lunedì 29 aprile 2013

I SEGRETI NELLE ARTI MARZIALI ESISTONO ANCORA?


In molte federazioni di arti marziali, le tecniche più avanzate sono spesso circondate da un alone di mistero misto ad un certo esoterismo e avvolte nel segreto.
Alle origini di queste tradizioni possiamo trovare spesso un contesto storico ben preciso e comune a molte discipline sviluppatesi in epoche e terre distanti fra loro. Poiché si è sempre tramandato le tecniche e le filosofie reali, fu presto chiaro a tutti che era più facile difendersi dalle tecniche che si conoscevano piuttosto che da qualcosa di completamente nuovo e sconosciuto. Quindi le migliori possibilità di sopravvivenza derivavano dall'avere una conoscenza maggiore rispetto al proprio avversario (da questo deriva la continua ricerca). Questi fatti, uniti alle vicissitudini storiche (ad es. insegnare le proprie tecniche ad una persona che un giorno sarebbe potuta diventare il tuo avversario) resero il segreto delle proprie conoscenze marziali un punto di importanza vitale.
Tutto questo oggi accade raramente nell’era dell’informazione.
Oggi le persone possono accedere con pochi click ad un livello superiore di conoscenza delle arti marziali (si noti bene che non mi riferisco alle abilità fisiche delle arti marziali) rispetto a quanto ne potevano avere fino a 30 anni fa. Oggi è possibile trovare tutte le informazioni che si vuole se ci si sforza di cercarle. Allora perché questo velo di segretezza che riguarda ancora oggi la conoscenza marziale a livelli più alti e avanzati, esiste ancora?
Alcuni istruttori si giustificano con temi che riguardano la moralità, dicono che, trattandosi di tecniche pericolose, il loro insegnamento dovrebbe essere limitato solo a chi ha la capacità di possederle. Ma siamo onesti! Se il tuo avversario è di gran lunga superiore a te, un potente fucile è più efficace di 30 anni di esperienza nelle arti marziali.
Altri istruttori si nascondono dietro delle tradizioni che scimmiottano per giustificare la spiegazione; "Perché abbiamo sempre fatto così", il che implica anche:
nessuna conoscenza delle origini e delle tradizioni di ciò che insegnano,
una mente chiusa, un approccio statico verso ogni nuovo argomento,
un’accondiscendente attitudine verso tutti quelli a cui si rivolgono (non sei degno di una spiegazione).
Nel mondo ci sono molte tradizioni e percorsi associati alle arti marziali.
Ciò che gli artisti contemporanei delle arti marziali devono capire è che ci sono due categorie generali per queste tradizioni:
quelle che mirano al raggiungimento di una vera abilità marziale, e quelle che esistono per scopi sociali.
Nel primo caso si ha la trasmissione delle vere tecniche e dei metodi d’allenamento, metodi e tecniche sperimentati e approvati sul campo. In questo senso un tradizionalista è attivamente interessato a preservare e perpetuare l’arte (valutando e cercando l’abilità marziale), ad accrescerla e ad essere una parte di essa. Allo stesso tempo è importante ciò che non vediamo subito: ovvero una cieca adesione alla tradizione per amore della tradizione. Questo ci porta al secondo caso.
Nel secondo caso troviamo delle tradizioni radicate in una cultura che mira a stratificare un ordine gerarchico sociale; alcuni elementi di questo passato rimarranno sempre perché sono saldamente aggrappati alla struttura di quelle culture da cui hanno avuto origine molte arti marziali.
Troviamo questi elementi durante lezioni eseguendo dei rituali; non è una cosa del tutto negativa, semplicemente occorre capire la differenza. Vediamo cosa vuol dire in termini pratici.
Capire questa differenza ci aiuta a capire il tipo di persona che studia solo uno stile di arte marziale, lo abbraccia come fosse l’unica vera via, diventa maestro di quello stile e chiama questo libertà di apprendimento. Molti (purtroppo) si comportano ancora così. Quest’attitudine porta alla sconfitta.
In contrasto a questa c’è la persona che capisce che non esiste un sistema perfetto e completamente fine a sé stesso, né una cultura o un periodo storico che possono fornire tutte le risposte al praticante. Il suo sguardo mira al futuro perchè comprende che l’arte marziale è un’entità dinamica, che vive/respira, capace di crescere e cambiare, adattabile e flessibile. Quando capisci che il vero valore delle arti marziali sta nella filosofia della "mente aperta", non nella specificità delle tecniche, capisci anche perché "la forma è l’arte, ma l’arte non è la forma". Si torna alla realtà del segreto. Oggi le ragioni della segretezza possono essere legate alla ricerca del potere personale.
Significa esaltazione dell’io, denaro o entrambi.

