giovedì 24 novembre 2011

Estratto da un nostro seminario


Punto di vista sulle donne giapponesi

Viste da un italiano a Tokyo



Mentre stavamo progettando un giro di conferenze sulla seduzione in Giappone abbiamo condotto un sondaggio per sviluppare una maggiore comprensione delle donne giapponesi.
Nel corso dei mesi, abbiamo sentito centinaia di uomini e donne. Come la nostra comprensione sia migliorata, lo si evince da come abbiamo incorporato le informazioni così raccolte alla nostra conoscenza nei nostri post e nei consigli sugli incontri e le relazioni. Di tanto in tanto però troviamo qualcuno che ha una visione molto interessante (si ricordi che è il parere di una sola persona così non dev'essere visto ciò che condivide con noi come una regola fissa) e cerchiamo di proporvela così com'è. L'opinione che segue è quella di Edoardo, ora sposato con una giapponese, dopo aver trascorso parecchio tempo a Tokyo.
Le domande che gli sono state rivolte sono quelle che i partecipanti ai primi seminari che abbiamo tenuto gli hanno posto; là dove è stato possibile non abbiamo censurato né la domanda, né tantomeno la risposta.

1. E' una storia d'amore casuale quella che nasce nella mente di una donna giapponese quando va all'estero o si incontra con uomini non giapponesi ?
Le donne giapponesi si sentono e si comportano in modo diverso in compagnia di un
non-giapponese?
Dalla mia esperienza con le donne giapponesi, ho imparato che le donne che amano viaggiare e andare all'estero, di solito hanno buone capacità linguistiche specialmente con l'inglese. Questo significa, che se gli piace parlare in inglese, di solito sono di mentalità aperta e curiosa verso le altre culture, con un conseguente interesse verso gli uomini stranieri. Questa stessa domanda potrebbe essere fatta anche a noi, uomini stranieri. Una volta che abbiamo avuto le prime esperienze con donne asiatiche, o un'esperienza con una donna giapponese, non se ne ha mai abbastanza, e quindi, andiamo avanti senza guardarci indietro.

2. Perché le donne giapponesi fanno sesso con un non-giapponese? E' per verificare come le altre razze lo fanno?
Forse perché molte donne pensano che gli uomini giapponesi non siano bravi a letto ? O perché pensano che tutti i non-giapponesi abbiano un'organo grande? O è solo curiosità? O è perché possono mostrare il fidanzato gaijin come un trofeo?
Penso che sia un po' di tutto, mostrare il loro fidanzato Gaijin come un trofeo è la motivazione più ovvia. Una volta sono uscito con una ragazza, il giorno dopo uno studente dell'università di Tokyo mi disse che quando la ragazza era entrata in aula, aveva annunciato a tutti che aveva un fidanzato italiano e che lei ne era entusiasta, perché tutto ad un tratto era diventata molto popolare.

3. Quali sono le loro aspettative in una relazione con un uomo non-giapponese?
Quali sono le caratteristiche che cercano in un uomo quando vogliono avere un rapporto?
Esse si aspettano che l'uomo straniero sia gentile, ma abbastanza risoluto da prendere il controllo. Penso che la maggior parte delle ragazze godano del comportamento che la maggior parte degli occidentali hanno a letto. Penso che gli uomini giapponesi siano troppo timidi.

4. Perché le donne giapponesi preferiscono i caucasici agli altri asiatici e africani?
Perché per molto tempo questa è stata l'immagine che è stata data loro sul partner perfetto straniero. Vi sorprendereste a scoprire come le donne giapponesi siano sempre più attratte dai Latinos .
Tutto grazie a Ricky Martin!

5. Ci sono decine di storie che abbiamo sentito di donne giapponesi che hanno una storia d'amore con un uomo straniero e poi semplicemente spariscono senza una parola. Perché lo fanno?
Perché non possono avere una vera e propria rottura ?
Le donne giapponesi, o per meglio dire, i giapponesi sono programmati per evitare il confronto. A loro non piace dire di no, o far stare male qualcuno di fronte a loro.
E' qualcosa di divertente, ho anche scoperto che le donne giapponesi non sono esattamente senza esperienza, sono aperte nei confronti del sesso, si impegnano in attività sessuali con gli uomini piuttosto rapidamente. Sono uscito con molte donne giapponesi, e posso onestamente dire che ho fatto sesso con molte di loro già dal secondo appuntamento, con circa il 85% di loro, le altre a volte solo un pesante petting o un bacio al primo appuntamento.

