Con il nome Dongba
(lingua naxi: dtomba,
cinese: 东巴,
Dong Ba)
si intende principalmente sia la tradizione religiosa e sciamanica
dei Naxi di Lijiang, sia il sacerdote stesso di tale religione. Per
quanto concerne la tradizione religiosa, essa risulta essere un
insieme di tradizioni appartenenti alla cultura del popolo Naxi,
concentrato oggi fondamentalmente nella città di Lijiang - Yunnan,
Cina, nella zona circostante, ed in altre zone adiacenti del Tibet e
della provincia dello Sichuan, mentre per quanto concerne il
sacerdote sciamano, egli è la figura centrale di tutta la parte
"pratica" della religione Dongba, ed adempie alle cerimonie
proprie della suddetta tradizione, si dedica alla compilazione dei
manoscritti che recita cantando e danzando nei rituali specifici.
I termine Dongba dunque è un nome
polivalente, ma i suoi significati e le sue accezioni non si limitano
alle due appena accennate, e ne contempla altre che possono essere
riassunte e schematizzate come segue:
- Dongba come sistema di scrittura pittografica utilizzata per la produzione di manoscritti religiosi,
- Dongba come una tipologia di danza, musica e canto direttamente derivata dall'esecuzione delle cerimonie religiose della medesima tradizione
- Dongba come tipologia artistica sacra antica, espressa nella realizzazione di affreschi murali come l'importantissimo ciclo di affreschi del tempio di Baisha, nella produzione di Tanka, nella produzione di tavolette lignee votive dipinte, nella produzione di manoscritti illuminati.
- Dongba come tipologia artistica moderna e contemporanea che si esprime nella pittura, nella scultura e nella calligrafia conosciuta anche come Scuola d'arte Moderna Dongba,
- Dongba come produzione artigianale ispirata o direttamente copiata dalle iconografie artistiche della tradizione religiosa sciamanica.
Quest'ultimo aspetto, tuttavia, è
ampiamente dibattuto poiché non è chiaro se questo tipo di
espressione artistica possa essere considerata come 'genuinamente
Dongba', poiché nella produzione dei manufatti è in molti casi
evidente che sia stata attuata una mera copia dei motivi iconografici
Dongba, senza tuttavia conoscenza dei motivi iconologici ed i
significati profondi che sussumono e condizionano le altre
espressioni artistiche Dongba.
Malgrado oggi sia la tradizione Dongba
(ed in questo caso ad intendere ogni significato del termine nella
sua polivalenza) sia la minoranza etnica Naxi ed il popolo Moso (o
Moso) siano al centro di un sempre crescente interesse da parte di
studiosi, non vi è molta bibliografia specifica su entrambe gli
"argomenti", e quella che è stata scritta, spesso non è
facilmente reperibile, soprattutto contando che una buona parte della
documentazione è in lingua cinese.
Introduzione
Cenni sullo studio dell'etnia Naxi e della tradizione Dongba
Nel corso degli anni gli studiosi della
nazionalità Naxi e del popolo Moso hanno formulato diverse ipotesi
per identificare le origini e per ricostruire la storia antica delle
due etnie, e le teorie principali elaborate possono essere
raggruppate in tre filoni di pensiero principali:
- I Naxi si originarono dai Maoniu e dalla confederazione tribale di Zao
- I Naxi sono i discendenti delle tribù di cultura Bai Lang,
- I Naxi giunsero a Yongning nel 24 d.C. e si originarono da tribù di cultura Mosuo
Così come suggerito dal recente studio
monografico sui Naxi di Christine Matthieu, l'analisi accurata della
documentazione storica e letteraria disponibile, nonché dei dati
archeologici, linguistici ed antropologici palesa l'insufficienza e
l'inadeguatezza di ciascuna singola teoria, poiché nessuna di essa
riesce a fornire descrizioni e spiegazioni esaustive sulla genesi
Naxi/Mosuo, e dover scegliere tra l'una o l'altra ipotesi
risulterebbe sempre una scelta limitata, con cui non si potrebbero
mai descrivere a pieno tutte le caratteristiche principali della
formazione della matrice etnica, culturale, linguistica, religiosa,
artistica, ecc.., che sussume alla nazionalità Naxi ed alla
popolazione Mosuo storica ed odierna.
