sabato 21 gennaio 2017

Arti marziali coreane

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Le Arti marziali coreane (무술 o 무예, 武術 o 武藝, musul o muye) sono le arti marziali che hanno avuto origine in Corea. Alcune arti marziali coreane maggiormente famose sono: Hapkido, Kuk Sool Won e il Taekwondo. C'è stata una rinascita delle arti di spada coreana come pure del combattimento con il coltello e tiro con l'arco. In tempi moderni, le arti marziali coreane vengono praticate in tutto il Mondo.

Storia

Le origini delle arti marziali coreane risalgono a circa 2000 anni fa, le più antiche erano un amalgama di stili di combattimento disarmato sviluppati dai tre regni rivali di Silla, Goguryeo e Baekje, fino al IV secolo sempre in lotta tra loro. In questi territori i giovani uomini erano addestrati nell'uso di tecniche corpo a corpo per sviluppare forza, velocità e capacità di sopravvivenza. Di questo periodo rimangono molte testimonianze sotto forma di affreschi e pitture murali ritrovate sul soffitto di alcune tombe reali risalenti ai primi secoli dopo Cristo, come in quella di Muyong-chong, appartenente alla dinastia di Goguryeo. Le pitture mostrano diversi individui che eseguono tecniche molto simili a quelle usate nel taekwondo odierno. Le arti marziali venivano generalmente chiamate subak, laddove il taekkyeon (letteralmente combattimento con le gambe) era il più popolare stile del subak, impiegato come pratica di confronto sportivo che si focalizzava sull'uso dei calci. Soprattutto nel regno di Goguryeo il subak si focalizzava sui calci, ma dal regno di Silla giunsero influenze nell'utilizzo di tecniche di mano.
La forte spinta al perfezionamento di tali tecniche di combattimento fu la necessità da parte dei tre regni coreani di addestrare l'esercito per combattere i pirati giapponesi che mettevano in ginocchio molti territori del paese. L'impulso fondamentale per la diffusione delle arti marziali nel paese venne allorquando il regno di Silla organizzò un esercito, con l'aiuto del regno di Goguryeo per scacciare i pirati; per farlo venne creato un gruppo di guerrieri, scelti tra i nobili del regno, chiamato Hwarang ("uomo che fiorisce"). Coloro che dimostravano forte attitudine naturale venivano selezionati per allenarsi in questo corpo guerriero d'élite degli Hwarang. Si riteneva all'epoca che giovani con un talento per le arti e nella cultura avevano la grazia di diventare veri guerrieri. Costoro venivano istruiti tanto nelle arti marziali quanto nella filosofia, nella storia, nel pensiero del confucianesimo, nella moralità del buddhismo e negli sport equestri. Il loro allenamento militare includeva un utilizzo intenso di armi (fra cui scherma e arcieria), a piedi o a cavallo, così come lezioni in tattiche militari e nel combattimento disarmato basato sulle tecniche del subak.
Gli Hwarang a loro volta andarono in giro per il paese insegnando quest'arte e fondarono anche un'accademia militare chiamata Hwarang-do ("la via dell'umanità che fiorisce"), aperta principalmente per i membri della corte reale di Silla e ispirata dai cinque valori di Won Gwang della condotta umana, includenndo: lealtà, dovere filiale, fiducia, valore e giustizia. Grazie a questa cooperazione i tre regni furono unificati e il taekyon, che intanto continuava ad evolversi, diventò molto popolare tra gli usi e costumi della popolazione locale e nell'addestramento delle truppe.
Nonostante la ricca documentazione sulla storia coreana e nelle sue tradizionali arte marziali, notizie di queste svaniscono nell'oscurità durante la Dinastia Joseon. La società coreana divenne altamente centralizzata durante il periodo del confucianesimo coreano e le arti marziali in quest'epoca erano poco considerate in una società i cui ideali erano epitomati dai suoi re-studenti. Pratiche formali di arti marziali tradizionali come il taekkyeon furono riservati per pratiche militari autorizzate. Pratica civile tuttavia persistette in alcuni strati della popolazione fino al XIX secolo.

Arti marziali coreane moderne

Le native arti marziali coreane furono vietate durante il periodo dell'occupazione giapponese, che per contro importò le proprie (andando anche ad influenzare molte scuole di arti marziali, dall'aikido per esempio è derivato l'hapkido), ma sopravvissero attraverso l'insegnamento nascosto e la personalizzazione popolare. Dopo l'occupazione, i vecchi libri di Muyedobotongji divennero un popolare materiale per marzialisti coreani, influenzando lo sviluppo di molti stili moderni di combattimento coreani.
Gli antichi manuali come Muyedobotongji divenne popolare e materiale di studio per gli artisti marziali coreani influenzando lo sviluppo di molte moderne arti marziali. Per esempio, i coreani che avevano praticato il kendo giapponese durante il periodo della colonizzazione, studiando il Muyedobotongji riscoprirono il loro patrimonio culturale e ricrearono le tradizionali arti marziali coreane, anche se questo di solito non era niente di più che un rinominare tecniche che già si ritrovavano nel Muyedobotongji. In questo processo il Muyedobotongji fu usato più volte ingiustamente e senza motivo come il patrimonio antico marziale coreano.
Questo non significa che le arti marziali coreani esistenti prima dell'occupazione sparirono completamente. I maestri di molti stili sopravvissero all'occupazione e continuarono ad insegnare la loro arte, anche se i giapponesi misero il divieto. Taekgyeon sopravvisse come gioco popolare crescendo in popolarità negli anni recenti, e dalla sua unione con le scuole di karate importate in Corea venne poi creato il taekwondo. Anche le tecniche di Muyedobotongji sopravvissero all'occupazione e le arti marziali come il shippalgi godettero di un rinnovato interesse.
Va inoltre considerato che le arti marziali coreane sono ancora in uno stato di evoluzione come testimoniato dalle recenti arti emergenti come Tukong/Teukong Moosul e Youngmudo. Ora c'è anche lo sviluppo delle arti marziali coreane influenzate dall'occidente boxe, Muay Thai o Judo, si tratterebbe in particolare di Gongkwon Yusul e Kyuktooki.
È inoltre importante notare che parlare di arti marziali in termini della loro provenienza: cinese, giapponese o coreana è qualcosa che deriva da tempi recenti ed è cresciuta sotto l'influenza di una visione nazionalistica.