6. Le donne giapponesi hanno un atteggiamento più rilassato quando fanno sesso?
Bisogna ricordare che le donne giapponesi adesso sono molto di moda e questo influisce sul loro modo di pensare nel senso che di solito cercano la bellezza quando si tratta di partner sessuali.

7. Come si sentono nel fare sesso con qualcuno che non conoscono veramente bene? È essenziale durante la prima storia d'amore andare a letto insieme? E' vero che vogliono che sia breve e appassionata in modo che rimanga un dolce ricordo, e poi vanno avanti con le loro vite?
Le donne giapponesi non vedono il sesso come un grande affare. Mentre la maggior parte delle donne occidentali si aspettano di più dopo la prima interazione sessuale, le donne giapponesi sono OK dopo aver avuto una notte di piacere. Bisogna ricordare anche che di solito le ragazze che hanno partner stranieri, escono solo con uomini stranieri. Sono chiamate "Yellow Cab", cioè le ragazze che amano fare sesso casuale con gli stranieri.

8. Molti uomini pensano che le donne giapponesi hanno meno inibizioni - siano più propense a provare cose nuove e a fare quasi tutto in camera da letto. È vero? Se è così, perché?
Questo è assolutamente vero al 100%. Le donne giapponesi proveranno tutto a letto.

9. Molti uomini sostengono che le donne giapponesi sono le migliori quando si tratta di sesso orale. Perché le donne giapponesi sono così brave e aperte al sesso orale? Perché le donne giapponesi hanno più probabilità di deglutire?
Sì, le donne giapponesi sono le migliori nel sesso orale. Le donne giapponesi hanno più probabilità di ingoiare perché non vogliono che gli uomini ci rimangano male. Questo risale al concetto di salvare la faccia ed evitare lo scontro.

10. Perché le donne giapponesi parlano così liberamente di questioni private? Altre donne potrebbero offendersi quando gli si chiede loro che tipo di biancheria intima indossano o che tipo di vita privata conducano, a meno di non essere veramente intimo con loro - mentre le donne giapponesi sono più aperte su questioni di questo genere?
Alle donne giapponesi piace essere sincere nella loro relazione e si aspettano lo stesso dal loro partner.

11. E' noto che molte coppie giapponesi non hanno praticamente intimità dopo che sono nati i figli, intorno ai 40'anni. In che modo queste donne si soddisfano? Giovani innamorati? O niente?
Ho scoperto che molte di queste donne usano giocattoli per soddisfare se stesse.
Ho sentito dire che molti uomini giapponesi soffrono di disfunzioni erettili. Perché? Non lo so. Troppo wasabi, tanto? Forse!

mercoledì 23 novembre 2011

Pangai-noon

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Pangai-noon (Gangrouquan, 刚柔拳) uno stile di kung fu che appartiene alla classificazione geografica della categoria Nanquan. Insegnato da Shu Shi Wa, costituì le basi per il karate Uechi-ryū. Il nome Pangai-noon indica che le tecniche dell'arte sono metà dure, e metà morbide, e deriva dalla pronuncia di Okinawa del cinese originario.

La Trasmissione ad Okinawa
Pangai-noon corrisponderebbe a Gangrou in Cinese e a Gōjū in Giapponese, tanto che questo stile in giapponese sarebbe chiamato Gōjū-ryū (剛柔流, in cinese Gangrouliu). Secondo Bishop, Shu Shi Wa (1869-1945) fu un insegnante e venditore ambulante di medicinali della provincia cinese di Fujian. La sua vita non è documentata in seguito al probabile collegamento con la società segrete che lavoravano per il rovesciamento della dinastia Qing e il ritorno alla dinastia Ming.
Per Hokama il più famoso studente di Shu fu Kanbun Uechi, un okinawense che rimase con lui dal 1897 al 1904. Nel 1904 quando ottenne il grado di istruttore anziano, Uechi aprì un dojo a Nansoye. Continuò a far visita a Shu Shi Wa ogni anno, fino Okinawa nel 1909. Uechi studiò con Shu Shi Wa per 13 anni.
La tecnica Pangai-noon si basava su parate morbide ed attacchi duri. Uechi imparò tre kata Pangai-noon: Sanchin, Seisan e Sanseirui; egli non stette abbastanza a lungo con Shu Shi Wa per imparare il Supārinpei. Si dice che il Pangai-noon fosse il più veloce fra gli stili cinesi di quell'epoca.