Ciascuna delle tre ipotesi,
parzialmente esauriente, non riesce a motivare né le cause che hanno
portato alla diversificazione delle due popolazioni, né risulta
esauriente nel descrivere i processi che portarono alla
differenziazione tra Naxi e Mosuo delle rispettive organizzazioni
sociali, delle tradizioni, ed all'interno dello stesso popolo Naxi
del fenomeno della rivendicazione in certi centri di origini storiche
diverse, così fortemente sentite dalle comunità.
Da ciascuno dei modelli storici non è
poi possibile estrarre i dati su cui documentare quali, e quante
possano essere state le influenze che portarono alla formazione delle
tradizioni Daba (Moso) e Dongba (Naxi), nonché l'introduzione,
l'utilizzo e la trasformazione della scrittura pittografica Dongba e
sillabica Geba per i Naxi, ed dall'altro lato, all'assenza di una
tradizione religiosa manoscritta Daba/Mosuo, sebbene negli ultimi
anni sia stato dimostrato che questi ultimi utilizzino o abbiano
utilizzato nel corso della storia un piccolo corpus di pittogrammi
per l'esecuzione di riti divinatori.
La questione matriarcale e l'adozione dei modelli Han
Nessuna delle tre ipotesi storiche
precedentemente accennate risulta davvero esauriente se presa
singolarmente, perché prima di tutto non contemplano tutte le
caratteristiche del popolo e della cultura Naxi e della tradizione
Dongba, e poi perché non vi è l'apporto di una documentazione
precisa su cui basare e da cui dedurre le proprie teorie,
specialmente che illustrino quali siano stati i processi
antropologici sociali e politici che hanno portato al giorno d'oggi
alla struttura patriarcale presso i Naxi ed alla sopravvivenza, in
alcuni centri Mosuo, di particolari modelli sociali in cui la donna
si trova al centro dell'economia familiare e dove vi è libertà di
coppia, dove si pratichi il modello matrimoniale detto "Walking
Marriage".
Soffermandosi su quest'ultimo tema,
sarebbe stato auspicabile almeno in uno dei tre modelli teorici,
poter studiare un tentativo di ricostruzione storica soddisfacente
inerente anche alla genesi Naxi/Mosuo, con la messa in luce
dell'esistenza o meno di una documentazione su cui poter discutere
dell'eventuale esistenza, anche partendo dal Neolitico, di evidenze
archeologiche inerenti all'esistenza, alla sopravvivenza e alla
trasmissione di un'organizzazione sociale matriarcale o matrilineare,
e questa fase preliminare avrebbe poi dovuto riferirsi sia alla
storia dei Mosuo per cercare di comprendere quali siano le fasi
storiche che hanno portato quel popolo alla situazione dei Moso
nostri contemporanei, sia per gli antichi Naxi, cercando di
documentare e discutere di quali siano stati i processi storici e
sociali che dovettero portare all'abbandono dei modelli sociali
locali matriarcali verso l'adozione di dei modelli Han. In parole
povere, sarebbe necessario documentare tramite tracce archeologiche o
documenti storici, per lo meno per quanto riguarda lo Yunnan
settentrionale, elementi che possano costituire incontrovertibili
evidenze storiche dell'esistenza di nuclei sociali matriarcali
antichi, da cui discutere e studiare la questione Naxi e la questione
Moso come due "destini" diversi di una stessa
tradizione.
Ad esempio, sapendo della pratica dei
matrimoni incrociati e combinati fra tribù, si potrebbe individuare
così quale sia stato "lo strumento" per la diffusione di
questo o quel modello sociale matriarcale, o descrivere dove e come
possa essere avvenuta una minor cinesizzazione dei gruppi umani.
Altro argomento fondamentale che
potrebbe essere riletto sulla base di una documentazione storica
precisa del matriarcato a Lijiang e nello Yunnan settentrionale
consiste nella questione dell'impatto dell'adozione del modello
sociale matrimoniale Han diffuso o imposto nella regione, fenomeno al
quale viene legato il suicidio Yu vu e la rapida crescita di
richiesta di sciamani Dongba per poter adempiere alle necessarie
cerimonie per la purificazione ed il riscatto delle anime dei morti
suicidi; per quanto si possa pensare verosimile questo collegamento,
non vi è di nuovo nessun riferimento ad evidenza storica che
documenti la previa esistenza presso i Naxi e nella regione di
Lijiang di un preciso nucleo sociale matriarcale.
