Il termine bunkai (分解
"caratteri Han") è utilizzato nelle arti marziali
giapponesi per indicare la spiegazione testuale e palese di un gesto
simbolico contenuto in un esercizio formale (kata). La parola è
formata da due kanji che significano rispettivamente “porzione” e
“slegare” e uniti servono a indicare l'atto di ricondurre
qualcosa di complesso alle sue parti essenziali.
Kata Bunkai significa letteralmente
"kata smontato", cioè applicato. Ovvero è un kata, solo
che mentre i kata normali vengono svolti con un avversario (o più)
immaginario, il kata bunkai viene svolto con avversario (o più)
vero, pertanto si ha bisogno di un partner.
I bunkai sono normalmente eseguiti nel
dojo o in esami per passaggi di grado,nello specifico per esami
inerenti i passaggi da secondo dan o superiori,con un partner o un
gruppo di partner che danno una dimostrazione del significato delle
tecniche eseguite in un kata oppure mettono in pratica un attacco
predefinito cui occorre rispondere con un determinato kata. In questo
modo l'allievo comprende i vari movimenti di cui è composto il kata
e migliora la propria tecnica imparando a valutare i tempi,
aggiustare le distanze e adattare la tecnica alle dimensioni
dell'avversario.
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