lunedì 10 agosto 2015

Sampradāya

Risultati immagini per Sampradāya




Sampradāya (devanāgarī: सम्प्रदाय; s.m., lett. "conferitore [di una tradizione]") è quel termine, di genere maschile, sanscrito che nella tradizione hindū indica sia un sistema di insegnamento religioso, sia, analogamente, una tradizione di successione disciplica spirituale.
Nel suo ultimo significato, la conoscenza, il sapere spirituale viene trasmesso dal maestro (guru) al discepolo (śiṣya), che a sua volta, divenuto maestro, lo trasmette fedelmente ad un nuovo discepolo.
Si forma così una catena di maestri (guru paramparā), tra i quali il sapere viene trasmesso grazie all'ascolto (śravanam) e nella quale si è ammessi soltanto dopo aver ricevuto l'iniziazione (dīkṣā), e non per diritto di nascita (a differenza cioè delle dinastie ereditarie, gotra).


domenica 9 agosto 2015

Utilizzi medici dell'argento

Risultati immagini per Utilizzi medici dell'argento



Gli utilizzi medici dell'argento includono la sua incorporazione in garze per ferite, creme, e come rivestimento germicida in dispositivi medici. Nella pratica medica si è avuto utilizzo di bende contenenti sulfadiazina-argentica oppure nanoparticelle di argento che possono essere utilizzati in infezioni esterne (come quelle nell'ustione), tuttavia, recenti studi hanno mostrato come questa pratica può avere effetti ritardanti sul processo di guarigione della ferita e l'argento può inoltre avere effetti citotossici sulle cellule; più in generale, esistono poche prove in letteratura scientifica per sostenere l'utilità di questo impiego.
L'argento non ha un ruolo biologico ed è particolarmente tossico per gli organismi inferiori. Sebbene diverse formulazioni di argento impiegate in medicina nel secolo scorso siano prescritte e vendute per trattare determinate condizioni mediche, la maggior parte dei suoi composti, compresi quelli che mostrano proprietà eccezionali come agenti antimicrobici o antitumorali, sono ancora nelle prime fasi della valutazione in studi in vitro e potrebbe comunque non arrivare agli studi clinici. A differenza di altri metalli pesanti, non ci sono prove che l'argento sia un veleno cumulativo, ma a seguito di un'esposizione prolungata, i suoi livelli possono accumularsi nei tessuti del corpo con conseguenti effetti indesiderati. In una recente review di S. Medici, M. Peana e al. viene esaminato l'argento dalla medicina alternativa o fai-da-te alle prove scientifiche relative ai suoi usi mettendo in evidenza molte controversie riguardo l'efficacia e i meccanismi molecolari coinvolti.
L'argento colloidale è un colloide consistente in particelle d'argento sospese in un liquido. L'argento colloidale e le formulazioni contenenti sali di argento sono stati impiegati dai medici all'inizio del XX secolo, ma il loro utilizzo è stato in gran parte interrotto dal 1940, a seguito dello sviluppo di antibiotici più efficienti.
A partire dal 1990, l'argento colloidale è stato nuovamente venduto come medicina alternativa. I prodotti a base di argento colloidale rimangono disponibili in molti paesi come integratori alimentari e rimedi omeopatici, sebbene non sia nota un eventuale efficacia nel trattamento di alcuna malattia e comportino il rischio di alterazioni estetiche collaterali e permanenti, come l'argiria, più una serie di implicazioni, come reazioni allergiche e interazioni con altri medicinali. Altre particolari soluzioni con ioni di argento (come ad esempio l'argento citrato complessato) sono d'altra parte senza prova scientifica circa la efficacia e la non dannosità; in uno studio commissionato dall'Unione europea il punto maggiormente critico dei composti a base d'argento come l'argento citrato è legato alla possibilità che abbia effetti negativi a lungo termine come appunto l'argiria.

Usi medici
Gli utilizzi medici dell'argento includono la sua aggiunta in garze, creme, e come rivestimento antibiotico sui dispositivi medici. Nonostante le garze contenenti sulfadiazina di argento o nanoparticelle di argento possano essere impiegate contro le infezioni esterne, lo ione argento (Ag+) è bioattivo e attraverso una sufficiente concentrazione uccide rapidamente batteri in vitro. L'argento manifesta una bassa tossicità nel corpo umano, e i rischi sono minimi in seguito a esposizione clinica tramite inalazione, ingestione, applicazione cutanea. L'argento e le nanoparticelle d'argento sono usate come un antimicrobico in una varietà di applicazioni industriali, sanitarie e domestiche.

Creme antibatteriche
Una revisione sistematica del 2012 riportava che l'argento topico mostrava un tempo di guarigione significativamente peggiore rispetto ai campioni di controllo e non mostrava alcuna prova dell'efficacia nel prevenire le infezioni delle ferite. La revisione sistematica Cochrane concluse che “Ci sono insufficienti prove per stabilire se le garze contenenti argento o agenti cutanei favoriscano la guarigione o prevengano dall'infezione delle ferite”.
La statunitense “Food and Drug Administration” ha approvato un certo numero di preparazioni topiche di sulfadiazina d'argento per i trattamenti di ustioni di secondo e terzo grado.

