I samurai indossavano le infradito tradizionali giapponesi chiamate "zori" o "waraji" per diverse ragioni pratiche e culturali.
Comodità e traspirabilità: Le zori e le waraji sono fatte di materiali naturali, come il paglia di riso o il cotone intrecciato. Questi materiali rendevano le infradito leggere e traspiranti, consentendo ai samurai di sentirsi comodi anche nelle calde estati giapponesi.
Funzionalità nella natura: I samurai spesso viaggiavano e si muovevano attraverso vari terreni, inclusi boschi, campi e montagne. Le infradito erano più pratiche per questo tipo di movimento rispetto a calzature più pesanti. Inoltre, le infradito consentivano ai samurai di sentire meglio la terra sotto i piedi, offrendo un migliore equilibrio e sensibilità durante il combattimento e la movimentazione del terreno accidentato.
Rapida rimozione: Le infradito potevano essere facilmente rimosse, il che era utile quando i samurai entravano in case o luoghi sacri dove era richiesta la consuetudine di togliersi le scarpe.
Aspetto tradizionale: Indossare le infradito faceva parte della tradizione giapponese e della cultura indigena. I samurai, così come altre classi sociali, rispettavano le consuetudini culturali e indossavano abiti e calzature tradizionali come segno di rispetto per la loro cultura.
Tuttavia, va notato che i samurai indossavano anche calzature più resistenti e protettive, come i geta, che erano sandali con suola rialzata e tacco di legno, ideali per camminare su terreni bagnati o fangosi.
Le infradito e altre calzature tradizionali sono ancora indossate e apprezzate in Giappone per le loro caratteristiche pratiche, estetiche e culturali. Mentre i samurai non esistono più nella loro forma storica, la tradizione delle infradito e degli abiti tradizionali continua a essere una parte importante della cultura giapponese.
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