martedì 21 aprile 2020

Tom Sharkey, il marinaio: le gambe corte e la testa calda di un uomo che mai si arrese

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Volendo indicare un pugile che possa considerarsi il miglior rappresentante della “vecchia scuola”, quella degli anni che precedettero l’applicazione delle Queensberry Rules, fatta di noncuranza per il dolore, proprio o altrui, feroce determinazione e carattere indomito, il primo nome ad affiorare sarebbe, probabilmente, quello di Tom Sharkey, il Marinaio.
Un metro e settantatré misurato, giurava un giornalista dell’epoca, in punta di piedi, un collo degno di un toro da combattimento, orecchie a cavolfiore derivanti dall’esasperata tendenza al clinch e spalle larghissime, Tom era nato a Dundalk, in Irlanda, il 16 novembre del 1873.
A soli dodici anni Tom vide bene d’andarsene da casa, senza troppi rimpianti da parte sua o dei suoi familiari.
Tozzo, arcigno e orgoglioso abbracciò, da bambino cresciuto in fretta, la vita di bordo sui bastimenti transoceanici che partivano da Limerick. Certamente non con qualifiche da ufficiale.
Attaccato e preso in giro dai marinai più adulti, Tom non fece passare una sola settimana, dei suoi lunghi anni di mare, senza affrontare duri combattimenti nei ponti della ciurma.

In sette anni fece naufragio ben quattro volte; in una di queste occasioni andò alla deriva, con altri marinai, per tre giorni nell’oceano Pacifico, senza cibo né acqua.
A diciannove anni si arruolò nella Marina degli Stati Uniti, finendo di stanza nell’arcipelago delle Hawaii, dove diede inizio alla carriera professionistica con diciassette vittorie per knockout consecutive, anche se Boxrec gli addebita una sconfitta durante tale periodo.
In un articolo di quegli anni, il giornalista Donald Barr Chidsey, l’autore della biografia sul grande John L. Sullivan, descriveva il nuovo fenomeno pugilistico in tal maniera: “Tom Sharkey non sa boxare: appoggia semplicemente la testa al petto dell’avversario lasciando andare i suoi terrificanti ganci
Nel 1896 gli fu data la grande possibilità di affrontare James Corbett, al secolo Jim il Gentiluomo, in un breve incontro dimostrativo di quattro riprese che Sharkey dominò, avendo la pessima idea di fine match, però, di lanciare l’arbitro contro l’avversario. Fu decretato il pareggio. Cinque poliziotti dovettero intervenire per placare l’ira di Tom il Marinaio il quale, una volta in più, dimostrò una natura poco riflessiva.

Non vi era in palio alcun titolo, ad ogni buon conto.


