mercoledì 29 settembre 2010

Mazzafrusto



La storia del mazzafrusto (conosciuto anche come frusta o cat-o'-nine-tails) risale a tempi antichi ed è stato utilizzato in diverse culture e società in tutto il mondo per vari scopi.

  1. Nell'antica Roma: Il mazzafrusto era uno strumento di punizione comune nell'antica Roma. Era utilizzato per infliggere punizioni corporali a schiavi, prigionieri e criminali. Il mazzafrusto consisteva in un manico e diverse strisce di cuoio con nodi o piccoli oggetti metallici attaccati alle estremità. Il colpo del mazzafrusto era doloroso e poteva causare ferite profonde sulla pelle.

  2. Nell'Inquisizione spagnola: Durante l'Inquisizione spagnola nel XV e XVI secolo, il mazzafrusto era utilizzato per punire gli eretici e coloro che venivano considerati colpevoli di praticare una religione diversa dal cattolicesimo. Le frustate erano spesso parte di un processo di tortura per costringere i prigionieri a confessare o ad ammettere l'eresia.

  3. Nel contesto navale: Nei tempi delle marinerie, il mazzafrusto era utilizzato come punizione disciplinare per i membri dell'equipaggio che venivano giudicati colpevoli di insubordinazione o altre infrazioni disciplinari.

  4. Nell'ambito religioso e di autoflagellazione: In alcune pratiche religiose, il mazzafrusto è stato utilizzato per l'autoflagellazione come atto di penitenza o per dimostrare devozione religiosa.

Oggi, l'uso del mazzafrusto come strumento di punizione è stato ampiamente abbandonato poiché viene considerato come una pratica crudele e inumana. La maggior parte delle società moderne ha vietato l'uso di punizioni corporali e di strumenti di tortura, promuovendo invece metodi più umani per la punizione e la correzione del comportamento.

Il mazzafrusto è ora principalmente relegato a ruoli storici, teatrali o come parte di costumi in eventi storici o culturali. È importante comprendere la storia del mazzafrusto e l'uso che ne è stato fatto in passato per apprezzare il progresso della società verso il rispetto dei diritti umani e il rifiuto della violenza e della crudeltà come mezzi di correzione o punizione.


martedì 28 settembre 2010

Zuko

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Zuko è un personaggio immaginario e uno dei protagonisti principali della serie animata statunitense "Avatar - La leggenda di Aang" (conosciuta anche come "Avatar: The Last Airbender"). La serie è stata creata da Michael Dante DiMartino e Bryan Konietzko e trasmessa per la prima volta tra il 2005 e il 2008.

Zuko è il principe esiliato della Nazione del Fuoco, una delle quattro nazioni del mondo di "Avatar", e inizialmente è uno dei principali antagonisti della serie. È un abile maestro di Fuocobending, l'abilità di manipolare e controllare il fuoco.

La storia di Zuko è incentrata sul suo viaggio di redenzione e crescita personale. All'inizio della serie, è determinato a catturare l'Avatar, un essere capace di padroneggiare tutti e quattro gli elementi, per riconquistare l'onore perduto e riacquistare il favore del padre, il Re della Nazione del Fuoco. Zuko è disperatamente in cerca dell'Avatar perché crede che la cattura del leggendario maestro possa riscattarlo agli occhi della sua famiglia e del suo popolo.

Durante il corso della serie, tuttavia, Zuko affronta una serie di sfide emotive e morali che lo portano a mettere in discussione le sue convinzioni e a rivalutare il suo ruolo come principe e come individuo. Viene esposto a diverse culture e tradizioni delle altre nazioni e incontra persone che lo aiutano a capire il vero significato dell'onore e della compassione.

Un personaggio chiave nella trasformazione di Zuko è la sua zia, la Principessa Iroh, che gli offre saggezza e guida nel suo percorso di crescita. Zuko inizia a comprendere che l'onore non è solo legato alle conquiste militari, ma è anche una questione di integrità personale e di prendere decisioni giuste.

Nel corso della serie, Zuko diventa un alleato e amico dei protagonisti principali, Aang, Katara, Sokka e Toph, e si unisce alla lotta contro la Nazione del Fuoco oppressiva. Alla fine, riscopre il suo vero scopo, diventando un alleato chiave nell'adempimento del destino dell'Avatar e nel contribuire alla pace e all'armonia tra le quattro nazioni.

