giovedì 26 agosto 2010

Ishikawa Goemon

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Ishikawa Goemon (石川 五右衛門; Iga, 24 agosto 1558 – Castello Fushimi, 9 ottobre 1594) è un leggendario guerriero ninja e bandito, che rubava oro e oggetti preziosi per darli ai poveri.

Biografia
Si hanno poche informazioni circa la vita di Ishikawa Goemon, che è diventato oggi una figura simbolo del folklore giapponese. È stato ucciso, bruciato nell'olio bollente, per aver tentato di uccidere Toyotomi Hideyoshi.
In una delle tante versioni della leggenda, Ishikawa attentò alla vita di Toyotomi per vendicare la morte della moglie e la cattura di suo figlio, Gobei. Quando entrò nella stanza di Toyotomi, però, provocò un rumore che svegliò le guardie e venne così catturato. Fu condannato a morte con il giovane figlio, che riuscì però a salvarsi, poiché il padre lo tenne sopra il livello dell'olio bollente.
In un'altra versione, Ishikawa voleva uccidere Toyotomi perché era un despota. Quando entrò nella stanza di Toyotomi, venne scoperto grazie ad un incensiere mistico. Venne giustiziato tramite bollitura a morte il 24 agosto 1594, con l'intera famiglia.

Nei media
Manga e anime
  • Goemon Ishikawa XIII della serie manga e anime Lupin III, creata da Monkey Punch, è un discendente diretto di Ishikawa Goemon. Il suo antenato compare di fatto nell'episodio 120 dell'anime Le nuove avventure di Lupin III, nello special televisivo Lupin III - Spada Zantetsu, infuocati! e nel capitolo La maledizione degli Ishikawa del manga Lupin III Millennium.



mercoledì 25 agosto 2010

Scottish Backhold





Lo Scottish Backhold è un tipo di lotta che ha origine in Scozia. I lottatori si abbracciano tenendosi dietro la vita, col braccio destro sotto il sinistro dell'avversario e il mento poggiato sulla spalla destra dello sfidante. Se il lottatore rompe la presa o tocca il terreno con qualsivoglia parte del corpo (piedi esclusi), perde.

Quali sono le similarità e le differenze tra le scuole degli anime e le vere scuole giapponesi


Codice di abbigliamento: la maggior parte se non tutte le scuole hanno un codice di abbigliamento standard che gli studenti devono seguire. Questo si riflette generalmente nella maggior parte degli anime della vita scolastica.




Cibo: in realtà non è troppo lontano. Gli anime scolastici con mense che vendono diversi tipi di cibo giapponese possono essere accurati. A volte gli anime possono esagerare, quindi direi che questa è una lieve somiglianza.


Tempo di pulizia: qualsiasi anime che mostri agli studenti che puliscono le loro classi o il bagno è in realtà accurato. Gli studenti sono responsabili di mantenere queste aree pulite e ordinate, che è probabilmente una delle cose più ammirevoli della cultura scolastica giapponese.


Pranzare in classe: alcuni anime che mostrano agli studenti che mangiano in classe sono in realtà accurati. Penso che questo sia vero soprattutto per gli studenti delle scuole elementari e medie.


Mangiare sul tetto della scuola: questo non è generalmente consentito nella maggior parte delle scuole (anche se ne ho sentito parlare di alcuni che apparentemente lo fanno?). Ad ogni modo, questo non è sicuramente così comune come si potrebbe pensare guardando un anime.


Capelli colorati: molte scuole in realtà vietano agli studenti di tingere i capelli (a meno che tu non li stia morendo di nero). Ciò ha effettivamente causato problemi agli studenti giapponesi che hanno i capelli naturalmente castani, poiché sono tenuti a tingerli di nero.