Un altro incontro destinato a passare alla storia fu quello che lo vide fronteggiare Bob Fitzsimmons, sei mesi più tardi: il Jeffersonville Evening Journal descrisse l’evento come un autentico furto, poiché Sharkey fu messo al tappetto da un apparentemente pulito colpo alla mascella, mentre l’arbitro vide una ginocchiata per la quale squalificò Fitzsimmons, alzando il braccio di Tom.
L’arbitro in questione era Wyatt Earp, uno dei più famosi cacciatori di bisonti e uomini d’armi della nuova frontiera americana; forse proprio per la rinomata precisione al tiro dell’avventuriero le proteste non furono eccessive. A centoventi anni di distanza e con il solo citato articolo a corroborare le varie tesi, però, la mia è una mera interpretazione personale.
Due anni più tardi, il brevilineo Tom fu ritenuto meritevole di misurarsi in un match valevole per il mondiale dei pesi massimi: il titolare della cintura era l’imbattibile James Jeffries che rendeva all’avversario decine di centimetri e chili. Tom Sharkey, però, impressionò la stampa durante la cerimonia del peso, per la misura straordinaria del proprio torace che lambiva i centoventi centimetri.
Al Mechanic’s Pavilion di San Francisco l’emozione non tardò a trasformare la bolgia dei presenti in un caos senza tregua: diverse file di seggiolini collassarono, vi furono feriti e il panico si diffuse tra gli spettatori.
La polizia impiegò oltre un’ora a sedare i facinorosi, tranquillizzare i timorosi e ristabilire l’ordine.
La campana del primo round introdusse un match passato alla storia della boxe per essere stato il primo, illuminato da luce artificiale, ad essere impresso su macchina da presa.
All’undicesimo assalto Tom saggiò il tappeto, indirizzando l’arbitro verso un verdetto favorevole a Jeffries, ma solo al termine di venticinque, combattute riprese.
Naturalmente, Tom il marinaio non accettò il verdetto e dovette essere allontanato con la forza.
La forza di molte persone decise a tutto.
Il Milwaukee Journal, in un articolo dell’epoca, scrisse che nove presenti su dieci avrebbero dato la vittoria a Jeffries, legittimando ulteriormente il trionfo del campione.
Inoltre, lo stesso articolo, predisse un breve futuro alla boxe di Sharkey, fatta di violenza, scorrettezze e combinazioni elementari. Una tesi rivelatasi fondata.
Nel 1901, dopo una squalifica subita per un colpo di gomito, per comminare la quale l’arbitro fu costretto a puntare la pistola in faccia all’iracondo Tom, i giorni del Marinaio sul ring andarono ad esaurirsi.
Forte giocatore, terminò i risparmi guadagnati sul ring alle corse dei cavalli.
Non portando loro alcun rancore, divenne stalliere e, più avanti con l’età, fece il magazziniere. Il 17 aprile del 1953, Tom Sharkey passò a miglior vita.
Non trova spazio nelle classifiche dei puristi del pugilato il nome di Tom “The Sailor” Sharkey; ed è giusto che sia così, vista la pochezza stilistica della sua boxe famelica.
Abituato a lottare fin da bambino per la propria vita, il suo stile fu il riflesso sul ring di un uomo che non conosceva resa.
Tom Sharkey era piccolo di statura ma non servono approfondite analisi per capire che nessun gigante si debba mai essere azzardato a guardarlo dall’alto al basso.

Le semplici parole da lui rilasciate al crepuscolo della propria vita sono la testimonianza di un’esistenza da combattente: “Posso solo dire che qualunque gigante, campione dei pesi massimi, avesse l’idea di affrontare me, il piccolo Tom, sapeva che sarebbe entrato in un vero combattimento e ci sarebbe rimasto per tutta la durata del match!”






lunedì 20 aprile 2020

Cosa è considerato normale in Cina

Beh non so se queste siano considerate strane nel resto del mondo… quindi scrivo quello che ho visto io…
  • Non c'è un orario specifico per mangiare, in Cina si mangia sempre, infatti ci sarà ovunque qualche ristorante o night Market dove troverai qualsiasi cosa tu possa desiderare, dai noodles al barbeque d'agnello alle alette di pollo di KFC a qualsiasi ora, anche alle tre di notte.

  • I mezzi pubblici sono molto efficienti ed economici; una corsa in bus ti costa 1 o 2 yuan (0,13-0,26€) e in certi periodi dell'anno in alcune città è addirittura gratis. Le ferrovie si estendono per tutto il paese ed arrivano anche nelle aree remote come il Tibet, inoltre la Cina possiede alcuni dei treni ad alta velocità più veloci al mondo con oltre 300 miglia orarie e a Shanghai si può trovare uno tra i primi treni a lievitazione magnetica al mondo. Non sto a parlare di taxi e metropolitana che ti porteranno ovunque e sono anch'essi molto economici rispetto ai paesi europei.

  • La condivisione del cibo è un fattore culturale molto sentito in Cina. Solamente nei ristoranti in stile occidentale ci si troverà ad avere ognuno il proprio piatto, cosa che invece non avviene mai nei ristoranti locali o nelle cene di famiglia tradizionali, dove tutto viene posto al centro del tavolo in gran quantità per essere mangiato tutti insieme , magari accompagnato da una buona birra.