La trasformazione di Zuko, dalla ricerca dell'Avatar come nemico a diventare un alleato e difensore della pace, è uno degli aspetti più profondi e ben sviluppati della serie "Avatar - La leggenda di Aang", rendendo il personaggio di Zuko uno dei più amati e apprezzati dagli spettatori.



lunedì 27 settembre 2010

Yin e yang

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Il concetto di yin (nero) e yang (bianco) ha origine dall'antica filosofia cinese, molto probabilmente dall'osservazione del giorno che si tramuta in notte e della notte che si tramuta in giorno. Da qui tutta la classificazione in "yin" e "yang" anche di ogni fenomeno naturale. Questa è una concezione presente nel Taoismo.
Questo concetto è anche alla base di molte branche della scienza classica cinese, oltre ad essere una delle linee guida della medicina tradizionale cinese. Esso è pure un punto centrale di molte arti marziali cinesi o esercizi come baguazhang, taijiquan, Qi Gong e della divinazione I Ching.

Caratterizzazione
I caratteri tradizionali per yin (, , yīn) e yang (, , yáng) possono essere separati e tradotti approssimativamente come il lato in ombra della collina (yin) e il lato soleggiato della collina (yang). Siccome yang fa riferimento al "lato soleggiato della collina", esso corrisponde al giorno e alle funzioni più attive. Al contrario, yin, facendo riferimento al "lato in ombra della collina", corrisponde alla notte e alle funzioni meno attive. Il concetto di yin e yang può essere illustrato da questa tabella:

Yin
Yang
oscurità
luminosità
confusione
chiarezza
demoni
dèi
luna
sole
notte
giorno
passivo
attivo
freddo
caldo
negativo
positivo
nord
sud
ovest
est
terra
aria (cielo)
acqua
fuoco
sfortuna
fortuna

Lo yin (nero) e lo yang (bianco) sono anche detti "i due pesci yin e Yang" (陰陽魚), perché sono due metà uguali con la maggior concentrazione al centro e sul rispettivo lato, quando lo yang raggiunge il suo massimo apice comincia inevitabilmente lo yin. Le due polarità non implicano affatto la divisione yin = male e Yang = bene, ma semplicemente due polarità energetiche (Tao te Ching).

Origine
Prima della creazione dell'universo esisteva solo il Wu Chi, che possiamo definire il potenziale nulla; da qui poi ha inizio il Tai-Chi che è la prima forza che nasce, poi dividendosi crea lo yin e lo yang. Questi si uniscono in modo armonioso, infatti si rappresenta con un cerchio con le due metà separate da una linea curva. In ogni metà è presente una piccola quantità del rispettivo opposto: nello yin è presente un po' di yang e nello yang è presente un po' di yin. Possiamo trasportare il concetto nella cultura occidentale dicendo che nel bianco è presente un po' di nero e nel nero un po' di bianco.

Principi
Tutto il mondo manifesto si regge sui due principi yin e yang;
  1. Lo yin e yang sono opposti: qualunque cosa ha un suo opposto, non assoluto, ma in termini comparativi. Nessuna cosa può essere completamente yin o completamente yang; essa contiene il seme per il proprio opposto.
  2. Lo yin e lo yang hanno radice uno nell'altro: sono interdipendenti, hanno origine reciproca, l'uno non può esistere senza l'altro.