Tempo libero: a causa della natura degli anime, sembra che gli studenti giapponesi abbiano molto tempo libero per fare ciò che vogliono. Questo è certamente falso. Gli studenti giapponesi hanno a che fare con un curriculum rigido e Juku (scuola di matematica), che occupano la maggior parte del loro tempo. In ogni caso, non hanno tanto tempo libero quanto la maggior parte degli anime tende a ritrarre.



martedì 24 agosto 2010

Stav

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Stav è un'arte marziale norvegese insegnata da Ivar Hafskjold. Essa utilizza runes e mitologia nordica, venendo insegnata sulla base della tradizione orale che egli sostiene sia stata preservata nella sua famiglia.
Negli anni 1990, Ivar Hafskjold assunse quattro apprendisti personali e studenti; Shaun Brassfield-Thorpe, Kolbjorn Märtens, David Watkinson e Graham Butcher. Tutti i contemporanei insegnanti di Stav derivano dalla linea di insegnamento diretta di Ivar Hafskjold e/o da uno dei suoi primi quattro allievi, ognuno dei quali è riconosciuto come maestro.
Stav ricorda il T'ai chi, con gli allievi che iniziano con posizioni ritualizzate simili alle sedici rune del Younger Futhark.


lunedì 23 agosto 2010

Bake-kujira

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La Bake-kujira, Bakekujira (化鯨, letteralmente "Balena Fantasma") o Hone Kujira (Balena d'osso) è uno yōkai appartenente alla mitologia giapponese, tipico del Giappone Occidentale.
Ha l'aspetto di uno spettrale e colossale scheletro di balena e si dice sia accompagnata dall'apparizione di strani uccelli e pesci. Vaga malinconica sui mari che solcava in vita, emergendo ogni tanto come per respirare, e nelle notti piovose si manifesta nei pressi dei villaggi abitati da pescatori di balene.

Leggende
Una storia racconta le vicende di alcuni pescatori che, pensando di aver avvistato una balena, tentano di catturare una Bake-kujira, ma ogni arpione da essi scagliato attraversa il corpo dello yōkai da parte a parte, senza recargli alcun danno. Allora lo Yokai evoca il suo seguito di pesci e uccelli, che terrorizzano i pescatori, per poi sparire tra le onde. Molte storie raffigurano la Bake-kujira come uno spirito vendicativo, le cui apparizioni portano sfortuna e maledizioni ai villaggi presso i quali si manifesta.


domenica 22 agosto 2010

Suiren

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Suiren (cinese: 燧人; pinyin: suì rén), è lo scopritore del Fuoco, secondo l'antica mitologia cinese. Si dice inoltre che fosse uno dei Tre Augusti nell'antica Cina primitiva. Nelle sue raffigurazioni appare di solito con tre occhi.

sabato 21 agosto 2010

Huang Di

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Huangdi (黃帝, 黄帝, Huángdì, letteralmente "Dio Giallo", "Imperatore Giallo" o "Tearca Giallo"), il cui nome nella sua incarnazione mortale fu secondo la tradizione Gongsun Xuanyuan (公孫軒轅, 公孙轩辕, Gōngsūn Xuānyuán, di cui Xuanyuan significa "Asse del Carro" o "Carro Assiale", in riferimento al Grande Carro del polo nord celeste) è un dio-antenato nella cultura e religione cinese.
Considerato fondatore della civiltà cinese (la cultura huaxia) e antenato di tutti i Cinesi Han, fa parte dei Cinque Imperatori (riflesso dei Cinque Dèi), e regnò secondo gli schemi convenzionali tra il 2697 e il 2597 a.C.
Il culto di Huangdi fu particolarmente importante alla fine del periodo dei regni combattenti e nel primo periodo della dinastia Han, quando fu concepito come fondatore dello stato unitario, sovrano cosmico portatore dell'ordine del Cielo sulla Terra, esperto di arti esoteriche, nonché tradizionalmente considerato creatore di numerose innovazioni e invenzioni. È considerato, insieme ai leggendari tre dèi del Cielo, della Terra e dell'umanità, Fuxi, Nüwa e Shennong, fondatore della civiltà e dell'arte medica cinese.
Gli sono attribuiti lo Huangdi Neijing ("Libro Esoterico del Dio Giallo") e gli Huangdi Sijing ("Quattro Libri del Dio Giallo") e altri testi fondamentali della tradizione cinese.

