sabato 8 febbraio 2020

Sri Suriyothai

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La regina Sri Suriyothay (in lingua thai: สมเด็จพระศรีสุริโยทัย, trascrizione RTGS: Somdet Phra Sri Suriyothai) (... – Ayutthaya, 3 febbraio 1549), è stata la regina consorte del Siam, l'odierna Thailandia, moglie del sedicesimo sovrano del Regno di Ayutthaya Maha Chakkraphat. È passata alla storia per aver sacrificato la propria vita per salvare il marito durante l'invasione dei birmani nel 1549. Il suo atto di coraggio è tuttora vivo nella memoria dei thailandesi, che la considerano un'eroina nazionale.

Cenni biografici
Le storiografie di Ayutthaya si sono occupate di Sri Suriyothai principalmente in relazione all'episodio in cui perse la vita e per i figli che ebbe. Non sono disponibili informazioni dettagliate sulla sua vita, alcune fonti non pienamente attendibili ipotizzano che fosse una principessa della Dinastia Phra Ruang, i cui sovrani avevano regnato sul vecchio Regno di Sukhothai.

Matrimonio
Si sposò molti anni prima di diventare regina, quando il marito non era ancora salito al trono ed era chiamato principe Thianracha. Era il figlio di re Ramathibodi II, che aveva regnato dal 1491 al 1529. e fratellastro minore degli altri due re Borommaracha IV (1529-1533) e Chairacha (1534-1546). La coppia ebbe diversi figli, tra i quali vi sono notizie dei seguenti:
  • Principe Ramesuen, il primogenito ed erede al trono. Fu preso in ostaggio dai birmani e deportato nella capitale Pegu al termine dell'invasione del 1564. Quello stesso anno, il re birmano Bayinnaung lo volle al proprio fianco nella campagna punitiva contro il Regno Lanna, durante la quale il principe cadde malato e morì.
  • Principe Mahin, che divenne il successore di Maha Chakkraphat e l'ultimo sovrano della Dinastia Suphannaphum di Ayutthaya con il nome regale Mahinthra Thirat. Deportato nel 1569 dopo che la capitale fu espugnata nella terza invasione birmana, morì durante il trasferimento a Pegu.
  • Principessa Sawatdirat, data in sposa a Maha Thammaracha di Phitsanulok, dopo che questi aveva ucciso l'usurpatore Worawongsa e posto sul trono di Ayutthaya Thianaracha. La principessa prese il nome regale Wisutkasat, e fu la madre dei re Naresuan e Ekathotsarot, nonché della principessa Suphankanlaya.
  • Principessa Boromdilok, morì in battaglia assieme a Suriyothai per proteggere il re. Secondo lo storico Michael Wright, fu Boromdilok e non Suriyothai la protagonista del duello sull'elefante che permise il salvataggio del padre.
  • Principessa Thep Krasatri, promessa sposa dell'alleato di Ayutthaya re Setthathirat I di Lan Xang, fu rapita da emissari birmani e portata a Pegu.
  • Altre due principesse di cui non è noto il nome, che in precedenza erano state offerte in sposa a Setthathirat I, una delle quali era stata rifiutata.
Crisi dinastica
Quando Chairacha salì al trono nel 1534, nominò il fratellastro minore Thianracha viceré con il titolo di Uparat. Si può quindi ipotizzare il trasferimento della famiglia a Phitsanulok, che da quasi un secolo era diventata la sede ufficiale dell'Uparat ed erede al trono di Ayutthaya. Chairacha era stato acclamato re dopo aver fatto uccidere il nipote Ratsada e fu a sua volta assassinato nel 1546 dalla consorte non ufficiale Sri Sudachan, dalla quale aveva avuto i figli Yot Fa e Sri Sin. L'undicenne Yot Fa salì al trono e la reggenza fu affidata a Sri Sudachan e Thianracha, ma dopo qualche tempo i due reggenti ebbero dei dissidi; Thianracha abbandonò gli incarichi pubblici ed entrò in monastero come monaco buddhista.
In questo travagliato periodo della storia nazionale, vi fu l'ascesa al trono del Regno di Toungoo di Tabinshwehti, il quale iniziò l'espansione che riunificò la Birmania nel 1545. Negli anni successivi, i birmani intrapresero una serie di campagne militari che avrebbero portato alla capitolazione di Ayutthaya nel 1564.