domenica 26 settembre 2010

Bandha

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Bandha (बन्ध in sanscrito) è un termine specifico dello Yoga che significa "chiudere", od anche "afferrare", "prendere". Esprime l'azione del fissaggio posturale eseguito contemporaneamente sia a livello fisiologico sia a livello delle energie interiori localizzate nei chakra, i centri vitali secondo lo Yoga. Esistono tre diversi livelli corporei in corrispondenza dei quali viene eseguito il cosiddetto fissaggio posturale (bandha) durante la pratica del prāṇāyāma (esercizio fondamentale dello Yoga e prerequisito per ogni altro tipo di esercizio yogico), 1º, 3º e 5º chakra. Uno degli scopi di questi fissaggi, sempre compiuti sia a livello fisiologico sia a livello energetico, è quello di favorire il flusso dell'energia vitale detta Kundalini dai chakra più bassi verso quelli superiori.
I fissaggi posturali sono gerarchicamente ordinati da quello fisiologicamente localizzato più in basso verso quello fisiologicamente localizzato più in alto e ciascuno di essi funge da prerequisito al successivo dal momento che le energie interiori (kundalini) fluiscono seguendo l'asse della colonna vertebrale (sushumna) a partire dalla loro radice fisiologicamente localizzata alla base degli organi genitali, fino al chakra più elevato fisiologicamente localizzato alla sommità del cranio.
Esistono quattro esecuzioni delle bandhas, in modo fra di loro separato oppure congiunto: Mula Bandha, Uddhyana Bandha, Jaladhara Bandha, Mahamanda.

Mula Bandha
È il fissaggio posturale a livello della radice che coinvolge, a livello energetico, i due chakra inferiori: iniziando dallo "aswini mudra", cioè il fissaggio posturale dello sfintere anale e di quelli urogenitali, si avvia a livello energetico attraverso un opportuno ritmo del prāṇāyāma un'azione dapprima sul muladhara chakra, coinvolgendo poi con progressivi fissaggi posturali anche lo svadhishthana chakra. Questo fissaggio posturale della zona corporea che si estende dal perineo alla regione del coccige fino ad arrivare a circa 4 centimetri al di sotto dell'ombelico, costituisce l'azione conosciuta anche come "triplice fissaggio posturale della radice", cioè l'azione del "mulabandha".

Uddhyana Bandha
È il fissaggio posturale a livello del diaframma e del plesso solare, corrispondente a livello energetico ai chakra mediani denominati manipura chakra e anahata chakra.

Jaladhara Bandha
È il fissaggio posturale a livello della gola e delle vertebre cervicali fino al cranio, corrispondente a livello energetico ai tre chakra superiori: iniziando dal vishuddha chakra e relativo fissaggio posturale corrispondente alla zona fisiologica della gola e del rachide cervicale, coordinando il flusso delle energie interiori (kundalini) verso i centri superiori dello ajna chakra e del sahasrara chakra.

Maha Bandha
È costituita dalla realizzazione congiunta dei tre fissaggi posturali (bandhas) precedenti, eseguiti in sinergia fra di loro.


sabato 25 settembre 2010

Dan tian

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Il Dan tian (cinese: Dāntián 丹田; giapponese: Tanden 丹田; coreano: 단전 DanJeon 丹田; tailandese Dantian ตันเถียน) letteralmente significa "campo (tian) di cinabro (dan)" ed è, nella fisiologia della Medicina tradizionale cinese, il luogo nel corpo dove il chi (in Pinyin qi, ) viene conservato, accumulato e dal quale poi si irradia nei diversi meridiani del corpo. Si collega all'Alchimia Interiore del taoismo, alle tecniche meditative interne di origine cinesi, alle arti marziali cinesi, in particolare a quelli Neijia. In Wade-Giles è reso come Tan T'ien. Generalmente, nonostante i Dantian siano tre, viene considero come vero Dantian, il Campo di Cinabro Inferiore.

Il Significato
Dantian si compone di due ideogrammi:
  • Dan () che viene tradotto con Rosso, Pillola, Polveri farmaceutiche;
  • Tian () che viene tradotto con Campo, Appezzamento, Terreno Coltivato.
Questa è l'interpretazione che ne dà Huai-chin Nan: Tan significa la pillola dell'immortalità. Tien significa un campo. Questa invece la traduzione resa da un testo in inglese da parte di Elisabetta Valdrè: dantian... significa letteralmente "campo dell'elisir"

Origini
Questo elemento di fisiologia della Medicina tradizionale cinese proviene dalle antiche teorie cinesi ed è diventato parte fondamentale delle idee su cui si basa l'Alchimia Interiore (内丹 , Neidan) di Ge Hong (circa 283-343):
«il corpo è suddiviso in tre aree, ciascuna delle quali presenta un fulcro detto Campo del cinabro, dove risiede l'ipostasi dell'Uno primigenio: il Campo del cinabro superiore coincide con un'area della testa, dove si trova un palazzo denominato niwan; il Palazzo Scarlatto si colloca invece al centro, nel cuore, dimora del Campo del cinabro mediano; sotto l'ombelico, due o tre pollici in basso, si trova, infine, il Campo del cinabro inferiore, detto anche Porta della vita (o del destino).»
(Attilio Andreini e Maurizio Scarpari, Il Daoismo, p. 59.)

