mercoledì 4 luglio 2018

Taizuquan

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Il Taizuquan (太祖拳, Pugilato di Taizu, il Grande Antenato) è uno stile di arti marziali cinesi il cui nome fa riferimento al fondatore della dinastia Song, Zhao Kuangyin (赵匡胤), il quale assunse come nome dinastico proprio Taizu.
Di questo stile esistono due versioni: una praticata nel nord della Cina e detta anche Taizu Changquan (太祖长拳); una praticata nel sud. Secondo Wu Bing e Liu Xiangyun il metodo di Pugilato Taizu è la quintessenza del Wuyi (武艺) Shaolin della Scuola del Nord ed è anche detto Taiziquan (太子拳). Il Taizuquan è associato al Changquan sin dall'epoca della Dinastia Ming perché Qi Jiguang scrisse di Famiglia antica ed attuale di Pugilato, il pacifico Taizu aveva trentasei figure di Pugilato Lungo.

Taizu Changquan

Di questo stile si trovano praticanti in Laizhou (莱州) in Shandong. Questo stile ha come Taolu il famoso Sanshi'er shi (三十二势) citato nel Jixiao Xinshu del generale Qi Jiguang;
Il Taizu Changquan possiede 4 Taolu:
  • Yilu xiaozhanquan (一路小战拳);
  • Erlu taizhanquan (二路太战拳);
  • Sanlu sanzhanquan (三路散战拳);
  • Silu hezhanquan (四路合战拳).

Taizuquan in Cangzhou

Durante il regno di Kangxi (康熙, 1654-1722) il Taizuquan è stato trasmesso nell'area di Cangzhou, nella provincia di Hebei.
  • Questi i Taolu a mano nuda: Yilu Taizuquan (一路太祖拳), Erlu Taizuquan (二路太祖拳), Shiba Tang Luohanquan ( 十八趟罗汉拳), Liutuijia (遛腿架), Liujiaoshi (遛脚式), Bada Ershi shi (八打二十式), Taizu Changquan (太祖长拳), Xingbuquan (行步拳) e Shier Tang Tantui (十二趟弹腿).
  • Questi i Taolu con le armi lunghe: Taizugun (太祖棍), sanjiegun ( 三节棍), Shaolin gun (少林棍), shier lian qiang (十二连枪), meiuaqiang (梅花枪), Simen dadao (四门大刀), Fangbianchan (方便铲), Shuangshou dai (双手带).
  • Queste le sequenze con armi corte: Meihuadao (梅花刀), Meihua shuanggou (梅花双钩), wanshengdao (万胜刀), Yingzhandao (应战刀), Qinglong jian (青龙剑), Erlang Jian ( 二朗剑), Shuang yue(双钺);
  • Queste le forme di combattimento (Duilian: Duida Taizu Gun (对打太祖棍), sanjiegun jin qiang(三节棍进枪), dandao jin qiang (单刀进枪), dadao jin qiang (大刀进枪), Zimuchui Duida (子母锤对打).

Taizuquan, Nanquan

Il Taizuquan del Sud è diffuso in particolare nel Fujian. Ha come Taolu o forme caratteristici: Xiao simen (小四門); Da simen (大四門); Wubu (五步); Fei bagua (飛八卦); Luohanquan (羅漢拳); ecc. Come forme con armi: Taizu gun; Meihua dao (梅花刀); shuangdao; Shier lian qiang (十二连枪); Simen dadao (四门大刀); Hu Cha (虎叉, la forca per tigri); liuxingchui; jiujiebian; Meihua qiang; mao () e dun (); fang bian chan (方便铲); Shuangshou dan (双手带); Meihua shuanggou (梅花双钩); fang sheng dao (万胜刀). Come Duilian: duida (對打); gun duida (棍對打); quan dui dao (拳對刀); Hu cha dui dao dun; sanjiegun jin qiang (三节棍进枪); dandao jin qiang (单刀进枪); dadao jin qiang (大刀进枪); zimu chui duida (子母锤对打); ecc.

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martedì 3 luglio 2018

Kōyō Gunkan

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Il Kōyō Gunkan (甲陽軍鑑) è un documento riguardante le gesta militari della famiglia Takeda della provincia di Kai, dalla nascita di Takeda Shingen fino alla morte di suo figlio Katsuyori. L'originale consisteva di 20 rotoli, e si ritiene sia stato compilato in gran parte dal vassallo Takeda Kōsaka Danjō Masanobu; fu completato nel 1616 da Obata Kagenori. La famiglia Obata discendeva dal clan Heike, ed Obata Masamori fu uno dei famosi Ventiquattro generali di Takeda Shingen prima di diventare Signore del castello Kaizu di Shin Shu (l'attuale Nagano). Il figlio di Masamori, Obata Kagenori (1570-1644) passò dalla parte dello shogun Tokugawa Hidetada, e sotto il servizio di questi completò il famoso Takeda-ryu Koyo Gunkan-sho, lavoro dal quale vide successivamente la luce l'Heihō Okigi-sho, il libro segreto di strategia dei Takeda. In questo libro che viene anche citato per la prima volta il Bushidō.