Terminologia

Le arti marziali coreane vengono generalmente praticate in un dojang (도장), con il quale alle volte ci si riferisce come ad un cheyukkwan (체육관 / 體育館, i.e., palestra). I praticanti indossano un uniforme o dobok (도복) con una cintura o tti () legata intorno ad esso. Questa cintura di solito mostra il grado raggiunto da un praticante. Un allievo solitamente inizia con la cintura bianca progredendo all'interno di una serie di cinture colorate, (che differiscono da stile a stile), prima di raggiungere la cintura nera. I gradi che precedono la cintura nera vengono definiti geup o kup (), mentre ai gradi delle cinture nere ci si riferisce come dan (). In alcuni casi, per gli studenti di età inferiore ai 16 anni non vengono rilasciati i dan, ma piuttosto "pum" o poom () o gradi delle "giovani cinture nere". Alcuni stili usano delle strisce sulle cinture nere al fine di mostrare i dan posseduti dal praticante. Esso è un comune sistema che detiene nove gradi di geup e nove gradi di dan. Passano solo pochi mesi da un geup all'altro, mentre possono passare anni da un dan a quello successivo. La maggior parte dei termini di cui sopra sono identici a quelli usati negli stili giapponesi come lo judo e il karate, ma con i caratteri cinesi letti con pronuncia coreana, ma con poche eccezioni, (dobok e tti sono stati modificati per adattarli alla lingua coreana).
In alcuni stili, come il taekgyeon, il hanbok viene indossato al posto del dobok. Il collo a V di molti stili delle uniformi di taekwondo si presume che fu modellato dopo l'hanbok.




venerdì 20 gennaio 2017

Kenjiro Yoshigasaki

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Kenjiro Yoshigasaki (1951) è un artista marziale giapponese, arrivò in Europa negli anni settanta per rappresentare la Ki No Kenkyukai.
Kenjiro Yoshigasaki sotto la Ki No Kenkyukai del maestro Koichi Tohei raggiunse l'ottavo dan di Ki Aikidō.Egli tenne stage ed insegnò in numerosi dōjō in Europa, Sudafrica e Sudamerica. Nel 2002, quando il maestro Koichi Tohei cessò di insegnare, lasciando il posto a suo figlio, il maestro Yoshigasaki fondò una propria scuola, l'"associazione internazionale Ki No Kenkyukai", che riunisce i dōjō di tutta l'Europa, del Sudafrica e del Sudamerica.
La didattica del suo maestro, il grande Koichi Tohei, era basata sul concetto di punto unico: la riproposizione, in termini comprensibili anche agli occidentali, del concetto di "hara", cioè il centro vitale dell'uomo situato (secondo antica credenza) nel basso ventre, poco sotto l'ombelico. Da ciò seguivano una serie di "precetti" che aiutavano il praticante a migliorare e sviluppare il proprio Ki, cioè la propria energia vitale.
Yoshigasaki progressivamente abbandonò questa impostazione per passare a una didattica basata sul concetto di "linea", riprendendo un concetto giapponese che, ad esempio, si ritrova nell'arte del massaggio. È importante ricordare che i concetti di punto, linea o qualsivoglia altro esempio non sono da prendere alla lettera, come luoghi geometrici immutabili, ma sono un tentativo di rendere tramite concetti fissi il movimento del corpo umano nello spazio, che di fisso ha ben poco; un maestro di ki aikido non penserà mai a questi concetti nella pratica reale, essi sono delle linee guida per lo studio delle tecniche. Infatti solo una pratica costante riesce a rendere in modo vero il senso del ki aikido, le parole sono un aiuto (in certi casi, perché per alcuni individui invece fungono da ostacolo).
Attualmente vive in Belgio, muovendosi frequentemente per viaggi di insegnamento.


giovedì 19 gennaio 2017

Te Sabaki

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Te Sabaki ( fonte Rino Bonanno)
In che contesto si configura il Te sabaki nell'Aikido?
Premesso che Il fondatore Morihei Ueshiba, in maniera socratica, non ha mai catalogato le tecniche, ne ha mai accennato ad alcuna divisione e categorizzazione dottrinale e scolastica di ciò che effettivamente ha creato, alla sua morte, il figlio Kisshomaru Ueshiba designato Doshu (successore) della scuola per via ereditaria, si è trovato di fronte all'ingente problema di dover creare un metodo scolastico per l'insegnamento della disciplina. A tal proposito Kisshomaru Ueshiba ha creato una vera e propria divisione didattica della disciplina.
Di seguito riportiamo la postura ed i movimenti fondamentali del Te sabaki a cura del maestro Rino Bonanno 6º dan Aikikai d'Italia (Aikikai Napoli);
Lo studio del Tesabaki non è particolarmente noto e diffuso ma rappresenta un fondamentale di particolare rilevanza nello studio delle tecniche aikidoistiche allo stesso modo di Tai sabaki e Ashi sabaki.