Medicazioni
Una revisione sistematica del 2012 scoprì che i medicamenti contenenti argento non erano più efficaci dei corrispettivi che non lo conteneva nel trattare le ustioni. Una revisione Cochrane del 2012 scoprì che i medicamenti idrocolloidali contenenti argento non erano più efficaci dei comuni medicamenti alginati nel trattamento delle ulcere da diabete. Una revisione Cochrane del 2010 non trovò sufficienti prove per determinare se le garze contenenti argento aumentassero o diminuissero le infezioni o influenzassero la velocità di guarigione. Un'altra revisione del 2010 invece provò come garze impregnate di argento aumentassero la guarigione a breve termine di ulcere e ferite. L'autore principale di questo articolo è però il promotore di un'industria che produce uno dei medicamenti d'argento sotto studio. Una revisione sistematica del 2009 stabilì che i medicamenti d'argento aumentava sia la guarigione delle ferite che la qualità della vita se applicati a ferite croniche non guaribili. Un'altra revisione del 2009 scoprì che la sua applicazione causava una riduzione delle dimensioni delle ferita e maggior controllo nella perdita di liquidi e dell'odore rispetto a garze senza argento. Una revisione Cochrane del 2008 scoprì che, nonostante alcune potenziali caratteristiche positive, molti degli esperimenti avevano lacune metodologiche e quindi erano di scarsa utilità. Le revisioni sollevarono anche dubbi riguardo ritardi nella guarigione e un numero crescente di applicazioni della medicazione quando la sulfadiazina d'argento (SSD) era impiegata per l'intera durata del trattamento. Un'altra revisione sistematica del 2008 concluse che le prove mostravano un effetto positivo dei medicamenti con argento colloidale nel trattamento delle ferite croniche infette, ma espresse la perplessità che le prove fossero limitate e potenzialmente influenzate. Numerosi medicamenti a base di argento come antibatterico sono stati rimossi dalla Food and Drug Administration (FDA).

Tubi endotracheali
Limitate prove suggeriscono che i tubi endotracheali rivestiti con argento possano ridurre l'incidenza della polmonite associata a ventilazione (VAP) e ritardarne l'esordio, nonostante nessun beneficio sia stato osservato durante il periodo di intubazione, nella durata della permanenza in terapia intensiva o nel tasso di mortalità. Sono stati sollevati dubbi circa la natura cieca di alcuni studi per cui si rendono necessari studi scientifici di maggiore qualità.
La Food and Drug Administration nel 2007 rimosse un tubo endotracheale con un sottile rivestimento di argento, per ridurre il rischio di polmonite associata a ventilazione.

Cateteri urinari
Le prove non dimostrano una importante riduzione nel rischio di infezioni nel tratto urinario quando vengono impiegati cateteri realizzate con leghe d'argento. Questi cateteri costano di più rispetto ad altri cateteri.

Raggi X
Le lastre a base di alogenuri dell'argento erano lo standard per rivelare i raggi X nelle tecniche radiografie prima dell'impiego delle radiografie digitali. Le tecniche su lastra fotografica con sali fotosensibili di argento rimane popolare per la sua estrema precisione e i suoi costi ridotti dove la tecnologia dei raggi X digitali non è ancora disponibile.

Altri usi
I composti dell'argento sono usati in preparazioni esterne come asettici, includendo sia il nitrato d'argento che l'argento proteinato, che possono essere utilizzati in soluzioni diluite, come colliri per prevenire la congiuntivite nei neonati. Il nitrato d'argento è talvolta usato in dermatologia nella forma di bastoncini come caustico (“caustico lunare”) per trattare alcune condizioni cutanee, come calli e verruche. L'argento è anche impiegato nelle protesi ossee, nella chirurgia ortopedica ricostruttiva e nei dispositivi cardiaci.
I cateteri venosi centrali di clorexidina sulfadiazina d'argento riducono significativamente l'incidenza delle infezioni sanguinee (CR-BSI). L'uso di fluoruro diammina d'argento è un trattamento efficace per ridurre le carie dentali.
L'acetato di argento è stato usato come potenziale aiuto per smettere di fumare. Una revisione della letteratura nel 2012, comunque, verificò che gli effetti dell'acetato di argento sullo smettere di fumare erano lievi.

Effetti collaterali
Negli umani e in altri animali, l'argento colloidale si accumula nel corpo.
Assunzioni croniche di prodotti con argento colloidale può portare all'accumulo cutaneo di particelle. Queste si scuriscono con l'esposizione alla luce solare, provocando una decolorazione blu o grigia della pelle nota come argiria. Una argiria localizzata può essere il risultato dell'applicazione topica di soluzioni contenenti argento, mentre un'argiria generalizzata risulta dall'ingestione di tali sostanze.
L'argiria è generalmente irreversibile. L'unico accorgimento pratico per minimizzare il difetto estetico consiste nell'evitare l'esposizione al sole. Per curarla sono state riportate relazioni preliminari sui trattamenti con il laser. Questi sono dolorosi e generalmente è necessaria l'anestesia. Un trattamento simile al laser è stato impiegato per ripulire gli occhi dalle particelle d'argento, una condizione simile all'argiria detta argirosi. L'agenzia per il registro delle sostanze tossiche e per le malattie (ATSDR) descrive l'argiria come un “problema estetico”.
Sebbene l'argiria sia solitamente limitata alla decolorazione della pelle, ci sono casi isolati che presentano complicazioni neurologiche, renali o epatiche più serie, causate dall'ingestione dell'argento colloidale.
L'argento colloidale può interagire con alcuni farmaci, riducendo l'assorbimento di alcuni antibiotici e della tiroxina.
Alcune persone sono allergiche all'argento e l'uso di trattamenti e dispositivi medici che lo contengono è controindicato. Nonostante i dispositivi medici contenenti argento siano raramente impiegati negli ospedali, non sono ancora stati intrapresi provvedimenti per la standardizzazione di questi prodotti.

