lunedì 25 giugno 2018

Annali di bambù

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Gli Annali di bambù (竹書紀年, Zhúshū Jìnián) sono una cronaca dell'antica Cina. La narrazione inizia in tempi leggendari (l'Imperatore Giallo) e si estende fino al Periodo dei regni combattenti (dal 453 a.C. al 221 a.C.), trattando in particolare la storia del primo stato Wei. L'opera è suddivisa in 13 sezioni.
Il testo originale fu sepolto con il re Xiang di Wei (morto nel 296 a.C.) e scoperto nel 281 d.C. Per questa ragione, la cronaca sopravvisse alla distruzione dei libri ordinata dall'Imperatore Shi Huandi sotto la dinastia Qin.
Gli Annali di bambù sono uno dei tre più importanti testi antichi riguardanti le origini della Cina, insieme al precedente Zuo Zhuan e al successivo Shiji. Tuttavia, l'autenticità della versione attuale è stata contestata.


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domenica 24 giugno 2018

Genkan

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Genkan (玄関) è la tradizionale anticamera d'ingresso che separa l'ambiente esterno da quello interno nelle abitazioni e in alcune strutture pubbliche in Giappone. La sua funzione principale è quella di permettere a chi entra di togliere e riporre le scarpe prima di accedere alla parte vera e propria dell'abitazione.

Storia ed etimologia

L'usanza giapponese di togliere le scarpe prima di entrare in casa si crede risalga almeno all'età preistorica, quando le abitazioni costruite a diversi metri d'altezza rispetto al terreno erano la norma. Tale consuetudine fu perpetuata fino ai tempi moderni, anche dopo l'occidentalizzazione delle abitazioni che ebbe inizio nel periodo Meiji (1868-1912). Durante il periodo Heian (794-1192) erano soprattutto le classi più abbienti a ricorrere a tale accorgimento, spinte dall'esigenza di mantenere un certo livello di igiene all'interno delle zone abitabili: a causa del clima umido e delle frequenti piogge infatti le abitazioni si sarebbero rapidamente sporcate se le persone avessero continuato a indossare scarpe o sandali coperti di fango anche negli ambienti interni. Un'altra ragione è rintracciabile nell'usanza dei giapponesi dell'epoca di dormire distesi sul pavimento su stuoie di paglia, da cui la necessità di mantenere il giaciglio il più pulito possibile.
Intorno al XVII secolo tra i samurai prese piede la pratica di edificare dei vestiboli in legno simili a porticati all'ingresso delle abitazioni, caratterizzati da solide pareti laterali, pavimenti lastricati e un piccolo gradino (式台 shikidai) che fungeva da separazione tra ambiente esterno e interno. Di lì a poco anche i ricchi mercanti seguirono l'esempio e tale pratica si diffuse ben presto tra la gente comune. Questi vestiboli venivano chiamati genkan, ossia "passaggio per la profonda conoscenza", termine originariamente utilizzato per indicare l'ingresso di un tempio Zen, il cui attraversamento implicava per gli apprendisti monaci l'inizio del cammino verso l'illuminazione.
In epoca contemporanea il genkan è presente nelle maggior parte delle abitazioni, dalle case tradizionali agli appartamenti più moderni.

Caratteristiche e norme di comportamento

La funzione principale del genkan è quella di permettere a chi entra di togliere le scarpe prima di accedere alla parte vera e propria dell'abitazione. Rispetto a quest'ultima la sua pavimentazione è ribassata ed è rivestita di materiali come pietra o cemento, mentre in passato si utilizzava la terra battuta.
Una volta tolte, le scarpe si lasciano rivolte verso l'uscita alla base del gradino che separa il genkan dal resto della casa. In alternativa possono essere riposte in un apposito stipo chiamato getabako. Onde evitare di trascinare lo sporco in casa occorre evitare di camminare nel genkan a piedi nudi o indossando i calzini. Una volta dentro, è prassi indossare delle ciabatte o delle scarpe per gli interni dette uwabaki.
Oltre a separare l'ambiente esterno da quello interno il genkan riveste anche un importante ruolo sociale nell'economia della casa, essendo lo spazio adibito all'accoglienza degli ospiti. Per questo è spesso arredato con fiori o altri ornamenti, ed è credenza diffusa che si possa capire molto su una famiglia solo dal suo aspetto.


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sabato 23 giugno 2018

Zeng Guofan

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Zeng Guofan, nato Zeng Zicheng (曾子城, Zēng Zǐchéng) (曾國藩, 曾国藩, Zēng Guófān; Xiangxiang, 21 novembre 1811 – Nanchino, 12 marzo 1872), è stato un generale e politico cinese.
Fu un generalissimo della dinastia Qing, nonché, secondo certe interpretazioni, un signore della guerra.

Biografia

Zeng nacque nel 1811 a Xiangxiang, nello Hunan, con il nome di Zeng Zicheng (曾子城); era nipote di Zeng Yiping, proprietario terriero agiato conosciuto per le sue ambizioni politiche. Studiò all'Accademia Yuelu, a Changsha, e passò gli esami prefetturali nel 1833 (un anno dopo che li ebbe passati suo padre, Zeng Linshu). L'anno successivo passò gli esami provinciali e nel 1838 quelli metropolitani, ottenendo il decreto jinshi, il più elevato e prestigioso fra quelli concessi a coloro che passavano gli esami.
Il prestigio guadagnato gli permise di entrare all'Accademia Hanlin, dove assunse il nome di Zeng Guofan. Rimase a Pechino a studiare per 13 anni, convertendosi al confucianesimo tradizionale. Qui fu notato e istruito dal mancese Mujangga, capo del Gran Consiglio imperiale, e ben presto scalò i vertici della gerarchia accademica.