Regina consorte
Libera di gestire a proprio piacere il regno, Sri Sudachan fece uccidere Yot Fa e riuscì a far acclamare re l'amante Worawongsa, un usurpatore non appartenente alla famiglia reale. Dopo poche settimane, Worawongsa fu vittima di un complotto organizzato da un clan di nobili che facevano capo alla famiglia reale di Sukhothai ed erano guidati dal principe Khun Phiren Thorathep. I cospiratori uccisero l'usurpatore e Sri Sudachan, mentre fu risparmiato il principe Sri Sin.
Il trono fu quindi affidato a Thianracha, che uscì dal monastero e prese il nome regale Maha Chakkraphat. Il nuovo sovrano si prese in carico la tutela del nipote Sri Sin e ricompensò con generosità i nobili che lo avevano posto sul trono. In particolare, diede in sposa la propria figlia Sawatdirat a Khun Phiren Thorathep, che fu nominato governatore di Phitsanulok con il nome regale Maha Thammaracha.


Morte in battaglia
Informato sul periodo di crisi che stava attraversando Ayutthaya, il re birmano Tabinshwehti invase il Siam prendendo a pretesto degli scontri che si erano verificati lungo le frontiere tra i due Stati. L'avanguardia del grande esercito birmano era comandata dal generale Bayinnaung, il nucleo centrale dallo stesso Tabinshwehti e la retroguardia dal viceré di Prome Thado Dhammayaza. Senza incontrare particolare opposizione, i birmani si accamparono nei pressi di Ayutthaya. I siamesi avevano concentrato le difese nella capitale ed ingaggiarono battaglia il 3 febbraio del 1549. L'esercito uscì dalla città comandato da re Maha Chakkraphat, dall'Uparat principe Ramesuan e dal principe Mahin, i due figli del sovrano. Preoccupate per il sovrano, parteciparono in incognito alla battaglia anche la regina Suriyothai e la figlia principessa Boromdhilok, entrambe sul dorso dello stesso elefante, irriconosibili sotto le corazze da soldato. L'armata siamese raggiunse la colonna comandata dal viceré di Prome e, com'era consuetudine di quel tempo, i due comandanti si affrontarono in un duello testa a testa sul dorso degli elefanti.
L'elefante di Maha Chakkraphat fu colto da una crisi di panico e si diede alla fuga, inseguito dall'elefante del comandante birmano. La regina Suriyothai, vedendo il marito prossimo alla morte, spinse il proprio elefante tra i due contendenti, affrontò personalmente il viceré di Prome e fu uccisa assieme alla figlia a colpi di falce da guerra. I principi Ramesuan e Mahin intervennero a disperdere i birmani e raccolsero i resti della madre e della sorella, ricomposero le truppe attorno al padre, che grazie alla moglie si era salvato, e l'esercito siamese fece rientro in città. L'invasione fu respinta a fatica dopo un lungo assedio e i birmani si ritirarono stremati e a corto di viveri.

Tributi
Il corpo della regina fu trasportato in città con un'imbarcazione sul fiume Chao Phraya ed in suo onore il sovrano fece erigere il Wat Sop Sawan nel luogo dove fu cremata. Questo tempio è stato abbattuto durante una modernizzazione della città, ed al suo posto sorge oggi un monumento alla memoria di Suriyothai. Vicino al tempio fu costruito anche un chedi in onore della regina, dove secondo lo storico Damrong Rajanubhab ne furono tumulate le ceneri. Dopo alcune ristrutturazioni, il Chedi Sri Suriyothai è oggi in buono stato di conservazione.
Durante l'ondata di nazionalismo che scosse la Thailandia nella prima metà del XX secolo, il ruolo che ebbero le eroine nazionali fu enfatizzato dal dittatore Plaek Phibunsongkhram, per diffondere l'idea che attraverso il sacrificio si contribuisce all'unità nazionale. A tale scopo, la moglie di Phibun istituì il Club Nazionale delle Donne Thailandesi, di cui fu scelta come simbolo Suriyothai. Nel 1995, sul luogo dove si presume abbia perso la vita la regina, è stato inaugurato un grande monumento in cui Suriyothai compare in groppa all'elefante durante la battaglia del 1549.
La vita della regina è stata narrata nel kolossal thailandese del 2001 สุริโยทัย (Suriyothai), uscito in DVD in Italia con il titolo Suriyothai - Il sole e la luna. La pellicola, promossa dalla regina consorte di Thailandia Sirikit e diretta da Chatrichalerm Yukol, membro della casa reale, è una versione romanzata della storia di quel tempo. A tutto il 2001, era stata la più costosa produzione cinematografica thailandese di tutti i tempi.


venerdì 7 febbraio 2020

Zhenniao

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Zhenniao o Zhen (鴆鳥 in Cinese) è il nome degli uccelli velenosi che si dice abitassero quella che oggi è la Cina meridionale in tempi passati. Appare in molti miti cinesi, poesie ed annali.

