sabato 16 settembre 2017

Shitennō

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Shitennō (四天王) è un termine giapponese che si riferisce alle divinità dei Quattro Re Celesti, ma è usato anche per indicare alcuni gruppi di quattro persone che esercitano una forte influenza su un determinato territorio. Il nome era molto usato nel Giappone feudale e serviva ad indicare gruppi di samurai, a metà tra la storia e la leggenda, che hanno dato vita ad alcune tra le più famose figure folkloristiche giapponesi.
Tra i gruppi di Shitennō il più celebre è quello al servizio di Minamoto no Yorimitsu, nella leggenda conosciuto come Raikō, composto da:
  • Sakata no Kintoki - probabilmente membro della famiglia Suzaku, conosciuto originalmente con il nome di Kaidomaru, ha dato origine alla leggenda di Kintaro.
  • Urabe no Suetake - membro della famiglia Sōryū.
  • Usui Sadamitsu - membro della famiglia Genbu, popolare personaggio del teatro Kabuki.
  • Watanabe no Tsuna - membro della famiglia Byakko, guerriero popolare nell'iconografia come cacciatore di demoni.
Questo gruppo di samurai è presente nelle leggende di Shutendoji, Yama-uba e Tsuchigumo, sempre al fianco del leggendario Raikō.
Un altro gruppo di Shitennō è quello di Minamoto no Yoshitsune, presente in molte opere, tra cui il dramma Kabuki Yoshitsune Senbon Zakura (義経千本桜). I loro nomi sono: Suruga Jirō, Kamei Rokurō, Kataoka Hachirō e Ise Saburō.

venerdì 15 settembre 2017

Anayama Nobukimi

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Nobukimi Anayama (穴山 信君 Anayama Nobukimi; 1541 – 21 giugno 1582) è stato un generale giapponese, conosciuto anche con il nome di Baisetsu Nobukimi o Anayama Baisetsu. Figlio di Anayama Nobutomo e nipote di Takeda Shingen, divenne famoso anche per essere uno dei Ventiquattro generali di Takeda Shingen.

Biografia

Ha combattuto per suo zio nella battaglia di Kawanakajima del 1561, nell'assedio di Minowa del 1566, nell'assedio di Odawara del 1569, nella battaglia di Mikatagahara del 1573, e nella battaglia di Nagashino del 1575, prima di defezionare e passare al servizio di Tokugawa Ieyasu, fornendogli aiuto nella sua campagna contro Takeda Katsuyori.
Ricevette diversi possedimenti nella provincia di Suruga, dopo la conquista di questa da parte di Takeda Shingen nel 1569, e qui rimase per un decennio. Mantenne un posto importante nella gerarchia del Clan Takeda anche quando il comando passò a Takeda Katsuyori, e fu posto a capo di un gran numero di truppe nella battaglia di Nagashino, al termine della quale gli fu concesso il castello di Ejiri. Nel 1582, per ragioni non ancora chiarite, prese la decisione di tradire il suo clan e passare al servizio di Tokugawa; fu per questo premiato da Tokugawa Ieyasu con un feudo nella provincia di Kai, sebbene il mutamento della sua lealtà si rivelasse effimero: solo pochi mesi dopo, accompagnando Tokugawa ad Osaka, fu costretto a fuggire a causa della rivolta di Akechi Mitsuhide; per fare ritorno a Mikawa insistette nel prendere una strada differente da quella di Ieyasu e delle sue truppe (che attraversarono la provincia di Iga), e fu ucciso. Una leggenda narra che a dargli la morte furono uomini fedeli al Clan Takeda desiderosi di vendetta per il tradimento subito, che lo stavano inseguendo da settimane.

