sabato 1 aprile 2017

Liuhequan

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Il liuhequan (六合拳, "pugilato delle sei combinazioni o corrispondenze", più spesso tradotto come "pugilato delle sei armonie") è uno stile di arti marziali cinesi che viene classificato come Changquan. Ricordiamo anche che
«lo Xingyiquan è anche chiamato... Liuhe Quan (pugilato delle sei combinazioni)
(Essentials of Chinese Wushu)

Introduzione

Il termine liuhequan, come accade anche per altri nomi delle arti marziali cinesi, può indicare cose differenti, che però, per gli intrecci che presentano, creano confusione e ne diventa difficile se non impossibile una sistematizzazione. Mi riferisco ad esempio agli stili differenti che possono rientrare sotto questo nome a diverso titolo: il Botou Liuhequan, lo Xinyi Liuhequan, il Liuhe Bafaquan ed il Liuhe Tanglangquan. I primi due in particolare presentano rapporti significativi. Sebbene sembrerebbe che dal punto di vista tecnico non vi siano elementi in comune, dal punto di vista culturale abbiamo parecchie analogie: sia lo stile di Botou che lo Xinyi sono ritenuti stili praticati a Shaolin; le altre ambiguità sono collegate al fatto che lo Xinyi Liuhequan è considerato una corrente dello Xingyiquan, se non addirittura esserne lo stile di origine; di conseguenza' siccome c'è chi racconta che Yue Fei è il fondatore del Potou Liuhequan, proprio come è credenza comune per lo Xingyiquan, si crea una interessante convergenza leggendaria; anche la figura di Liu Dekuan aumenta la possibile confusione, infatti egli è stato oltre che praticante di Botou Liuhequan, un celebre praticante di Xingyiquan. Se ciò non bastasse esistono anche sequenze di altri stili chiamate Liuhequan, come accade per lo Shaolinquan. Nonostante queste analogie, nei dizionari i vari stili vengono distinti chiaramente, come fanno ad esempio Duan Ping e Zheng Shouzhi che scrivono una voce sul Liuhequan, una sullo Xinyiquan, una sul Liuhe Tanglangquan.

Le sei armonie

Tutti gli stili che abbiamo descritto sopra, ed anche molti altri con nomi differenti, si richiamano al concetto di sei combinazioni (六合, 六合, liùhé, liu he), spesso tradotto con sei armonie. Duan Ping e Zheng Shouzhi affermano che questo nome è usato con differenti significati a seconda del contesto in cui è utilizzato. Secondo l'enciclopedia di Baidu quello più comunemente adoperato nel Wushu è la unione di tre combinazioni interne (內三合, 内三合, nèisānhé, nei san he) con tre combinazioni esterne (外三合, 外三合, wàisānhé, wai san he):
  • Le tre combinazioni interne sono: 1)cuore (xin,) e pensiero (yi,) combinati,2) pensiero (yi,) e Qi () combinati, 3)Qi () e forza (li,) combinati.
  • Le tre combinazioni esterne sono:1) mani (shou,) e piedi (zu,) combinati, 2) gomiti (zhou, ) e ginocchia (xi,) combinati, 3) spalle (jian, ) e anche (kua,) combinate.
Sulle tre combinazioni esterne sia Duan Ping e Zheng Shouzhi che Carmona forniscono una teoria differente. Carmona in particolare descrive queste correlazioni: 1)il corpo (shen,) e le mani (shou,) combinati, 2) le mani (shou,) ed i piedi (zu,) combinati, 3) i piedi (zu,) e le anche (kua,) combinate. Duan Ping e Zheng Shouzhi si limitano a spiegare che le tre combinazioni esterne coinvolgono mani (shou,), occhi (yan,) e corpo (shen,), e tre combinazioni interne coinvolgono energia (jing,), Qi () e spirito (shen,). Sempre Duan Ping e Zheng Shouzhi affermano che lo Xinyi Liuhequan ed il Liuhe Tanglangquan si basano sulla teoria delle tre combinazioni interne e delle tre combinazioni esterne riproponendole allo stesso modo dell'enciclopedia di Baidu.


Nel liuhequan

Per quanto riguarda il Liuhequan invece si afferma che è caratterizzato dall'integrazione di mani e piedi, interno ed esterno, attacco e difesa. L'articolo Liuhequan Jianjie riporta anche per il Liuhequan le sei armonie divise in interne ed esterne come descritte nell'enciclopedia di Baidu. Questo articolo spiega anche che lo stile utilizza il Liuhejin (六合劲, forza delle sei combinazioni) che si concretizza se vengono realizzate queste Sei Combinazioni:emettere (fa,) e piedi (jiao,); sostenere (cheng,) e gambe (tui,); scagliarsi (chong,) e fianchi (kua,); torcere (ning, ) e anche (yao,); accompagnare (song,) e spalle (jian,); aprire (kai,) e mani(shou,). Altre associazioni dello Stile Liuhequan alle sei combinazioni sono fornite dall'enciclopedia dell'Istituto Confucio: la prima è relativa a sei direzioni spaziali, cioè est (dong,),ovest (xi,西),sud (nan,), nord (bei,), sopra (shang,) e sotto (xia,); la seconda è relativa ai movimenti che si avvantaggerebbero di particolari coordinazioni, cioè le mani (shou,) coordinate con gli occhi (yan,), i passi (bu,) con il corpo (shen,), la saggezza (zhi,) con la forza (li,).

Botou liuhequan e sue ramificazioni

La storia

Wan Laisheng fa risalire il Liuhequan al tempio Shaolin considerandolo una branca dello Shaolinquan appartenente alla Weituomen (韦陀门). Spesso viene utilizzato anche il nome Liuhemen (六合门, Scuola Liuhe) I primi documenti storici riguardo a questo stile risalgono alla dinastia Ming. Si racconta che lo stile venne insegnato nella zona di Botou (泊头), nell'area sud della contea di Cangxian, nella provincia di Hebei, da un famoso maestro di nome Zhang Ming (张明) a Cao Zhenpeng (曹振朋). Cao Zhenpeng trasmise lo stile al proprio figlio, Cao Shou (曹寿), che a sua volta lo insegnò a Shi Jinke (石金可), Shi Changchun (石长春) e Zhang Maolong (张茂龙). Secondo gli Annali di Arti Marziali di Cangzhou (Cangzhou Wushuzhi, 沧州武术志) durante il regno di Wanli (万历) della Dinastia Ming, un guerriero errante che si chiamava Zhang Ming si ammalò mentre era di passaggio nel villaggio Balizhuang (八里庄) nell'area amministrativa di Botou (泊头) e venne ospitato da Cao Zhenpeng, un abitante del luogo. In seguito Zhang Ming insegnò a Cao Zhenpeng il Liuhequan.