Contenuto

Il Kōyō Gunkan contiene le descrizioni ed alcune delle statistiche più dettagliate sulle battaglie durante il periodo Sengoku ancora oggi disponibili, fornendo oltretutto dati precisi sugli esiti di queste. Descrive gli archibugi cinesi utilizzati nella battaglia di Uedahara del 1548, fatto che rese questo campo di battaglia il primo in Giappone nel quale si utilizzarono armi da fuoco. Si narra anche del famoso scontro uno contro uno avvenuto tra Takeda Shingen ed Uesugi Kenshin nella quarta battaglia di Kawanakajima del 1561, in cui Kenshin, dopo aver rotto le linee di Shingen, raggiunse la tenda di comando (honjin) di questi e vi ingaggiò un duello calandogli dieci fendenti con la propria katana. Shingen ricevette 3 colpi sull'armatura e deviò gli altri 7 con il suo gumbai uchiwa il ventaglio da guerra di ferro, cercando di recuperare la spada. Il luogo dello scontro da quella volta viene chiamato mitachi nana tachi no ato, "luogo delle 3 spade e delle 7 spade". Finalmente un guerriero Takeda di nome Hara Osumi-no-kami riuscì ad intervenire, cercando di colpire Kenshin con la sua lancia, ma la lama venne deviata dall'armatura di questi, mentre l'asta finiva sul dorso del suo cavallo, costringendolo a ritirarsi.
In una sezione, la cronaca riporta il dettaglio dell'intero esercito Takeda nel 1573, elencando tutto da paggi e portatori di bandiere a personale di cucina, veterinari per i cavalli e commissari delle finanze. Secondo il documento, i 33 736 membri dell'esercito Takeda includevano 9 121 cavalieri, 18 242 ausiliari di cavalleria, 884 ashigaru dell'hatamoto shoyakunin (truppe personali del daimyō), ed altri 5 489 ashigaru. Il dettaglio dell'esercito fornisce anche un aspetto interessante nelle gerarchie di seguaci e alleati all'interno di tale forza.
Il Heihō Okigi-sho contenuto nell'opera, è generalmente attribuito al generale Yamamoto Kansuke, un altro dei ventiquattro generali di Takeda Shingen e suo braccio destro, ma è altamente probabile che rappresenti un lavoro successivo strutturato grazie al contributo di Obata e che fu attribuito successivamente a Yamamoto per conferirgli maggiore credibilità; indipendentemente dall'autore è considerato uno dei primi trattati di arti marziali in Giappone, nel quale vengono descritte tecniche, tattiche e strategie, e forniti consigli pratici su come maneggiare spada, lancia, arco ed archibugio, con capitoli speciali dedicati alle tattiche di infiltrazione e le diverse forme di ammanettamento dei prigionieri chiamate hojōjutsu.
Alcune sezioni scritte da Kosaka Masanobu esprimono la sua particolare visione del codice di condotta del guerriero, in relazione ai rapporti tra signore e vassallo. La figura di Shingen è vista come quella del signore ideale e contrasta con quella di suo figlio Takeda Katsuyori, la cui mancanza di abilità nel comando ha portato rapidamente il clan verso il declino.


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lunedì 2 luglio 2018

Yumi

Armas samurai: Yumi, el arco japonés - Aki Monogatari



Lo yumi () , anche wakyū (和弓), è l'arco in uso presso le antiche popolazioni del Giappone. Caratteristiche tipiche dello yumi sono: (i) dimensioni ragguardevoli (nella variante "lunga", l'arma supera abbondantemente i 2 metri di lunghezza); (ii) forma asimmetrica (la parte superiore rispetto all'impugnatura è più lunga della parte inferiore); e (iii) composizione in lamine di legno.
Le frecce utilizzate (Ya ) sono tradizionalmente ottenute dal bambù.
Lo yumi può essere di due tipologie:
  • daikyū (大弓), lungo, per l'arciere appiedato; e
  • hankyū (半弓), corto, per l'arciere a cavallo.
Per entrambe le tipologie dell'arma esiste una specifica arte marziale: il Kyudo (弓道) per l'arco lungo e lo Yabusame (流鏑馬) per il tiro da cavallo.


Storia

Fatta salva la diffusione in epoca preistorica nelle isole dell'Arcipelago giapponese di tipologie di arco primitive, lo sviluppo nel Sol Levante di una tipologia d'arco precipua data ai primi secoli dell'Era Cristiana. La prima attestazione artistica dell'esistenza dello yumi data infatti al Periodo Yayoi (500 a.C.-300 d.C.). Nel XII secolo l'uso dello yumi divenne un requisito fondamentale per i membri della classe guerriera dei samurai e l'insegnamento venne codificato per tramite della prima scuola nota di kyujutsu per l'uso del , la Henmi-ryū cui fece poi seguito, dopo la Guerra Genpei (1180–1185) la codifica di una scuola specializzata nell'insegnamento del tiro con l'arco in sella, lo yabusame, segnando così il solco di demarcazione tra l'arco lungo daikyū della fanteria e l'arco corto hankyū della cavalleria.


Costruzione

Dimensioni
Le dimensioni dello yumi sono parametrate all'altezza dell'arciere.
Altezza
arciere
Lunghezza
Freccia
Lunghezza
Arco
< 150 cm < 85 cm Sansun-zume (212 cm)
150–165 cm 85–90 cm Namisun (221 cm)
165–180 cm 90–100 cm Nisun-nobi (227 cm)
180–195 cm 100–105 cm Yonsun-nobi (233 cm)
195–205 cm 105–110 cm Rokusun-nobi (239 cm)
> 205 cm > 110 cm Hassun-nobi (245 cm)



Cultura



L'importanza fondamentale dell'arco nella cultura del Giappone feudale (seconda forse solo a quella della spada) ne ha fatto uno degli strumenti simbolo della civiltà nipponica. Ad oggi, in Giappone esistono tre "Archi Sacri" gelosamente custoditi: Azusa Yumi, Hama Yumi (utilizzato per rituali di purificazione sia buddisti sia scintoisti) e Shigehto Yumi.

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domenica 1 luglio 2018

Zhoujiaquan

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Il Zhoujiaquan (周家拳, pugilato della famiglia Zhou) è uno stile di arti marziali cinesi classificabile come Nanquan. Questa scuola è molto diffusa anche in occidente e spesso se ne conosce il nome in cantonese, Chow Gar Kuen oppure come Jow Ga oppure quello in lingua Vietnamita , Châu Gia. L'associazione internazionale che cerca di riunire tutti i praticanti si chiama Zhongwai Zhoujia Guoshu Zonghui 中外周家国术总会, cioè Federazione Cinese e Straniera di Arte Nazionale della Famiglia Zhou.