Fonti Cinesi
Secondo Yang Liping lo stile è stato tramandato a Wenzhou 温州 da Yang Shaoshui (杨绍水,1890-1968), che lo aveva appreso da Xu Yuzhao (徐玉招), probabilmente il Shu Shi Wa della tradizione di Okinawa. Yang insegnò al proprio figlio, Yang Zhiguang (杨志光, 1917-1994), ed a svariati discepoli tra cui Mei Yiben (梅益本). Il Gangrouquan è anche chiamato Gangroufa 刚柔法, cioè Metodo Inflessibile Flessibile. Yang Yong scrive che è popolare anche con i nomi Gongrou (功柔, conseguire la flessibilità), Gongchou (公仇, vendetta pubblica), Gongrou (攻柔, Attacco Flessibile) e Gangrou (刚柔). Per lui, che descrive quanto sarebbe riportato nel Nanquan Gangroufa 南拳刚柔法, un antico Registro del Pugilato, questo pugilato è stato tramandato in epoca della dinastia Qing da Li Nanqin 李南琴 e Li Shouhan 李守汉, rispettivamente padre e figlio. Essi lo avrebbero appreso dal monaco Buddista Leixing Heshang 雷行和尚, del monastero Shaolin del Fujian, ma non vi sono fonti storiche attendibili a confermare questo fatto, fonti, come i Cangnan Xianzhi 苍南县志, che invece parlano di Li Nanqin. Sempre secondo Yang Yong, il maestro Yang Jishu 杨继树 avrebbe raccontato che nel 1820 il tempio Shaolin di Putian 莆田 nel Fujian fu dato alle fiamme. Il mercante di abiti Hu Yuancai 胡元财, in questo periodo onorò come suo maestro un Monaco Soldato che aveva abbandonato il Tempio. In seguito Hu trasmise le proprie conoscenze a Hu Zhenmu 胡振木, Yang Guangxing 杨光行, Xu Yuzhao 徐玉招. Questa ricostruzione si ricollega a ciò che racconta Yang Liping. Un'altra versione è riferita dal maestro Lin Zhuangeng 林传庚: il monaco Zhiwu Chanshi 至悟禅师 fuggì nella zona di Pingyang 平阳 dove prese come discepolo un abitante del luogo che si chiamava Huang Zhengtong 黄正铜 insegnandogli il Gangrou Quanfa. il discepolo preferito di Huang fu Lin Kemiao (林可淼,18891998, nonno di Lin Zhuangeng. Secondo i praticanti di Jinxiang 金乡(area di Cangnan 苍南) che seguono gli insegnamenti di Wang Kuizeng 王奎增 questo stile sarebbe stato portato nella loro città dal Jiangxi 江西. Anche in questi racconti si possono individuare tre rami di Gangrouquan che però secondo Yang Yong hanno sequenze e modalità di eseguirle molto simili, riconducendole ad un'unica origine.

Sequenze
Yang Liping elenca queste sequenze (Taolu) come appartenenti al Wenzhou Gangrouquan: Liquan (礼拳,Pugilato Rituale); Liulu Quanniang (六路拳娘,Pugilato mamma in sei sequenze); Xicai (习踩, allenare i passi); Sanbu (三步, tre passi); Sibu (四步, quattro passi); Da Sibu (大四步, Grandi Quattro Passi); Wubu (五步, Cinque Passi); Qibu (七步, Sette Passi); ecc. L'articolo Yinyong Nanquan invece fornisce questo elenco: Chuanquan (船拳, Pugilato del Battello); Zhanzhanquan (斩战拳, Pugilato che Spacca la Guerra), Shizi Zhanzhanquan (十字斩战拳, Pugilato che Spacca la Guerra a Forma di Croce), Caishou Zhanzhanquan (裁手斩战拳), Xiao Sanzhan (小三战), Zhong Siping (中四平), Xiao Wuzhi (小五指), ecc.



martedì 22 novembre 2011

Qi Gong

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Il termine Qì Gōng (氣功T, 气功) si riferisce a una serie di pratiche e di esercizi collegati alla medicina tradizionale cinese e in parte alle arti marziali che prevedono la meditazione, la concentrazione mentale, il controllo della respirazione e particolari movimenti di esercizio fisico. Il qi gong si pratica generalmente per il mantenimento della buona salute e del benessere sia fisici sia psicologici, tramite la cura e l'accrescimento della propria energia interna (il Qi).