Carriera militare

Uscito dall'Accademia, Zeng divenne capo esaminatore letterario della provincia di Sichuan (1843) e primo vicesegretario del Consiglio dei Riti (1849). Nel 1851 divenne esaminatore militare, ma fu profondamente scosso dalla morte di sua madre e decise di tornare a Xiangxiang per partecipare alle onoranze funebri, che sarebbero durate tre anni. In quel periodo, però, era scoppiata la Rivolta dei Taiping, i quali stavano conquistando numerose porzioni dello Hunan e in particolare stavano impadronendosi delle roccaforti sullo Chiang Jiang.
Per decreto speciale, a Zeng fu ordinato di assistere il governatore provinciale nel formare una milizia in grado di difendere la provincia. Zeng si diede immediatamente da fare e formò rapidamente un esercito di volontari, formando anche una flotta malandata ma determinata: nel 1853 sorgevano così i primi embrioni dell'Armata Xiang, che sarebbe stata la forza armata di Zeng per tutta la sua vita.
I primi scontri videro la sconfitta delle truppe di Zeng, ma alla fine questi riuscì a riorganizzarle e ad avere il sopravvento. La flotta, controllata dai suoi luogotenenti, riuscì a distruggere la flotta taiping e a riconquistare Changsha. Successivamente, Zeng riprese il comando delle proprie forze e riconquistò Wuchang e Hanyang, venendo per questo nominato vicepresidente del Consiglio di Guerra. Le varie vittorie ottenute in quell'anno portarono Zeng ad essere insignito del baturu (un ordine mancese premiante la prodezza militare) e dell'uniforme gialla imperiale.
In sua assenza, i ribelli riuscirono a riprendere Wuchang e a dare alle fiamme la flotta in difesa della città. Zeng fece precipitosamente ritorno e riuscì a scacciare i ribelli, infliggendo loro una pesante sconfitta presso il lago Poyong. Successivamente, l'Armata Xiang penetrò nel Jiangsu e contribuì a cacciare i ribelli dalla regione. Nel 1857, Zeng fu nominato comandante supremo delle armate nello Zhejiang (dove si legò al generale Zuo Zongtang) e assistente del governatore del Fujian.

La campagna nel Liangjiang

Successivamente, i ribelli vennero respinti ad ovest. Zeng sarebbe partito all'inseguimento, ma venne riassegnato all'Anhui per sconfiggere i taiping nella provincia. Nel 1860 venne nominato viceré del Liangjiang (comprendente le province di Jiangxi, Anhui e Jiangsu) e commissario di guerra imperiale; in questo periodo Zeng ottenne il sostegno del generale Zuo Zongtang e di Li Hongzhang, entrambi a capo di cospicue forze militari; Li, peraltro, era conosciuto per avere riconquistato la città di Suzhou. Assistiti dall'Esercito Sempre Vittorioso del generale britannico Charles George Gordon, i tre (conosciuti come Zeng-Zuo-Li) riuscirono a scacciare i ribelli. Come premio per l'aiuto e la fedeltà dimostrati, Zeng nominò Zuo governatore dello Zhejiang e Li governatore del Jiangsu.
Verso la fine del 1863, Nanchino - quartier generale ribelle - fu posto sotto assedio dall'Armata Xiang, dall'Esercito Sempre Vittorioso e dalle forze di Li Hongzhang secondo uno schema predisposto da Zeng. Nel luglio 1864, finalmente, la città cadde. Zeng emerse come il principale vincitore della repressione della Rivolta dei Taiping e venne nominato Marchese Yiyong di Prima Classe, un altissimo onore militare. L'anno dopo venne anche nominato viceré di Zhili, raggiungendo l'apice del suo potere politico e militare.

Il tramonto

In quello stesso periodo, la corte imperiale dovette preoccuparsi della Rivolta Nien, strettamente legata a quella taiping. Zeng venne inviato a Shandong per mettere fine all'insurrezione, ma la missione si concluse con un insuccesso ed il generalissimo venne sollevato dal comando per decreto imperiale e sostituito dal suo ex alleato, Li Hongzhang, che ormai stava divenendo un suo pericoloso rivale politico. Il successo di Li, comparato al fallimento di Zeng, contribuì ad ottenebrare la fama di quest'ultimo.
Ormai malvisto dalla corte, a seguito del Massacro di Tientsin Zeng fu ritenuto incapace di trattare la questione, in quanto si dimostrò troppo acquiescente verso le potenze occidentali. Li Hongzhang fu incaricato di promulgare un ordine imperiale, per il quale lo stesso Li era chiamato a sostituire Zeng come viceré di Zhili, il che segnò il definitivo tramonto di Zeng.
Evitando di scomparire definitivamente dalla scena, ma anche di subire ulteriori umiliazioni, Zeng preferì riappropriarsi del vicereame del Liangjiang, ritirandosi in una sorta di vita privata a Nanchino, dove morì nel 1872.
Suo figlio primogenito, Zeng Jize, ereditò il titolo onorifico di marchese. Quattro anni dopo, sarebbero state pubblicate le sue opere complete.