Storia

Lo Zhoujiaquan è stato creato tra il finire dell'epoca della dinastia Qing ed i primi anni della Repubblica Cinese da un certo Zhou Long (周龙) che sintetizzò Hongjiaquan (洪家拳) e Caijiaquan (蔡家拳) perciò si dice che lo Zhoujiaquan “ha la testa di Hong e il resto di Cai” (洪头蔡尾, Hongtou Caiwei). I fratelli più giovani di Zhou, Zhou Xie (周协), Zhou Biao (周彪), Zhou Hai (周海) e Zhou Tian (周田), contribuirono a disseminare lo stile. Essi, insieme al fratello Zhou Long, vennero chiamati le “5 tigri della famiglia Zhou” (周家五虎). La casa natale di Zhou Long era Shafuxiang (沙富乡) nell'area amministrativa di Xinhuixian (新会县) in Guangdong. Qui apprese da un giovane zio, Zhou Xiong (周雄) l'Hongjiaquan. In seguito Zhou Long seguì gli insegnamenti di Cai Jiugong (蔡九公), esperto famoso di Caijiaquan. Nel 1914 il generale Li Fulin (李福林) cercava un allenatore di arti marziali per il suo Heiqijun Fujun (黑旗军福军) e predispose una competizione per sceglierlo. Zhou Long batté tutti i concorrenti e si aggiudicò il posto. Il generale Li Fulin gli fece dono di una scuola di arti marziali (Wuguan), chiamato “Zhen Wu Tang” (振武堂), dove insegnare il proprio stile. Nel 1919 Zhou Long muore di polmonite e viene designato a succedergli Zhou Biao. Sotto la guida di quest'ultimo la diffusione dello stile fu rapida, tant'è che si dice che solo il primo anno di attività vennero aperte 15 nuove scuole, che nel giro di pochi anni divennero circa ottanta.

Diffusione

Nel 1936 viene aperta la prima scuola ad Hong Kong. La scuola di Hong Kong ha prodotto diversi maestri di rilievo. Tra questi, Chan Cheung Man, Lui Chu Shek, Wong Kun Leung, Lee Au e molti altri. Jow Tin e Jow Hip anche loro insegnarono in Hong Kong e molti dei loro discepoli ancora insegnano a Hong Kong. Oggi lo stile è diffuso nel mondo ed in particolare in Malesia, Vietnam, Stati Uniti, Germania, Canada, Australia, ecc.. Proprio questa grande diffusione in tutto il mondo ha portato alla creazione della definizione Zhongwai Zhoujia 中外周家, cioè Famiglia Zhou all'interno ed all'esterno della Cina, definizione resa poi in tanti modi diversi, come ad esempio Trung Ngoại Chu Gia, Zhong Oi Jow Ga, ecc.

Zhoujiaquan in Italia

Da parecchi anni anche in Italia viene insegnato è divulgato lo stile. Prevalentemente troviamo presente sul territorio il lignaggio vietnamita grazie all'opera d'insegnamento del Maestro Tran Ngoc Dinh. Tra i suoi allievi che oggi operano in Italia abbiamo Edordo Sirto “Hac Long “ Giuseppe Ferraro “Vu Long”.

Tecniche Fondamentali

I Passi

Questa è una lista dei fondamentali dei Passi (Buxing) del Zhoujiaquan, che nell'articolo che gli elenca sono chiamati genericamente Mabu 马步, utilizzando un gergo tipico del sud della Cina:
IDEOGRAMMI Nome in Pinyin Nome in italiano
1 四平马 Sipingma Cavaliere dei Quattro Piani
2 步半平马 Buban pingma Cavaliere sullo stesso piano del mezzo passo
3 吊马 Diaoma Cavaliere sospeso
4 满马 Manma Cavaliere pieno
5 弓箭马 Gongjianma Cavaliere Arco Freccia
6 低跪马 Diguima Cavaliere con il ginocchio in basso
7 坐马 Zuoma Cavaliere Seduto
8 半跪马 Banguima Cavaliere con il ginocchio piegato

Le Tecniche di Pugno

Questa è una lista dei fondamentali dei colpi dei Pugni del Zhoujiaquan, che nell'articolo che gli elenca sono chiamati Quanfa 拳法:
IDEOGRAMMI Nome in Pinyin Nome in italiano
1 穿拳(直拳) chuanquan (zhiquan) pugno che penetra (pugno diretto)
2 辊捶 gunchui colpo ruotato
3 兜捶 douchui colpo avvolto
4 鞭捶 bianchui colpo frustato
5 下擘拳 xiaboquan pugno con il pollice verso il basso
6 挂捶 guachui colpo che si attacca

Le Tecniche di Gambe

Questo è l'elenco delle tecniche di gamba (Tuifa):
IDEOGRAMMI Nome in Pinyin Nome in italiano
1 穿心腿 chuanxintui gamba che penetra il cuore
2 横扫 hengsao spazzata orizzontale
3 下扫 xiasao spazzata bassa
4 钉腿 dingtui gamba a chiodo
5 侧踢 ceti calcio laterale
6 前踢 qianti calcio frontale
7 旋风腿 xuanfengtui gambe che mulinano
8 後扫 housao spazzata posteriore

Taolu

l'insieme di forme insegnate nello stile cambia a seconda del lignaggio di provenienza, con leggere differenze che non altererebbero in alcun modo l'essenza dello stile, i principi di base dovrebbero comunque essere presenti in tutte le scuole oggi esistenti. Questo elenco è dedotto dalla voce dell'Enciclopedia di Baidu:
  • A mano nuda (Tushou).
Lo Zhoujiaquan possiede questi Taolu: Xiao Fuhuquan (小伏虎拳); Xiaohongquan (小洪拳, che proviene dal Caijiaquan); Wanziquan (万字拳, che proviene dal Hongjiaquan); Chaichun (柴椿); Da Fuhuquan (大伏虎, che proviene dal Hongjiaquan); Hu Bao Quan (虎豹拳, che proverrebbe dallo Shaolin del Nord); Xiao Sipingquan (小四平拳).
  • Con le armi: Zhoujia dandao (周家单刀); Meihua shuangdao (梅花双刀); Zhoujia ying qiang (周家樱枪); shuangtougun (双 头 棍); Jiuhuandao (九 环 刀); dantougun (单 头 棍).
  • Duilian: Gongshou duichai (攻 守 对 拆); sanjiegun dui ying qiang (三节棍对樱枪).
Questi Taolu che, oltre a quelli già citati, compaiono nel Curriculum della Jow Ga Kung Fu Athletic Association of Columbia: a mano nuda, Xiao Yingzhaoquan (小鷹爪拳), Luohanquan (羅漢拳), Xiao Xiongquan (小雄拳), Huaquan (花拳),Guoziquan (國字拳), Liu Yuziquan (六隅子拳); con armi, huwei dandao (虎尾单刀),zhong baguagun (中八卦棍), sanjiegun (三節棍), guandao (关刀), ecc.; in coppia, Wanziquan Duichai (万字拳对拆), gun dui gun (棍对棍), dandao dui ying qiang (单刀对樱枪), guandao dui qiang (关刀对枪).