giovedì 14 settembre 2017

Hojōjutsu

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L'hojojutsu (捕縄術 Hojōjutsu) (o nawajutsu (縄術 Nawajutsu)) è l'arte tradizionale giapponese di imprigionare una persona mediante corde o funi. Comprendente molti materiali diversi, tecniche e metodi di scuole differenti, l'hojōjutsu è un prodotto sui generis della storia e della cultura giapponese.
In quanto arte marziale, l'hojōjutsu è raramente, o mai, insegnato da solo, bensì come parte di un programma di studi di bugei o budō, spesso fra gli studi avanzati del jūjutsu. Le tecniche e i metodi dell'hojōjutsu sono raramente dimostrati al di fuori del Giappone.
Le principali regole dell'hojōjutsu sono quattro:
  1. Non lasciare che il prigioniero sciolga le legature.
  2. Non causare nessun danno fisico o mentale.
  3. Non lasciare che gli altri osservino le tue tecniche.
  4. Fa in modo che il risultato sia corretto anche esteticamente.

Tradizione

Storia

Nonostante non si sia soliti associare il periodo Edo ad un periodo in cui i diritti umani venivano ampiamente rispettati, in quel tempo legare una persona era considerato un atto molto grave. L'uomo imprigionato provava infatti un forte senso di vergogna e colui che eseguiva la legatura poteva persino essere messo sotto accusa. La situazione era invece del tutto diversa se le legature venivano effettuate senza nodi.

Le corde

Le corde utilizzate nell'arte dell'hojōjutsu erano di quattro colori, il cui significato è cambiato nel tempo. Secondo la tradizione più antica, che permase fino al periodo Edo, i quattro colori erano associati ciascuno ad una stagione, una direzione cardinale e ad una bestia protettrice della rispettiva stagione e direzione.

Colore
Stagione
Direzione
Animale
Blu
Primavera
Est
Dragone blu
Rosso
Estate
Sud
Fenice rossa
Bianco
Autunno
Ovest
Tigre bianca
Nero
Inverno
Nord
Tartaruga nera



Verso la fine del periodo Edo, i colori furono ridotti a due: bianco e indaco, e il loro uso non era quello tradizionale, ma corrispondeva al ramo della forza armata che utilizzava le corde.
Le corde (torinawa (捕り縄)) erano di tre tipi:
  • hon-nawa (本縄 honnawa), la corda principale
  • hayanawa (早縄 hayanawa), una corda più breve, utilizzato per le legature iniziali
  • kaginawa (鈎縄 kaginawa), una corda uncinata
Le corde utilizzate nella realtà erano fatte di canapa, mentre quelle di seta venivano usate per fare pratica su manichini di paglia o di cartone.

Tecnica

Fra la metà del 1500 e il tardo 1800 sono esistitevano più di 150 scuole di hojōjutsu, ciascuna con i propri strumenti e le proprie tecniche.

La "croce"

La legatura parte dal collo per poi scendere lungo la schiena, fare una curva a "L" verso destra all'altezza del petto e due giri completi attorno al busto (il primo giro include anche le braccia). Infine, fatta passare per l'angolo della "L", la corda viene avvolta attorno ai polsi posizionati dieto la schiena (il polso destro deve trovarsi sopra al sinistro).

Il "diamante"

La fune viene piegata nel punto medio, il quale viene posizionato sul pomo d'Adamo. Viene poi incrociata dietro al collo e ciascun capo viene fatto passare attorno ad un braccio per poi scendere verso i polsi, a formare un rombo.

La "vera da pozzo"

La legatura parte dal collo per poi scendere a zig-zag passando attorno al braccio sinistro, poi attorno a quello destro, per finire avvolta attorno ai polsi.