Riferimenti storico-letterari
Lo Shan Hai Jing li descrive come uccelli simili ad aquile, che abitano i monti nel sud della Cina. Lo storico e poeta cinese Guo Pu, commentando lo Shan Hai Jing, descrive lo Zhenniao come un uccello dall'addome viola, con penne dalla punta verde, un lungo collo e un becco rosso scarlatto. La sua tossicità deriva dalla sua abitudine di ingerire teste di vipere velenose. Il maschio della specie prende il nome di "Sole Rotante" (迴陽,huíyáng), mentre la femmina quello di "Armonia dello Yin" (阴氳,yīnyūn). Un'altra descrizione di questa creatura ci giunge dal Piya, dizionario redatto durante la Dinastia Song: un uccello simile ad un'oca, di color viola scuro e dotato di becco color rame della lunghezza di 7-8 cun.
Sempre secondo il Piya, il suo intero corpo, dalle vene alle piume sarebbe permeato da un veleno potentissimo, lo "Zhendu" o "veleno dello Zhen", in grado di uccidere al semplice contatto con la gola. Pare infatti che molti omicidi venissero portati a termine facendo in modo che la vittima bevesse liquore avvelenato con le sue piume. Si diceva anche che la sua carne fosse velenosa ed emanasse un odore terribile e che non fosse perciò commestibile. Inoltre i suoi escrementi erano acidi, in grado di corrodere la roccia. Il Baopuzi, scritto dallo studioso Ge Hong, cita come unica sostanza in grado di neutralizzare lo Zhendu il corno di xiniu o di rinoceronte. Con i corni sarebbero dovute essere fatte delle forcine, con le quali si sarebbe poi mescolato il miscuglio contenente ol veleno, trasformandolo così in un'innocua schiuma.
Oltre che nei sopracitati testi dello Shan Hai Jing, del Piya e del Baopuzi, lo Zhenniao compare anche nel Sancai Tuhui e su di una stampa su legno. Nei registri storici della Cina antica i riferimenti allo Zhen compaiono più che altro sotto forma di modo di dire ("Bere Zhen per placare la sete") o nei paragoni con il veleno dell'Aconito. Il proverbio ammonisce chi compie avventatamente le proprie azioni, senza pensare alle conseguenze che esse potranno avere in futuro.
Sono frequenti nei resoconti cinesi casi di avvelenamenti da Zhendu, ma siccome la parola Zhen finì per indicare il veleno in senso generale è spesso difficile distinguere gli avvelenamenti da Zhendu dagli altri. Varie fonti agiografiche riportano che Wang Chuyi, discepolo di Wang Chongyang, fosse stato immune al veleno e che egli fosse sopravvissuto all'assunzione di liquore allo Zhendu.
Nell'epopea storica giapponese Taiheiki, Ashikaga Takauji e il fratello Ashikaga Tadayoshi costringono il principe Morinaga a bere Zhendu (Chin doku in Giapponese). Anche Todayoshii fu in seguito avvelenato con Zhendu dopo essere stato catturato.

Esistenza
L'ultimo avvistamento di Zhenniao risale all'epoca della Dinastia Song, quando molti contadini Han si stabilirono nei pressi di Guangdong e Guangxi, e si suppone che siano stati sterminati tutti. Gli ornitologi cinesi hanno spesso teorizzato che lo Zhen fosse simile al serpentario oppure al serpentario crestato (presenti nell'area dei suoi avvistamenti) e che ottenesse la sua tossicità ingerendo serpenti velenosi, in maniera simile a quanto avviene con la rana freccia avvelenata, che ricava il proprio veleno dagli insetti. Per questo motivo in alcuni libri illustrati disegni di questi due uccelli sono usati come base per quelli dello Zhenniao.
La scoperta dell'esistenza di uccelli velenosi è recente, e perciò gli zoologi lo hanno considerato a lungo come frutto dell'immaginazione umana. Tuttavia, nel 1992 venne pubblicato un articolo su Science che riportava la scoperta della tossicità delle piume del pitohui dichorus, riscontrata in seguito anche in alcune specie affini che ricavano tutte il veleno dalle loro prede. Un recente articolo in Cina ha riacceso il dibattito sulla sua possibile esistenza.


giovedì 6 febbraio 2020

Yinglong

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Nella mitologia cinese Yinglong ("il drago Ying"; cinese tradizionale: 應龍; cinese semplificato: 应龙) è il dio della pioggia, potente e fedele servo di Huang Di (l'Imperatore Giallo). Yinglong è il più antico dei draghi ed è alato.