Tavola comparativa dei nomi in Cinese Mandarino, Cantonese e Vietnamita

Come spesso succede per gli stili del sud della Cina, l'utilizzo dei più disparati dialetti crea una certa confusione e non permette a volte di ritrovare i termini che si è abituati ad utilizzare. Questa tavola vuole cercare di ovviare a tale inconveniente:
IDEOGRAMMI Nome in Pinyin Nome in Cantonese Nome in Vietnamita
周家 Zhoujia Jow Gar Châu gia
周龙 Zhou Long Jow Lung Chu Long
周雄喜 Zhou Xionghei Jow Fong Hoy Chu Phương Hải
洪家拳 Hongjiaquan Hung Gar Kuen Hồng Gia Quyền
蔡九公 Cai jiugong Choy Gau Gung
蔡家拳 Caijiaquan Choy Gar Kuen Thái Gia Quyền
周协 Zhou Xie Jow Hip Chu Hiệp
周彪 Zhou Biao Jow Biu Chu Bưu
周海 Zhou Hai Jow Hoy Chu Hải
周田 Zhou Tian Jow Tin Chu Điền
洪头蔡尾 Hongtou Caiwei Hung Tao Choy Mei Hồng Đầu Thái Vĩ
李福林 Li Fulin Lee Fook Lam Lý Phục Lâm
周家五虎 Zhoujia Wuhu Jow Gar Ng Hu Ngũ Hổ Chu Gia
小伏虎拳 Xiao Fuhuquan Siu Fook Fu Kuen Tiểu phục hổ quyền
万字拳 Wanziquan Man Gee Kuen Vạn tự quyền
虎豹拳 Hubaoquan Fu Pao Kuen Hổ báo quyền
柴椿 Chaichun Chai Jong
大伏虎拳 Da Fuhuquan Dai Fook Fu Kuen Đại phục hổ quyền
鷹爪拳 Yingzhaoquan Ying Jau Kuen Ưng trảo quyền
羅漢拳 Luohanquan Lo Hon Kuen La hán quyền
花拳 Huaquan Fa Kuen Hoa quyền
國字拳 Guoziquan Kwok Gee Kuen Quốc tự quyền
六隅子拳 Liuyuziquan Lok Kwok Chung Kuen

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sabato 30 giugno 2018

Xiangxingquan

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Xiangxingquan (象形拳, tipi di pugilato che imitano l'espressione) è una categoria di stili di arti marziali cinesi che racchiude tutte quelle scuole che riproducono particolari movenze, la maggior parte delle volte di animali, ma anche di situazioni particolari (come nel caso dello Zui Baxianquan).

Radici culturali

In Cina come in svariate altre parti del mondo, l'imitazione degli animali ha una tradizione antica nelle danze e negli esercizi salutistici. Sebbene qualcuno ipotizzi un collegamento tra queste pratiche ancestrali e gli esercizi di arti marziali cinesi, non c'è alcuna evidenza diretta di tale connessione. Sicuramente c'è una continuità culturale tra tutte queste pratiche. Lo Shangshu (尚书), uno dei testi classici cinesi, narra di danze che imitano i movimenti di 100 animali. Un altro testo classico, lo Huainanzi (淮南子), documenta esercizi di imitazione dell'oca che fa il bagno, la scimmia che cerca il cibo, il falco che volteggia e la tigre che guarda. Durante la dinastia Han viene creato il Wuqinxi (五禽戏, gioco dei cinque uccelli e bestie) che imita 5 animali, cioè ossia Hu (tigre), Xiong (orso), Lu (cervo o daino), Yuan (scimmia antropomorfa), Niao (uccello), così come l'esercizio imitativo degli animali di Ge Hong (葛洪) che include per esempio il drago che vola, la tigre che cammina, l'orso che passeggia, la tartaruga che inghiotte, il serpente che si attorciglia, l'uccello che spiega le ali, la scimmia che si accovaccia, il coniglio che si sorprende.

Stili e Forme di Xiangxingquan

Appartengono a questa categoria - tra gli altri - i seguenti stili e forme:
  • Wuxingquan (五形拳)
  • Xingyiquan Shierxing (形意拳十二形)
  • Yingzhaoquan (鹰爪拳)
  • Shequan (蛇拳)
  • Tanglangquan (螳螂拳)
  • Wu Song Tuo Kao (武松脱铐)
  • Houquan (猴拳)
  • Zui Baxianquan (醉八仙拳)
  • Hequan (鹤拳)
  • Gouquan (狗拳)
  • Heihuquan (黑虎拳)
  • Longxingquan (龙形拳)
  • Yaquan (鸭拳)
  • Niuquan (牛拳)
  • Huquan (虎拳)
  • Boziquan (跛子拳)
Tutti gli stili di Wushu inoltre contengono movimenti i cui nomi li riportano ai movimenti di animali. Si citano: Jinji Duli (金鸡独立, il gallo d'oro in equilibrio su una gamba), Baihe Liangqi (白鹤亮翅, la gru bianca dispiega le ali), Da hu (打虎, colpire la tigre), ecc.

venerdì 29 giugno 2018

Giri choco

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Il Giri choco (義理チョコ lett. "cioccolato d'obbligo") è il cioccolato che le donne giapponesi regalano agli uomini il giorno di San Valentino. Si tratta di cioccolato relativamente economico (a differenza dell'Honmei choco) che le donne regalano ai colleghi di lavoro e ai superiori, ai conoscenti e ad altri uomini con i quali non hanno legami di tipo sentimentale.
Gli uomini che ricevono il Giri choco ricambiano il dono il giorno del White Day, che si celebra il 14 marzo.


