martedì 2 febbraio 2016

Taḥṭīb

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Il taḥṭīb (in arabo: تحطيب) è un'arte marziale originaria dell'Egitto. Si basa principalmente sull'uso del bastone di legno per colpire, difendersi e schivare. Il bastone utilizzato è lungo circa 120 cm ed è chiamato Asa", "Asaya"/"Assaya o Nabboot. Ne esiste un'altra versione lunga 365 cm usata per la scherma a cavallo.

Etimologia

Il nome completo arabo del taḥṭīb è "Fann el Nazaha Wal Tahtib" che significa "L' arte, (Fann) della rettitudine e dell'onestà (Nazaha) attraverso l'uso del bastone". Il termine "Tahtib" deriva da "Hatab" che significa "boscaiolo"; "Hatab" si riferisce a colui che compie, mentre taḥṭīb è riferito all'arte o al modo similare del "Karate" piuttosto del "Karate-Do" o "Aiki" piuttosto che "Aikido".

Storia

Le origini di quest'arte risalgono al II millennio a.C., infatti alcuni gesti del taḥṭīb sono incisi in tre tombe fra quelle scavate nella roccia 39 nel sito archeologico Beni Hasan, lungo la sponda orientale del Nilo, vicino alla città di Minya. La necropoli comprende tombe di funzionari (nomarch dell'XI e della XII dinastia dell'Antico Egitto. Gli antichi egizi praticavano la scherma col bastone o il combattimento col bastone come forma di intrattenimento; quest'arte marziale non veniva impiegata nei veri combattimenti ma soprattutto come allenamento o sport. L'arte del combattimento col bastone durante la XXI dinastia doveva probabilmente essere simile al kenjutsu giapponese.
La scherma con il bastone continua ad essere praticata in Egitto durante le feste e i mesi del ramadan. Esibizioni vengono allestite durante le cerimonie matrimoniali. È attualmente conosciuta con il nome di taḥṭīb.

lunedì 1 febbraio 2016

Ii Naotaka

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Ii Naotaka (井伊 直孝; 1590 – 1659) è stato un militare giapponese e samurai alle dipendenze dello Shogun Tokugawa Ieyasu.
Ii Naotaka era il secondo figlio di Ii Naomasa. Siccome suo fratello maggiore si era rifiutato di combattere al castello di Osaka egli vi andò al posto suo. Si distinse nell'armata dello shogunato Tokugawa durante l'assedio di Osaka comandando ben 3.200 uomini alla battaglia di Tennoji.

Curiosità

Si racconta che Ii Naotaka potrebbe essere il nobiluomo che rese celebre il Maneki neko, la statua giapponese rappresentante un gatto che saluta.

domenica 31 gennaio 2016

Hatakeyama Yoshifusa

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Hatakeyama Yoshifusa (畠山 義総; 1491 – 1545) è stato un samurai giapponese del periodo Sengoku, appartentente al ramo Noto-Hatakeyama della provincia di Noto.

Biografia

Succedette alla guida del clan al posto di Hatakeyama Yoshimoto nel 1514. Per consolidare il potere rinforzò il castello di Nanao e ci si stabilì attorno al 1526. Yoshifusa era un benefattore degli studiosi e ne invitò diversi di Kyoto a Nanao. Yoshifusa fu un leader molto abile e sotto il suo comando il clan Noto-Hatakeyama godette di un lungo periodo di pace e stabilità. Fu succeduto dal figlio Hatakeyama Yoshitsugu.

sabato 30 gennaio 2016

Hong Xiguan



Hong Xiguan 洪熙官 (cinese) (1745 – 1825) è stato un insegnante cinese.
Hong Xiguan (洪熙官), più conosciuto nella pronuncia cantonese di Hung Hei-gun, è un personaggio semi-storico, che è considerato il fondatore dell'Hongjiaquan. Sarebbe vissuto durante il regno di Qianlong della dinastia Qing, ma potrebbe essere il frutto dell'immaginazione dei romanzieri di fine secolo. Qualunque sia la verità, la tradizione lo descrive come un mercante di Tè che avrebbe appreso arti marziali cinesi dal monaco buddhista Zhishan (至善禅师 Zhishan chanshi) del monastero Shaolin del Fujian. La leggenda racconta che la sua forza era tale che “le sue dieci dita, dure come acciaio, potevano sbriciolare una pietra come si polverizza del legno marcio”. Sempre secondo il mito, durante un duello egli avrebbe ucciso il proprio avversario e per questo motivo dovette fuggire dalla sua provincia natale, nascondendosi a bordo di un battello (il battello si chiamava Hongchuan 红船, nave rossa) di una troupe teatrale. Assunto come cuoco all'interno di tale compagnia, presto rivelò il suo talento marziale, difendendo i suoi amici contro la malavita di Canton.


