venerdì 24 marzo 2017

Battaglia di Sekigahara

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La battaglia di Sekigahara (関ヶ原の戦い Sekigahara no tatakai), combattuta il 21 ottobre del 1600, fu una battaglia decisiva nella storia del Giappone. Fu il culmine dell'aspro confronto che teneva impegnati i due schieramenti dal luglio precedente. Grazie alla vittoria conseguita, il condottiero Tokugawa Ieyasu si garantì il controllo del paese sconfiggendo il rivale Ishida Mitsunari, che guidava le armate alleate al clan Toyotomi.
Negli anni successivi Ieyasu avrebbe consolidato il proprio potere arrivando a fondare nel 1603 lo shogunato Tokugawa, l'ultima dittatura militare del Giappone, che avrebbe dominato il paese fino al 1868. La battaglia contribuì in modo determinante alla fine dell'epoca Sengoku, il lungo periodo di guerre civili che insanguinavano il Giappone dal 1478. Con l'istituzione dello shogunato, Ieyasu avrebbe dato il via ad un periodo di pace e di grande stabilità politica.


La battaglia

La battaglia di Sekigahara ebbe luogo nella Provincia di Mino, nella zona meridionale dell'odierna Prefettura di Gifu. Prese il nome dal piccolo villaggio presso il quale fu combattuta, situato ai piedi dei monti Sasao, Nangu e Matsuo, che rendevano il luogo strategicamente importante. Tuttavia la scelta del terreno non fu determinante per lo sviluppo della battaglia. Ishida e il suo esercito occupavano le alture, il generale aveva invano sperato di poter attaccare più a ovest, in quanto Sekigahara si trovava troppo vicina al castello di Sawayama, roccaforte e residenza di Ieyasu.
Mitsunari aveva insediato il campo al fianco del monte Sasao, mentre i suoi alleati Kobayakawa e Mori si erano schierati rispettivamente lungo il monte Matsuo ed il monte Nangu. Ieyasu aveva disposto i suoi uomini lungo la via di Nakasen, fronteggiando Mitsunari solo con l'avanguardia: sperava nell'arrivo del numeroso esercito guidato dal figlio Hidetada che tuttavia giunse solo a battaglia finita. Ieyasu aveva lasciato scoperto il fianco della sua armata in corrispondenza del monte Matsuo, da cui sarebbe stato facile attaccarlo e sbaragliarlo.
Nonostante le cariche guidate dagli alleati di Ieyasu, Masanori Fukushima e Ii Naomasa, le forze di Ishida tennero campo fino a mezzogiorno, favoriti dalla foschia dovuta alla pioggia dei giorni precedenti. Konishi Yukinaga, Otani Yoshitsugu e Ukita Hideie diedero filo da torcere agli avversari, e la coalizione di Ishida pensò che la battaglia fosse ormai vinta.
A mezzogiorno, Ishida diede simultaneamente l'ordine di attaccare sia a Kobayakawa che alle truppe dei Mori, accampate poco più in basso, ma i due comandanti lo tradirono. Kobayakawa aveva segretamente trattato con Ieyasu e rimase neutrale, indeciso sul da farsi, fino a che Ieyasu stesso ordinò di far fuoco sulle sue truppe per obbligarlo a scegliere. Di fronte a questo attacco, Kobayakawa si schierò contro l'alleato Ishida ed i suoi uomini diressero il tiro sui soldati di Otani. I Mori avevano invece previsto la vittoria di Ieyasu, temevano le ritorsioni del dopo battaglia e si astennero dal combattimento. L'inattività dei Mori impedì ai rinforzi di Chosokabe di giungere in tempo sul campo di battaglia. Questa decisione fu decisiva per l'esito della battaglia e sconvolse Ishida Mitsunari.
Dopo una strenua resistenza e dopo aver perso migliaia di uomini, le forze di Ishida furono costrette alla fuga.
Tra le file dello schieramento perdente di Mitsunari era presente anche Musashi Miyamoto, all'epoca sedicenne, che riuscì a mettersi in salvo ed in seguito sarebbe diventato famoso come uno dei più grandi samurai della storia.


Perdite

Armata dei Toyotomi

  • Ishida Mitsunari: riuscì a scappare da Sekigahara, ma fu catturato una settimana più tardi e decapitato a Kyōto da Tokugawa
  • Konishi Yukinaga: consegnato dai contadini del villaggio in cui si era nascosto, fece la stessa fine di Ishida
  • Shima Sakon: morì per proteggere la ritirata del suo signore, Ishida Mitsunari
  • Shimazu Toshihisa: morì per salvare lo zio daimyo di Satsuma, Shimazu Yoshihiro
  • Otani Yoshitsugu: fece seppuku quando le sue truppe furono attaccate da quelle di Kobayakawa


Armata di Tokugawa

  • Ii Naomasa: morì due anni dopo per un'infezione della ferita al braccio sinistro subita in battaglia

Letteratura

Vi sono numerosi romanzi la cui trama ruota attorno alla battaglia di Sekigahara.
  • Shōgun di James Clavell.
  • Musashi di Eiji Yoshikawa.
  • Nube di Passeri di Matsuoka Takashi.
  • Trilogia: Agguato all'incrocio-Vendetta al Palazzo di Giada-A morte lo Shogun di Dale Furutani.



Altri media

La battaglia è inclusa tra quelle inserite nei videogiochi strategici per PC Age of Empires III: The Asian Dynasties, Total War: Shogun 2 ed in Kessen (Play Station 2); il videogame per PlayStation 2 Shogun's Blade è inoltre totalmente basato su questa battaglia. Figura anche nella serie di manga e anime Samurai Deeper Kyo, nel manga Vagabond ed in Keiji il magnifico.






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