domenica 20 agosto 2017

Kun'yomi

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La lettura kun o kun'yomi (訓読みlett. "lettura semantica") di un kanji, è quella derivata storicamente dal giapponese. In occasione della comparsa in Giappone della scrittura cinese, questa fu utilizzata per trascrivere la lingua giapponese. Infatti, i kanji sono ideogrammi: cioè trasportano una parola, non un suono. Questa lettura coesiste con la lettura on o on'yomi, quella derivata storicamente dal cinese.

Utilizzo

Utilizzare i caratteri cinesi per trascrivere la lingua giapponese ha posto grandi difficoltà, che si possono illustrare facilmente prendendo come esempio un kanji e adattandolo alla lingua italiana: il verbo "mangiare" in kanji è "" (tabe-), se questo equivalesse all'italiano "mangi-" allora dovremmo scrivere "are".
Una frase completa diventerebbe allora:
"Voglio are una mela."
Oppure:
"L'ho già ata."
Quando i giapponesi hanno importato la scrittura cinese, hanno applicato lo stesso principio. Il kanji è utilizzato per trascrivere la radice verbale (lettura kun) e altri caratteri permettono di scrivere la parte variabile del verbo. È per questo che spesso una parola costituita da un kanji e seguita da una lettera hiragana deve essere letta con questo tipo di lettura.

Esempi di lettura kun

Verbi

  • 食べる (たべる, taberu): mangiare,
  • 見る (みる, miru): vedere,
  • 来る (くる, kuru): venire;

Sostantivi

  • (みず, mizu): acqua;

Aggettivi

  • 新しい (あたらしい, atarashii): nuovo,
  • 高い (たかい, takai): alto.

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