AVANZATO VERSUS SEGRETO
Ciò significa che tutto è possibile per chiunque abbia attraversato la porta?
Puoi andare direttamente alla lezione n°427?
No, e questa è la ragione. C’è bisogno di una distinzione tra avanzato e segreto.
Le tecniche avanzate richiedono un equilibrio eccezionale, coordinazione, sincronizzazione, precisione e potere, qualità a cui si arriva dopo anni di esperienza. Se non possiedi questi attributi non puoi usare queste tecniche o finirai per far male a te stesso o al tuo partner. Un Maestro che insegna queste tecniche o chi non possiede gli attributi giusti è un'insegnante irresponsabile.

COMPARTECIPI VERSUS AVIDI
Ci sono due tipi di persone al mondo: coloro che condividono la conoscenza e coloro che la tengono per sé. La segretezza è la ragione per cui alcune tecniche e metodi non sono stati tramandati e si sono estinti.
Chi pensi possa esserne il responsabile?
I veri maestri vengono ricordati per ciò che hanno insegnato, e non per ciò che hanno tenuto nascosto. Se si parla con delle persone che hanno passato tutta la loro vita praticando le arti marziali ci si accorge che il loro obiettivo è condividere, perseverare, tramandare la loro conoscenza alle generazioni future. Intere generazioni di uomini hanno trascorso la loro vita studiando, imparando, insegnando per regalarci tutto. Intendevano forse circoscrivere l’arte a un gruppo selezionato di persone? La nostra risposta è no!
Se sei un praticante serio, lavori duro e hai un onesto desiderio di imparare, allora stai facendo la cosa giusta per te; ricorda che ogni istruttore responsabile vuole essere convinto del fatto che tu sarai responsabile nella tua pratica. Quindi, se accetti la definizione di tecniche avanzate e rifiuti le persone che tengono tutto per sé e per i loro scopi vuol dire che la verità sta solo in quello che vedi? Le arti marziali sono forse solo un elenco di trucchi? No!
Le qualità che aiutano a definire l’esperienza come arte sono i veri "segreti" delle arti marziali.