Purificazione dell'acqua
L'argento dissolto elettroliticamente è stato usato come agente disinfettante dell'acqua, per esempio, per le riserve d'acqua potabile della stazione orbitale Mir e della Stazione Spaziale Internazionale. Molti ospedali moderni filtrano l'acqua calda attraverso filtri di rame-argento per debellare le infezioni di MRSA e legionella. L'Organizzazione Mondiale della Sanità include i filtri di argento in uno stato colloidale prodotto da elettrolisi di elettrodi d'argento in acqua, e d'argento colloidale in acqua, come due fra molti metodi di disinfezione, specifici per fornire acqua potabile salubre nei paesi in via di sviluppo.
In alcuni paesi in via di sviluppo, grazie all'impegio di Ron Rivera e Potters for Peace è stato creato un sistema di filtrazione in ceramica ricoperto di particelle d'argento e usato per disinfettare l'acqua. Infatti con questa invenzione l'argento inibisce la crescita microbica sul substrato del filtro, prevenendone l'intasamento.

Meccanismo d'azione
L'argento e molti suoi composti hanno un effetto oligodinamico e sono tossici per batteri, alghe e funghi in vitro. L'azione antibatterica dell'argento dipende dallo ione argento. L'efficacia dei composti dello zinco come antisettici è basata sull'abilità dello ione argento (Ag+), biologicamente attivo, di danneggiare irreversibilmente il sistema chiave degli enzimi nella membrana dei patogeni. Da molto tempo è noto che l'azione antibatterica dell'argento aumenta in presenza di un campo elettrico. Applicare una corrente elettrica attraverso degli elettrodi di argento incrementa l'azione antibiotica all'anodo, probabilmente dovuta al rilascio di argento nella coltura batterica. L'azione antibatterica degli elettrodi ricoperti con nanostrutture d'argento viene incrementata dalla presenza di campi elettrici.

Medicine alternative
Fin da circa il 1990, vi è stata una rinascita della promozione dell'argento colloidale come integratore alimentare o rimedio omeopatico, che poteva prevenire numerose malattie, come cancro, diabete, HIV/AIDS, herpes e tubercolosi. Nessuna evidenza medica supporta l'efficacia dell'argento colloidale per questi benefici vantati. L'argento non è un minerale essenziale per gli esseri umani; non c'è alcuna necessità alimentare di argento, e non sono noti fenomeni di “carenza” di argento.
Non c'è prova che l'argento colloidale tratti o prevenga alcuna condizione medica, mentre è noto che può causare effetti collaterali seri e irreversibili come l'argiria. Nell'agosto 1999, la FDA proibì ai venditori di argento colloidale di dichiarare proprietà terapeutiche o preventive del prodotto, per quanto i prodotti contenenti argento continuino a essere promossi come integratori alimentari negli Stati Uniti grazie ai vaghi regolamenti standard applicati per gli integratori. La FDA ha rilasciato numerose lettere di diffida dirette ai siti internet che hanno continuato a promuovere l'argento colloidale come antibiotico o per altri propositi medici. Nonostante gli sforzi della FDA, i prodotti a base di argento rimangono largamente disponibili sul mercato. Una indagine sui siti internet promotori di spray nasali contenenti argento colloidale asserisce che l'informazione per questi rimedi è aleatoria e inaccurata.
Nel 2002, l'australiana Therapeutic Goods Administration (TGA) scoprì che non vi erano legittimi usi medici per l'argento colloidale e nessuna prova a supporto delle affermazioni pubblicitarie. Il Centro Nazionale per la Medicina Complementare e Alternativa statunitense (NCCAM) avverte che le affermazioni pubblicitarie sull'argento colloidale non sono scientificamente supportate, che il contenuto di argento dei prodotti commerciali è estremamente variabile, e che l'argento colloidale può avere seri effetti collaterali, come la argiria. Nel 2009, la USFDA rilasciò un avvertimento sui potenziali effetti collaterali dell'argento colloidale, e diceva che ”... non ci sono prescrizioni legalmente vendute o farmaci da banco contenenti argento che sono presi per bocca.” Quackwatch riporta che gli integratori alimentari a base d'argento colloidale non sono stati ritenuti sicuri o efficaci per il trattamento di qualsiasi condizione. Consumer Reports cataloga l'argento colloidale come un “integratore da evitare”, descrivendolo come “probabilmente pericoloso”. Il Los Angeles Times dichiara che “l'argento colloidale come panacea, è una frode con una lunga storia, con ciarlatani che affermano potesse curare il cancro, l'AIDS, la tubercolosi, il diabete e numerose altre malattie.”