La teoria
Oggi la parola Dantian indica tre punti ben precisi nel corpo umano che sono in strettissima correlazione coi cosiddetti "tre tesori" della MTC:
  1. il dantian superiore (上丹田, Shang Dantian) , localizzato tra le sopracciglia nel centro della testa, sede dell'energia spirituale o "Shen" (da cui il nome di Shen dantian). Questo campo superiore nella visione interiore del corpo Taoista è un luogo abitato da spiriti celesti, con nove "paradisi" dominati da altrettanti imperatori celesti. Al centro campeggia il Palazzo niwan (泥丸, traducibile con Pastiglia di Fango), il cervello;
  2. il dantian medio (中丹田, Zhong Dantian), posto in corrispondenza dello sterno, sede del soffio vitale o "Qi" (qi dantian). Cioè Si trova nel punto centrale del torace all'altezza del petto. Questo campo centrale nella visione interiore Taoista, è situato nel Palazzo Rosso Scuro o Purpureo (Jianggong 绛宫, spesso reso con Palazzo Scarlatto), cioè il cuore. In questo luogo l'infante infila le perle, descrizione poetica che potrebbe designare o le sette stelle (Qixing) dell'Orsa Maggiore, oppure le ingestioni di saliva. Infatti lo spirito preposto a questo campo ha la capacità di trasformare la saliva in sangue. Il campo mediano è anche detto Palazzo del Sud (Nangong, 南宫), Camera Spirituale (Shenshi, 神室) ed è correlato al Trigramma Li. Lo spirito che vi dimora viene detto Origine del Cinabro (Danyuan,丹元) o Guardiano degli Spiriti (Shouling, 守灵);
  3. il dantian inferiore (下丹田, Xia Dantian), che corrisponde approssimativamente al centro di massa del corpo umano, è posto nell'addome, approssimativamente tre o quattro dita sotto l'ombelico. Esso è l'origine dell'essenza vitale o "Jing" (Jing dantian). Questo campo inferiore nella visione interiore del corpo Taoista è un luogo paragonato a un campo coltivato dal bue di ferro che vi semina la moneta d'oro. Questa immagine sta a simboleggiare la trasformazione del "grano" di cinabro in Embrione Immortale. Tale trasmutazione avviene seguendo il corso delle Quattro Stagioni e nel segno del Fuoco. La Milza o Corte Gialla (Huangting, 黄厅) ha una posizione centrale in questo campo e governa le stagioni. Questo campo è associato al Trigramma Kun. Lo spirito legato a questa area si chiama Dimora Permanente (Changzai) e Arresto delle Anime Celesti (Hunting).
A tali punti non corrisponde alcun organo, ma sono essenziali nella Medicina tradizionale cinese che crede l'organismo costituito da una somma di elementi fisici, energetici e spirituali: il cinabro è, infatti, un minerale dall'aspetto rossiccio (ancora oggi fonte principale di mercurio) che nell'alchimia cinese è la materia prima della pietra filosofale; il termine campo è, invece, mutuato dal vocabolario agricolo e richiama l'idea di coltivazione. Si ritiene che concentrando il Qi nel Dantian Inferiore, ciò porti beneficio allo stato di salute.

