giovedì 6 agosto 2015

L'arte della guerra filippina


L'eroe Lapu Lapu


L'Escrima è un'arte di combattimento originaria delle tribù dell'arcipelago filippino, conosciuta anche come Kali o Arnis de mano.
Questo stile di combattimento venne scoperto per la prima volta nel 1521 nei pressi dell'isola di Mactan dai conquistadores spagnoli capeggiati da Magellano e proprio quest'ultimo, cercando di imporre con la violenza la religione cattolica e il predominio spagnolo, pagò a caro prezzo restando ucciso dalla lancia dell'eroe Lapu Lapu.
Con affermazione del predominio spagnolo e l'imposizione del divieto di praticare le arti marziali, le micidiali tecniche dell'Escrima furono tramandate sotto forma di danza coreografica detta Sayaw che favorì una maggiore coordinazione e fluidità dei colpi.
La mentalità aperta e ingegnosa dei maestri filippini ha consentito, nel corso dei secoli, di arricchire il grande bagaglio tecnico di quest'arte con i principi e i segreti derivanti dagli stili stranieri. Le principali arti assorbite dal Kali filippino sono il Kung Fu cinese, l'Aikido e il Judo giapponese, la scherma spagnola e il Silat indonesiano.
Per una migliore illustrazione è stato conveniente suddividere l'Escrima in due settori: armi utilizzate e tecniche a mani nude.
Per quanto concerne il settore delle armi, da una parte, la tradizione filippina riteneva che il guerriero armato si trovasse in vantaggio nei confronti di un nemico sprovvisto, dall'altro, la capacità di utilizzo di un'arma può essere trasferita ad altre armi e allo stesso tempo può migliorare la prontezza delle tecniche a mani nude.
Le principali armi utilizzate dai praticanti di Escrima sono:
  1. Olisi. È un bastone lungo 70cm di rattan decorato a fuoco, rappresenta l'arma principale del mondo dell'escrima. L'abilità di usare quest'arma viene chiamata "scherma a mano viva" poiché, al contrario della scherma occidentale, la mano disarmata viene portata all'altezza del petto allo scopo di eseguire eventuali tecniche di disarmo. Doppio Olisi non è altro l'utilizzo di due bastoni allo scopo di migliorare la sequenzialità dei colpi e la parte difensiva;
  2. Spada e Daga. I guerrieri filippini rimasero colpiti dall'utilizzo, contemporaneo, da parte degli spagnoli di una spada e un coltello chiamato daga. Nel combattimento ravvicinato i conquistadores impiegavano una spada per gli attacchi a lungo raggio e nell'altra mano una daga per infliggere colpi mortali quando il nemico entrava in un raggio più ravvicinato. Questa tecnica è stata applicata anche con un bastone e un pugnale;
  3. Balisong e Kriss: sono i tipi di coltelli utilizzati nel Kali. Il Balisong è il coltello a farfalla che viene aperto longitudinalmente per scoprire la lama, mentre il Kriss è il pugnale con lama a biscia capace di procurare lacerazioni interne al corpo del malcapitato rendendole difficilmente curabili. Il coltello nelle mani di un praticante di questa disciplina diventa un'arma formidabile;
  4. Bolo o machete filippino. Utilizzato principalmente per fare strada all'interno della giungla, il machete filippino risulta un arma micidiale in combattimento grazie ai potentissimi colpi capace di infliggere;
  5. Kampilan e Barong. Il primo è una spada con lama a doppia punta dotata di un manico esteso di 20 cm come contrappeso, mentre il Barong è un coltello a lama a foglia leggermente curvata verso l'interno;
  6. Bangkow e Sibat. Rappresentano le principali armi a lungo raggio del Kali. Il Bangkow è la lancia utilizzata dai guerrieri insieme ad uno scudo circolare mentre il Sibat è un lungo bastone derivante dalla cultura cinese.
Il vasto armamentario dell'Escrima comprende anche armi flessibili come la frusta, le corde, la cintura e i nunchaku.
L'altro aspetto tenuto gelosamente segreto dai migliori maestri filippini è il combattimento a mani nude. Nel Kali il combattimento senza armi si suddivide in:
  1. Panantukan. È l'arte di boxare filippina che unisce tecniche derivanti dal pugilato occidentale e i principi utilizzati nell'uso del bastone e del coltello. Una particolare tecniche utilizzata è il gunting (rompere il dente del serpente), che consiste nel parare con la mano sinistra (o viceversa) e colpire di taglio con la destra (o viceversa) l'arto del nemico provocando la rottura dei tendini e dei muscoli;
  2. Sikaran. Comprende i colpi portati solo con gli arti inferiori (calci, ginocchiate);
  3. Hubud Lubud. Chiamata anche mani incatenate, questa tecnica viene eseguita a coppia senza staccare le mani dall'avversario effettuando ripetute sequenze di colpi, parate e leve al fine di migliorare l'equilibrio e l'elasticità mentale. Può essere anche praticata a occhi bendati o vicino a tronchi d'albero il che la rende simile al C'hi Sao del Wing Chun;
  4. Dumong. Sono una serie di tecniche di proiezioni, leve e contro leve basate sul judo giapponese.



L'immenso bagaglio tecnico rende l'arte di combattimento filippina una delle più complete e micidiali del mondo.

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