Storicità
Il rinnovatore della storiografia cinese Sima Qian – e molti storiografi cinesi seguendo la sua opinione – considerarono Huangdi una figura più storica dei suoi leggendari predecessori Fuxi, Nüwa e Shennong, che sono personificazioni delle forze cosmiche di Cielo, Terra e razionalità umana, rispettivamente. Il suo testo di storia cinese, Shiji, comincia con l'Imperatore Giallo mentre sorvola sui precedenti.
Sebbene la maggior parte degli storici cinesi considerino Huangdi e altri saggi del passato come reali personaggi storici, la loro storicità cominciò a essere messa in dubbio nel 1920 da storici come Gu Jiegang, uno dei fondatori della Doubting Antiquity School in Cina.[8] Egli ipotizzò che questi antichi saggi siano dèi del cosmo evemerizzati dagli intellettuali razionalisti del periodo dei regni combattenti.

Mitologia
Huang Di nacque a Shou Qiu ("collina della longevità"), che è oggi in vicinanza della città di Qufu, nella provincia di Shandong. Da piccolo visse con la sua tribù nel nord-ovest vicino al fiume Ji (che si pensa sia l'attuale fiume Fen nello Shanxi).
I più antichi documenti di storia antica introducono Huang Di come condottiero e guida spirituale della tribù Huaxia, allocata sulle rive meridionali del Fiume Giallo. La sponda settentrionale era occupata da una piccola tribù di allevatori, guidata da Yang Di, l'imperatore del fuoco.
In accordo agli spiriti affini dei propri condottieri, i destini delle due tribù conversero fino a integrarsi. Huang Di e Yan Di guidarono gli Huaxia prima verso occidente, sino al fiume Ji e poi verso Oriente, in prossimità della contea Zhuolu, teatro di una delle epiche battaglie affrontate dal leggendario condottiero.
Il clima favorevole e la ricca vegetazione consentirono agli Huaxia di elaborare e perfezionare diverse tecniche agricole. Lo sviluppo della cerealicoltura permise la diversificazione qualitativa di alcune varietà di frumento, da cui nacquero i cinque cereali cinesi. Allo stesso ritmo progredì la crescita delle attività di allevamento del bestiame, accompagnata dallo sviluppo tessile e dalla nascita delle prime imbarcazioni. Huang Di, da parte sua, adoperò le sue eccezionali doti per ammaestrare sei bestie selvatiche, oggi divenute parte integrante della tradizione e della simbologia cinese:
  • Orso
  • Orso bruno
  • Pixiu (貔貅): creatura ibrida nata dall'unione tra pí () e xiū (); simile a un piccolo leone alato, ha la funzione di purificare gli ambienti dagli spiriti del male.
  • Chū ()
  • Tigre
La diffusione del pensiero e del governo illuminato di Huang Di si allargò pian piano alle popolazioni circostanti, in modo tale da estendere l'influenza di questo fondamentale tassello di sviluppo culturale dell'antica Cina.

La battaglia di Zhuolu
Intorno agli ultimi decenni del 2600 a.C. le tribù dell'imperatore giallo e dell'imperatore del fuoco vennero improvvisamente scosse dalla minaccia di invasione da parte della tribù Jiuli. La tribù barbara era guidata da Chi You, condottiero dell'elmo bronzeo tempestato di metalli. La mitologia descrive Chi You come mostro taurino, fornito di due corna, quattro occhi e sei braccia, ognuna brandente una tagliente spada. È inoltre considerato dio della guerra e delle armi. La battaglia fu combattuta nelle ore notturne e sotto una fittissima nebbia. In virtù dei vantaggi territoriali e grazie all'utilizzo di un prototipo di bussola magnetica, il conflitto terminò con il trionfo degli Huanxia. La mitologia riconduce l'epilogo della battaglia all'intervento del demone Nuba che, in favore di Huang Di, scacciò via gli stormi di spiriti malvagi invocati da Chi You. I territori d'influenza di Huang Di erano ormai estesi lungo buona parte del Fiume Giallo. Essi comprendevano tutta la fascia orientale in cui sorgeva il villaggio di Banquan, scenario della seconda battaglia epica dell'imperatore giallo, che questa volta lo contrappose proprio al suo alleato migliore, l'imperatore del fuoco.