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giovedì 28 giugno 2018

Giardino giapponese

Il giardino segreto Archivi - BioEcoGeo



Il giardino giapponese (日本 庭园 nihon teien) è un giardino tradizionale che crea paesaggi ideali in miniatura, spesso in un modo altamente astratto e stilizzato.
I giardini degli imperatori e nobili sono stati progettati per la ricreazione e il piacere estetico, mentre i giardini di templi buddisti sono stati progettati per la contemplazione e la discussione filosofica, in particolare con riferimento al mappō. La credenza popolare per cui i giardini giapponesi servano per la meditazione è errata, dato che le pratiche ascetiche buddhiste si svolgono sempre al chiuso in specifici edifici chiamati zendō (禅堂); le immagini di monaci zen in preghiera davanti ai giardini sono dunque false.
I principali stili di giardini giapponesi sono:
  • karesansui, giardini secchi;
  • roji, giardino rustico che circonda la case da tè, al cui interno si svolge la cerimonia del cha no yu;
  • kaiyu-shiki-teien, dove il visitatore può seguire un percorso per vedere paesaggi ricostruiti;
  • tsubo-niwa, piccolo giardino situato nel cortile ricavato fra le ale dello stesso palazzo.
Per secoli i giardini giapponesi si sono sviluppati sotto l'influenza dei giardini cinesi, ma a partire dal Periodo Heian i progettisti di giardini giapponesi cominciarono a sviluppare i loro stili, basati su materiali della cultura giapponese. Durante il periodo Edo, dal XVII al XIX secolo, il giardino giapponese raggiunge il suo massimo livello e cristallizzò le sue forme in aspetti distinti. Successivamente, a partire dalla fine del XIX secolo, i giardini giapponesi hanno iniziato a modellarsi fondendosi con le influenze occidentali.

Storia

Origini

I giardini giapponesi sono nati sull'isola di Honshu, la grande isola centrale del Giappone. Nel loro aspetto fisico sono stati influenzati dalle caratteristiche distintive del paesaggio Honshu; aspre cime vulcaniche, valli strette e ruscelli impetuosi, cascate, laghi e spiagge pietrose. Sono stati anche influenzati dalla ricca varietà di fiori e diverse specie di alberi, sempreverdi in particolare, e dalle quattro stagioni ben distinte in Giappone: estati calde e umide e inverni nevosi.
I giardini giapponesi hanno le loro radici nella religione dello shintoismo giapponese, con la storia della creazione di otto isole perfette, e degli Shinchi, i laghi degli dei. Preistorici santuari shintoisti per i kami, gli dei e gli spiriti, si trovano sulle spiagge e nelle foreste in tutta l'isola. A volte hanno preso l'insolita forma di rocce o alberi, che sono stati contrassegnati con corde di fibra di riso, e circondati da pietre o ciottoli bianchi, simbolo di purezza. Il cortile di ghiaia bianca è diventato un tratto distintivo dei santuari shintoisti, palazzi imperiali, templi buddisti e giardini zen.
I giardini giapponesi sono stati anche fortemente influenzati dalla filosofia cinese del buddhismo, il buddismo e induismo, importato dalla Cina nel 552 d.C. circa. Alcune leggende parlano di cinque isole montuose abitate dagli Otto Immortali, che vivevano in perfetta armonia con la natura. Ogni essere immortale volò dalla sua casa di montagna sul retro di una gru. Le isole stesse si trovavano sul retro di una tartaruga marina enorme. In Giappone, le cinque isole della leggenda cinese sono diventate una sola, chiamata Horai-zen, o Monte Horai. Le repliche di questa montagna leggendaria, simbolo di un mondo perfetto, sono una caratteristica comune dei giardini giapponesi, come lo sono le rocce che rappresentano tartarughe e gru.

I giardini giapponesi nell'antichità

I primi giardini giapponesi furono quelli per il piacere degli imperatori giapponesi e dei nobili. Sono citati in diversi brevi passaggi di Nihon Shoki, la prima cronaca della storia giapponese, pubblicato nel 720 d.C.. Nella primavera dell'anno 74 d.C., la cronaca ha registrato: "L'imperatore Keiko ha fatto mettere alcune carpe in uno stagno, felice di vederle al mattino e alla sera ". L'anno successivo, fu scritto: "L'imperatore ha fatto mettere una barca a doppio scafo nello stagno di Ijishi a Ihare, e se ne andò a bordo con la sua concubina imperiale, e banchettavano sontuosamente insieme". E nel 486, "L'imperatore Kenzo andò in giardino e banchettò a bordo di una barca in un ruscello".
Il giardino cinese ha avuto un'influenza molto forte sui primi giardini giapponesi. Nel 552 d.C. circa il buddismo è stato portato ufficialmente dalla Cina, attraverso la Corea, in Giappone. Tra il 600 e il 612, l'imperatore giapponese ha inviato quattro delegazioni alla corte della dinastia cinese Sui. Tra il 630 e l'838, la corte cinese ha inviato quindici altre delegazioni alla corte della dinastia Tang. Queste delegazioni, con più di cinquecento membri ciascuno tra cui: diplomatici, studiosi, studenti, monaci buddisti e traduttori. Hanno così importato la scrittura cinese, oggetti d'arte e descrizioni dettagliate di giardini cinesi.
Nel 612, l'imperatrice Suiko aveva un giardino costituito da una montagna artificiale, che rappresenta Shumi-Sen, o Monte Sumeru, ritenuto nella tradizione indù e buddhista il centro del mondo. Durante il regno della stessa imperatrice, uno dei suoi ministri, Soga No Umako, aveva un giardino costruito nel suo palazzo con un lago e numerose piccole isole, che rappresentano le isole dei famosi Otto Immortali delle leggende cinesi e della filosofia taoista. Il palazzo, quando divenne di proprietà degli imperatori giapponesi, venne chiamato "Il Palazzo delle Isole", ed è stato menzionato più volte nella Man'yōshū, la "Collezione di Foglie Innumerevoli", la più antica collezione conosciuta di poesia giapponese. Essa risulta la piccola quantità di testimonianze letterarie e archeologiche di questo periodo a disposizione degli storici.

