domenica 24 novembre 2019

Combattimento da strada

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Il combattimento da strada (anche street fighting, in inglese) si definisce un tipo di combattimento corpo a corpo, quasi sempre illegale, che avviene in un luogo pubblico, fra due o più individui o gruppi di persone.

Caratteristiche
Il termine denota un tipo di combattimento generico in cui spesso i combattenti non sono atleti di arti marziali/sport da combattimento. La rissa per strada come attività reale è relativamente infrequente.
Lo street fighting può essere anche inteso come arte marziale, o meglio, insieme di varie tecniche di arti marziali diverse con lo scopo di raggiungere il proprio obiettivo nel modo più semplice e veloce.

Le conseguenze legali
Ogni forma di violenza può generare una azione legale: violenze domestiche, sul posto di lavoro, ecc., possono avere diverse conseguenze di carattere penale, come ad esempio nel caso di lesioni personali. La rissa di strada può anche essere preordinata a causare disordine civile per fini politici ed i tumulti relativi possono quindi essere perseguiti anche con l'accusa di cospirazione e terrorismo.


sabato 23 novembre 2019

Arco unno

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L'arco unno è un arco asimmetrico, composito e riflesso, composto da legno, corno, rawide e inserti in osso. Le parti in corno sono più lunghe delle sezioni dell'arco al quale sono accoppiate.
L'arco è stato ideato per eseguire un tiro preciso con grande sicurezza nel raggio di 40 metri, ovvero in un combattimento corpo a corpo nel combattimento a cavallo. L'arco può essere utilizzato anche a grande distanza, 250-300 metri.
L'arco è stato ideato per essere usato a cavallo: l'arco unno è infatti asimmetrico, con il flettente superiore più lungo dell'inferiore, per permettere all'arciere di farlo passare con facilità da un lato all'altro del collo o del dorso dell'animale. Tuttavia l'asimmetria porta a una minore precisione di tiro.
L'arco unno surclassava gli archi suoi contemporanei, utilizzati in Europa occidentale, per la maggiore portata e per la maggiore forza di penetrazione: l'arco unno è capace infatti di forare scudi e armature di metallo.
Le frecce erano lunghe, con punte di osso romboidali a tre angolazioni taglienti per penetrare scudi di cuoio così come armature d'acciaio. Quest'arma fu un punto di forza degli Unni per sconfiggere le popolazioni germaniche dell'Europa centrale.
Un arciere a cavallo durante il suo addestramento doveva imparare a tirare in avanti, di lato e all'indietro, il tutto in sella a un animale galoppante variando l'altezza e la direzione del movimento del bersaglio.


venerdì 22 novembre 2019

Forca da guerra

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La forca da guerra è un'arma inastata in uso in Europa dal XV al XIX secolo e nell'Estremo Oriente (fond. Cina). Come alcune altre armi inastate, deriva da un attrezzo agricolo: la forca. Nello specifico, l'arma si connatura, in Europa, come una variante a due punte (rebbi) dello spiedo da guerra.