Vita privata

Zeng fu uno scrittore prolifico, concentrandosi sulla critica letteraria e sul dialogo scritto con il trono, studiati ancor oggi in Cina. Seppur meno prolifico, fu anche poeta. Nel 1876 vennero pubblicate le sue opere complete in 156 libri, curate da Li Hongzhang, per rendere omaggio - come fu detto allora - ad un uomo di Stato capace, valoroso e incorruttibile.
Zeng si sposò una sola volta nella propria vita, con una donna della famiglia Ouyang, in adolescenza. Da lei ebbe tre figli e cinque figlie, di cui due morirono ancora piccoli.
Nell'Armata Xiang era presente anche suo fratello minore, Zeng Guoquan, che sarebbe divenuto viceré del Liangjiang nel 1884.

Opinioni su Zeng

La vita di Zeng Guofan è soggetta a due interpretazioni. Da una parte, è ritenuto un uomo che riuscì a sottrarsi dalla corruzione della burocrazia della tarda dinastia Qing, preservando ordine e stabilità in Cina; altri, invece, gli rimproverano i tratti fortemente conservatori, la sanguinosa repressione della Rivolta dei Taiping e la soggezione alle potenze straniere. La critica, sia positiva che negativa, dell'operato di Zeng riprese durante la Rivoluzione Culturale, ma a seguito di questa andò rapidamente scemando. Nel 1992, lo scrittore Tao Haoming pubblicò una trilogia intitolata Zeng Guofan, che tratta la sua vita durante e dopo la Rivolta dei Taiping, fornendo una visione del personaggio tendenzialmente positiva.
Fra i principali leader politici cinesi del secolo scorso, sia Mao Zedong che Chiang Kai-shek lodarono grandemente le capacità militari di Zeng.

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venerdì 22 giugno 2018

Lin Zexu

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Lin Zexu (林則徐, Lín Zéxú, Lin Tse-hsü; Houguan, 30 agosto 1785 – Chao'an, 22 novembre 1850) è stato un politico cinese.

Cenni biografici

Nato a Houguan, l'odierna Fuzhou, ebbe una brillante carriera nell'amministrazione statale. Nel 1837 fu nominato governatore generale di Hunan e Hubei, dove promosse una campagna per la soppressione del traffico di oppio, che era a quel tempo proibito in Cina.
Nel marzo del 1839 fu mandato dalla corte di Pechino in qualità di commissario imperiale a Canton, dove si concentrava la maggior quantità di oppio che entrava nel Paese, proveniente dall'India. Lin ne fece subito distruggere un'enorme quantità sequestrata ai trafficanti stranieri. Il traffico era monopolizzato dalla Compagnia britannica delle Indie orientali e di particolare rilievo fu la missiva indirizzata da Lin alla regina Vittoria del Regno Unito affinché intercedesse per porre fine al traffico, missiva che non ottenne riscontro. L'operazione antidroga da lui messa in atto fu il pretesto che scatenò la prima guerra dell'oppio tra britannici e cinesi.
Lin Zexu fece ristrutturare i cannoni della baia, con i quali fu respinto il primo attacco dei britannici, che dovettero cambiare obbiettivo. Il conflitto fu comunque vinto dagli europei, che imposero ai cinesi dure condizioni nonché la riapertura dei traffici, Lin fu considerato il capro espiatorio della sconfitta dalla corte imperiale cinese ed esiliato in Xinjang. In seguito fu riabilitato e gli vennero affidati nuovi incarichi governativi di livello inferiore a quello ricoperto a Canton. Nel 1845 fu nominato governatore generale dello Shaanxi-Gansu (Shaan-Gan) e nel 1847 dello Yunnan-Guizhou (Yun-Gui). Preso atto della superiorità militare e tecnologica europea, fu tra i primi politici cinesi a propugnare la necessità di un ammodernamento delle istituzioni e della tecnologia nazionale per stare al passo con l'Occidente, una presa di posizione da cui avrebbe preso vita dopo la sua morte il movimento per l'autorafforzamento nazionale.
Lin morì nel 1850 a Chao'an, chiamata oggi Chaozhou, mentre era in viaggio per il Guanxi, dove era stato inviato dal governo centrale per sopprimere il movimento che avrebbe dato luogo alla rivolta dei Taiping.

Riconoscimenti

Dopo i nuovi tentativi della dinastia Qing per sradicare l'oppio nel Paese, Lin divenne un simbolo della lotta contro tale sostanza, le sue immagini furono esposte durante manifestazioni pubbliche e i suoi scritti furono apprezzati da riformatori incaricati di combattere l'oppio. In Cina è considerato un eroe nazionale. Il 3 giugno, giorno in cui Lin fece confiscare l'oppio a Canton, è considerato a Taiwan la giornata anti fumo. Statue che lo raffigurano sono state erette in varie città del mondo dalle locali comunità cinesi. Una statua di Lin si trova in Chatham Square nella Chinatown di Manhattan a New York. Sulla targa del basamento è scritto "Non usate droghe" in cinese e in inglese. Un'altra statua è stata esposta al museo della cera Madame Tussauds di Londra.
Lin è uno dei personaggi del romanzo Il fiume dell'oppio dello scrittore indiano Amitav Ghosh, in cui vengono narrate le vicende accadute a Canton che lo videro protagonista. L'opera presenta sotto una nuova luce tali fatti, molti aspetti dei quali per lungo tempo erano stati oscurati dalla censura.

