Yoshinao Nanbu (Kōbe,
febbraio 1943) è un karateka giapponese, fondatore dello stile
Sankukai.
Biografia
Kobe
Yoshinao Nanbu nasce a Kōbe in
Giappone nel febbraio 1943. Gli appartenenti alla sua famiglia erano
affermati praticanti di arti marziali: il nonno era un lottatore di
Sumo molto famoso; suo padre teneva corsi di judo al dojo della
polizia della città.
Sotto l'insegnamento paterno Yoshinao
cominciò a praticare il judo a soli cinque anni.
Quando entrò nella scuola comunale,
imparò il kendo sotto la guida dello zio.
Negli anni cinquanta, sia il karate che
l'Aikido erano vietati (infatti il generale Mac Artur, comandante
delle forze di occupazione degli Stati Uniti in Giappone, aveva
proibito la pratica di queste due discipline), così Nanbu dovette
cominciare a praticare queste arti sotto la direzione del maestro
Someka, che era direttore di un club amichevole.
Il giovane Nanbu si dedicò anche alla
parte teorica dello studio delle arti marziali e cominciò a leggere
con avidità i libri del padre sui Tonfa, Nunchaku, Tambo, Sai per
poi passare allo studio pratico delle armi nei dojo del vicinato.
Osaka
A diciotto anni il maestro Nanbu entrò
nella facoltà di Scienze Economiche di Osaka, dove ebbe come maestro
Tani Chōjirō, 8º dan, che praticava lo Shitō-ryū. Fu ben presto
promosso capitano della squadra di Karate della sua università,
titolo questo che ha molto valore data l'importanza che le arti
marziali avevano a quel tempo nelle università giapponesi. Nel 1963
divenne campione universitario del Giappone vincendo un torneo con
1250 concorrenti. Per questa vittoria Nanbu ricevette ufficialmente
la medaglia al valore dalle mani del direttore dell'università di
Waseda, Ohama, promotore dell'organizzazione dell'Associazione
degli studenti università.
Europa
Nel 1964 ricevette l'invito da Henry
Plée (1923- ), 10º dan, allora promotore del karate in Francia, a
partecipare come invitato alla coppa di Francia; la vinse combattendo
individualmente.
Partecipò anche alla coppa
internazionale di Cannes a cui erano invitati sette Paesi, Gran
Bretagna, Germania, Italia, Norvegia, Stati Uniti, Svizzera e la
stessa Francia, e vinse anche qui in combattimento individuale. Da
questo momento il maestro Nanbu comincio a considerare la sua arte
come una professione, e così di conseguenza modifico i suoi
programmi.
Nel 1968 andò a trovare tutti i
maestri giapponesi, invitandoli l'uno dopo l'altro, per imparare
tutti i tipi di tecniche; ufficialmente però si trovava ancora sotto
le direttive del maestro Tani e cioè del Shūkōkai. Lo stesso anno,
proprio su richiesta del maestro Tani (che diceva di lui che avesse
il genio del karate), Nanbu si diede da fare per mettere in piedi
l'organizzazione mondiale di Shūkōkai.
La sua riunione ebbe successo grazie
alle numerose dimostrazioni da lui date in parecchi paesi come
Scozia, Gran Bretagna, Francia, Norvegia, Germania, Italia, Belgio e
Jugoslavia.
Aprì in seguito dei club Nanbu
a Parigi e in provincia, e divenne allenatore della squadra francese.
Da quel momento gli atleti francesi cominciarono a vincere i
campionati di tutta Europa.
In seguito ai suoi duri sforzi per
promuovere lo Shūkōkai, il maestro Nanbu venne nominato presidente
della federazione scozzese di karate, consigliere e direttore tecnico
della federazione belga di karate, presidente della federazione
norvegese di karate, consigliere e direttore tecnico della squadra di
Karate Jugoslava.
Nel 1969 il maestro Nanbu giunse per la
prima volta in Canada, per salutare dei suoi discepoli; e lo stesso
anno il maestro Tani gli propose di occuparsi dell'organizzazione del
terzo campionato del mondo di karate che avrebbe avuto luogo a Parigi
nel mese di ottobre.
Abbandono dello Shūkōkai
Il giorno dopo il campionato, il
maestro Nanbu ruppe definitivamente con lo stile Shūkōkai, poiché
si era accorto che, essendo uno stile essenzialmente competitivo, i
suoi seguaci finivano per praticare solamente le tecniche più
redditizie per la competizione, e, cioè lo tsuki (colpo di pugno
diretto) e il mae-geri (calcio frontale), lasciando da parte le altre
tecniche come lo yoko-geri (calcio laterale) e il mawashi-geri
(calcio con traiettoria circolare) più difficili da applicare
durante la gara.
Questo modo di combattere era divenuto
così rigido e schematico che un esperto di Shūkōkai un giorno
disse: "Questo metodo, in sé eccellente purtroppo non ha saputo
fare altro che fabbricare handicappati".
Cosciente dei limiti del Shūkōkai, il
maestro Nanbu ripartì per il Giappone, e dopo lunghi mesi di
riflessione e di meditazione trovò la soluzione dei suoi problemi,
fondando la sua tecnica personale, che chiamò Sankukai.
Dopo anni di perfezionamento e pratica
del Sankukai il maestro Nanbu non si riteneva ancora soddisfatto
dello stile da lui creato e abbandonò il sankukai per fondare uno
stile nuovo e non più codificato: il nanbudo (la via di Nanbu).
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