giovedì 21 novembre 2019

Enso-ji Il Cerchio

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Il monastero Enso-ji Il Cerchio (giapponese: 円相寺, Ensō-ji; lett. "tempio il cerchio") è una comunità buddhista e un'associazione culturale italiana, riconosciuta come onlus e afferente al buddhismo Zen di lignaggio Sōtō (Sōtō-shū), fondata dal maestro (老師 rōshi) zen italiano Carlo Zendo Tetsugen Serra (1953-), allievo, tra gli ultimi anni '80 e i primi anni '90 del XX secolo, del maestro zen Ban Tetsugyu Soin (伴鐵牛, 1910-1996), e riconosciuto come insegnante nel suo lignaggio dal suo successore, l'attuale abate del tempio Tosho-ji (東照寺) di Tokyo, Tetsujyo Deguchi (出口鐵城, 1951).
Il monastero Enso-ji Il Cerchio è membro dell'Unione buddhista italiana e dell'Unione buddhista europea.
Questa comunità buddhista è espressione del Sangha della Foresta di Bambu e segue dunque la tradizione zen Sōtō secondo l'insegnamento del maestro riformatore giapponese Harada Daiun Sogaku (原田祖岳, 1871-1961).
La scuola di Daiun Sogaku si distingue dal metodo dall'attuale insegnamento del Sōtō, lignaggio zen fondato nel XIII secolo dal monaco di scuola Tendai Dōgen (道元, 1200-1253), lignaggio il quale, a partire dal XVIII secolo, si basa esclusivamente sulla pratica della "meditazione seduta", zazen (坐禅), realizzata secondo il peculiare metodo indicato con il nome di shikantaza (只管打坐, "solo sedersi"). La distinzione della scuola di Daiun Sogaku consiste quindi nell'affiancare alla pratica costante dello zazen un frequente e intenso lavoro sui kōan, quei quesiti o affermazioni paradossali che hanno come obiettivo il far abbandonare al discepolo un approccio strettamente razionale alla pratica facilitandone quindi l'illuminazione (satori ), caratteristici ancora oggi delle scuole Rinzai e Obaku.
L'insegnamento di Harada ha trovato seguaci in Occidente, particolarmente negli Stati Uniti dove, sotto la guida del suo discepolo Hakuun Yasutani (安谷 白雲, 1885–1973), fondatore nel 1954 della scuola Sanbo Kyodan (三宝教団), e del suo successore Philip Kapleau (1912-2004), nonché del maestro Maezumi Taizan Hakuyū (前角大山博雄, 1931-1995), è stato di indirizzo per alcuni pionieri del buddhismo zen occidentale come Charlotte Yoko Beck (1917-2011) e Bernard Testsugen Glassman (1939-), conservando una guida autorevole in Giappone proprio nel maestro zen Ban Tetsugyu Soin.
Il sangha del Cerchio trova sede principalmente in due luoghi: nel monastero "Ensoji – il Cerchio", fondato a Milano nel 1988, e nel monastero "Sanbo-ji – Tempio dei Tre Gioielli," (三寶寺) fondato in Località Pradaiolo, nei pressi di Berceto, in provincia di Parma, nel 1996.
Presso l'Enso-ji viene insegnata la pratica della meditazione seduta (zazen), impartiti gli insegnamenti zen del monaco insegnante Carlo Zendo Tetsugen Serra e vengono eseguite delle attività di arti orientali considerate come messa "in atto" della consapevolezza zen. La più seguita di queste arti è la pratica dei trattamenti shiatsu (指圧) considerata come una modalità autentica per praticare lo zen al pari della meditazione zazen.
Presso il Sanbo-ji vengono condotti i ritiri di meditazione e di pratiche orientali, come lo shiatsu, che aiutano nella pratica i discepoli. Caratteristica del Sanbo-ji è la presenza permanente di monaci zen residenti.
Caratteristica di questo monastero zen occidentale è anche il varo di corsi fondati sull'incontro tra la "psicologia cognitiva" occidentale (nella pratica della mindfulness) e gli insegnamenti zen; corsi indicati con il nome "MindfulZen", e inaugurati con la pubblicazione del saggio Zen 2.0, la via della felicità. Gli insegnamenti del "MindfulZen" intendono trasmettere la tradizione della disciplina di vita zen in maniera non religiosa e scevra delle forme della tradizione buddhista.
Dalla primavera del 2015, con l'intenzione di diffondere ulteriormente la pratica dello Zen in una forma moderna, il Cerchio intraprende anche il progetto #Urbanzen, che prevede l'allestimento di incontri pubblici di zazen nella forma di flashmob nelle principali città italiane ed europee; mentre i primi eventi pubblici vennero organizzati in due tra i punti più rappresentativi della vita pubblica milanese, Piazza del Duomo e la piazza di fronte alle Colonne di San Lorenzo, il terzo viene organizzato a Napoli, per l'apertura della nuova sede del Tempio Zen di Napoli Ten Shin - Cuore di Cielo Puro, afferente al Cerchio in quella città, in piazza del Plebiscito. Nell'ambito degli eventi pubblici per manifestare pubblicamente la pratica, viene organizzata, il 24 Giugno 2015, la Notte delle Lanterne: la riproposizione di una festa giapponese come evento per animare la movida milanese, coinvolgendo i cittadini in un momento di pace e raccoglimento. Quest'evento viene conosciuto però più per il successo ben oltre le stime che ha avuto, riuscendo a bloccare il quartiere della Darsena per qualche ora, con circa centomila persone presenti.



martedì 19 novembre 2019

Luk Dim Boon Kwun

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Il bastone dei sei punti e mezzo (六點半棍T, 六点半棍, liùdiǎnbàngùn, liu tian pan kun) (in Cantonese luhk dim bun gwan) è una sequenza con arma del Wing Chun.