Le branche dello stile

Il Taiping Institute individua e dà un nome a svariate ramificazioni dello stile.
  • Siccome l'insegnamento di Shi Jinke fu molto importante per la diffusione e la notorietà dello stile, il Liuhequan diffuso oggi nell'area di Botou è conosciuto come Shijia Liuhequan (Liuhequan della famiglia Shi, 石家六合拳). Questo ne è un lignaggio parziale: Zhang Ming (张明) → Cao Zhenpeng (曹振朋) → Cao Shou (曹寿) → Shi Jinke (石金可), Shi Changchun (石长春) e Zhang Maolong (张茂龙)
Nell'area di Cangxian sono conosciuti altri tre lignaggi:
  • Lijia Liuhequan (famiglia Li, 李家六合拳),
  • Tianjia Liuhequan (famiglia Tian, 田家六合拳),
  • Wujia Liuhequan (famiglia Wu, 吴家六合拳).
  • Gli allievi di Liu Dekuan (刘德宽) hanno costituito la Scuola di Pechino di Liuhequan (北京六合拳, Beijing Liuhequan);
  • in seguito Wan Laisheng (万籁声) ha creato lo Ziran Liuhequan (自然六合拳) da questa scuola e dalle sue altre esperienze marziali in particolare nello Ziranmen (自然门).
Grazie a queste scuole oggi il Liuhequan è molto diffuso, in particolare in Hebei, a Shanghai, a Pechino, in Fujian, ecc. L'articolo Liuhequan Chuancheng le suddivisioni dello stile assumerebbero altri nomi legati alle località dove si sono diffuse.
  • Il Botou Liuhequan 泊头六合拳, ramo originario dello stile. Questo ne è il lignaggio da cui si dipartono tutti gli altri: Zhang Ming (张明) → Cao Zhenpeng (曹振朋) → Cao Shou(曹寿) → Shi Jinke (石金可) → Shi Jinsheng (石金省) → Shi Jinliang (石金良) → Shi Guangqi (石光起) → Shi Tongding (石同鼎). Questo può essere identificato con il ramo della famiglia Shi.
  • Il Cangzhou Liuhequan 沧州六合拳 ramo portato a Cangzhou da Li Guanming (李冠铭), Tian Kuijun (田奎春) e Wu Fengming (吴凤鸣) che determinano rispettivamente tre differenti scuole, cioè il ramo della famiglia Li, il ramo della famiglia Tian ed infine il ramo della famiglia Wu. Questo è il lignaggio del Lijia Liuhequan : Shi Jinke (石金可) o Chu Wentai (楚文泰) → Li Guanming 李冠铭 → Li Fenggang (李凤岗) → Li Qinglin (李庆临). Questo è il lignaggio del Tianjia Liuhequan: Shi Jinke (石金可) → Tian kuichun (田奎春) → Tong Cun (佟存) → Tong Zhongyi (佟忠义). Questo, infine , è il lignaggio del Wujia Liuhequan:Shi Jinsheng (石金省) → Wu Fengming (吴凤鸣) → Wang Shaofu (王少孚) → Wang Binrong (王斌荣).
  • Il Beijing Liuhequan 北京六合拳. Eccone un lignaggio: Tian kuichun (田奎春) → Liu Dekuan (刘德宽) → Liu Caichen (刘彩臣) → Ma Yuqing (马玉清) → Zhang Guosen (张国森).
  • Lo Shanghai Liuhequan 上海六合拳 è stato portato a Shanghai da Tong Zhongyi(佟忠义) che lo ha tramandato a Tong Peiyun (佟佩云).
  • Il Fujian Liuhequan 福建六合拳. il maestro Zhao Xinzhou (赵鑫洲)allievo di Liu Dekuan, della ramificazione di Pechino lo ha insegnato al famoso Wan Laisheng (万籁声), il quale a sua volta lo ha trasmesso a Hong Zhengfu (洪正福).
  • Il Dongguang Liuhequan 东光六合拳 è stato trasmesso da Shi Jinliang (石金良) a An Qinghe (安庆合) che a sua volta lo ha insegnato a Wang Lianqi (王连起).
  • Il Lanzhou Liuhequan 兰州六合拳 insegnato da Shi Jinliang (石金良) a Jia Lihe (贾立河).
  • Il Zhuhai Liuhequan 珠海六合拳 insegnato da Shi Tongding (石同鼎) a Li Shiwen (李世文).
  • Il Taiwan Liuhequan 台湾六合拳 trasmesso da Tong Zhongyi (佟忠义) a Li Yuanzhi (李元智).
  • Lo Hongkong Liuhequan 香港六合拳 tramandato da Liu Caichen (刘彩臣) a Huang Xuanting (黄宣庭).
Vengono anche citati un ramo Francese, un ramo Olandese ed uno Italiano. Il primo è stato tramandato da Wan Laisheng a Liang Chaochun (梁超群), il secondo ed il terzo appartengono al ramo di Hong Kong nel lignaggio di Huan Xuanting (黄宣庭) che lo ha insegnato rispettivamente a Zhang Bingcan (张炳粲) e a Deng Jixiang (邓吉祥). Carmona racconta che durante il regno di Daoguang un certo Cao insegnò a Li Guanming di Cangzhou, che a sua volta insegnò a Wang Dianlang, che trasmise lo stile Dong Zongyi. Come si vede queste informazioni differiscono dalle altre in questa pagina.

Personaggi famosi

Oltre a Liu Dekuan hanno praticato questo stile altri personaggi famosi:
  • Wang Zhengyi (王正谊) conosciuto come Alabarda dei 5 re (Dadao Wang Wu 大刀王五).
  • Tong Zhongyi (佟忠义)
  • Wang Ziping (王子平) famosissimo sia presso lo Zhongyang Guoshu Guan che in seguito nella fondazione del Wushu Moderno o sportivo, tra gli innumerevoli stili praticati contava anche il Liuhequan.
  • Wan Laisheng (万籁声)

I taolu

Sia Wu Bin, Li Xingdong e Yu Gongbao, che la voce Liuhequan dell'enciclopedia dell'Istituto Confucio riportano che le sequenze di questo stile imitano l'aspetto del drago (long,), della tigre (hu,), della gru (he,), del coniglio (tu,) e della scimmia (hou,), cioè le Cinque Forme (wuxing, 五形): muoviti come un drago che cammina (dong ru xinglong 动如行龙); tranquillo come una tigre accovacciata (ding ru wohu, 定如卧虎); rapido come un'astuta lepre (xun ru jiaotou, 迅如狡兔); flessibile come una scimmia antropomorfa (灵如猿猴); temerario come una gru tra le nuvole (qing ru yunhe 轻如云鹤). Inoltre affermano che le forme di Liuhequan si eseguono nelle direzioni degli Otto Trigrammi (八卦). Queste le sequenze elencate in Botou Liuhequan Shu Zhen
  • A mano nuda (tushou): 2 Liuhequan (六合拳),cioè Qiansitang (前四趟) e Housitang 后四趟); 2 Yingmenpao (迎门炮) , cioè Qiansitang (前四趟) e Housitang 后四趟); Xingmen Bashi (行门八势); Huilongquan (回龙拳); Meihuaquan (梅花拳); Wuhuapao (五花炮); Bazhequan (八折拳); Guangdongquan (关东拳); Guangxiquan (关西拳); Liujiashi (六家势); Shibatang Jiedaquan (十八趟截打拳); Liuhe Duanchui (六合短锤); Xuanfeng Zhang (旋风掌); ecc.
  • Con le armi: Liuhe daqiang (六合大枪); Liuhe Huaqiang (六合花枪);Shier Lianhuanqiang (十二连环枪); Meihuaqiang (梅花枪);Yibai Danbaqiang (一百单八枪);2 Chunqiu Dadao春秋大刀, cioè Qiansitang (前四趟) e Housitang (后四趟); Liuhe dandao (六合单刀); Babu Lianhuandao (八步连环刀);Fengmu Lianhuandao (风目连环刀);Ruyi Lianhuandao (如意连环刀); Shier Lianhuandao (十二连环刀); Jinbi Lianhuandao (金臂连环刀); Liuhejian (六合剑);Baxianjian (八仙剑);Yucangjian (鱼藏剑); Xingzhebang (行者棒); Liuhe shuangdao (六合双刀);Liuhe shuangjian (六合双剑);Liuhe Shuanggou (六合双钩); shuangchui (双锤);Yueyayue (月牙钺).
  • Duilian a mano nuda e con armi: Liuhequan Duilian (六合拳对练), Liuhe Dui Pidao (六合对劈刀), Shuangdao jin Qiang (双刀进枪), Dandao jin Qiang (单刀进枪), Dandao dui Shuangqiang (单刀对双枪)Sanjiegun jin Qiang (三节棍进枪9Sanjiegun dui Shuangqiang (三节棍对双枪)Dadao jin Qiang (大刀进枪)Dadao dui Laohubian (大刀对老虎鞭)Shou Shaozi dui Sanjiegun (手捎子对三节棍)Shou Sahozi dui Gun (手捎子对棍)Liuhegun Duilian (六合棍对练)Shuangshou dai Jin Qiang (双手带进枪), ecc.
Altri riportano anche:
  • a mano nuda: Liuhe Tantui (六合弹腿, Shierlu Tantui); Zachui (砸锤); Paochui (炮锤); Liuhe Lianhuanquan (六合连环拳), Meihuabian (梅花变); Silu Kaoda (四路靠打);Huagongquan; Xingquan (行拳); Xinglongquan (行龙拳).
  • Duilian o esercizi in coppia a mano nuda : Xiaoshou (小手); Goushou (钩手); Caishou (); Zashou (砸手); Qinna shou (擒拿手); Shuai shou (摔手).
  • Con le armi: Liuhe kandao (六合砍刀); Wuxingjian (五行剑); Kunwujian (); Liuhe gun (六合棍); sanjiegun (三节棍); Sun Bin guai (孙宾拐); Liuhe gou (六合钩); Liuhe shuangqiang (六合双枪); Fang tian hua ji; ecc.
  • Duilian o esercizi in coppia con armi: sanjiegun jin jian (三节棍进剑);Erlang duigun (二郎对棍); kongshou duo dao (空手夺刀); guai jin jian (拐进剑); gun jin qiang (棍进枪); ecc.

