lunedì 28 agosto 2017

Hōjō Sōun

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Hōjō Sōun (北條早雲; 1432 – 8 settembre 1519) fu il primo capo e fondatore del clan Hōjō, uno dei più potenti clan del periodo Sengoku.
Nato come Ise Moritoki, al tempo conosciuto come Ise Shinkurō, un samurai con discendeza dai Taira e da una rispettata famiglia di ufficiali dello shogunato. Sebbene appartenesse soltanto ad un ramo lontano della principale e più prestigiosa famiglia Ise, portò fama e gloria al suo clan guadagnando territorio e cambiando il suo nome successivamente alla morte in imitazione del più illustre Hōjō.
Tradizionalmente Sōun ebbe la reputazione di rōnin che guadagnò improvvisamente potere nel Kanto; tuttavia egli apparteneva ad una famiglia di prestigio del tempo che era direttamente al servizio degli shogun Ashikaga ed aveva importanti legami familiari. Sua sorella era sposata con Imagawa Yoshitada, uno dei più potenti daimyō che discendeva da un ramo principale della famiglia Ashikaga. Sōun divenne inizialmente un servitore del clan Imagawa, e quando Yoshitada morì in battaglia nel 1476, mediò durante la disputa per la successione tra il figlio di Yoshitada, Imagawa Ujichika ed il cugino di Yoshitada, Oshika Norimitsu. Fu tuttavia una pace temporanea. Quando Norimitsu cercò nuovamente di prendere il controllo del clan Imagawa, Sōun venne in aiuto in difesa di Ujichika, sconfiggendo ed uccidendo Norimitsu. Sōun fu quindi premiato da Ujichika con il castello di Kokukuji. Ottenne il controllo della provincia di Izu nel 1493, vendicando un torto commesso da un membro degli Ashikaga. Con l'invasione e la conquista della provincia di Izu, Sōun è accreditato dagli storici come il primo "Sengoku Daimyō".
Circa nel 1475, con il nome di Ise Shinkurō, servì gli Imagawa, i protettori della provincia di Suruga, e poco dopo divenne un "signore indipendente" con numerosi guerrieri che si univano a lui. Nel 1491 fu in grado di prendere Horigoye dopo la morte del Kanto Kubo (titolo equivalente allo shogun) Ashikaga Masatomo, conquistandosi il controllo della provincia di Izu. Adottò poco dopo il nome Sōun o Sōzui. Dopo aver costruito una roccaforte a Nirayama, Sōun fortificò il castello di Odawara nel 1494, che divenne il centro del potere della famiglia Hōjō per quasi un secolo. Con un atto di tradimento, s'impadronì del castello dopo che il suo signore fu ucciso mentre era a caccia. Nel 1516 mise sotto assedio il castello di Arai, e "divenne il vero padrone di tutta la provincia di Sagami."
Sōun morì l'anno successivo, e passò il comando del nuovo Hōjō a suo figlio Ujitsuna, che cambiò subito dopo il nome del clan dall'originale famiglia Ise a Hōjō e quello di suo padre Hōjō Sōun. Nel 1521 Ujitsuna costruì il tempio Sōun-ji in memoria del padre.
Oltre per la sua abilità politica e militare, Shinkuro è ricordato come un amministratore di talento, guadagnò il favore dei contadini nella sua terra abbassando le tasse al quaranta per cento (dal settanta per cento). È ricordato anche per la composizione del Soun-ji Dono Nijuichi Kajo, o 'Ventuno articoli del Signor Sōun', una lista di cose da fare e non destinato ai futuri servitori della clan Hôjō. Molti studiosi considerano l'anno in cui Sōun conquistò Izu come l'inizio del periodo Sengoku, e Sōun stesso è ricordato come uno dei primi e migliori esempi di "gekokujo" (i deboli che sconfiggono i forti) in azione. Sōun, relativamente sconosciuto, fu in grado di prendere possesso di una provincia senza il decreto Imperiale o permesso dello Shōgun.