てさばき, 手捌き, TE SABAKI:
Il significato della parola tesabaki: te: oppure = mano sabaki: 捌き oppure さばき = disposizione (delle..)
Riportiamo alcune posizioni fondamentali delle mani che differiscono a seconda delle tecniche e delle scuole:
1. 開始の天 , Kaishonoden = Mani alte come il sole (letteralmente: inizio di cielo, sorgere)
2. 俯角の伝 , Fukakunoden= Strada in discesa (letteralmente: pendenza di via = via in pendenza),: descrivere un semicerchio come Ikkyo sino al Tanden
3. ぐい飲み口伝 , Guinomikuden= bere da una tazza
4. 釣竿口伝 , Tsurizaokuden= mettere le mani come se mantenessimo una canna da pesca
5. 閂口伝 , Kannukikuden= presa allacciata, avvolgersi .
6. 釣り鉤 口伝 , Tsuribarukuden=presa ad amo da pesca
7. ふなこぞ口伝 , Funakozokuden= mettere la mano come se volessimo togliere l'acqua dal fondo di una barca con una sassuola
8. 極致 , Kyokuchi=(tendere alla..) perfezione*, terminazione (una mano verso lo zenit, l'altra verso il nadir; come iriminage)
  • la perfezione, nell'ideale orientale ed in particolar modo giapponese, viene raffigurata come una linea che collega lo zenit con il nadir; volendo entrare nello specifico l'individuo(che tende alla perfezione) è raffigurato come un triangolo tra un cerchio ed un quadrato che rappresentano l'uomo tra cielo e terra...
9. みゃくもちのでん , Myakumochinoden= come Yokomenuchi Shihogiri
10. 天地の伝 , Tenchinoden= posizione delle mani cielo-terra (come parte finale di Shionage)
11. 帯ぐらい の 伝 , Obigurainoden= mettere le mani come Tenchinoden ma all'altezza della cintura
12. 陰よの伝 , Inyonoden= una mano verso il basso ed un braccio verso l'alto come Tenchinage
13. ねこのてくでん , Nekonotekuden= mettere le mani come se mantenessimo una grande sfera (un braccio e mano come shihonage, l'altro come Ikkyo)

mercoledì 18 gennaio 2017

Isao Nishi

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Sensei Isao Nishi (サソリ Sasori; Wakayama Ken, 11 marzo 1964 – Tandil, 17 gennaio 2009) è stato un artista marziale giapponese. Considerato uno dei più grandi maestri di arti marziali del XX secolo, erede del grande patrimonio di Budo di Tenshin Ryu Jodo Ha e Shinden Fudo Ryu Dakentai Jutsu Tsushima Ha, e delle antiche conoscenze marziali della sua famiglia, Tsushima, fu eletto Shihan nel Ninpo dal comitato di maestri giapponesi di Wakayama.

La vita

Il sensei Tsushima Nishi Isao nasce in Wakayama Ken, antica regione di Kinki, una delle aree Ninja per eccellenza, ubicate nella prefettura di Kumacho, nell'isola di Honshu, in Giappone, zona dichiarata Patrimonio Storico dell'Umanità, col fine di preservare posti sacri e rotte di pellegrinaggio delle Montagne di Kii, venerate dagli antichi Yamabushi e dai Ninja per secoli. Fu qui che il giovane Sensei Isao Nishi forgiò il suo corpo e il suo spirito nelle antiche tecniche di combattimento giapponesi e apprese da suo nonno, il Sensei Sadahei Tsushima sotto un'implacabile allenamento e un'acerba disciplina.

Formazione

Il suo allenamento nel Ninjutsu avviene quasi completamente in Giappone, guidato dal Sensei Sadahei Tsushima apprende le tradizionali tecniche di Budo di Tenshin Ryu Jodo Ha e Shinden Fudo Ryu Dakentai Jutsu Tsushima Ha, e le antiche conoscenze di Ninpo provenienti dai suoi antenati, preservate per generazioni dalla sua famiglia. Questa conoscenza viene trasmessa, secondo la tradizione, per via orale (Kuden), insegnamento segreto (Okuden e Hidden), e insegnamento scritto tramite la lettura degli antichi Densho, Shoden, e Torimaki, provenienti dalle scuole Tsushima Ryu, Saika Ryu, Negoro Ryu, Natoru Ryu, Kishu Ryu. Questa spartana pratica continuò fino al deplorevole decesso del Sensei Sadahei Tsushima, il 20 marzo del 1994. Il Sensei Nishi Isao si allenò nell'arte della guerra sin dall'età di 4 anni quando, nei grigi e gelidi pomeriggi d'Aprile del 1967, incominciò il suo allenamento sotto l'attento sguardo di suo nonno e di suo zio Tsushima Yoshishiro, in una delle più antiche tradizioni marziali giapponesi, la Shinden Fudo Ryu Dakentai Jutsu Tsushima Ha, che dopo vari anni di pratica coscienziosa arrivò a dominare magistralmente.
Una volta appresa la tradizione più formale della sua famiglia, la Tenshin Ryu Jodo Ha, all'età di 12 anni viene iniziato a tutte le conoscenze segrete degli antichi guerrieri Ninja, protette dalla sua famiglia, e ad altri antichissimi segreti mistici religiosi del suo clan famigliare, tramite un rigido allenamento. Oltre a questa tradizione marziale dell'antico Yamato, il Sensei Nishi fu allenato nel Karate Do direttamente dal Sensei Shinji Nakamura, grande esperto nel Karate di Okinawa, amico di suo nonno, ed è grazie a ciò che Sensei Nishi è riconosciuto come grande specialista in Kata e fonte di costanti consultazioni sui Bunkai, degli antichi Kata di karate, in tutta la regione della Costa Atlantica Argentina. Eletto Shihan nel Ninpo dal comitato di maestri giapponesi di Wakayama, da allora adottò il nome da guerra "Sasori", continuando la tradizione di antichi Maestri.