La battaglia di Banquan
Combattuto poco tempo dopo la precedente battaglia di Zhuolu (alcune fonti sostengono una cronologia inversa), lo scontro di Banquan riportò la vittoria netta di Huang Di su Yang Di. Il ciclo delle grandi battaglie chiuse definitivamente il cammino di unificazione cinese, che si strinse attorno alla figura culturalmente e artisticamente più illuminata dell'epoca di Huang Di.

Il regno
L'imperatore giallo visse poco oltre cento anni. Gli è riconosciuto il merito di aver concepito e realizzato un primo regno centralizzato. Per questi motivi è considerato l'antenato di tutti gli Han e il padre spirituale di ogni cinese.
Le dinastie si sarebbero alternate e sostituite, la politica imperiale ed il paese avrebbero trascorso periodi di grande splendore culturale e momenti di profonda crisi. Tuttavia, nonostante l'epoca imperiale gialla sia lontana nel tempo, l'impostazione socio-culturale cinese risente tuttora della condotta illuminata di Huang Di.
L'imperatore giallo appartenne al gruppo dei tre augusti e cinque imperatori, di cui fanno parte:
  • l'imperatore Shun
  • l'imperatore Zhuanxu
  • l'imperatore Yao
  • l'imperatore Ku
Cultura e società
L'unificazione cinese sotto un'unica figura imperiale corrispose, relativamente all'epoca, a un'omogenea identificazione culturale e sociale. Ciò si risolse in una suddivisione amministrativa del territorio che orientò il potere politico di Huang Di verso un decentramento quasi obbligato.
La Cina era politicamente ripartita in quattro zone di influenza corrispondenti ai quattro punti cardinali. Al termine del decorso dinastico dei cinque imperatori, ognuno di essi ebbe riconosciuta una zona di appartenenza e di celebrazione rituale.
La Canzone di Chu (楚辭) identifica infatti i cinque imperatori come divinità dei punti cardinali:
  • centro: Huang Di
  • est: Shaohao
  • ovest: Shennong
  • nord: Zhuanxu
  • sud: Fuxi
Il Libro dei riti (禮記) evidenzia invece un nesso tra i cinque imperatori e i cinque lignaggi.
All'imperatore giallo sono fatti risalire diversi manoscritti che abbracciano i più svariati temi di ordine culturale, sociale, religioso e scientifico. Vista la gran quantità di opere pervenute, si considerano di sicura attribuzione i Quattro Libri del Dio Giallo (Huangdi Sijing) e il Libro del Sigillo Nascosto del Dio Giallo (Huangdi Yingfujing).
Accanto a esse è da evidenziare la rilevanza culturale e scientifica di un altro trattato, Libro Esoterico del Dio Giallo (Huangdi Neijing), che rappresenta l'antenato di ogni testo di medicina tradizionale cinese. Il trattato è suddiviso in due tomi, lo Huangdi Neijing Suwen (le "Domande Semplici"), abbreviato come Suwen 素問, e lo Huangdi Neijing Lingshu abbreviato come 'Lingshu 靈樞 ("Perno Numinoso").
La trattazione è intrisa di filosofia mistica e accende il confronto tra spirito e corpo, tra individuo e cosmo. In virtù di quest'opera Huangdi è considerato padre e fondatore della medicina tradizionale cinese.

Gli ultimi anni
Alla luce della sua veneranda età, l'imperatore giallo trascorse i suoi ultimi anni preparando il cammino verso l'aldilà. Decentrò il suo potere politico in favore dei ministri dell'impero mantenendo salda la sua presenza nello sviluppo culturale della giovane Cina imperiale.
Si spense nel 2597 a.C. La mitologia fa risalire alla sua morte l'immagine delle ali incandescenti di una fenice, che illumina il trono imperiale agli occhi del suo successore, l'imperatore Shaohao.