domenica 27 agosto 2017

Battaglia di Hitadori

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Dopo la morte del padre di Date Masamune, Date Terumune, per mano di Hatakeyama Yoshitsugu, Masamune meditò vendetta. Dopo esser succeduto al padre nella guida del clan Date, Masamune iniziò effettivamente la sua vendetta lanciando un attacco contro gli Hatakeyama a Hitotoribashi nell'ottobre 1585. Nonostante l'inferiorità delle forze in campo (Date: 7.000; Hatakeyama ed alleati: 30.000), l'alleanza a supporto degli Hatakeyama si divise dopo aver battuto Masamune, che si era ritirato nel castello di Motomiya.

Antefatti

Dopo che il padre di Masamune fu rapito ed ucciso nei pressi del fiume Abukuma, una guerra generale continuò tra i Date ed i suoi nemici storici del clan Hatakeyama. Gli Hatakeyama si allearono con i clan Satake, Sōma ed Ashina. L'alleanza marciò con i suoi 30.000 soldati verso il castello di Motomiya. Masamune con soli 7.000 soldati preparò una difesa strategica tramite dei forti sulla strada per il castello.

Battaglia

La sorte della battaglia non andò bene per i Date. Tre dei suoi forti vennero conquistati, ed uno dei suoi migliori comandanti, Moniwa Yoshinao, fu ucciso in battaglia. Gli alleati continuarono a pressare i Date in direzione del fiume Seto. Gli uomini di Masamune provarono a ricacciarli indietro ma furono respinti. I Date raccolsero le forze residue per una ultima resistenza. Ma la mattina seguente, con lo stupore dei Date, l'esercito principale degli alleati si allontanò. Questi erano gli uomini di Satake Yoshishige. In sua assenza il clan Satomi aveva attaccato le sue terre nella provincia di Hitachi.
Gli alleati rimasti pensarono che non avrebbero potuto conquistare Motomiya e si ritirarono.



sabato 26 agosto 2017

Clan Sōma

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Il clan Sōma (相馬氏 Sōma-shi) fu un clan Giapponese attivo nel periodo Sengoku nella provincia di Mutsu.

Storia

Dichiarando di discendere da Taira Masakado, la famiglia Sōma fu politicamente rilevante dall'inizio del periodo Nanboku-chō, particolarmente come sostenitori di Ashikaga Takauji.
Poiché furono molto vicini al primo shogun Ashikaga, divennero velocemente molto potenti, e durante il periodo Sengoku ebbero un ruolo rilevante nel sud della provincia di Mutsu, ai giorni nostri situata nel nord di Hamadōri.
Durante il periodo Sengoku si scontratrono frequentemente con il clan Date, forse ben 30 volte nel corso di 50 anni, a volte alleandosi con altri clan locali. Il loro ultimo conflitto si verificò nel 1589, e si concluse con la sconfitta dei Sōma per mano di Date Masamune. Tuttavia, l'avvento di Toyotomi Hideyoshi nel 1590 permise al clan di mantenere il loro status indipendente. Nel 1600 Sōma Yoshitane fu lento nel rispondere alla chiamata di Tokugawa Ieyasu per combattere le forze occidentali nella battaglia di Sekigahara, e come risultato furono privati del loro dominio. Tuttavia in occasione della nascita di Tokugawa Iemitsu nel 1604, i Sōma furono perdonati e reintegrati come daimyō. Gli fu assegnato l'han di Sōma-Nakamura da 60.000 koku nella provincia di Iwashiro, dove rimasero fino alla fine del periodo Edo.
Il primo daimyō del castello di Nakamura fu il figlio di Yoshitane, Sōma Toshitane.
Durante la guerra Boshin, il dominio di Sōma Tomotane fu tra i signatari del patto che formò il Ōuetsu Reppan Dōmei.
La discendenza del clan è ancora molto forte nella popolazione del suo antico dominio, ulteriormente rafforzato dal festival Sōma Nomaoi, che continua a far esistere i Sōma in modo informale, come molti altri clan giapponesi. L'erede del clan, Sōma Kazutane, 33° capo della famiglia, presiede ancora la festa, anche se suo figlio maggiore, Sōma Michitane, ha agito come Samurai Sōtaishō (comandante in capo) nel 2011. In questo festa sia religiosa che militare, centinaia di discendenti dei Sōma-hanshi (guerrieri del feudo Sōma), cavalcando in armatura, mostrano le loro abilità.