Video didattici

Una serie di VCD didattici sullo stile Liuhequan, dimostrata da Li Junde (李俊德), è stata prodotta da Renmin Tiyu Chubanshe人民体育出版社 nel 2005. Dal titolo Liuhequan Xilie 六合拳系列, presenta molte sequenze dello stile: Liuhequan Yilu 六合拳一路, Liuhequan Er'lu 六合拳二路, Guandongquan 关东拳, Huilongquan 回龙拳, Liuhe Paochui Er'lu 六合炮捶二路, Liuhe Zaquan Yilu 六合砸拳一路, Sanshiliu Dazhao 三十六大招, Liuhe duanbing Jiji Fa 六合短兵技击法, Liuhedao Er'lu 六合刀二路, Liuhe Bobudao 六合拨步刀, Liuhe Dandao Jin Qiang 六合单刀进枪 .

I taolu della scuola di Wan Laisheng

La ramificazione più prolifica nel descrivere con libri il Liuhequan è quella del Fujian creata da Wan Laisheng. Il Libro Shaolin Liuhemen che fa riferimento a tale ramificazione elencale seguenti sequenze: Liuhequan (六合拳) detto anche Liuhe Yiluquan (六合一路拳); Qinglongquan (青龙拳) detto anche Liuhe Erluquan (六合二路拳);Baxianjian (八仙剑) detta anche Liuhe Yilujian (六合一路剑); Fengfeng Jinchi Dandao (鳳风金翅单刀) detta anche Liuhe Yiludao (六合一路刀).

Il libro di Yang Jinwen

Le due sequenze nel libro Liuhequan dette rispettivamente Liuhequan Diyilu (六合拳第一路) e Liuhequan Dierlu (六合拳第二路) non coincidono con le due sequenze a mano nuda descritte nel libro Shaolin Liuhemen, che citavamo a proposito di Wan Laisheng. Purtroppo non è dato sapere a che sistema appartengano.

Xingyi Liuhequan Cuoyao

Nel 1929 viene dato alle stampe il libro di Zhu Guofu (朱国福) dal titolo Xingyi Liuhequan Cuoyao. Mentre la prima parte del libro è chiaramente legata allo Xingyiquan, la seconda descrive una forma detta Liuhe Changquan (六合长拳), la cui origine è misteriosa.

I duilian dello shaolinquan

Con il nome Liuhequan nello Shaolinquan di moderna ricostruzione si indicano due sequenze di esercizi in coppia (Duilian). Xu Qinyan indica cinque sequenze di Duilian di cui due sono Shaolin Liuhequan (少林六合拳) ed Erlu Shaolin Liuhequan (二路少林六合拳). Deqian parla delle origini del Liuhequan affermando che esso è stato creato alla fine dell'epoca della dinastia Yuan da Jinnaluo Wang (紧那罗王). Ma si tratta dello stile o dei Duilian di Shaolin? Deqian presenta tre sequenze e spiega che queste forme sono state tramandate nelle varie epoche dai Monaci Guerrieri del tempio e nell'epoca repubblicana da Henglin (恒林), Miaoxing (妙兴) e Wu Sanlin (吴三林). Gli affreschi della Sala del Vestito Bianco(Baiyidian, 白衣殿) del Tempio Shaolin rappresenterebbero il Liuhequan.

Yuejiaquan liuhequan

Lo stile Yuejiaquan 岳家拳 possiede una sequenza chiamata 六合拳, tant'è che Zhang Yejin 张业金 la mostra in un VCD. Questo Taolu è descritto anche nell'articolo Yuejia Liuhequan Jiji Jianjie che , oltre ad associarlo alle solite tre combinazioni esterne e tre combinazioni interne, asserisce che esso è caratterizzato da cinque sommità (wufeng,五峯) e sei gomitate (liuzhou, 六肘)

giovedì 30 marzo 2017

Satori

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Il Satori (, giapponese Satori, da satoru, "rendersi conto"; cinese , coreano O; vietnamita: Ngộ), nella pratica del Buddismo Zen indica l'esperienza del risveglio inteso in senso spirituale, nel quale non ci sarebbe più alcuna differenza tra colui che si "rende conto" e l'oggetto dell'osservazione.
«Satori, in termini psicologici, è un oltre i confini dell'Io. Da un punto di vista logico è scorgere la sintesi dell'affermazione e della negazione, in termini metafisici è afferrare intuitivamente che l'essere è il divenire e il divenire è l'essere.»
(Daisetz T. Suzuki, dall'introduzione del libro Lo zen e il tiro con l'arco)
Il satori è il momento dell'illuminazione nella pratica del Buddismo Zen, momento in cui l'intera esperienza personale e cosmica è proiettata in un unico istante, che porta ad un annullarsi cosciente del soggetto, non derivante da una rinuncia al mondo esterno ma dalla partecipazione ad esso tramite l'atto puro. Tale processo è ben espresso dalla forma poetica dell'haiku.


Illuminazione permanente

Il significato letterale della parola è "comprendere", ed è talvolta usata come sinonimo di Kensho, ma quest'ultimo non è uno stato di illuminazione permanente, ma solo un lampo di comprensione della vera natura della creazione; il Satori, al contrario, è uno stato d'illuminazione profonda e duratura.
Lo psicoanalista-filosofo Carl Gustav Jung, nella prefazione a La grande liberazione. Introduzione al Buddismo Zen di Suzuki Daisetsu Teitarò, si sofferma in modo particolare nell'affermare come lo Zen sia prima di tutto Satori.
«Nel campo cristiano satori corrisponde a un'esperienza di trasformazione religiosa.»
(Carl Gustav Jung Prefazione a "La grande liberazione")



Illuminazione temporanea

Il Buddismo Zen generalmente riconosce l'illuminazione come una cosa transitoria nella vita, una rivelazione, e il satori è uno stato d'illuminazione limitato nel tempo. Poiché però secondo la filosofia Zen tutte le cose sono transitorie, la natura temporanea del satori non è vista come una limitazione nel senso che una rivelazione temporanea avrebbe nella comprensione occidentale dell'illuminazione.
La natura transitoria del satori, opposto all'eterno Nirvāṇa anelato dalla tradizione Buddista in India, deve molto all'influenza taoista sul Buddismo Chán in Cina, di cui il Buddismo Zen del Giappone è un'evoluzione. Il Taoismo è una filosofia mistica che enfatizza la purezza del momento, mentre le radici indù del Buddismo indiano hanno una visione più ampia volta all'uscita dalla prigione Karmica, prigione della perpetua rinascita del mondo materiale.





mercoledì 29 marzo 2017

Chang Naizhou

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Chang Naizhou 苌乃周 (cinese) (Sishui, 1724 – 1783) è stato un insegnante cinese.
苌乃周, Chang Naizhou (pinyin). Zi Luochen (洛臣), anche chiamato Chang Chuncheng (苌纯诚) o Chang San (苌三). Ha creato il Changjiaquan ed ha scritto un testo di riferimento per le arti marziali Changshi wuji shu (苌氏武技书).



martedì 28 marzo 2017

Rinzai-shū

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Rinzai-shū (臨済宗, Scuola Rinzai) è una delle tre scuole del Buddhismo Zen che, insieme alle scuole Sōtō e Obaku, è esistente tutt'oggi.
Lo Zen Rinzai deriva direttamente dalla scuola cinese Chan di Linji, da cui prende il nome, fondata da Linji Yixuan nel IX secolo.
Essa si caratterizza oltre che per lo zazen (meditazione seduta), anche per l'utilizzo dei koan, sorta di problemi senza soluzione razionale che vengono proposti dal maestro al discepolo in un incontro personale detto sanzen e per il satori, illuminazione improvvisa.
Fondatore dello Zen Rinzai è ritenuto tradizionalmente il monaco giapponese di scuola Tendai, Eisai, che introdusse per primo il ramo Zen Rinzai Oryo in Giappone dalla Cina nel 1191, incorporandolo nella scuola Tendai. Ma la linea di successione di questo insegnamento fu interrotta con la morte, nel 1225 durante un pellegrinaggio in Cina, di Myozen discepolo diretto di Eisai. Lo Zen Rinzai fu quindi reintrodotto con la linea Rinzai Yogi da Kakushin sempre nel XIII secolo. Tutte le sottoscuole esistenti oggi in Giappone dello Zen Rinzai-shu derivano dal ramo 'Yogi'.