  • Il telefonino è il cuore e l'anima di ogni cinese, infatti attraverso un semplice tocco si può fare tutto, dal pagare le bollette all'ordinare cibo a domicilio, o ancora, prenotare la vacanza. App come Wepay e Alipay hanno ormai sorpassato l'uso delle banconote cartacee grazie alla loro comodità e sicurezza nei pagamenti. Per quanto riguarda gli acquisti online invece Taobao fa da padrone in Cina, grazie alla sua vastissima scelta di prodotti ad un prezzo vantaggioso e buona qualità.

  • Esercito di fattorini per le consegne a domicilio. La maggior parte dei cinesi ama ordinare il proprio pasto dal loro cellulare e farselo portare direttamente a casa o in ufficio, il tutto in meno di 20 minuti, grazie appunto alle molte società dedite alle consegne a domicilio, spesso in competizione tra loro. Ovunque sia la tua casa, loro ti troveranno e ti potranno il tuo pasto.

  • Hotel per stranieri, in Cina solo nelle grandi città e raramente al di fuori di esse sono presenti hotel con il permesso di ospitare stranieri. Molte volte gli hotel dedicati agli stranieri sono più lussuosi rispetto a quelli dedicati ai soli cittadini cinesi. Pertanto se si vuole viaggiare nel paese bisognerà soggiornare presso uno degli alberghi autorizzati, oppure prenotare un appartamento ma comunque poi registrarsi alla stazione di polizia locale.

  • La maggior parte degli uomini cinesi sa cucinare. Questo lo scrivo solo per curiosità e non vado ad implicare il fatto che anche in Italia ci siano molti uomini che sappiano cucinare. Molti uomini e mariti sono coloro che prendono in mano la pentola per preparare i pasti, mentre le mogli si dedicano alla cura dei figli. Questo fatto è ovviamente soggettivo, in quanto anche le donne sono certamente in grado di cucinare e quindi dipende da famiglia a famiglia.

  • I pop corn salati non esistono. O meglio, ci sono ma non sono molto popolari quanto quelli dolci… infatti al cinema guardando un film ti verranno serviti dei buonissimi pop corn dolci.

  • I ragazzi in genere sono visti come dei portaoggetti dalle loro fidanzate. Infatti è molto comunque vedere coppiette dove la ragazza è intenta a scattarsi selfie mentre il povero fidanzato è sommerso dalla sua roba quale borsetta, cappotto, borse della spesa e quant'altro. Qui in Italia penso che questo raramente possa succedere.

  • La carta igenica nei luoghi pubblici non c'è. Tutti i cinesi hanno infatti imparato a portarsela dietro da casa in quanto non troverete mai un rotolo, anche se le toilette pubbliche sono molto diffuse.

  • I neonati non indossano il pannolino, questo l'ho accettato pure io, quando andando a passeggiare al parco, in inverno, ho trovato una nonna con suo nipote che non indossava il pannolino ed era letteralmente con il sederino all'aria. In Cina c'è questa usanza di lasciare che i bambini facciano i loro bisogni ovunque vogliano, e pertanto sono provvisti di speciali pantaloni con un buco dove c'è appunto il sedere per favorire l'uscita di pipí e quant'altro.

  • La guida in Cina è alquanto pericolosa, anche per il guidatore più esperto. Anche se qui in Italia siete stati dei guidatori provetti in Cina la storia è diversa. Il traffico è spericolato e bisogna fare attenzione non solo a ciò che si sta facendo ma anche alle altre auto e specialmente ai numerosi motorini elettrici che sono ancora più pericolosi. Ogni anno si verificano milioni di incidenti, soprattutto a causa dei guidatori di motorini, per la maggior parte anziani e giovani, che anche non avendo la patente guidano comunque mettendo in pericolo non solo se stessi ma anche gli altri. Molto diffuse sono anche le simulazioni di incidenti o tamponamenti di pedoni per ottenere denaro.

  • Uscire di casa in pigiama per andare a fare la spesa, prelevare o fare qualsiasi altra cosa è molto normale in Cina.