Giardini del periodo Heian (794-1186)

Nel 794, all'inizio del periodo Heian, il tribunale giapponese si è trasferito a Heian-kyo (l'odierna Kyoto). Durante questo periodo, ci sono stati tre diversi tipi di giardini, giardini di palazzo dei nobili della capitale, i giardini delle ville alla periferia della città e i giardini dei templi.
L'architettura dei palazzi, dimore e giardini nel periodo Heian segue la pratica cinese. Case e giardini sono stati allineati su un asse nord-sud, con la residenza a nord e gli edifici cerimoniali e giardino principale a sud, per quest'ultima direzione erano orientate anche due lunghe ali, come le braccia di una poltrona, con il giardino tra di loro. Nei giardini erano presenti uno o più laghi collegati tra loro da ponti e corsi d'acqua tortuosi. Il giardino a sud della residenze imperiali ha avuto una particolare caratteristica giapponese, una vasta area vuota di sabbia bianca o di ghiaia. L'imperatore era il sommo sacerdote del Giappone, e la purezza sabbia bianca rappresentata, ed era un luogo dove gli dei potrebbero essere accolti. L'area era utilizzata per le cerimonie religiose e le danze per l'accoglienza degli dei.
Il layout del giardino stesso era strettamente determinato secondo i principi della geomanzia tradizionale cinese, o feng shui. Il primo libro conosciuto sull'arte del giardino giapponese, il Sakutei-ki, scritto nell'XI secolo, ha detto: "È un buon auspicio arrivare da est, per entrare nel giardino e passare sotto la casa, e poi lasciarla da sud-est. In questo modo, l'acqua del drago blu porterà via tutti gli spiriti cattivi della casa verso la tigre bianca."
I giardini imperiali del periodo Heian erano giardini d'acqua, dove i visitatori viaggiavano su eleganti barche laccate, ascoltando musica, osservando le montagne lontane, cantando, leggendo poesie, pitturando e ammirando il paesaggio del giardino. La vita sociale nei giardini è stata memorabile descritto nel romanzo giapponese classico, il "Genji Monogatari", scritto intorno al 1005 da Murasaki Shikibu, una dama di corte. Le tracce di un lago artificiale tale, Osawa No Ike, nei pressi del Daikaku-ji a Kyoto, che può ancora essere visto. È stato costruito dall'imperatore Saga, che regnò dall'809-823; si diceva che fosse ispirato al lago Dongting in Cina.
Una replica in scala ridotta del Palazzo Imperiale di Kyoto del 794 d.C., l'Heian-Jingu, è stato costruito a Kyoto nel 1895 per celebrare il 1100º compleanno della città. Il giardino sud è famoso per i suoi fiori di ciliegio in primavera, e per le azalee precoci in estate e il giardino ovest è invece noto per le iridi di giugno.
Verso la fine del periodo Heian un nuovo stile di architettura da giardino è apparso, creato dai seguaci del Buddhismo della Terra Pura. Questi furono chiamati "Giardini del Paradiso", costruiti per rappresentare il Paradiso leggendario dell'ovest, dove regna il Buddha Amida. Questi sono state costruite dai nobili che volevano affermare il loro potere e indipendenza dalla famiglia imperiale, che è stato sempre più debole. Il miglior esempio superstite di un Giardino del Paradiso è Byodo-in a Uji, nei pressi di Kyoto. In origine era la villa di Fujiwara Michinaga (966-1028), che ha sposato le sue figlie con i figli dell'imperatore. Dopo la sua morte, suo figlio trasformò la villa in un tempio, e nel 1053 costruì la Sala di Phoenix, che si può ancora ammirare. Questa è costruita con lo stile tradizionale di un tempio cinese della dinastia Song, su un'isola nel lago. Ospita una statua dorata del Buddha Amithaba, rivolta ad ovest. Nel lago di fronte al tempio c'è una piccola isola di roccia bianca, che rappresenta il Monte Horai, la casa degli Otto Immortali dei Taoisti, collegata al tempio da un ponte, che simboleggia la strada per il paradiso. È stato progettato per la mediazione e la contemplazione, non come un giardino di bellezza. È stata una dimostrazione di filosofia taoista e buddista creata con paesaggio e architettura, un prototipo per i futuri giardini giapponesi.
I principali giardini Heian esistenti o ricreati sono:
  • Daikaku-ji
  • Byodo-in
  • Palazzo imperiale di Kyoto
  • Joruri-ji

Periodi Kamakura e Muromachi (1185-1573)