mercoledì 13 settembre 2017

Chiesa taoista cinese

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La Chiesa taoista cinese, nome con cui si indica impropriamente quella che dal Cinese è tradotta come Associazione Taoista Cinese (中國道教協會, 中国道教协会, zhōngguódàojiāoxiéhuì, chong kuo tao chiao hsieh hui ), è l'associazione religiosa che amministra il Taoismo in Cina continentale dal 1956. L'articolo Zhongguo Daojiao Xiehui Jianjie afferma invece che essa fu fondata nell'aprile del 1957.
Oltre alla gestione e all'unificazione delle attività religiose, la Chiesa si occupa anche di svariate attività che vanno dalle iniziative culturali a quelle ambientalistiche, sempre nel pieno rispetto dei valori taoisti di compassione, amore e armonia. La sede centrale dell'organizzazione si trova a Pechino, precisamente presso il tempio della Nuvola Bianca. Internamente la Chiesa è amministrata da un concilio ecclesiastico. Quest'ultimo è formato da un direttore, una serie di vicedirettori, un segretario generale e una serie di vicesegretari generali. Le attività tenute sul territorio cinese vengono gestite attraverso una serie di centri ecclesiastici minori presenti in ogni suddivisione geografica della Cina, oltre che attraverso i centri culturali, le scuole e i centri editoriali gestiti dalla sede centrale.

Storia

La Chiesa fu fondata il 26 novembre 1956 da ventitré persone, tra laici e chierici, incluso l'abate Yue Chongdai (岳崇岱) del tempio della Somma Purezza (太清宫, 太清宫, tàiqīnggōng, t'ai ching kung) in Shenyang, il maestro di scritture Wang Yueqing del tempio dell'Altissima Luce sulla Montagna del Drago e della Tigre nel Jianxi, padre Yi Xinying (易心莹) del tempio dell'Eterno Tao sul Monte Qingcheng nel Sichuan e il laico Chen Yingning (陈撄宁). L'enciclopedia di Baidu che parla di questa riunione non cita Wang Yueqing, menzionando invece in addizione ai maestri citati sopra Qiao Qingxin (乔清心) e Meng Minghui (孟明慧). Fu allestito un incontro in cui venne discussa la possibilità dell'istituzione di una organizzazione nazionale taoista; in poco tempo fu eletto il sopracitato gruppo del comitato e ben presto fu ufficialmente richiesta la possibilità di dare il via alla fondazione della Chiesa taoista cinese. Dopo aver contattato e consultato ampiamente gli esponenti ecclesiastici delle varie correnti del Taoismo, nonché ricevuto l'approvazione dei templi più importanti e delle associazioni di studio taoiste, il primo incontro concreto per dare il via alle attività della Chiesa fu tenuto l'anno seguente, precisamente l'8 aprile 1957. Il concilio elesse Yue Chongdai come direttore dell'associazione, mentre Wang Yueqing, Yi Xinying, Meng Minghui, Qiao Qingxin e Chen Yingning furono eletti come vice direttori (Yingning divenne contemporaneamente anche il segretario generale). La mattina del 15 aprile, gli ufficiali del governo si prestarono per alcune interviste durante un incontro tenuto con il concilio ecclesiastico taoista. Il 20 maggio il Ministero degli Affari Interni della Repubblica Popolare Cinese ufficializzò definitivamente la fondazione della Chiesa taoista cinese, la quale fu inserita al secondo posto nell'elenco delle organizzazioni religiose del Paese.