Cinema e altro

Hong Xiguan è spesso un personaggio al centro di film del genere Kungfu.
  • Hong Xiguan xue jian Liujiacun (洪熙官血溅柳家村) è un film del 1949, in cui si narra della distruzione del tempio shaolin da parte delle truppe Mancesi e delle successive avventure di Hong Xiguan.

venerdì 29 gennaio 2016

Cailifo


Il cailifo (蔡李佛, Choylifut) è uno stile di arti marziali cinesi del sud. È una sintesi creata nel 1836 da Chen Xiang 陳享 (più conosciuto nella pronuncia Cantonese Chan Heung) partendo dall'insegnamento di tre maestri: Li Youshan 李友山; Cai fu 蔡褔; Chen Yuanhu 陳遠護. Il nome dello stile deriva proprio dai primi due maestri con l'aggiunta di Fo per sottolineare la devozione al buddismo (Fo è il termine che indica Buddha nella lingua cinese). Esso contiene elementi di arti marziali sia del Sud che del Nord della Cina: si dice che utilizzi le posizioni ed i metodi di spostamento degli stili del Nord e i metodi di braccia degli stili del Sud.
Il nome viene reso in pronuncia Cantonese in modi differenti: Choylifut, Choi Lei Fut , ecc. Habersetzer utilizza Choy Lee Fut e Tsai Lee Fo. Lee Koon-Hung usa Choy Lay Fut. Secondo Xie Furui e Wang Wenjing questo stile è anche detto Nanquan Beipai Hua (南拳北派化, Pugilato del Sud che si trasforma in Scuola del Nord) ed essi asseriscono che negli ambienti di Wushu si dice Bei You Taiji, Nan You Cailifo (北有太极、南有蔡李佛, A Nord hanno il Taiji, al Sud hanno il cailifo).

Origini

Il cailifo è stato creato da Chen Xiang (陈享, 1806-1875) nel villaggio Jingmeicun (京梅村) dell'area amministrativa di Xinhui (新会), nel distretto di Jiangmen (江门), nella provincia di Guangdong. Secondo l'articolo Sanquan Hebi Cailifo Chen Xiang a quindici anni seguì gli insegnamenti di un discepolo laico di Shaolin esperto di Hongfoquan (洪佛拳).
Nel 1823, Chen Xiang onorò come maestro Li Youshan (李友山), famoso esperto di Lijiaquan del Guangdong. Dopo quattro anni, con l'approvazione del maestro Li, Chen si recò a praticare con Cai Fu (蔡福) alla località Baiheguan (白鹤观) presso la montagna Luofushan (罗浮山). Dopo una decina d'anni Chen Xiang diede vita ad una nuova scuola a cui diede il nome di Cailifoquan (蔡李佛拳) in onore degli stili da cui proveniva. Per Habersetzer Chen Xiang ricevette l'insegnamento di uno zio, Chen Yuanhu (陈远护), per dieci anni, da Li Youshan apprese anche medicina tradizionale e si presentò da Cai Fu con una raccomandazione di Li. Sempre secondo questa fonte Cai Fu gli insegnò lo stile Hongjiaquan di Shaolin. Diversa la cronologia degli avvenimenti secondo quanto racconta Lee Koon-Hung: il primo insegnante di Chen Xiang sarebbe stato Cai Fu, che era un monaco Shaolin. In seguito, Cai Fu, avrebbe introdotto Chen Xiang presso Li Youshan per apprendere il Lijiaquan. Questa esperienza durò 8 anni. Li Youshan spinse quindi Chen ad andare a studiare il Fojiaquan presso il monaco buddista Erba Verde (Qingcao Heshang, 青草和尚).
Secondo alcuni Chen Yuanhu fu allievo di un discepolo laico di Zhishan Chanshi (至善禅师), nel tempio Guangxiaosi (光孝寺) di Canton. In seguito avrebbe preso come maestro il monaco buddista Duzhang (独杖和尚) del tempio Chaansi (茶庵寺) in Waihai (外海) nell'area di Xinhui, che gli avrebbe trasmesso il Fojiaquan. Secondo questo racconto Chen Yuanhu raccomandò Chen Xiang a Li Youshan che era allievo di Zhishan (至善) e viveva in Qibao (七堡) nell'area di Xinhui. Per Pan Shunsui e Liang Da Chen Xiang avrebbe appreso da Cai Fu il Fojia Xinfa (佛家心法), lo Shaolin Neiwai Baguaquan (少林内外八卦拳) e la medicina tradizionale.



La trasmissione

La fondazione del Cailifo è datata nel 1836. Chen Xiang ebbe numerosissimi allievi tra cui Chen Anbo (陈安伯), Chen Guanbo (陈官伯), Long Zicai (龙子才), Zhang Yan (张炎), solo per citarne alcuni, che appartengono quindi alla seconda generazione. Nel 1838 Chen Xiang ed i suoi discepoli furono incaricati dal governatore di Canton Lin Zexu (林则徐) di presidiare Humen (虎门) per impedire l'ingresso di carichi di Oppio. A seguito della sconfitta Cinese nella Guerra dell’ Oppio Lin Zexu venne rimosso dal suo incarico e Chen Xiang si ritirò a vita privata nel proprio villaggio natale.


Museo Hongsheng






Nel 1845 Chen Xiang fondò in Jingmeicun la Cailifo Hongsheng Zong Guan (蔡李佛洪圣总馆,Palestra Generale del Saggio Hong del Cailifo) e la Sala dei Fondatori(祖师堂, Zushitang).
Allo scoppio della Rivolta dei Taiping (Taiping Tianguo, 太平天国) alcuni praticanti di Cailifo si unirono ad essa. In particolare Feng Yunshan (冯云山), Re del Sud dei Taiping, era stato allievo di Long Zicai (龙子才) a sua volta discepolo di Chen Xiang. Long Zicai stesso fu un generale nella rivolta. Quando però Zeng Guofan (曾国藩) reclutò in ogni regione la milizia, anche Chen Xiang fu coscritto con l'incarico di ufficiale imperiale. Chen Xiang lasciò il proprio villaggio per sfuggire a questo obbligo e si recò a preparare le truppe ribelli. Quando i Taiping Tianguo vennero sconfitti, il governo imperiale ricercò tutti coloro che erano stati coinvolti con la rivolta, perciò Chen Xiang dovette rifugiarsi ad Hong Kong e poi a Singapore.