Genealogia del clan Sōma

  1. Sōma Morotsune (1143–1205)
  2. Sōma Yoshitane (?-?)
  3. Sōma Tanetsuna (?-?)
  4. Sōma Tanemura (?-1270?)
  5. Sōma Morotane (1263?–1294?)
  6. Sōma Shigetane (1283?–1337)
  7. Sōma Chikatane (?–1358)
  8. Sōma Taneyori (1324–1371)
  9. Sōma Noritane (?–1395)
  10. Sōma Tanehiro (?-?)
  1. Sōma Shigetane (?-?)
  2. Sōma Takatane (1424–1492)
  3. Sōma Moritane (1476–1521)
  4. Sōma Akitane (1508–1549)
  5. Sōma Moritane (1529–1601)
  6. Sōma Yoshitane (1548–1635)


Daimyo del Dominio Sōma-Nakamura (periodo Tokugawa)
  1. Sōma Toshitane (1581–1625), r. 1602–1625
  2. Sōma Yoshitane (1619–1651), r. 1625–1651
  3. Sōma Tadatane (1637–1673), r. 1652–1673

  1. Sōma Sadatane (1659–1679), r. 1673–1679
  2. Sōma Masatane (1661–1728), r. 1679–1701
  3. Sōma Nobutane (1677–1711), r. 1701–1709
  4. Sōma Takatane (1697–1772), r. 1709–1765
  5. Sōma Morotane (1734–1791), r. 1765–1783
  6. Sōma Yoshitane (1765–1816), r. 1783–1801
  7. Sōma Muratane (1781–1839), r. 1801–1813
  8. Sōma Masutane (1796–1845), r. 1813–1835
  9. Sōma Mitsutane (1819–1887), r. 1835–1865
  10. Sōma Tomotane (1852–1892), r. 1865–1871




venerdì 25 agosto 2017

Tate Krav Maga

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Il Tate Krav Maga è un metodo di combattimento israeliano derivato dal krav maga.
Quest'ultimo è stato sviluppato per essere impiegato in ambienti militari e si adatta poco all'uso nella vita civile. Il tipo di tecniche che lo caratterizzano mira infatti all'annientamento dell'avversario.
Il tate krav maga ha sviluppato tecniche più adatte all'uso quotidiano, laddove le leggi della civile convivenza non permettono di reagire per uccidere, salvo casi eccezionali. Con il termine "tate" si indica proprio lo studio di alcuni maestri di krav maga per adeguare i colpi di questo metodo di combattimento, mitigandone le conseguenze per l'avversario.

giovedì 24 agosto 2017

Kapap

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Kapap (conosciuto anche come CQB-Close Quarter Battle ) è un acronimo in ebraico moderno che sta per Krav Panim el Panim קפא"פ, קפ"פ ("Panim" significa viso, faccia; inteso per combattimento "faccia a faccia").
Nell'IDF (Forze di Difesa Israeliane) le unità delle Forze Speciali hanno avuto il monopolio dell'Arte Marziale Israeliana, ed il Kapap era conosciuto negli anni settanta come Lochama Zehira (micro lotta) o Lotar.
Il Kapap non era solo un sistema, ma una miscela di rigorosi condizionamenti fisici, addestramento con armi da fuoco ed esplosivi, addestramento alla sopravvivenza, pronto soccorso avanzato e difesa personale. L'addestramento al combattimento a mani nude era una combinazione dei sistemi occidentali di combattimento come la boxe, la lotta greco-romana e l'addestramento militare britannico del coltello e del bastone. Il sistema includeva una varietà di tecniche militari di combattimento corpo a corpo con il nemico/aggressore disarmato o armato di pistole, fucili, mitra, coltelli ed ogni altro genere di armi portatili.