Attività

Appoggiata dal governo centrale, l'associazione religiosa unisce oggi tutti i taoisti della Cina interna (all'incirca 400 milioni di individui) e li educa ad un amore per la propria patria, le proprie tradizioni e la propria fede taoista. La Chiesa, che ha preso discretamente piede come organo importante della Cina contemporanea, si occupa di attività tra le più svariate. Principalmente enfatizza l'educazione dei taoisti attraverso la dottrina religiosa caratterizzata da valori quali l'amore, il rispetto e l'armonia, verso il prossimo ma anche verso la natura, la quale è considerata sacra, in quanto il Taoismo è una religione che trova la sacralità nell'universo, cioè in ogni cosa che esiste. Da questo nucleo dottrinale primario scaturisce quella che è l'occupazione della Chiesa taoista cinese in un'intensa attività a favore dell'ambientalismo, organizzando e supportando anche varie iniziative ecologiche. In secondo luogo la Chiesa si propone di aiutare quelle che sono le attività volte a favorire lo sviluppo di una società moderna, armoniosa e stabile. Oltre a tutto ciò l'associazione taoista ha partecipato anche a diverse attività internazionali svoltesi a favore della pace nel mondo. La Chiesa taoista cinese si occupa anche di questioni legate al campo della cultura e dell'insegnamento, portate avanti attraverso lo sviluppo e il supporto di asili, scuole, college, ospedali e altre istituzioni di carattere scolastico, sociale e pubblico.
Per quanto riguarda l'impegno religioso profuso dalla Chiesa, esso consiste essenzialmente nel tentativo di dare una costituzione ufficiale ad una religione, quella taoista, che per decenni ha dovuto subire una pesante repressione che l'ha portata alla quasi totale scomparsa nei territori d'origine. Oggi, grazie agli sforzi di varie associazioni, della stessa Chiesa taoista, ma anche del discreto supporto governativo, il Taoismo sta riprendendo piede nella società cinese. La rinascita, a partire dagli anni novanta, quando tra templi in rovina e clero assente, è cominciato, sta costantemente mostrando i propri frutti. Parallelamente alla rinascita, la Chiesa taoista cinese sta intraprendendo anche un'attività di profonda riforma della religione taoista, volta a favorire un adattamento di questa alla società cinese moderna, che passa attraverso, innanzitutto, una codifica e assimilazione della religione popolare cinese, la quale presenta vari punti di contatto con la religione taoista. Tra le attività più pratiche la Chiesa si occupa della pubblicazione di testi sacri, saggi e della realizzazione di opere d'arte religiosa; del restauro e della riapertura dei templi e dei luoghi sacri della tradizione; oltre che della cooperazione, per tutte queste attività, tenuta con le Chiese taoiste di Taiwan, Hong Kong, Macao e con le organizzazioni taoiste sparse per il globo. Ovviamente è compito della Chiesa anche la formazione e ricostituzione del clero taoista, attraverso maestri e seminari sparsi in tutta la Cina. Il clero, sebbene non esistano statistiche ufficiali a causa della proibizione dei censimenti in territorio cinese, pare possa rappresentare un punto di forza per la Chiesa taoista cinese del futuro; grazie al forte interesse risvegliatosi nella società cinese nei confronti della religione taoista, parecchi giovani scelgono di diventare preti taoisti, alimentando le file del clero. L'apparato sacerdotale taoista risulta costituito nella sua considerevole maggioranza da sacerdoti e sacerdotesse molto giovani, e la stessa tendenza è riscontrabile nella frangia monastica. I monasteri rappresentano inoltre luoghi di pace in cui ritirarsi per trascorrere una vita lontana dalle frenesie e all'insegna dello studio.


martedì 12 settembre 2017

Amari Torayasu

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Amari Torayasu (甘利 虎泰; 1498 – 23 marzo 1548) è stato un samurai del periodo Sengoku. È anche conosciuto come uno dei ventiquattro generali di Takeda Shingen. Servì il clan Takeda con Takeda Nobutora e Takeda Shingen.
Fu ucciso nella battaglia di Uedahara nel 1548 assieme a Itagaki Nobukata. I due stavano combattendo fianco a fianco in prima linea quando vennero improvvisamente colpiti da una raffica di frecce.
Ad Amari succedette il figlio Amari Masatada.
Il politico giapponese Akira Amari discende da Torayasu.

lunedì 11 settembre 2017

Yōkai

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Gli yōkai (妖怪) — da “yō”, “maleficio, fattucchieria” e da “kai”, “manifestazione inquietante”, nome talvolta traslitterato anche "youkai" o "yokai", traducibile con "apparizioni", "spiriti", o "demoni" — sono un tipo di creatura soprannaturale della mitologia giapponese.