Caratteristiche

La scuola Rinzai non è una scuola unica; è divisa in 19 sottoscuole spesso denominate con lo stesso nome dei loro templi principali. La più grande e la più influente di esse è la branca Myoshin-ji, il cui tempio fu fondato nel 1342 da Kanzan Egen Zenji (1277-1360). Altre branche maggiori sono quelle di Nanzen-ji, Tenryū-ji, Daitoku-ji e Tofuku-ji.
La scuola Rinzai incoraggia un attivo perseguimento dell'illuminazione (bodhi, satori) attraverso lo shock intellettuale dei koan o tramite gli sforzi strenui e la ferrea disciplina della pratica meditativa zazen. A differenza della scuola Rinzai, quella Sōtō insiste nello "stare semplicemente seduti" (Shikantaza) come metodo che serve a rivelare la natura-Budda in ogni persona.
Il metodo Rinzai è stato adottato nel Giappone medievale dalla casta dei samurai, mentre la Sōtō ha avuto un seguito più popolare, come attesta il detto giapponese "Rinzai per gli Shōgun, Sōtō per i contadini" (giapponese: "臨済将軍、曹洞土民" Rinzai Shōgun, Sōtō Domin).


Koan

Il Koan è un elemento fondamentale per la scuola zen Rinzai. Letteralmente significa "documento pubblico" ma ha assunto il significato di un quesito basato sulle azioni e sui detti di famosi maestri. È un problema che non ammette una soluzione intellettuale; la risposta non ha nessun rapporto logico con la domanda, e la domanda è tale da mettere in forte imbarazzo l'intelletto. Eccone alcuni esempi:
"Battendo le mani l'una contro l'altra si produce un suono. Qual è il suono di una sola mano?
"Molto tempo fa un uomo teneva un'oca dentro una bottiglia. L'oca crebbe e crebbe finché non poté più uscire dalla bottiglia; l'uomo non voleva rompere la bottiglia e neanche far male all'oca; tu come te la caveresti?
"Su un albero c'è un uomo che stringe un ramo in bocca ma non si tiene attaccato con le mani e non tocca il tronco con i piedi. Qualcuno, ai piedi dell'albero, gli chiede: "Che cos'è lo Zen?" Se non risponde, non può soddisfare quell'uomo, ma se dice anche una sola parola, cade e s'ammazza. In un momento simile, tu che cosa risponderesti se fossi in lui?"
Anche se questi Koan possono apparire sciocchi e assurdi, ognuno di essi riflette il grande koan della vita, dato che per lo Zen il problema della vita è di superare le due alternative dell'affermazione e della negazione, che oscurano entrambe la verità. Il metodo della scuola Rinzai prevede che il discepolo Zen debba risolvere un koan e che sia assistito da un maestro, il quale lo interroga sulla soluzione del koan; finché il discepolo troverà soluzioni logiche e razionali, il maestro gli dirà che ha sbagliato e quindi di continuare a pensarci; ciò si protrarrà per alcuni anni, finché il discepolo realizzerà che non c'è una soluzione razionale, e di colpo sente la sua mente e il suo corpo cancellati dall'esistenza. Questo fatto è chiamato "lasciar andare la presa", e fa prendere coscienza al discepolo Zen che, così come un koan non si può "afferrare" trovandoci una soluzione, così la vita stessa non può essere "posseduta" dall'individuo, e che quindi bisogna lasciar andare la vita, cioè accettarla come vita, come qualcosa che non è di proprietà di nessuno. I koan sono impiegati anche per far comprendere agli allievi che l'illuminazione non la si raggiunge solo con l'intelletto e che ogni ragionamento è inutile alla comprensione della verità. Anche per questo motivo la scuola Rinzai pratica i koan durante la meditazione zazen, poiché non crede che stando semplicemente seduti si arrivi all'illuminazione, o satori.



Arti marziali

La scuola Rinzai è stata storicamente connessa con varie tradizioni di arti marziali in Giappone.
Nel Giappone pre-moderno, la scuola Rinzai è stata assai popolare tra i guerrieri aristocratici e i samurai, mentre la scuola zen Sōtō è stata praticata più da artisti e poeti. Ciò è dovuto alla reputazione Zen di rimuovere la paura della morte tramite la trasformazione diretta della consapevolezza. Per un samurai, la paura della morte era naturalmente un grosso ostacolo, così lo zen Rinzai soddisfaceva una pratica necessità. La scuola Rinzai ha avuto eco relativamente maggiore importanza nella letteratura dei koan e nella conoscenza intellettuale che della scuola zen Sōtō; questi faceva appello all'educazione delle classi disagiate. Ad ogni modo, uno dei più intellettuali e letterati dei maestri zen pre-moderni è stato il maestro Zen Eihei Dogen.
Dato che l'aristocrazia medievale era anche una classe di guerrieri, è stato naturale per loro applicare gli insegnamenti Rinzai alla pratica del combattimento. Alcuni studiosi hanno argomentato che l'influenza dei samurai è stata fondamentale per la formazione dello zen Rinzai.
Dopo aver fronteggiato l'opposizione delle scuole tradizionali buddiste a Kyoto, fu lo stesso Eisai a introdurre lo zen Rinzai alla casta dei guerrieri samurai della corte Shogun a Kamakura intorno al 1199.
La predilezione dei samurai per la scuola Zen Rinzai è continuata nel periodo Tokugawa (1600-1867) quando era un regolare metodo di addestramento della casta guerriera, sviluppando il Bushidō.





lunedì 27 marzo 2017

Ananku

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Ananku (安南空) è un kata che deriva dal karate di Okinawa. La sua storia nelle arti marziali okinawensi è breve in relazione ad altri kata che furono composti da Chotoku Kyan. Il suo significato è "Luce del Sud" o "Pace del Sud", come si pensa che abbia avuto origine quando Kyan ritornò da un viaggio a Taiwan.

domenica 26 marzo 2017

Takuan Sōhō

Sōhō



Takuan Sōhō (giapp. 沢庵 宗彭; 1573 – 1645) è stato un monaco buddhista giapponese, una delle figure più rilevanti dello Zen e in particolare della scuola rinzai.


Biografia

Nato in una famiglia di agricoltori, in una zona di montagna, nei pressi della cittadina di Izushi, nell'antica provincia di Tajima (l'attuale Prefettura di Hyōgo), entrò nell'ordine dei monaci zen all'età di 12 anni nel 1581 aderendo alla scuola Jodo. Nel 1583, a soli quattordici anni, iniziò a studiare il buddhismo rinzai grazie agli insegnamenti del suo sensei Shun-oku Soen.
Nel 1608 divenne abate del tempio Daitokuji a Kyoto. Nel 1629 fu bandito da Kyoto per tre anni a causa di dissapori col bakufu (governo shogunale), quando si oppose a quest'ultimo nella sua decisione nel revocare all'Imperatore il potere di nomina degli alti ranghi civili ed ecclesiastici. Ritornato dall'esilio nel 1638 divenne amico del nuovo shogun Iemitsu Tokugawa del quale guadagnò stima e protezione, e grazie all'appoggio del quale fondò a Edo il tempio Tōkaiji (1638). L'opera più importante di Takuan, il Fudōchi shinmyōroku, è dedicata all'arte della spada, intesa come arte marziale e cammino spirituale. Secondo la leggenda, fu maestro del più celebre samurai dell'epoca: Musashi Miyamoto. Fu anche calligrafo, pittore e maestro del tè. Sembra che fu lui l'inventore di un particolare tipo di salamoia


Opere

  • Takuan Sōhō, ''La mente senza catene, Scritti di un Maestro Zen a un Maestro di Spada, traduzione di Milvia Faccia, prefazione di William Scott Wilson, Edizioni Mediterranee, 2010. ISBN 9788827221150
  • La saggezza immutabile (Fudōchi shinmyōroku)
  • Il tintinnio cristallino delle gemme (Reirōshū)
  • Gli annali della spada Taia (Taiaki)



sabato 25 marzo 2017

Billy Chau

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Billy Chau Bei-lei (accreditato anche come Billy Chow, caratteri cinesi: 周比利; Calgary, 24 agosto 1954) è un attore, kickboxer, artista marziale e imprenditore canadese naturalizzato cinese di Hong Kong.
Ex-campione della World Kickboxing Association, Chow pratica anche boxe e muay thai. I suoi ruoli cinematografici più conosciuti sono quelli del Generale Fujita nella pellicola del 1994 Fist of Legend e quello di Wong, il Grande Calcio del Nord, nel film del 1996 Tai Chi Boxer.