Incarichi e occupazioni

In vita Shihan Isao Sasori Nishi fu il Kancho (direttore) della "Kokusai Budo Tai Jutsu", direttivo di Shoto Khan Karate Do, insegnò Arte Orientale all'Università di Tandil, e fu membro attivo della UNICE, organismo dove fu rispettato, valorizzato per il suo insegnamento come docente, e per il suo alto livello nell'impegno sociale. È stato inoltre membro dell'UNICEF, appartenente all'ONU, che lo riconobbe in più di un'occasione per il suo impegno disinteressato a favore dei bambini poveri di Mar del Plata e Tandil. Nishi trasmise le sue conoscenze di Budo e Ninpo selettivamente, ma in maniera disinteressata, nelle tranquille strade della città di Tandil, (provincia di Buenos Aires, nella Repubblica Argentina). Un altro dei lavori meno noti del Sensei Nishi era la sua professione di speaker radiofonico della costa atlantica dell'Argentina. Negli anni ‘90 il Sensei Nishi lavorò come istruttore di sicurezza personale del gruppo dell'allora presidente argentino Carlos Saul Menem, è per questo che si vide obbligato a nascondere quasi per un decennio, periodo dell'incarico del presidente, la sua condizione di specialista nel Ninjutsu. È pienamente verificabile e accertata la sua condizione negli anni '80, ma ne gli anni ‘90 quasi non vi è alcuna traccia della sua attività professionale, fatta eccezione per un lieve accenno al suo lavoro come assessore della società di sicurezza “Guardie speciali”, una società specializzata in servizi di guardaspalle per dignitari e personaggi dello spettacolo.

Hontai Saiga Nishi Kai Ryu Ninpo

Nell'anno 2002, dopo un breve viaggio in Giappone a Wakayama Ken, con lo scopo di visitare suo zio, responsabile delle conoscenze della famiglia Tsushima, Nishi chiede l'autorizzazione per la diffusione delle conoscenze di Saiga Ryu e ne coordina i particolari, tenta così di introdursi nei movimenti delle altre associazioni, che rendono onore alle conoscenze di Saika Suzuki Magoichi, come la Saika Shuu e Magoichi Ryu, e l'associazione Magoichi di Wakayama. Di ritorno in Argentina, scopre che uno dei suoi discepoli aveva agito in maniera disonorevole verso il suo clan, falsificando diplomi, e rubando i suoi timbri personali per poter perpetuare il misfatto. Questo sommerge Sensei Nishi in una grande tristezza, e poiché i suoi Deshi più antichi avevano molte responsabilità ed i nuovi erano ancora molto giovani, decide di viaggiare verso Buenos Aires, col fine di cercare un rappresentante nella capitale del Paese.
Lì, grazie a buone referenze di Membri della Fondazione Takeda, prende contatto col sensei Orlando Cordero, veterano praticante di Ninjutsu, che lo presenta ai membri di una società elitaria chiamata Kuro Mura Dantai, composta da diversi insegnanti di Ninjutsu, appartenenti a diversi rami di questa arte. Nishi Sensei fa conoscere loro l'intenzione del suo viaggio, ma in quel momento nessuno di loro si sente in grado di far fronte all'impegno di rappresentare al meglio la famiglia Tsushima, causa il dover trovare compromessi con le loro organizzazioni. Viene pertanto stabilito che Nishi Sensei sia un membro gerarchico di Kuro Mura no Dantai, e si impegnano a cercare un uomo d'onore che rappresenti il Sensei Nishi nella capitale del paese; ma il Sensei Cordero richiede umilmente di poter diventare un allievo di Sensei Nishi, il quale accetta, iniziando la sua formazione.
Tanto il Sensei Nishi partiva per Capital Federal ogni 15 giorni, tanto veniva fatto dal Sensei Cordero per raggiungere la casa del Sensei Nishi a Tandil o a Mar del Plata, dove si incontravano nella casa del Sabonin Franzoni. Inizia così la formazione del suo Deshi nelle tecniche Okuden della sua famiglia, per cui prendono accordi e permessi pertinenti con gli altri insegnanti di Sensei Cordero, al fine di realizzarlo con onore, secondo i costumi dei clan Ninja. È così che il Sensei Cordero si trasforma ufficialmente nel discepolo diretto di Nishi, e inizia a lavorare come suo segretario, pianificando e organizzando amministrativamente una delle scuole della famiglia Tsushima Nishi, in questo caso Hontai Saiga Nishi Kai Ryu Ninpo. Intanto a Mar del Plata il sensei continuava trasmettendo Tenshin Ryu Jodo Ha ai suoi discendenti e membri vicini alla sua famiglia di altre tradizioni marziali, e Shinden Fudo Ryu Jutsu Dakentai Tsushima Ha al suo discepolo il Sensei Mario Herrera. Intanto a Tandil allenava il sensei Osvaldo D'Annunzio, dava lezioni all'Università di Tandil, trasmettendo li la sua visione personale dell'insieme di stili appresi nella sua vita sotto il nome complessivo di "Kokusai Budo Taijutsu" o Nishi Ryu. Sensei Nishi Isao e Sensei Cordero lavorarono per 5 anni per sviluppare il Saiga Geiko No Hon (Programma di allenamento Saiga), per una diffusione più dinamica e moderna, dato che il sistema utilizzato era lo Ishin de shin (dalla mia anima alla tua anima). A Sensei Cordero rimase il compito di sviluppare questo programma, con tutta la documentazione storica fornita dal Sensei Nishi, (pergamene, scritti antichi, di proprietà della famiglia del Sensei), così come veniva fornita la preparazione fisica tecnica pertinente. Per dare solidità a questo lavoro Sensei Nishi lo nomina capo degli istruttori di Hontai Saiga Nishi Kai Ryu Ninpo, la più alta autorità amministrativa dopo di lui. Un anno dopo il completamento di questo compito viene affidato al Sensei Cordero Orlando Adrián il Menkyo Kaiden di Hontai Saiga Ryu Nishi Kai Ninpo e di Tenshin Nishi Kai Ninpo e il titolo di Juku Gashira, lasciando in eredità i Torimakis e le pergamene della scuola, un fatto che rimase registrato nella rivista di Arti Marziale "Magazine Marcial", nella edizione dell'anno 2009, numero 5.