mercoledì 23 agosto 2017

Shamarpa

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Shamarpa (lett. "Quello (pa) dalla Corona (zhwa) Rossa (dmar)", conosciuto anche come Shamar Rinpoche, è il capo del lignaggio Shamarpa, il più importante tra i vari lignaggi della scuola Karma Kagyü del Buddhismo tibetano, dopo quello dei Karmapa.

Storia

Il primo Shamarpa, Khedrup Drakpa Senge (1283-1349), fu il discepolo principale del terzo Karmapa, Rangjung Dorje. Rangjung Dorje diede al discepolo la corona rosso-rubino ed il titolo di Shamarpa, stabilendo così, dopo quella del Karmapa stesso, la seconda linea di Lama reincarnati del Buddhismo tibetano (tulku). Questo fatto rappresentò il compimento della predizione del secondo Karmapa, Karma Pakshi, che affermò "I futuri Karmapa si manifesteranno in due forme". Quando il quarto Karmapa, Rolpe Dorje, restituì la corona rossa al secondo Shamarpa, ricordò la predizione di Karma Pakshi, affermando: "Tu sei una manifestazione, io sono l'altra. Perciò, noi abbiamo in egual misura la responsabilità di mantenere la continuità degli insegnamenti del lignaggio Kagyu".
Il 14° Shamarpa fu Mipham Chokyi Lodro, nato a Derge in Tibet nel 1952 e morto nel 2014 a Renchen in Germania. All'età di quattro anni, egli venne riconosciuto come Shamarpa da suo zio, il 16° Karmapa.
Dopo la morte del 16° Karmapa, avvenuta nel 1981, il 27 settembre 1992 il Situ Rinpoche, la guida spirituale dei Tai Situpa, terzo lignaggio più importante della scuola Kagyu, ha nominato 17° Karmapa Ogyen Trinley Dorje, mentre lo Shamar Rinpoche, capo degli Shamarpa, in conflitto con il Tai Situpa, ha investito della stessa carica Trinley Thaye Dorje il 17 marzo 1994. La controversia che si è creata, non si è tuttora risolta ed ha generato divisioni in seno al buddhismo tibetano.
Shamarpa è considerato la manifestazione del Buddha Amitabha. Tradizionalmente gli Shamarpa vengono associati al monastero di Yangpachen, vicino a Lhasa.

Il Lignaggio degli Shamarpa

  1. Khedrup Drakpa Senge, (1284-1349)
  2. Shamar Khachö Wangpo, (1350-1405)
  3. Shamar Chöpal Yeshe, (1406-1452)
  4. Shamar Chokyi Drakpa Yeshe Pal Zangpo, (1453-1526)
  5. Shamar Köncho Yenlak,(1526-1583)
  6. Shamar Mipan Chökyi Wangchuk,(1584-1629)
  7. Shamar Yeshe Nyinpo, (1631-1694)
  8. Palchen Chökyi Döndrup, (1695-1732)
  9. Könchog Geway Yungnay,(1733-1741)
  10. Mipam Chödrup Gyamtso,(1742-1793)
  11. (sconosciuto, costretto all'anonimato dai reggenti dell'11° Dalai Lama, Khendrup Gyatso, che tentarono di sottomettere la scuola Kagyu alla scuola Gelugpa)
  12. Tugsay Jamyang Rinpoche
  13. (un bambino che sopravvisse solo un anno)
  14. Mipham Chokyi Lodro, (1952 - 2014) morto il giorno 11 giugno 2014

martedì 22 agosto 2017

Il samurai

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“Se t'imbatti in gravi difficoltà o in situazioni incresciose, non è sufficiente dire a te stesso che non ne sei turbato. Devi spingerti ancora più avanti con audacia e rallegrartene, quasi dovessi superare una barriera. Come dice il motto: «Quando l'acqua sale, la barca si alza».”
(Yamamoto Tsunetomo)