Eppure episodi di matriarcato nella
Cina sin dall'epoca preistorica e dal Neolitico sono noti dalle fonti
archeologiche, e consistono in una serie di tipologie sepolcrali che
documentano l'esistenza di una classe sociale stratificata in cui le
tombe delle donne erano le uniche sepolture dotate di corredo
funebre, e le inumate assumevano posizione centrale nelle necropoli,
e questo dato archeologico è indice del ruolo elitario delle donne
nella società dell'epoca.
Fonti storico-archeologiche hanno messo
in luce durante il Neolitico, prima della dinastia Xia e Shang, dal
5000 al 3000 a.C. circa, in alcune regioni della Cina, tracce di un
modello sociale matriarcale, Mu Xi Shi Zu 母系氏族,
così come le evidenze archeologiche relative alle culture
sviluppatesi lungo il bacino dello 黃河
HuangHe, e più precisamente alle culture di 半坡BanPo,
仰韶文化 YangShao, 馬家窯文化
MaJiaYao, 河姆渡文化
HeMuDu.
Le cronache storiche Tang riportano in
epoca storica l'esistenza di due Nu Guo, di cui Dong Nu Guo, il regno
delle donne orientale, sito ai confini delle regioni di Yongning
(Mosuo contemporanei) e Lijiang (Naxi contemporanei), e basato sul
matriarcato, dunque sembra lecito ipotizzare l'esistenza ed il flusso
di un modello matriarcale in questa regione, e diviene anche
abbastanza spontaneo collegare il fenomeno Dong Nu Guo agli antichi
Naxi ed ai Mosuo.
Anche se i Naxi oggi non presentano una
società matriarcale, alcune testimonianze di un passato molto
recente, come quelle di Joseph Rock e Peter Goullart, hanno
documentato che presso i Naxi esistesse un modello sociale familiare
basato sulla libertà di coppia e sull'eredità del nome di famiglia
dalla linea materna e non paterna.
Dong Nu Guo, dal mio punto di vista
interpretabile non come un regno preciso avente un popolo e dei
confini precisi, ma come un modello sociale di congregazioni tribali
matriarcali, allora potrebbe essere contemplato tra quegli apporti
culturali che contribuirono alla genesi del popolo Naxi/Mosuo, anche
se presso i Naxi, questo modello sociale oggi non è più presente a
causa dei diversi sviluppi storici e culturali che modificarono
radicalmente la loro società, a causa di un ingente processo di
cinesizzazione.
L'apporto della cultura Han, l'adozione
e la fusione nel corso della storia di alcuni elementi culturali,
filosofici e religiosi, nonché l'imposizione forzata di regole
sociali e politiche hanno interferito e modificato culturalmente,
socialmente e linguisticamente gli abitanti della regione
contribuendo al risultato vivente e differenziato dei Naxi e dei
Mosuo odierni.
Apporti culturali e religiosi
Per quanto concerne la tradizione
religiosa Dongba, essa viene fatta comunemente coincidere con
l'insieme di rituali, credenze e tradizioni che oggi sono ancora
viventi presso i centri ed i villaggi Naxi, e contemporaneamente il
nome Dongba, usato nell'accezione di tradizione religiosa,
sembrerebbe essere generalizzato ed universalizzato per indicare la
tradizione religiosa della regione di Lijiang in toto, così come
sembra comunemente accettato che la tradizione Dongba possa essere
considerata come un "prodotto" o un'espressione della
cultura Naxi.