  • Foto o domande a non finire per i viaggiatori occidentali. Non solo in città come Pechino, dove c'è un gran numero di turisti occidentali ma anche nelle aree meno visitate, spesso vi verrà chiesto da parte di curiosi, spesso anziani, di fare una foto insieme a loro o di rispondere alle loro domande, questo perché gli occidentali sono ancora visti come "creature mitologiche" possiamo dire , soprattutto dalla fascia più avanti con l'età.

  • Skincare. La maggioranza dei cinesi è di carnagione scura, e quindi, soprattutto le donne vogliono cercare di apparire più chiare possibile per rispettare i canoni di bellezza nazionali. È quindi normalissimo vedere per le strade donne di tutte le età a spasso con il loro ombrello da passeggio.

  • Gli anziani puliscono le strade, le toilette pubbliche e i centri commerciali per passare il tempo e stare in compagnia.

  • In tutte le città, sia piccole che grandi ogni sera ci si ritrova in una delle tante piazze o parchi per ballare insieme o fare esercizio fisico, tutto a tempo di musica.


Ci sarebbero sicuramente tante altre curiosità che ora non mi ricordo , per ora ciò che ho sperimentato è questo.
Spero di essere stato d'aiuto.






domenica 19 aprile 2020

Bai He Quan




Provincia del Fujian
La storia scritta e orale tramandata da Shi-fu Liu Hong-Shen ai suoi studenti dice che, Fang Zhong era un discepolo del 'Nan Shao-Lin Si' (tempio buddista Shao-Lin del sud), e che aveva appreso uno dei molti stili di combattimento di Shao-Lin. Quando il Tempio di Shao-Lin fu attaccato dalle forze manciù, Fang Zhong e sua figlia Fang Chi-Niang erano assenti, erano in campagna.
Quando sentì parlare dell'attacco Fang Zhong e sua figlia Fang Chi-Niang fuggirono a Fu-Zhou,
dove lasciò sua figlia Fang Chi Niang nelle mani sicure del 'Bai Lian Si' (Tempio del loto bianco) mentre lui andava a cercare ed aiutare i suoi fratelli Shao-Lin.
Mentre Fang Chi-Niang soggiornava presso il tempio ebbe la notizia che i banditi avevano ucciso suo padre Fang Zhong durante una disputa per il controllo dei villaggi locali. Fang Chi-Niang  ne rimase sconvolta e promise a se stessa che avrebbe avuto la sua vendetta, ma sapeva che il suo kung fu, che suo padre gli aveva insegnato non era abbastanza forte.
Fang Chi-Niang nonostante il suo addestramento divenne ogni giorno sempre più frustrata a causa della sua mancanza di potenza. Un taoista anziano che aveva visto Fang Chi-Niang allenarsi si offrì di insegnargli un metodo interno, che non richiedeva l'uso della forza bruta. Dopo un breve periodo Fang Chi-Niang iniziò a comprendere i meccanismi interni di ciò che il taoista anziano stava cercando di insegnargli, e attraverso la comprensione dei profondi insegnamenti dell'arte interna Fang Chi-Niang combinandola con ciò che aveva imparato da suo padre Fang Zhong, sviluppò il 'Nan Shao-Lin Bai Quan Ha'.
Poco dopo Fang Chi-Niang incontrò un praticante dello stile della tigre di nome Zheng Li, che era in visita al tempio con il suo maestro. Dopo aver visto Fang Chi-Niang allenarsi, la sfidò ad un incontro amichevole, che presto divenne una battaglia vera e propria, poichè Zheng Li non poteva colpire il suo bersaglio. Fang Chi-Niang si spostava rapidamente da lato a lato evitando la forza in arrivo e sconfisse facilmente Zheng Li. Zheng Li non poteva credere che una donna potesse fare meglio del suo stile della tigre e chiese a Fang Chi-Niang di insegnargli. Fang Chi-Niang accettò e Li Zheng apprese il suo stile di nuova concezione.
Quando Li Zheng divenne esperto nello stile di nuova concezione, accompagnò Fang Chi-Niang nel suo viaggio attraverso la Provincia. Mentre Fang Chi-Niang e Zheng Li combattevano contro il fuorilegge locale che stava terrorizzando i villaggi e aveva avuto un ruolo nella morte di suo padre.
Gli abitanti del villaggio rimasero sorpresi dalla capacità di Fang Chi-Niang e del suo discepolo e gli chiesero se poteva rimanere e di insegnare il suo stile marziale.
Fang Chi-Niang accettò, ma dopo un breve periodo decise di tornare indietro a Fu-Zhou per seguire una vita più monastica presso il Lian Bai Si, lasciando il suo discepolo Zheng Li ad insegnare agli abitanti dei villaggi locali.
Zheng Li insegnò a 28 studenti di Yong-Chun e nei villaggi circostanti, che in seguito divennero noti come i '28 eroi di Yong-Chun '.
Questi 28 studenti cominciarono a insegnare nei villaggi circostanti e, infine, l'arte fu trasmessa in tutta la provincia di Fu Jian. Questo stile è oggi conosciuto come 'Yong-Chun ha Bai Quan' (Pugno della Gru Bianca del villaggio di Yong Chun), ed è considerato lo stile originale. Da questi studenti si sono evoluti gli stili diversi di Gru Bianca ognuno con la propria essenza unica. Alcuni degli stili originali sono Fei Lui (Gru che vola), Shi-lui (Gru che si alimenta), Ming-lui, e Su-lui (Gru che dorme).
Mentre nel Fu-Zhou, Fang Chi-Niang ebbe molti studenti provenienti dai villaggi circostanti e anche da milizie locali e le società segrete che trasmisero l'arte in altre parti della provincia.

