Huangdi
(黃帝,
黄帝,
Huángdì, letteralmente "Dio Giallo", "Imperatore
Giallo" o "Tearca Giallo"), il cui nome nella sua
incarnazione mortale fu secondo la tradizione
Gongsun Xuanyuan
(公孫軒轅,
公孙轩辕,
Gōngsūn Xuānyuán, di cui Xuanyuan significa "Asse del Carro"
o "Carro Assiale", in riferimento al Grande Carro del polo
nord celeste) è un dio-antenato nella cultura e religione cinese.
Considerato fondatore della civiltà
cinese (la cultura huaxia) e antenato di tutti i Cinesi Han, fa parte
dei Cinque Imperatori (riflesso dei Cinque Dèi), e regnò secondo
gli schemi convenzionali tra il 2697 e il 2597 a.C.
Il culto di Huangdi fu particolarmente
importante alla fine del periodo dei regni combattenti e nel primo
periodo della dinastia Han, quando fu concepito come fondatore dello
stato unitario, sovrano cosmico portatore dell'ordine del Cielo sulla
Terra, esperto di arti esoteriche, nonché tradizionalmente
considerato creatore di numerose innovazioni e invenzioni. È
considerato, insieme ai leggendari tre dèi del Cielo, della Terra e
dell'umanità, Fuxi, Nüwa e Shennong, fondatore della civiltà e
dell'arte medica cinese.
Gli sono attribuiti lo Huangdi Neijing
("Libro Esoterico del Dio Giallo") e gli Huangdi Sijing
("Quattro Libri del Dio Giallo") e altri testi fondamentali
della tradizione cinese.
Il rinnovatore della storiografia
cinese Sima Qian – e molti storiografi cinesi seguendo la sua
opinione – considerarono Huangdi una figura più storica dei suoi
leggendari predecessori Fuxi, Nüwa e Shennong, che sono
personificazioni delle forze cosmiche di Cielo, Terra e razionalità
umana, rispettivamente. Il suo testo di storia cinese, Shiji,
comincia con l'Imperatore Giallo mentre sorvola sui precedenti.
Sebbene
la maggior parte degli storici cinesi considerino Huangdi e altri
saggi del passato come reali personaggi storici, la loro storicità
cominciò a essere messa in dubbio nel 1920 da storici come Gu
Jiegang, uno dei fondatori della Doubting Antiquity School in
Cina.[8] Egli ipotizzò che questi antichi saggi siano dèi del cosmo
evemerizzati dagli intellettuali razionalisti del periodo dei regni
combattenti.
Huang Di nacque a Shou Qiu ("collina
della longevità"), che è oggi in vicinanza della città di
Qufu, nella provincia di Shandong. Da piccolo visse con la sua tribù
nel nord-ovest vicino al fiume Ji (che si pensa sia l'attuale fiume
Fen nello Shanxi).
I più antichi documenti di storia
antica introducono Huang Di come condottiero e guida spirituale della
tribù Huaxia, allocata sulle rive meridionali del Fiume Giallo. La
sponda settentrionale era occupata da una piccola tribù di
allevatori, guidata da Yang Di, l'imperatore del fuoco.
In accordo agli spiriti affini dei
propri condottieri, i destini delle due tribù conversero fino a
integrarsi. Huang Di e Yan Di guidarono gli Huaxia prima verso
occidente, sino al fiume Ji e poi verso Oriente, in prossimità della
contea Zhuolu, teatro di una delle epiche battaglie affrontate dal
leggendario condottiero.
Il clima favorevole e la ricca
vegetazione consentirono agli Huaxia di elaborare e perfezionare
diverse tecniche agricole. Lo sviluppo della cerealicoltura permise
la diversificazione qualitativa di alcune varietà di frumento, da
cui nacquero i cinque cereali cinesi. Allo stesso ritmo progredì la
crescita delle attività di allevamento del bestiame, accompagnata
dallo sviluppo tessile e dalla nascita delle prime imbarcazioni.
Huang Di, da parte sua, adoperò le sue eccezionali doti per
ammaestrare sei bestie selvatiche, oggi divenute parte integrante
della tradizione e della simbologia cinese:
La diffusione del pensiero e del
governo illuminato di Huang Di si allargò pian piano alle
popolazioni circostanti, in modo tale da estendere l'influenza di
questo fondamentale tassello di sviluppo culturale dell'antica Cina.
Intorno agli ultimi decenni del 2600
a.C. le tribù dell'imperatore giallo e dell'imperatore del fuoco
vennero improvvisamente scosse dalla minaccia di invasione da parte
della tribù Jiuli. La tribù barbara era guidata da Chi You,
condottiero dell'elmo bronzeo tempestato di metalli. La mitologia
descrive Chi You come mostro taurino, fornito di due corna, quattro
occhi e sei braccia, ognuna brandente una tagliente spada. È inoltre
considerato dio della guerra e delle armi. La battaglia fu combattuta
nelle ore notturne e sotto una fittissima nebbia. In virtù dei
vantaggi territoriali e grazie all'utilizzo di un prototipo di
bussola magnetica, il conflitto terminò con il trionfo degli
Huanxia. La mitologia riconduce l'epilogo della battaglia
all'intervento del demone Nuba che, in favore di Huang Di, scacciò
via gli stormi di spiriti malvagi invocati da Chi You. I territori
d'influenza di Huang Di erano ormai estesi lungo buona parte del
Fiume Giallo. Essi comprendevano tutta la fascia orientale in cui
sorgeva il villaggio di Banquan, scenario della seconda battaglia
epica dell'imperatore giallo, che questa volta lo contrappose proprio
al suo alleato migliore, l'imperatore del fuoco.