Etimologia
La parola (cinese semplificato , pinyin qi) significa sia aria sia spirito sia energia, esprimendo così un concetto di "soffio vitale", con un'accezione simile a quella del greco antico pnéuma (πνεῦμα) e del sanscrito prana (प्राण). La parola (pinyin gōng) significa lavoro, tecnica o abilità. Il termine completo qi gong vuol dire quindi tecnica del respiro o tecnica dello spirito o lavoro con l'energia, indicando l'arte di far circolare il Qi interno nel modo più adatto per raggiungere e mantenere il benessere psicofisico ed accrescere l'energia interna e il suo flusso nel corpo attraverso la rete dei meridiani.

Caratteristiche generali
Esistono molte tecniche diverse di qi gong. Il qi gong si può praticare in modo statico oppure in movimento e prevedere movimenti prefissati (qi gong energia lavoro). In Cina, molte forme di qi gong tradizionale sono collegate con la medicina, con correnti filosofiche come il taoismo, il buddismo e con le arti marziali.
Anche i princìpi di riferimento cambiano a seconda della finalità con cui si pratica il qi gong. Per finalità terapeutiche o igieniche il qi gong attinge ai princìpi della medicina tradizionale cinese. Se praticato con finalità spirituali, si basa su principi collegati all'alchimia cinese e alle indicazioni del pensiero spirituale o religioso a cui fa capo. Anche nel caso di pratica come arte marziale, molti stili di qi gong fanno riferimento alle corrispondenti correnti di pensiero culturali e spirituali in cui l'uso marziale si è venuto a sviluppare.
Le reazioni di fronte alla pratica del qi gong sono variegate. La maggior parte dei medici occidentali, una parte dei dottori della medicina tradizionale cinese e il governo cinese considerano il qi gong essenzialmente dal punto di vista dell'esercizio fisico, vedendolo come una pratica congiunta di tecniche di controllo di respirazione e del movimento che può contribuire a mantenere la forma e il benessere fisico. Altri si pongono da un punto di vista più metafisico, arrivando a sostenere che la respirazione e gli esercizi di movimento avrebbero un'importante influenza sulle forze dell'universo; questo risvolto del qi gong tuttavia viene generalmente considerato una credenza.

Storia
Il qi gong ha una storia molto antica, invece l'origine del qi gong moderno si colloca nel 1955 in corrispondenza dell'apertura di un ospedale di qi gong a Tangshan e della pubblicazione dei libri La pratica della terapia Qi Gong (Liao Fa Shi Jian) di Liu Guizhen e Qi Gong per la salute (Qi Gong Ji Bao Jian Qi Gong) di Hu Yaozhen.