Leggenda
Yinglong combatté al fianco di Huang Di nello scontro finale contro Chi You (battaglia di Zhuolu). Durante la lotta, Huang Di ordinò al suo fedele servitore di attaccare Chi You. Così Yinglong scatenò le acque e una gigantesca alluvione investì le forze avversarie. Immediatamente dopo, Yinglong proseguì l'attacco, uccidendo Chi You. Ma non si fermò e uccise anche Kua Fu, il gigante alleato di Chi You, regalando la vittoria al suo Imperatore.


mercoledì 5 febbraio 2020

Come Sviluppare la Difesa nella Boxe

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Spesso trascurata dai pugili dilettanti, la difesa è fondamentale per rimanere sul ring e vincere gli incontri. La difesa, che richiede delle capacità fisiche diverse dall'attacco, è l'abilità di predire e rispondere agli attacchi dell'avversario, e richiede anche una importante componente mentale. Questi passaggi ti insegneranno come sviluppare la difesa nella boxe e come migliorarla grazie a semplici allenamenti.


Passaggi

Inizia ogni sessione di allenamento assumendo la posizione di guardia.
    • La posizione di guardia è la seguente: tieni le gambe alla larghezza delle spalle, la mano e il piede deboli davanti a te, la vita e il petto perpendicolari al tuo asse, i gomiti vicini alle costole e il mento a un angolo di 90° con il collo. Mantieni questa posizione anche quando ti alleni sui pugni, così da abituare il corpo a proteggersi.
    • Quando ti muovi e sferri pugni nella posizione di guardia, riporta sempre il gomito in posizione e muovi la testa. Non dovresti mai offrire un bersaglio fisso al tuo avversario, e dovresti essere sufficientemente protetto per parare i pugni diretti a testa e petto.


Esercitati nei blocchi.
    • Un semplice blocco prevede di sollevare la tua mano dominante davanti a te con il palmo rivolto in avanti e assorbire il pugno con il guanto. Esercitati a bloccare ganci, montanti e diretti e concentrati sul mantenere l'equilibrio e la guardia quando blocchi.
    • Fatti sferrare una varietà di pugni diversi da un avversario o un allenatore e bloccali. Blocca anche quando lavori al sacco da solo, ricordando di tenere le mani davanti al viso quando non stai sferrando un pugno.
Esercitati nelle schivate laterali.
    • La schivata prevede di ruotare il corpo e piegarti all'altezza della vita per evitare i colpi alla testa. Mantieni la posizione dei guanti durante la schivata, così da essere pronto a contrattaccare con un pugno. Fai sferrare dei diretti alla testa a un avversario ed evitali schivando.
Esercitati nelle schivate abbassando la testa.
    • Questa schivata prevede di abbassarsi sotto un pugno piegando le ginocchia, passare dall'altra parte del pugno, e tornare in posizione per sferrare un contrattacco. Dovresti essere in grado di schivare senza muovere i piedi.
    • Fai tirare a un avversario dei ganci alla testa e schivali abbassandoti e aggirandoli. Prova a schivare abbassandoti alternando le direzioni, poi varia la sequenza per rispondere ai pugni dell'avversario.


    Inizia a parare i pugni.
    • La parata prevede di deviare un pugno colpendo il polso dell'avversario. Dovresti parare i pugni che l'avversario ti sferra con la sinistra con la tua mano destra e viceversa. La parata richiede un movimento molto breve: piegati leggermente indietro all'altezza della vita e devia il pugno a pochi centimetri dal corpo.
    • Fai sferrare al tuo avversario diversi pugni leggeri e deviali con le mani. Inizia parando senza guantoni, poi quando sarai più veloce, passa ai guantoni.


Prova sul ring le mosse difensive che hai allenato.
    • Fai sparring con un avversario e concentrati sulla difesa più che sull'attacco. Fai particolare attenzione alla guardia e al gioco di gambe e risparmia l'energia per schivare, abbassarti e parare i pugni.


