venerdì 23 dicembre 2022

Il Moraingy

 



Il Moraingy è un’arte marziale tradizionale del Madagascar, che si basa sull’uso delle mani nude per colpire l’avversario. Ha origine nella costa occidentale del Madagascar, durante la dinastia Maroseranana (dal 1675 al 1896) del regno dei Sakalava. Con il tempo, si è diffusa in tutto il Madagascar, soprattutto nelle zone costiere, ma anche nelle isole vicine come Riunione, Comore, Seychelles e Mauritius..

Il Moraingy era praticato inizialmente solo da giovani di ambo i sessi, per dimostrare la loro forza e abilità, e per guadagnare prestigio e rispetto. Oggi, i praticanti di questa disciplina sono chiamati kidabolahy (uomini giovani) o kidabo mpanao moraingy (giovani che praticano Moraingy) e sono ammirati e temuti dai loro concittadini.

Il Moraingy si svolge in ampi spazi all’aperto, come campi da calcio, e prevede una serie di incontri tra due lottatori, di solito provenienti da villaggi diversi. Prima dell’inizio degli incontri, i lottatori si radunano per scegliere i loro avversari, mentre il pubblico li incita e li provoca. Gli incontri sono accompagnati da musica tradizionale, come il Salegy , per indurre uno stato di trance nei combattenti e nei partecipanti, contribuendo all’esperienza spirituale e comunitaria della lotta.

Il Moraingy è considerato un’arte marziale a mezza distanza o a lunga distanza, con i pugni che predominano ma con alcuni calci permessi. I tipi di pugni includono pugni diretti ( mitso ), ganci (mandraoky), pugni bassi (vangofary) e un pugno simile a un montante (vangomioriky). Le difese includono la guardia e le schivate, ma né gli attacchi né le difese sono standardizzati, creando una maggiore variabilità tra i singoli lottatori e tra le regioni rispetto alla boxe internazionale.

L’incontro prevede un solo round e la vittoria può avvenire se una delle seguenti condizioni si avvera: uno dei due lottatori esce dall’area di combattimento svenimento di uno dei contendenti impossibilità da parte di uno dei lottatori di continuare l’incontro per infortunio manifesta inferiorità di un lottatore sull’altro.



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