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giovedì 21 giugno 2018

Kenpo kai

Kenpo Kai | Karate Bushido Officiel | Flickr



Il Kenpo-Kai (拳法會) è un'arte marziale tradizionale giapponese Budō, con qualche influenza cinese.
Kenpo-Kai significa «Riunione dei metodi del pugno» (ken = pugno, = metodo o sistema, kai = riunione).



Origine

Un monaco Shaolin di cognome Jiang insegna alla sua famiglia il sistema di lotta dello shaolinquan per potersi difendere dagli attacchi e dai ladri (siccome la sua famiglia è stata oggetto di ripetute aggressioni). Questo sistema di lotta è stato trasmesso da generazione a generazione nella stessa famiglia, prendendo la denominazione di jiang quan (boxe della famiglia Jiang).
Durante l'era Tokugawa, un giovane avventuriero giapponese iniziato nell'Arte del kashima shinto ryū di nome Tawada Ishizaka viaggia in Cina e durante le sue peripezie in questo paese, passa diversi anni al servizio della famiglia Jiang. Quando si sposa con una delle figlie del Maestro, è accettato come allievo ed iniziato nella sua arte marziale.
Ritornato in Giappone con i suoi figli Tawada decide per sopravvivere di creare una compagnia teatrale, allestendo spettacoli basati sulla sua maestria del jiang chuan, in giapponese Shouken. Tawada, in un'età già avanzata, cede a suo figlio la parte più spettacolare delle sue rappresentazioni. Con il tempo codifica ed evolve la pratica della sua arte Marziale, includendo alcuni elementi del kashima shinto ryū che praticava in gioventù; conferendo allo stile una personalità propria. Lui lo trasmise ai suoi discendenti e da questa pratica nascerà lo ishizaka ha kenpō.
Gli ultimi Maestri del ishizaka ha kenpō sono stati Koiso Ishisaka (1915-1966), suo fratello Kasuo (1921-1998) e il figlio di Koisio, Sotoki Ishisaka (1943-1987).
Kazuo Ishisaka, all'inizio degli anni sessanta, si mette in contatto in Cina con un discendente della famiglia Jiang, il maestro Rou Jiang (1889-1978), diventa suo allievo e si allena diversi anni sotto la sua direzione, recuperando le tecniche ormai perdute del Shouken.
Alla fine degli anni sessanta Kasuo Isahizaka finisce di codificare il Kenpo-Kai attraverso uno studio intenso del metodo di lotta che ha dato vita all'Arte della sua famiglia, con l'intenzione di recuperare ed integrare le tecniche perdute del Shouken, con il ishizaka ha kenpō ed il kashima shinto ryū. Il Grande Maestro Chiaki Ohashi gli fu di grande aiuto per raggiungere questo obbiettivo.
È in questo momento che nasce il Kenpo-Kai, così come oggi lo conosciamo.
Il Kenpo-Kai, ha i suoi principi filosofici nello spirito samuraï del bushidō.
Nell'anno 1969 si comincia ad insegnare ufficialmente il Kenpo-Kai a tutte le persone che desiderano apprenderlo, sia orientali che occidentali, anche se in passato lo ishizaka ha kenpō veniva solo appreso dai membri della famiglia ed una stretta cerchia di persone. Nell'anno 1987, il Maestro Sotoki Ishisaka muore in un incedente stradale in Brasile. Nel 1998 pure il Maestro Kazuo Ishisaka muore: si crea così una piccola incertezza sul futuro del Kenpo-Kai.
Il Grande maestro Chiaki Ohashi si prende l'incarico di dare un futuro al Kenpo-Kai, diventando il presidente mondiale nell'anno 2000. la sua più grande opera è stata la riorganizzazione e unificazione a livello mondiale di questa Arte Marziale, nella ricerca di una maggior diffusione e l'ottenimento del riconoscimento internazionale per il Kenpo-Kai.

Tecniche

Il Kenpo-Kai comporta lo studio degli atemi (colpi al corpo), i nage, Gaeshi, katame, jime (lavoro di proiezioni, contatti, immobilizzazione e strangolamento) a mano nuda o con armi.
La sua istruzione attuale conserva le tappe tradizionali dell'insegnamento. L'apprendimento comprende il sistema interno (uchiho) che si caratterizza per il lavoro di respirazione, meditazione, energia interna, filosofia, medicina orientale, lavoro mentale... , ed il sistema esterno (sotoho), le quali caratteristiche sono sviluppate dal controllo del corpo ed il suo irrobustimento, l'uso delle armi tradizionali, lo studio dello stile di combattimento con animali e la difesa personale. Dentro quest'ultimo sistema esistono 3 sottosistemi:
Kataiho
Metodo duro. Il Kataiho corrisponde al apprendimento del sistema duro, che utilizza colpi, bloccaggi,...
Nyuho
Metodo morbido. Il Nyuho corrisponde all'apprendimento del sistema morbido, o delicato, è metodo di lotta che corrisponde a impugnature, proiezioni, immobilisazioni, strangolamenti, dislocazione articolare.

Kyoho
Metodo ibrido. Il sistema ibrido è la combinazione dei due sistemi precedenti.
Combinandoli nella maniera più efficace; è il sistema più completo di difesa personale praticata nel Kenpo-Kai. E pertanto un metodo di autodifesa efficace.

