L'ukiyo-e
(浮世絵
"immagine del mondo fluttuante") è un genere di
stampa artistica giapponese su carta, impressa con matrici di legno,
fiorita nel periodo Edo, tra il XVII e il XX secolo.
Ukiyo, che significa "mondo
fluttuante", si riferisce alla cultura giovane e impetuosa che
fiorì nelle città di Edo (oggi Tokyo), Ōsaka e Kyōto che
rappresentavano una realtà a parte. La parola è anche un'allusione
scherzosa al termine omofono "mondo della sofferenza"
(憂き世),
il ciclo continuo di morte e rinascita al quale i Buddhisti cercavano
di sottrarsi. Questa tecnica artistica divenne molto popolare a Edo
durante la seconda metà del XVII secolo a partire dalle opere
monocromatiche di Hishikawa Moronobu (circa 1670). All'inizio, si
utilizzava soltanto inchiostro cinese, in seguito alcune stampe
vennero colorate a mano con dei pennelli, ma nel XVIII secolo Suzuki
Harunobu sviluppò la tecnica della stampa policromatica per produrre
nishiki-e.
Gli ukiyo-e non erano costosi perché
erano prodotti in massa ed erano pensati principalmente per gli
abitanti della città che non potevano permettersi dei veri dipinti.
Alle origini, il soggetto principale degli ukiyo-e era la vita della
città, in particolare le attività e le scene dei quartieri dei
divertimenti: belle cortigiane, grossi lottatori di sumo e attori
famosi erano ritratti mentre svolgevano il loro lavoro. In seguito
divennero popolari anche i paesaggi, mentre non apparvero quasi mai
soggetti politici e di altre classi sociali all'infuori di quelle più
basse (composte appunto da cortigiane, lottatori di sumo e attori).
Il sesso non era un vero e proprio tema a sé, anche se comparve
spesso in queste stampe. Gli artisti e gli editori erano talvolta
sottoposti a sanzioni per queste stampe sessualmente esplicite, dette
shunga.
La storia dell'ukiyo-e comprende
essenzialmente due periodi storici: il periodo Edo, che comprende gli
ukiyo-e dalle origini fino al 1867 circa, quando iniziò l'era Meiji
e durò fino al 1912. Il periodo Edo fu essenzialmente un periodo di
calma e costituì l'ambiente ideale per lo sviluppo dell'arte in
questa forma commerciale, mentre il periodo Meiji fu caratterizzato
da nuove influenze dovute all'apertura del Giappone all'Occidente.
Le radici dell'ukiyo-e possono essere
ritrovate nell'urbanizzazione che ebbe luogo nel tardo XVI secolo,
che portò allo sviluppo di una classe di commercianti e artigiani
che cominciarono a scrivere e a dipingere degli ehon (絵本,
libri di immagini, cioè storie illustrate) o dei romanzi come Storia
di Ise (Ise-monogatari, 1608) di Honami Koetsu. Gli ukiyo-e vennero
spesso utilizzati come illustrazioni per questi libri, ma in seguito
divennero indipendenti, stampati su un foglio singolo come cartoline,
kakemono-e, o poster per il teatro kabuki. Erano ispirati
inizialmente ad opere e racconti cinesi. Molte di queste storie
narravano la vita e la cultura della città, oppure erano vere e
proprie guide: erano ampiamente diffusi grazie alla loro natura
commerciale. Hishikawa Moronobu, che già utilizzava la stampa
policromatica, divenne molto influente in campo artistico dopo il
1670.
A metà del XVIII secolo, la tecnica
della stampa si era evoluta tanto da permettere delle stampe tutte
colorate, dette nishiki-e, e le ukiyo-e più famose erano state
create in questo periodo: Utamaro, Hokusai, Hiroshige, Bunchō e
Sharaku furono gli artisti più importanti di questo periodo. Con
l'influenza dell'arte europea, venne introdotta le prospettiva ed
altri concetti. Le opere di Katsushika Hokusai raffigurano
principalmente paesaggi e natura. Le sue 36 vedute del monte Fuji
(富嶽三十六景, Fugaku
sanjurokkei) vennero pubblicate intorno al 1831. Anche Ando Hiroshige
e Utagawa Kunisada pubblicarono molte opere a tema naturale.
Nel 1842, in seguito alle riforme
Tenpo, le immagini di cortigiane, geisha e attori (come onnagata)
vennero bandite. Questi soggetti, quando vennero permessi di nuovo,
conobbero ancora della popolarità.