Storia
Alcuni tramandano che questa sequenza sia entrata a far parte del patrimonio tecnico del Wing Chun a partire da Zhāng Wǔ 张五 (in Cantonese Jeung Hng) e che provenisse dagli ambienti della compagnia teatrale itinerante della Giunca Rossa (紅船中, 红船中, hóngchuánzhōng, hung chuan chong) (in Cantonese huhng syuhn jung). Dan Knight spiega che un certo numero di personaggi del Wing Chun lavorarono come attori in questa compagnia teatrale della Giunca Rossa. Uno di questi, Liáng 'èrdì 梁二娣 (in Cantonese Leuhng Yih Daih) apprese l'utilizzo del bastone di un'altra arte marziale e ne semplificò il maneggio in collaborazione con Huáng Huábǎo 黄华宝 (in Cantonese Wohng Wah Bou), che lo introdusse nel sistema Wing Chun tradotto:" Radiosa Primavera".
Questo è ciò che riferiva Ip Man
«Chi Shin insegnò le Tecniche del Palo Lungo dei Punti Sei e Mezzo a Leuhng Yih Daih. Wohng Wah Bou era molto vicino a Leuhng Yih Daih, ed essi scambiarono ciò che conoscevano sul Kung fu reciprocamente , collegando e migliorando le loro tecniche, e quindi le Tecniche della Lunga Pertica dei Punti Sei e Mezzo fu incorporata nel Kung fu Wing Chun.»
(Ip Man, The Origin of Wing Chun)
Chi Shin è Zhìshàn Chánshī (至善禪師) che è legato alla leggenda di fondazione dell'Hung Gar.

Tecnica
Si esegue maneggiando un bastone lungo o palo, della lunghezza di circa 2,75 m. Nella maggioranza delle scuole, è la prima forma armata del Wing Chun ad essere insegnata all'allievo quando ha completato il sistema a mani nude. Lo scopo di questa forma è rafforzare nel praticante il principio della linea centrale, nonché di sviluppare una maggiore potenza mani nude. Infatti, nel Wing Chun, lo studio delle armi non è finalizzato all'utilizzo dell'arma stessa, bensì al miglioramento di alcune capacità che rendono più efficaci le prestazioni a mani nude.
Con questa forma, inoltre, si migliora la "struttura" e si impara a "canalizzare la forza in un solo punto" senza dispersione di energia.


lunedì 18 novembre 2019

Billy Chau

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Billy Chau Bei-lei (accreditato anche come Billy Chow, caratteri cinesi: 周比利; Calgary, 24 agosto 1954) è un attore, kickboxer, artista marziale e imprenditore canadese naturalizzato cinese di Hong Kong.
Ex-campione della World Kickboxing Association, Chow pratica anche boxe e muay thai. I suoi ruoli cinematografici più conosciuti sono quelli del Generale Fujita nella pellicola del 1994 Fist of Legend e quello di Wong, il Grande Calcio del Nord, nel film del 1996 Tai Chi Boxer.

Kickboxing
Negli anni ottanta, dall'84 all'86, Chow è stato campione del mondo dei pesi superwelter della WKA. Il suo ultimo match ufficiale è stato, il 20 novembre 2007, contro il thailandese Akarn Sanehha, con cui l'ex-campione ha perso.