Onorificenze

Sasori Nishi Sensei Isao Tsushima ha ricevuto nel 2009 numerosi premi e onorificenze per il suo lavoro marziale e sociale, da diversi organismi, e la sua scuola è stata menzionata in varie trasmissioni radio e televisive. È stato inoltre invitato a tenere seminari in Sud America riguardo alle varie arti che dominava, e nell'ottobre del 2009 viene organizzato in Brasile un Taikai Di Ninjutsu, dove Hontai Saiga Ryu allena un eccellente gruppo di praticanti.

Gli ultimi giorni del Sensei Nishi

Proprio in un allenamento speciale sulla riva del Lago di Taquara a Campinas (Sao Paulo, Brasile), Nishi Sensei viene morso da un ragno velenoso Amblyomma cajennense. Il morso diventa la causa della morte del Maestro Nishi, all'ospedale Santamarina di Tandil, il 17 gennaio 2009, alla giovane età di 45 anni. I suoi resti sono stati vegliati nella camera mortuaria ad Avenue Luro Roldan, nella città di Mar Del Plata, su richiesta della sua famiglia fu organizzata una cerimonia di addio con l'intera comunità di docenti di diverse arti, vestiti nei loro costumi tradizionali per salutare il Maestro, al quale hanno partecipato a rendere onore più di 50 insegnanti riconosciuti, tra cui il Sensei Cordero insieme al maestro Herrera, che furono gli unici allievi del Sensei Nishi onorati dalla famiglia a tenere un discorso sul lavoro del Sensei Nishi nel Ninpo. In questo discorso il Maestro Franzoni, come amico personale del Sensei, ricordò il cammino del Sensei Nishi in altre arti ed il suo lavoro sociale per i più bisognosi. Dopo questo addio da parte dei colleghi marziali, la famiglia seguì le regole per il riposo eterno del maestro, secondo la tradizione della famiglia. Questo è solo un tentativo di dare una sintesi della ricca vita di Nishi Sensei, del quale sopravvivono tre figlie, e alcuni eccellenti Deshi principali, di cui solo 2 sono Menkio Kaiden in Ninjutsu in diverse scuole, e cioè il Maestro Orlando Cordero e Sensei Mario Herrera. E molti altri discepoli in Karate Do, in varie associazioni che hanno servito il Sensei durante la sua vita.


martedì 17 gennaio 2017

Tsujigiri

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Tsujigiri (辻斬り o 辻斬 tsuji-giri, in italiano "uccisione all'angolo della strada") è un termine giapponese che indica la pratica del samurai, dopo aver ricevuto una nuova katana o aver sviluppato un nuovo stile, di provarne l'efficienza attaccando persone inermi, in particolare durante la notte. I praticanti di quest'arte sono conosciuti anch'essi come tsujigiri.
Originariamente la pratica consisteva in duelli individuali tra samurai, ma le regole del bushidō furono dimenticate durante il periodo Edo, e lo tsujigiri divenne sempre più deplorevole. Era più comune, per un rōnin, attaccare persone inermi.
La pratica di attaccare inermi era comune durante il periodo Edo, quindi il governo d'Edo fu costretto a renderlo fuorilegge e a punire capitalmente gli offensori

Importanza filosofica

La pratica dello tsujigiri è stata citata notevolmente dal movimento filosofico del relativismo, in particolare da Mary Midgley nel suo lavoro datato 1989 Non possiamo giudicare moralmente?.

domenica 15 gennaio 2017

Tegumi

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Il Tegumi (手組) o Mutõ (武当) è un tipo di lotta tradizionale originario dell'isola di Okinawa.
Secondo Shōshin Nagamine, nei suoi "Racconti dei Grandi Maestri di Okinawa", non ci sono accurate documentazioni storiche riguardo alle origini della lotta ad Okinawa. Come molte altre discipline lottatorie, sembra che il tegumi si sia evoluto da primitive forme di auto-difesa, costantemente adattate e migliorate con il sopraggiungere di influenze esterne.
Probabilmente, come afferma anche lo stesso Shōshin Nagamine, il tegumi era la forma originale di combattimento ad Okinawa e, una volta aggiunte le tecniche di pugno e calcio provenienti dalla Cina, divenne il progenitore del Te, dal quale è disceso il moderno karate.
Conosciuto come tegumi a Naha e come mutō a Tomari e Shuri, la lotta popolare okinawense rimase un evento ricreativo popolare fino al periodo Taishō (1912 – 1925). Ci sono poche prove di come il tegumi si sia evoluto ma il risultato era una forma dura di lotta in cui il vincitore era stabilito per sottomissione (leve, strangolamenti) o immobilizzazione. Al giorno d'oggi, il tegumi ha un ristretto numero di regole ed è praticato abbastanza largamente nell'isola.
Il folklore okinawense è pieno di riferimenti al tegumi e si ritiene che la versione isolana del sumo possa trovare le sue radici nella lotta rurale del passato.