Il Dantian ed il Qigong
In Cina sono stati condotti degli esperimenti con l'utilizzo dell'Agopuntura, del Qigong (attraverso il controllo mentale), di altre pratiche di Medicina tradizionale cinese, che hanno dimostrato come la stimolazione del Campo di cinabro inferiore, influisca in maniera positiva sul sistema nervoso, sull'apparato endocrino e sui cosiddetti organi interni. Il Campo di cinabro superiore svolge la sua funzione tramite lo Shen, cioè favorisce questi processi tramite la concentrazione mentale, che deve essere utilizzata per entrare in uno stato di quiete che incrementa il benessere mentale.
«Mantenendo la concentrazione sul Dantian e allontanando dalla mente i pensieri che sviano l'attenzione, create un centro di eccitazione nella corteccia cerebrale e a poco a poco rafforzatelo, intensificando contemporaneamente l'inibizione in altre parti della corteccia. Tale procedimento contribuisce alla formazione di una sorta di inibizione protettiva che è di grande valore terapeutico.»
(Cen Yuefang, I fondamenti del Qigong, p. 34.)
Nel Qigong come anche nelle arti marziali cinesi, si vuole far scendere il Qi nel Dantian (inferiore), tramite la respirazione. Ciò significa che consapevolmente devo cercare di utilizzare pienamente la capacità polmonare per abbassare il diaframma, dando l'impressione di aver riempito l'area del Dantian e di avere effettivamente fatto scendere lì il Qi. Naturalmente ciò causa un miglioramento delle facoltà respiratorie e determina un massaggio degli organi interni.
«A causa dei movimenti del diaframma e dei muscoli addominali si può pensare che il "centro" del movimento respiratorio non sia situato nel torace dove si trovano i polmoni, ma nel centro del ventre, in quel punto chiamato dai cinesi Tan T'ien, che corrisponde al baricentro del corpo umano.»
(Chang Dsu Yao e Roberto Fassi, Enciclopedia del Kung Fu Shaolin, p. 57.)

Il Dantian ed il Taijiquan
Ai praticanti del taijiquan è, in particolare, richiesto di prendere piena e completa coscienza del proprio jing dantian che deve essere utilizzato per dirigere tutti i movimenti evitando ogni tensione dell'addome. Esercizi specifici per conoscere il dantian sono quelli di chan si gong e Qi gong.
Mentre si pratica un Taolu di Taijiquan ogni movimento deve prendere origine dal Dantian, punto in cui
«devono essere contemporaneamente presenti tre tipi di movimento perfettamente coordinati: vibratorio, ondulatorio e sussultorio. Ogni giuntura deve agire come parte di un serpente con l'energia che si muove a spirale.»
(Flavio Daniele, Le tre vie del Tao, p. 49.)
Secondo Flavio Daniele, nel Taijiquan stile Yang ci si concentra sul far scendere il Qi nel Dantian, mentre nel Taijiquan stile Chen si ha in aggiunta l'attenzione sui movimenti ondeggianti. Per Lam Tu-ky il Dantian nel Taijiquan stile Chen deve essere utilizzato come motore del movimento degli arti e del corpo. Si segue la regola secondo la quale se l'interno non si muove anche l'esterno non si muove, cioè deve essere sempre il Dantian a muoversi per primo, seguito dal movimento degli arti. Il movimento del Dantian è Rotatorio e va in tutte le direzioni, seguendo due principi di spostamento: sinistra-destra (piano orizzontale) e avanti-dietro (piano verticale).

I Dantian ed i Chakra
Esiste una certa somiglianza tra i Dantian ed i Chakra. Per esempio, per quanto riguarda il Dantian inferiore, esso corrisponde approssimativamente al concetto indiano del manipura, o al chakra della filosofia yoga, visto come la sede del prana che si irradia esternamente all'intero corpo. Anche Flavio Daniele individua dei Chakra dello Yoga nelle zone dei tre Dantian: nella zona del Dantian inferiore i chakra Muladhara e Svadishthana; nella zona del Dantian mediano i chakra Manipura e Anahata; nella zona del Dantian superiore i chakra Visuddha, Ajina e Manipura.
Però:
«I Tan Tien sono diversi dai chakra benché abbiano funzioni ed effetti simili»
(Huai-chin Nan, Tao e Longevità, p. 19)


venerdì 24 settembre 2010

Baduanjin

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Baduanjin (八段錦), che in lingua cinese significa letteralmente le otto (bā) pezze (duàn) di broccato (jǐn), è una serie di esercizi di qi Gong, che spesso viene utilizzato nelle scuole di arti marziali cinesi.