Trasforma la difesa in attacco.
    • Sferra i tuoi pugni dopo le mosse difensive: sferra ad esempio un gancio dopo una parata, o un montante dopo una schivata verso il basso. Questo ti aiuterà a sviluppare il contrattacco.


Esercitati con più pugili diversi.
    • Questo ti permetterà di provare la difesa contro molti stili di combattimento diversi. Lavora sul contrattacco analizzando la sequenza di pugni del tuo avversario.
Lavora sulla difesa da solo.
    • Includi le mosse difensive nel tuo allenamento personale al sacco. Includi sempre un blocco, le schivate e le parate quando alleni i pugni.



Consigli

  • Un buon modo per anticipare le mosse dell'avversario è osservarne le clavicole, subito sotto il mento e le spalle.
  • L'unico modo per migliorare molto la difesa nel pugilato è fare sparring. Dovrai fare esperienza sul ring per capire cosa funziona. Mantenere però la guardia e allenare le mosse difensive da solo abituerà il corpo alla difesa, e ti aiuterà a passare in modo fluido dalla difesa all'attacco.






Cose che ti Serviranno

  • Guantoni da boxe
  • Sacco da boxe
  • Vari sparring partner








martedì 4 febbraio 2020

Mino washi

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Mino washi (美濃和紙) è un tipo di carta giapponese (washi) prodotto a Gifu, in Giappone. Nel 1985 è stato identificato come "artigianato tradizionale" dal Ministero per il commercio internazionale e l'industria (oggi Ministero dell'economia, del commercio e dell'industria).

Storia
L'origine di questo tipo di carta giapponese può essere fatta risalire al periodo Nara nel Giappone dell'VIII secolo, quando fu prodotta per la prima volta nella provincia di Mino. Una parte della carta originale è ancora conservata nella casa del tesoro Shōsōin a Nara.
Durante il periodo Heian, i funzionari governativi furono inviati nella zona per stabilire per la prima volta gli standard della carta mino washi, come dimensioni e colore.
Durante la prima parte del periodo Kamakura, la carta Mino washi era relativamente sconosciuta; il suo uso divenne più diffuso durante il periodo Nanboku-chō. Inoltre, il clan Toki, che all'epoca fungeva da governatore (shugo) della provincia di Mino, promuovette l'industrie, e la produzione di carta in particolare, per rafforzare l'area e il loro potere. Infatti molti membri del clero e delle classi aristocratiche giapponesi (kuge) visitando l'area di Mino, avrebbero conosciuto e utilizzato la carta, riportandola nelle loro terre d'origine, aumentandone quindi la distribuzione.
Durante il periodo Edo, sono state introdotte regole per la vendita della carta e l'area è ulteriormente fiorita come area di produzione speciale. A mano a mano che l'uso della carta aumentava (incluso lo shōji e altri usi comuni), la produzione aumentava e divenne un articolo noto e richiesto.
Nel 2014 questo tipo di carta è stato inserito nell'elenco dei Patrimoni orali e immateriali dell'umanità dall'UNESCO.


lunedì 3 febbraio 2020

Yaquan

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Il Pugilato dell'Anatra (鴨拳, 鸭拳, yāquán), anche chiamato Pugilato ad Immagine di Anatra (鴨形拳, 鸭形拳, yāxíngquán), è uno stile di arti marziali cinesi, classificabile nella categoria Xiangxingquan, in quanto imita le movenze dell'animale da cui prende il nome.

Origini e Situazione Attuale
Il suo creatore sarebbe stato un monaco Taoista del monte Emei (峨嵋山), un certo Lu Ya (陆雅道人, Lu Ya Daoren) durante la dinastia Tang. Questo metodo si ispira alle caratteristiche dei movimenti dell'anatra sul terreno e nell'acqua e colpisce per i suoi spostamenti e per il suo uso della testa particolari. Alla fine della dinastia Qing questa arte marziale era praticata da Zhang Xishun (张希顺), capo di una compagnia di scorta nel Liaoning. Delle dodici sequenze originarie è arrivata fino a noi solo una sequenza di 62 movimenti. Alcune movenze come lo Yaxingbu (鸭形步) sono ritrovabili anche nello stile Meihuaquan.
  • Lo stile Yaquan è praticato oggi da Zhou Mingde (周明德) e da sua figlia Zhou Yuwen (周玉文). Zhou Mingde tramanda anche Heihuquan, Meihua dandao (梅花单刀), Liuheqiang (六合枪).
Altro
  • Su questo stile esiste anche un VCD: Wushu Jingdian Xilie - Yaxingquan 武术经典系列—鸭形拳, pubblicato dalla Henan Dianzi Yinxiang Chubanshe, dimostrato da Bai Yong 白勇.
  • Yan Zhenfa 颜振发 ha dimostrato la forma Yaxingquan nel DVD: Shaolin Damomen quan xie xilie - Yaxingquan 少林达摩门拳械系列 鸭形拳, Renmin Tiyu Chubanshe, ISRC CNM230735200. yan Zhenfa è una quarta generazione di Shaolin Damomen (少林达摩门).


