Nakano Takeko (中野
竹子; Edo, 1847 – Aizu, 10 ottobre 1868) è stata
una onna-bugeisha (ovvero, una donna guerriera giapponese) del
dominio Aizu, che combatté e morì durante la guerra Boshin, colpita
a morte da un soldato imperiale nella battaglia di Aizu del 1868.
Biografia
I primi anni
Nata a Edo, Nakano Takeko era figlia
primogenita di Nakano Heinai (1810-1878), un samurai e funzionario di
Aizu, e di Nakano Kōko (1825-1872), figlia di Oinuma Kinai, samurai
al servizio di Toda del dominio di Ashikaga. Aveva un fratello e una
sorella minori: Nakano Toyoki e Nakano Yūko (1853-1931). La loro
residenza era in Beidai Ninocho, ai quarti di Tamogami Hyogo, un
lontano parente del padre. Era di bell'aspetto, ben educata e
proveniva da una famiglia di samurai molto potente.
Dal 1853 al 1863, ricevette una rigida
e completa formazione nelle arti marziali, nelle arti letterarie
(classici cinesi confuciani) e nella calligrafia, e fu adottata dal
suo stesso maestro, Akaoka Daisuke, che era anche il celebre
istruttore della principessa Matsudaira Teru, sorella minore adottiva
di Matsudaira Katamori, daimyō di Aizu. Insegnò a studenti più
giovani di lei, come sua sorella, che a sua volta frequentava la
scuola. Amava leggere le tante storie di donne guerriere, generali e
imperatrici giapponesi, ma la leggenda di Tomoe Gozen la colpì
profondamente. Fin dall'infanzia, recitava la Ogura Hyakunin isshu.
La sua certificazione (menkyo) era in
Hasso-Shoken, un ramo della maggiore tradizione Itto-ryu. Con questo
riconoscimento ufficiale della sua abilità, trovò un'occupazione
presso la tenuta di Itakura, signore di Niwase, un dominio secondario
nell'odierna prefettura di Okayama. Insegnò naginata alla moglie del
signore e la servì come sua segretaria. Lasciò questa posizione nel
1863, quando fu adottata dal suo maestro, che era stato trasferito a
Osaka per un lavoro del dominio Aizu e aveva forze schierate a Kyoto
per compiti di sicurezza. Cercò di farla sposare con suo nipote, ma
visto che la nazione era scossa da disordini sociali, lei rifiutò e
si riunì alla sua famiglia di Edo.
Dopo aver lavorato con il padre
adottivo come istruttrice di arti marziali durante gli anni sessanta
dell'Ottocento, Nakano fu nella regione di Aizu per la prima volta
nel febbraio 1868. Durante quei mesi primaverili ed estivi insegnò
naginata a donne e bambini nel castello di Aizu-Wakamatsu, oltre a
catturare anche i guardoni del bagno femminile.
La guerra civile
La sua figura marziale è legata
all'epoca della guerra Boshin, le cui vicende belliche videro
contrapporsi, in un conflitto civile, due avverse fazioni: i
fedelissimi sostenitori dello shogunato Tokugawa e i fautori della
restaurazione dell'imperatore Meiji, i cui esiti, favorevoli a
quest'ultimo, avrebbero portato l'Impero giapponese all'epoca di
sviluppo di fine XIX secolo.
Durante il conflitto, Nakano Takeko si
adoperò in difesa dello shōgun Tokugawa Yoshinobu ed ebbe parte
nella battaglia di Aizu, nella quale si distinse combattendo all'arma
bianca, brandendo un naginata (un'arma inastata giapponese). Nello
scontro con le soverchianti forze imperiali, fu a capo di un corpo ad
hoc di donne guerriere (Hirata Kochō e la sorella minore Hirata
Yoshi; Yoda Kikuko e la madre o sorella maggiore Yoda Mariko;
Yamamoto Yaeko; Okamura Sakiko e la sorella maggiore Okamura Makiko;
la concubina Watashi; Jinbo Yukiko; le studentesse di Monna
naginata dojo Monna Rieko, Saigō Tomiko e Nagai Sadako; la
sorella minore di Hara Gorō; Kawahara Asako; Koike Chiyoku),
comprese sua madre e sua sorella, che, attraverso pioggia e
nevischio, andava in battaglia in modo autonomo e indipendente, dal
momento che gli antichi funzionari di Aizu, in particolare Kayano
Gonbei, non permettevano loro di guerreggiare, in modo ufficiale,
come parte dell'esercito del dominio. A questa unità fu poi dato, in
modo retroattivo, il nome di esercito femminile (娘子隊
Jōshitai).
Fu Furuya Sakuzaemon, il comandante delle truppe di Aizu, a
designarla come leader delle donne-samurai il giorno prima della sua
morte.
