Zhī Qiān (支謙,
Wade-Giles: Chih-ch'ien, giapponese: Shi Ken; Luoyang, II secolo –
Nanchino, III secolo) fu un monaco buddhista kushan, traduttore di
testi dal sanscrito al cinese.
Zhī Qiān fu uno studioso poliglotta
(le Cronache monastiche attestano che parlava sei lingue), di origini
Kushan, discendente di una famiglia che si era stabilita in Cina
verso la meta del I secolo a Luoyang (capitale della Dinastia Han
Orientali, 25-220). Nel 220, Luoyang divenne la capitale del Regno di
Wei (220-265), uno dei Tre regni in cui era suddivisa la Cina dopo il
crollo della dinastia imperiale. Così Zhiqian si trasferisce, pochi
anni dopo e con tutta la famiglia, a Nanchino, capitale del regno di
Wu (222-280). A Nanchino Zhi Qian iniziò la sua opera di traduzione.
Nel Canone buddhista cinese gli vengono attribuite circa 50
traduzioni. Le più importanti riguardano:
- Aṣṭasāhasrikāprajñāpāramitāsūtra (Sutra della saggezza trascendente in ottomila stanze, 大明度經, pinyin: Dàmíngdù jīng, giapp. Daimyōdo kyō), tradotto da Lokaksema nel II secolo ma poi tradotto nuovamente da Zhiqian nel 225 (T.D. 225, è conservato nel Bōrěbù).
- Vimalakīrtinirdeśasūtra (L'insegnamento di Vimalakirti, 維摩詰經 pinyin Weimojie jing, T.D. 474.14.519-536) in due fascicoli è conservato nel Jīngjíbù.
- Sukhāvatī-vyūha-sūtra (Sutra della vita infinita, 無量壽經, pinyin Wúliángshòu jīng, giapp. Muryōju kyō), conservato nel Bǎojībù, diverrà uno dei tre testi fondamentali delle scuole della Terra Pura.
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