Haramaki-dou

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La Haramaki-Dou o Haramaki-Dō (腹巻) è la una delle tipologie "classiche" di corazza giapponese, in uso prima dell'introduzione nel Sol Levante delle armi da fuoco occidentali.
Composta da un insieme di cuoio, metallo laccato e stoffa (fond. seta) in quantità variabili, veniva allacciata dietro la schiena del guerriero. Apparato difensivo leggero, veniva utilizzato per gli scontri appiedati.

lunedì 21 agosto 2017

Nunchaku

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Il nunchaku (in katakana: ヌンチャク, in cinese: 雙節棍, in pinyin: shuāng jié gùn) è un'arma tradizionale, di tipo contundente, diffusa in alcuni Paesi dell'Asia orientale, costituita da due corti bastoni uniti mediante una breve catena o corda.
Viene anche utilizzata in arti marziali come il Jeet Kune Do, il kung fu (il nome dell'arma in cinese è Shang Jie Gun), il jūjutsu (nel quale sono presenti Kata con le armi, tra cui lo stesso Nunchaku).

Storia

La storia del nunchaku è molto incerta e molte delle storie che lo riguardano non hanno trovato conferme ufficiali. Si dice che nel VII secolo la dinastia cinese Zui abbia inventato un'arma partendo dall'idea del morso dei cavalli. Quest'arma, chiamata in giapponese nunchakun, era formata da tre bastoni uniti insieme mediante una catena. Nel corso dei secoli l'arma venne modificata in un bastone snodato a due pezzi chiamato shuāng jié gùn, uno strumento agricolo usato per trebbiare il grano ed il riso, divenendo però allo stesso tempo un'arma non convenzionale semplice e di facile reperibilità, usata da contadini per autodifesa (come testimonianza europea dell'uso contadino di questo strumento, si veda il dipinto di Pieter Bruegel il Vecchio intitolato il Paese della cuccagna).
Fra il XIII e il XIV secolo molti cinesi si stabilirono nelle vicine isole giapponesi di Ryūkyū, la più importante delle quali è Okinawa, e nella città di Kumemura fondarono una vera e propria scuola di arti marziali nella quale veniva insegnato a usare armi non convenzionali per difendersi. Fra queste armi c'era lo nunchakun e la popolazione di Okinawa, formata principalmente da contadini, non avendo possibilità di usare le costose armi dei samurai, salutò con entusiasmo la nuova arte marziale che usava strumenti semplici e di tutti i giorni: il kobudō. Il nunchakun venne leggermente modificato e il suo nome venne contratto in nunchaku.
La principale differenza fra lo shuāng jié gùn cinese e il nunchaku giapponese consiste nel fatto che il primo ha bastoni rotondi uniti da una catena, il secondo invece ha bastoni ottagonali uniti da una corda. Questo ha fatto sì che le tecniche riferite ai due attrezzi siano molto differenti fra di loro, sia per le differenze di forma sia perché la corda è meno resistente della catena.



Descrizione

Il nunchaku è formato dai kon, i due bastoni, le cui estremità si chiamano konto (la superiore) e kontei (l'inferiore), e da himo, la corda o la catena che li unisce. La lunghezza ideale dei due bastoni è rappresentata dalla lunghezza dell'avambraccio. Il diametro della base del bastone è di 2,5-3 centimetri, mentre l'estremità superiore si restringe a due centimetri.
La lunghezza della catena o della corda che unisce i due bastoni deve avere uguale larghezza del palmo della mano, ma deve avanzare un anello della catena, altrimenti diventa difficile il controllo dell'arma. Alcune tecniche di freestyle non possono essere applicate al nunchaku con la corda, in quanto l'attrito fra quest'ultima e il bordo interno dell'arma per un modesto periodo di tempo possono consumarla.
Esiste una variante a tre bastoni del nunchaku, chiamata san setsu-kon (in cinese: sān jié gùn).