sabato 14 gennaio 2017

Otto Immortali

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Gli Otto Immortali (cinese: 八仙; pinyin: Bāxiān; Wade-Giles: Pa-hsien) sono un gruppo di leggendari xian (immortali; trascendenti; santi) nella mitologia cinese. Ciascun potere degli Immortali può essere trasferito a un oggetto (法器) in grado di dare la vita o di sconfiggere il male. Insieme, questi otto oggetti sono chiamati "Otto Immortali Celati" (暗八仙 àn ~). Si dice che la maggior parte di essi sia nata durante la Dinastia Tang o la Dinastia Song. Sono venerati dai taoisti e apprezzati nella secolare cultura cinese. La leggenda narra che vivono su un gruppo di cinque isole nel Mare di Bohai, tra cui la montagna-isola di Penglai.
Tre di questi immortali sarebbero personaggi storici, mentre gli altri sono puramente leggendari.
  • Zhongli Quan
  • Lü Dongbin
  • He Xiangu: la donna
  • Li Tieguai: il povero;
  • Zhang Guolao (storico)
  • Han Xiangzi: il giovane.
  • Cao Guojiu
  • Lan Caihe

Rapporti tra gli immortali

Si possono associare o contrapporre:
  • l'aristocratico - il proletario;
  • il ricco - il povero;
  • il giovane - il vecchio;
  • l'uomo - la donna
in loro si vede la rappresentazione di tutta la società.
Nella letteratura antecedente al 1970, essi venivano talvolta definiti come Otto Jinn. Inizialmente descritti durante la Dinastia Yuan, ricevettero l'attuale denominazione dagli Otto Immortali di Huainan.

Nell'arte

La tradizione di descrivere gli uomini che sono diventati immortali è un tòpos nell'arte cinese e quando la religione taoista divenne popolare, abbracciò rapidamente questa tradizione con i suoi immortali. Mentre i culti dedicati ai vari immortali taoisti nascevano nella Dinastia Han, i popolari e meglio conosciuti Otto Immortali nacquero nella Dinastia Jīn (金朝). L'arte delle tombe Jin dei secoli XII e XIII mostra un gruppo di otto taoisti immortali in murales e sculture. Divennero ufficialmente conosciuti come Otto Immortali nelle scritture e nelle opere artistiche della setta taoista noto come Completa Realizzazione (Quanshen). La più famosa rappresentazione artistica degli Otto Immortali si trova nel Tempio della Gioia Eterna (Yongle Gong) a Ruicheng.
Gli Otto Immortali sono considerati portatori di prosperità e longevità, quindi erano un tòpos nell'arte antica. Erano frequenti ornamenti sui vasi di celadon. Venivano inoltre rappresentati nelle sculture di proprietà dei nobili. Le loro rappresentazioni più comuni, tuttavia, erano nei dipinti. Molti dipinti di seta e affreschi murali raffigurano gli Otto Immortali. Vengono spesso raffigurati tutti insieme, a volte anche singolarmente, per omaggiare le qualità di quel singolo Immortale.
Un'interessante ricorrenza artistica degli Otto Immortali è quella che li ritrae spesso accompagnati da fanciulle con mani adornate di giada, comunemente rappresentate come serve di divinità di rango maggiore, o altre immagini che mostrano grande potere spirituale. L'importanza degli Otto Immortali per i taoisti è rilevante soprattutto durante la Dinastia Ming e le Dinastie Qing. Durante queste dinastie, gli Otto Immortali sono spesso rappresentati insieme ad altre divinità nelle opere artistiche. Vi sono molti dipinti che li raffigurano insieme alle Tre Stelle (gli dei della longevità, dell'emolumento e della fortuna). Altre importanti divinità, come la Regina Madre dell'Ovest, sono spesso in compagnia degli Otto Immortali.
L'arte degli Otto Immortali non si limita alla pittura o ad opere visive. Sono citati anche nella scrittura. Alcuni autori e commediografi scrissero numerose storie e opere sugli Otto Immortali. Una famosa storia scritta numerose volte e adattata al teatro (la cui rappresentazione più famosa fu scritta da Mu Zhiyuan durante la dinastia Yuan) è The Yellow-Millet Dream ed è la storia di come Lǚ Dòngbīn incontri Zhongli Quan e inizi il suo cammino verso l'immortalità.

Nella letteratura

Gli Immortali sono i soggetti di molte creazioni artistiche, come dipinti e sculture. Esempi di riferimenti nella scrittura includono:
  • The Yueyang Mansion (《岳陽樓》 yuè yáng lòu) di Ma Zhiyuan (馬致遠 mǎ zhì yuǎn).
  • The Bamboo-leaved Boat (《竹葉船》 zhú yè chuán) di Fan Zi'an (范子安 fàn zǐ ān).
  • The Willow in the South of the City (《城南柳》 chéng nán liǔ) di Gu Zijing (谷子敬 gǔ zǐ jìng).
  • Il riferimento scritto più significativo è The Eight Immortals Depart and Travel to the East (《八仙出處東游記》 bā xiān chū chù dōng yoú jì) di Wu Yuantai (吳元泰 wú yuán taì) nella Dinastia Ming.
  • C'è un'altra opera composta durante la Dinastia Ming, di uno scrittore anonimo, chiamato The Eight Immortals Cross the Sea (《八仙過海》 bā xiān guò hǎi). Riguarda gli Otto Immortali che si recano alla Conferenza della Pesca Magica (蟠桃會 pán taó huì) e si trovano di fronte ad un oceano. Invece di attraversarlo a bordo delle loro nuvole, Lü Dongbin suggerì che insieme abbiano usato i loro poteri per superarlo. Ispirato da questa narrazione, il proverbio cinese "Gli Otto Immortali attraversano il mare, ciascuno rivela il suo divino potere" (八仙過海,各顯神通 ~, gè xiǎn shén tōng) indica la situazione in cui tutti uniscono le forze per raggiungere un obiettivo comune.