Storia
Ippocrate nei suoi scritti discusse l'uso dell'argento nella cura delle ferite. All'inizio del ventesimo secolo i chirurghi impiegavano di routine suture d'argento per ridurre il rischio di infezioni. Negli stessi anni i medici usavano colliri contenenti argento per trattare problemi oftalmici, per varie infezioni, e talvolta internamente per malattie come sprue tropicale, epilessia, gonorrea e il comune raffreddore. Durante la prima guerra mondiale, i soldati usavano fogli d'argento per trattare le ferite infettate.
Prima dell'introduzione dei moderni antibiotici, l'argento colloidale era impiegato come germicida e disinfettante[80] Con lo sviluppo dei moderni antibiotici nel 1940, l'uso dell'argento come agente antimicrobico diminuì. La sulfadiazina d'argento (SSD) è un composto contenente argento e l'antibiotico sodio sulfadiazina, sviluppato nel 1968.

Costi
Nel 2006 il Servizio Sanitario Nazionale inglese spese circa 25 milioni di sterline in medicamenti contenenti argento. Tali medicamenti rappresentavano circa il 14 % dei medicamenti totali usati e circa il 25% dell'intero costo dei medicamenti.
Dubbi sono stati espressi circa il potenziale costo ambientale dei nanomateriali d'argento prodotti nell'applicazione dei consumatori essendo rilasciati nell'ambiente, per esempio possono creare un problema agli organismi benigni del terreno.


sabato 8 agosto 2015

Massaggio thai

Risultati immagini per Massaggio thai


Il massaggio tradizionale thailandese viene denominato “nuad phaen borarn” (นวดแผนโบราณ) in lingua thai e significa letteralmente toccare per guarire (nuad) e antico/degno di riverenza (borarn). È normalmente eseguito a terra, dove colui che lo riceve e colui che lo dà indossano abiti confortevoli; ha una durata media di 2 ore e mezza e non è consentito l'uso di oli.

Storia e origine
Il massaggio thai è frutto di una lunga storia che sconfina nella leggenda. Fu codificato nel V secolo a.C. dal medico indiano Shivago Kumar Baj, considerato ancora oggi in Thailandia “Padre della medicina”. Come attesta il Canone pāli, scritture della tradizione buddhista Theravada, fu contemporaneo, amico e seguace del Buddha, esercitò l'arte medica alla corte del re indiano di Maghada Bimbisara e fu il medico della comunità buddhista (Sangha). Quando i monaci buddhisti e i discepoli del medico arrivarono nella zona dove si trova ora la Thailandia, nel III o nel II secolo a.C., diffusero questo tipo di massaggio come pratica del mettā, "gentilezza amorevole". Non si hanno documenti che attestino pratiche di massaggio in quella stessa zona anteriori a questo periodo.
Le origini del massaggio thai sono oscure e poco documentate ed è lecito supporre che Shivago Kumar Baj abbia utilizzato nella sua codifica tradizioni mediche provenienti soprattutto dall'India (Ayurveda e Yoga) e anche dalla Cina, dal Sud-est asiatico, dalla medicina popolare e dalle pratiche sciamaniche. L'influenza della medicina indiana si evince, oltre che dalla provenienza di Shivago Kumar Baj, anche dall'etimologia di molti termini: Sen Sumana (thai - เส้นสุมนา)- Sushumna nadi (sanscrito), Sen Ittha (thai - เส้น อิทา) - Ida nadi (sanscrito), Sen Pingkhla (thai - เส้นปิงคลา) - Pingala nadi (sanscrito). Anche molte posizioni del massaggio thai riflettono posture dello Yoga. Il concetto dei canali energetici che solcano il corpo è comune a diverse culture asiatiche (thai เส้น – sen, sanscrito-nadi, cinese 經絡-jīngluò, giapponese-tsobus); così come il concetto dell'energia vitale prana è comune sia a culture asiatiche sia a culture europee (sanscrito प्राण-prana, cinese qi, coreano gi, giapponese ki, greco πνεῦμα, latino spiritus, ebraico ruach); da questi dati, è impossibile tracciare un rapporto di derivazione storica tra una cultura e l'altra.
Non si sa, in mancanza di documenti, quale sia stata l'influenza dell'agopuntura e della digitopressione cinese sul massaggio thai per due motivi:
  1. la medicina e il massaggio erano insegnati oralmente;
  2. i pochi testi di medicina, anteriori al XVII secolo, redatti in lingua pali e caratteri khmer, scritti su foglie di palma furono quasi tutti distrutti nel 1767 dall'invasione birmana che segnò la fine del Regno di Ayutthaya.
Alcuni frammenti furono salvati e nel 1832 consentirono al re Rama III di incidere sui muri del tempio Phra Chetupon, l'odierno Wat Pho, 60 figure del corpo, 30 anteriori e 30 posteriori, che rappresentano posizioni e linee energetiche. Nel XIX secolo il Siam entra in contatto con la medicina allopatica portata dai missionari occidentali; nel 1888 viene fondato a Bangkok il Siriraj Hospital, che utilizzava sia la medicina allopatica che quella tradizionale; nel 1913 fu separata la medicina tradizionale da quella allopatica; nel 1929 una legge classificava i professionisti e gli operatori, incrementando il solco fra le due medicine; il 24 marzo 1993 venne fondato il National Institute of Thai Traditional Medicine con l'obiettivo di facilitare l'integrazione della medicina tradizionale nel servizio di salute pubblica; nel 1997 fu varato l'ottavo “Piano di Sviluppo per la Salute Pubblica” che prevedeva l'incremento della medicina tradizionale, dell'erboristeria e del massaggio thai; il 19 novembre 1999 il re Bhumibol Adulyadej (Rama IX) emanò la legge per la saggezza della medicina, per la protezione e la promozione del massaggio thai tradizionale; nel 2000 la medicina tradizionale fu integrata nelle strutture di 1.120 centri sanitari.