Caratteristiche

Ci sono molte tipologie di yōkai: si va dal malvagio oni () alle ingannatrici kitsune () e alla signora della neve yuki-onna (雪女); alcuni posseggono parti animali e parti umane, ad esempio il kappa (河童), il tengu (天狗) e la nure-onna (濡女). Gli yōkai spesso hanno poteri soprannaturali; sono quasi sempre considerati pericolosi per gli esseri umani, e le loro azioni hanno ragioni oscure. Alcune storie moderne raccontano di yōkai che si mescolano agli esseri umani, generando gli han'yō (半妖 o "mezzi-yōkai"); nella tradizione solo le kitsune ne erano capaci.
Alcuni yōkai semplicemente evitano gli esseri umani, e abitano aree selvagge molto lontano dai centri abitati; altri invece scelgono di vivere vicino ad essi, attratti dal calore delle case o dai fuochi. Gli yōkai sono tradizionalmente associati al fuoco, alla direzione nord-est, e all'estate, stagione nella quale il mondo degli spiriti è vicino a quello umano. Gli Yōkai, come gli altri obake (お化け), esseri in grado di cambiare forma anche detti bakemono (化け物), sono spesso rappresentati con tratti tra il grottesco e il terrificante.
C'è un'ampia varietà di yōkai nella mitologia giapponese: yōkai è un termine vago che può arrivare a comprendere virtualmente tutti i mostri e gli esseri sovrannaturali, perfino creature della mitologia occidentale.

Yōkai animali

In Giappone, di molti animali si pensa che posseggano poteri magici: molti di questi sono henge (変化), mutaforma, che spesso assumono sembianze umane, generalmente al fine di giocare brutti tiri agli esseri umani. In molti casi la trasformazione da animale a yōkai avviene quando raggiungono un'età veneranda, mentre a volte la figura mitologica si è discostata notevolmente dall'animale reale (è il caso del baku e del mujina), e in altri reca solo alcune caratteristiche residue dell'animale originario (è il caso del tengu).
Tra i più noti esempi di yōkai animali citiamo i seguenti, in ordine alfabetico:
  • Bakeneko (化け猫) e Nekomata (猫又), gatto
  • Baku (), tapiro
  • Kitsune (), volpe
  • Mujina (, ), tasso
  • Tanuki (), cane procione
  • Tengu (天狗), uccello (o mezzo uomo, mezzo uccello) per lo più corvo
  • Tsuchigumo (土蜘蛛), ragno
  • Yatagarasu, corvo sacro
  • Yosuzume (nella prefettura di Kōchi), passero della notte o Suzumeokuri (nella prefettura di Wakayama), passero guida
Il cane ( inu), poteva invece diventare un kami — per la precisione uno shikigami (式神) — ed era chiamato Inugami (犬神). Inoltre l'ormai estinto lupo grigio del Giappone ( Ōkami) era considerato un messaggero dei kami della montagna.

Yōkai umanoidi

Molti yōkai erano inizialmente esseri umani, trasformati in qualcosa di grottesco e orrendo spesso da qualche stato emotivo; la futakuchi-onna (二口女), "donna con due bocche", per esempio, ha una bocca in più dietro la testa, su cui i capelli fungono da tentacoli: questa trasformazione è generalmente causata dall'ossessione per il proprio aspetto fisico. Altri esempi di trasformazioni di umani o di yōkai umanoidi sono i rokuro-kubi (ろくろ首), umani il cui collo si allunga durante la notte).

Yōkai oggetti

Un'altra classe di yōkai sono gli tsukumogami, oggetti di uso comune che prendono vita dopo cento anni; il più famoso, considerato un mostro non spaventoso, è il karakasa, generalmente rappresentato come un parasole con un occhio solo e un piede calzato in un geta (sandalo tipico giapponese) al posto del manico. Altri esempi sono i bakezōri (sandali di paglia), kameosa (otri di sake), morinji-no-kama (teiere), chabukuro (sacchetto del tè).

Altri yōkai

Ci sono altri yōkai che non rientrano in nessuna delle precedenti categorie; ad esempio gli amikiri, creature che esistono al solo scopo di forare le zanzariere.