domenica 2 febbraio 2020

Tian Shan Pai

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Tian Shan Pai (天山派, Tianshanpai in Pinyin, T'ien shan p'ai in Wade-Giles) è un sistema di arti marziali cinesi di recente formazione. Nonostante faccia riferimento a storie antiche più o meno inventate, i Taolu che lo compongono provengono in larga parte dalla Zhongyang guoshu guan e comunque sono presi da altri sistemi.

Lo stile tra storia e leggenda
I praticanti di questo stile ritengono che esso sia stato elaborato dai Bonzi Soldati (Sengbing) che alla fine dell'epoca della dinastia Ming si sarebbero rifugiati nell'area del Tianshan e vi avrebbero edificato un tempio. Si identifica poi con la presa del potere da parte della dinastia Qing, un momento significativo di questa scuola, in quanto il Monaco Hongyun (红云), appartenente a tale sistema, si sarebbe battuto per la restaurazione della dinastia Ming contro i nuovi regnanti, diffondendo così attraverso gesta eroiche la popolarità della scuola stessa. Tuttavia non esiste alcuna evidenza storica o archeologica sia dell'esistenza del tempio che dei suoi monaci.

Wang Chue-Jen , la fonte delle informazioni
Questa Scuola compare a Taiwan tramite gli insegnamenti di Wang Chue-jen (anche conosciuto come Wang Jyue-jen). Egli ha tramandato di essere sessantatreesima generazione di questo stile ed ha divulgato le leggende a cui oggi la Scuola stessa fa riferimento. Originario del Sichuan, egli era di famiglia ricca ed il padre chiamò un insegnante di arti marziali per lui e per il fratello (tale Wang Ting-yuen), quando erano ancora bambini. Si è ipotizzato che egli abbia ereditato lo stile da Ho Ta-sun (anche conosciuto come Ho Yuen-ching). Molto del suo curriculum di insegnamenti include forme provenienti dallo Zhongyang Guoshu Guan, in quanto Wang fu allievo di questa Accademia.

I Tian Shan Si
La storia tramandata in seno alla scuola indica la presenza di due monasteri nella zona del Tianshan (la montagna celeste o del cielo): Tianshansi e Hongyunsi (红云寺). Si racconta poi che Wang lang avrebbe visitato questi templi e che l'area geografica del Tianshan fosse famosa per i suoi praticanti di Sciabola.

Alcune rivolte
I praticanti di tianshanpai associano il proprio stile ad alcune rivolte intervenute nell'area Occidentale della Cina durante l'epoca della dinastia Qing:
  • al periodo del regno dell'imperatore Qianlong (1736-1795), nell'ambito delle leggende di fondazione Tianshanpai, viene associata la demolizione da parte delle truppe imperiali dei monasteri della Montagna del Cielo.
  • tra il 1862 ed il 1877 si ebbe poi un'altra vasta ribellione delle popolazioni dello Xinjiang a cui i discepoli della Scuola della Montagna Celeste tramandano abbiano partecipato anche i propri adepti.
Queste notizie, pur essendo dei fatti storici ben precisi, in relazione al Tianshanpai perdono di storicità in quanto non esistono riferimenti documentali che comprovino tale relazione.

