 10, possono
essere inseriti nel nuovo ranking entro 1 anno dai loro trionfi
amatoriali. Si dice - ma non è confermato - che nel caso si tratti
di lottatori stranieri (cioè non giapponesi) costoro devono essere
circoncisi prima di poter accedere al loro nuovo rango. Fatto
curioso, certamente, anche se non se ne conosce la motivazione, che
forse si rifà ad antiche tradizioni locali. Più in alto della
categoria makushita ci sono le due divisioni professionistiche del
sumo (chiamate sekitori): gli juryo (o jumaimae, una sorta di serie B
del sumo) e i makuuchi (o makunouchi) che rappresentano la divisione
maggiore e che a loro volta sono suddivisi in maegashira (dal livello
16 al livello 1) e sanyaku, cioè i grandi campioni (segmentati in
komusubi, sekiwake, ozeki e yokozuna, che è il top del top). Lo
yokozuna è il grande campione per eccellenza del sumo ed è
distinguibile perché durante l'ingresso sul dohyo indossa una
pesante corda annodata detta tsuna. Lo yokozuna non può mai
retrocedere dal suo rango (come invece può accadere agli altri
lottatori) ed abbandona la carica solo dopo il ritiro (intai).
Obiettivo dell'incontro
Lo scopo dell'incontro è atterrare
l'avversario o spingerlo fuori dal dohyo.
Divieti
È vietato, durante un combattimento:
- Colpire con la mano a pugno;
- Infierire con le dita negli occhi;
- Tirare i capelli;
- Colpire i genitali;
- Colpire contemporaneamente le orecchie con i palmi delle mani;
- Afferrare la gola;
- Tirare calci al petto e/o all'addome;
- Piegare all'indietro le dita.
- Perdere il Mawashi e rimanere completamente nudi sul dohyo durante un incontro ufficiale, pena la squalifica immediata.
Quest'ultimo divieto fu introdotto nel
1913 per adeguare il Sumo alla morale cristiana occidentale riguardo
alla nudità. La necessità di istituire tale regola fa presumere che
prima del 1913 avvenissero anche combattimenti tra lottatori
totalmente nudi.
I tornei
I tornei tra sumōtori professionisti
si svolgono a Edo sin dal 1623, ma coll'andare del tempo il loro
numero passò da uno all'anno durante l'epoca kansei (1789-1800) a
sei annuali: tre a Tokyo in gennaio, maggio e settembre, uno a Osaka
in marzo, uno a Nagoya in luglio ed uno a Fukuoka in novembre. Ogni
torneo (場所 basho,
letteralmente "luogo") inizia di domenica, dura quindici
giorni e vengono svolti molti incontri in cui i rikishi affrontano
ogni giorno un avversario diverso. Il rikishi che dovesse vincere più
incontri degli altri vince il torneo; solo se il rikishi riesce a
vincere otto incontri su quindici può mantenere la propria posizione
nella graduatoria detta banzuke (ばんづけ
番付), ulteriori vittorie o sconfitte ne determinerebbero la
promozione o la retrocessione; questi ranghi sono fondamentali poiché
solo un sumōtori capace di entrare nei primi cinquanta campioni
sekitori (関取) potrà aver
diritto ad un vitalizio e a degli assistenti. Il grado più alto è
quello di yokozuna (よこづな 横綱,
letteralmente "ampia corda") che un lottatore può
raggiungere se vince due tornei di fila, ottiene punteggi altrettanto
degni e possiede le qualità morali necessarie al titolo che saranno
valutate da un apposito comitato nazionale; uno yokozuna diviene egli
stesso una semi-divinità scintoista e riceverà un generoso
vitalizio anche a fine carriera. Lo yokozuna deve incarnare l’ideale
del lottatore di sumō, difatti nel caso non riuscisse a vincere otto
scontri nel corso di un torneo non sarebbe retrocesso, ma ci si
aspetterebbe il suo ritiro.
Il sumo rituale
Il sumo, oltre che sport di
combattimento, è considerato essere una vera e propria forma d'arte.
I principali riti
I riti principali relativi al sumo sono:- Lo shiko
- Lo Yokozuna dohyohiri
- Il Makuuchi dohyohiri
- Il lancio del sale
Lo shiko
Lo shiko è un movimento particolare
nel quale un rikishi si posiziona a gambe larghe con le ginocchia
piegate e, alternativamente, solleva le gambe in aria cadendo poi con
leggerezza. Tale movimento ha finalità ginniche di stretching ed
anche rituali per allontanare demoni ed intimorire l'avversario.
Lo Yokozuna dohyohiri
La giornata di combattimenti non può
avere inizio prima dell'ingresso ufficiale dello yokozuna e
dell'esecuzione di movimenti tradizionali che vedono il grande leader
del banzuke compiere il rituale propiziatorio.
Il Makuuchi dohyohiri
Tutti i rikishi della categoria dei
Makuuchi all'inizio della giornata di combattimento salgono sul dohyo
e si presentano al pubblico. La presentazione prevede un cerimoniale
fatto di movimenti tradizionali con le braccia e di scaramantici
movimenti con un particolare grembiule detto kensho mawashi colorato
con i simboli rappresentanti il rikishi.
Il lancio del sale
Prima di ogni incontro, i rikishi
raccolgono da un apposito contenitore una manciata di sale e la
lanciano sul dohyo. Tale gesto è propiziatorio e ben augurante
finalizzato a proteggere i rikishi da sfortunati scontri, ferite,
infortuni e cadute.
Il sumo sportivo
A differenza di quanto avviene nel sumo
tradizionale, le cui regole sono dettate dalla storia, dalla cultura
nipponica e dalla religione, il sumo sportivo è una forma di lotta
le cui regole di combattimento somigliano molto a quelle del sumo
"originale". La totale assenza dei rituali, la possibilità
di partecipare alle competizioni anche per le donne ed una giuria
formata da un arbitro solo sono le principali note che caratterizzano
il sumo sportivo
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