I VERI SEGRETI
I veri segreti sono sotto ai tuoi occhi, semplicemente devi imparare a riconoscerli.
Ciò che segue sono esempi molto importanti per lo studio delle arti marziali; non ci sono tutti i segreti, ma se capisci questi riuscirai a capire gli altri da solo.
Il termine cinese Kung Fu è significativo ed è ancora molto apprezzato in tutto il mondo.
Jwing-Ming ne da una definizione succinta ed efficace nel suo libro Shaolin Chin Na; Kung Fu nella lingua cinese significa energia (kung) e tempo (fu). Insieme le due parole indicano una potente impresa.
Per insegnare e apprendere ogni abilità occorre pazienza, energia e tempo. Questo termine può essere applicato a qualsiasi abilità anche a quelle non marziali, come la musica e l’arte.
Quando una persona è padrona delle proprie abilità si può dire che ha raggiunto il suo Kung Fu.
Il termine fu associato allo studio delle arti marziali perché il riuscire a padroneggiare un qualsiasi stile marziale richiedeva, e richiede ancora oggi, anni di pratica e dedizione.
Tempo e sforzo sono la chiave per qualsiasi impresa marziale, essi riflettono e insegnano tutte le attività di vita; ciò che butti dentro è ciò che butterai fuori. È il motto molto apprezzato in tutta la sua ampiezza e profondità.
Quando inizi a praticare le arti marziali tempo e sforzo significano andare a lezione e lavorare fisicamente. Molte persone non approfondiscono questo aspetto. Coloro che lo fanno realizzano che gli artisti delle arti marziali, a pari qualità e dopo una certa esperienza, hanno qualcosa in comune: l’abilità di far pratica su sé stessi. Lo sforzo allora equivale alla disciplina e il tempo alle priorità.
E’ raggiunto questo livello che affini la tecnica e inizi il vero lavoro su te stesso. A questo punto scopri tecniche come quella che i cinesi chiamano "tecnica dei 20 anni", così chiamata perché è il periodo di tempo necessario per apprenderle, e abbracci queste tecniche con la determinazione di portarle avanti fino al completamento. Capisci che la parola sforzo include prendere l’iniziativa e fare più di quello che ti viene richiesto.
Trascorsi i 20 anni ti guardi attorno e capisci che le arti marziali sono diventate parte di tutto ciò che fai nella tua vita; il lavoro, il gioco, le relazioni, vengono tutti influenzati dalle abilità che hai imparato. Ti accorgi inoltre che il numero di persone che avevano iniziato con te diminuisce continuamente, vittime del tempo e dello sforzo.
Diventi conscio di un altro nemico del tempo e dello sforzo: l’arroganza. Non appena senti la sensazione di essere arrivato, sei un maestro e sai tutto, il tempo e lo sforzo nel tuo sviluppo personale iniziano a scomparire. Se superi con successo quest’ostacolo, inizierai a guardare gli altri non con arroganza, ma saprai apprezzarli; così farai parte della schiera di coloro che veramente possiedono il Kung Fu.
Un altro segreto è l’abilità di identificare e perseguire la qualità nelle arti marziali. La prima parte, l’identificazione, si basa sui valori e sugli obiettivi che definiscono la qualità; quest’area è soggettiva e relativa. In genere le parole mente, corpo e spirito, qualitativamente indicano che un sistema, un approccio, una tecnica, offrono abilità (pratica concreta, risultati marziali) e sviluppo mentale/spirituale, basato sulla conoscenza e sull’esperienza; l’acquisisci meglio con l’età.
Tutto questo ci porta ad approcci opposti che sono il combattimento inefficace, che produce risultati inutili con conseguenze a lungo termine, che è basato sulla giovinezza, velocità e forza.
Dopo aver capito qual'è l’abilità che fa per te, come devi perseguirla?
Cerca il praticante più esperto e studia tantissimo.
Non è semplice come sembra, ecco il prossimo segreto.
Ogni studente anziano ha un circolo interno di studenti che ricevono lezioni personalizzate, tutti gli altri ricevono una versione commerciale. Come fai ad inserirti? Ricorda il ruolo n°1, ogni cosa è un test. La prima cosa necessaria è il tempo e lo sforzo (sorpresa). La seconda è l’attitudine.
Quando un uomo con 60 anni di esperienza fa la dimostrazione di una tecnica elementare, tu:
A) guardi attentamente, osservi come se vedessi quella tecnica per la prima volta (anche se l’hai fatta 10000 volte) e cerchi di eseguirla come è stata dimostrata, oppure B) dai un’occhiata annoiata, dici "lo so" mentre aspetti ansiosamente di mostrare come lo fai.
Si, si vedono persone comportarsi così, poi l’anziano uomo dice "hai capito perché insegno a te e a lui no? Perché lui si vanta da solo come fosse un mio coetaneo. Se sapesse quanto so io non avrebbe avuto bisogno di me per insegnargli qualcosa". Andiamo avanti.
Che commento ti aspetteresti dall’anziano uomo?
A) l’hai fatto benissimo, sembravi il fondatore quando ha inventato la tecnica; oppure B) ti muovi come un blocco di ghiaccio da 90 kg, rilassati e prova questo. Ecco un indizio: quando un anziano inizia a prenderti in giro, puoi anche allontanarti se veramente vuoi imparare qualcosa. Prendere in giro significa che non ti sta prendendo sul serio, probabilmente sarà più serio quando aprirai il tuo portafoglio. Per critica costruttiva s’intende aiutare qualcuno ad imparare qualcosa.
L’ultimo grande segreto che voglio condividere con te è stato già citato (loro sono nel giusto di fronte a te). Il carattere Ju nello Jujitsu è spesso tradotto con la parola gentile, ma questo ci trae in inganno. Una più ampia interpretazione del Kanji esprime le idee di flessibilità, duttilità, adattabilità, docilità, cambiamento. Il problema che si presenta maggiormente è che molte persone considerano questi concetti in senso fisico, rimanendo imprigionati nella loro rigida struttura concettuale e mentale. Il vero segreto è mantenere una mente aperta e abbracciare questi concetti intellettualmente e spiritualmente ad ogni livello di abilità. Se farai questo continuerai ad imparare e a capire. Ricorda però che potrai raggiungere la padronanza tecnica (la forma), ma mai potrai essere padrone dell’arte.

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