Nel Qigong e nelle arti marziali cinesi

Gli Otto Immortali sono legati allo sviluppo degli esercizi di qigong, come il Baduanjin. Ci sono alcune arti marziali cinesi il cui nome deriva dagli Otto Immortali. Esse prevedono tecniche di lotta ispirate alle caratteristiche di ciascun Immortale.

Venerazione

Inaugurato durante la Dinastia Song, il tempio di Xi'an è chiamato Palazzo degli Otto Immortali (八仙宮), precedentemente Monastero degli Otto Immortali (八仙庵), dove statue degli Immortali possono essere trovate nell'Arca degli Otto Immortali (八仙殿). In Mu-Cha (木柵 mù zhà), Taipei, capitale di Taiwan, c'è un tempio chiamato Palazzo del Sud (南宮), soprannominato Tempio degli Otto Immortali (八仙廟 ~ miào). E a Singapore, c'è un tempio chiamato Xian Gu Tian (仙姑殿) che venera gli Otto Immortali, insieme alla divinità principale He Xian Gu.

Moderne rappresentazioni

  • Nella Cina odierna, gli Otto Immortali sono una rappresentazione artistica ricorrente. Dipinti, ceramiche e statue degli Otto Immortali sono comuni presso le abitazioni cinesi e si diffondono in tutto il mondo.
  • Sono stati prodotti alcuni film in Cina sugli Otto Immortali.
  • Nel film Drunken Master di Jackie Chan, ci sono otto "forme" di Kung Fu ubriache, che si dice siano nate dagli Otto Immortali. Inizialmente il protagonista non vuole apprendere lo stile di He Xiangu perché la ritiene troppo femminea, ma ne svilupperà una personale variante.
  • Gli Otto Immortali giocano un ruolo importante nella trama del videogame Fear Effect 2: Retro Helix.
  • Nella serie a fumetti X-Men, gli Otto Immortali appaiono per proteggere la Cina insieme all'Uomo Collettivo, quando il mutante Xorn compie un massacro in un piccolo villaggio.
  • Gli Otto Immortali sono presenti nella serie animata Le avventure di Jackie Chan. Essi sono coloro che hanno sconfitto gli Otto Stregoni Demoniaci e li hanno sigillati nell'oltretomba usando degli oggetti che simboleggiano il loro potere. Hanno poi aperto il Panku box per trasferirsi nella prigione dei demoni. Negli episodi più recenti, gli oggetti che gli immortali usarono per sigillare i demoni hanno assorbito alcuni dei poteri dei demoni stessi e sono ora cercati da Drago, figlio di Shendu (uno degli Otto Stregoni Demoniaci), affinché incrementino i suoi poteri.
  • Ne Il regno proibito, Jackie Chan interpreta il personaggio Lu Yun, uno degli Otto Immortali. Questo fu rivelato dal regista in un inserto speciale del film, Sun Wukong e gli Otto Immortali.

venerdì 13 gennaio 2017

Cheng Tinghua

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Cheng Tinghua (程廷华, zi Yinfang (应芳); Chengjiacun, 1848 – Pechino, 14 agosto 1900) è stato un artista marziale cinese, maestro di Baguazhang.
Fu un allievo di Dong Haichuan che ha fondato la Scuola Cheng di Baguazhang (程派八卦掌, Chengpai Baguazhang).

Note biografiche

Cheng Tinghua è nato a Chengjiacun (程家村, villaggio della famiglia Cheng), nell'area amministrativa di Shenxian (深县), nella provincia di Hebei nel 1848. Era il terzo di quattro fratelli, perciò era chiamato Cheng il Terzo (Cheng San, 程三). Siccome aveva il volto butterato era chiamato Cheng San Mazi (程三麻子, Cheng Terzo il Butterato). Durante la sua giovinezza era versato nelle arti marziali e si allenava con un'alabarda (guandao) di 90 kg e con un bastone lungo e pesante. Presto si trasferì a Pechino dove fece l'apprendista in un negozio di occhiali fuori Chongwenmen (崇文门), per questo motivo venne soprannominato Occhiali Cheng (眼镜程, Yanjing Cheng). Qui iniziò a studiare il Shuaijiao, diventando con il tempo esperto dello stile Baoding e di quello Mancese. Nel 1976, a 28 anni, incontrò Dong Haichuan e divenne suo discepolo; diventò amico fraterno di Yin Fu e Shi Jidong.
Cheng strinse amicizia con svariati praticanti di altri stili come Li Cunyi, Liu Dekuan e Zhang Zhaodong e sebbene tutti costoro appaiano come discepoli di Dong Haichuan, si può ragionevolmente supporre che essi abbiano imparato il Baguazhang da Cheng; inoltre Cheng Tinghua e questi personaggi furono i fautori di una fratellanza che riunì i praticanti di Baguazhang, Xingyiquan e Taijiquan nell'intento di ricreare uno stile unico di Neijiaquan. Tra essi vi furono intensi scambi, compararono i propri stili e appresero gli uni dagli altri.
Cheng Tinghua venne ucciso durante l'epilogo della Rivolta dei Boxer, quando l'esercito delle Otto Nazioni occupò Pechino. Il 14 agosto 1900, vicino a Chongwenmen, incontrò dei soldati delle truppe francesi (ma altri dicono tedesche) di invasione e ribellatosi alle loro molestie venne ucciso. I figli trasportarono i resti a Chengjiacun e li seppellirono.