Entrambe le accezioni attribuite al
termine Dongba sembrano essere verosimili solo dopo la precisa
definizione di alcuni fattori storici, culturali e cronologici, tra i
quali:
- uno studio adeguato del panorama e della storia delle occupazioni umane nella regione di Lijiang,
- analisi dei processi storici, antropologici e culturali che hanno portato alla genesi dell'etnia Naxi,
- la storia delle culture umane che potrebbero essere definite come matrice proto-Naxi agli antenati dell'etnia Naxi attuale,
- lo studio comparato dell'etnia Naxi con il popolo Moso, analisi dedicata alla maggior comprensione dei fattori che hanno portato alla differenziazione dei due gruppi umani geograficamente adiacenti e dalle origini comuni, che condividono numerosi aspetti culturali
- lo studio delle nomenclature reali e delle genealogie reperibili dai manoscritti Dongba, testi rituali dedicati alla narrazione apotropaica della genesi dell'universo e del proprio popolo, questo per la deduzione e la comprensione del variegato mosaico intertribale che dovette caratterizzare l'antica storia di Lijiang e di tutto lo Yunnan nord-occidentale
Così come la storia antica del popolo
Naxi odierno, appare caratterizzata e descrivibile come un
susseguirsi di apporti culturali ed umani multietnici eterogenei,
stratificatisi ed omogeneizzatisi diversamente, in successione e
gradualmente nel corso dei secoli della storia fino alla "produzione"
di quello "che oggi è la minoranza etnica Naxi di Lijiang",
la cui multiculturalità è fenomeno evidentissimo ed è stata una
delle principali motivazioni per l'inserimento della città e della
regione di Lijiang all'interno dell'elenco dei siti ritenuti
dall'UNESCO come Patrimonio dell'umanità, una multicultura che
traspare in ogni manifestazione ed espressione del popolo Naxi, come
nell'architettura, nella musica, nella pittura, addirittura nella
stessa lingua, così allora potrebbe essere considerata, se intesa
come espressione religiosa propria del popolo Naxi, la tradizione
Dongba: la stratificazione, rarefazione ed amalgamazione di più
fattori, credenze religiose, oracolari, filosofiche e di arte
religiosa.
Origine della tradizione religiosa Dongba
L'analisi dei rituali, dei principi
basilari e delle credenze, delle divinità, semidivinità e demoni
che caratterizzano la tradizione Dongba evince strettissimi legami
con l'antica tradizione Bon prebuddista tibetana, che costituì una
sorta di sfondo sul quale si fusero ulteriori elementi
filosofico-religiosi. Le "inclusioni " furono di tre
principali origini:
- elementi delle tradizioni sciamaniche delle tribù e dei clan autoctoni della regione di Lijiang; i Naxi non sono considerati gruppo umano e cultura autoctona di Lijiang, dove emigrarono probabilmente nel I secolo a.C.;
- elementi della tradizione Buddista tibetana
- elementi delle tradizioni cinesi, confuciana e taoista
Come accennato precedentemente, la
stratificazione ed amalgamazione dei vari contributi delle diverse
tradizioni sciamanico-religiose hanno prodotto quanto oggi è
conosciuto come tradizione Dongba, anche se tuttavia quanto oggi
sopravvive di tale fomento sciamanico religioso è stato ampiamente
filtrato ed alterato dagli eventi storici tardo-medioevali, moderni e
contemporanei, così come è plausibile ipotizzare che la tradizione
religiosa chiamata Dongba non fosse né l'unica tradizione sciamanica
presente nella regione di Lijiang. I Dongba, infatti, non possono
essere considerati gli unici sciamani e/o sacerdoti della regione,
così come dimostrato dalla presenza di molteplici pittogrammi
d'iconografia e pronuncia diversa all'interno del corpus manoscritto.
Dongba e Ssanii: preti, sciamani di Lijiang
Nella stessa lingua naxi, con il
termine Dongba si intende il significato di "saggio",
"colui che ha la conoscenza", ed in accezione
puramente religiosa "prete", e questo per
distinguere i Dongba da un'altra figura specializzata nei rituali
religiosi detta Ssanii, parola il cui significato viene fatto
coincidere con il concetto di sciamano, e che indica quelle
persone capaci di comunicare con l'aldilà, investite di questa dote
da Dio, che permette loro d'interagire con il mondo degli spiriti.
Il significato della parola Dongba
sembra invece sottolineare la caratteristica di saggezza e di
conoscenza acquisita dopo un lungo periodo di addestramento, che
conferisce ai "preti" Naxi l'abilità e la padronanza dei
manoscritti e dei complessi rituali della tradizione locale.
Questa convivenza di più figure
interagenti nello stesso campo d'azione è un ulteriore esempio
palese della già palese multi-culturalità dei Naxi e della regione
di Lijiang.
La compresenza e coesistenza di più
tradizioni religiose è visibile anche nell'arte sacra di Lijiang,
più precisamente nell'iconografia ed iconologia "ibrida"
dei Tanka Dongba, nella produzione di piccole tavolette lignee
dipinte a scopo rituale, e nel ciclo di affreschi di Baisha,
probabilmente da considerarsi il sommo capolavoro della pittura
muraria sacra Naxi.
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