Il taḥṭīb (in arabo:
تحطيب) è
un'arte marziale originaria dell'Egitto. Si basa principalmente
sull'uso del bastone di legno per colpire, difendersi e schivare. Il
bastone utilizzato è lungo circa 120 cm ed è chiamato Asa",
"Asaya"/"Assaya o Nabboot. Ne esiste
un'altra versione lunga 365 cm usata per la scherma a cavallo.
Etimologia
Il nome completo arabo del taḥṭīb
è "Fann el Nazaha Wal Tahtib" che significa "L' arte,
(Fann) della rettitudine e dell'onestà (Nazaha) attraverso l'uso del
bastone". Il termine "Tahtib" deriva da "Hatab"
che significa "boscaiolo"; "Hatab" si riferisce a
colui che compie, mentre taḥṭīb è riferito all'arte o al modo
similare del "Karate" piuttosto del "Karate-Do" o
"Aiki" piuttosto che "Aikido".
Storia
Le origini di quest'arte risalgono al
II millennio a.C., infatti alcuni gesti del taḥṭīb sono incisi
in tre tombe fra quelle scavate nella roccia 39 nel sito archeologico
Beni Hasan, lungo la sponda orientale del Nilo, vicino alla città di
Minya. La necropoli comprende tombe di funzionari (nomarch dell'XI e
della XII dinastia dell'Antico Egitto. Gli antichi egizi praticavano
la scherma col bastone o il combattimento col bastone come forma di
intrattenimento; quest'arte marziale non veniva impiegata nei veri
combattimenti ma soprattutto come allenamento o sport. L'arte del
combattimento col bastone durante la XXI dinastia doveva
probabilmente essere simile al kenjutsu giapponese.
La scherma con il bastone continua ad
essere praticata in Egitto durante le feste e i mesi del ramadan.
Esibizioni vengono allestite durante le cerimonie matrimoniali. È
attualmente conosciuta con il nome di taḥṭīb.
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