Allievi

I suoi studenti furono numerosissimi. Ne citiamo alcuni:
  • Cheng Youlong (程有龙, il figlio maggiore)
  • Cheng Youxin (程有信, il secondo figlio)
  • Cheng Yougong (程有功, il terzo figlio)
  • Cheng Yousheng (程有生, il quarto figlio)
  • Li Wenbiao (李文彪)
  • Feng Junyi (冯俊义)
  • Sun Lutang (孙禄堂)

giovedì 12 gennaio 2017

Scuola Cheng di Baguazhang

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La Scuola Cheng di Baguazhang (程派八卦掌, Chengpai Baguazhang) è un ramo dello stile Baguazhang creato da Cheng Tinghua. Viene anche chiamato anche Chengshi Baguazhang (程氏八卦掌, Baguazhang del cognome Cheng). In questo stile viene utilizzata un atteggiamento del palmo detto Longzhaozhang (龙爪掌, Palmo ad Artiglio di Drago). Anche questa branca ha come base i Bamuzhang (八母掌, Otto Palmi Madre) e, siccome il suo fondatore era molto esperto nello Shuaijiao, caratterizzato dalla presenza di numerose tecniche di caduta. Dei Bamuzhang, si ritiene che solamente le prime tre tecniche di Palmo siano state insegnate da Cheng Tinghua e perciò sono chiamate Laosanzhang (老三掌, I tre palmi antichi). Essi sono:
  • danhuanzhang (單換掌, Cambio singolo di palmo);
  • shuanghuanzhang (雙換掌, Cambio doppio di palmo);
  • shunshizhang (順勢掌, Palmo della forza scorrevole).
Secondo il maestro Liu Jingru (刘敬儒) è dal 1949 attraverso scambi con le altre branche di Baguazhang che la Scuola Cheng utilizza tutti i Badazhang. Questo è un elenco secondo gli insegnamenti di Cheng Youlong (程有龙):
1)danhuanzhang (单换掌);
2) shuanghuanzhang (双换掌);
3) shunshizhang (顺势掌);
4) beishenzhang (背身掌, il palmo dietro la schiena);
5) fanshenzhang (翻身掌, il palmo ruotando in senso contrario);
6) moshenzhang (磨身掌, il palmo del muovere lentamente il corpo);
7) zhuanshenzhang (转身掌, il palmo girando il corpo);
8) huishenzhang (回身掌, palmo del corpo sinuoso).

mercoledì 11 gennaio 2017

Shuai jiao

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Shuai jiao (摔跤 o 摔角, pinyin Shuāijiā) è un'arte marziale cinese che combina prese e colpi imparentato strettamente con la Lotta Mongola e con il Judo. Viste le sue peculiarità è considerata una disciplina indipendente da tutti gli altri stili di Wushu. . Originariamente era solamente uno stile di lotta, ma successivamente furono inseriti anche colpi e parate nel suo interno. è uno stile di Arti marziali cinesi, quindi definibile anch'esso ''kung fu''.

Storia

Il primo termine cinese con il quale ci si riferisce alla lotta, "jǐao dǐ" (Urtare di corna), fa riferimento ad un antico sport nei qual contendenti indossavano dei copricapi con le corna con cui hanno combattuto di testa contro i loro avversari. La leggenda narra che il "jiao di" fu usato nel 2697 a.C., dall'esercito dell'Imperatore Giallo contro i soldati di un esercito ribelle guidato da Chi You. In tempi più recenti, giovani persone farebbero un gioco simile, emulando i combattimenti degli animali domestici senza copricapo. Il Jiao di viene descritto come una disciplina all'origine della lotta e di successive forme di arti marziali in Cina.
"Jiao li" (角力) fu un'arte marziale basata sulle prese che si sviluppò sotto la Dinastia Zhou, (fra il XII e il XIV secolo). Una parte ufficiale del programma militare Zhou era sotto l'ordine del re, jiao li viene considerata la più antica arte marziale cinese ed è tra le più antiche arti marziali sistematiche nel Mondo. Lo Jiao li integra tecniche di proiezione con attacchi, parate, joint locks e attacchi su punti di pressione. Questi esercizi sono stati praticati in inverno in inverno dai soldati che praticavano, inoltre, il tiro con l'arco e studiato strategia militare.
Jiao li divenne uno sport pubblico sotto la Dinastia Qin (221-207 d.C.), quando gli incontri erano organizzati come eventi ricreativi e per la selezione dei migliori combattenti. I concorrenti lottavano su una piattaforma chiamata "leitai", con il premio potenziale di essere assunti a far parte della guardia del corpo dell'imperatore o come istruttori di arti marziali per l'Esercito Imperiale. Alcune selezioni sarebbero durate una settimana o giù di lì, con oltre un migliaio di partecipanti. Jiao li fu insegnato ai militari in Cina nel corso dei secoli e la sua popolarità tra i militari mancesi garantì la sua influenza nelle successive arti marziali cinesi fino alla fine della Dinastia Qing.

martedì 10 gennaio 2017

Chi You

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Chi You (蚩尤) o anche Chiyou era un leggendario leader tribale della tradizione cinese, che comandava gli eserciti delle 9 tribù barbare Li (九黎), che furono combattute dal leggendario Imperatore Giallo durante il periodo mitico dei Tre Augusti e Cinque Imperatori. È considerato il capostipite del popolo Hmong (pronunciato nella loro lingua come "Txiv yawg"), che attualmente è stanziato nel sud-est della Cina, nei pressi dell'isola di Hainan.
Chi You è famoso per essere stato l'avversario dell'Imperatore Giallo durante la mitica battaglia di Zhuolu (attualmente nella prefettura di Zhangjiakou della provincia dello Hebei, a circa 150 km da Pechino). Questa fu combattuta dagli eserciti uniti di Huang Di (l'imperatore giallo) e di Yandi, condottieri della tribù Huaxia, contro i Li di Chi You stesso, per il controllo della valle di Huang He (Fiume giallo). La battaglia fu combattuta in una fitta nebbia e si racconta che gli Huaxia ebbero la meglio grazie all'uso della bussola magnetica.