La spada uncinata
(caratteri cinesi semplificati 双沟
; caratteri cinesi tradizionali 雙溝;
it. Shuang gou) anche detta Spada a testa di tigre, è una
particolare arma bianca del tipo spada originaria delle regioni
settentrionali della Cina. Attualmente in uso in alcune discipline
delle arti marziali cinesi, si suppone possa essere di origini
antichissime, forse sviluppata al Periodo dei regni combattenti
(453-221 a.C.).
La spada uncinata è costituita da una
lunga lama anteriore (un po' più lunga di una sciabola e un po' meno
di una Kim) che termina con un uncino rivolto verso l'avversario, dal
lato opposto all'impugnatura e presente un pugnale affilato su
entrambi i lati della lunghezza di circa 25 cm. Sopra l'impugnatura è
montata una lama a mezza-luna, di 25/30 cm, con il duplice scopo di
proteggere la mano e di colpire l'avversario.
Oltre al pugnale, viene affilato
l'interno della mezza luna, il lato anteriore della spada per il
primo tratto, e solo l'esterno dell'uncino; va comunque sottolineato
che non è il filo la parte importante che potrebbe essere anche
assente soprattutto sulla spada. La parte interna dell'uncino è
spessa e robusta per sopportare gli urti degli agganci. Si tratta di
un'arma pesante e poco maneggevole, anche per via della sua
particolare forma, sfrutta ampi movimenti circolari per acquistare
una notevole energia cinetica che viene scaricata all'impatto.
L'uncino viene visto, sia per controllare l'arma dell'avversario che
per agganciare direttamente il corpo (caviglie, collo, clavicola,
polso).
La fattezza ed il modo di utilizzo,
fanno pensare ad un'arma del popolo il quale, non potendosi
permettere acciaio nobile con cui fabbricare lame efficaci, compone
questa ingegnosa arma che, anche grossolanamente fabbricata risulta
subito efficace.
Viene vista sia singola che doppia, nel
primo caso ha un utilizzo che ricorda quello della sciabola, con
grandi movimenti circolari e colpi di taglio con lo scopo di rompere
piuttosto che tagliare. Sono numerose le sequenze di volteggi, anche
con rotolamenti o salti, che terminano con colpi secchi ad ascia.
Inoltre si vedono gli agganci dell'uncino, alle caviglie (spazzate),
alla clavicola o al collo e all'inguine; l'uncino è usato anche per
il controllo dell'arma dell'avversario. Usata in coppia, più per
dimostrazioni che in combattimento reale, si vedono tecniche di
disarmo o addirittura agganciare i due uncini, così lasciando il
manico di una delle due spade e facendola roteare può avere
l'effetto di una frusta metallica capace di ottenere il massimo
danno.
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