Teoria
Il massaggio thai si fonda sul concetto che il corpo è solcato da canali, la medicina indiana ritiene che ce ne siano oltre 70.000, denominati sen (nadi in sanscrito), attraversati dall'energia vitale prana; dieci sen sono di primaria importanza; 1) Sumana, 2) Ittha, 3) Pingkala, 4) Kalathari, 5) Sahatsarangsi, 6) Thawari, 7) Lawasang, 8) Ulangka, 9) Nanthakrawat, 10) Khitchanna.
Invisibili e non verificabili dagli strumenti scientifici attuali, i sen costituiscono un secondo corpo, Prana-maya Kosha in sanscrito, ovvero corpo energetico, strettamente intrecciato con il corpo fisico, Anna-maya Kosha, il solo corpo di cui si abbia esperienza sensoriale. La medicina indiana, da cui il massaggio thai deriva, classifica cinque corpi; oltre ai succitati, il Mana-maya Kosha, corpo mentale, il Vijnana-maya Kosha, corpo emozionale e l'Ananda-maya Kosha, corpo della coscienza cosmica; il massaggio thai lavora sul secondo corpo ed ha benefici effetti anche sugli altri. Quando il prana non circola adeguatamente nei sen si va incontro a disagi che possono degenerare in stati patologici. Scopo del massaggio thai è ripristinare la corretta circolazione dell'energia.

Tecnica
Colui che riceve il massaggio thai giace su un materassino non troppo soffice sul pavimento; indossa abiti comodi che consentono ampi movimenti; può essere da solo oppure con altri pazienti in un'ampia stanza (come accade usualmente negli ospedali). Prima di iniziare, il massaggiatore recita a mani giunte la seguente preghiera (Wai Khru พิธีไหว้ครู): “Om Namo Shivago Kumar Baj Puchaya”, cioè “Rispetto il compassionevole Shivago Kumar Baj con una buona condotta”.
Vi sono due stili fondamentali di massaggio thai:
  1. lo stile di corte (Rachasamnak), in riferimento a quanto viene esercitato e insegnato al Wat Pho a Bangkok
  2. lo stile popolare (Chaleeysak), la forma che viene messa in pratica e si può imparare a Chiang Mai e in generale nel nord della Thailandia.
Lo stile Chaleeysak prevede cinque posizioni rigidamente codificate: 1) supina, 2) fianco destro, 3) fianco sinistro, 4) prona, 5) seduta; lo stile Rachasamnak non prevede la posizione prona. Nell'esecuzione del massaggio thai il massaggiatore utilizza diverse parti del suo corpo (mani, pollici e rimanenti dita, palmi, gomiti, avambraccia, piedi, talloni, ginocchia,…) ed effettua varie “manipolazioni” (compressioni, estensioni, torsioni, stiramenti, impastamenti, colpetti a mani giunte sulla schiena , scuotimenti, schiocchi, sollevamenti, bloccaggio del corpo e degli arti del massaggiato con le mani, coi piedi e colle ginocchia del massaggiatore, "camminata" con i talloni e l'incavo dei piedi sulla schiena del massaggiato, …) e posizioni che richiamano le asanas dello Hatha Yoga (Ekapada Uttanapada Āsana, Hala Āsana, Karna PeedaĀsana, Baddha Kona Āsana, Shalaba Āsana, Bhujanga Āsana, Sukha Āsana,….)

Altre denominazioni
Il massaggio thai è denominato anche in altri modi: massaggio tradizionale thailandese, massaggio classico thailandese, antico massaggio siamese, massaggio tradizionale terapeutico, massaggio medico, massaggio stile Rachasamnak (stile della corte), massaggio stile Chaleeysak (stile popolare), massaggio thailandese del Nord (insegnato a Chiang Mai), massaggio thailandese del Sud (insegnato presso il tempio Wat Po di Bangkok), massaggio yoga, yoga thailandese, yoga per gente pigra, yoga passivo, yoga assistito,… Anche il fondatore del massaggio thai ha diverse denominazioni: Shivago Kumar Baj, Shivago Kumar Paj, Shivago Kumar Bacca, Shevaka Komarpatr, Jivaka Kumarbhakkha, il “Padre Dottore” per antonomasia,…

Diffusione
In Thailandia il massaggio thai è considerato una branca della Medicina Tradizionale Thailandese; è riconosciuto e regolamentato dal governo ed insegnato presso istituzioni pubbliche e private; è altresì insegnato e praticato da personale “non-medico” nei centri benessere, spa, alberghi, villaggi turistici, industria del turismo. In Europa e negli U.S.A. un crescente numero di insegnanti e praticanti sono emersi fin dagli anni novanta. In Italia, l'interesse verso il massaggio thai è maturato ancora più tardi.
Usualmente nei molteplici centri massaggi sparsi in tutta la Tailandia si praticano massaggi della durata di circa 60-90 minuti con modalità non perfettamente aderenti ai canoni tradizionali del massaggio tailandese. Le posizioni sono limitate a quella supina, prona e seduta.