Armas
Ne esistono dodici. Le armi si iniziano a studiare a partire dalla cintura blu. Fra loro si trovano le tradizionali (bō (bastone), katana (spada), nawa, kagi bo) o più specifiche del Kenpo-Kai (morote tonfa o tonfa doppia).

Kata
Forma o incatenamento. Nel Kenpo-Kai, esistono kata differenti, che sono eseguite in solitario o in coppia, con armi... come anche kate di competizione. Per le cinture nere esistono anche forme ispirate agli animali.

Kenpo-Kai avanzato
A partire della cintura nera primo dan si comincia l'apprendimento del Kenpo-Kai avanzato. Più esigente nel lavoro fisico e tecnico, questo tipo di lavoro non è possibile senza l'apprendimento e comprensione di una buona base.
Kigei
Nella parte avanzata del Kenpo-Kai si trovano le tecniche di lavoro energetico (kigei), che contengono un certo numero di tecniche di respirazione come il kokyu go kata (forma di respirazione dura), si tratta di un esercizio isotonico per la muscolatura, che permette lo sviluppo della stabilità e della concentrazione della forza in una zona concreta del corpo, per poter utilizzare la massima forza nelle tecniche e fare in modo che il corpo sia più forte e resistente. E l'inizio delle tecniche di lavoro per migliorare la salute.

Kanpo
Medicina Tradizionale orientale. Il kanpo si compone di tecniche dell'acupressione, shiatsu, massaggi anma, trattamento articolare seifuku, kyusho (studio dei punti vitali) e altre tecniche adattate alla pratica delle arti marziali.

Competizioni

Nel 1976, si celebra il campionato del Kenpo-Kai ella nella città giapponese di Wajajima. L'aspetto sportivo che permette la pratica del Kenpo-Kai è una evoluzione moderna che permette a questa arte marziale ad adattarsi alla società attuale, integrando il valore morale ed educativo con le antiche tradizioni guerriere nipponiche, tramite un regolamento di competizione. La competizione permette al Kenshi (praticante del Kenpo Kai), di acquistare qualità quale modestia, insegnando che i brillanti risultati sportivi sono effimeri, dunque bisogna sempre evolvere ed imparare.
  • Competizione tecnica: presentazione di un Kata individuale o accompagnato, del programma ufficiale di apprendimento.
  • Competizione di combattimento: si usano protezioni per evitare possibili lesioni, la competizione del Kenpo-Kai permette contatti a corpo ad eccezione dei pugni alla testa.

Esistono tre categorie di combattimento:
  • Light - contact (in categoria bambini e principianti)
  • Semi - contact (con petto e protezioni adattate)
  • Full – contact (riservato alle cinture marroni e nere)



Organizzazioni

Il Kenpo-Kai è diretto a livello mondiale dalla International Kenpo Kai Organization con sede a Hamamatsu, Giappone, ed in ogni continente ha una filiale. In Europa, la European Kenpo Kai Organization ha la sua sede in Spagna e a sua volta, in ogni paese, conta un Associazione federale nazionale. Nel caso della Spagna il dipartimento nazionale del Kenpo-Kai della Real Federacion Espanola di Karate. I paesi nei quali attualmente si pratica il Kenpo-Kai sono:
  • Algeria,
  • Australia,
  • Spagna,
  • Francia,
  • India,
  • Indonesia,
  • Giappone,
  • Nepal,
  • Italia,
  • Germania,
  • Polonia,
  • Romania,
  • Perù,
  • Messico,
  • Paesi Bassi,
  • Nuova Zelanda,
  • Canada,
  • Presidente IKKO (International Kenpo Kai Organization): Dai Shihan Chiaki Ohashi, KUDAN (9ºDan)
  • Presidente EKKO (Europa Kenpo Kai Organization): Shihan Vidal, HACHIDAN (8ºDan)

mercoledì 20 giugno 2018

Shen Baozhen

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Shěn Bǎozhēn (cinese:葆禎; Minhou, 1820 – 1879) è stato un politico e militare cinese, fu uno dei principali fautori della politica di auto-rafforzamento (tzu-ch'iang) iniziata dal commissario imperiale Lin Zexu all'epoca della prima guerra dell'oppio (1839-1842). Ricoprì la carica di Viceré del Liangjiang tra il 1875 e il 1879.

Biografia

Nacque a Minhou, provincia del Fujian, nel corso del 1820, e dopo aver ottenuto il più alto punteggio nel corso degli esami per l'ammissione a funzionario imperiale, nel 1847 fu ammesso a frequentare l'Accademia Hanlin di Pechino. Le sue grandi capacità amministrative attirarono l'attenzione di Zeng Guofan, che lo ha arruolò nell'Armata Xian impegnata nel tentativo di sopprimere la rivolta dei Taiping. Dopo la fine della ribellione, avvenuta nel 1864, egli fu attivamente coinvolto nella politica di auto-rafforzamento (tzu-ch'iang), iniziata dal commissario imperiale di Canton Lin Zexu subito dopo la fine della prima guerra dell'oppio (1839-1842), e in seguito lavorò presso l'Arsenale navale di Foochow. Utilizzò l'abilità dei tecnici e lavoratori francesi, tra cui in particolare Prosper Giquel, per la costruzione di moderne navi da guerra destinate alla Marina Imperiale prima della distruzione dell'arsenale e della flotta avvenuta durante la Battaglia di Foochow, nel corso della guerra sino-giapponese del 1883-1885. Allo stesso tempo contribuì a migliorare il sistema di riscossione delle imposte sul terreno nella provincia di Jiangxi.
Dopo la spedizione giapponese a Taiwan del 1874, avvenuta in risposta all'Incidente di Mudan, e che portò alla parziale conquista dell'isola, partecipò successivamente alla stesura del trattato di pace con il governo imperiale nipponico. Nominato Vicerè del Liangjiang nel 1875 si spense nel corso del 1879. Mentre ricopriva tale carica esercitò una tardiva opposizione alla ferrovia Woosung Road Company, che arrivò a acquistare e distruggere nel suo primo anno di attività. Questo avvenimento limitò lo sviluppo di Shanghai per almeno venti anni. Sposato con Lin Puqing (林普晴, 1821–1877), terza figlia di Lin Zexu, sua moglie dimostrò grande coraggio quando i ribelli Taiping assediarono Guangxin, lavorando come infermiera, cucinando per le truppe ed arrivando a tagliarsi un dito per scrivere un messaggio con il suo sangue.