Seconda Generazione

Questi alcuni nomi di personaggi appartenenti a questa generazione: Chen Anbo (陈安伯), Chen Guanbo (陈官伯), Long Zicai (龙子才), Zhang Yan (张炎).



Terza Generazione

Questi alcuni nomi di personaggi appartenenti a questa generazione:Chen Wenbin (陈文彬), Chen Yaochi (陈耀墀), Chen Zhaoxiong (陈兆雄), Liang Gui (梁贵), Liang Boda (蔡伯达), Cai Boxiong (蔡伯雄), Yan Yaoting (颜耀庭), Huang Furong (黄福荣), Lei Can (雷灿),Ruan Hai (阮骇), Li En (李恩), Chen Cheng (陈盛), Chen Zhangmao (陈长毛), Fang Yushu (方玉书), eccetera.



Quarta Generazione

Chen Yunhan (陈云汉), Hu Yunchuo (胡云绰), Ou Hanquan (区汉泉), Chen Huacan (陈华灿),Chen Yaoyuan (陈耀垣), Ye Zhaowen (叶兆文), Pan Fen (潘芬), Tan San (谭三), Zhao Ji (赵吉), Liu Zhong (刘忠), eccetera.



Foshan Hongsheng Guan

La Palestra Hongsheng di Foshan (佛山鸿胜馆) è stata fondata da Zhang Yan ed è stata al centro della diffusione del Cailifo nell'area di questa città.


La scuola

Il Cailifo insegna numerosi Taolu (forme) a mano nuda, per un totale di 49 sequenze. 10 sono per un livello iniziale (, Chu); 10 per un livello intermedio (, Zhong); 29 sono per un livello alto (, Gao).
  • Questi alcuni nomi dei Taolu del livello iniziale: Simen qiao zou sheng ma (四门桥走生马);Xiao meihuaquan (小梅花拳); Xiao Shiziquan (小十字拳); Ma lun chui (马轮槌); Jie hu quan (截虎拳); ecc.
  • Del livello intermedio: Pingquan (平拳); Shizi kou da (十字扣打); Da Baguaquan (大八卦拳); Meihua Baguaquan (梅花八卦); ecc.
  • Del livello alto: Wuxingquan (五形拳); Shixingquan (十形拳); Dujiaoquan (独脚拳); Fozhang (佛掌); Dating Baguaquan (达庭八卦拳); Xiongren Bagua Fozhang (雄人八卦佛掌); ecc.
  • Il Cailifo possiede oltre 60 Taolu con armi, questi alcuni esempi: Dan yao dao (单腰刀); Xiao meihua shuangdao (小梅花双刀).
  • Questo stile possiede oltre 44 Duilian con armi chiamati Duichai (对拆).



Curiosità

Nel 1976 è uscito il film New Shaolin Boxers, il cui titolo in lingua cinese è Cailifo Xiaozi (蔡李佛小子) prodotto da Shaw Brothers. Il film anche intitolato Grand Master of Death è stato diretto dal regista Zhang Che (张彻). L'interprete principale è Alexander Fu Sheng (傅声).








giovedì 28 gennaio 2016

Ikeda Terumasa

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Ikeda Terumasa (池田 輝政; 31 gennaio 1565 – 16 marzo 1613) fu un daimyō giapponese del periodo Edo appartenente al clan Ikeda.

Biografia

Secondo figlio ed erede di Ikeda Nobuteru, Terumasa governava il castello di Ikejiri (provincia di Mino) e su unì al padre nella campagna di Komaki e Nagakute (1584).
Comandò delle truppe a Nagakute nella battaglia in cui il padre perse la vita.Nel 1590, dopo il trasferimento di Tokugawa Ieyasu nel Kanto, a Terumasa fu assegnato il dominio di Yoshida a Mikawa, che valeva 152.000 koku. Su ordine di Toyotomi Hideyoshi nel 1594 Terumasa sposò una figlia di Ieyasu e dopo la morte di Hideyoshi nel 1598 gli Ikeda appoggiarono i Tokugawa.
Quando iniziò la campagna di Sekigahara nel 1600, Terumasa si schierò immediatamente con Ieyasu; il 28 settembre di quell'anno assieme a Fukushima Masanori furono i primi ad attaccare Gifu, presidiata da Oda Hidenobu. Durante la battaglia di Sekigahara guidò 4.500 soldati nella retroguardia dell'esercito Orientale e si scontrò con Chosokabe Morichika. Dopo la vittoria gli fu assegnato il feudo di Harima che valeva 520.000 koku il cui centro era il castello di Himeji.
Nel 1603 gli fu assegnata anche la provincia di Bizen che Terumasa diede in gestione al figlio maggiore Toshitaka (1584-1616). Alla morte di Terumasa nel 1613 gli Ikeda avevano in gestione le provincie di Harima, Bizen, Inaba e Awaji con un valore totale di circa 1.000.000 koku. I suoi 8 figli si divisero i suoi domini.
Alla morte di Toshitaka lo shogunato Tokugawa ridusse il potere degli Ikeda ai quali furono comunque assegnate i domini di Tottori (Inaba) e Okayama (Bizen).

mercoledì 27 gennaio 2016

Siyar Bahadurzada

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Siyar Bahadurzada (Kabul, 17 aprile 1984) è un lottatore di arti marziali miste afghano naturalizzato olandese.
Combatte nella categoria dei pesi welter per l'organizzazione statunitense UFC; in passato è stato campione dei pesi medi nella promozione giapponese Shooto.