venerdì 7 agosto 2015

Pergamena di Chinon

Risultati immagini per Pergamena di Chinon




La Pergamena di Chinon è un documento medievale scoperto nel settembre 2001 da Barbara Frale, una paleografa italiana presso l'Archivio Segreto Vaticano, il quale dimostra che nel 1308 Papa Clemente V concesse l'assoluzione sacramentale al Gran Maestro Jacques de Molay nonché i restanti maggiorenti dei Cavalieri templari, trascinati in un processo organizzato dal re di Francia Filippo IV il Bello servendosi dell'inquisizione medievale. Il Papa tolse loro ogni scomunica e censura riammettendoli nella comunione della Chiesa cattolica. La pergamena è datata Chinon, 17-20 agosto 1308 e fu redatta su ordine di Berengario, cardinale prete di San Nereo ed Achille, Stefano, cardinale prete di San Ciriaco in Thermis, e Landolfo, cardinale diacono di Sant'Angelo in Pescheria; il Vaticano custodisce la copia originale e autentica degli atti di quella inchiesta, con segnatura archivistica Archivum Arcis Armarium D 217, mentre una seconda copia autenticata è conservata al numero D 218. Un'altra versione dell'evento, pervenuta in copia e con un resoconto dei fatti in parte alterato, era stata pubblicata da Étienne Baluze nel 1693 e da Pierre Dupuy in 1751.

La storia
Gli agenti del Papa svolsero un'inchiesta per verificare le affermazioni contro gli accusati nel castello di Chinon, posto nella diocesi di Tours. Secondo il documento, Papa Clemente V diede istruzione ai cardinali di condurre l'inchiesta sui Cavalieri Templari accusati. I Cardinali pertanto «dichiarano attraverso questa relazione ufficiale diretta a tutti coloro i quali vorranno leggerla, che, lo stesso Signore Il Papa, desiderando ed intendendo di conoscere la pura, completa ed intera verità dai maggiorenti di detto Ordine, nominalmente Fratello Jacques de Molay, Gran Maestro dell'Ordine dei Cavalieri Templari, Fratello Raymbaud de Caron, Precettore delle Commende dei Cavalieri templari d'Oltremare, Fratello Hugo de Perraud , Precettore di Francia, Fratello Geoffroy de Gonneville, Precettore di Aquitania e Poitou, e Geoffroy de Charney, Precettore di Normandia, ci ha ordinato ed incaricati appositamente e per suo oralmente espresso desiderio affinché noi si esaminasse con diligenza la verità interrogando il Gran Maestro ed i summenzionati Precettori uno per uno ed individualmente, avendo convocato pubblici notai e testimoni degni di fede.» (Pergamena di Chinon datata 17-20 agosto 1308)
Raymbaud de Caron fu il primo ad essere interrogato, il 17 agosto 1308. «Dopo questo giuramento, per l'autorità conferitaci appositamente per questo scopo dal Signore il Papa, noi accordiamo all'umilmente richiedente Fratello Raymbaud, la grazia del perdono, in una forma accettata dalla Chiesa, dal verdetto della scomunica nel quale era incorso a causa delle sue azioni precedenti, riportandolo all'unità con la Chiesa e reintegrandolo nella comunità dei fedeli ed ai sacramenti della Chiesa.»(Pergamena di Chinon datata 17-20 agosto 1308)
Il secondo a essere interrogato nella stessa giornata fu Geoffroy de Charney. Il terzo a essere interrogato il medesimo giorno fu Geoffroy de Gonneville. Hugo de Perraud fu il quarto a venire interrogato, il 19 agosto 1308. Il Gran Maestro fu l'ultimo a essere interrogato il 20 agosto 1308. Secondo il documento, tutti gli interrogatori degli accusati svoltisi dal 17 al 20 agosto 1308 ebbero sempre luogo alla presenza di pubblici notai e dei testimoni riuniti. Tra le accuse si annoveravano la sodomia, la bestemmia contro Dio, baci illeciti, lo sputare sulla croce e l'adorazione di un idolo.
Il corpo del testo riporta la comparsa degli imputati, il giuramento degli imputati, le imputazioni contro gli accusati e la maniera con cui furono interrogati gli accusati. Dall'interrogatorio di Molay: «Quando gli fu chiesto se avesse confessato queste cose perché sollecitato, per una ricompensa, per riconoscenza, per cortesia, per timore, per astio, per persuasione da parte di qualcun altro, o per l'uso della forza, o per il timore di venire sottoposto a tortura, egli rispose di no. Quando gli fu chiesto se, dopo essere stato arrestato, fosse stato sottoposto ad un interrogatorio o alla tortura egli rispose di no.»