Kickboxing

Negli anni ottanta, dall'84 all'86, Chow è stato campione del mondo dei pesi superwelter della WKA. Il suo ultimo match ufficiale è stato, il 20 novembre 2007, contro il thailandese Akarn Sanehha, con cui l'ex-campione ha perso.

Carriera

Recitazione

Nel 1987, Chau ha interpretato un soldato d'élite nella pellicola Eastern Condors, insieme a Sammo Hung, Yuen Biao e Yuen Woo-ping. Successivamente ha iniziato ad ottenere ruoli da antagonista, particolarmente in due film di Jackie Chan, Dragons Forever del 1988 e Miracles del 1989.
Negli anni novanta ha lavorato al fianco di Jet Li, nei lungometraggi di successo Fist of Legend del 1994 (nel ruolo del Generale Fujita), Meltdown - La catastrofe del 1995 (nel ruolo di Kong) e Dr. Wai in "The Scripture with No Words" del 1996 (nel ruolo di Chan / Guardia dell'ambasciata giapponese). Nel 1995 ha interpretato il fratello di Tigre di Giada nella pellicola Iron Monkey 2, insieme a Donnie Yen, mentre l'anno successivo ha avuto il ruolo di Wong, il Grande Calcio del Nord, in Tai Chi Boxer, il cui protagonista era Jacky Wu.

Il ritiro dalla recitazione

Billy Chau si è ritirato dalla carriera cinematografica il 26 agosto 2006, all'età di 48 anni, dopo aver partecipato alla sua ultima pellicola Dragon in Fury.

Imprenditoria

Attualmente, Billy Chau gestisce una palestra specializzata in arti marziali ad Hong Kong, la Billy's Gym, inoltre insegna alla palestra Frank Lee's Muay Thai ad Edmonton, in Canada.

venerdì 24 marzo 2017

Muhammad Ali

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Muhammad Ali, nato Cassius Marcellus Clay Jr. (Louisville, 17 gennaio 1942 – Scottsdale, 3 giugno 2016), è stato un pugile statunitense, tra i maggiori e più apprezzati sportivi della storia.
Sin dagli inizi di carriera, Ali si contraddistinse come una figura carismatica, controversa e polarizzante sia dentro che fuori dal ring di pugilato. Il suo enorme impatto mediatico e soprattutto sociale non ebbe precedenti nel mondo agonistico. È tra gli sportivi più conosciuti di tutti i tempi, essendo stato nominato "sportivo del secolo" da periodici quali Sports Illustrated e "personalità sportiva del secolo" dalla BBC. Fu inoltre autore di diversi best seller come The Greatest: My Own Story e The Soul of a Butterfly.
Alì, inizialmente conosciuto con il nome di battesimo Cassius Clay, iniziò ad allenarsi all'età di 11 anni. Vinse l'oro Olimpico ai Giochi di Roma nel 1960 e nel 1964, all'età di 22 anni, conquistò il titolo mondiale dei pesi massimi sconfiggendo a sorpresa il temuto e potente campione in carica Sonny Liston. Successivamente si unì alla setta afroamericana Nation of Islam (NOI) di Elijah Muhammad, cambiando legalmente il suo nome in Muhammad Ali e promuovendo inizialmente il concetto di separatismo nero. Con una visione d'insieme profondamente influenzata dalla sua ammirazione per il mentore Malcolm X, più tardi anche Alì lasciò la NOI, aderendo prima al sunnismo e poi praticando il sufismo, oltre a sostenere l'idea di integrazione razziale.
Nel 1967, tre anni dopo la conquista del campionato mondiale, Alì si rifiutò di combattere nella Guerra del Vietnam per via della sua religione e della sua opposizione al conflitto. Per questo, fu arrestato e accusato di renitenza alla leva, oltre ad essere privato del titolo iridato. Non combatté per i successivi quattro anni. L'appello di Alì fece strada sino alla Corte suprema degli Stati Uniti d'America, che annullò la sua condanna nel 1971. La sua battaglia come obiettore di coscienza lo rese un'icona nella controcultura degli anni sessanta.
È l'unico peso massimo ad essere stato campione lineare per tre occasioni: nel 1964, 1974 ed infine nel 1978. Tra il 25 febbraio ed il 19 settembre 1964 fu inoltre campione indiscusso della divisione. Detiene il maggior numero di premi "pugile dell'anno", assegnato da The Ring, avendo vinto tale riconoscimento nel 1963, 1966, 1972, 1974, 1975 e 1978.
Soprannominato "The Greatest" (Il Più Grande), Ali è stato protagonista di alcuni dei più importanti e famosi eventi del mondo pugilistico. Tra questi vi furono la prima controversa sfida contro Sonny Liston, i tre aspramente combattuti match con l'irriducibile rivale Joe Frazier, ed il cosiddetto "Rumble in the Jungle", il drammatico incontro nel 1974 in Zaire contro il campione in carica George Foreman, dove riconquistò i titoli persi sette anni prima.
In un'era dove molti pugili lasciavano parlare i propri manager, Alì, ispirato dal wrestler Gorgeous George, si ritagliò il proprio spazio divenendo famoso come personaggio provocatorio e stravagante. Prese infatti il controllo di numerose conferenze stampa ed interviste, parlando liberamente anche di problemi non legati al pugilato. Con il proprio carisma si contraddistinse inoltre come uno dei principali innovatori della pratica del trash-talking nel mondo sportivo. Trasformò profondamente il ruolo e l'immagine dell'atleta afroamericano negli Stati Uniti, diventando punto di riferimento del Potere Nero. Secondo la scrittrice Joyce Carol Oates, fu uno dei pochi atleti a "definire con i suoi termini la propria reputazione pubblica".
Nel 1984 gli fu diagnosticata la sindrome di Parkinson, attribuita alla sua professione e che lo portò ad un graduale declino fisico nel corso dei decenni successivi. Malgrado tali disagi, anche dopo il suo ritiro dal mondo sportivo, Alì rimase impegnato in numerose azioni umanitarie, sino alla morte avvenuta il 3 giugno 2016.