La debolezza degli imperatori e la rivalità dei signori della guerra feudali hanno portato a due guerre civili (1156 e 1159), che distrussero la maggior parte di Kyoto e dei suoi giardini. La capitale si trasferì a Kamakura, Kanagawa, e poi nel 1336 tornò al quartiere Muromachi di Kyoto. Gli imperatori governavano solo di nome, il vero potere era detenuto da un governatore militare, lo shogun. Durante questo periodo, il governo ha riaperto le relazioni con la Cina, che erano state interrotte quasi trecento anni prima. Monaci giapponesi andarono di nuovo a studiare in Cina e monaci cinesi arrivarono in Giappone, in fuga dalle invasioni mongole. I monaci portarono con loro una nuova forma di buddhismo, chiamato semplicemente zen, o "meditazione". Il primo giardino zen in Giappone è stato costruito da un sacerdote cinese nel 1251 a Kamakura. IL Giappone godette di una rinascita nella religione, nelle arti e in particolare nei giardini.
Molti giardini-tempio sono stati costruiti agli inizi di questo periodo, compreso il Kinkaku-ji, il Padiglione d'oro, costruito nel 1398 e il Ginkaku-ji, il Padiglione d'Argento, costruito nel 1482. In qualche modo hanno seguito i principi zen di spontaneità, estrema semplicità e moderazione, ma in altri aspetti erano tradizionali cinesi; i piani superiori del Padiglione d'Oro erano coperti di foglie d'oro, ed erano circondati da giardini acquatici tradizionali.
Lo stile più notevole inventato in questo periodo era il giardino zen. Uno degli esempi più belli e più noti è il Ryoan-ji a Kyoto. Questo giardino ha solo 9 metri di larghezza e 24 metri di lunghezza. Esso è composto da sabbia bianca rastrellata con cura per sembrare acqua e quindici rocce accuratamente disposte come piccole isole. È pensato per essere visto da una posizione seduta sotto il portico della residenza dell'abate del monastero. Ci sono stati molti dibattiti su ciò che le rocce dovrebbero rappresentare, ma, come lo storico Gunter Nitschke ha scritto, "Il giardino di Ryoan-ji non simboleggia nulla. Non ha il valore di rappresentare una bellezza naturale che può essere trovata in natura, reale o mitica. Lo considero come una composizione astratta "naturale" degli oggetti nello spazio, una composizione la cui funzione è quella di incitare la mediazione".
Molti dei famosi giardini zen di Kyoto erano opera di Muso Soseki (1275-1351). Era un monaco discendente dall'imperatore Uda. Era anche un formidabile uomo politico di corte, scrittore e organizzatore, che ha armato e finanziato le navi per riaprire gli scambi con la Cina e ha fondato un'organizzazione chiamata "Le Cinque Montagne", composta dai più potenti monasteri zen di Kyoto. È stato responsabile per la costruzione dei giardini zen di Nanzen-ji; Saihō-ji (giardino di muschio) e Tenryu-ji.
Giardini notevoli dei periodi Kamakura e Muramachi sono situati nei templi di:
  • Kinkaku-ji (il Padiglione d'Oro)
  • Ginkaku-ji (il Padiglione d'Argento)
  • Nanzen-ji
  • Saihō-ji (il giardino di muschio)
  • Tenryu-ji
  • Daisen-in

Periodo Momoyama (1568-1600)

Il periodo Momoyama fu breve, solo 32 anni, e fu in gran parte occupato dalle le guerre tra i daimyo, i capi delle famiglie feudali giapponesi. I nuovi centri di potere e di cultura in Giappone erano i castelli fortificati dei daimyo, attorno al quale apparvero nuove città e giardini. Il giardino caratteristico del periodo è caratterizzato uno o più stagni o laghi vicino alla residenza principale o shoin, non lontano dal castello. Questi giardini sono stati pensati per essere visti dall'alto, dal castello o dalla residenza. I daimyo avevano sviluppato le capacità di taglio e di sollevamento di grosse pietre per costruire i loro castelli e possedevano eserciti di soldati per spostarli. I laghi artificiali sono stati circondati da spiagge di piccole pietre e decorati con arrangiamenti di massi, con ponti in pietra naturale e trampolini. I giardini di questo periodo sono elementi combinati di un giardino lungomare, pensato per essere visto dai vialetti sinuosi, con elementi del giardino zen, come le montagne artificiali, destinate a essere contemplate da lontano.
Il giardino più famoso di questo stile, costruito nel 1592, si trova vicino al castello di Tokushima sull'isola di Shikoku. Le sue caratteristiche degne di nota comprendono un ponte di 10,5 metri di lunghezza formato da due rocce naturali.
Un altro giardino notevole del periodo ancora esistente è Sanbo-in, costruito da Toyotomi Hideyoshi nel 1598 per celebrare la festa della fioritura dei ciliegi e per ricreare lo splendore di un antico giardino. Trecento costruttori di giardini hanno lavorato al progetto, scavando i laghi e installando settecento massi in uno spazio di 540 metri quadrati. Il giardino è stato progettato per essere visto dalla veranda del padiglione principale, o dalla "Sala della Visione Pura", che si trova su una collina più alta del giardino.
Nella parte orientale del giardino, su una penisola c'è un insieme di pietre destinate a rappresentare il mitico Monte Horai. Un ponte di legno conduce a un'isola che rappresenta una gru, e un ponte in pietra collega l'isola ad un'altra che rappresenta una tartaruga la quale è collegata da un ponte di terra coperto alla penisola. Il giardino comprende anche una cascata ai piedi di una collina boscosa. Una caratteristica del giardino del periodo Momoyama visibile nel Sanbo-in è la vicinanza degli edifici all'acqua.
Il periodo Momoyama ha visto anche lo sviluppo del cha no yu (cerimonia del tè), il chashitsu (casa da tè) e la roji (giardino del the). Il the era stato introdotto in Giappone dalla Cina grazie ai monaci buddisti, che lo usavano come stimolante per tenersi svegli durante i lunghi periodi di meditazione. Il primo grande maestro del tè, Sen No Rikyu (1522-1591), ha definito nei dettagli l'aspetto e le regole della casa del tè e il giardino del tè, seguendo il principio del wabi (侘び) "Sobria raffinatezza e calma".
Seguendo le regole Sen no Rikyu, la sala da tè avrebbe dovuto sembrare la casa di un monaco eremita. Era una piccola struttura in legno molto semplice, spesso con un tetto di paglia, con appena abbastanza spazio all'interno per due persone. La decorazione consentita all'interno consisteva di un cartiglio con una scritta e un ramo di un albero. Non aveva viste sul giardino.
Il giardino era anche piccolo e costantemente innaffiato per rimanere umido e verde. Di solito contiene un albero di ciliegio o olmo per portare colori in primavera, ma per il resto non hanno fiori colorati e piante esotiche che potrebbero distrarre l'attenzione del visitatore. Un percorso porta all'ingresso della casa tè. Lungo il percorso c'è una panchina per gli ospiti in attesa e un contenitore di pietra con acqua nei pressi della casa da tè, dove gli ospiti si sciacquano le mani e la bocca prima di entrare nella sala da tè attraverso una piccola porta chiamata nijiri-guchi ("strisciare -in ingresso"), dove bisogna chinarsi per passare attraverso. Sen No Rikyu decretò che il giardino doveva essere lasciato vuoto diverse ore prima della cerimonia, in modo che le foglie sarebbero state disperse in modo naturale sulla strada.
Giardini notevoli del periodo comprendono:
  • giardino del castello sull'isola di Shikoku a Tokushima
  • Sanbo-in Daigo-ji, nella prefettura di Kyoto (1598)