Infanzia

Siyar Bahadurzada nasce nel 1984 a Kabul, in Afghanistan, in un periodo caratterizzato dalla violenta guerra russo-afghana; all'età di 15 anni immigra con la famiglia nei Paesi Bassi, dove viene introdotto nel mondo delle arti marziali miste dal maestro Martijn de Jong.

Carriera nelle arti marziali miste

Inizi: Shooto e WVR Sengoku

La carriera da professionista di Siyar inizia nel 2002 alla verde età di 17 anni prendendo parte agli incontri organizzati da varie promozioni locali e dalla franchigia olandese della prestigiosa federazione nipponica Shooto; tra il 2002 ed il 2007 combatte 14 incontri vincendone 11 e venendo sconfitto solamente due volte ed in entrambi i casi ai punti.
Nel 2007 viene scelto come contendente al titolo dei pesi medi Shooto, cintura che in passato venne indossata da lottatori del calibro di Anderson Silva e Hayato Sakurai: Siyar sconfigge ai punti il campione in carica Shiko Yamashita e diviene così il nuovo campione dei pesi medi Shooto.
Nel 2008 viene ingaggiato dalla promozione giapponese World Victory Road per combattere nei loro eventi Sengoku: l'esordio è negativo e viene sottomesso per strangolamento da Kazuo Misaki, subendo così la sua terza sconfitta in carriera.
Lo stesso anno prende parte al torneo dei pesi medi Sengoku 2008 Middleweight Grand Prix, torneo che avrebbe decretato uno degli sfidanti al titolo di categoria Sengoku; nei quarti di finale sconfigge rapidamente Evangelista Santos grazie ad un infortunio capitato all'avversario, ma in semifinale viene sottomesso in poco più di un minuto dal vincitore dello Strikeforce Grand Prix Jorge Santiago.
Successivamente nel 2009 e nel 2010 difende per due volte il titolo Shooto contro Leandro Silva e Carlos Pereira grazie a due vittorie per KO nel primo round.
Nel 2010 passa nei pesi welter per combattere in un torneo organizzato dalla promozione olandese Ultimate Glory. Nei quarti di finale avrebbe dovuto affrontare l'ex campione bodogFight Nick Thompson, ma quest'ultimo venne sostituito con l'esperto Derrick Noble: Siyar mise KO l'avversario nel primo round; anche in semifinale ottenne una veloce ed importante vittoria per KO su John Alessio, veterano delle MMA ed ex contendente alle cinture UFC e WEC; in finale si sbarazzò con un altro KO anche di Tommy Depret, vincendo così il torneo.
Dopo la vittoria di quel torneo le più importanti organizzazioni internazionali di arti marziali miste si interessarono a Siyar, e la statunitense Strikeforce raggiunse un accordo con il lottatore afghano per un contratto di quattro incontri, salvo poi dover annullare il tutto in quanto Bahadurzada non riuscì ad ottenere un visto d'ingresso P-1 per atleti.

Ultimate Fighting Championship

Siyar firmò nel 2011 per la Ultimate Fighting Championship, al tempo considerata la più prestigiosa organizzazione di arti marziali miste del mondo, lasciando quindi vacante il titolo dei pesi medi Shooto.
L'esordio doveva avvenire nell'evento UFC 142: Aldo vs. Mendes contro il lottatore di casa Erick Silva, ma a causa di un infortunio dovette posticipare il debutto che invece avvenne in Europa nell'aprile 2012 con l'evento UFC on Fuel TV: Gustafsson vs. Silva: Siyar stupì tutti stendendo l'avversario Paulo Thiago in soli 42 secondi con un singolo pugno.
Dopo l'ottimo debutto Siyar avrebbe dovuto affrontare Thiago Alves, il quale s'infortunò e venne sostituito con Chris Clements, ma successivamente lo stesso Bahadurzada subì un acciacco e diede forfait, tornando a combattere nel marzo 2013 in Giappone contro il forte grappler sudcoreano Kim Dong-Hyun: Siyar pagò le proprie lacune nella lotta a terra e si fece dominare al suolo dall'avversario per tutto l'incontro, perdendo per decisione unanime dei giudici di gara.
Successivamente accettò di sostituire Tarec Saffiedine nel match contro Robbie Lawler programmato per luglio, ma Bahadurzada subì un acciacco e dovette dare forfait, venendo rimpiazzato con Bobby Voelker. Lottò in dicembre contro John Howard, venendo meritatamente sconfitto ai punti.
Dopo un lungo periodo di pausa, tornò a combattere nell'ottagono a marzo del 2016 contro Brandon Thatch all'evento UFC 196, ottenendo una vittoria per sottomissione dopo aver applicato uno strangolamento a triangolo con le braccia.
Bahadurzada avrebbe dovuto affrontare Claudio Silva a luglio del 2016, all'evento UFC 201. Tuttavia, Silva venne rimosso dalla card per infortunio e sostituito da Jorge Masvidal. In seguito, Bahadurzada venne sorpreso da un infortunio il 12 luglio e venne rimpiazzato da Ross Pearson.

martedì 26 gennaio 2016

PERCHÉ I PUGILI SALTANO LA CORDA?

​Perché i Pugili Saltano la Corda?