Biografia

Cassius Marcellus Clay nacque il 17 gennaio 1942 a Louisville, nel Kentucky, e gli fu imposto lo stesso nome di suo padre, Cassius Marcellus sr. (1912-1990), che a sua volta portava nome e cognome di un politico abolizionista del XIX secolo.
Per parte di padre Cassius Clay era di origine malgascia e nativo statunitense di terza generazione, mentre per quella di madre, Odessa Lee Grady (1917-1994), era di ascendenza afroamericana con un nonno bianco, un bisnonno irlandese di Ennis (Clare), località di cui ottenne la cittadinanza onoraria nel 2009, e un lontano ascendente di origine italiana, un non meglio specificato Bartolomeo Taliaferro, vissuto nella Repubblica di Venezia nel 1500 e successivamente emigrato in Inghilterra. Benché Cassius Marcellus sr. fosse metodista, acconsentì che Odessa crescesse i figli nel credo battista. Cassius Marcellus jr. aveva un fratello minore, Rudolph Valentine, poi noto come Rahman Ali dopo la sua conversione all'Islam. Crebbe in un contesto di segregazione razziale. La madre Odessa ripercorse un episodio in cui fu negato al figlio di comprare una bottiglietta d'acqua ad un negozio: "Non gli diedero la bottiglietta per via del suo colore. Quella vicenda lo colpì profondamente". Fu particolarmente scosso anche dal brutale assassinio di Emmett Till nel 1955, il che portò Clay ed un amico di colore a tirar fuori la loro frustrazione compiendo atti vandalici su una stazione di smistamento locale.
Fu indirizzato alla boxe dal poliziotto di Louisville Joe E. Martin, che lo incontrò mentre, dodicenne, inveiva contro chi aveva rubato la sua bicicletta minacciando di malmenarlo. Il poliziotto gli consigliò di imparare prima a boxare e lo portò alla palestra Columbia, dove iniziò a mettere in mostra il suo talento.
Ali nella sua vita si sposò quattro volte ed ebbe sette figlie e due figli. Si sposò la prima volta con Sonji Roi nel 1964, una donna conosciuta solo un mese prima, ed ebbe due figlie da relazioni extra-coniugali: Miya e Kualiah. Muhammad e Sonji divorziarono nel 1966 perché lei rifiutava di cambiare il suo stile di pettinatura e vestiario all'occidentale, in particolare si stirava i capelli e questo era visto da lui come retaggio della schiavitu dove i capelli crespi erano considerati antiestetici. Nel 1967 Ali si sposò con Belinda Boyd, una ragazza di otto anni più giovane. Ebbero quattro figli: Maryum, nata nel 1968, Jamillah e Liban, nate entrambe nel 1970 e Muhammad Ali Jr., nato nel 1972.
Nel 1976 i due divorziarono, a causa di una relazione tra Ali e Veronica Porsche, un'attrice e modella e nel 1977 il pugile sposò Veronica ed insieme ebbero due figlie, Hana, nata un paio di anni prima, e Laila, nata nel dicembre del 1977, che divenne un'eccellente pugile professionista e si laureò campionessa mondiale dei pesi Supermedi nel 2002. Si ritirò nel 2006 da imbattuta, vincendo tutti i 24 incontri disputati, di cui 21 per KO.
Nel 1986 Muhammad e Veronica divorziarono e alla fine di quell'anno l'ex-campione si sposò con Yolanda 'Lonnie' Ali, la figlia di due vecchi amici dei suoi genitori. Qualche anno dopo adottarono un bambino di nome Asaad Amin.
Il 20 dicembre 2014, Ali venne ricoverato in ospedale per un caso delicato di polmonite. Venne poi curato ancora una volta il 15 gennaio 2015, per un'infezione del tratto urinario. È stato dimesso il giorno successivo.
L'ultima visita in ospedale di Ali fu proprio il 2 giugno 2016 a Scottsdale, in Arizona, per delle complicazioni respiratorie, e rimase ricoverato per due giorni. Nonostante le sue condizioni fossero definite normali, sono poi peggiorate: il giorno dopo, alle 6.30 del mattino, ora italiana, l'ex campione del mondo dei pesi massimi moriva a 74 anni per uno shock settico, sopraggiunto in seguito all'aggravarsi del suo stato di salute. Subito dopo il decesso la figlia, Laila Ali, ha detto che il suo cuore ha continuato a battere per mezz'ora, quasi come se si rifiutasse di fermarsi.
Ali è stato commemorato a livello globale e un portavoce ha detto che la sua famiglia "crede certamente che Muhammad era un cittadino del mondo ... e sanno che il mondo piange con lui." Greg Fischer, il sindaco di Louisville, ha dichiarato: "Muhammad Ali appartiene al mondo. Ma lui ha una sola città natale." Si sono uniti al cordoglio anche gli sportivi e i personaggi famosi che lo avevano conosciuto e amato.
I funerali sono iniziati a Louisville il 9 giugno 2016, con la Ṣalāt al-Janāzah, la tipica preghiera funebre islamica, alla Freedom Hall del Kentucky Exposition Center. Un corteo funebre ha attraversato le strade di Louisville, Kentucky, il 10 giugno, terminando al cimitero di Cave Hill Cemetery, dove si è svolta una cerimonia di sepoltura privata. Un servizio commemorativo pubblico per Ali al Louisville KFC Yum! Centre si è tenuto nel pomeriggio del 10 giugno, dove hanno reso omaggio al campione l'ex Presidente Bill Clinton, il giornalista televisivo Bryan Gumbel e l'attore Billy Crystal, amico intimo di Ali da 42 anni.

Carriera

La carriera amatoriale e le Olimpiadi di Roma 1960

Clay compì il suo debutto da dilettante nel 1954. Vinse sei Kentucky Golden Gloves, due Golden Gloves nazionali ed un titolo Amateur Athletic Union. Negli ultimi quattro anni da dilettante ebbe al suo angolo il cutman Chuck Bodak.
Dopo una brillante carriera da dilettante si mise in luce alle Olimpiadi di Roma del 1960 conquistando l'oro nella categoria dei pesi mediomassimi. Il suo record amatoriale finale fu di 100 vittorie e 5 sconfitte. Nella sua autobiografia del 1975, affermò di aver gettato la medaglia nel fiume dell'Ohio come plateale gesto di protesta verso il suo Paese e la perdurante discriminazione razziale: di ritorno in patria dopo i fasti romani, un ristoratore si rifiutò di servirlo, perché nero. La storia fu contestata e molti amici del pugile, tra cui Bundini Brown ed il fotografo Howard Bingham, negarono la veridicità del fatto. Secondo Thomas Hauser, invece, Clay gli raccontò che la vicenda del ristorante era veritiera e di aver smarrito la medaglia d'oro un anno dopo la sua vittoria. Il pugile di Louisville ricevette una medaglia sostitutiva alle Olimpiadi di Atlanta 1996, dove fu lui stesso ad accendere il tripode.

La carriera professionistica

Esordi

Clay passò al professionismo il 29 ottobre 1960, sconfiggendo ai punti Tunney Hunsaker. Da lì in poi, sino al 1963, accumulò un record di 19 vittorie e nessuna sconfitta, con 15 successi prima del limite. Tra i suoi primi avversari vi furono Tony Esperti, Jim Robinson, Donnie Fleeman, Alonzo Johnson, George Logan, Willi Besmanoff, Lamar Clark, Doug Jones e Henry Cooper. Il giovane pugile batté anche l'ex allenatore e veterano Archie Moore nel 1962.
Questi primi combattimenti non si rivelarono comunque semplici. Clay fu atterrato sia da Sonny Banks che da Cooper. Nella sfida con quest'ultimo, Clay cadde al tappeto dopo un poderoso gancio sinistro al termine del quarto round e fu salvato dalla campanella. La battaglia con il temuto Doug Jones del 13 marzo 1963 fu probabilmente la più difficile mai affrontata dal nativo di Louisville sino a quel momento. Rispettivamente contendenti numero due e tre, Clay e Jones si sfidarono al Madison Square Garden di New York. Jones mise in difficoltà Clay già al primo round e la vittoria del giovane di Louisville per decisione unanime dei giudici fu pesantemente contestata dal pubblico, che non esitò a lanciare oggetti di ogni tipo sul quadrato. L'acceso match fu in seguito nominato "incontro dell'anno" da Ring Magazine.
In ognuno di questi primi incontri, Clay sminuiva vocalmente i suoi avversari e si vantava delle proprie abilità sul ring. Definì Jones "un piccolo uomo brutto" e Cooper "un inesperto". Affermò inoltre di essere imbarazzato ad entrare sul ring con Alex Miteff e reputò il Madison Square Garden come un'arena "troppo piccola" per lui. Questi atteggiamenti allora inusuali causarono l'ira di molti appassionati della nobile arte. Il suo comportamento provocatorio e stravagante sul ring fu ispirato dal wrestler Gorgeous George, che Alì ammirava molto. Durante questa prima fase di carriera mostrò velocità di mani e di piedi eccezionali per qualcuno della sua stazza: era solito tenere le mani basse ed evitava i colpi alla testa con frequenti spostamenti di direzione. Col passare del tempo sviluppò un jab pungente e migliorò la potenza dei suoi destri.