Periodo Edo (1615-1867)

Durante il periodo Edo il potere fu conquistato e consolidato dalla dinastia Tokugawa, che prese la carica di [Shogun]. La capitale fu spostata a Edo, oggi Tokyo. Durante questo periodo, il Giappone, fatta eccezione per il porto di Nagasaki, era totalmente chiuso agli stranieri e non era permesso ai giapponesi di spostarsi in qualsiasi paese tranne in Cina o nei Paesi Bassi. Mentre il centro politico del Giappone era ormai Tokyo, Kyoto rimaneva la capitale culturale, il centro per la religione e l'arte.
Il periodo Edo vide la diffusione di un nuovo tipo di architettura giapponese, chiamato Sukiya-zukuri, che letteralmente significa "costruire a seconda del gusto scelto". Il primo termine è apparso alla fine del XVI secolo facendo riferimento a case da tè isolate. Originariamente veniva applicato alle semplici case di campagna di guerrieri e monaci buddisti, ma nel periodo Edo è stato utilizzato in ogni tipo di edificio, dalle case ai palazzi.
Lo stile Sukiya è stato utilizzato nel giardino più famoso del periodo, la villa imperiale di Katsura a Kyoto. Gli edifici sono stati costruiti in modo molto semplice, decorati in uno stile-prototipo per il futuro dell'architettura giapponese. Il giardino era aperto, in modo da sembrare del tutto una parte dell'edificio. Se il visitatore era all'interno o all'esterno del palazzo, aveva sempre la sensazione di essere al centro della natura. Gli edifici sono disposti in modo da essere sempre visti in diagonale, invece che di fronte. Questa disposizione era chiamata "ganko", che significa letteralmente "una formazione di oche selvatiche in volo".
La maggior parte dei giardini del periodo Edo erano giardini lungomare o rocciosi giardini zen ed erano di solito molto più grandi rispetto ai precedenti. I giardini lungomare del periodo hanno fatto ampio uso del "shakkei", la visuale dei paesaggi in lontananza, come le montagne, e la loro integrazione in giardino o, meglio ancora, la costruzione del giardino su un lato di una montagna e con diversi livelli. I giardini Edo sul lungomare erano spesso composti da una serie di "meisho", o "celebri vedute", simili a cartoline. Questi potrebbero essere imitazioni di famosi paesaggi naturali, come il Monte Fuji o scene taoiste, buddiste o leggende, paesaggi che illustrano versi di poesia. A differenza dei giardini zen, sono stati progettati per ritrarre la natura come si presentava.
Giardini famosi di questo periodo sono:
  • Villa Imperiale di Shugakuin;
  • Shisen-do (1641);
  • Suizen-ji;
  • Giardino di Hamarikyū, Tokyo;
  • Rikugi-en, Tokyo;
  • Kōraku-en, Okayama (1687-1700);
  • Giardino Ritsurin, Takamatsu;
  • Koishikawa Kōraku-en, Tokyo (1629);
  • Ninna-ji, Kyoto;
  • Emman-in, Otsu;
  • Sanzen-in, a nord di Kyoto;
  • Chishaku-in, sud-est di Kyoto;
  • Joju-in, nel tempio di Kiyomizu, a sud-est di Kyoto (1688-1703);
  • Manshu-in, nord-est di Kyoto (1656);
  • Nanzen-ji, a est di Kyoto. (1688-1703).

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mercoledì 27 giugno 2018

Il Dawaz della minoranza etnica Uygur





"Dawaz" vuol dire "camminare in aria sul filo del rasoio" in lingua Uygur.
E' un'arte acrobatica con una lunga storia di oltre 1000 anni tra la gente Uygur.
Il dizionario turco scritto tra il 1072 e 1074 lo documenta. Per più di 1000 anni, il dawaz è stato eseguito più o meno nello stesso modo, mantenendo la tradizione.
Uno spettacolo dawaz di solito è fatto a cielo aperto. La caratteristica più sorprendente del dawaz sono le abilità acrobatiche messe in mostra dal funambolo a decine di metri da terra.
Con un palo di 6 metri per l'equilibrio, l'esecutore rende emozionanti i movimenti senza l'ausilio di nessun dispositivo di sicurezza, camminando su e giù per la corda, sedendosi, in posizione verticale con le gambe incrociate, facendo un rapido salto ecc.
Accompagnato da musica popolare Uygur, il funambolo canta e balla a ritmo, alternando rapidamente i movimenti. Lo spettacolo divertente e unico attrae sempre una grande folla di persone.


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martedì 26 giugno 2018

Dainihonshi

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Dai Nihonshi (大日本史 letteralmente "Grande Storia del Giappone") è un libro di storia giapponese.

Descrizione

Scritto nel periodo Edo dal han di Mito (oggigiorno corrisponde alla Prefettura di Ibaraki). Il progetto di scrittura fu iniziato da Tokugawa Mitsukuni nel secolo XVII e il lavoro proseguì nel periodo Meiji. L'opera prende inizio con l'imperatore Jinmu il Leggendario e termina con il centesimo imperatore Go-Komatsu) nel 1392.
L'intera opera comprende 397 pergamene in 226 volumi e 5 pergamene di indice.
Il Dai Nihonshi è uno dei libri eruditi più importanti del periodo Edo e pone le fondamenta delle scuole Mitogaku e Kokugaku. L'opera è fortemente influenzata dal Confucianesimo.


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