Il calcio volante è un tipo di
calcio praticato in certe arti marziali e nei tipi di ginnastica
basati su di esse, con la particolarità di essere scagliato
nell'aria, più specificamente è effettuato muovendosi ("volando")
verso l'avversario dopo una rincorsa iniziale per prendere lo
slancio. In questo senso il "calcio volante" è un caso
particolare del calcio saltato, cioè ogni calcio che viene
scagliato a mezz'aria senza che i piedi tocchino il suolo.
I calci volanti e saltati sono
insegnati in alcune arti marziali asiatiche, per esempio il karate,
kempo, kalarippayattu, kung fu e taekwondo.
Storia
Il calcio in generale, così come il
calcio saltato, erano estranei allo stile meridionale, e la loro
presenza nelle arti marziali Giapponesi, Coreane e del Wing Chun
erano probabilmente dovute all'influenza dello stile settentrionale.
Storicamente, lo sviluppo e la diffusione delle tecniche del calcio
saltato nelle arti marziali asiatiche sembra aver avuto luogo tra il
1930s e il 1950s. Durante questo periodo, che risale al 1940s le arti
marziali cinesi influenzarono le arti marziali di Okinawa. Le arti
marziali di Okinawa a loro volta si svilupparono nel karate e
ultimamente nel taekwondo. L'enfatizzazione che svolge il taekwondo
nello spinning, nel salto e nel calcio volante risale al 1960s.
Tecnica
Il completamento di un calcio volante
si affida a una preparazione mentale combinata a una predisposizione
per le attività atletiche. Infatti un elemento fondamentale per la
preparazione consiste nell'esercizio mentale e nel visualizzare
sempre mentalmente il calcio volante prima della sua esecuzione. Un
calcio volante eseguito correttamente richiede che l'individuo
atterri sui propri piedi mantenendo l'equilibrio.
Praticità e scopo
Sebbene l'efficienza di un calcio
saltato in un sport di combattimento o per autodifesa sia molto
discutibile, la mossa è utilizzata principalmente a scopo
dimostrativo, per mostrare l'abilità e il controllo che possiede chi
lo pratica, o come un passo di danza.
Il calcio volante (nonostante il
riferimento all'utilità) è considerato come una fra le tecniche
delle arti marziali più difficili da praticare correttamente. In un
testo pubblicato nel 1991 dedicato ai calci volanti del taekwondo
l'allenatore Yeon Hwan Park sosteneva che il principale beneficio
dell'allenamento sul calcio volante sia "superare i limiti delle
barriere mentali attraverso il superamento di imprese fisiche che
danno confidenza a colui che lo sta imparando". Park enfatizza
il fatto che il calcio volante e saltato siano fra le più difficili
ed avanzate tecniche, e che lui stesso non ne consiglia l'utilizzo ma
allo stesso tempo ipotizza che possano essere eseguite anche
nell'autodifesa dopo averne conosciuto a fondo la tecnica di
esecuzione.
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