Carriera
Recitazione
Nel 1987, Chau ha interpretato un soldato d'élite nella pellicola Eastern Condors, insieme a Sammo Hung, Yuen Biao e Yuen Woo-ping. Successivamente ha iniziato ad ottenere ruoli da antagonista, particolarmente in due film di Jackie Chan, Dragons Forever del 1988 e Miracles del 1989.
Negli anni novanta ha lavorato al fianco di Jet Li, nei lungometraggi di successo Fist of Legend del 1994 (nel ruolo del Generale Fujita), Meltdown - La catastrofe del 1995 (nel ruolo di Kong) e Dr. Wai in "The Scripture with No Words" del 1996 (nel ruolo di Chan / Guardia dell'ambasciata giapponese). Nel 1995 ha interpretato il fratello di Tigre di Giada nella pellicola Iron Monkey 2, insieme a Donnie Yen, mentre l'anno successivo ha avuto il ruolo di Wong, il Grande Calcio del Nord, in Tai Chi Boxer, il cui protagonista era Jacky Wu.

Il ritiro dalla recitazione
Billy Chau si è ritirato dalla carriera cinematografica il 26 agosto 2006, all'età di 48 anni, dopo aver partecipato alla sua ultima pellicola Dragon in Fury.

Imprenditoria
Attualmente, Billy Chau gestisce una palestra specializzata in arti marziali ad Hong Kong, la Billy's Gym, inoltre insegna alla palestra Frank Lee's Muay Thai ad Edmonton, in Canada.


domenica 17 novembre 2019

Fu Zhensong

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Fu Zhensong (傅振嵩, Fù Zhènsōng; Mapo, 1881 – Canton, 1º maggio 1953) è stato un artista marziale cinese, soprannominato Jiannan (劍南, Jiànnán) fu maestro di Taijiquan.
Originario del villaggio di Mapo (馬坡), Biyangxian (泌陽縣), nel territorio della città di Huaiqing (懷慶), nella provincia di Henan in Cina. È un celebre maestro di arti marziali cinesi esperto di vari stili soprattutto interni. Conosciuto come una delle "Cinque Tigri del Nord", è il fondatore lo stile Fu. Ha avuto un ruolo importante nel Zhongyang guoshu guan di Nanchino.

Biografia
Fu Zhensong nasce nel 1881. All'età di sedici anni entrò in una scuola di wushu dove seguì gli insegnamenti di Chen Yanxi (陳延禧), ottava generazione di Taijiquan della famiglia Chen, gli insegnamenti di Jia Qishan (賈岐山), un discepolo di Dong Haichuan nel Baguazhang.
Si racconta che all'età di 28 anni, Fu Zhensong difese il proprio villaggio dall'attacco di oltre 100 banditi affrontandoli con una lancia di ferro del peso di 8 chilogrammi e uccidendone il capo.
Nel 1911, Fu Zhensong iniziò a lavorare in un servizio di scorta e protezione dell'Henan. A 39 anni venne invitato dal generale Li Jinglin a servire come istruttore di wushu nell'esercito Beiyang. In seguito Fu Zhensong divenne capitano delle guardie del corpo ed insegnò arti marziali cinesi alle truppe di Zhang Zuolin. In quest'ultimo periodo si trovò a Pechino ed ebbe occasione di conoscere e confrontarsi con numerosi altri maestri.
Nel 1928 egli venne chiamato a partecipare al Zhongyang guoshu guan (中央國術館) di Nanchino. In seguito venne assunto come Capo Istruttore e come Vice Direttore al Liang guang guoshu guan (兩廣國術館). Nello stesso tempo, in questa area del Sud della Cina, Fu Zhensong insegnò alle truppe, all'Accademia di Polizia e all'Università Zhongshan.
Morì a Canton, Cina, 72 anni, nel 1953.


sabato 16 novembre 2019

Lai Tung Pai

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Lai Tung Pai (in Pinyin Lai Tong Pai, anche conosciuto come Panquan 蟠拳 reso in Poon Kuen, che può essere tradotto in "Pugno sinuoso o serpeggiante"), è un'arte marziale di origine cinese, provenienti dal Sil Lum (cinese tradizionale Shaolin) nel Guangdong provincia di Cina. L'arte fu sviluppata nel tempio di Kwangtung e successivamente spostato nel tempio Hoi Tung Temple quando il primo fu bruciato durante la dinastia Qing. Le date non sono note, come l'unica persona vivente, Kong Hoi (cognome anteposto come nella tradizione cinese), studiò presso il tempio Hoi Tung nel XX secolo. Il grande maestro Kong è un membro della Hong Kong Chinese Martial Art Association. Come altri stili del sud della Cina fa risalire la propria origine all'abate Zhishan Chanshi (至善禅师, che all'interno della scuola è detto Chi Sen). Un articolo in lingua cinese afferma che lo stile è stato tramandato dal monaco Shaolin Fahai Chanshi 法海禅师 e praticato dal maestro Jiang Hai 江海 (dovrebbe trattarsi di Kong Hoi). Fa Hai (Fa Hoi) è inserito alla terza generazione dello stile.