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martedì 19 giugno 2018

Qi Jiguang

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Qi Jiguang (戚繼光, 戚继光, Qī Jìguāng, zi: Yuánjìng (元敬), soprannominato prima Nántáng (南塘), in seguito Mèngzhū (孟諸, 孟诸).; Luqiao, 12 novembre 1528 – Luqiao, 5 gennaio 1588) è stato un militare cinese. Fu un famoso generale ed eroe nazionale dell'epoca della dinastia Ming. Si distinse per il suo ruolo in una campagna contro gli attacchi di pirati giapponesi. Si occupò inoltre di rinforzare e accrescere la Grande Muraglia Cinese.

Biografia

I primi anni

Qi Jiguang nacque nella città di Luqiao (鲁桥), nella zona a sud-est della zona amministrativa di Jining (济宁), nello Shandong, da una famiglia di lunga tradizione militare. Un suo antenato servì come comandante militare sotto Zhu Yuanzhang e morì in battaglia. Quando Zhu Yuanzhang divenne imperatore, assegnò alla famiglia Qi il titolo ereditario di Comandante in Capo della guarnigione di Dengzhou (登州), odierna Penglai (蓬莱).
Qi Jingtong (戚景通), il padre di Qi Jiguang, era un uomo retto e onesto e istruì il figlio nella morale. All'età di 17 anni, quando Jingtong morì, Jiguang gli succedette nel comando della guarnigione di Dengzhou. Come i suoi fratelli erano ancora giovani, si sposò con Wang e lasciò gli affari domestici a lei. Oltre a costruire la difesa navale alla guarnigione, dovette anche portare le sue truppe per aiutare nella difesa di Jizhou (薊州, a est dell'odierna Pechino) contro i predoni mongoli orientali nella primavera 1548-1552.
A 27 anni, partecipò con le sue truppe alla difesa di Jimen (蓟门, oggi Changping 昌平, nord ovest di Pechino). A 28 anni superò con successo gli esami militari provinciali e, a 29 anni, si recò a Pechino per sostenere alla sezione di arti marziali l'esame imperiale finale. Durante questo esame, le truppe mongole orientali comandate da Altan Khan penetrarono nelle difese del nord e assediarono la capitale. I candidati, e quindi anche Qi Jiguang, vennero mobilizzati per la difesa. Qi si distinse per il suo straordinario valore e ingegno militare durante la battaglia, che alla fine vide la sconfitta degli invasori.