Curiosità
Una delle leggende che lo riguardano narra che l'imperatore giallo avrebbe catturato il mostro Bai Ze sulla cima del Monte Dongwang, dove gli avrebbe descritto 11.520 tipi di mostri, mutaforma, demoni e spiriti. Un collaboratore di Huang Di avrebbe illustrato queste descrizioni realizzando il libro Bai Ze Tu, che oggi è scomparso.
Secondo la tradizione nel 2634 a.C. (durante la battaglia di Banquan) utilizzò un carro con uno speciale dispositivo differenziale collegato alle ruote che faceva sì che una statua puntasse sempre nella stessa direzione, nonostante le curve compiute dal veicolo.

L'imperatore giallo in epoca contemporanea
  • Ogni anno importanti cerimonie vengono svolte in Cina a Xinzheng (presso Zhengzhou) e Yan'an, i due presunti luoghi rispettivamente di nascita e di sepoltura di Huang Di. Tali celebrazioni sono dovute a diversi culti degli antenati (es. Xuanyuanjiao) che vedono nell'imperatore giallo l'antenato comune di tutti gli Han e il "cuore della razza cinese".
  • L'imperatore giallo è il protagonista del racconto La gente dello specchio di Jorge Luis Borges.
  • Lo scrittore new weird inglese China Miéville ha utilizzato questa storia come base per il suo racconto The Tain.
  • In Cina sono stati prodotti diversi sceneggiati televisivi che trattano la vita di Huang Di. La loro accuratezza storica è comunque contestata, dato che si focalizzano principalmente su arti marziali, Wuxia e gli aspetti drammatici.


venerdì 20 agosto 2010

Shuai jiao

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Lo Shuai jiao (摔跤 o 摔角, pinyin Shuāijiā) è un'arte marziale cinese che combina prese e colpi imparentato strettamente con la Lotta Mongola e con il Judo. Viste le sue peculiarità è considerata una disciplina indipendente da tutti gli altri stili di Wushu. Originariamente era solamente uno stile di lotta, ma successivamente furono inseriti anche colpi e parate nel suo interno.

Storia
Il primo termine cinese con il quale ci si riferisce alla lotta, "jǐao dǐ" (Urtare di corna), fa riferimento ad un antico sport nei qual contendenti indossavano dei copricapi con le corna con cui hanno combattuto di testa contro i loro avversari. La leggenda narra che il "jiao di" fu usato nel 2697 a.C., dall'esercito dell'Imperatore Giallo contro i soldati di un esercito ribelle guidato da Chi You. In tempi più recenti, giovani persone farebbero un gioco simile, emulando i combattimenti degli animali domestici senza copricapo. Il Jiao di viene descritto come una disciplina all'origine della lotta e di successive forme di arti marziali in Cina.
"Jiao li" (角力) fu un'arte marziale basata sulle prese che si sviluppò sotto la Dinastia Zhou, (fra il XII e il XIV secolo). Una parte ufficiale del programma militare Zhou era sotto l'ordine del re, jiao li viene considerata la più antica arte marziale cinese ed è tra le più antiche arti marziali sistematiche nel Mondo. Lo Jiao li integra tecniche di proiezione con attacchi, parate, joint locks e attacchi su punti di pressione. Questi esercizi sono stati praticati in inverno in inverno dai soldati che praticavano, inoltre, il tiro con l'arco e studiato strategia militare.
Jiao li divenne uno sport pubblico sotto la Dinastia Qin (221-207 d.C.), quando gli incontri erano organizzati come eventi ricreativi e per la selezione dei migliori combattenti. I concorrenti lottavano su una piattaforma chiamata "leitai", con il premio potenziale di essere assunti a far parte della guardia del corpo dell'imperatore o come istruttori di arti marziali per l'Esercito Imperiale. Alcune selezioni sarebbero durate una settimana o giù di lì, con oltre un migliaio di partecipanti. Jiao li fu insegnato ai militari in Cina nel corso dei secoli e la sua popolarità tra i militari mancesi garantì la sua influenza nelle successive arti marziali cinesi fino alla fine della Dinastia Qing.