Tianshanpai e tempio Shaolin
Non si può fare a meno di notare la somiglianza di alcune storie con quelle reiterate dai praticanti di alcuni stili del Sud (Nanquan) e da altri a proposito del Tempio Shaolin:
  • Distruzione del tempio ad opera di Qianlong a seguito della sua compromissione con i sostenitori della dinastia Ming
  • Il tempio è Buddista
  • Wang Lang, antenato leggendario del Tanglangquan, passa un periodo nel tempio
Hong Yun
Come abbiamo visto , al centro della storia di fondazione del Tianshanpai, c'è la leggenda di Hongyun. Questo personaggio sarebbe vissuto nel 1700 ed avrebbe deciso giovanissimo di entrare in convento. Abitando nelle vicinanze del Tianshansi, vi si recò per esservi preso come novizio, ma , per consuetudine, gli venne negato l'ingresso. Ciò serviva nei monasteri buddisti per saggiare la motivazione reale di coloro che volevano diventare monaci. Fu così che dopo alcuni giorni di attesa, egli fu trovato stremato davanti alla porta del monastero. Quello che i monaci videro gli valse il nome di Hongyun, nuvola rossa: il ragazzino si era tagliato accidentalmente ed il suo sangue aveva intriso la neve; un evento miracoloso fece sì che si trasformasse in una nuvola purpurea. L'abate del tempio, Yuanjie, lo accettò quindi all'interno del monastero. Egli era molto versato nelle arti marziali, tanto che rapidamente ottenne l'incarico di guidare i monaci soldati del monastero. Tuttavia, come spesso accade nella vita religiosa dei Monaci Buddisti, egli intraprese un lungo viaggio, nel corso del quale arricchì i propri saperi nel Wushu. Alla fine di questo peregrinare, egli tornò al Tianshansi dove realizzò due progetti:
  • costruire un nuovo monastero, a cui diede il nome di Yuanjuesi, in onore del suo vecchio abate.;
  • fondare la Tianshanpai, in cui racchiudere e condensare le proprie esperienze marziali.
Ricerche sulla storicità
Il maestro Willy Lin (Lin Shikuang, 林旭光) ha condotto delle ricerche al proposito dell'esistenza del Tempio Hongyunsi nello Xinjiang senza avere alcun riscontro, anzi constatando il contrario. La conclusione dell'articolo che descrive questa ricerca è molto significativa: Sebbene Lin non abbia potuto verificare le origini del sistema del suo maestro, egli crede fermamente che ciò non faccia differenze. Il fatto è che oggi esiste un sistema detto Tianshanpai ed esso è praticato da centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo…. Semplicemente perché è buono e perché funziona. Questa è la vera eredità della Tianshanpai.

Il metodo
Come avveniva nell'organizzazione didattica dello Zhongyang Guoshu Guan anche il Tianshanpai suddivide i propri insegnamenti in un programma di insegnamento di Waijia Quanfa (外家拳法, metodo di pugilato della famiglia esterna) ed in un programma di Neijia Quanfa (内家拳法, metodo di pugilato della famiglia interna), cercando di creare una sintesi tra i due sistemi, in cui il combattimento utilizza il variegato ventaglio di metodologie che la storia del Wushu ha prodotto. Utilizzando la terminologia dell'Accademia Centrale, la Famiglia Esterna è detta Shaolin e quella interna Wudang. In questa scuola viene dato anche risalto alla pratica del Qigong che viene considerata una pratica ascetica e meditativa a sé stante, che completa la struttura dello stile in una terna di settori principali. Nel Tianshanpai sono incorporate diverse tecniche (in alcuni casi sistemi marziali veri e propri): Qinna; Shuaijiao; Ditangquan; Dianxue. Il metodo Tianshanpai si sviluppa nel Wugong (武功,lavoro marziale), nello Shengong (身功,lavoro fisico), Neigong (内功,lavoro interno) e si fonda, a detta dei suoi praticanti, su una profonda conoscenza dei vari campi dello scibile umano applicabili al combattimento.


Il Curriculum di Huang Chien-liang
Questo elenco di forme è quello che compare nel sito ufficiale del Maestro Huang Chien-Liang. Oltre aver tolto la divisione in gradi con relative cinture, questa è una rielaborazione libera di quell'elenco:
Taolu a mano nuda
  • Chujiquan (初级拳, Pugilato Elementare o Primario);
  • Chujiquan Duilian (初级拳对练, Allenamento in Coppia del Chujiquan);
  • Zhongjiquan (中级拳, Pugilato Intermedio);
  • Zhongjiquan Duilian (中级拳对练, Allenamento in Coppia del Zhongjiquan);
  • Xiao Wuhua (小武花, Piccolo Fiore Marziale);
  • Longquan (龙拳, Pugilato del Drago);
  • Meihuaquan (梅花拳, Pugilato del Fiore di Prugno);
  • Luohanquan (罗汉拳,Pugilato degli Arath);
  • Meihua Lianhuantui (梅花连环腿, Gambe Concatenate del Fiore di Prugno);
  • Bājíquán (八极拳, Pugilato degli Otto Estremi);
  • Xiao Huyan (小虎燕, Piccolo Tigre e Rondine);
  • Chatui (叉腿, Gambe Incrociate);
  • Baima Xiashan (白马下山, Il cavallo bianco scende la montagna);
  • Xiao Hongquan (小红拳, Piccolo Pugilato Rosso);
  • Houquan (侯拳, Pugilato della Scimmia);
  • Zuiquan (醉拳, Pugilato dell'ubriaco);
  • Sunbinquan (孙宾拳,Pugilato di Sun Bin);
  • Digongquan;
  • Tanglangquan;
  • Chaquan;
  • ecc.