Specifiche dello stile
Lai Tung Pai è uno stile di arte marziale Sil Lum (Shaolin).


venerdì 15 novembre 2019

Maestro zen

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Maestro Zen è un'espressione particolare, che cominciò ad essere usata nella seconda metà del XX secolo, in un linguaggio informale per riferirsi ad un monaco ordinato di tradizione Zen a cui è stata riconosciuto il conseguimento dell'Illuminazione secondo i termini di quella particolare scuola e che per questo è in grado di insegnare le pratiche e la meditazione secondo la propria tradizione.
Essa non corrisponde alla traduzione di nessun termine nativo delle culture in cui le scuole zen si sono sviluppate, nelle quali i titoli variano da scuola a scuola persino all'interno della stessa cultura d'origine, e per questo nelle scuole americane contemporanee sta cominciando ad essere usata sempre di meno.
Di norma, essere "maestro zen" implica l'impegno di un lungo periodo di studi della dottrina di questo tipo di buddhismo e la conseguente autorizzazione, da parte di una scuola di riferimento, ad insegnare e trasmettere la propria tradizione.

Nella lingua cinese
Nell'impero Cinese, sotto la dinastia Tang, venne adottato il termine Chánshī(禅师; Maestro di meditazione, dal sanscrito dhyana) per indicare un maestro di dottrina o meditazione Chan. Con il passare del tempo, questo termine venne usato anche per maestri di scuole non necessariamente Chan, come per il caso del maestro della scuola Tiantai Zhiyì.
Per maggiore chiarezza, bisogna considerare che allora, come nella Cina contemporanea, il termine "Chan"() non venne limitato esclusivamente alle scuole omonime da cui sarebbe derivato lo Zen giapponese, ma è usato, oggi come ieri, semplicemente per indicare le forme di meditazione praticate nelle varie scuole buddhiste, differentemente da come avviene in Giappone. Soprattutto nell'attuale periodo di restauro del Dharma in Cina, sotto la denominazione di scuola Chan molti templi abbracciano anche insegnamenti di altre scuole tradizionali, come appunto la scuola Tiantai, la scuola della Terra Pura, la scuola Huayan e la scuola Yogacara, spesso sotto il termine generico di un "Buddhismo Cinese" che guarda sempre più verso un sincretismo religioso, per salvare gli ultimi frammenti di tradizioni sopravvissute al rischio di una possibile estinzione durante il periodo della dittatura di Mao Zedong.
In Cina non esistono organizzazioni autorevoli per formalizzare l'uso di titoli onorifici, e "Chanshi" è usato come titolo per un praticante buddhista, quasi sempre un monaco, che si specializza nelle dottrine Chan. Chánzōng Dàshī (禅宗大師; Grande Maestro della Scuola Chan) è un termine simile e più vicino a quello giapponese, per quanto venga usato raramente.
Il modo più comune per riferirsi ad un maestro Buddhista genericamente è Shifu (師父; Maestro). che è anche usato per ogni monaco e monaca in segno di rispetto. Parlando concretamente, questo termine, che include il carattere di "padre" (), si riferisce di più ad un insegnante o a un precettore. Più specificamente, è possibile usare il termine Fashi(法師; insegnante di Dharma).