La preparazione per salire sul ring per un incontro di boxe richiede uno sforzo serio. Si sta andando contro un avversario che cercherà di farvi del male, e voi cercherete di fare lo stesso con lui. Per competere in questo sport, è necessario essere in condizioni ottimali. Saltare la corda è un esercizio fondamentale per la costruzione della velocità, rapidità, gioco di gambe, resistenza e la fiducia.

Allenarsi per Migliorare Il Proprio Gioco Di Gambe

Saltare la corda aiuta a sviluppare il gioco di gambe di chi combatte sul ring. La chiave per lanciare un pugno pesante è quella di avere una solida base sotto il busto. Muovere i piedi in modo appropriato permette di portare pugni precisi e pulite che fanno male, e consente di evitare pugni. Saltare la corda ad un ritmo veloce vi darà la prontezza e la possibilità di spostare i vostri piedi rapidamente sul ring.

Il Tempismo È Tutto
Man mano che si salta la corda in palestra, si diventa sempre più esperti e abili, quindi si aggiunge velocità all'esercizio facendo girare la corda più veloce. Questa è la chiave in quanto aumenta la capacità del tempo di movimento e quella di sferrare pugni mentre si è in equilibrio. Se si sferrano pugni mentre i vostri piedi non sono posizionati correttamente, essi mancheranno di forza e potenza. Pugni con tempi giusti permettono di colpire l'avversario con forza. La tempistica è più importante del sollevamento pesi quando si tratta di potenza di penetrazione.

Condizionamento Fisico Per Il Successo nella Boxe

I pugili spesso si allenano con la corda al mattino prima della sessione di allenamento in palestra per costruire la resistenza. Una volta in palestra, saltare la corda è uno dei primi esercizi. Questo condizionamento aiuta nelle ultime fasi di un round ma anche nelle varie fasi dell'incontro. Se vi manca la resistenza, vi sentirete senza fiato e quindi il solo vostro pensiero sarà quello di arrivare al suono della campanella per tornare allo sgabello nel vostro angolo per recuperare.

Rispettare Le Tradizioni Dello Sport
I lottatori professionisti usano il salto della corda perché li aiuta a prepararli per incontri importanti. Pugili come Jack Dempsey, Gene Tunney, Joe Louis e Sugar Ray Robinson affidarono molto del loro allenamento al salto della corda. Muhammad Ali, uno dei più grandi pugili dei pesi massimi di tutti i tempi, è stato forse il migliore di quei tempi e forse anche dei giorni nostri nel salto della corda nella storia del ring. Ali presentava una incredibile velocità sul ring, egli saltava la corda per 20 minuti alla volta e in modo costante per ottenere il suo gioco di gambe che lo ha portato ad un livello in cui sapeva di poter controllare qualsiasi avversario sul ring.
Ancora oggi nella boxe, il gioco di gambe e l'agilità sono di fondamentale importanza per sferrare un attacco ma ancor di più per sottrarsi ad un attacco. Quindi con una buona impostazione delle gambe e con l'agilità e la resistenza che si può sviluppare grazie al salto della corda, possono essere la chiave per aggiungere un ulteriore tassello nella costruzione di un ottimo pugile!


lunedì 25 gennaio 2016

Ḍākinī

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Con il sostantivo femminile sanscrito ḍākinī (devanāgarī: डाकिनी; pracrito: ḍāginī; cinese: 荼吉尼, tújíní; giapponese: dakini; coreano: 다길니, tagilni, vietnamita: đồ cát ni; tibetano: mkha’ ’gro ma) si indicano degli spiriti femminili di tradizione hindū, precisamente delle assistenti della dea Kālī use a nutrirsi di carne umana.
Tale termine sanscrito compare nella letteratura hindū a partire dal IV secolo d.C.
Nell'ambito del buddhismo mahāyāna, segnatamente nel Bodhicaryāvatāra di Śāntideva, indica una guardiana dell'inferno (narakapālā).
Nell'ambito proprio del buddhismo tantrico indica invece degli spiriti femminili dotati di importanti poteri spirituali.
Il termine sanscrito ḍākinī è probabilmente correlato alla parola "tamburo" (ḍamaru) che richiama le attività rituali proprie delle donne sciamane. I termini correlati cinese, giapponese, vietnamita e coreano non sono che adattamenti fonetici del termine sanscrito, diversamente il termine utilizzato in lingua tibetana, mkha’ ’gro ma, intende "coloro che attraversano il cielo", "coloro che percorrono lo spazio" e potrebbe aver avuto origine dal termine sanscrito khecara utilizzato nel Cakrasaṃvaratantra (’Khor lo bde mchog gi rgyud, Toh. 413).
Le Dakini sono spesso rappresentate come consorti nelle rappresentazioni Yab Yum. La forma maschile della parola è Daka, che di solito è tradotto in tibetano come pawo "eroe" (Wylie: dpa' bo).
La Dakini (e Daka) è descritta nelle leggende medievali in India del Nord (così come nei testi Bhagavata Purana, Brahma Purana, Markandeya Purana e Kathasaritsagara) come un demone affine a Kālī, che si nutre di carne umana. Le Dakini sono paragonabili a spiriti maligni e vendicativi femminili di altre culture, come ninfe, fate, folletti oppure come il peri persiano.
Figura chiave del tantra, la dakini appare nel Tangmi della Vajrayana; la figura della dakini si diffuse nella cultura giapponese attraverso il Buddismo Shingon, evolvendo nel dakini-ten, legandosi all'iconografia delle kitsune. La dakini appare in una formulazione vajrayanica del Triratna buddhista, conosciuta come Tre Radici. Più comunemente essa appare come protettrice del dharma, accanto a un guru e a un yidam. Oppure può essere essa stessa un yidam.
L'origine della figura della dakini è incerta ma essa continua a far parte anche oggi del folklore indiano, generalmente in forma malevola, e permane in parte anche nel tantra hindu.