Taiwan
Nel corso degli anni ci sono stati molti maestri di gru bianca che hanno viaggiato a Taiwan sia per affari che per piacere e tutti hanno lasciato il segno in un modo o nell'altro. Alcuni dei più notevoli sono Fang Shao-Qi, Zhang Chang-Qiu Lin-Zhong Guo, e Lin De Shun.
Tre dei quattro maestri sopra che hanno viaggiato a Taiwan erano o allievi diretti o discendenti in linea diretta del Maestro Shi Fang-Pei.
Fang-Shi Pei (方世培) noto anche come Fang Fei-Shi (方飞石) ha studiato con il maestro Li (李师) presso il Tian Zhu-Tempio, che era uno studente di terza (3°) generazione del Maestro Zheng Long ( 郑龙). Maestro Zheng Long morì nel 1755 ed era uno studente di Li Zheng, che a sua volta era uno dei primi 28 studenti di Yong Chun nella provincia del Fujian.
Mentre studiava sotto Li Shifu, Fang Shi-Pei osservò gli uccelli scuotere l'acqua dalle loro piume e fu incuriosito dall'energia creata da quest'azione, osservò anche i cani scrollarsi l'acqua dal loro pelo con le stesse azioni e cominciò a interrogarsi sull'uso di quest'energia, e l'ha combinata con la sua conoscenza del pugno della gru bianca.
Dopo molti anni di pratica Fang Shi-Pei ha creato il Zong He Quan (纵鹤拳), questo stile è a volte indicato come 'il pugno della gru agitata'.
Fang-Shi Pei ebbe molti allievi, alcuni tra i più notevoli sono;
Fang Shao-Qi (方绍耆) noto anche come A'Feng-Shi (阿凤师), e Fang A 'Feng (方阿凤), uno studente di Fang-Shi Pei che ha viaggiato a Taiwan. Fang Shao-Qi insegnò nelle aree di
Kao-Hsiung, Tai-nan, e Yan-shui.
Fang Shao-Qi aveva molti studenti, alcuni dei più notevoli sono Tong Jin-Long, Lin Xi-Di, Li Dong-Liang, Chen Bo, Lin Se, e molti altri.
Zhang Chang-Qiu (张常球), fu uno studente di Fang-Shi Pei che ha viaggiato a Taiwan e iniziò ad insegnare a Taipei prima di trasferirsi a Tai-Chung (台中) intorno al 1915. Dopo un po' gli venne dato il soprannome di Tai Chung-Er-Gao (台中义高).
Zhang Chang-Qiu ebbe molti allievi, alcuni tra i più notevoli sono Chen Chung-Chen, Huo-Lin Wang, Zheng Bo e molti altri.
Lin-Zhong Guo (林国仲) conosciuto anche come Er Hu-Wei-Ge (虎尾二哥), ha avuto diversi insegnanti che erano studenti di Fang Shi-Pei, come Fang Yong-Cang (方永苍). Lin Zhong Guo-era molto famoso per la sua gru agitata a Taiwan e aveva molti studenti.
Da questi tre maestri ci sono molti rami di pugno della gru bianca che sono emersi a Taiwan, ogni stile con la propria essenza e lo spirito unico. Le arti della gru bianca sono molte e diverse a seconda del lignaggio e si possono far risalire al fondatore Fang Chi-Niang.