Nella lingua giapponese
In Giappone, il termine generico "Maestro Zen" racchiude molti termini specifici in ogni tradizione Zen giapponese.
  • Shike è usato, sia nella scuola Rinzai che nella Soto, per indicare un praticante qualificato per controllare l'addestramento dei monaci.
In alcuni monasteri, questa funzione viene attribuita all'Insegnante di Dharma, per cui viene anche usato il termine Kaikyoshi
  • Roshi ("vecchio maestro") in Giappone è un titolo onorifico dato a monaci esperti e maestri Zen in Giappone, e con il termine generico Sensei denota un grado ufficiale in molte scuole Zen in Giappone, Stati Uniti ed Europa.
  • Sensei ( semplicemente "insegnante") è spesso usato per riferirsi ad un maestro anche al di fuori dell'ambito Zen
  • Osho,("monaco virtuoso") è usato per praticanti che hanno acquisito un livello base di maestro
Specificità nella tradizione Sōtō
Nella scuola Sōtō compare anche il titolo Daiosho , che indica il più alto grado nella gerarchia monastica, e nella recitazione del lignaggio che viene usata frequentemente come pratica di meditazione, è suffisso di tutti gli abati e i maestri della tradizione di un monastero, dai primi Buddha leggendari fino all'ultimo abate predecessore dell'attuale. In alcuni monasteri, Daiosho viene sostituito dal termine Zenjiper riferirsi al fondatore della Scuola Sōtō Eihei Dogen e al formalizzatore della dottrina Sōtō attuale Keizan Jokin, e all'attuale o ad un passato abate dei due templi principali dell'organizzazione delle scuole Soto.

Specificità della tradizione Rinzai
Anche nella scuola Rinzai, è necessario un lungo addestramento riconosciuto per essere qualificato come insegnante e maestro. Nella scuola Rinzai, la trasmissione comune con cui si designa un maestro o un Roshi non include una trasmissione di dharma (Inka shomei). La cerimonia tradizionale di trasmissione del Dharma indica "il riconoscimento formale della più profonda realizzazione dello Zen" ma all'atto pratico è usata per la trasmissione del "vero lignaggio" dei maestri della sala di pratica .
In accordo con il maestro Sokun Tsushimoto, il titolo di roshi è l'equivalente di Maestro Zen e shike
«'Roshi' è un titolo comparabile con il più formale ‘Shike’ che identifica chi è riconosciuto successore del Dharma da un autentico maestro»

«Nello Zen Rinzai, è relativamente semplice stabilire chi è un roshi e chi no. Chiunque è autorizzato dal proprio maestro è un roshi. Questo riconoscimento è testimoniato da un documento, chiamato colloquialmente "ichi-mai", lettealmente "un foglio di carta". La trasmissione è diretta dal maestro al discepolo, senza nessun ulteriore controllo. Questo significa che la scuola Rinzai non sente la necessità di controllare chi è un roshi e chi non lo è. Per questo, il numero dei maestri Rinzai riconosciuti è relativamente basso, forse sulla cinquantina o quasi...»
In accordo con la testimonianza di Sokun Tsushimoto,
«L'autorizzazione a Roshi dev'essere compilata nella forma più rigorosa ed esplicita. Nella tradizione Rinzai un maestro consegna una calligrafia come certificato di trasmissione al discepolo meritevole come prova di autenticazione. È superfluo aggiungere che questo implica che il discepolo passi molti anni di addestramento sotto il maestro proficuamente e con continuità.»
Lo shike è quindi il vertice di una scuola Rinzai, con il proprio tempio principale. Egli approva e dimette i monaci, e approva i titoli nel sistema del lignaggio

In lingua coreana
In Corea, esiste il titolo Sunim per un monaco o una monaca di qualsiasi tradizione buddhista. Esso non contraddistingue nessun grado o qualifica specifica. È considerato rispettoso riferirsi ad un monaco anziano come Kun sunim, e questo particolare modo di esprimersi indica una qualche sorta di realizzazione da parte del destinatario.
Nel Soen coreano, il termine Inga si riferisce tipicamente al riconoscimento individuale della trasmissione del dharma da maestro a discepolo. E con il termine Trasmissione si intende la cerimonia che celebra questo riconoscimento. Un monaco che ha ottenuto l'Inga o abbia dedicata una Trasmissione è qualificato per ottenere il titolo di Soen Sa o "Maestro Zen" di un tempio, e di accertare la trasmissione dei suoi discepoli, sia essa di natura pubblica o confidenziale.