Nel Buddhismo Tibetano

Anche se le dakini appaiono nell'Induismo e nella tradizione Bön, esse svolgono un ruolo importante soprattutto nel Buddhismo Vajrayana e in quello tibetano. Il Khandroma, generalmente di temperamento aggressivo e iracondo, agisce come musa per la pratica spirituale. Le dakini sono manifestazioni di aspetti puri della mente in forma femminile, che evocano il movimento dell'energia nello spazio. In tale contesto, il cielo o lo spazio indicano la shunyata, la vacuità o inconsistenza di tutti i fenomeni, che è allo stesso tempo potenzialità di ogni possibile manifestazione.

Classi di dakini

Judith Simmer-Brown, basandosi sugli insegnamenti ricevuti dai lama tibetani, individua quattro classi principali di dakini. Questi insegnamenti seguono la tradizione del linguaggio crepuscolare dell'esoterismo (in sanscrito sāṃdhyābhāṣā) che si riferisce alle seguenti classi di dakini: segrete, interne, esterne ed esterne-esterne.
  • La classe segreta è chiamata Prajnàpàràmità (in tibetano yum chenmo), e rappresenta la natura vuota della realtà secondo la dottrina Mahayana.
  • La classe interna è quella del Mandala, una divinità di meditazione (in tibetano: yidam), un Buddha completamente illuminato che aiuta il praticante a riconoscere il proprio stato di Buddha.
  • La classe esterna è la forma fisica della dakini, raggiunta attraverso una fase di completamento delle pratiche tantra, proprio come nei Sei Yoga di Naropa, che lavorano con i venti sottili del corpo sottile in modo che il corpo del praticante sia compatibile con una mente illuminata.
  • La classe dakini esterna-esterna è in forma umana. Si tratta di una Yogini nel suo pieno diritto, ma può anche essere una karmamudrā, o consorte, di uno yogi o mahasiddha.
Le Dakini possono anche essere classificate in base alla Trikaya, o tre corpi di Buddha:
  • La Dharmakaya Dakini, che è una Samantabhadri, rappresenta i dharmadhatu dove compaiono tutti i fenomeni.
  • Le Dakini Sambhogakaya sono gli yidam utilizzati come oggetti della meditazione per la pratica tantrica.
  • Le Dakini Nirmanakaya hanno forma umana e sono donne nate con potenzialità particolari; si tratta di yogini realizzate, consorti di guru, o anche di donne in generale, che possono essere classificate nelle cinque famiglie di Buddha.

Nello Dzogchen

Se considerata come una fase del percorso Vajrayana, la dakini è la fase finale: la prima è il guru, che corrisponde alla prima realizzazione della vera condizione della realtà, così come questa è introdotta dal guru durante l'empowerment, se il discepolo ottiene quello che i Tantra Interni chiamano peyi yeshe (Wylie: dpe yi ye shes) o chiarezza del shunyata. La seconda è il devata, che corrisponde alla meditazione in quanto si tratta del metodo utilizzato per produrre lo stato di scoperta nella realizzazione iniziale della vera condizione della realtà. La terza fase è la Dakini in quanto origine delle attività basate sull'empowerment del guru e sulla meditazione del devata.
Nello Dzogchen queste tre fasi corrispondono a: tawa (lta ba), gompa (sgom pa) e chopa (spyod pa): la prima è la visione diretta della vera natura della realtà in contrapposizione ad una visione intellettuale; la seconda è la continuità di questa visione in sessioni di meditazione; e la terza è la continuità di questa visione nelle attività quotidiane. Come nella pratica tantrica, le imperfezioni sono utilizzate per rendere la visione ininterrotta. Le dakini sono energia vitale, le attività di praticanti esperti ed attività inerti di maestri realizzati.

Nell'Induismo

Nella leggenda hindu medievale, un daka (femminile dakini) è uno spirito maligno e malevolo. Il termine shaka è talvolta usato come sinonimo.
Il dio principale che ha il controllo su tali divinità è Hanuman. L'inno Vichitra Veer Hanuman Stotram, cantato in lode a Vichitra Veer Hanuman, una forma feroce di Hanuman, elenca gli elementi negativi sui quali Hanuman ha il controllo, tra cui le dakini. Ci sono molti mantra che Hanuman usa per conquistare una dakini, tra i quali sono famosi il Panchamukhi Hanuman Kawacham ed il Saptamukhi Hanuman Kawacha. Gli indù recitano inoltre il Sri Sudarshana Kawacha, una canto di lode shloka o kawacha in sanscrito a Vishnu, che prese il nome della sua arma Sudarshana Chakra, per ottenere protezione dalle dakini. Devi Kavacham è un canto di lode a Durga.
Secondo una leggenda Dakini e Shakini erano le mogli di Tripurasura. Dopo che Tripurasura fu ucciso da Shiva, questi concesse alle sue mogli di poter vivere nella foresta senza alcuna minaccia; la gente avrebbe dovuto cantare il loro nome prima di poter entrare nel Tempio Bhimashankara. Perciò la foresta intorno al tempio divenne nota come Foresta delle Dakini.
Nel tantra hindu, Dakini, Shakini, Kakini e Kamini sono nomi di poteri o shakti che controllano i differenti cakra. Così, le dakini vengono viste come "guardiani dei misteri più profondi di sé", ed è attraverso loro che i segreti della trasformazione interiore vengono rivelati. Un volta che una persona è in grado di risvegliare l'energia Kundalini e spostarla sulla sua base, il Muladhara sopra il Sahasrara, diventa uno Yogi.