Campione dei pesi massimi

Nel 1964 il campione in carica dei pesi massimi era Sonny Liston, pugile potente e aggressivo che era ed è tuttora l'unico pugile a vincere un incontro per il titolo mondiale in un solo round. Egli sconfisse Floyd Patterson, celebre pugile che, però, venne battuto appunto alla prima ripresa.
Cassius Clay riuscì ad ottenere il posto di sfidante e nel febbraio dello stesso anno affrontò il campione Liston, sfavorito però sia dal pubblico che dalla stampa. Il match però non fu come tutti si aspettavano, grazie all'agilità e alla velocità di Clay, che riuscì a schivare parecchi colpi e a colpire ripetutamente Liston. Quando i secondi del campione lo videro in difficoltà, misero del sale sui suoi guantoni in modo da colpire il volto di Clay, accecandolo. Il pugile di Louisville iniziò ad accusare le conseguenze di questa mossa scorretta, ma durante i round successivi si riprese, fino a quando non riuscì a battere Liston per abbandono all'inizio della settima ripresa, stupendo la gente e tutto il mondo sportivo.
Il giorno dopo la conquista del titolo, nel 1964 Clay si convertì alla fede islamica, aderì alla Nation of Islam e cambiò legalmente il suo nome in Muhammad Ali.
Rifiutato dalle principali sedi pugilistiche americane e da Las Vegas, il match di rivincita con Liston si disputò nel 1965 a Lewiston nel Maine. Il 25 maggio Ali, detentore della corona dei massimi, e Liston si incontrarono di nuovo. Alla prima ripresa dopo appena un minuto il campione del mondo colpì l'avversario con un colpo d'incontro apparentemente innocuo, passato alla storia come il cosiddetto pugno fantasma (the phantom punch). Liston rimase al tappeto apparentemente tramortito; Ali sembrò consapevole di non aver colpito così duramente lo sfidante e lo invitò con veemenza ad alzarsi per continuare il combattimento.
Secondo gli esperti che hanno visionato al rallentatore la ripresa, il colpo di Ali, assestato da brevissima distanza e quasi invisibile, sembra aver colpito la tempia dell'avversario, che in quel momento stava portando un attacco con il suo caratteristico stile ed era fortemente sbilanciato in avanti. L'immagine del campione del mondo che sovrasta Liston al tappeto è divenuta una delle icone della nostra epoca.
La mafia riuscì a guadagnare enormi somme di denaro scommettendo sull'allora sfavorito Muhammad Ali, inoltre l'ascesa del giovane campione sembrava poter aumentare la popolarità della boxe più di quanto il poco pubblicamente apprezzato Liston potesse fare. Ciò nonostante, a giochi ormai fatti, mentre Ali viene osannato e festeggiato, nessuno si interessa di Liston che gira sconsolato sul ring ed all'incontro con un suo assistente, lo si nota chiaramente vacillare ed ondeggiare come se non si fosse ancora pienamente ripreso dal pugno subito.
Nel 2004 Ali è tornato sull'argomento nella sua ultima intervista ufficiale, cui ha risposto con l'aiuto dei familiari.
(EN)
«I love Sonny. He was a good man. And the punch did connect. I don't know how good the punch was, although I felt the connection. If he took a dive, he wouldn't have done it in the first round.»
(IT)
«Voglio bene a Sonny. Era un brav'uomo. Ed il pugno l'ha colpito. Non so bene quanto buono fosse il colpo, sebbene io abbia sentito il contatto. Se avesse voluto fingere un KO, non l'avrebbe mai fatto al primo round.»
In seguito affrontò altri grandi pugili. Batté due volte Floyd Patterson: nel primo incontro Ali lo mise a dura prova, mettendolo anche in ginocchio al sesto round, ma l'ex campione si rialzó per poi però essere comunque sconfitto al dodicesimo round per KO; nel secondo match Patterson fu di nuovo battuto sempre per KO tecnico. Poi affrontò altri, tra cui Zora Folley, Cleveland Williams, George Chuvalo, Brian London. Quest'ultimo fu battuto al terzo round: secondo alcuni è stato anche il KO più bello di Ali, dato che fu velocissimo e colpì l'avversario in maniera provvidenziale fino a farlo cadere. In definitiva, dopo esser diventato campione mondiale Ali affrontó tutti i pugili più quotati dell'epoca, rimanendo sempre imbattuto.

Il ritorno dopo una lunga assenza

Ali difese il titolo per otto volte, poi la sua carriera fu interrotta quando si rifiutò di combattere in Vietnam. Ciò gli costò il ritiro della licenza da parte delle commissioni atletiche pugilistiche statunitensi. Note sono le sue battute al riguardo:
(EN)
«Ali, you know where is Vietnam? — Yes, on TV.»
(IT)
«Ali, sai dov'è il Vietnam? — Sì, in TV.»
(EN)
«I got nothing against the Vietcong, they never called me "nigger".»
(IT)
«Non ho niente contro i Vietcong, loro non mi hanno mai chiamato "negro".»



Nel 1971 tornò sul ring vincendo 2 incontri per KO tecnico con Jerry Quarry e con Oscar Bonavena. Il successivo incontro, valido per il titolo mondiale dei pesi massimi fu contro il detentore del titolo Joe Frazier in quello che è stato all'epoca definito come "l'incontro del secolo". Joe Frazier aveva vinto il titolo durante la pausa di Ali per le questioni politiche, il match si svolse a New York, e fu seguito da milioni di persone. Ali però non si impose su Frazier, che anzi riuscì a metterlo al tappeto al 15º round dopo averlo fatto barcollare diverse volte nel corso dell'incontro. Ali si rialzò ma perse comunque ai punti e conobbe la sua prima sconfitta. Dopo 10 vittorie, Ali conobbe la seconda sconfitta contro Ken Norton ai punti, ma sempre ai punti si prese la rivincita. Il 28 gennaio 1974 si tenne anche la rivincita tra Ali e Frazier dove, dopo 12 riprese, Ali vinse ai punti.

The Rumble in the Jungle

Nel 1973 Joe Frazier aveva perso il titolo inaspettatamente per mano di un avversario allora poco noto: George Foreman. L'incontro fu disputato a Kingston capitale della Giamaica, dove Frazier venne nettamente sconfitto, finendo ripetutamente al tappeto; in una occasione i colpi del suo avversario quasi lo sollevarono da terra. Così al secondo round dovette abbandonare la lotta e venne sconfitto per KO tecnico. Successivamente George Foreman affrontò Ken Norton e lo mise al tappeto in due round. Avendo battuto gli unici due pugili capaci di sconfiggere Alì, ed entrambi in soli due round, Foreman decise di voler dare una dimostrazione al mondo intero di chi era effettivamente il più forte, così nel 1974 si organizzó lo scontro tra Ali e Foreman, noto come The Rumble in the Jungle. Ali era di nuovo sfavorito dalla stampa 3 a 1.
Il 30 ottobre dello stesso anno Muhammad Ali affrontò quindi George Foreman a Kinshasa, nello Zaire. Prima del match Ali cercò di innervosire il suo avversario con del trash-talking, insultandolo pesantemente e irritandolo con i suoi comportamenti provocatori. Il pubblico manifestò il suo forte sostegno ad Alì e la sua ostilità verso Foreman; la gente gridava: "Ali boma ye" ovvero "Ali uccidilo".
Il match iniziò alle 4 di mattina: nel primo round Ali dimostrò un'inattesa aggressività e colpì ripetutamente Foreman al volto ma venne poi costretto alle corde e dovette subire i colpi dell'avversario. Foreman per i successivi round continuò a mettere sotto pressione Ali e stringerlo alle corde. Alì diversamente dalle previsioni della vigilia, non ricorse alla sua classica tattica basata sulla mobilità ma sembrò limitarsi a subire, stretto alle corde, i colpi dell'avversario. Egli, mentre era costretto a parare i continui colpi dell'avversario, peraltro non diede segni di cedimento e continuò a provocare e insultare Foreman cercando di scuotere la sua sicurezza. Gli osservatori non compresero la tattica apparentemente rinunciataria di Alì, ma con il trascorrere dei round l'azione di Foreman apparve più disordinata e il pugile diede i primi segni di stanchezza fisica. Alí ne approfittò e nel quinto round una serie velocissima al volto colpì il campione facendolo barcollare. All'ottavo round George Foreman apparve stremato e Alí poté infine prendere l'iniziativa e con una serie rapidissima di colpi culminata con un diretto destro, mise al tappeto il campione, mentre il pubblico esultava per l'esito inatteso del confronto. George Foreman non riuscì a rialzarsi in tempo e venne dichiarato sconfitto per KO all'ottava ripresa.
Ali vinse l'incontro grazie ad una tattica sorprendente e del tutto inattesa chiamata rope-a-dope; persino i suoi allenatori erano stupefatti e sul momento furono increduli per l'andamento dello scontro. Dopo aver proclamato per settimane che avrebbe "ballato" sul ring e che Foreman non lo "avrebbe mai colpito", Alí invece rimase alle corde per quasi tutti gli otto round e subì quasi costantemente i colpi dell'avversario, facendo sfogare tutta la potenza di cui disponeva Foreman contro un bersaglio inaspettatamente "elastico" costituito dal corpo di Ali e le corde del ring; pur venendo colpito da pugni micidiali l'azione elastica delle corde attenuava la potenza dei colpi di Foreman. Poi vedendolo affaticato riuscì a vincere. Fu una vittoria memorabile. E divenne campione del mondo per la seconda volta.
Curiosamente, il match non venne trasmesso in diretta dalla RAI, che all'epoca interrompeva la programmazione prima della mezzanotte, in ossequio al decreto sulla "austerity" susseguente alla crisi petrolifera del 1973. A farlo, in lingua italiana, fu Tele Capodistria (emittente, oggi slovena, al tempo jugoslava). La telecronaca ebbe luogo intorno alle 3 di notte con telecronista Sandro Damiani.