L'influsso della medicina cinese
La descrizione di alcuni esercizi fisici atti a mantenere la salute si trova già nello Huángdì nèijīng Suwen (黄帝内经素問 Il libro interiore dell'Imperatore Giallo - Domande semplici), risalente al 200 a.C. e scritto sotto forma di dialogo tra l'imperatore e un suo consigliere. Il testo è anche il trattato di medicina cinese più antico di cui si è tramandata la versione integrale.
Nel 1973 presso il villaggio di Mawangdui 马王堆, vicino a Changsha 长沙 (capitale della provincia dell'Hunan 湖南省), vennero ritrovati all'interno di una tomba risalente al primo periodo della dinastia Han 汉朝 (all'incirca 2500 anni fa) diversi frammenti parzialmente illustrati uno dei quali mostra quarantaquattro uomini impegnati in esercizi di controllo della respirazione e del movimento. Le posizioni portano il nome di animali selvatici che simboleggiano il tipo di malessere o di malattia che l'esercizio serve a contrastare. Sebbene questi documenti rappresentino chiaramente elementi in seguito entrati a far parte del qi gong, non è tuttavia possibile desumere da essi che all'epoca esistesse già un metodo completamente strutturato.
Nella sua evoluzione, la medicina cinese ha sviluppato una concezione del corpo umano come rappresentazione di un universo in miniatura. In questo contesto, ha assunto importanza anche la funzione del Qi inteso come energia interiore la cui qualità e il cui flusso più o meno armonico influenzano lo stato di benessere o l'insorgere della malattia. Da questo filone di pensiero derivano direttamente i concetti di Yin e yang 阴阳 e dei cinque elementi taoisti.
Fu durante il periodo delle dinastie Sui 隋朝 e Tang 唐朝 (tra il 581 e il 907 d.C.) che le teorie mediche e il concetto di Qi della letteratura taoista Yangsheng si collegarono insieme a formare una vera e propria specializzazione medica.
Secondo questa teoria, il Qi è presente negli organi del corpo umano e circola al suo interno seguendo i meridiani vitali, producendo un effetto protettivo sia all'interno che alla superficie del corpo umano. Dal punto di vista della medicina, la salute è protetta e mantenuta dall'opera congiunta delle sostanze Qi, ossia Jīng (l'essenza), Xuè (il sangue) e Jīnyè (津液 letteralmente saliva o sudore, in senso più lato i fluidi corporali) e l'esercizio serve per garantire questo corretto funzionamento complessivo. L'accrescimento e il controllo del Qi acquista così un ruolo fondamentale.
Seguendo il principio che è meglio mantenere la buona salute piuttosto che curare la malattia, il qi gong terapeutico prevede un'elevata quantità di serie di esercizi finalizzati a prevenire gli squilibri del Qi. Un esempio è la serie del Dao Shi Qigong (qi gong ordinato o taoista) che prevede esercizi diversi in armonia con le stagioni dell'anno, a evidenziare l'influenza reciproca e inscindibile tra l'ambiente interiore e quello esteriore.

