Il Satori (悟,
giapponese Satori, da satoru, "rendersi conto";
cinese Wù, coreano 오 O;
vietnamita: Ngộ), nella pratica del Buddismo Zen indica
l'esperienza del risveglio inteso in senso spirituale, nel quale non
ci sarebbe più alcuna differenza tra colui che si "rende conto"
e l'oggetto dell'osservazione.
«Satori, in termini
psicologici, è un oltre i confini dell'Io. Da un punto di vista
logico è scorgere la sintesi dell'affermazione e della negazione,
in termini metafisici è afferrare intuitivamente che l'essere è
il divenire e il divenire è l'essere.»
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(Daisetz T.
Suzuki, dall'introduzione del libro Lo zen
e il tiro con l'arco)
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Il satori è il momento
dell'illuminazione nella pratica del Buddismo Zen, momento in cui
l'intera esperienza personale e cosmica è proiettata in un unico
istante, che porta ad un annullarsi cosciente del soggetto, non
derivante da una rinuncia al mondo esterno ma dalla partecipazione ad
esso tramite l'atto puro. Tale processo è ben espresso dalla forma
poetica dell'haiku.
Illuminazione permanente
Il significato letterale della parola è
"comprendere", ed è talvolta usata come sinonimo di
Kensho, ma quest'ultimo non è uno stato di illuminazione permanente,
ma solo un lampo di comprensione della vera natura della creazione;
il Satori, al contrario, è uno stato d'illuminazione profonda e
duratura.
Lo psicoanalista-filosofo Carl Gustav
Jung, nella prefazione a La grande liberazione. Introduzione al
Buddismo Zen di Suzuki Daisetsu Teitarò, si sofferma in modo
particolare nell'affermare come lo Zen sia prima di tutto
Satori.
«Nel campo cristiano satori
corrisponde a un'esperienza di trasformazione religiosa.»
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(Carl Gustav Jung Prefazione a "La grande liberazione") |
Illuminazione temporanea
Il Buddismo Zen generalmente riconosce
l'illuminazione come una cosa transitoria nella vita, una
rivelazione, e il satori è uno stato d'illuminazione limitato nel
tempo. Poiché però secondo la filosofia Zen tutte le cose sono
transitorie, la natura temporanea del satori non è vista come una
limitazione nel senso che una rivelazione temporanea avrebbe nella
comprensione occidentale dell'illuminazione.
La natura transitoria del satori,
opposto all'eterno Nirvāṇa anelato dalla tradizione Buddista in
India, deve molto all'influenza taoista sul Buddismo Chán in Cina,
di cui il Buddismo Zen del Giappone è un'evoluzione. Il Taoismo è
una filosofia mistica che enfatizza la purezza del momento, mentre le
radici indù del Buddismo indiano hanno una visione più ampia volta
all'uscita dalla prigione Karmica, prigione della perpetua rinascita
del mondo materiale.
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