sabato 18 aprile 2020

Quale scopo hanno i guanti nella boxe?

Hai presente quando l’eroe di un film di Hollywood prende ripetutamente a pugni il cattivo? Ecco, nella realtà dopo il primo colpo, l’eroe si rotolerebbe a terra dal dolore con falangi fratturate e i metacarpi incrinati.
La mano è delicata, è fatta per raccogliere e maneggiare cose, mentre il cranio è una spessa e solida scatola d’osso che serve per proteggere l’organo più importante del corpo. Per capirci, immagina di lanciare una Smart contro un muro di cemento.
Il guantone nella boxe, e più in generale in tutti gli sport di combattimento, serve proprio a questo: attutire l’urto sulla mano e permettere ripetuti colpi al volto dell’avversario.


Fatto divertente: la boxe senza guantoni è considerata meno pericolosa della boxe tradizionale proprio per questo motivo. I colpi al capo devono essere meno violenti, dunque finisci con la faccia piena di sangue, probabilmente resti sfigurato a vita, ma perlomeno limiti i danni permanenti al cervello.






venerdì 17 aprile 2020

La boxe è efficace nei combattimenti di strada?

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E' forse una delle arti marziali più efficace.
Poche mosse, molto utile in caso di tensione, paura o situazioni inaspettate.
Eccellente in luoghi stretti, dove invece i calci perdono di efficacia. Perfetta per scontri ravvicinati, quando cioè il classico attaccabrighe si mette faccia a faccia.
Non richiede riscaldamento, un calcio dato a freddo può ritorsi contro di te.
Non rovina i vestiti come il combattimento a terra, al massimo li macchia.
A proposito di combattimento a terra, mma e altre arti marziali. Se ti trovi difronte un altro atleta devi sperare solo che sia meno preparato di te o più alterato da sostanze, una situazione piuttosto rara a mio parere.
Detto questo lo sport migliore in una rissa è la corsa. La vita non è un film di Bruce Lee, le armi esistono e le persone non ti attaccano una alla volta. Non cammini via da una rissa con la musica di Rocky, quello che ti becchi è una denuncia e dei precedenti.

giovedì 16 aprile 2020

Perché il Taekwondo e il Judo sono le uniche forme di arti marziali orientali alle Olimpiadi?


La mia idea è sempre stata questa: perchè appaiono come le meno “violente” agli spettatori