The Thrilla in Manila

Il 1º ottobre del 1975 Ali affrontò Frazier per la terza ed ultima volta, mettendo in palio il suo titolo mondiale, per stabilire chi dei due fosse definitivamente il più forte. L'incontro si tenne a Manila, nelle Filippine, e fu denominato Thrilla in Manila. Fu un match drammatico che vide i pugili combattere con enorme ardore, senza risparmiarsi un istante. Tutti e due combatterono in maniera estenuante tanto che i critici in seguito votarono quel match come il più brutale mai visto. Prima dell'inizio della quindicesima e ultima ripresa l'allenatore di Frazier ritirò il suo atleta, vedendolo letteralmente distrutto dai jab di Ali. Comunque al momento del ritiro del rivale, il Campione era in vantaggio ai punti.

Il declino e gli ultimi match

Dal 1976 la velocità di Ali cominciò a diminuire, probabilmente a causa dell'avanzare dell'età, e dal 1977 non riuscì più a mettere KO i suoi avversari. Un segnale dell'evidente declino di Ali fu la vittoria unanime ai punti (anche se molto deludente) contro Alfredo Evangelista, un pugile poco dotato. Nel 1977 Ali affrontò Earnie Shavers, battendolo per decisione unanime ai punti in un incontro spettacolare. Ali dichiarò in seguito che Shavers fu il più potente pugile che avesse mai affrontato. In molti attribuiscono alla violenza di questo incontro la malattia che qualche anno dopo lo avrebbe colpito.
Nel 1978 perse il titolo per decisione non unanime ai punti contro Leon Spinks, il quale perse subito dopo il titolo WBC per essersi rifiutato di combattere contro Ken Norton, contendente numero uno a quel tempo per il titolo unificato. Ali vinse per decisione unanime ai punti la rivincita contro Spinks, riottenendo il titolo WBA, ma subito dopo annunciò il suo ritiro.
Ritornò nel 1980 per tentare di riconquistare il titolo WBC contro Larry Holmes; per arrivare preparato all'incontro assunse una grande quantità di diuretici, ma non fecero altro che appesantirlo. Resistette fino alla decima ripresa, finché Dundee gettò la spugna e lo ritirò dal match. Combatté per l'ultima volta l'11 dicembre 1981 alle Bahamas contro Trevor Berbick e perse per decisione unanime ai punti dopo dieci round. In quel combattimento Ali apparve molto lento nei movimenti e il suo allenatore Angelo Dundee notò che parlava più lentamente del solito: erano i primi sintomi della Sindrome di Parkinson.
Su 61 incontri disputati, vanta un record di 56 vittorie, 37 delle quali per KO. Ha perso per KO una sola volta.

Stile di combattimento

Prima del ritiro della licenza, lo stile di combattimento di Alì era incentrato su un notevole gioco di gambe, atto a consentirgli una elevata dinamicità, prontezza di riflessi nello schivare i colpi degli avversari e velocità esecutiva nel finalizzare l'attacco. Al ritorno sul ring, Ali non era più capace di "ballare" come prima e dovette concentrarsi di più sui pugni che sul lavoro di gambe. Inoltre acquisì notevoli capacità di incassatore, dimostrate sia nell'incontro di Kinshasa che in quello di Manila. La sua boxe basata sul movimento di gambe resta comunque inimitabile per qualsiasi pugile di categoria "pesante". Di lui si disse: "Vola come una farfalla e punge come un'ape", per sottolineare la leggerezza dei suoi movimenti, coadiuvata da una tecnica sopraffina.

Periodo successivo al ritiro

Ritiratosi definitivamente dall'attività agonistica nel 1981, nel 1984 gli fu diagnosticata la malattia di Parkinson. e commosse il mondo apparendo come ultimo tedoforo alle Olimpiadi di Atlanta del 1996; in quell'occasione gli fu anche riconsegnata la medaglia d'oro vinta a Roma nel 1960.
Nel 1998, Ali cominciò a collaborare con l'attore Michael J. Fox, anche lui affetto da Parkinson, per aumentare la consapevolezza nella gente e per aiutare la ricerca di fondi per la malattia. Hanno fatto un'apparizione insieme davanti al Congresso degli Stati Uniti nel 2002. Nel 2000, Ali aveva poi lavorato con la Michael J. Fox Foundation for Parkinson's Disease per sensibilizzare e incoraggiare le donazioni per la ricerca.
Nel 1985 prese parte alla prima edizione di WrestleMania come Special Enforcer nel Main Event Hulk Hogan & Mr. T vs. Roddy Piper & Paul Orndorff.
Nel 2012 presenziò alle Olimpiadi di Londra e fu uno dei portatori ufficiali della bandiera olimpica alla cerimonia d'apertura, nonostante fosse evidente lo stadio avanzato del Parkinson: infatti fu assistito da sua moglie Lonnie per portarla nello stadio.
La sua ultima apparizione pubblica definitiva è stata il 9 aprile 2016 ad un evento di beneficenza a Phoenix, in cui è apparso visibilmente indebolito.

Riconoscimenti

Fu eletto Fighter of the year (Pugile dell'anno) dalla rivista statunitense Ring Magazine nel 1963, 1972, 1974, 1975 e 1978.
Sono stati dichiarati Ring Magazine fight of the year:
  • 1963 - Cassius Clay W 10 Doug Jones
  • 1964 - Muhammad Ali KO 7 Sonny Liston I — vedi Muhammad Ali versus Sonny Liston
  • 1971 - Joe Frazier W 15 Muhammad Ali I — vedi Fight of the Century
  • 1974 - Muhammad Ali KO 8 George Foreman — vedi The Rumble in the Jungle
  • 1975 - Muhammad Ali KO 14 Joe Frazier III — vedi Thrilla in Manila
  • 1978 - Leon Spinks W 15 Muhammad Ali I
La International Boxing Hall of Fame e la World Boxing Hall of Fame lo hanno riconosciuto fra i più grandi pugili di ogni tempo.
Detiene anche i prestigiosi allori di Sportman Of The Century per Sports Illustrated, Miglior Peso Massimo di sempre per The Ring e secondo miglior pugile di sempre per ESPN.com.
Oltre a questi riconoscimenti in campo pugilistico, nel 1974 è stato premiato dall'Associated Press come Atleta maschile dell'anno. Inoltre è stato scelto dalla rivista TIME come una delle 100 persone più influenti del XX secolo nella categoria Heroes And Icons, unico sportivo insieme a Pelé e Bruce Lee.
Ha ricevuto la Medaglia presidenziale della libertà nel 2005; nello stesso anno Muhammad Ali è stato insignito a Berlino della Medaglia Otto Hahn per la Pace in oro dalla "Deutsche Gesellschaft für die Vereinten Nationen" (Società Tedesca per le Nazioni Unite).
Nel 2009, in un sondaggio condotto dal sito internet del mensile Focus Storia, Muhammad Ali è stato eletto Sportivo del Novecento.

Nella cultura di massa

Il personaggio cinematografico Apollo Creed, appartenente alla saga dei film di Rocky, è modellato a immagine e somiglianza di Ali: infatti lo stile di combattimento di Apollo è identico a quello del pugile da cui è ispirato, cioè un mix di agilità e potenza. Anche lo stile canzonatorio e provocatorio di Apollo Creed durante le conferenze e prima del match sembra imitare quello di Ali.
Nel 1978 la DC Comics pubblicò un fumetto one-shot dal titolo Superman vs. Muhammad Alì, dove il famoso supereroe e il pugile si battono sul ring per fermare un'invasione aliena della Terra.
Nel 2001 Michael Mann ha diretto il film Ali. La pellicola racconta la vita del pugile (interpretato da Will Smith) dal match che gli valse per la prima volta il titolo mondiale dei pesi massimi fino alla riconquista, a Kinshasa nello Zaire, nel 1974 contro George Foreman.