Le arti marziali cinesi, come molte altre discipline, sono spesso presentate in modo distorto nei media. Da film iconici a videogiochi e serie TV, l’immagine che ci viene offerta di questa tradizione millenaria è spesso ridotta a una dicotomia che vede un maestro snodato e agile, quasi un "piccolo combattente" che riesce a sconfiggere un avversario straniero più grande e muscoloso grazie alla sua abilità e determinazione. Ma quanto c'è di vero in questo stereotipo? Le arti marziali cinesi sono davvero efficaci? E, soprattutto, che ruolo gioca la forza fisica nell'efficacia di queste pratiche? Cerchiamo di fare chiarezza.
Nel panorama dei film e dei media, l’immagine più comune di un artista marziale cinese è quella di una persona snella, con movimenti agili e acrobatici, in grado di sconfiggere avversari molto più forti grazie alla sua superiorità tecnica e mentale. Un esempio classico di questa rappresentazione si può trovare in molti film di kung fu, dove il protagonista, spesso di statura contenuta, combatte e vince contro avversari robusti e più potenti.
Un esempio che risalta in mente è il personaggio di Huo Yuanjia nel film Fearless, interpretato da Jet Li. Sebbene la figura storica di Huo fosse quella di un uomo di grande forza e determinazione, il personaggio cinematografico di Jet Li è ben lontano dalla realtà. Huo Yuanjia, infatti, era alto circa 1,80 m e pesava oltre 90 kg, mentre Jet Li, pur essendo un atleta e un artista marziale formidabile, è alto solo 1,68 m e pesa circa 60 kg.
Questa distorsione crea un’immagine di arti marziali cinesi come una "specialità per chi è snodato e agile", che si scontra con la realtà storica di quegli stessi combattenti che spesso erano uomini grandi e muscolosi, con una notevole forza fisica. I veri maestri della storia cinese non erano acrobati snodati, ma guerrieri robusti e possenti, come Wan Laisheng, Wang Ziping e Yu Dayou, che non si limitavano a movimenti complessi, ma si basavano anche su una solida muscolatura e una forza fisica imponente.
Quando parliamo di arti marziali cinesi, dobbiamo considerare un aspetto fondamentale che spesso viene ignorato: le dimensioni fisiche contano. Molti appassionati e praticanti di arti marziali tendono a sottovalutare l'importanza di una buona preparazione fisica, in particolare della forza muscolare. La realtà è che nessun tipo di allenamento nelle arti marziali è in grado di sostituire una costituzione robusta e una buona massa muscolare. Nessun movimento fluido e perfetto può sostituire il vantaggio di una persona che, fisicamente, ha un corpo più grande e forte. E, come vedremo, questa realtà non è solo teorica, ma è anche stata dimostrata nella storia.
Un esempio che fa riflettere è quello di Lu Junsheng, un eroe di guerra cinese della Seconda Guerra Mondiale. Lu Junsheng era un gigante, alto due metri e molto muscoloso. Nonostante fosse una recluta con poca esperienza, riuscì a uccidere 27 soldati giapponesi con una sola carica alla baionetta, durante uno degli scontri con l’esercito giapponese. La sua grande statura e la sua incredibile forza fisica gli permisero di affrontare e vincere contro soldati nemici che erano addestrati in uno dei migliori sistemi di combattimento corpo a corpo al mondo. Il suo segreto? La sua forza fisica. Non la sua abilità tecnica nel combattimento, ma la capacità di colpire per primo e con sufficiente forza per sopraffare il nemico.
La sua leggenda dimostra che, anche in contesti di combattimento estremamente professionali, le dimensioni fisiche possono avere un impatto decisivo sull’esito di uno scontro.
Contrariamente a quanto mostrato in molti film, i più grandi maestri di kung fu cinesi non erano deboli o deprivati di muscolatura. I grandi artisti marziali cinesi della storia come Wang Ziping e Yu Dayou non erano soltanto tecnicamente avanzati, ma anche uomini robusti, con muscoli solidi e fisici capaci di supportare la violenza di un combattimento corpo a corpo. Le dimensioni fisiche non sono mai state un limite, anzi, sono sempre state un valore aggiunto.
Le storie di questi uomini dimostrano come la tecnica da sola non sia sufficiente in un combattimento reale. La forza fisica può fare una grande differenza, specialmente se combinata con l'abilità marziale. E sebbene nelle arti marziali si tenda a enfatizzare la fluidità dei movimenti e la maestria tecnica, non si può ignorare il fatto che la forza muscolare sia un elemento cruciale per determinare il risultato di un incontro.
Un altro problema che ha minato la percezione dell’efficacia delle arti marziali cinesi è la diffusione di ciarlatani e “maestri” che, approfittando del misticismo orientale, vendono illusioni a chi non ha una comprensione adeguata della realtà. Molti di questi personaggi, fisicamente inadatti e non qualificati, sono riusciti a costruirsi una reputazione, vendendo un’idea distorta delle arti marziali cinesi. Alcuni di loro, infatti, sono persone anziane che continuano a insegnare tecniche ormai superate, ma non abbastanza efficaci per sopravvivere a un incontro fisico reale.
Questi individui, che in alcuni casi sono considerati "maestri", promuovono l’idea di un combattimento “mistico” che va oltre la forza fisica. Tuttavia, la verità è che l’efficacia nelle arti marziali dipende molto più dalla preparazione fisica e dall’allenamento costante, piuttosto che da qualche tipo di tecnica segreta o “spirituale”.
La realtà è che, come in ogni altra disciplina, il miglior combattente è quello che combina le abilità tecniche con una solida preparazione fisica. La forza muscolare, l’allenamento costante, e una buona alimentazione che supporta la crescita muscolare sono fondamentali per chi vuole eccellere nelle arti marziali, non solo nella teoria, ma anche nella pratica.
La “Via del Potenziamento” è un concetto che dovrebbe essere preso più seriamente. Consumare proteine animali, fare esercizi mirati, sviluppare la massa muscolare e non saltare mai il giorno dedicato alle gambe sono aspetti cruciali che ogni praticante di arti marziali dovrebbe prendere in considerazione se vuole davvero migliorarsi. Non basta imparare le mosse, bisogna avere un corpo che le possa eseguire con potenza, resistenza e precisione.
La risposta è sì, ma con delle importanti premesse. Le arti marziali cinesi, come tutte le discipline, possono essere estremamente efficaci se praticate correttamente. Tuttavia, la tecnica da sola non è sufficiente. Un combattente forte fisicamente, ben allenato, che unisce la potenza fisica alla tecnica, ha sicuramente un vantaggio su chi si affida esclusivamente alla teoria o alla spiritualità delle tecniche.
Le arti marziali non sono un gioco da bambini, non sono film o videogiochi. Sono una vera disciplina che richiede sacrificio, duro lavoro e una preparazione fisica adeguata. In ogni combattimento, la forza conta – e le arti marziali cinesi, se affrontate con la giusta mentalità, sono una delle migliori pratiche per sviluppare quella forza.
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