"Attraverso questo stile di pugno, uno può raggiungere lunga vita e mantenere la felicità" - Filosofia del Kajukenbo -
Nato nell'isola di Oahu, Hawaii, alla fine della seconda guerra mondiale, il Kajukembo è un'arte marziale ibrida nata dalla fusione di cinque stili di combattimento.
Il primo fondatore
di questo metodo di autodifesa fu Adriano Emperado, esperto di
Escrima filippino e cintura nera di 5° grado di Kenpo.
Alla fine degli anni quaranta, Emperado, insieme ad altri maestri, istituì la società delle cinture nere (Black Bet society) con lo scopo di confrontare le varie discipline praticate in situazione reali di aggressione per individuare i punti di forza e di debolezza delle diverse specialità. Infatti, il termine Kajukenbo deriva dalle iniziali delle arti marziali dei fondatori di questo sistema ibrido di autodifesa:
Alla fine degli anni quaranta, Emperado, insieme ad altri maestri, istituì la società delle cinture nere (Black Bet society) con lo scopo di confrontare le varie discipline praticate in situazione reali di aggressione per individuare i punti di forza e di debolezza delle diverse specialità. Infatti, il termine Kajukenbo deriva dalle iniziali delle arti marziali dei fondatori di questo sistema ibrido di autodifesa:
- KA, dal Tang So Do Karatè Koreano del Maestro Peter Y.Y. Choo;
- JU, dal Jujitsu e Judo giapponese del Maestro Frank Odonez;
- KEN, dal Kenpo di Emperato Adriano;
- BO, dalla boxe cinese (Sholin Chuan Fa Kung Fu) del Maestro Clarence Chang.
Frank Odozen apportò nel Kajukenbo la
potenziale cedevolezza che caratterizza il Jujitsu; Peter Choo
l'esplosività dei colpi del Karate; Clarence Chang gli attacchi ad
ampio raggio del Kung Fu ed Emperado le tecniche a fuoco rapido e
l'agilità a corta distanza del Kenpo.
Da quest'unione armoniosa nasce la
prima arte marziale degli Stati Uniti, che ebbe inizio con la prima
scuola a Palama e successivamente si espanse nel continente americano
tramite John Leoning, allievo di Emperado.
Il Kajukenbo oltre a essere uno stile
caratterizzato da un duro allenamento, mantiene forti radici nelle
filosofie delle arti che lo compongono. Lo stemma del Kjukenbo è
composto dal:
- Trifoglio Bianco che rappresenta la conoscenza e la limpidezza delle 5 arti marziali;
- Ying e Yang è il duro e il morbido all'interno del Kajukenbo;
- Giunchi verdi sono la scuola e l'organizzazione giovane che cresce nel tempo;
- L'ottagono d'oro simboleggia gli otto Kata e le otto direzioni di attacco e di difesa del Kajukenbo;
- Il cerchio rosso è il C'HI, l'energia interiore;
- Il rosso, il nero e il bianco sono i colori che caratterizzano il Kajukenbo;
- Gli ideogrammi di sinistra significano Stile di pugno, Kenpo mentre a destra abilità, lunga vita.
Il Kajukenbo è un'arte marziale che
addestra i suoi praticanti ad utilizzare le diverse combinazioni di
attacco e di difesa presenti nei diversi stili, come i calci laterali
e le tecniche esplosive del Korea Karate, le parate morbidi del
Kenpo, le tecniche a becco di Gru del Kung Fu e le proiezioni e leve
articolari del Jujitsu.
Questo enorme bagaglio tecnico consente
ad ogni persona, indipendentemente dalla statura, età e sesso, di
aumentare enormemente le proprie possibilità di sopravvivenza ad una
aggressione utilizzando le tecniche che gli consentono maggiormente
di sfruttare la propria forza personale. Una persona agile può
concentrarsi principalmente su tecniche a fuoco rapido e sulla corta
distanza del Kenpo e del Kung Fu, mentre una persona meno veloce può
sfruttare le leve articolari e le proiezioni del Jujitsu e del
Judo.
Oltre al combattimento a mani nude che viene acquisito nei vari esami sostenuti dal praticante fino al raggiungimento della cintura nera, il Kajukenbo si concentra successivamente sull'apprendimento delle tecniche a mano armata. Quest'ultimo allenamento comprende tecniche di difesa da attacchi portati con coltelli e bastone e l'utilizzo stesso del bastone impiegato nell'Escrima filippino. L'ultima prova da superare per ambire alla cintura nera è la prova del cerchio, che consiste in un combattimento simultaneo con più opponenti allo scopo di simulare una tipica aggressione da strada.
L'immediatezza, la flessibilità e l'efficacia delle tecniche di Kajukenbo hanno favorito la diffusione di quest'arte di autodifesa di origine Americana in tutto il mondo.
Oltre al combattimento a mani nude che viene acquisito nei vari esami sostenuti dal praticante fino al raggiungimento della cintura nera, il Kajukenbo si concentra successivamente sull'apprendimento delle tecniche a mano armata. Quest'ultimo allenamento comprende tecniche di difesa da attacchi portati con coltelli e bastone e l'utilizzo stesso del bastone impiegato nell'Escrima filippino. L'ultima prova da superare per ambire alla cintura nera è la prova del cerchio, che consiste in un combattimento simultaneo con più opponenti allo scopo di simulare una tipica aggressione da strada.
L'immediatezza, la flessibilità e l'efficacia delle tecniche di Kajukenbo hanno favorito la diffusione di quest'arte di autodifesa di origine Americana in tutto il mondo.
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