Il testo, successivamente, elenca le denunce, le richieste di assoluzione, e la concessione dell'assoluzione da parte degli agenti del Papa; tutto ciò avvenne sempre alla presenza di testimoni. Un estratto delle indulgenze concesse a Molay poi recita «Dopo di ciò giungemmo alla conclusione di estendere la grazia del perdono per quegli atti che Fratello Jacques de Molay, il Gran Maestro dell'Ordine, nella forma e nella maniera sopra descritta aveva denunciato in nostra presenza, come pure per le eresie descritte ed ogni altra , e giurò di persona sul Santo Vangelo del Signore, e umilmente chiese la grazia del perdono (contro la scomunica), riconducendolo all'unione con la Chiesa e riaggregandolo alla comunità dei fedeli ed ai sacramenti della Chiesa». (Pergamena di Chinon datata 17-20 agosto 1308).
L'analisi della pergamena di Chinon ha permesso a Barbara Frale di riconoscere alcune delle pratiche segrete di iniziazione dei Templari. Malgrado tre degli accusati abbiano ammesso di essere stati invitati dai loro superiori durante l'iniziazione a rinnegare la croce e a sputare su un crocefisso, le loro storie sono tutte incoerenti. Geoffroy de Gonneville ammise di non avere ceduto, malgrado le minacce, a rinnegare ed a sputare sulla croce. Malgrado ciò, Geoffroy de Gonneville fu comunque ammesso nell'ordine, il che potrebbe significare che il rifiuto della croce possa essere stato una qualche sorta di prova. Gli altri ammisero di «avere rinnegato solo con le parole non con lo spirito». Gordon Napier ritiene che la pratica di rinnegare la croce fosse un addestramento in caso di cattura da parte dei saraceni.
Tutti negarono la pratica della sodomia o di avere assistito ad atti di sodomia; tuttavia fu ammesso di avere dato dei baci come forma di rispetto solamente durante l'iniziazione a Templare. Il solo Hugo de Perraud dichiarò che durante la sua iniziazione gli fu detto «…di astenersi dall'accompagnarsi a donne, e se non fosse stato in grado di limitare la sua lussuria, di congiungersi con fratelli dell'ordine». Inoltre, solamente Hugo de Perraud dichiarò di avere visto la testa di un idolo che i Templari furono accusati di adorare, a Montpellier, in possesso del Fratello Peter Alemandin, Precettore di Montpellier. Tutti gli altri Templari menzionati nella pergamena di Chinon negarono di essere stati incoraggiati a congiungersi con altri fratelli, e a nessuno di loro fu chiesto dell'idolo. Tutti loro aggiunsero che, come per ogni cattolico, ogni trasgressione contro la fede cattolica veniva pienamente confessata ad un prete o ad un vescovo, venivano impartite penitenze e concesse assoluzioni.
La pergamena di Chinon fu materialmente redatta da Robert de Condet, chierico della diocesi di Soissons, nonché notaio apostolico. I notai apostolici furono Umberto Vercellani, Nicolo Nicolai da Benvenuto, Robert de Condet e maestro Amise d'Orléans le Ratif. I testimoni dei procedimenti furono Fratello Raymond, abate del monastero benedettino di San Teofredo, nella diocesi di Annecy, Maestro Berard (o Bernard?) di Boiano, arcidiacono di Troia, Raoul de Boset, confessore e canonico proveniente da Parigi, e Pierre de Soire, supervisore di Saint-Gaugery di Cambresis.
Inoltre, secondo il documento, furono redatte ulteriori tre copie maggiormente dettagliate dagli altri notai pubblici. A tutti i documenti fu apposto il sigillo e furono tutti firmati dai partecipanti. Secondo il documento: «Le loro parole e confessioni furono scritte esattamente nella maniera in cui sono riportate qui dai notai i cui nomi sono elencati sotto alla presenza di testimoni elencati sotto.Abbiamo altresì ordinato che queste cose venissero redatte in forma ufficiale e convalidate dalla protezione dei nostri sigilli».(Pergamena di Chinon datata 17-20 agosto 1308).
La pergamena di Chinon riporta un tentativo fallito da parte del Papa di preservare i Templari dalle macchinazioni del re di Francia, Filippo IV, stabilendo che l'ordine non fosse eretico e fosse capace di riformarsi sotto l'egida della Chiesa. Le colpe dell'ordine consistevano soltanto in fenomeni di grave malcostume, che però non era un fatto grave e insanabile come l'eresia per la quale i Templari erano stati trascinati in un processo. Tuttavia, quando divenne evidente che Filippo IV era determinato a sterminare l'ordine (ed a confiscarne i considerevoli beni e le proprietà all'interno del regno) il Papa abbandonò i templari al loro destino. Al di fuori della Francia la dissoluzione dell'ordine fu conseguita con molto meno spargimento di sangue, ed i membri superstiti dell'ordine furono assorbiti da altre istituzioni religiose.

