Yìjìng (義淨,
Wade-Giles: I-ching, giapponese: Gijō, coreano: Uijeong o Ŭijŏng,
의정; Qizhou, 635 – Luoyang,
16 febbraio 713) è stato un monaco buddhista cinese, pellegrino in
India e traduttore di testi dal sanscrito al cinese.
Vita e opere
Nacque a Qizhou (provincia dello
Shandong) nel 635, il suo nome era Zhāng Wénmíng (張文明).
Prese i voti da shāmí (沙彌,
sanscrito: srāmanera) all'età di sette anni quando entrò nel
locale monastero, studiando sotto la guida di Shanyu (?-646) e Huizi
(n.d.). Con quest'ultimo studiò in particolare il Vinaya,
approfondendo gli insegnamenti di Dàoxuān (道安,
596-667), il fondatore della scuola Lǜ (律宗,
Lǜ zōng, anche 南山宗
Nánshān zōng) la quale aveva come oggetto lo studio
del Cāturvargīya-vinaya (Quadruplici regole della disciplina, 四分律
pinyin: Shìfēnlǜ, conservato nel Lǜbù)
della scuola Dharmaguptaka.
Si recò quindi a Chang'an, intorno al
667, dove il viaggio di Xuánzàng (玄奘,
602-664) in India, compiuto tra il 629 e il 645, era ancora oggetto
di dibattiti e di grande attenzione. Yìjìng decise quindi di
compiere anche lui un viaggio verso quelle che erano state le terre
natali di Fó (佛, resa del
termine sanscrito Buddha in lingua cinese).
Tornato al monastero di Qizhou, dopo
alcuni mesi e con un altro monaco si diresse a Canton dove si
imbarcò, nel 671, su una nave persiana raggiungendo Sumatra. Il suo
compagno morì poco dopo sull'isola, e Yìjìng, rimasto solo, si
imbarcò per Tamralipti (odierna Tamluk, non lontano da Calcutta,
India orientale) dove, dopo aver attraversato i domini di Malayu e
Kacha, risiedette per un anno studiando il sanscrito.
Decise quindi di recarsi presso la
prestigiosa università buddhista di Nalanda accompagnato da un altro
pellegrino cinese, Dachendeng. Dopo un lungo pellegrinaggio lungo
l'India settentrionale, dove visitò Rajagrha, Bodh Gaya, Vaisali,
Amaraba, Benares, il monastero Jetavana a Samkasya (oggi Sankisa)
giunse a Nalanda dove risiedette per circa dieci anni. A Nalanda,
Yijing studiò l'Abhidharmakosa (Tesoro dell'Abhidharma,
阿毘達磨倶舍論本頌 pinyin
Āpídámójùshèlùn běnsòng), opera di commento al Mahāvibhāṣā
e che consiste in un commentario Sarvastivada dove compaiono tuttavia
le prime critiche Sautrantika. A Nalanda Yijing studiò anche le
dottrine Mahayana delle scuole Madhyamika e Cittamatra, nonché il
Vinaya Sarvastivada. Egli sostenne, tuttavia, che tutte queste
dottrine buddhiste erano solo "mezzi abili" (upāya)
per degli scopi specifici, senza che nessuna di esse fosse valida in
assoluto per sé stessa. Raccolse circa quattrocento testi buddhisti
e, nel 685, fece ritorno a Tamralipti da dove rientrò a Sumatra nel
687. Sull'isola indonesiana avviò le prime traduzioni dal sanscrito
al cinese dei testi raccolti. Trovatosi privo di denaro preparò
varie lettere per la Cina per richiedere fondi, ma recatosi sulla
nave che doveva trasportare le missive, questa improvvisamente salpò
e lui si ritrovò, il 10 agosto 689, a Guanfu (Taiwan). Riuscì a
rientrare a Sumatra solo alcuni mesi dopo, il 18 dicembre 689. Lì
riprese le traduzioni, studiò con il maestro Sakyakirti e scrisse
due importanti cronache: il Nánhǎi jìguī nèifǎ zhuàn
(南海寄歸內法傳,
Relazione sul Buddhismo inviata dai Mari del Sud, T.D. 2125), un
trattato sul Buddhismo indonesiano e dell'Asia meridionale, e il Dà
táng xīyù qiúfǎ gāosēng zhuàn (大唐西域求法高僧傳,
Trattato sui venerabili monaci che partirono alla ricerca del Dharma
nei territori d'Occidente, T.D. 2066) quest'ultima una biografia di
monaci cinesi e coreani pellegrini in India e Asia centrale. Yijing
fece recapitare questi due trattati, unitamente a numerose
traduzioni, in Cina nel 692.
Nel 694 tornò a Guangfu accompagnato
da due monaci e, nel 695, raggiunse Luoyang, dove venne ricevuto con
grandissimi onori dall'imperatrice buddhista della dinastia Tang Wǔ
Zétiān (武則天, conosciuta
anche come Wǔ Zhào, 武曌,
regno: 690-705). A Luoyang Yijing risiedette nel monastero di
Foshouji dove, nel 699 con Śikṣānanda, tradusse l'Avataṃsakasūtra
(華嚴經 pinyin: Huayanjing,
Sutra della ghirlanda fiorita di Buddha, T.D. 279). Dal 700, Yijing
coordinò i centri di traduzione di Luoyang e di Chang'an. Tradusse
cinquantasei opere in duecentotrenta fascicoli. Tra queste va
ricordata l'eccellente traduzione, realizzata nel 703, del
Suvarṇaprabhāsasūtra (金光明經pinyin:
Jīn guāngmíng jīng Sutra della luce dorata dei re
eccellenti, T.D. 665). Yijing morì il 16 febbraio del 713. Fu
insignito del titolo postumo di Honglu qing (Responsabile
dell'Ufficio Esteri), sulla sua tomba fu eretto il tempio di
Jin'guangming (Luce Dorata). Fu uno degli ultimi pellegrini buddhisti
cinesi che raggiunsero l'India.
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