Combattuto poco tempo dopo la
precedente battaglia di Zhuolu (alcune fonti sostengono una
cronologia inversa), lo scontro di Banquan riportò la vittoria netta
di Huang Di su Yang Di. Il ciclo delle grandi battaglie chiuse
definitivamente il cammino di unificazione cinese, che si strinse
attorno alla figura culturalmente e artisticamente più illuminata
dell'epoca di Huang Di.
L'imperatore giallo visse poco oltre
cento anni. Gli è riconosciuto il merito di aver concepito e
realizzato un primo regno centralizzato. Per questi motivi è
considerato l'antenato di tutti gli Han e il padre spirituale di ogni
cinese.
Le dinastie si sarebbero alternate e
sostituite, la politica imperiale ed il paese avrebbero trascorso
periodi di grande splendore culturale e momenti di profonda crisi.
Tuttavia, nonostante l'epoca imperiale gialla sia lontana nel tempo,
l'impostazione socio-culturale cinese risente tuttora della condotta
illuminata di Huang Di.
L'imperatore giallo appartenne al
gruppo dei tre augusti e cinque imperatori, di cui fanno parte:
l'imperatore Shun
l'imperatore Zhuanxu
l'imperatore Yao
l'imperatore Ku
L'unificazione cinese sotto un'unica
figura imperiale corrispose, relativamente all'epoca, a un'omogenea
identificazione culturale e sociale. Ciò si risolse in una
suddivisione amministrativa del territorio che orientò il potere
politico di Huang Di verso un decentramento quasi obbligato.
La Cina era politicamente ripartita in
quattro zone di influenza corrispondenti ai quattro punti cardinali.
Al termine del decorso dinastico dei cinque imperatori, ognuno di
essi ebbe riconosciuta una zona di appartenenza e di celebrazione
rituale.
La Canzone di Chu (楚辭)
identifica infatti i cinque imperatori come divinità dei punti
cardinali:
centro: Huang Di
est: Shaohao
ovest: Shennong
nord: Zhuanxu
sud: Fuxi
Il Libro dei riti (禮記)
evidenzia invece un nesso tra i cinque imperatori e i cinque
lignaggi.
All'imperatore giallo sono fatti
risalire diversi manoscritti che abbracciano i più svariati temi di
ordine culturale, sociale, religioso e scientifico. Vista la gran
quantità di opere pervenute, si considerano di sicura attribuzione i
Quattro Libri del Dio Giallo (Huangdi Sijing) e il Libro del Sigillo
Nascosto del Dio Giallo (Huangdi Yingfujing).
Accanto a esse è da evidenziare la
rilevanza culturale e scientifica di un altro trattato, Libro
Esoterico del Dio Giallo (Huangdi Neijing), che rappresenta
l'antenato di ogni testo di medicina tradizionale cinese. Il trattato
è suddiviso in due tomi, lo Huangdi Neijing Suwen (le "Domande
Semplici"), abbreviato come Suwen 素問,
e lo Huangdi Neijing Lingshu abbreviato come 'Lingshu 靈樞
("Perno Numinoso").
La trattazione è intrisa di filosofia
mistica e accende il confronto tra spirito e corpo, tra individuo e
cosmo. In virtù di quest'opera Huangdi è considerato padre e
fondatore della medicina tradizionale cinese.
Alla luce della sua veneranda età,
l'imperatore giallo trascorse i suoi ultimi anni preparando il
cammino verso l'aldilà. Decentrò il suo potere politico in favore
dei ministri dell'impero mantenendo salda la sua presenza nello
sviluppo culturale della giovane Cina imperiale.
Si spense nel 2597 a.C. La mitologia fa
risalire alla sua morte l'immagine delle ali incandescenti di una
fenice, che illumina il trono imperiale agli occhi del suo
successore, l'imperatore Shaohao.
Una delle leggende che lo riguardano
narra che l'imperatore giallo avrebbe catturato il mostro Bai Ze
sulla cima del Monte Dongwang, dove gli avrebbe descritto 11.520 tipi
di mostri, mutaforma, demoni e spiriti. Un collaboratore di Huang Di
avrebbe illustrato queste descrizioni realizzando il libro Bai Ze Tu,
che oggi è scomparso.
Secondo la tradizione nel 2634 a.C.
(durante la battaglia di Banquan) utilizzò un carro con uno speciale
dispositivo differenziale collegato alle ruote che faceva sì che una
statua puntasse sempre nella stessa direzione, nonostante le curve
compiute dal veicolo.
L'imperatore giallo in epoca contemporanea
Ogni anno importanti cerimonie
vengono svolte in Cina a Xinzheng (presso Zhengzhou) e Yan'an, i due
presunti luoghi rispettivamente di nascita e di sepoltura di Huang
Di. Tali celebrazioni sono dovute a diversi culti degli antenati
(es. Xuanyuanjiao) che vedono nell'imperatore giallo l'antenato
comune di tutti gli Han e il "cuore della razza cinese".
L'imperatore giallo è il
protagonista del racconto La gente dello specchio di Jorge Luis
Borges.
Lo scrittore new weird inglese
China Miéville ha utilizzato questa storia come base per il suo
racconto The Tain.
In Cina sono stati prodotti
diversi sceneggiati televisivi che trattano la vita di Huang Di. La
loro accuratezza storica è comunque contestata, dato che si
focalizzano principalmente su arti marziali, Wuxia e gli aspetti
drammatici.