Le origini
Si racconta sia stato tramandato da Yue Fei 岳飛 e Liang Shichang 梁世昌; per un'altra tradizione sarebbe stato creato durante la dinastia Tang da Zhong Liquan 钟离权. Entrambe queste leggende non sono supportate da memorie storiche e non sono molto credibili. In un testo della dinastia Wei (灵剑子引导子午记) ci sono dei riferimenti ad un esercizio di ginnastica che è stato identificato nel baduanjin, ma il più antico riferimento conosciuto a questo nome è nel Yi Jian Zhi (夷坚志), un testo dell'epoca della dinastia Song. Nel successivo Dao Shu, Zhong Miao Pian (道枢•众妙篇) vi sono molte descrizioni sulla metodologia di allenamento di questo esercizio.

Gli esercizi
Il nome si riferisce al fatto che esso è diviso in 8 tecniche ognuna delle quali possiede una formula verbale che in alcuni casi ne descrive il movimento ed il suo effetto. Viene fornito il testo cinese con trascrizione fonetica, traduzione letterale e traduzione dall'inglese dal libro Chinese Health Qigong Association, Ba Duan Jin, Foreign Language Press, 2007; i nomi degli organi della medicina tradizionale cinese hanno l'iniziale maiuscola per distinguerli dagli omonimi della medicina occidentale.

Nome in cinese
Nome in pinyin
Traduzione letterale in italiano
Traduzione dall'inglese
1 双手托天理三焦
shuāngshǒu tuō tiānlǐ sānjiāo
Sostenere il Cielo con entrambe le mani [per regolare] il Triplice riscaldatore o Sānjiāo [le tre cavità, toracica, addominale e pelvica]
Tenere in alto le mani con i palmi in su per regolare gli organi interni
2 左右开弓似射雕
zuǒyòu kāigōng shì shè diāo
Tendere l'arco da entrambe le parti [a destra e manca] imitando il tiro verso un rapace
Nella posizione dell'arciere tirare con la mano sinistra e con la destra
3 调理脾胃须单举
tiáolǐ píwèi xū dān jǔ
Prendersi cura degli organi della digestione [Milza e Stomaco] per farli agire come un tutto
Tenere il braccio in alto per regolare le funzioni della Milza e dello Stomaco
4 五劳七伤往后瞧
wǔláoqīshāng wǎnghòu qiáo
Dare uno sguardo all'indietro [per] i cinque organi interni [Cuore, Fegato, Milza, Polmoni e Reni] e i sette effetti negativi [da eccesso di cibo, rabbia, umidità, freddo, preoccupazioni, vento e pioggia e la paura]
Guardare indietro per prevenire malattia e tensione
5 摇头摆尾去心火
yáotóu-bǎiwěi qù xīn huǒ
Scuotere la testa e far oscillare la coda [le natiche] per calmare il fuoco del Cuore [disagio e stress]
Oscillare la testa e abbassare il corpo per alleviare lo stress
6 两手擎足固贤腰
liǎngshǒu qíng zú gù xián yāo
Aggrapparsi alle punte di entrambi i piedi per rinforzare i Reni
Muovere le mani in basso lungo la schiena e le gambe toccando i piedi per rafforzare i Reni
7 攒拳怒目增力气
zǎn quán nùmù zēng lìqì
Tirare pugni con gli occhi aperti per accrescere la forza fisica
Fare un affondo con i pugni spalancando gli occhi per aumentare la forza
8 背后七颠百病消
bèihòu qī diān bǎi bìng xiāo
[Rimbalzare] per sette volte all'indietro per guarire ogni malattia
Alzare e abbassare i talloni per curare le malattie


Variazioni: in 1) liǎng (due) al posto di shuāng (paio), al 6) pān (arrampicarsi) al posto di qíng (sostenere), al 7) zuàn (serrare) al posto di cuán (tenere assieme), e ultimi due caratteri invertiti [significato simile]
Gli esercizi sono da eseguire con un atteggiamento mentale sereno, calmo e tranquillo, i muscoli rilassati ed una postura del corpo ben allineata così da permanere in uno stato di perfetto equilibrio per minimizzare lo sforzo che richiede la loro esecuzione. Importantissima è anche la respirazione, che deve essere addominale e segue i movimenti che vengono eseguiti. La lingua deve essere spinta contro il palato (come per rire "L"à). Il baduanjin può essere praticato a sedere o in stazione eretta.
Ogni movimento è stato pensato per sollecitare una particolare parte del corpo e tutti insieme riescono ad attivare tutti gli organi interni ed esterni.