L'influsso del taoismo
Alle origini di quel che si definisce taoismo c'è il Dàodéjīng (道德經 Il libro del Tao), un testo risalente al 400 a.C. circa e attribuito tradizionalmente al filosofo Lǎozǐ 老子 la cui stessa esistenza è incerta. Il libro è una raccolta di pensieri di origine più antica, fino a quel momento tramandati soltanto oralmente, integrati da una serie di riflessioni a commento. I circa 5000 logogrammi di cui è composto parlano del Tao (in pinyin Dào) (, cammino) e della virtù (, dé), usando una formulazione enigmatica e aperta a molteplici interpretazioni. Questo carattere criptico dei contenuti è formulato chiaramente fin dalla frase iniziale del testo: "Il Tao di cui tratto non è un Tao eterno".
La civilizzazione del confucianesimo viene vista solo come un'estraneazione dall'ordine naturale. Il libro invece suggerisce uno stile di vita semplice e la cura del Qi, indicando come regola ottimale quella del non intervento (无为 wúwéi), ossia lasciare che le cose seguano il loro corso naturale. In modo ancor più radicale, il filosofo Zhuāngzǐ 庄子, nel quarto secolo a.C., si spinge a rifiutare regole e convenzioni sociali in nome della libertà dell'individuo.
Nel corso del terzo secolo a.C. si diffuse la corrente di pensiero dell'Huang Lao, basata su una combinazione degli insegnamenti medici di Huángdì 黄帝 con quelli spirituali di Laozi. In questa forma di taoismo si manifestano un forte significato politico e una certa scienza in merito alla preservazione del corpo. Nello stesso periodo di tempo, si diffuse in parallelo la convinzione che alcune tecniche di qi gong potessero portare all'immortalità fisica. L'ideale dell'immortalità in effetti è in relazione diretta con il postulato di base dell'integrità dell'ordine cosmico: il corpo continuerà a funzionare stabilmente e in modo sicuro come l'intero universo se si comprende come mantenerlo secondo le regole del Tao.
A partire dal 200 d.C., il medico Hua Tuo formalizzò così la cosiddetta "arte dei cinque animali" (五禽戲 Wŭ Qín Xì): "... gli antichi saggi curavano l'arte della respirazione. Allungavano gli arti e i lombi e muovevano i muscoli dell'addome. Così fermavano l'avanzare del tempo. Possiedo un metodo che è chiamato l'arte dei cinque animali: la tigre, il cervo, l'orso, la scimmia e l'uccello".
Fra le diverse tecniche per prolungare la vita, nel taoismo gioca un ruolo fondamentale l'alchimia. In particolare, vengono distinte due categorie: l'alchimia esterna (waidan) e quella interna (neidan). L'alchimia esterna tenta di rendere il corpo incorruttibile tramite elisir ottenuti per distillazione o miscelazione di sostanze. L'alchimia interna invece si basa su tecniche meditative e di controllo del respiro e dei movimenti del corpo per ottenere l'immortalità dello spirito. L'insieme di queste possibilità, il prolungamento della vita, il ringiovanimento e il mantenimento della salute, viene riassunto nel termine Yăngshēng (养生 nutrire il corpo), che oggi si usa anche per indicare le tecniche di Qi gong di carattere medico.
Il termine non va confuso con quello quasi analogo Yăngshén (养神 nutrire lo spirito), che si riferisce a tecniche più meditative, nelle quali l'alchimia viene intesa come mezzo di trasformazione della consapevolezza. Una delle principali scuole di questo tipo di qi gong alchimistico fu il Tai Yi Jin Hua Zong Zhi (Il segreto del fiore d'oro). La tecnica risale probabilmente al primo taoismo ed è descritta per la prima volta nei lavori di Wei Bo Yang (circa 140 d.C.). Nelle sue evoluzioni successive compare un'evidente influenza buddhista tanto che il metodo è diventato un componente importante in alcune varianti dello Zen. Questo tipo di qi gong è puramente meditativo e inizia con il controllo e il pilotaggio del respiro, senza prevedere alcun tipo di esercizio fisico. Da questa stessa tecnica, nel secondo secolo d.C., derivò una forma religiosa di taoismo (Il signore del cielo), probabilmente anche come risposta al rapido diffondersi del buddhismo.
Un ruolo importante giocava anche la cura delle malattie mediante rituali e talismani, così come erano importanti le pratiche divinatorie. A differenza del taoismo filosofico, il taoismo religioso andò sviluppando un ampio pantheon con una miriade di divinità difficilmente inquadrabili in un quadro sistematico e mentre nei templi divenne operante una forma di religiosità più popolare, nei monasteri, specie in quelli più isolati, a partire dal XII secolo si evolsero le tecniche di Yangshen Qi gong.
A partire dalla fine del VI secolo, l'impatto del buddhismo sulla vita intellettuale della Cina fu considerevole così come lo fu quello del taoismo, apprezzato e promosso soprattutto nelle classi sociali più elevate. Durante questo periodo particolarmente travagliato della storia cinese, che durò fino alla fine della dinastia Tang (907), i contenuti delle due filosofie religiose si mescolarono nel processo di collegamento con le teorie della medicina tradizionale. Fu così che pratiche rituali, ideali spirituali e tecniche di cura si combinarono insieme dando vita a una serie di nuove concezioni. Probabilmente fu proprio in questo periodo che si svilupparono gli esercizi di qi gong collegati alle stagioni dell'anno sul concetto di mantenere il qi e in generale il mondo interiore in armonia con le fasi del mondo esteriore.
All'inizio del primo millennio, lo Yuanqi Lun (raccolta di testi sul Qi originario) insiste continuamente sull'importanza di mantenere il cuore vuoto e quindi sull'efficacia degli esercizi di controllo della respirazione e del corpo come precondizione per accedere al Qi originario. Oltre al cuore, inteso come sede dello spirito, nel Qigong taoista giocano un ruolo essenziale anche i tre Dan tian e le cosiddette Piccola circolazione celeste e grande circolazione celeste. In una serie di indicazioni complesse e spesso contorte, l'adepto viene istruito a purificare il proprio qi e a fondere insieme i tre Dan tian per ricomporne l'unità originaria.
Con l'inizio della dinastia Song, le idee neoconfuciane divennero il nuovo punto di riferimento per lo sviluppo intellettuale cinese. Il qi venne così studiato in modo più sistematico e scientifico, con importanti ricadute positive sulle teorie mediche. Le pratiche taoiste rimasero confinate nell'ambito di templi e monasteri. I centri principali di questa cultura sono Wudang, nella provincia di Hubei, Emeishan nel Sichuan e Laoshan nello Shijingshan.