Durante l'Era Kaei (1848–1854),
arrivarono in Giappone molti mercantili stranieri: il cambiamento
culturale che ne seguì può essere riscontrato negli ukiyo-e di quel
periodo.
In seguito alla Restaurazione Meiji del
1868, il Giappone si aprì alle importazioni dall'Occidente, tra cui
la fotografia e le tecniche di stampa. I colori naturali vegetali
usati negli ukiyo-e vennero sostituiti da tinture chimiche
all'anilina importate dalla Germania. Anche se gli ukiyo-e vennero in
gran parte rimpiazzati dalla fotografia e passarono di moda in
Giappone durante il bunmei-kaika (文明開化,
occidentalizzazione del giappone durante l'inizio del periodo Meiji),
divennero fonte di ispirazione in Europa per l'Art nouveau per gli
impressionisti, e altri artisti come Van Gogh, Degas e Klimt. Questa
influenza è stata chiamata Giapponismo.
Nel XX secolo, durante i periodi Taishō
e Showa l'ukiyo-e tornò di moda con i movimenti shin hanga e sōsaku
hanga, che miravano a differenziarsi dalle forme tradizionali di arte
commerciale. Ironicamente le shin hanga (letteralmente "nuove
stampe") erano esportate in gran parte negli Stati Uniti.
Ispirati dall'impressionismo europeo, gli artisti vi incorporarono
elementi occidentali, come gli effetti della luce e l'espressione
degli stati d'animo individuali, ma si focalizzarono su temi
strettamente tradizionali. L'editore principale fu Watanabe
Shozaburo, a cui viene attribuita la creazione del movimento. Artisti
importanti furono Shinsui Ito e Kawase Hasui, entrambi nominati
Tesoro nazionale vivente dal governo giapponese.
Il meno conosciuto movimento
sōsaku-hanga (letteralmente "stampe creative") seguì un
concetto occidentale di "arte" come prodotto della
creatività dell'artista, creatività superiore alla manualità.
Tradizionalmente, nel processo di produzione degli ukiyo-e, il
progetto, l'incisione, la stampa ed l'edizione erano indipendenti tra
di loro ed eseguiti da persone diverse e fortemente specializzate. Il
sōsaku hanga asseriva che l'artista doveva essere coinvolto in tutti
gli stadi della produzione. Il movimento, che venne formalmente
stabilito con la formazione della Japanese Creatice Print Society nel
1918, ebbe un successo inferiore allo shin hanga, dato che i
collezionisti occidentali preferivano l'aspetto più tradizionalmente
giapponese di quest'ultimo.
Gli ukiyo-e vengono prodotti ancora
oggi, influenzando alcuni campi artistici, come i manga e gli anime.
Gli ukiyo-e venivano prodotti con il
seguente procedimento:
- l'artista creava il disegno originale in inchiostro
- un assistente (detto hikkō) creava quindi una traccia (hanshita) dell'originale
- degli artigiani incollavano questo disegno a faccia in giù su un blocco di legno, incidendo le parti in cui la carta era bianca, perciò lasciando il disegno in evidenza sul blocco, ma distruggendo l'originale.
- il blocco veniva inchiostrato e stampato, producendo copie quasi uguali del disegno originale.
- queste stampe venivano a loro volta incollate a faccia in giù su blocchi di legno e le aree che dovevano essere di un particolare colore venivano lasciate in rilievo. Ognuno di questi blocchi stampava almeno un colore della stampa finale.
- la serie di blocchi di legno veniva inchiostrata in diversi colori, che successivamente venivano impressi su carta. La stampa finale porta l'impressione di ognuno dei blocchi, alcuni stampati più di una volta per dare profondità al colore.
- Yoshitoshi (1839-1892)
- Hishikawa Moronobu (1618-1694)
- Torii Kiyonobu I (1664-1729)
- Suzuki Harunobu (1724-1770)
- Torii Kiyonaga (1752-1817)
- Utamaro (1753-1806)
- Sharaku (attivo nel 1794-1795)
- Hokusai (1760-1849)
- Toyokuni (1769-1825)
- Keisai Eisen (1790-1848)
- Kunisada (1786-1865)
- Hiroshige (1797-1858)
- Kuniyoshi (1797-1861)
- Kunichika (1835-1900)
- Chikanobu (1838-1912)
- Ogata Gekko (1859-1920)
- Nishikawa Sukenobu (1671-1751)
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