I pirati giapponesi

Nel 1553, Qi Jiguang venne promosso a Dou zhi hui qian shi (都指揮僉事, commissario militare provinciale) dello Shandong contro le incursioni dei pirati giapponesi (倭寇, Wokou), portoghesi e asiatici del sud-est, ma erano per lo più cinesi. Quando Qi Jiguang assunse la commenda della difesa costiera dello Shandong, aveva meno di 10.000 soldati a portata di mano, anche se la forza registrata era di 30.000. Inoltre, la maggior parte dei disertori erano uomini giovani e forti, che avrebbero potuto trovare una vita altrove, lasciando dietro il vecchio e il debole. Le truppe mancavano anche di formazione e disciplina, mentre le opere di difesa erano fatiscenti a causa degli anni di negligenza. Qui riordinò le sue truppe e rinforzò le difese.
Alla fine del 1555, Qi Jiguang venne spedito nel Zhejiang, dove la situazione era più compromessa: i pirati giapponesi avevano stretto alleanze con i banditi locali, diventando molto potenti. Qi Jiguang, assieme ad altri famosi generali dell'epoca, Yu Dayou (俞大猷) e Tan Lun (譚綸), condusse i soldati Ming alla vittoria decisiva presso Cengang (岑港) nel 1558. Le sue truppe distrussero le ultime resistenze dei pirati hiapponesi presso Taozhu (桃渚), la guarnigione Haimen (海門衛) e Taizhou (台州). Dopo la vittoria a Cengang, Qi Jiguang non solo non venne accreditato per il suo valore, venne quasi retrocesso sopra calunnia che ebbe mantenuto contatti con i pirati giapponesi.
Con la situazione nel Zhejiang sotto controllo, Qi Jiguang si concentrò sulla disciplina e l'organizzazione delle truppe. Egli prese principalmente minatori e contadini dalla contea di Yiwu (义乌), perché era convinto che le persone di questa contea fossero onesti e lavoratori. Egli inoltre seguì la costruzione di quarantaquattro vascelli di diverse dimensioni da utilizzare contro i pirati in mare.
La prima messa alla prova per la nuova armata di Qi Jiguang arrivò nel 1559, con una battaglia di oltre un mese nella prefettura di Taizhou contro i pirati giapponesi, che soffrirono cinquemila perdite. L'esercito di Qi Jiguang stabilì così un nome per se stesso sia tra la gente del Zhejiang sia tra i suoi nemici.
Come risultato delle campagne militari di Qi Jiguang nel Zhejiang, i pirati giapponesi spostarono la loro attenzione alla provincia del Fujian, dove più di diecimila pirati costituirono delle roccheforti lungo le coste, nell'area da Fu'an (福安) a nord, fino a Zhangzhou (漳州) a sud. Nel luglio 1562, Qi Jiguang condusse seimila soldati d'élite nel Fujian, sradicando entro due mesi i tre maggiori centri dei pirati presso Hengyu (橫嶼), Niutian (牛田) e Lindun (林墩).
Siccome le sue truppe avevano subito perdite e molti soldati erano feriti o ammalati, vedendo sottomessa l'infestazione straniera, Qi Jiguang si ritirò allora nel Zhejiang per raggruppare la sua forza e i pirati ne approfittarono per riconquistare il Fujian, dove conquistarono Xinghua (興化, oggi Putian). Nell'aprile del 1563, Qi Jiguang tornò nel Fujian con diecimila soldati riconquistando Xinghua. L'anno successivo, una serie di vittorie decisive dell'esercito imperiale di Qi Jiguang risolse finalmente in modo definitivo il problema dei pirati nel Fujian.
Nel settembre 1565, si combatté la battaglia decisiva presso l'isola di Nan'ao (南澳), vicino al confine tra le province del Fujian e Guangdong, che sancì la definitiva sconfitta del resto della forza combinata di pirati giapponesi e cinesi con di nuovo l'apporto delle forze comandate da Qi Jiguang e dal suo vecchio compagno Yu Dayou.

La difesa del Nord

Alla fine del 1567, con la situazione dei pirati lungo la costa sotto controllo, Qi Jiguang venne chiamato a Pechino per assumere l'incarico dell'addestramento delle guardie imperiali.
Con la rivolta contro la dinastia Yuan a metà del XIV secolo, Zhu Yuanzhang guidò i mongoli a nord al di là della Grande Muraglia Cinese e fondò la Dinastia Ming. Tuttavia, egli non riuscì a indebolire il potere mongolo, che continuerà a tormentare il fronte nord della Cina per i prossimi duecento anni. Quando Qi Jiguang era a Pechino nel 1550, Altan Khan, capo dell'ala destra dei mongoli, sfondò le difese del nord e quasi abbatté Pechino. Nel 1571, la Dinastia Ming conferì il titolo di "Signore Shunyi" (順義 王) al momento di Altan Khan e stabilì il commercio con i mongoli. Poi Altan Khan proibì ai suoi subordinati di razziare gli insediamenti cinesi. Tuttavia, l'ala sinistra dei mongoli guidati da Jasaghtu Khan continuò a testare le difese di Qi Jiguang, ma senza molto successo.
L'anno successivo, gli verrà assegnato il comando delle truppe in Jizhou per difendere l'impero dalle incursioni mongole. In questo periodo, tra il 1567 e il 1570, Qi Jiguang fece riparare e rinforzare la sezione della Grande Muraglia, aggiunse mattoni a delle sezioni in terra battuta e costruì 1.200 torri di guardia dal passo Shanhai al passo Juyong per avvertire dell'avvicinamento dei predoni mongoli. Dopo due anni di duro lavoro, diede la capacità difensiva nel nord un grande impulso. La sede del comando centrale, da cui diresse la difesa di Pechino, era un imponente edificio, alto quattro metri e mezzo.
Nell'inverno del 1572, egli diresse anche le esercitazioni militari di oltre centomila soldati per oltre un mese. Da questa esperienza della manovra, egli scrisse il Lianbing shi ji (練兵實紀, ricordi delle reali esercitazioni militari), che divenne un riferimento insostituibile per capi militari dopo di lui. Nel periodo in cui Qi Jiguang si trovò in Jizhou, non un cavaliere mongolo attraversò la Grande Muraglia entrando in Cina.

La morte

Nel 1583 precoce, Qi Jiguang venne sollevato dal suo dovere sulla frontiera settentrionale e gli venne assegnato un posto inattivo in Guangdong. Ma la sua salute già ammalata peggiorò nei successivi due anni, costringendolo a ritirarsi nella sua città natale, Luqiao, nel 1585. Morì infine nel 1588, giorni prima del Nuovo Anno Lunare. La sua vita è stata probabilmente riassunta meglio dalla sua propria poesia: Trecentosessanta giorni all'anno, tengo la mia arma pronta in cima al mio destriero.

Libri di Qi Jiguang

Ha scritto Jixiao Xinshu (纪效新书), Lianbing shi ji (练兵实纪), Li rong yaolue (莅戎要略), Wubei xinshu (莅戎要略). Ha inoltre composto dei poemi, raccolti in Zhizhi tang ji (止止堂集).


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lunedì 18 giugno 2018

Piguaquan

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Il Piguaquan (劈挂拳, Pugilato dell'attacco che spacca) è uno stile di arti marziali cinesi del Nord della Cina ed è classificato come Changquan (pugilato lungo).