Armi
  • Panlong Biangan (蟠龙鞭杆, Bastone Frusta del Drago Serpeggiante);
  • Meihua dandao (梅花单刀, Sciabola Singola del Fiore di Prugno);
  • Baimei gun (白眉棍, Bastone di Sopracciglia Bianche);
  • Yanxing jian (燕形剑);
  • Tianshan Qiangfa (天山枪法, Metodo di Utilizzo della lancia Tianshan):
  • Duan Bang Duibi (短棒对比, Confrontarsi con il Bastone Corto)
  • dandao dui qiang (Sciabola contro lancia);
  • meihua shuangjian (梅花双剑, doppie spade del fiore di prugno);
  • jiujienbian (九节鞭, catena a nove sezioni);
  • Qinna Duilian (Allenamento in Coppia delle Prese );
  • dandao Duibi (单刀对比, confrontarsi con le sciabole);
  • dadao dui dandao (大刀对单刀, alabarda contro sciabola);
  • sanjiegun (三节棍, bastone a tre sezioni);
  • meihua shuangdao (梅花双刀, doppie sciabole del fiore di prugno);
  • Panlonggun xing qiang (蟠龙棍行枪, Bastone del drago serpeggiante contro lancia);
  • Hutou shuanggou (虎头双钩,doppi uncini a testa di tigre)
  • shuangdao po hua qiang (双刀破花枪,le doppie sciabole sconfiggono la lancia del fiore);
  • zhanmadao dui qiang (战马刀对枪, la sciabola del cavallo da guerra contro lancia);
  • Cunqiu dadao (春秋大刀, Alabarda delle primavere e degli autunni);
  • Sancaijian (三才剑,Spada dei tre poteri);
  • Ecc.

Sistemi
  • Sanda (散打)
  • Taijiquan
  • Xingyiquan
  • Baguazhang
  • Shuaijiao
  • Meditazione Taoista
Diffusione
Da Taiwan, dove conta tutt'oggi un largo seguito, la scuola si è diffusa nei vari continenti, in particolare negli Stati Uniti ed in Italia. Negli Stati Uniti operano maestri quali Willy Lin e Huang Chien-liang con numerosi centri affiliati. In Italia essa è rappresentata dall'Accademia Nazionale T'ien Shan P'ai e dal maestro Alati Andrea.
In Cina questo stile è pressoché sconosciuto; lo si ritrova in alcuni videogames ed in pochi articoli in cui si parla di due maestri di Tianshanpai[9]: Fang Ruqia (方汝楫) e Li Shisen (李世森). Essi parlano delle origini del Tianshanpai ad un Simposio dell'Associazione di Taijiquan dello Xinjiang (Xinjiang Taijiquan Xiehui新疆太极拳协会) e dimostrano il Bamenquan (八门拳, Pugilato delle Otto Porte) ed il Tianji Gunfa (天启棍法, Metodo del bastone dell'oracolo), come basi e pugilato, invece sciabola, lancia, spada e bastone come forme inserite della Scuola della Montagna Celeste. Li Shisen ha dimostrato Tianshan Fengxuezhang (天山风踅掌, il palmo che imara dal vento del Monte Celeste) e nel corso dell'intervista ha raccontato di avere appreso le arti marziali da Li Zongde (李宗德).
Una delegazione di atleti di Wushu dello Xinjiang si è recata a Tianjin ad incontrare un praticante di Mizongquan della famiglia Huo, Féng Yusheng (馮玉生). Durante tale incontro Mei Wenxin (姜文信) ha raccontato di praticare Tianshanpai e che ci sono due anziani insegnanti, Fang Ruqia e Li Shisen, che hanno creato questo stile.
«Questo Metodo Marziale della Scuola della Montagna Celeste è una creazione stessa delle arti marziali del nostro Xinjiang (這天山派武功是我們新疆武術家自己編創的).»
(Mei Wenxin (姜文信) Xinjiang dui de laoren gaoqi Tianshanpai)