La scoperta e la pubblicazione
Nel settembre del 2001, Barbara Frale, trovò l'originale pergamena di Chinon nell'Archivio Segreto Vaticano, che si credeva perduta da 700 anni ma invece era stata catalogata in modo improprio. La storica ha pubblicato le sue scoperte nel "Journal of Medieval History" e scrisse diversi saggi sull'argomento, fra cui "Il papato ed il processo ai Templari" e anche "The Templars". Nel 2007 il Vaticano ha pubblicato la pergamena di Chinon come parte di una edizione limitata di 799 copie del Processus Contra Templarios dopo settecento anni di oblio, con un'ottocentesima copia presentata a Papa Benedetto XVI.

Un'altra versione dell'inchiesta di Chinon
Esiste un'ulteriore versione dell'inchiesta di Chinon, ben nota agli storici, pubblicata da Étienne Baluze nel 1693 e da Pierre Dupuy nel 1751. Questa seconda versione non è originale ma invece una copia, datata Chinon 20 agosto 1308 e fu redatta dai cardinali Berenger Fredol Cardinale-prete dei Santi Nereo ed Achilleo, Etienne de Suisy cardinale-prete di San Ciriaco in Thermis e Landolfo Brancaccio, Diacono di Sant'Angelo in Pescheria, sotto forma di lettera indirizzata a Filippo IV di Francia, riportando che era stata concessa l'assoluzione a tutti quei Templari che avevano confessato l'eresia, riammettendoli ai Sacramenti ed all'unione con la Chiesa.


giovedì 6 agosto 2015

L'arte della guerra filippina


L'eroe Lapu Lapu


L'Escrima è un'arte di combattimento originaria delle tribù dell'arcipelago filippino, conosciuta anche come Kali o Arnis de mano.
Questo stile di combattimento venne scoperto per la prima volta nel 1521 nei pressi dell'isola di Mactan dai conquistadores spagnoli capeggiati da Magellano e proprio quest'ultimo, cercando di imporre con la violenza la religione cattolica e il predominio spagnolo, pagò a caro prezzo restando ucciso dalla lancia dell'eroe Lapu Lapu.
Con affermazione del predominio spagnolo e l'imposizione del divieto di praticare le arti marziali, le micidiali tecniche dell'Escrima furono tramandate sotto forma di danza coreografica detta Sayaw che favorì una maggiore coordinazione e fluidità dei colpi.
La mentalità aperta e ingegnosa dei maestri filippini ha consentito, nel corso dei secoli, di arricchire il grande bagaglio tecnico di quest'arte con i principi e i segreti derivanti dagli stili stranieri. Le principali arti assorbite dal Kali filippino sono il Kung Fu cinese, l'Aikido e il Judo giapponese, la scherma spagnola e il Silat indonesiano.
Per una migliore illustrazione è stato conveniente suddividere l'Escrima in due settori: armi utilizzate e tecniche a mani nude.
Per quanto concerne il settore delle armi, da una parte, la tradizione filippina riteneva che il guerriero armato si trovasse in vantaggio nei confronti di un nemico sprovvisto, dall'altro, la capacità di utilizzo di un'arma può essere trasferita ad altre armi e allo stesso tempo può migliorare la prontezza delle tecniche a mani nude.
Le principali armi utilizzate dai praticanti di Escrima sono:
  1. Olisi. È un bastone lungo 70cm di rattan decorato a fuoco, rappresenta l'arma principale del mondo dell'escrima. L'abilità di usare quest'arma viene chiamata "scherma a mano viva" poiché, al contrario della scherma occidentale, la mano disarmata viene portata all'altezza del petto allo scopo di eseguire eventuali tecniche di disarmo. Doppio Olisi non è altro l'utilizzo di due bastoni allo scopo di migliorare la sequenzialità dei colpi e la parte difensiva;
  2. Spada e Daga. I guerrieri filippini rimasero colpiti dall'utilizzo, contemporaneo, da parte degli spagnoli di una spada e un coltello chiamato daga. Nel combattimento ravvicinato i conquistadores impiegavano una spada per gli attacchi a lungo raggio e nell'altra mano una daga per infliggere colpi mortali quando il nemico entrava in un raggio più ravvicinato. Questa tecnica è stata applicata anche con un bastone e un pugnale;
  3. Balisong e Kriss: sono i tipi di coltelli utilizzati nel Kali. Il Balisong è il coltello a farfalla che viene aperto longitudinalmente per scoprire la lama, mentre il Kriss è il pugnale con lama a biscia capace di procurare lacerazioni interne al corpo del malcapitato rendendole difficilmente curabili. Il coltello nelle mani di un praticante di questa disciplina diventa un'arma formidabile;
  4. Bolo o machete filippino. Utilizzato principalmente per fare strada all'interno della giungla, il machete filippino risulta un arma micidiale in combattimento grazie ai potentissimi colpi capace di infliggere;
  5. Kampilan e Barong. Il primo è una spada con lama a doppia punta dotata di un manico esteso di 20 cm come contrappeso, mentre il Barong è un coltello a lama a foglia leggermente curvata verso l'interno;
  6. Bangkow e Sibat. Rappresentano le principali armi a lungo raggio del Kali. Il Bangkow è la lancia utilizzata dai guerrieri insieme ad uno scudo circolare mentre il Sibat è un lungo bastone derivante dalla cultura cinese.
Il vasto armamentario dell'Escrima comprende anche armi flessibili come la frusta, le corde, la cintura e i nunchaku.
L'altro aspetto tenuto gelosamente segreto dai migliori maestri filippini è il combattimento a mani nude. Nel Kali il combattimento senza armi si suddivide in:
  1. Panantukan. È l'arte di boxare filippina che unisce tecniche derivanti dal pugilato occidentale e i principi utilizzati nell'uso del bastone e del coltello. Una particolare tecniche utilizzata è il gunting (rompere il dente del serpente), che consiste nel parare con la mano sinistra (o viceversa) e colpire di taglio con la destra (o viceversa) l'arto del nemico provocando la rottura dei tendini e dei muscoli;
  2. Sikaran. Comprende i colpi portati solo con gli arti inferiori (calci, ginocchiate);
  3. Hubud Lubud. Chiamata anche mani incatenate, questa tecnica viene eseguita a coppia senza staccare le mani dall'avversario effettuando ripetute sequenze di colpi, parate e leve al fine di migliorare l'equilibrio e l'elasticità mentale. Può essere anche praticata a occhi bendati o vicino a tronchi d'albero il che la rende simile al C'hi Sao del Wing Chun;
  4. Dumong. Sono una serie di tecniche di proiezioni, leve e contro leve basate sul judo giapponese.



L'immenso bagaglio tecnico rende l'arte di combattimento filippina una delle più complete e micidiali del mondo.