Il successo cinematografico

Il primo film in cui appare il nunchaku è Dalla Cina con furore (Jing wu men, 1972) di Lo Wei, dove il famoso attore e artista marziale Bruce Lee usa con maestria quest'arma.
Bruce Lee supera se stesso nel film da lui diretto L'urlo di Chen terrorizza anche l'Occidente (Meng long guojiang, 1972) usando due nunchaku contemporaneamente. Torna a un nunchaku nel film seguente L'ultimo combattimento di Chen (The Game of Death, 1978) e in uno dei film più famosi I 3 dell'Operazione Drago (Enter the Dragon, 1973) di Robert Clouse.
La sua migliore esecuzione rimane però l'incompiuto The Game of Death: le scene comprendenti l'uso del nunchaku e le rispettive "scene tagliate" sono presenti nel documentario Bruce Lee: la leggenda (Bruce Lee: A Warrior's Journey, 2000).
Come parodia è degno di nota il film Private Eyes (Ban jin ba liang, 1976), in cui il regista e interprete Michael Hui usa due salami legati fra loro a mo' di nunchaku. La stessa scena viene ripresa, come citazione, da Sammo Hung in un episodio della sua serie televisiva Più forte ragazzi (Martial Law, 1998). Un'altra parodia dei nunchaku degna di nota è quella di Steve Oedekerk, regista e interprete di Kung Pow (2002), che usa due talpe legate fra di loro.
In una scena comica di Nati con la camicia un ninja, mentre cerca di intimorire Doug (Agente Mason) (Bud Spencer) eseguendo delle evoluzioni con il nunchaku, commette un errore e rischia di strozzarsi; segue un momento in cui il poliziotto finge preoccupazione, lo aiuta rimuovendogli l'arma dal collo, per poi atterrarlo con uno schiaffo.
Due nunchaku sono anche l'arma personale di Michelangelo, un membro delle Tartarughe Ninja.
In alcuni momenti del manga Ken il guerriero, il protagonista Kenshiro (il cui aspetto è stato ricalcato in parte su Bruce Lee) utilizza uno o due nunchaku.
Storm Shadow, personaggio della serie di giocattoli G.I. Joe: A Real American Hero, a volte viene ritratto con un paio di nunchaku in cartoni, film o linee di action figure.
Nella puntata Gli scherzi di Spencer di iCarly si vede Sam Puckett (Jennette McCurdy) che tira fuori dei nunchaku dalla borsa, dicendo di volerli tirare su Spencer, ma Carly (Miranda Cosgrave) le dice di rimetterli a posto.
Selphie Tilmitt, personaggio di Final Fantasy VIII brandisce un nunchaku. Anche Ryu Hayabusa, il personaggio della serie di videogiochi Ninja Gaiden può utilizzare i nunchaku con gran maestria.
Il nunchaku viene inoltre utilizzato come arma dal personaggio Maxi nella serie di videogiochi Solu Calibur e nel predecessore Soul Edge da Li Long.
Nel manga e nell'anime di Naruto il personaggio di Gai Maito utilizza come arma un nunchaku.
L'accessorio per la console Nintendo Wii Nunchuck, che si collega al telecomando Wiimote, prende il nome proprio dall'arma grazie alla loro somiglianza.
Nella puntata La prima classe della serie televisiva Chuck l'omonimo personaggio utilizza il nunchaku eseguendo varie evoluzioni, che poi si rivela inutile perché l'agente che lo voleva morto aveva già perso i sensi.