Nel Buddhismo Giapponese

Anche se la figura della dakini sembra essersi diffusa in Giappone mediante l'introduzione Kukai del Buddhismo tantrico nella scuola Shingon durante l'inizio del IX secolo, essa appare più come la dakini nell'iconografia hindu che quella del Buddhismo Tibetano.
Alla fine del Periodo Heian, l'immagine della dakini si mischiò con le immagini di volpi e donne seminude, acquisendo i nomi di Dakini-ten (荼枳尼天 Divinità Dakini), Shinkoō-bosatsu (辰狐王菩薩 Volpe Regina delle Stelle-Bodhisattva) e Kiko-tennō (貴狐天王 Nobile Volpe-Sovrana Celeste). Nel Medioevo l'Imperatore del Giappone cantava davanti ad un'immagine della volpe Dakini-ten durante la sua cerimonia d'incoronazione, inoltre sia il monarca che gli shogun dovevano rendere onore alla Dakini-ten. Era un credenza comune che nel momento in cui cessasse di rendere omaggio a Dakini-ten, il proprio dominio sarebbe caduto in rovina. Sebbene si dicesse che Dakini-ten fosse una potente divinità buddista, le immagini e le storie che la concernevano nel Giappone medievale ed anche moderno le davano i tratti della kitsune, una creatura a forma di volpe della mitologia locale. La credenza popolare moderna, spesso rappresentata in libri sulla religione, è che l'immagine della volpe fosse un sostituto dello sciacallo indiano, ma lo sciacallo non è sempre associato alla dakini.
All'inizio dell'era moderna i riti della dakini erano delegati in varie magie chiamate Dakini-ten, Izuna, ed Akiba. Le persone che avessero ricevuto un torto nel loro villaggio, andavano da uno yamabushi corrotto che praticava la magia nera, ed ottenevano da lui la trappola per catturare una kitsune da dividere con lo stregone. Resoconti della possessione divennero specialmente comuni durante i periodi Edo e Meiji, sotto il nome di kitsunetsuki.

domenica 24 gennaio 2016

La leggenda dei 5 Antenati


La leggenda dei 5 antenati o Wuzu è un mito delle arti marziali cinesi ed in particolare del Sud della Cina, oltre ad essere un elemento importante delle storie di fondazione di Società Segrete come la Tiandihui.

La storia

L'alone leggendario dello Shaolinquan poggia anche sull'incredibile produzione della letteratura cinese di cappa e spada (Wuxia). Leggende come quella dei 5 monaci sopravvissuti alla distruzione del Tempio Shaolin del sud sono sprovvisti di realtà storica. Tuttavia questa leggenda proviene dalle credenze su cui si fondano alcune società segrete come la Tiandihui (天地会), che infatti possiede il mito di essere stata fondata da 5 antenati sopravvissuti alla distruzione del Tempio Shaolin. Il Tempio Shaolin diventa il simbolo della resistenza contro i dominanti stranieri. Anche le informazioni a proposito del Tempio del Fujian provengono da una tradizione orale diffusa nelle Scuole di Pugilato del Sud, essa stessa ispirata dalle leggende di fondazione delle Società Segrete.
Secondo questa tradizione, il Monastero Shaolin del Fujian sarebbe stato raso al suolo sotto il regno di Kangxi, Yongzheng o ancora Qianlong. I cinque monaci che sarebbero sopravvissuti al massacro sono riveriti come “Cinque Antenati” (Wu Zu, 五祖) e le logge e le Scuole di Pugilato, rappresentano probabilmente i “5 re” (Wuwang 五王), eredi legittimi della dinastia Ming.
Per sottolineare ulteriormente questo legame con la dinastia Ming, i praticanti di Hongjiaquan fanno risalire il nome del proprio stile all'Hong () dell'imperatore Hongwu (洪武), nome dinastico del fondatore della dinastia Ming, che in giovane età fu molto legato al Buddismo.
Un dialogo preso dal rito di iniziazione della Tiandihui recita così:
-Dove hai appreso l'arte militare?
-Al monastero Shaolin;
-Di che arte si tratta?
-Del Pugilato Hong.
Per la Tiandihui e la Hongmen i Cinque Antenati erano: Cai Dezhong (蔡德忠,Choi Tak-Chung); Fang Dahong (方大洪, Fong Tai-Hung); Ma Chaoxing (馬超興, Ma Chiu-Hing); Hu Dedi (胡德帝, Wu Tak-Tai); Li Shikai (李式開, Lee Sik-Hoi). La tradizione delle Società Segrete situano il Tempio del Fujian sui monti Jiulianshan del distretto di Putianxian in Fujian, oppure nel distretto Panlong di queste stesse montagne, ma anche addirittura al Nord nella provincia di Shandong. Il solo riferimento a questo tempio in un documento storico è negli Annali Storici di Quanzhou (Quanzhou fuzhi) che localizzano il Tempio Shaolin del Fujian nell'area di Quanzhou stessa. Essi narrano di un eremo edificato durante il periodo della dinastia Tang, due volte incendiato, sotto la dinastia Song e sotto la dinastia Yuan, poi ricostruito ed ingrandito durante la dinastia Ming. Non vi è però nessun riferimento ad attività marziali svoltesi in questo tempio.
Nel Sud della Cina molte Scuole rivendicano una provenienza dal Tempio Shaolin del Sud: abbiamo già citato l'Hongjiaquan, poi ci sono Caijiaquan, Lijiaquan, Mojiaquan, lo Yongchunquan, il Fojiaquan, il Nanzhiquan, ecc. In particolare sono legati alla leggenda dei 5 antenati i cinque pugilati più importanti del Guangdong (Guangdong wu daming quan: Hong Xiguan (洪熙官) considerato fondatore dell'Hongjiaquan; Liu Sanyan (劉三眼, Lau Sam-Ngan) considerato il fondatore del Liujiaquan; Cai Jiuyi (蔡九儀, Choi Kau-Yee) considerato fondatore del Caijiaquan; Li Youshan (李友山, Lee Yau-San) considerato il fondatore del Lijiaquan; Mo Qingjiao (莫清矯, Mok Ching-Kiu) considerato il fondatore del Mojiaquan. Un'altra tradizione vuole che i 5 Antenati fossero i seguenti: Zhishan Chanshi (至善禪師, Jee Sim); Wumei Dashi (五梅大師); Baimei Daoren (白眉道人); Feng Daode (馮道德, Fung To-Tak); Miao Xian (苗顯, Miu Hin).
Tutte queste leggende come abbiamo visto si rifanno ad una presunta distruzione di un Monastero Shaolin e rivelano una matrice comune con i miti di fondazione delle Società Segrete del Sud della Cina e sono attinte più che da fatti storici documentabili da Romanzi del genere Wuxia.



