venerdì 31 agosto 2018

Viṣṇu

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Viṣṇu (devanāgarī: विष्णु; adattato in Vishnu, in italiano anche Visnù) è una divinità maschile vedica che nei secoli appena precedenti la nostra era assorbì altre figure divine come Puruṣa, Prajāpati, Nārāyaṇa e Kṛṣṇa acquisendo nel periodo epico del Mahābhārata la figura divina protettrice del mondo e del Dharma e, nella letteratura religiosa post-epica, la volontà di intervenire per proteggere i suoi devoti. Assorbendo l'antico culto di Vasudeva divenne il culto principale dell'Induismo che va sotto il nome di Viṣṇuismo o Vaiṣṇavismo (dall'aggettivo sanscrito vaiṣṇavá, "devoto a Viṣṇu").

Origine e sviluppo del culto di Viṣṇu nelle religioni vedica e brahmanica

Viṣṇu è un deva poco menzionato nel più antico dei Veda, il Ṛgveda, ciononostante tale divinità fu considerata fin dall'inizio più importante di quanto non appaia.
Nel Ṛgveda Viṣṇu è il deva che compie i tre passi per delimitare l'intero universo dove si collocano tutti gli esseri:
(SA)
«viṣṇornu kaṃ vīryāṇi pra vocaṃ yaḥ pārthivāni vimamerajāṃsi yo askabhāyaduttaraṃ sadhasthaṃ vicakramāṇastredhorughāyaḥ pra tad viṣṇu stavate vīryeṇa mṛgho na bhīmaḥ kucaro ghiriṣṭhāḥ yasyoruṣu triṣu vikramaṇeṣvadhikṣiyanti bhuvanāni viśvā pra viṣṇave śūṣametu manma ghirikṣita urughāyāya vṛṣṇe ya idaṃ dīrghaṃ prayataṃ sadhasthameko vimame tribhirit padebhiḥ»
(IT)
«Io celebro le gesta eroiche di Viṣṇu , che misurò le regioni terrene e ha reso stabile la regione di sopra compiendo lui, dal vasto incedere, tre passi. Per questa impresa eroica Viṣṇu è lodato, lui che abita sulla montagna come una bestia selvaggia, aggirandosi ovunque, nei suoi tre grandi passi abitano tutti gli esseri, che la mia invocazione possa raggiungere Viṣṇu il toro che abita la montagna e che da solo ha misurato con i tre passi queste ampie sfere»
(Ṛgveda, I,154,1-3)
Tale caratteristica risiede anche nel suo nome, Viṣṇu, che indica la "pervasività". Il passo più alto di Viṣṇu è nel cielo, luogo non comprensibile da ciò che è mortale. La sua natura celestiale, e quindi non mondana, è resa dal caratteristico colore della pelle azzurro intenso con cui, successivamente, questa divinità verrà raffigurata e che indica lo spazio etereo.
Nei Brāhmaṇa con Viṣṇu si indica lo stesso sacrificio e nel Śatapatha Brāhmaṇa viene descritto il rito del viṣṇukramá (Il passo di Viṣṇu).
(SA)
«atha viṣṇukramān kramate devānvā eṣa prīṇāti yo yajata [...] sa devānprītvā teṣvapitvī bhavati teṣvapitvī bhūtvā tānevābhiprakrāmati [...] lokastadevamimāṃl lokāntsamāruhyāthaitāṃ gatimetāṃ pratiṣṭhāṃ gacati parastāttvevārvāṅ krameta [...] iṣa etadapasaraṇata evāgre jayañjayati divamevāgre 'thedamantarikṣamatheto 'napasaraṇātsapatnānnudata »
(IT)
«Si compiono dunque i passi di Viṣṇu chi offre i sacrifici gratifica i Deva con questo sacrificio [...] avendo gratificato i Deva con tale sacrificio puà accompagnarsi con loro, accettato alla loro presenza procede a raggiungerli [...] si innalza a questo modo fino ai mondi dei Deva e vi risiede trovandovi uno stabile posto, ma poi necessita di ridiscendere per ritornare [...] in questo modo inizialmente conquista il cielo in modo vittorioso ma lascia aperta l'uscita, poi allo stesso modo per l'aria, e per ultimo non lasciando alcuna apertura per uscire quaggiù egli rigetta finalmente i suoi nemici»
(Śatapatha Brāhmaṇa, I,9,3, 8-10)
Tre passi deve fare infatti l'adhvaryu tra lo spazio della vedi e lo āhavanīya per compiere lo yajña vedico, così come fece Viṣṇu quando generò lo "spazio" cosmico.
Viṣṇu è quindi localizzato nello stesso palo collocato al centro dello spazio sacrificale come asse cosmico che unisce il cielo dei Deva con la terra degli uomini consentendo loro di comunicare: i primi elargendo beatitudini, i secondi inviando doni e suppliche.
Egli è anche amico di Indra, il dio guerriero che durante la conquista dell'India da parte degli Arii diviene di massima importanza per queste popolazioni di nomadi invasori.

Viṣṇu nello hindūismo

Gli avatāra di Viṣṇu

Iconografia

Nelle rappresentazioni artistiche e devozionali dello hindūismo Viṣṇu indossa spesso una corona (kirīṭa mukuṭa, corona regale che lo individua come Cakravartin, "Signore dei mondi"); con le quattro braccia regge i suoi attributi: il disco o ruota (chakra) nel duplice significato di "ruota" solare o del carro celeste che trasporta la divinità solare e di "disco" inteso come arma da lancio e quindi con il significato di potere e protezione, esso ha il nome di Sudarśana (Bello da vedere); la mazza (gadā) che ha il nome di Kaumodakī, l'arma con cui Viṣṇu uccise il demone Gada, essa simboleggia anche il potere del tempo che tutto distrugge; la conchiglia (śaṅka, la Charonia tritonis) è anch'essa un'arma in quanto soffiandoci dentro procura un suono che atterrisce i demoni e li fa fuggire, il nome della śaṅka di Viṣṇu è Pāñcajanya dal demone a cui la strappò Pāñcajana (Cinque elementi); il fiore di loto (padma) simbolo della divinità solare.

I nomi di Viṣṇu

Come altre divinità hindu, Viṣṇu conserva diversi altri nomi e appellativi tradizionalmente elencati nel Viṣṇusahasranāma ("I mille nomi di Viṣṇu "), contenuto all'interno del Mahābhārata. In questo elenco Viṣṇu è celebrato come il Dio Supremo.

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2 commenti:

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