Esercizio come descritto nell'Enciclopedia del Kungfu Shaolin

Caratteri
Nome in Wade-Giles
Nome in Pinyin
Nome in italiano
1 双手托天
Shuang shou to tien
shuāngshǒu tuō tiān
reggere il cielo con le due mani
2 左右开弓
Tso yu k'ai kung
zuǒyòu kāi gōng
tirare con l'arco a sinistra e a destra
3 举臂独立
Chu pei tu li
jǔ bì dúlì
alzare un braccio in equilibrio su una gamba
4 左右后瞧
Tso yu hou ch'iao
zuǒyòu hòu qiáo
guardare a sinistra, a destra e dietro
5 摇头摆尾
Yao t'ou pai wei
yáo tóu bǎi wěi
oscillare la testa e far ondeggiare la parte dietro del corpo
6 前后弯腰
Ch'ien hou wan yao
qiánhòu wān yāo
piegare la vita avanti e indietro
7 左右防大
Tso yu fang ta
zuǒyòu fáng dà
parare e colpire con la mano a sinistra e a destra
8 玉柱七颠
Yu chu ch'ien tien
yù zhù qī diān
....battere il piede sette volte (Yuzhu significa pilastro di giada, con riferimento alla spina dorsale)


giovedì 23 settembre 2010

Sammo Hung

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Sammo Hung Kam-Bo o Samo Hung (洪金寶) (Hong Kong, 7 gennaio 1952) è un regista, attore e artista marziale hongkonghese.

Biografia
Sammo Hung Kam-Bo, il cui nome nella pronuncia pinyin è Hong Jinbao, nasce ad Hong Kong il 7 gennaio 1952, anno del coniglio. Entrato giovanissimo alla China Drama Academy, qui impara le arti marziali e la danza acrobatica. Durante la sua permanenza alla scuola stringe amicizia con Jackie Chan e Yuen Biao, compagni di corso più piccoli entrati successivamente, che chiamerà a collaborare negli anni a venire. Essendo il più "anziano" è anche il primo a finire l'accademia ed entrare a lavorare stabilmente nell'allora prolificissima industria del genere Arti Marziali.
Entrato appena dodicenne a far parte della cinematografia di Hong Kong, Sammo si distingue subito per le sue eccezionali qualità acrobatiche, malgrado la sua robustezza fisica (dovuta ad un incidente occorso quando era studente, che lo aveva costretto a una lunga degenza durante la quale non aveva fatto altro che mangiare prendendo peso). La scelta di Sammo come nome d'arte deriva dal popolare protagonista della serie a fumetti San Mao (letteralmente "tre capelli").
Nel 1995 sposa Joyce Godenzi. Da un matrimonio precedente, Sammo ha 4 figli.

Collaborazioni
Oltre ad aver lavorato con i più famosi ed apprezzati registi ed attori del cinema di Hong Kong, alcune collaborazioni illustri meritano di essere sottolineate.