sabato 23 gennaio 2016

Lam Sai Wing



Lam Sai Wing (林世榮) (Pingzhou, 1860 – Pingzhou, 1943) è stato un artista marziale cinese. Uno dei migliori esperti di arti marziali del suo tempo, fu sicuramente uno dei più famosi.
Lam Sai Wing (林世榮, Lin Shirong in Pinyin) è un famoso praticante di Hongjiaquan. Soprannominato Zhurou Rong (猪肉荣, Glorioso Maiale).


La vita

Lin Shirong è nato nel 1860 a Pingzhou (平洲), nell'area di Nanhai (南海), nella provincia di Guangdong. Inizia molto presto lo studio del Pugilato della Famiglia Hong con suo nonno (Lin Fucheng, 林福成), che poi lo raccomanda al maestro Wu Quanmei (吴全美). Egli studiò in particolare la forma Tiexianquan (铁线拳) e lo stile Foquan (佛拳). In questi anni, Lin era impiegato in una macelleria. Lin Shirong proseguì la sua formazione con Huang Feihong (黄飞鸿). In seguito Lin Shirong insegnò pugilato nella città di Canton. Qui successe un grave incidente che lo costrinse a lasciare la città: a causa di alcuni suoi allievi indisciplinati fu coinvolto in una rissa, con un altissimo numero di feriti (si racconta che lui sia stato l'unico ad uscirne indenne), che ne rovinò la reputazione. In questo modo egli fu costretto a ritirarsi ad Hong Kong dove aprì una nuova scuola. A partire dal 1917 redasse, con la collaborazione di Zhu Yuzhai, Zhang Shibiao e Li Shihui, suoi allievi, tre opere: 1) Gongzi Fuhuquan (工字伏虎拳, ), che presenta uno dei più antichi Taolu dell'Hongjiaquan; 2) Tiexianquan (铁线拳), che descrive un esercizio di accrescimento della forza interna, la cui creazione è attribuita a Tie Qiaoshan; 3) Huhe Shuangxingquan (虎鹤双形拳), che propone una forma molto popolare dell'Hongjiaquan, attribuita da alcuni a Huang Feihong.


L'Hongjiaquan di Lin Shirong (Lam Sai Wing)

Maestro di kung fu di questo secolo, durante la sua anzianità egli ebbe una profonda ispirazione che lo portò a riesaminare tutto il repertorio dello stile apportandovi numerose modifiche ed eliminando tutto ciò che era “inadatto” ai tempi moderni, questa è stata probabilmente la causa che ha originato numerose differenze tecniche tra le varie scuole di Hung Gar.
Lam ha reso il kung fu accessibile a tutti, aprendo le porte dell'insegnamento mentre, come sappiamo, per generazioni si era trasmesso solo all'interno dello stesso nucleo familiare. Per facilitarne la diffusione pubblicò anche tre volumi sull'Hung Gar, ciò testimoniava la grande apertura mentale del maestro in accordo con i tempi e la società in fase di cambiamento.
Si ritirò dall'insegnamento del kung fu all'età di 65 anni.
Tra i suoi migliori studenti vanno ricordati Lam cho, Chan Hon Chung, Kwan Kun, Tam Chou, Tang Yee, Tang Fong, Wu Lap Fung, Wong Man Kai, Lau Cham, Kiu Kao e Wong Lee.

Filmografia

A testimonianza della notorietà di Lin Shirong, la sua vita è stata immortalata in film e serie televisive:
  • Nel 1979 è stato prodotto il film "Zhurou Rong" (猪肉荣) ad Hong Kong; Lin Shirong è interpretato da Wu Mingcai (吴明才).
  • Nello stesso anno sempre ad Hong Kong è stato prodotto il film "Lin Shirong" (林世荣); Lin Shirong è interpretato da Hong Jinbao (洪金宝) e Huang Feihong da Guan Dexing (关德兴).
  • Nel 1998 viene prodotta una serie televisiva dal titolo "Lin Shirong"; Lin Shirong è interpretato da Lin Jiadong (林家栋).