La storia

Per Wu Bin, Li Xingdong e Yu Gongbao il nome antico era Pugilato del Cingersi l'Armatura (披掛拳, 披挂拳, pīguàquán, p'i kua ch'uan). Sempre per la stessa fonte questo stile con il suo nome antico è citato nel Jixiao Xinshu del generale Qi Jiguang. Ma Junxiang afferma che oltre al nome antico Piguaquan 披挂拳, sono utilizzati anche i nomi Momianquan 抹面拳 e Piguazhang 劈挂掌. Questo stile oggi è ampiamente praticato nella provincia di Hebei in particolare nelle contee di Yanshan, Cangxian e Nanpi. Questo pugilato, in voga sotto la dinastia Qing, è stato trasmesso fino ai nostri giorni e si è divisa in due scuole principali:
  • quella del ramo Nanpi (南皮一支), creata da un ex ufficiale della guardie della città proibita di nome Guo Dafa (郭大发), originario del villaggio Panliuzhuang (庞柳庄), della contea Nanpixian (南皮县). Questo sottostile venne tramandato dal figlio di Guo, Guo Changrong (郭长荣) e dal nipote, Guo Xiuting (郭秀亭). Il figlio ed il nipote di Guo Dafa sono considerati la seconda generazione di questo sottostile. Essi lo tramandarono a Zhao Shikui (赵世奎) che è vissuto fino all'anno iniziale della repubblica (1911). Egli lo trasmise a sua volta a Guo Changsheng (郭长生, 1896 – 1967, zi Enpu恩普, soprannominato Guo Yanzi郭燕子). Esso è caratterizzato dai colpi di pugno in rapida sequenza e dal Guaquan (挂拳, pugilato a movimenti in sospensione); i metodi di questo stile includono Shuaifa (摔法, metodi di lanciare le braccia come una catena), Paifa (拍法, metodi di sbattere), Pifa (劈法, metodi per spaccare), Lunfa (轮法, metodi di ondeggiamento con le braccia).
  • quella di Yanshan (盐山一支) fondata a metà dell'epoca della dinastia Qing da Zuo Baomei (左宝梅, 1753-1818), originario del villaggio Xiaozuozhuang (小左庄), della contea di Yanshan (盐山), e da un monaco buddista di cognome Han (identificato in Han Toulu 韩透露). Questa scuola è caratterizzata da una serie di colpi di pugno lenti e dal Qinglongquan (青龙拳).
Qualcuno pensa che il nome completo di questa scuola sarebbe Tong bei Piguaquan (通备劈挂拳), ma Wang Ping scrive che il Tongbei Piguaquan è anche conosciuto come Mashi Tongbei Piguaquan 马氏通备劈挂拳, riferendosi perciò ad una ramificazione dello stile, creata da Ma Fengtu 马凤图 e Ma Yingtu 马英图, che unificarono conoscenze in diversi stili. Secondo la voce Piguaquan dell'Enciclopedia dell'Istituto Confucio in origine esso proveniva dal Tongbeiquan (通备拳) anche detto Tongbimen (通臂门).

I Taolu

  • Secondo Zhang Shan e altri nell'area del Gansu,sono tramandati questi Taolu a mano nuda: Yilu Gua Quan (一路挂拳); Erlu Qinglongquan (二路青龙拳); Sanlu Feihuquan (三路飞虎拳); Silu Taishuquan (四路太淑拳); Da Jiaziquan (大架子拳); nell'area di Cangzhou sono insegnati i seguenti Taolu: Guaquan (挂拳); Qinglongquan (青龙拳);Mantao Pigua (慢套劈挂); Kuaitao Pigua (快套劈挂); Paochui (炮锤).
Queste sequenze sono riscontrabili in altre fonti: Shier Datangzi (十二大趟子); Shilu Tantui (十路弹腿); Baiyuan San Chudong (白猿三出洞),Shier Lianchui (十二连锤), Liujiaoshi (溜脚势), Gunleiquan (滚雷拳); ecc. Esiste un VCD dimostrato da Zhou Jianrui 周建睿 dal titolo Yilu Piguaquan: Momianquan 一路劈挂拳:抹面拳,prodotto da Renmin Tiyu Yinxiang Chubanshe人民体育音像出版社, che appartiene ad una serie in cui compaiono anche Erlu Piguaquan: Qinglongquan 二路劈挂拳:青龙拳 e Sanlu Piguaquan: Feihuquan 三路劈挂拳:飞虎拳.
  • Zhang Shan e altri citano questi Taolu con armi: Fengmogun (疯魔棍);Piguadao (劈挂刀);Tongbeijian (通背剑- detta Tipaojian 梯袍剑);Miaodao (苗刀);ecc.
Altre fonti, riportano: Qi qiang (奇枪 che è anche chiamata Meihuaqiang 梅花枪); Liuhe daqiang (六合大枪); Qishisan jian (七十三剑 anche detta Tongbei Dajian通备大剑); Tipao jian (梯袍剑 anche detta Tongbei xiaojian通备小剑); Pigua dandao (劈挂单刀); Pigua shuangdao (劈挂双刀); Fengtou ge (凤头阁); Lanmenjue (拦门撅); sanjiegun (三节棍); jiujiebian (九节鞭); ji (); ecc. L'Enciclopedia dell'Istituto Confucio aggiunge Gunleidao (滚雷刀), Gunpimoqiang (滚劈陌枪).


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