Sammo e Bruce
Nel 1973, ancora ventunenne ma già rispettato nell'ambiente cinematografico, ottiene un piccolo ruolo nel film I 3 dell'Operazione Drago di Robert Clouse, dove interpreta l'avversario di Bruce Lee all'inizio. Nello stesso film è anche stuntman, insieme agli amici Jackie Chan e Yuen Biao, da lui chiamati come in altre occasioni (vedasi Dalla Cina con furore). Il patto stretto con loro e con altri colleghi ai tempi dell'Accademia, li obbliga ad aiutarsi reciprocamente, ed essendo lui l'allievo più anziano e quello che per primo ha trovato impiego finiti gli studi, deve trainare gli altri.
Lo stesso anno, però, Bruce Lee muore, mentre in tutto il mondo è già esplosa da mesi la richiesta di film di arti marziali. Nel 1978 Sammo viene chiamato per il film L'ultimo combattimento di Chen, sempre di Robert Clouse, lavoro messo insieme usando fotogrammi di film di Lee ridoppiati, uniti alle riprese incompiute del Game of Death girato da Lee stesso; per le restanti scene viene usato un trio di sosia. Sammo è sia stuntman che coreografo dei combattimenti per il film, ritagliandosi anche un piccolo ruolo: Chen Lee, l'avversario del personaggio di Robert Wall sul ring.
Quasi a parodiare una simile operazione commerciale, Sammo dirige ed interpreta lo stesso anno Enter the Fat Dragon (che già dal titolo cita l'Enter the Dragon di Lee). Il film è una commedia divertita che rielabora gli stereotipi del cinema marziale e dei film di Bruce Lee. In esso, inoltre, Sammo si fa beffe di un sosia di Lee che dimostra di non avere le doti di chi vorrebbe imitare, quasi a criticare l'utilizzo dei sosia tanto in voga all'epoca. Peraltro Hung sa imitare benissimo Lee, al di là della diversità fisica, e lo farà spesso nel corso della sua carriera.
Nel 1981 Sammo prende parte ancora una volta ad un film che sfrutta la fama di Lee: L'ultima sfida di Bruce Lee (The tower of Death/Game of Death II), di cui è co-regista non accreditato. Ha anche raccontato ai suoi amici di aver sfidato e battuto Bruce Lee in un combattimento amichevole negli studi della Golden Harvest, ma non esistono testimoni di tale "evento", fuorché lui. Jackie Chan riporta tale voce nel libro biografico "I'm Jackie Chan-My life in action", con tutti i dubbi del caso, poiché Sammo è noto tra i suoi amici come Big Talker o anche Big Mouth: cioè uno che le spara grosse.

Sammo, Jackie e Biao
Con l'inizio degli anni ottanta si forma il trio Sammo-Chan-Biao: i tre amici della China Drama Academy decidono di lavorare insieme in una fortunata serie di film comici a sfondo marziale, la maggior parte dei quali diretti da Sammo stesso.
Dopo successi come Project A - Operazione pirati (1983), Cena a sorpresa (1984) o l'inedito Dragons Forever (1988), il trio si scioglie. Mentre Jackie Chan si crea una carriera personale, e raggiunge il successo internazionale, Sammo e Yuen Biao rimangono nell'area asiatica, anche se con grandi successi.
Nel 1995 torna a lavorare con Jackie Chan coreografando i combattimenti del suo Thunderbolt, e due anni dopo dirige Chan in Mr. Nice Guy. Generalmente Sammo viene ritenuto un regista migliore tecnicamente rispetto a Jackie Chan, anche se i due si alternano in questa veste di film in film. Sul finire degli anni '80 ed i primi '90, a causa di sparatorie (anche gravissime) tra elementi della Mafia Cinese, occorse nel locale di cui Sammo è proprietario, l'attore chiude il night e si sposta per qualche tempo all'estero, soprattutto Canada, in attesa che le acque si calmino. Del resto ad Hong Kong l'osmosi fra cinema e Triadi è continua ed è praticamente impossibile lavorare senza una qualche protezione.

Sammo e Jet
Sammo ha collaborato con Jet Li, dirigendolo in Le sette spade della vendetta (1993) e C'era una volta in Cina e America (1997), sesto titolo della serie di Wong Fei Hung che rielabora i film precedenti.

Sammo e Chow
Nel 2004 dirige le scene d'azione di Kung Fusion di Stephen Chow: anche quest'ultimo infatti è un valido esponente di quella comicità marziale che contraddistingue Sammo.

Martial Law
Nel 1998 Sammo partecipa ad una serie televisiva statunitense, Martial Law. Il titolo si rifà ad una serie di film di arti marziali statunitensi usciti agli inizi degli anni novanta, ma in Italia la serie è stata intitolata Più forte ragazzi, citando un famoso film con protagonista Bud Spencer e Terence Hill.
Nella serie, uno dei rarissimi telefilm di arti marziali, Sammo interpreta un poliziotto di Shanghai "prestato" alla polizia di Los Angeles. Durante la serie ci sono molte partecipazioni di famosi attori di film di arti marziali, come Mark Dacascos, Billy Blanks, Loren Avedon e Chuck Norris e di marzialisti titolati come Bas Rutten. Lo stesso personaggio interpretato da Sammo Hung compare come guest star in un episodio crossover di Walker Texas Ranger.