Nello sport c’è tuttora un enorme ostracismo nei confronti degli sport di combattimento. Alle prossime olimpiadi, finalmente, sarà accettato il Karate che per anni non è stato sport olimpico (e bisogna pure vedere con che tipo di contatto, sarà senz’altro una forma coi punti e i colpi trattenuti)
Le discipline di contatto alle olimpiadi non possono essere troppo cruente perchè il pubblico normale probabilmente non ne sarebbe attratto
Il pugilato olimpico si pratica con le protezioni e se ricordo bene non c’è il KO da diverse edizioni
Il Tae Kwon Do olimpico si pratica con le protezioni, compreso il bustino che secondo me in uno sport di contatto è una cosa abbastanza ridicola e il contatto è comunque limitato rispetto a quello tradizionale
La lotta e il judo non hanno colpi ma proiezioni e sottomissioni che visti da fuori non appaiono particolarmente cruenti, per quanto entrambi questi sport siano in realtà molto duri ed efficaci per la difesa ma in ogni caso, è molto più facile vedere un naso rotto o un occhio nero in un match di MMA che di queste due discipline
Arti marziali asiatiche come la Muay Thai thailandese, la Sanda cinese, la KickBoxing giapponese, il karate Kyokushin sempre dal giappone, prevedono scambi pesanti di colpi e KO, già mi immagino le pagine di giornale con cronisti indignati contro “gli sport violenti che rovinano lo spirito olimpico” (ma dove!)
Nel caso di altre invece, non ci sono perchè è abbastanza difficile organizzare incontri. Il Kung Fu ha tante scuole diverse, sarebbe difficile trovare un regolamento comune che vada bene a tutti. L’Akido (correggetemi se sbaglio) non prevede gare o applicazioni sportive
Quindi, penso che salvo importanti rivoluzioni al livello del comitato olimpico, tante arti marziali non avranno mai spazio alle olimpiadi
Ps: niente in contrario alle discipline che ho citato sopra, le seguo comunque con piacere alle olimpiadi ma secondo me è un peccato che ci siano tante limitazioni



mercoledì 15 aprile 2020

Quali sono le principali differenze tra Judo e BJJ?

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L’origine delle due discipline è comune.
Le rispettive evoluzioni le hanno allontanate.
Il Brazilian Jiu Jitsu (BJJ) è infatti un sistema che nasce in Brasile ad opera del Giapponese Mitsuyo Maeda, Judoka del Kodokan. Da questa origine comune le vie si sono poi separate.
Lo Judo ha seguito una evoluzione come disciplina sportiva che ha portato a privilegiare il combattimento in piedi in termini di punteggio.
Il BJJ ha visto nella lotta a terra la carta vincente per salire alla ribalta. Inizialmente attraverso i Vale Judo brasiliani in cui ci si scontrava tra combattenti di diverse discipline in incontri con pochissime regole; in seguito in circuiti come gli UFC che hanno dato vita ai moderni circuiti di MMA.
Oggi anche il BJJ ha un suo regolamento per le competizioni esclusivamente basate su tecniche di lotta ed il punteggio, come è facile aspettarsi, privilegia le azioni di guadagno posizionale e di controllo a terra.
La finalizzazione (resa dell’avversario a seguito di strangolamento o chiave articolare) anche per il BJJ come per lo Judo segna la fine del combattimento ma è, per ovvi motivi legati alla tipologia di competizione, più frequente.

Riassumendo:
Lo Judo moderno privilegia la “lotta in piedi” attraverso le proiezioni (anche se sono presenti tutte le tecniche di controllo a terra e finalizzazione a terra).
Il BJJ privilegia la “lotta a terra” con manovre di controllo e finalizzazioni (anche se sono presenti ed usate con una certa frequenza tecniche di proiezione).

Glossario:
- UFC: Sta per Ultimate Fighting Championship. Si tratta dell’acronimo del primo torneo di combattimenti “senza regole” americano.
- MMA: Mixed Martial Arts è un contenitore generico che sta ad indicare una serie di discipline che raccolgono “il meglio delle arti da combattimento” per partecipare ai vari circuiti di combattimenti senza regole. La composizione di questo mix varia da scuola a scuola e da atleta ad atleta ma in genere prevede sempre una buona disciplina di striking (tecniche di pugno calcio, gomitata e ginocchiata) e di lotta (BJJ, Wrestling, Judo)
- Proiezione: Il termine nelle discipline marziali sta ad indicare un’azione attraverso cui si mette l’avversario al suolo.