La morte
Durante la difesa, al ponte Yanagi
nella zona di Nishibata, a Fukushima, la mattina presto scagliò una
carica all'arma bianca contro le armi da fuoco delle ingenti truppe
dell'esercito imperiale giapponese del dominio di Ōgaki, comandate
da uno shaguma. Quando gli avversari si resero conto, con sorpresa,
che si trattava di donne soldato, fu impartito subito l'ordine di
trattenere il fuoco per non ucciderle. Questa esitazione permise alle
guerriere di avvicinarsi ai nemici e affrontarli all'arma bianca: ne
caddero uccisi parecchi, prima che il fuoco riprendesse. Il nemico
era impressionato dalla furia letale delle donne di Aizu. La stessa
Nakano Takeko ne uccise cinque o sei a colpi di naginata prima di
soccombere, colpita a morte al torace da un colpo di fucile che
sarebbe stato per lei fatale.
Morente, piuttosto che lasciare che il
nemico si impossessasse del suo cadavere per farne scempio,
mozzandole il capo per servirsene come trofeo di guerra, chiese a sua
sorella Yūko di decapitarla lei stessa per impedirne la cattura e
darle onorevole sepoltura. Yūko richiese l'assistenza di un soldato
di Aizu, Ueno Yoshisaburō, per la decapitazione. Hirata Kochō, la
sorella minore adottiva che aveva studiato naginata e calligrafia
come figlia adottiva di Daisuke, nella battaglia fu salvata da Jinbo
Yukiko e, essendo la vice-comandante, assunse il comando della truppa
per difendere il castello di Wakamatsu dopo che fu uccisa, mentre la
vice divenne Yamamoto Yaeko.
Dopo la battaglia, staccata dal corpo,
la testa di Nakano Takeko fu così traslata dalla sorella al vicino
tempio Hōkai della sua famiglia (la moderna Aizubange, nella
prefettura di Fukushima) e seppellita con onore dal sacerdote sotto
un albero di pino. La sua arma fu donata al tempio.
Memoria storica
Nel 1938, un cenotafio in suo onore è
stato costruito al tempio Hōkai, dietro il luogo di sepoltura della
sua testa. Nella costruzione del monumento fu coinvolto l'ammiraglio
Dewa Shigetō, della marina imperiale giapponese, nativo di Aizu.
La memoria collettiva e storica della
sua figura, e delle gesta sue e delle sue guerriere, è tenuta viva e
tramandata anche da manifestazioni e rievocazioni storiche, come
quelle che si tengono il settembre di ogni anno durante il Festival
dell'autunno di Aizu. In quell'occasione, un gruppo di giovani
ragazze in costume, abbigliate con hakama e con la testa cinta da
fasce bianche, prende parte a un corteo storico in cui ogni anno si
ripropone l'aspetto marziale di Nakano e della sua banda di donne
guerriere dello Joshigun (女子軍),
l'esercito femminile, e se ne rievocano e commemorano le figure e le
azioni di guerra.
La vera forza delle donne samurai di
Aizu è riflessa nella loro semplicità, come scrisse Takeko nella
sua poesia di morte con il nemico alle porte, per dare a quegli
istanti un'impressione di bellezza e per lasciare così un ultimo
messaggio qualora fosse stata uccisa in battaglia:
«Non oserei mai considerarmi /
membro della cerchia dei più grandi e famosi guerrieri / anche se
condivido con tutti loro / il medesimo coraggio.»
Discendenza
Nel 1871, la sorella sposò Seiichirō
Gamō (1844-1879), un ex samurai di Aizu prima chiamato Tetsushirō
Yamaura, e insieme nel 1877, dopo un esilio nelle lande desolate di
Tonami, si stabilirono ad Hakodate, iniziando un'industria di pesca,
ma il marito morì poco dopo, l'8 novembre 1879. Rimasta vedova e
dovendo crescere tre figli, si trasferì nel villaggio di Konakano,
ad Hachinohe, dove gestì un negozio di dolciumi. Morì ad Hakodate
il 14 aprile 1931, a 78 anni, e la sua tomba si trova ad Hachinohe.
La sua naginata, che usò per decapitare la sorella, è ora posseduta
dal museo Aizu Samurai House.
Il padre morì il 13 settembre 1878, a
68 anni, e la sua tomba si trova nel cimitero di Myohoji, presso
Baba-honcho di Aizu-Wakamatsu. La madre era morta di malattia nel
1872, a 47 anni, e la sua tomba si trova vicino a quella del marito.
Il fratello sopravvisse alla guerra di
Aizu e dopo diventò un educatore specializzato in libri di scuola
elementare nella prefettura di Niigata, che sono anche raccolti nella
biblioteca della Dieta nazionale del Giappone. Dal 1900 al 1906, fu
il preside principale della scuola superiore Takadakitashiro a
Jōetsu.
La sorella adottiva sposò Toda Emon,
un ex samurai di Aizu che divenne ufficiale di polizia della
prefettura di Yamagata, e morì nel distretto Asakusa di Tokyo il 6
ottobre 1885, a 35 anni, e la sua tomba si trova a Chomeji, nel
quartiere Daito di Tokyo.
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